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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 18] L'avamposto Dell'infamia


Sam Stone
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Voto alla storia  

33 utenti hanno votato

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La storia è bella, intrecci che si susseguono e vari elementi in gioco (indiani buoni e indiani cattivi e indiani fantasma nella mente del protagonista, spietato e spregevole). Ottima la parte con il duo Tex-Tiger a cui poi si affiancano i due Kit, che non risolvono la situazione, ma due micidiali fucili nello scontro con i disertori, ladri e assassini, sono più che utili. Nobiltà d' animo e razionalità presenti nel capo indiano e nel giovane erede. A Diso ormai siamo abituati, la sua pecca maggiore, a mio avviso, sono i volti dei pards, le figure, la dinamicità, la caratterizzazione degli altri personaggi, i paesaggi non sono male. Non è certo il mio disegnatore preferito, ma non potrei mai non acquistare un inedito di Tex, mensile, maxi, color...ce ne fossero anche di più! D'altronde è l'unico fumetto che leggo, è come ritrovare un amico di famiglia una volta al mese e a volte due.

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E finalmente mi sono decisa e l'ho comprato! (peccato perchè proprio il giorno che l'ho preso in edicola mia figlia mi ha detto di averlo trovato al chiosco dell'usato ma di non averlo preso pensando che non mi interessasse :(  )

Il dubbio era su Diso, come volevasi dimostrare. Disegni che proprio non riesco a digerire, per fortuna fatti dimenticare da un'apprezzabilissima sceneggiatura, con Ruju che non cade nella trappola di ricalcare la trama di "Lo squadrone infernale". 

Ottima l'accoppiata Tex-Tiger, prima della riunione del quartetto. Non vorrei sbagliarmi ma è da un po' che non vedevamo i due fratelli di sangue in coppia. 

Davvero interessante e coinvolgente l'inquieto e tormentato Spencer, i cui ricordi/rimorsi non sono sufficienti per fargli cercare la pace e il perdono, ma lo conducono invece ad una morte decisamente meno gloriosa di una pallottola di Tex.

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  • 1 mese dopo...

Sul forum sono sempre stato uno dei più entusiasti sostenitori di Ruju; anche se purtroppo la mia latitanza negli ultimi anni mi ha impedito di tesserne i dovuti elogi quando sulla serie regolare uscivano gioielli del calibro de "La rivincita di Makua", "Le catene della colpa" e "Furia Comanche". Penso di essere uno dei pochi a sostenere la validità anche delle sue storie pubblicate sugli Almanacchi: la discreta "Nella terra dei Klamath" e la splendida "La palude nera" (anche se qui, come nell'ultimo Color di Boselli e Civitelli, c'è il problema dei cajun: se ci sono loro, per me una storia raggiunge quasi automaticamente la sufficienza :D ).

Vedo che questo Maxi è stato apprezzato anche da chi, come Cheyenne, è più sospettoso nei confronti delle uscite fuori serie, segnatamente dei Maxi; quindi, è non senza stupore che rimarco come, a me, "L'avamposto dell'infamia" non abbia entusiasmato per niente. Non penso che ciò sia dovuto a problemi miei, nel senso che quando l'ho letto ero di buon umore e anche ben disposto: il punto è che la storia procede a mio avviso farraginosa, con passaggi narrativi forzati e tutta una serie abbastanza gratuita di détours che, richiamando Tex da una parte all'altra distogliendolo da ciò che fa, sembrano avere l'unica funzione di allungare il brodo.

Vedo che questi aspetti non hanno infastidito altri utenti; ciò che mi fa tutto sommato piacere; a me, invece, non sono piaciuti affatto. Si aggiunga il capitano Spencer, che a differenza di altri cattivi di Ruju (leggi: Wasape e Makua) seppur tormentato non ha profondità e procede per crisi che tutto sommato lasciano poco il segno, e la scarsa incisività di questa storia, a mio gusto, è fatta.

Ad affossare il tutto ai miei occhi ha anche contribuito la scena in cui Kit Willer dovrebbe impedire ai soldati di raggiungere la gatling e, pur avendola perfettamente sotto tiro, dopo aver sparato un colpo non fa più nulla; tanto che la situazione deve essere salvata da Tex con una mossa rischiosissima. Mi sembrava di essere tornato al Kit Willer rincoglionito de "La banda dei messicani".

Anche i disegni di Diso deludono; ma data l'età possiamo chiudere un occhio. Se poi li chiudiamo entrambi, meglio. Sono grato a Diso per aver regalato decenni di splendide storie di Mister No. Non fatemi dire altro.

 

Il voto globale secondo me è 5. Dopo il disastro di "Alaska!" lo scorso anno, sto seriamente pensando di non acquistare più i Maxi a scatola chiusa. Non perché mi sia disamorato di Tex (non sia mai! :D ), però, esclusi gli ultimi due Maxi di Segura e il Maxi di Faraci, storie buone, ma non capolavori, nell'ultimo decennio i Maxi sono stati fiacchi. E, dovendo tagliare qualcosa, dopo il Color storie brevi e la rinuncia alla nuova serie di cartonati che esordirà con Eleuteri Serpieri, potrei pensare proprio al Maxi. Ma, chissà, magari le anteprime e i disegni saranno tali da farmi cadere in tentazione. Dopo tutto anche "Stelle di latta e altre storie", a dispetto della presenza dell'aborrito Recchioni, grazie ai nomi di Burattini e Boselli e alla splendida copertina un paio di volte è stato vicino a farmi capitolare... ;)

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  • Sceriffi

Giudizio in sintesi: un maxi discreto nella sceneggiatura, affossato dai disegni inguardabili di Diso.

 

Ruju dimostra a mio parere di trovarsi un po' in difficoltà a gestire le 330 pagine, e di essere più a suo agio nelle storie di 220 pagine: qui si ha la sensazione di una sceneggiatura che non scorre fluida, ma che ritorna su se stessa, si aggroviglia, con il girovagare nel deserto dei vari gruppi di personaggi (Tex e Tiger, i disertori, gli indiani ribelli, i coloni); il ritmo è piuttosto blando e ha una accelerazione solo nel finale.

La storia è comunque bella (anche se sa un po' di già visto, e ricorda i maxi "Lo squadrone infernale" e "Fort Sahara") e Ruju muove bene tutte le pedine sulla scacchiera. Una nota sul capitano Spencer, che alcuni nei commenti precedenti non hanno trovato così convincente: io trovo invece che sia un personaggio riuscito, non allo stesso livello di alcune creazioni precedenti uscite dalla penna di Ruju ma comunque ben caratterizzato, che dimostra di essere un osso duro fino alla fine.

 

C'è a mio parere una nota stonata nella sceneggiatura:


i disertori che si trasformano in vere e proprie belve umane, trucidando due famiglie di coloni con tanto di bambini, mi è sembrato eccessivo. Sono pur sempre ex soldati, e ho trovato un po' inverosimile che possano spingersi a tanto. Addirittura si dimostrano più spietati dello stesso Spencer, nascondendogli di aver ucciso anche dei bambini!

 

Pessimi i disegni di Diso. Mi dispiace per questo autore, ma qui siamo di fronte a tavole davvero poco curate, la sensazione è proprio quella di disegni tirati via, per arrivare alla fine il più velocemente possibile. Impubblicabili.

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  • 6 anni dopo...
Il 21/10/2014 at 19:28, Sam Stone dice:

 

La storia è bella, il giudizio sui disegni è soggettivo ed è giusto così, ma l'avventura è molto ben realizzata. Peccato non leggerlo solo per il fattore disegni :)

Riletto ieri. Concordo con il giudizio di Sam, ma i disegni influiscono molto sul giudizio finale. 

Quindi Ruju 7, Diso 4.

Modificato da Loriano Lorenzutti
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  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 18] L'avamposto Dell'infamia
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      Soggetto e Sceneggiatura: Pasquale Ruju
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      © Sergio Bonelli Editore
       
       
       
       
         


       
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