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TWF - Tex Willer Forum

[645/646] Furia Comanche


Sam Stone
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Voto alla storia  

32 utenti hanno votato

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La vittoria di Pirro? Si sa, Tex vince sempre, ma quella di questa storia è una vera vittoria? Ha risolto veramente le cose? Sembrerebbe di no, stando alle ultime due pagine.

 
Se nientemeno che il presidente ha promesso d'impegnarsi contro i Comanches per privarli delle loro terre, è servito veramente arrivare a Johnson senza un seguito? Questo finale, nonchè l'intera storia è un lungo coitus interruptus, non solo perchè si risolve il tutto in due misere pagine, ma soprattutto perchè in realtà non si risolve un bel niente. Se sta al lettore colmare il sottinteso, cioè che le terre comanche saranno al sicuro alla fine della fiera, tanto vale smettere di leggere Tex. Storia e disegni che mi ricordano tanto il primo centinaio, con un Tex ruspante, scazzottate, duelli indiani, la città assediata, sparatorie a go-go, e questo è il lato molto positivo. Peccato che le promesse del primo albo si sgonfino un po' nel secondo. Il nostro amico ? Salsa piccante?, sì, Wasabi mi sembra il nome più appropriato, finisce per essere rappresentato come un folle isterico e pazzoide più che come un vero capo indiano. Guardatelo in fondo a pag. 30.... ciccio, sei da ricovero, te lo dice uno che se ne intende.... e neanche l'idea di non farlo beccare dai proiettili dei coloni mi sembra tanto azzeccata. E altri episodi sono abbastanza forzati. Chissà se Tex sarebbe venuto a capo di qualcosa senza che i due fuggiaschi si fossero messi a sparargli contro. E poi la scena del duello a distanza con lo Sharp mi sembra veramente ingenua, se non ridicola: una volta allo scoperto tutti e due, non solo Tex non viene colpito, anzi, s'inventa pure un colpo ad arco.... forse mi piacerebbe vederlo su Topolino. Sul finale ho già detto, ai vecchi tempi ci sarebbe stato minimo un altro albo.
 
Voto: 6... massimo 6,5
 
 
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  • 2 settimane dopo...

Dopo la lettura della seconda parte della storia mi pare di poter dire che , pur sembrandomi abbastanza leggibile e gradevole, sia abbastanza inferiore a "Mezzosangue", "Le catene della colpa" e anche al Texone ( disegni a parte ). Infatti, per quanto Ruju ce la metta tutta per occultare questo fatto, possiamo tranquillamente affermare che Tex esce sostanzialmente battuto su tutti i fronti in cui è impegnato in questa vicenda. Per quanto riguarda il complotto antiindiano di Mr. Johnson e dei suoi amici speculatori,

nonostante che i loro sicari e agenti provocatori Zimmer e Crane non siano quel che si dice molto capaci di far perdere le loro tracce, Tex e Carson si scontrano con loro soltanto quando sono loro stessi a volerlo ( l'uccisione del caporale Walsh nel n. 645 e quella del capo Tonkawa Nashuka nell'ultima parte della storia ) e prevalgono su di loro soltanto grazie ad un colpo di fortuna di rara improbabilità ( Tex che ammazza Crane col Winchester tirando con una traiettoria ad arco per ovviare ai limiti di gittata del suo fucile, mentre Crane, col ranger che si offre in perfetta vista al colpo del suo precisissimo Sharps a lunga gittata, lo manca, pur avendo in precedenza centrato in condizioni alquanto più sfavorevoli un bel po' di indiani e militari; francamente, l'unico motivo per cui questo può avvenire è quello metafumettistico per cui il nostro ranger non può e non deve morire e al confronto persino l'analoga scena de "Gli uccisori" appare perfettamente realistica ). Anche la cattura di Zimmer, subito dopo, mi pare molto forzata e improbabile, con Carson che si materializza alle spalle del bandito dopo che è passato un tempo incredibilmente breve dalla morte di Crane. Nel finale, probabilmente, Ruju ha cercato di fornire alla vicenda una conclusione breve ed epigrammatica tipica della sua maniera ( non credo che la brevit? del finale sia in funzione di un seguito ): senonchè, come è stato sottolineato anche da altri interventi, qualunque sarà la sorte di Johnson ( siamo proprio sicuri che i giudici crederanno alla confessione di Zimmer, quand'anche non vogliano farsi domande su come è stata ottenuta ?) , il nostro maneggione ha ottenuto quel che voleva, dato che il governo Usa caccer? gli indiani da un altro bel po' di territori, che saranno aperti allo sfruttamento economico dei bianchi. Anche con Wasape Tex e Carson si mostrano più efficaci sul piano tattico che su quello strategico , prevalendo in tutti gli scontri a fuoco, ma non riuscendo assolutamente a sfatare il mito del "guerriero immortale", dato che il nostro ranger rinuncia a impiombarlo quando il comanche effettua la sua incursione dimostrativa a Scottsville ( per inopportuna cavalleria? per un inconfessabile timore superstizioso che Wasape sia davvero immortale come dice di essere? ad ogni modo, anche se l'"idiota" Wasape si presenta "disarmato", Tex, come è stato sottolineato anche in altri interventi, non avrebbe dovuto consentirgli di ritornare a fare strage dei cittadini ), mentre alla fine sono i bisonti a liquidarlo, facendolo diventare un eroe leggendario per i suoi seguaci, battuti, ma non certo convinti a lasciare in via definitiva il sentiero di guerra
. I disegni di Garcia Seijas, anche se ( come è stato detto da molti ) non gli hanno consentito di far valere la sua abilità nel rappresentare le figure femminili mi paiono buoni senza riserve. In sintesi, IMHO:soggetto 7 -sceneggiatura 6 --disegni 8 +
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  • 2 settimane dopo...
  • Rangers

Letta anch'io per intero. Storia classica e filone (quello degli indiani ribelli e dei loschi "maneggioni" che cercano di sfruttare per i propri affari personali la situazione grave) già utilizzato decine e decine di volte. Ruju riesce comunque a proporci una storia scorrevole, fluida e rinfrescata. Dialoghi e personaggi in perfetta tradizione Texiana, aiutato dai sempre eccellenti disegni di Seijas che ancora una volta dimostra di esere portatissimo per Tex e il suo universo!Chissà se(click to show/hide)il ribelle Wasape è davvero morto sfracellato dalla furia dei bisonti, o hanno ragione i superstiti indiani che sognano di vederlo rispuntare!smile.gifIo sarei per un 8 abbondante, preferisco di sicuro questa storia al Texone! trapper.gifAnch'io come altri spero di vedere sempre più spesso Pasquale sulla serie

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Torno anche io nel vivo della discussione accingendomi a commentare "Il guerriero immortale", albo numero 646 e secondo capitolo di questa entusiasmante storia di cui ho ultimato la lettura poche ore fa. E lo faccio dicendovi che, per quanto mi riguarda, le promettenti premesse della prima parte sono state abbondantemente soddisfatte, sia per la parte letteraria sia sotto il profilo grafico. Dopo due anni di assenza, Ruju ritorna alla grande sulla serie regolare con un piccolo grande classico dalla trama puramente Western, ricca di scene corali (agguati, caccia al bisonte, attacchi alle carovane) e basata, come nella miglior tradizione bonelliana, sull'ennesimo complotto ordito alle spalle del popolo Comanche da una schiera di loschi affaristi senza scrupoli, i quali, tramite sicari stipendiati, non hanno esitazione a ricorrere all'omicidio laddove ciò servisse a favorire i propri interessi personali. Il breve finale, che mi ha riportato alla mente quello della storia "L'inseguimento" (nn. 629-630) di Faraci e Mastantuono, lo si potrebbe definire 'un'improvviso colpo di spugna', secco e folgorante nella sua ristrettezza. Una trovata insolita, questa, ma di cui ho comunque apprezzato l'originalità. La componente psicologica negli antagonisti, al contrario dei polimorfi characters di Boselli, risulta scarsamente approfondita, ma non del tutto: dalla lettura traspare molto chiaramente come lo sceneggiatore abbia deciso di non soffermarsi troppo sull'autore della congiura, il viscido Johnson (protagonista in una mezza dozzina di pagine appena), preferendo invece donare un maggiore spessore caratteriale alla figura del feroce predone Wasape, la cui ingenuità prevale tuttavia sul valore e sulla lucidit? mentale, una debolezza che gli si rivela fatale e che in breve tempo lo manda incontro a una tragica morte. Una delle più evidenti forzature, che molti di voi avranno evidenziato, è presente a pagina 57, dove Wasape irrompe al galoppo nella main street di Scotsville oltrepassando senza nemmeno un graffio la pioggia di proiettili che in quel momento si abbatte su di lui. Una scena abbastanza stonata, questa, che mi risulta inverosimile anche tenendo condo della mancanza di pratica dei contadini nell'uso delle armi. Uno dei punti di forza di questa storia, invece, è IMHO la centralit? mantenuta da Tex durante tutto l'arco narrativo, altro dettaglio di bonelliana memoria. Un Aquila Della Notte al top della forma, inflessibile, determinato e autoritario, coadiuvato da un Carson che non rimane confinato al suo ruolo di spalla comica (fin troppe volte abusato da Nizzi), ma il cui supporto si rivela talvolta decisivo nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, e che in virt? di ciò, è perfettamente funzionale alla vicenda. A mio giudizio, quindi, Ruju promosso a pieni voti nella testata proprio per l'eccellente gestione del team Tex e Carson, condotta come meglio non si sarebbe potuto, e per la scorrevolezza e la "texianit?" dei dialoghi. Il tutto condito con delle atmosfere notturne cupe e di forte impatto, rese alla perfezione grazie ai fantastici disegni di Ernesto Garc?a Seijas, che ha forse raggiunto il suo apice artistico in fatto di espressivit? e dinamismo. Il suo tratto classico e denso dai contorni ben marcati, spesso impreziosito con delle imponenti sfumature, si attaglia alla perfezione al contesto, e il maestro argentino si dimostra ancora una volta infallibile nella visualizzazione delle scene d'azione e nella resa drammatica ed emotiva dei volti dei comprimari. Ve ne potete fare un'idea grazie al primo piano di Tex di pagina 72 dell'albo 646, uno dei migliori finora realizzati dall'artista. In sintesi, una trama, che seppur con qualche lieve pecca, si colloca al di sopra della sufficienza, una sceneggiatura di ottimo livello e una parte grafica impeccabile. Soggetto: 7Sceneggiatura: 8Disegni: 9Copertina: 9

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Dal sito UBC Fumetti, in esclusiva la recensione di "Furia Comanche", una delle poche di questo blog con le quali finora mi sono trovato in linea, o quasi.http://www.ubcfumetti.com/tex/?IT-TX-645-646

Anch'io ultimamente non mi trovavo per nulla d'accordo con le recensioni di Ubc, fortunatamente in questo caso mi ha fatto piacere constatare l'apprezzamento per l'ottimo lavoro di Ruju ::evvai:: ::evvai:: stesso discorso anche per Seijas che sta facendo molto bene su Tex!!!
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  • co fondatore

Secondo me a Ruju, pur facendo questi centro nell'insieme e inventando un personaggio interessante (anche se non originale) come Wasape, è mancanto un certo afflato epico presente in alcune delle sue storie precedenti (in primis Un Ranger per Nemico). Però sostanzialmente ha svolto un buon lavoro, così come il grande Garc?a Seijas (quei chiaroscuri... :inch: ) . Contrariamente ad altre storie recenti, questa rimarr? almeno un minimo nella memoria di noi texiani. TESTI: 7,5DISEGNI: 8,5Dissi.

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 Dopo il promettente inizio del primo albo Pasquale Ruju porta a compimento egregiamente la storia di Wasape. La coppia Tex/Carson agisce in sintonia con Tex che assurge comunque e in ogni circostanza al ruolo di leader incontrastrato con la complicità di un Carson che non sfigura. Sia nel soccorso alla carovana che nella difesa della città di Scotsville l'abilità dei nostri fa da contraltare alla scarsa capacità di combattere degli abitanti che con la loro pessima mira sembrano alimentare la leggenda dell'immortalità di Wasape che culmina con la tavola di pag 57 che lo vede attraversare indenne la main street sotto una girandola di spari, sprezzantemente ridimensionato da Tex nella tavola successiva. Ci si avvia quindi all'epilogo che vedrà in sequenza la mesta fine del gatto (Zimmer) e la volpe (Crane) con quest'ultimo tradito dalla eccessiva fiducia nel suo Sharp che si rivela purtroppo per lui mal riposta grazie a una prodezza balistica di Tex e il primo facile preda di Carson; e Wasape costretto a prendere atto della sua mancata invulnerabilità dopo aver visto i suoi guerrieri calare drasticamente di numero, prima per le perdite subite negli scontri precedenti poi per la defezione dei rinsaviti ex alleati Tonkawa, finisce per accettare la sfida di Tex in campo aperto e nonostante i suoi trucchi finirà per soccombere per lasciar posto alla propria leggenda; il grande manipolatore mister Johnson rimane incastrato alla fine proprio mentre sta per brindare al successo dei suoi piani. I disegni di Garcia Seijas sempre all'altezza contribuiscono alla riuscita della storia che scorre fluida fino alla fine con leggerezza senza imprevisti colpi di scena, riservati alla parte iniziale che vedeva il coinvolgimento di Fort Worth.

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  • Collaboratori

Posto anch'io il commento a questro secondo albo che si è rivelato mediamente soddisfacente. Ruju continua a rivelarsi una scelta azzeccata, speriamo non tardi a proporci quelle storie importanti che lasciano il segno nella serie. Sia concentrandosi su uno dei pards ( una storia in flashback? ), sia tirando in ballo uno degli amici storici (dopo Gros-Jean, Pat Mac Ryan°), sia con ambientazioni diversificate (cosa che in parte ha già fatto), sia con storie di più ampio respiro e maggior spessore. Se il maggior pregio di questa storia resta il personaggio di Wasape in quanto guerriero "immortale", o comunque duro a morire (come dimostra la scelta finale di lasciar campo aperto ad un suo possibile ritorno), la trama in cui è stato inserito, come ha già fatto notare Mister P prima di me, sembra mancare di diversi ingredienti.

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Devo dire che la storia non mi ha soddisfatto per niente. A distanza di circa un mese da quando l'ho letta, la ricordo a malapena. Personaggi che non "bucano" lo schermo, lo stesso Wasape è un esaltato esagitato poco affascinante e la sua stessa salvezza è uno stratagemma a dir poco improbabile. Nonostante tutto, il linguaggio e il ritmo della storia palesano quanto Ruju abbia saputo calarsi nel mondo di Tex, e questo, al di l' della singola trama e del singolo soggetto che possono non piacere, mi fa ben sperare per un ottimo futuro texiano con Ruju.

  • +1 1
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  • co fondatore

la sua stessa salvezza è uno stratagemma a dir poco improbabile

Da un punto di vista 'anatomico' non così improbabile, pare. Almeno così ha sostenuto uno laureato in antropologia fisica o-come-si-chiama-quel-corso a cui ho descritto la scena proprio per chiedergli se era plausibile.
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la sua stessa salvezza è uno stratagemma a dir poco improbabile

Da un punto di vista 'anatomico' non così improbabile, pare. Almeno così ha sostenuto uno laureato in antropologia fisica o-come-si-chiama-quel-corso a cui ho descritto la scena proprio per chiedergli se era plausibile.
Al di l' della plausibilit? della sopravvivenza, il mancato ritrovamento del cadavere di un presunto immortale lascia aperto più di uno spiraglio a un suo non improbabile ritorno...
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Wasape non l'ho trovato un cattivo cosi interessante, è vero nessuno riesce a colpirlo, il che ha aumentato lo stupore fra gli indiani. Tuttavia trovo poco probabile un suo ritorno dopo essere stato travolto non da uno bensì da diversi bisonti in corsa... Questa storia non l'ho trovata cosi speciale poich? ha qualcosa di già visto e rivisto: Non m'ha suscitato grandi emozioni. Trovo che il disegnatore sia molto in linea con Tex.

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Dopo quattro mesi per me passati al buio (dal punto di vista grafico) si ritrova la luce con questa doppia disegnata da Garcia Seijas con un Tex che è una vera e propria icona (con tanto di spuntatina ai capelli rispetto ai suoi precedenti albi :) ) e si riconferma uno dei disegnatori della mia top 5.
Devo dire che avendolo conosciuto attraverso “le iene di lamont” mi fa sempre un po’ strano leggerlo in una storia quasi esclusivamente al maschile. Lasciando però da parte questo dettaglio la sua bravura è indiscutibile e in questa storia sfoggia dei primi piani da antologia fumettistica! (Quasi da farsi una maglietta con quello dell’ultima pagina! )
Se proprio devo fare un piccolo appunto non ho amato molto alcune vignette che ritraggono scene d’azione o scazzottate di personaggi ritratti in piccolo e alcuni retini eseguiti manualmente sembrano un pochino tirati via.
Detto questo grande ritorno di Sejias, spero di rivederlo presto sulle pagine di Tex.

Per ciò che riguarda la storia, Ruju sta svolgendo un bel lavoro per la serie la vicenda non troppo complessa, nel suo insieme ha rappresentato una piacevole e pressoché scorrevole lettura estiva.

Disegni 9
Storia 7.5

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  • 1 mese dopo...

La storia mi è piaciuta ma non mi ha entusiasmato tanto. Ho apprezzato il fatto dell'imprevisto, durante le indagini di Tex e Carson, dell'attacco ai carri contenti le sementi. Non ho capito perché nessuno sia andato a recuperare il corpo di Bud e portarlo in paese o almeno degnarlo di sepoltura. Poi secondo me c'è stata un'incorenza nei disegni Wasape diceva di radunare abbastanza indiani, infatti al momento dell'attacco in paese nello sfondo sembrano in tanti (pag 69, 70). Nella realtà a terra uccisi ne rimangono pochi tanto che si ritireranno i restanti(pag. 78). Ma il rifugio non è mai visibile nella sceneggiatura, per cui non si capisce quanti siano, nonostante che i Tonkawa lasceranno il gruppo di Wasape ed ammetteranno che sono rimasti in pochi. Boh.

 

 

Disegni: 9 (bellissimi)

Storia: 7

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  • 6 mesi dopo...
  • 7 mesi dopo...

Due albi di buon livello, anche se la storia in sè non è eccezionale, è molto ben sceneggiata e ben disegnata nelle scene di azione (meno bene nei volti, in particolare di Tex con mascella meno "spigolosa" di come abbiamo imparato a conoscere). Bella la scena dell'attacco al villaggio... Con una difesa eroica dei nostri. Personalmente non escluderei un ritorno di Wasape... (Sopravvissuto aggrappandosi sotto la pancia di un bisonte?)

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  • 4 anni dopo...

Dopo un’iniziale sequenza di buone storie, culminata con “Le catene della colpa” forse il suo miglior lavoro sulla saga, Ruju incappa, a mio avviso, in una prima prova opaca. Lo sceneggiatore ci aveva fin lì abituato a spunti di soggetto innovativi e originali, per la storia in questione invece vira verso un’idea classica con indiani ribelli e speculatori disposti ad aizzarli per i loro scopi. A dir il vero, l’autore arricchisce con un tocco di inconsueto la sua tela, con un incipit particolare che però a mio avviso non convince appieno. Pure la presunta nomea di immortalità che gravita attorno alla figura di Wasape nel proseguo della sceneggiatura e che funge da colonna portante al racconto, mi lascia alquanto freddo. Ma procediamo per gradi: sul tortuoso piano della fallita impiccagione del Comanche se ne è già parlato molto; non avendo le dovute conoscenze non mi sbilancio ma trovo un po’ al limite la scena della corda corta e relativa imbottitura per impedire lo strangolamento del condannato. Come se non bastasse, anch’io nutro forti perplessità sul fatto che coloro che trasportano il corpo esanime di Wasape non si accorgano minimamente che respiri e sia in vita. Sospensione d’incredulità fino a un certo punto, qui si rasenta la forzatura narrativa bella e buona per alimentare il piano degli scalcinati villain (ma su questo ci tornerò più avanti). Il Comanche che si convince della sua presunta immortalità può starci in fondo, visto che la superstizione fra i nativi non è mai mancata, ma non capisco a tal punto la scena del suo testarsi ferendosi col coltello: evidentemente è il primo a dubitare e quindi qualche domandina sulla sua fuga potrebbe porsela. Sorvolando su questo punto, è proprio Wasape a non ottenere quello spessore che presumibilmente Ruju voleva dargli. In fin dei conti è un antagonista che lascia poco il segno e che finisce col perdere pure la fiducia del suo sparuto drappello di teste calde. Non è codardo ma in fondo pure poco saggio e la sua natura esagitata lo porterà a una fine non memorabile a mio avviso. Davvero indigesta la scena in cui passa indenne nella main street sotto una grandinata di piombo, situazione abbondantemente irrazionale e non c’è sospensione d’incredulità che tenga in questo caso :furiosi75:. Come non mi è andata nemmeno giù la trovata finale di far sparire il corpo tra gli zoccoli dei bisonti per continuare ad alimentare la leggenda della sua immortalità: ulteriore snodo poco credibile e mi chiedo cosa si fosse fumato Carson sul finale, quando sembra temere per le sorti del pard, non tanto per il valore dell’avversario, quanto per quello che parrebbe rappresentare <_<. La congiura ai danni dei nativi non è una novità sulla saga, ma stavolta i burattinai sembrano poco approfonditi, col politicante capo che praticamente vediamo quasi solo nel rapidissimo epilogo e i due sgherri armati di sharp e macchina fotografica che si devono accollare da soli tutta la mole del lavoro. Soffermarsi un po’ anche su questo aspetto non avrebbe guastato, così il piano sembra più un pretesto che una causa generante degli eventi. Dimenticavo la scorciatoia narrativa delle tracce dimenticate che praticamente annullano ogni sforzo di far passare per una scorreria indiana il massacro dei militari corrotti. In pratica un Ruju poco ispirato e distratto stavolta, che incappa in vari errori e non ci regala una trama scorrevole come le altre occasioni. Di contro Seijas si riconferma ottima garanzia di resa, con una prova su buoni livelli e molto funzionale. Tavole pulite e dalla ottima leggibilità, buono dinamismo e resa dei volti. Da notare una rara vignetta dalle tinte splatter a pagina 112 del primo albo e lo strano errore redazionale nell’ultima di pagina 29 dello stesso, dove s’intravede l’originale nuvoletta non riempita dal testo in basso a sinistra, che dopo la scelta del letterista di porre il dialogo in alto, bastava riempire di nero per mimetizzarla nel contesto del disegno. Per non sembrare troppo rompiscatole e in cerca del pelo nell’uovo :D, cito pure lo splendido vignettone quadruplo di pagina 113 del secondo albo, che ci mostra quanto il disegnatore argentino ci sappia fare con prospettive e scorci di paesaggi cittadini. Il mio voto finale è 5

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  • 1 anno dopo...

Allora...Storia molto molto insipida. Resto perplesso eppure Ruju è abbastanza costante. I due cagnacci Crane e il giornalista poca roba. Il big della storia Wasape, immortale discutibile, non è male (non trovando il corpo potrebbe ritornare), però alcune scene (l'ingresso nel villaggio per farsi colpire) non mi sono piaciute molto. Ad un certo punto spariscono anche i militari. L'idea era carina, quella dell'accordo tra militari corrotti e affarista di turno, di far credere invulnerabile il ribelle comanche ma poi si è sgonfiata. Poca polpa i personaggi. Salvo i disegni di Seijas , veramente ben fatti, ma stavolta Ruju non raggiunge il 6 (siamo su un 5 e mezzo per me).

Il 8/9/2020 at 23:27, Condor senza meta dice:

Dopo un’iniziale sequenza di buone storie, culminata con “Le catene della colpa” forse il suo miglior lavoro sulla saga, Ruju incappa, a mio avviso, in una prima prova opaca. Lo sceneggiatore ci aveva fin lì abituato a spunti di soggetto innovativi e originali, per la storia in questione invece vira verso un’idea classica con indiani ribelli e speculatori disposti ad aizzarli per i loro scopi. A dir il vero, l’autore arricchisce con un tocco di inconsueto la sua tela, con un incipit particolare che però a mio avviso non convince appieno. Pure la presunta nomea di immortalità che gravita attorno alla figura di Wasape nel proseguo della sceneggiatura e che funge da colonna portante al racconto, mi lascia alquanto freddo. Ma procediamo per gradi: sul tortuoso piano della fallita impiccagione del Comanche se ne è già parlato molto; non avendo le dovute conoscenze non mi sbilancio ma trovo un po’ al limite la scena della corda corta e relativa imbottitura per impedire lo strangolamento del condannato. Come se non bastasse, anch’io nutro forti perplessità sul fatto che coloro che trasportano il corpo esanime di Wasape non si accorgano minimamente che respiri e sia in vita. Sospensione d’incredulità fino a un certo punto, qui si rasenta la forzatura narrativa bella e buona per alimentare il piano degli scalcinati villain (ma su questo ci tornerò più avanti). Il Comanche che si convince della sua presunta immortalità può starci in fondo, visto che la superstizione fra i nativi non è mai mancata, ma non capisco a tal punto la scena del suo testarsi ferendosi col coltello: evidentemente è il primo a dubitare e quindi qualche domandina sulla sua fuga potrebbe porsela. Sorvolando su questo punto, è proprio Wasape a non ottenere quello spessore che presumibilmente Ruju voleva dargli. In fin dei conti è un antagonista che lascia poco il segno e che finisce col perdere pure la fiducia del suo sparuto drappello di teste calde. Non è codardo ma in fondo pure poco saggio e la sua natura esagitata lo porterà a una fine non memorabile a mio avviso. Davvero indigesta la scena in cui passa indenne nella main street sotto una grandinata di piombo, situazione abbondantemente irrazionale e non c’è sospensione d’incredulità che tenga in questo caso :furiosi75:. Come non mi è andata nemmeno giù la trovata finale di far sparire il corpo tra gli zoccoli dei bisonti per continuare ad alimentare la leggenda della sua immortalità: ulteriore snodo poco credibile e mi chiedo cosa si fosse fumato Carson sul finale, quando sembra temere per le sorti del pard, non tanto per il valore dell’avversario, quanto per quello che parrebbe rappresentare <_<. La congiura ai danni dei nativi non è una novità sulla saga, ma stavolta i burattinai sembrano poco approfonditi, col politicante capo che praticamente vediamo quasi solo nel rapidissimo epilogo e i due sgherri armati di sharp e macchina fotografica che si devono accollare da soli tutta la mole del lavoro. Soffermarsi un po’ anche su questo aspetto non avrebbe guastato, così il piano sembra più un pretesto che una causa generante degli eventi. Dimenticavo la scorciatoia narrativa delle tracce dimenticate che praticamente annullano ogni sforzo di far passare per una scorreria indiana il massacro dei militari corrotti. In pratica un Ruju poco ispirato e distratto stavolta, che incappa in vari errori e non ci regala una trama scorrevole come le altre occasioni. Di contro Seijas si riconferma ottima garanzia di resa, con una prova su buoni livelli e molto funzionale. Tavole pulite e dalla ottima leggibilità, buono dinamismo e resa dei volti. Da notare una rara vignetta dalle tinte splatter a pagina 112 del primo albo e lo strano errore redazionale nell’ultima di pagina 29 dello stesso, dove s’intravede l’originale nuvoletta non riempita dal testo in basso a sinistra, che dopo la scelta del letterista di porre il dialogo in alto, bastava riempire di nero per mimetizzarla nel contesto del disegno. Per non sembrare troppo rompiscatole e in cerca del pelo nell’uovo :D, cito pure lo splendido vignettone quadruplo di pagina 113 del secondo albo, che ci mostra quanto il disegnatore argentino ci sappia fare con prospettive e scorci di paesaggi cittadini. Il mio voto finale è 5

Concordo su molte cose...Sorpreso in negativo da Ruju stavolta.

Il 6/9/2014 at 09:41, ymalpas dice:

Posto anch'io il commento a questro secondo albo che si è rivelato mediamente soddisfacente. Ruju continua a rivelarsi una scelta azzeccata, speriamo non tardi a proporci quelle storie importanti che lasciano il segno nella serie. Sia concentrandosi su uno dei pards ( una storia in flashback? ), sia tirando in ballo uno degli amici storici (dopo Gros-Jean, Pat Mac Ryan°), sia con ambientazioni diversificate (cosa che in parte ha già fatto), sia con storie di più ampio respiro e maggior spessore. Se il maggior pregio di questa storia resta il personaggio di Wasape in quanto guerriero "immortale", o comunque duro a morire (come dimostra la scelta finale di lasciar campo aperto ad un suo possibile ritorno), la trama in cui è stato inserito, come ha già fatto notare Mister P prima di me, sembra mancare di diversi ingredienti.

Manca proprio il sale per me...Insipida.

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Il 12/7/2014 at 11:27, juanraza85 dice:

Ottima storia ed ottimi disegni, davvero buona l'idea di sfruttare un espediente del genere per mettere in piedi una trama. C'è decisamene da ben sperare per il prosieguo, anzi addirittura sarebbe stato il top se la storia fosse estesa su tre albi anzich? i due programmati...

 

Odio autocitarmi, e se stavolta lo faccio non è certo per autoincensarmi con un post alquanto asettico, piuttosto per sottolineare come le impressioni che sette anni fa avevo tratto dalla lettura del primo albo - cui il post fa, per l'appunto, riferimento - siano state purtroppo disattese, almeno in parte, dalla seconda parte.

 

L'idea di trama che Ruju ha tentato di sviluppare, quella dell'ennesima trama di loschi affaristi ai danni di una tribù imbastita sulla creazione di un antagonista ammantato di un'aura di immortalità, era assai originale, peccato tuttavia che la trama non sia stata sviluppata al meglio. Soprattutto nel secondo albo, infatti, gli eventi si succedono con troppa prevedibilità, evidenziando spietatamente la pochezza degli antagonisti di turno, la premiata ditta Crane&Zimmer (a proposito dei quali ho trovato incredibile la capacità di gironzolare per la prateria texana e fare strage di gruppetti di cacciatori indiani isolati, senza mai rischiare di imbattersi in una banda di comanches sul piede di guerra che batteva la stessa zona) e soprattutto lo spauracchio Wasape, sedicente immortale che Tex sconfigge con una certa facilità, provocandone la morte per effetto di una mandria di bisonti che lo travolge (o, almeno, così sembra sia stato).

 

Quanto ai disegni di Garcia Seijas, invece, un'ottima ed inoppugnabile prova: solito tratto senza fronzoli, molto realista ed al contempo in grado di trasmettere grande espressività ai volti in primo piano. 

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<span style="color:red">54 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

 

Odio autocitarmi, e se stavolta lo faccio non è certo per autoincensarmi con un post alquanto asettico, piuttosto per sottolineare come le impressioni che sette anni fa avevo tratto dalla lettura del primo albo - cui il post fa, per l'appunto, riferimento - siano state purtroppo disattese, almeno in parte, dalla seconda parte.

 

L'idea di trama che Ruju ha tentato di sviluppare, quella dell'ennesima trama di loschi affaristi ai danni di una tribù imbastita sulla creazione di un antagonista ammantato di un'aura di immortalità, era assai originale, peccato tuttavia che la trama non sia stata sviluppata al meglio. Soprattutto nel secondo albo, infatti, gli eventi si succedono con troppa prevedibilità, evidenziando spietatamente la pochezza degli antagonisti di turno, la premiata ditta Crane&Zimmer (a proposito dei quali ho trovato incredibile la capacità di gironzolare per la prateria texana e fare strage di gruppetti di cacciatori indiani isolati, senza mai rischiare di imbattersi in una banda di comanches sul piede di guerra che batteva la stessa zona) e soprattutto lo spauracchio Wasape, sedicente immortale che Tex sconfigge con una certa facilità, provocandone la morte per effetto di una mandria di bisonti che lo travolge (o, almeno, così sembra sia stato).

 

Quanto ai disegni di Garcia Seijas, invece, un'ottima ed inoppugnabile prova: solito tratto senza fronzoli, molto realista ed al contempo in grado di trasmettere grande espressività ai volti in primo piano. 

Eh sì... Ruju si è accartocciato in questa storia. Molto meglio Guatemala o il pistolero vodoo...:-)

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  • 4 mesi dopo...

Ricordo che all'epoca la storia mi lasciò tutto sommato soddisfatto, anche se non entusiasta: spiccava rispetto alle contemporanee storie di Faraci che ormai andava avviluppandosi sempre più su sé stesso; ma risultava un gradino sotto rispetto a quelle di un Boselli ripresosi completamente dalla fase di calo che ebbe nella seconda metà degli anni Duemila.

Non ho fatto in tempo a vedere quelle che qui sul forum sono state ribattezzate rujuate, perché abbandonai Tex nell'autunno del 2015; eppure ne vedo i segni tanto in questa storia quanto, soprattutto, nel Maxi "L'avamposto dell'infamia": una successione di scene madri così tanto per, con un filo logico abbastanza labile. Più trailer che storie, insomma.

Una tendenza che ho avvertito ancora più forte nella storia breve pubblicata nell'ultimo Color, quella del barbiere: personaggi che appaiono dal nulla senza nessun senso, tanto per dare il la alla scena spettacolare; ripetere poi un tot di volte fino a riempire le pagine a disposizione.

"Furia comanche" non arriva, fortunatamente, al livello delle altre storie che ho citato: un senso c'è e una trama, per quanto dotata di poco mordente rispetto alle precedenti prove di Ruju, ha modo di svilupparsi. Eppure permane una sensazione di artificiosità e meccanicità nel dipanarsi delle singole scene che non convince mai appieno. Siamo lontani, insomma, dalla piacevolezza delle trame di Boselli e di quelle che Ruju aveva imbastito fino a quel giorno.

In sintesi, una storia che ho finito non senza fatica. Non a causa di gravi difetti, ma perché non riuscivo a interessarmi granché a ciò che stava accadendo.

Peccato per i bei disegni di un Seijas certo calato rispetto ai tempi del Texone, ma ancora validissimo. Se fossi uno sceneggiatore di fumetti, vedere una mia storia illustrata da lui sarebbe un onore; e Ruju ha avuto tale onore non solo in questa storia, ma anche nella bella "La prova del fuoco", suo accattivante esordio nella serie regolare, che al tempo votai come migliore storia dell'anno.

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