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TWF - Tex Willer Forum

La Storia Pi? Canonica Di Nolitta, Nizzi, Boselli, Faraci...


ymalpas
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Come dice il titolo del topic, non si tratta di fare una scaletta del nostro autore preferito tra gli eredi di Gianluigi Bonellli. Messe a confronto le rispettive produzioni, sulla serie regolare e sugli speciali, possiamo indicare per ciascun autore la storia più canonica, cioè più bonelliana, che ai nostri occhi rappresenta meglio il nostro Tex?Non si tratta dunque di scegliere la migliore storia di Tex per autore ma quella che è per le sue caratteristiche possiamo indicare come quella più prossima ad un modello ideale che ci siamo costruiti nella mente e che ci serve da punto di partenza, ogni mese, per dare un giudizio di "texianit?" all'inedito in edicola. Faccio un esempio: "Fuga da Anderville" che per molti passa come la migliore storia di Nizzi, tuttavia non è probabilmente la storia più canonica dell'autore che, IMO, vi ha lasciato una forte traccia personale. L'idea di questo topic, come ho scritto nella shoutbox, nasce dalla decisione di certi lettori di abbandonare la serie in quanto non si riconoscono più nel personaggio così come è presentato dalla SBE nel 2014. Sono diversi anni che scrivo che Mauro Boselli non sbaglia un colpo e che secondo me le sue ultime storie sono certamente più glbonelliane delle prime che scrisse, eccetto forse la primissima. Vorrei conoscere le vostre impressioni, specie di quelli che non perdono l'occasione di manifestare la loro insoddisfazione. Spero che il giochino non vi annoi troppo.

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Ciao Ymalpas. Che dire... ti confesso che io guardo soprattutto alla bellezza della storia... che poi sia canonica o meno è un fatto secondario. Ritengo che le storie più belle della serie ( "Gli Invincibili", "Fuga da Anderville", " Il passato di Carson") siano anche per certi versi le meno affini al modello Texiano ideale ( ammesso che ve ne sia uno, perchè GLB stesso ha modificato il suo Tex negli anni). Se mi chiedi quale è la storia più canonica di Boselli, per me è " Un ranger ha tradito" ( e guarda caso, è una di quelle che mi piace di meno...). Hai perfettamente ragione quando affermi che Boselli da quando è curatore di Tex ha preferito adottare una via mediana tra "GLbonellianit?" e "Bosellianit?", nel senso che è evidente nell'ultimo Boselli , almeno a mio giudizio, un tentativo di cercare un compromesso tra tradizione e modernit?, cosa che nel primo Boselli non vedevo. Ed è anche giusto che sia così... un curatore deve mettere al centro il benessere della testata e del personaggio. Da parte mia mi turer? il naso di fronte a storie troppo GL Bonelliane ( che non mi piacciono più di tanto) e continuerà imperterrito ad acquistare Tex. Per quanto riguarda Nizzi, la sua prima produzione ricalca in buona parte le orme di GLB.

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  • Collaboratori

Non è facile trovare il bandolo della matassa. Direi che per Boselli l'ultima "L'indomabile" mi sembra molto bonelliana; come indubbiamente lo è "El Supremo"; nella lista metterei anche "I demoni del Nord" o "La minaccia invisibile". Poi ci sono storie che per un motivo o un altro non sono proprio il massimo di bonellianit?, come "Il segreto del giudice Bean" oppure "Missouri" tra le ultime; "Sulla pista di Fort Apache" tra le più vecchie. Per quanto riguarda Nizzi la scelta si allarga a molte più storie. "Messaggero di morte"; "La leggenda della vecchia missione"; "I diavoli rossi"; "Le rapide del Red river"; "Zhenda!"; "La mano nella roccia"; "Sioux!"; "Furia rossa"; "I lupi del Colorado"; "Il presagio"... Questo per quanto riguarda la serie regolare.

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Trovo che "L'indomabile" sia il clou, e spero che non finisca qui, della Glbonellianit? di Boselli. Non metterei invece "I demoni del Nord", che mi è sembrata molto più zagoriana che non texiana. Tengo a precisare, comunque, che ci sono storie abbastanza lontane da GLB, che però non mi stancherei mai di leggere: prima fra tutte "Il passato di Carson". Resto convinta che Tex debba rispettare i canoni fissati dal suo creatore, che quello bonelliano era un Tex vivo e divertente, mentre allontanandosene a volte Boselli ha presentato un Tex forse più evoluto, spesso al limite del capolavoro, ma meno attraente e che parlava meno al cuore e alla pancia.

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  • Collaboratori

Però su " Il presagio" non so se la considererei una storia GlBonelliana... non credo che GLB avrebbe introdotto la mancata " love story" tra Tex e  Alyson...

Eccettuata la love story, tutto il resto richiama alla memoria vecchie storie di Bonelli: Pueblo Bonito, Il grande itrigo e Gli eroi di Devil pass.
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Credo (anzi, ne sono quasi certo) di essere il "decano" dei frequentatori di questo forum. E, da "decano", mi interessa leggere i vostri commenti su questo topic e sugli altri più o meno simili a questo. E, sempre da "decano", non parteciperò a questa discussione (ma, ripeto, continuerà a leggerla con molta attenzione), perchè per me TEX è quello di GLB, è quello di Nizzi, è quello di Nolitta, è quello di Boselli, è quello dei tanti nuovi soggettisti, sempre che rispettino i canoni fissati dal suo creatore (come dice correttamente Cheyenne). Cosa che posso confermare di aver trovato nel 99% delle avventure che ho letto. A tutti voi: buona discussione!

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Come soggetto, strutturazione complessiva, gestione del personaggio e dei suoi pards, direi "I demoni del Nord": quella è una storia che avrebbe potuto scrivere, esattamente in quel modo l', G. L. Bonelli. Anche "El Supremo" può entrare in questa schiera. Vi sono poi esempi di storie che richiamano le caratteristiche del vecchio Tex, pur se peculiari sotto molti aspetti, come "Patagonia" e "Sulla pista di Fort Apache": un Tex alternativo, ma sempre riconoscibile. Di certo, non sono "canoniche" le storie che presentano un Tex defilato ("Missouri"), n° quelle che non sono proprio storie di Tex, nel senso che - se lo metti o lo togli - nello svolgimento della vicenda cambia ben poco ("Gli invincibili", "I lupi Rossi", "La mano del morto", "Caccia Infernale", dove i protagonisti ed i motori/fulcri della narrazione sono palesemente altri personaggi), o quelle dove Tex pone in essere addirittura comportamenti discutibili ("Giovani assassini").

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  • Collaboratori

Credo (anzi, ne sono quasi certo) di essere il "decano" dei frequentatori di questo forum.

Sotto quale aspetto? :huh:
Indovina.
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Credo (anzi, ne sono quasi certo) di essere il "decano" dei frequentatori di questo forum.

Sotto quale aspetto? :huh:
Indovina.
L'unica opzione potrebbe essere l'età (che non ricordo quale sia), ma questo non lo renderebbe "decano", attributo che per quanto ne so compete sè al più anziano, ma anziano nell'ambito di un'associazione, di un ufficio, di una qualsiasi realtà.
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Certamente Ymalpas ha indovinato ma, tralasciando l'età in senso astratto e con riferimento alla "realtà" etimologicamente richiamata da Cheyenne, mi considero decano quale lettore di Tex in questo forum. Credo di aver accontentato entrambi.....

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  • Rangers

Dovrei riorganizzare le idee prima di dire la mia in modo più approfondito. Nel frattempo però dovremmo seguire appunto l'invito di Ymalpas. Titolo e obiettivo della discussione è trovare la storia più Bonelliana tra i vari scrittori che si sono succeduti al pap? di Tex. Prima di tutto quindi dobbiamo trovare quali storie prendere come colonna portante del nostro Tex. Quindi andare a ripescare le primissime storie di un Tex ancora "acerbo" o per così dire non ancora formato pienamente nel suo carattere che conosciamo o che abbiamo conosciuto: come ad esempio "La mano rossa", "Satania", "Uno Contro Venti", "Mefisto, la spia" , ecc. Oppure storie con un Tex già formato, che ha già riscosso un gran successo euna gran fama sia a livello di lettori, sia a livello puramente fantastico all'interno della serie, quindi: "Sangue Navajo", "La Gola della Morte", "El Morisco", "Gilas", "Sulle piste del Nord", "La cella della morte".. ecc. Oppure storie che ha scritto Bonelli dopo l'entrata in scena del figlio Sergio, ma che comunque sono rimaste ben ancorate nei nostri cuori. Storie come: "I due rivali", "Santa Cruz", "Sangue sui Pascoli", "Gli eroi di Devil Pass" e via così. Insomma prima è bene stabilire quale sono le storie in cui vediamo perfettamente il nostro Tex, con le sue principali caratteristiche, i suoi punti di forza e tutto quello che lo ha portato a diventare una leggenda da oltre 60 anni. Dopodich? fatto questo abbiamo una solida base di confronto da cui partire per tirar fuori le stesse qualità o simili dagli sceneggiatori attuali o che hanno scritto Tex! :trapper:

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Onestamente io non mi faccio troppe pippe mentali quando leggo Tex, specie a proposito della texianit? di Tex. E forse perchè perchè io la vedo in maniera semplice: Tex è un giustiziere che sta dalla parte del bene, non è crudele, non tortura o uccide a sangue freddo, non è vigliacco; fa di tutto per aiutare i buoni, è anche capace di buttarsi in imprese disperate. E' l'eroe classico per eccellenza ma ha anche una forte carica di umanit?. Tutto il resto (la quantit? di bistecche o di "peste" o di interrogatori a suon di pugni - cose che, per inciso, mi piacciono e non poco!) per me è contorno. Ecco perchè anche le storie meno gianluigibonelliane (ma poi, appunto, che significa? Se "Wanted" uscisse oggi sono certo che non sarebbero in pochi a definirla "non gianluigibonelliana"!), se presentano un Tex del genere, per me sono texiane al cento per cento. Ma basta un Tex canonico per fare belle storie? Secondo me no, e lo dimostrano le ultime due di Faraci sulla regolare: quello è un vero autentico Tex, ma calato in storie banali e noiose, non funziona.

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