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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 18] L'avamposto Dell'infamia


Sam Stone
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Voto alla storia  

33 utenti hanno votato

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Concordo con Natural nel trovare che il Tex di Diso sia troppo simile a Mister No con la differenza che nell'ambiente texiano il suo tratto non è il meglio.... Però stiamo parlando di un gran disegnatore, solo che su Tex forse non è adatto. A me ricorda un po De La Fuente, anche lui secondo me su Tex non era al meglio 

I maxi migliori sono stati i primi: i citati Oklahoma (per me da top ten assoluta di tutta la saga texiana), Il cacciatore di fossili, ma direi anche a pieno titolo Oro e I territori del Nord Ovest. Purtroppo da una decina d'anni la collana ha prodotto molto meno dal punto di vista qualitativo (eccetto forse l'ultimo maxi di segura, anche se parecchio sui generis).

Chissà che questo maxi non inverta la tendenza.....

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se non è il peggiore poco ci manca Burningbullet ;)

Comprerò il maxi solo perchè Ruju ci sta regalando delle belle avventure di tex

 

 

Per quanto mi riguarda, è la stessa ragione per cui io ho deciso di NON acquistarlo. Non ho mai sopportato quando delle buone storie, o più raramente, dei potenziali capolavori di sceneggiatura, sono stati completamente affossati e resi illeggibili da disegni non all'altezza della parte letteraria. Quando talvolta in passato ciò è avvenuto sono letteralmente andato in bestia, e nell'eventualità meglio non correre il rischio! B)

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Mi trovo molto d'accordo con il tuo pensiero TW: leggere una storia, seppur bella, ma con disegni che non "tirano" diventa un'impresa ostica e non motivante.
Ho provato la medesima sensazione più che altro con alcuni disegnatori della regolare, anche se, non è difficile ammettere che Diso non abbia un tratto molto attrattivo.

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In attesa di questa uscita del nuovo Maxi  di una cosa sono certo , che non sarà più brutto di ALASKA!  

Il problema è solo Roberto Diso ai disegni, che dalle anteprime non mi sembrano essere eccezionali.

Il fatto che a scriverlo invece sia Ruju mi gratifica parecchio.

La cover di Maestro Villa infine  lascia a bocca aperta ancora una volta! ! ! !

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L'acquisto da parte mia è assolutamente fuori discussione, sarebbe la prima volta che non prendo un Tex inedito negli ultimi 40 anni...

La lettura di una storia può dare più o meno piacere a seconda di come si sviluppa la trama o della realizzazione grafica, ma finora ho sempre preso ogni inedito al suo arrivo in edicola.

E' chiaro che non tutto piacerà, e sarebbe penso impossibile, ma in ogni caso la curiosità supererà da parte mia ogni possibile pecca grafica e/o narrativa.

In definitiva non saranno i disegni di Diso a impedirmi di leggere un Tex.

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Non si puo'ancora far finta di niente e non accorgersi che il Maxi Tex e' ormai divenuto un prodotto "scaduto" ,caratterizzato da disegni e da disegnatori che lasciano molto a desiderare.Mi chiedo a questo punto,che senso ha continuare ancora con questa serie vista la qualita' e perche' non si tenta di rivalutarla con dei disegni decenti?

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  • Collaboratori

Questione apertissima. Quoterei la discussione che avevo aperto tempo fa sui maxi tex e sulla loro utilità, ma, nel frattempo ho però cambiato opinione,  grazie al cielo esistono i maxi, che puoi comprare se vuoi, oppure no, la serie regolare per adesso sembrerebbe così salvaguardata, "più o meno". Non è poco!

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storia discretamente anonima. scialba e non aiutata dai disegni. peccato perchè il Maxi per me è un evento. e stavolta mi ha deluso. :-(

Stavolta? Allora ti è sfuggito "Alaska"......

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Comprato oggi... io di solito difendo i disegnatori... MA questa volta trovo difficoltà pure io :-( Spero almeno nella storia che cmq per me ha la priorità.

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Letto con attenzione ed interesse.

Soggetto nella tradizione texiana, Ruju si sta sempre di più immedesimando nella "vita" di Tex e pards e lo si nota soprattutto nei dialoghi.

I disegni di Diso. anche quelli nella tradizione (...di Diso, ovviamente). In linea generale, devo dire che non mi hanno infastidito, anzi li ho trovati addirittura migliori di quanto mi sarei aspettato. Mi sono addirittura abituato, durante la lettura, al suo Tex/Mister No!

E' anche vero che, dopo l'Alaska dell'anno scorso, avrei accettato tutto o quasi....

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Pasquale Ruju ci offre una storia dal sapore tradizionale con elementi classici con disertori, indiani buoni e cattivi, coloni, prateria e montagne, mescolando con abilità i vari ingredienti fino a confezionare una sceneggiatura  scorrevole e in grado di mantenere desta l'attenzione fino alla fine.

 

Interessante vedere in azione la coppia Tex Tiger con gli altri due pards chiamati in causa solo verso la conclusione per giocare un ruolo alla fine non essenziale ( la storia poteva procedere fino alla conclusione senza l'intervento di Carson e del giovane Willer che mi hanno dato la sensazione di essere stati inseriti "a forza" in una trama che probabilmente alll'inizio non ne prevedeva l'entrata in azione).

 

I disegni di Diso mi sono sembrati più curati del solito e forse per il fatto di aver recentemente riletto l'intera TexGold di Repubblica a tappe forzate, il suo tratto mi è parso addirittura familiare per quanto diverso da quello degli altri disegnatori che si alternano sulla serie regolare.

 

Complessivamente non mi ha deluso e lo collocherei nella fascia media dei Maxi, non tra i capolavori, ma neanche tra le prove più scadenti.

E' con piacere che ho avuto l'opportunità  di leggere un'altra storia di Tex

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Mah, è possibile che stia passando io un momento di stanchezza nei confronti di Tex (anche se la storia del mensile mi ha preso parecchio), ma gli ingredienti classici di questa storia mi sono parsi troppo "classici"...nel senso di vecchi, già visti...Mi direte: tutto in Tex è già visto, gli ingredienti sono sempre quelli, volta per volta vengono rimodulati per trarne un esito nuovo ma sono quelli... e sono d'accordo con voi, ma l'indiano testa calda, questi militari molto "Squadrone infernale" (altra storia di un altro Maxi non troppo fortunato), questo ufficiale i cui incubi mi appaiono troppo forzati se messi in relazione con la totale assenza di scrupoli che dimostra nell'uccidere commilitoni e coloni, insomma tutti questi elementi, o abusati o poco credibili, non mi convincono affatto. Sicuramente i disegni non aiutano: lo stile scanzonato di Diso, perfetto in Mister No ma alieno rispetto alla tradizione grafica di Tex, non invoglia troppo alla lettura di una storia che di per sé non mi ha intrigato sin dalle prime pagine. Ripeto che forse è anche un mio periodo di stanchezza nei confronti di certi elementi, non posso escluderlo: proverò a rileggerlo più in là...

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E' la terza volta che compro un Maxi e una volta preso in mano per leggerlo lo interrompo dopo qualche pagina,dopo aver visto i disegni.Mi era successo due anni fa' con Ortiz,l'anno scorso con Fernandez e adesso con questo di Diso.In pratica ho questi tre albi messi da parte solo per collezione.Non ci riesco ad andare avanti.Quest'ultimo supera tutti.Non si puo' guardare Tex disegnato in quella maniera.Non lo posso accettare proprio e mi rattrista dover ricomprare in futuro un altro albo con i disegni di Diso solo per collezione.

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E' la terza volta che compro un Maxi e una volta preso in mano per leggerlo lo interrompo dopo qualche pagina,dopo aver visto i disegni.Mi era successo due anni fa' con Ortiz,l'anno scorso con Fernandez e adesso con questo di Diso.In pratica ho questi tre albi messi da parte solo per collezione.Non ci riesco ad andare avanti.Quest'ultimo supera tutti.Non si puo' guardare Tex disegnato in quella maniera.Non lo posso accettare proprio e mi rattrista dover ricomprare in futuro un altro albo con i disegni di Diso solo per collezione.

Capisco il tuo disappunto Anthony (la prova di Diso non ha convinto neanche a me) però bisogna dire che la storia merita ed è sceneggiata benissimo da Ruju che ormai sente "suo" il personaggio.
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MAXI TEX N. 18 "L'AVAMPOSTO DELL'INFAMIA" di Ruju/Diso.
Cari amici dopo il "flop" dello'anno scorso,ecco un Maxi Tex degno di essere ricordato.
La storyboard ( per 3/4 dominata da Tex e Tiger jack) mi piace tanto, ed è molto curata.
Tex si ritrova a fronteggiare, da un lato, la collera di Zampa d'Orso ( un Ute ribelle che si unisce ai PREDONI SANGUINARI di Seguah). Dall'altro è sulle traccie del capitano Spencer (disertore e dispotico) reduce da un passato macchiato di sangue che lo tormenta, e il suo gruppo di soldati/disertori SENZA SCRUPOLI.
Le sequenze sono molto scorrevoli e piacevoli da leggere, a tratti, drammatiche. Questo rende tutto il racconto meraviglioso!
A 1/4 dalla fine entrano in gioco anche il buon Carson e Kit.
CRITICHE: I disegni, non tra i miei preferiti, risultano a tratti incompleti.
"L' assassino di mio padre è morto, Aquila della notte?"
"...si, e chissà cosa l'ha spaventato tanto negli ultimi istanti....forse i fantasmi della sua coscienza!"
VOTO: 10

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  • Collaboratori

Mi sono trastullato con questo maxi poche ore fa e benché indisposto da qualche linea di febbre e da tavole in cui percepisco un netto calo qualitativo, ho letto le 330 pagine difilato. Il genere di per se, con soldati disertori e indiani, non è neppure quello che in Tex mi piace di più, ma ho trovato un Ruju molto convincente, che mostra sicurezza nella sceneggiatura e agio nel trattare con i pards, che dominano la storia in lungo e in largo. Meno riuscito il personaggio dell'antagonista, il tormentato Spencer, forse perché siamo abituati a personaggi di ben altra caratura inventati da questo autore. Il miglior maxi, comunque, che ho letto da sei o sette anni.

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Mi associo praticamente in tutto a quanto detto da Ymalpas qui sopra. 

La sceneggiatura, pur se utilizzando elementi ben noti e visti proprio in maxitex precedenti, ad esempio come Fort Sahara e lo Squadrone Infernale (ex militari diventati malviventi), li riutilizza in maniera avvincente e inserendo personaggi vari ed altrettanto convincenti come i due capi Utes, il giovane Cervo Veloce, Zampa d'Orso, e non ultimo il capitano Spencer. Tex lascia loro volentieri la scena più di una volta, senza giganteggiare come successo invece con la doppia storia con Wasape (sempre di Ruju). Si fa leggere, avvince e convince. Voto: 8.5

 

I disegni... uno capisce l'utilità di avere un malloppone di 340 pagine consegnato in tempo utile, ma ciò non toglie che Diso, con tutto il rispetto, più di una volta tira via, disegna volti distorti o sproporzionati, altre volte appena accennati, e sempre le stesse facce già viste sia in Fort Sahara che ne La Belva Umana, così come le ambientazioni, che siano pianure, colline, rocce, foreste o montagne, rimangono piatte e tra di loro del tutto indistinguibili. Onestamente, le aspettative (come scrivevo in uno dei primi post) erano basse e tali sono rimaste. Voto: 4.5.

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Con un certo stupore, aggiungo un post scriptum sulla copertina di Villa, che mi pare abbia vistostamente 'cannato' le proporzioni tra la figura di Tiger Jack con il fucile e la mano che lo sorregge, questi ultimi molto più piccoli  :dubbioso:  :dubbioso:

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  • Rangers

Un buon Maxi questo per Ruju, che riesce a costruire in questa sua prima storia lunga, una trama convincente e personaggi dalla psicologia ben caratterizzata.

 

Finalmente vediamo tutti e quattro i pards insieme, anche se Piccolo Falco e Carson arrivano ben dopo la seconda metà dell'albo, riescono comunque a lasciare il segno.

 

Mi dispiace per i disegni di Diso, purtroppo concordo con quanti mi hanno preceduto e confermo che alcune tavole sono tirate via troppo velocemente.

Molti primi piani e le ambientazioni invece continuano a piacermi, soprattutto la sua natura selvaggia tratteggiata imho con gran maestria.

Di certo (ma qui va a gusti personali e soggettivi) lo preferisco al famigerato studio Fernandez, e di gran lunga anche!

 

Nel complesso un buon voto!

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  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 18] L'avamposto Dell'infamia
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