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TWF - Tex Willer Forum

[649/651] La Stirpe Dell'abisso


ymalpas
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89 utenti hanno votato

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Questa è comunque una storia del filone "irreale" per cui come accettiamo per "possibile" l'esistenza della stirpe dell'abisso, cioè uomini imparentati con serpenti, perché non accettare per "possibile" anche una guarigione, per noi esseri moderni e razionali impossibile, frutto delle conoscenze di Morisco e delle colt di Tex, che eliminano il demonio Sandoral, e che permettano a Leonora e ai suoi contadini un futuro più sereno?

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nonostante siamo a più di due terzi del cammino non riesco ancora a farmi un'idea precisa di questa storia.

Non tanto perchè non sia interessante e non offra azione, mistero e vicende intriganti, quanto perchè non riesco ancora a cogliere l'architettura complessiva dei nemici, mi rimangono diverse perplessità che spero di chiarire finalmente nella terza parte.

 

Certo che questa storia mi è difficile da commentare.

Dopo il primo avevo grosse perplessità sul seguito, aspettiamo il secondo.

Arriva il secondo, queste mi si cancellano ma me ne vengono altre.

 

Insomma va a finire che contrariamente al solito commenterò una storia di 3 albi alla fine, cosa che non credo di avere mai fatto, sperando di vedere finalmente la luce alla fine del cammino.

 

saluti a tutti i rettiliani del forum

 

 

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Nel momento in cui accettiamo la possibile ibridazione tra esemplari appartenenti alla classe dei mammiferi e a quella dei rettili, molto distanti dal punto di vista ontogenetico e caratterizzate da profonde differenze genetiche, etologiche e soprattutto riproduttive (gli ibridi nascono dalle uova deposte e fecondate come i rettili o sono piuttosto partoriti dopo un periodo di gestazione, dato che alla nascita presentano sembianze umane, anche esteticamente notevoli, per acquisire col tempo e in diverso grado caratteristiche da rettile) non possiamo poi aspettarci una regola ferrea sulla possibile evoluzione. Perchè escludere che una predisposizione genetica a orologeria possa essere in qualche modo guidata da elementi chimici o magici in grado di accelerare il processo di trasformazione o addirittura un sistema di orrendo contagio controllato dal perfido Sandoral, contro il quale il buon Morisco possa infine opporre un antidoto sempre chimico o magico in grado di contrastarne gli effetti?

 

In ogni caso la bella Leonora Diago svolge una parte importante in tutta la storia,inizialmente agendo come motore centrale che dà il via a tutto il racconto, poi intervenendo in maniera decisiva per consentire ai nostri di fare un passo in avanti nelle indagini (o alternativamente per attirarli finalmente in trappola) e infine rivelando la sua vera essenza buona, malvagia o a metà strada (i famosi grigi boselliani) che sia.

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  • Collaboratori

Nel momento in cui accettiamo la possibile ibridazione tra esemplari appartenenti alla classe dei mammiferi e a quella dei rettili, molto distanti dal punto di vista ontogenetico e caratterizzate da profonde differenze genetiche, etologiche e soprattutto riproduttive...

 

La contaminazione non avviene con dei comuni rettili, ma con una razza non umana o subumana.

 

Poi dubito che le pochissime pagine che ancora restano avvolte nel mistero del terzo albo si risolvano in una trattazione genetica: avremo a che fare con Sandoral e i Diago, che sono pesci piccoli,  probabilmente entrerà in scena la creatura o le creature dell'abisso, che si annida(no) nei sotterranei della villa. Il destino di Lenora si risolverà in una manciata di pagine con la sua morte, senza tante elucubrazioni. 

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  • Collaboratori

Questa è comunque una storia del filone "irreale" per cui come accettiamo per "possibile" l'esistenza della stirpe dell'abisso, cioè uomini imparentati con serpenti, perché non accettare per "possibile" anche una guarigione, per noi esseri moderni e razionali impossibile, frutto delle conoscenze di Morisco e delle colt di Tex, che eliminano il demonio Sandoral, e che permettano a Leonora e ai suoi contadini un futuro più sereno?

 

Non bisogna neanche tirare troppo la fune con una risoluzione di tipo fantastico del problematico caso offerto da Lenora.

 

Sandoral potrebbe anche essere, lui stesso, una creatura dell'abisso, cioè un essere subumano, ciò che spiegherebbe il ruolo preminente che ha nella famiglia dei Diago.

 

La sua morte, peraltro, poco ha  a che vedere con una possibile e completa guarigione di Lenora.

 

Morisco non ha doti taumaturgiche, ne tanto meno è un semidio capace di guarire malattie incurabili, è semplicemente uno studioso dotato di una straordinaria cultura antropologica, un ottimo medico, ma andare oltre con ulteriori doti equivarrebbe a snaturare il personaggio.

 

Il destino di Lenora per me è segnato, così come la mezza sconfitta di Tex e del Morisco.

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nonostante siamo a più di due terzi del cammino non riesco ancora a farmi un'idea precisa di questa storia.

Non tanto perchè non sia interessante e non offra azione, mistero e vicende intriganti, quanto perchè non riesco ancora a cogliere l'architettura complessiva dei nemici, mi rimangono diverse perplessità che spero di chiarire finalmente nella terza parte.

 

Intanto ben trovato, Jack: ormai hai diradato le tue presenze su questi lidi, ma leggerti per il sottoscritto è sempre un piacere.

Ti quoto perché io stesso ho alcune perplessità sulla trama. Nel primo albo ho trovato strana l'arrendevolezza dei quattro killers che inseguono con tanta tenacia Guzman e Palacio e poi si bloccano davanti al fucile del solo Eusebio. Dopo questa inspiegabile pausa, ritornano a cacciare con la protervia di prima solo da quando arrivano Tex e pards. Già ho detto nel mio primo commento che questi passaggi mi sono sembrati troppo al servizio della storia. Nel secondo albo mi è sembrata invece troppo veloce la fase in cui i Diago sgominano i ribelli: perché non lo hanno fatto prima? Non credo che non fossero a conoscenza del loro covo. E' chiaro che qui probabilmente li hanno solo sfruttati per stornare i sospetti sulla famiglia, ma se è così perché fino a quel momento avevano consentito di starsene indisturbati?

 

A parte questi aspetti poco chiari (che probabilmente resteranno inspiegati), la storia è veramente avvincente. Da maestro consumato Borden mette in piedi una sceneggiatura che non si concede e non ci concede pause, ed è bellissimo il passaggio in cui tutti si ritrovano nella biblioteca dei Diago e tutti hanno scoperto qualcosa: Tiger ha ucciso un uomo serpente, Morisco ha capito il mistero di quella spaventosa famiglia, Kit è addirittura riuscito a parlare con l'irraggiungibile Leonora...

 

 

In ogni caso la bella Leonora Diago svolge una parte importante in tutta la storia,inizialmente agendo come motore centrale che dà il via a tutto il racconto, poi intervenendo in maniera decisiva per consentire ai nostri di fare un passo in avanti nelle indagini (o alternativamente per attirarli finalmente in trappola) e infine rivelando la sua vera essenza buona, malvagia o a metà strada (i famosi grigi boselliani) che sia.

 

Sì, Leonora è un bellissimo personaggio, il più "draculiano" della storia. Nel primo albo, la scena in cui Palacio arriva alla magione dei Diago mi ha ricordato l'arrivo di Jonathan Harker al castello di Vlad. Ci ho voluto vedere, forse a torto, anche un velato omaggio di Mauro ad un romanzo che credo che al Nostro piaccia molto. In Leonora ci vedo un po' Dracula: un personaggio maledetto, con una capacità di amare che lo umanizza ma condannato dalla sua natura mostruosa al male. Leonora è così: un personaggio dall'"essenza buona", ma che potrebbe divenire, suo malgrado, una presenza malvagia. I "famosi grigi boselliani", dice natural killer. Gli splendidi grigi boselliani, aggiungo io: è grazie alla presenza di questi personaggi che ci appassioniamo alle storie, sono loro a rendere le trame non scontate e quindi intriganti e avvincenti fino alla fine. Ci sono dubbi che Tex e company abbiano la meglio sui serpentoni? Nessun dubbio, ma che ne sarà di Leonora? Questa è il personaggio chiave, il suo destino (condannata dalla sua malattia a morire o a essere uccisa da parte dei pards o salvata da qualche trovata geniale del Morisco?) ci appassiona, come quello di Colorado Belle, del Sergente Torrence, di Glenn Corbett, ecc. ecc.: io di Boselli ho sempre amato i comprimari e Leonora, per quanto non rubi affatto la scena (tutt'altro), è una figura bellissima, draculiana e boselliana.

 

 

Questa è comunque una storia del filone "irreale" per cui come accettiamo per "possibile" l'esistenza della stirpe dell'abisso, cioè uomini imparentati con serpenti, perché non accettare per "possibile" anche una guarigione, per noi esseri moderni e razionali impossibile, frutto delle conoscenze di Morisco e delle colt di Tex, che eliminano il demonio Sandoral, e che permettano a Leonora e ai suoi contadini un futuro più sereno?

 

Non bisogna neanche tirare troppo la fune con una risoluzione di tipo fantastico del problematico caso offerto da Lenora.

 

Sandoral potrebbe anche essere, lui stesso, una creatura dell'abisso, cioè un essere subumano, ciò che spiegherebbe il ruolo preminente che ha nella famiglia dei Diago.

 

 

 

 Ym, io credo che non ci siano dubbi che Sandoral è una creatura dell'abisso. Nei sotterranei, i suoi occhi sono occhi di serpente, non occhi umani: credo che i disegni lo mettano ben in evidenza.

 

 

 

Si, ma...

 

...stavolta la donna in questione si sta trasformando...

 

...in vipera...

 

... e le femmine per istinto sono portate alla salvaguardia della specie...

 

Il tema è interessante non tanto per il voltafaccia che preventiva NK e che comunque non avremo. In questo stesso forum Mauro Boselli diversi anni fa aveva spiegato come lui ritenesse impossibile cambiare, nella storia in corso, l'identità positiva, o negativa, di un suo personaggio. E' un assioma. Per cui se a pagina X sta scritto a chiare lettere che nella famiglia Diago, Lenora e il padre - non a caso entrambi restano chiusi a chiave nei rispettivi appartamenti - sono dei "buoni", non potremmo mai avere una repentina trasformazione, perché sarebbe un inganno "letterario" perpetrato ai danni del lettore. Non è nello stile di Boselli, che nelle sue storie si diverte un mondo a lasciare, infatti, disseminati tutta una serie di indizi convergenti che operano in maniera latente, e che in linea teorica dovrebbero orientare la nostra lettura, ma che spesso passano invece inosservati se la lettura è disattenta.

 

Il tema è interessante, dicevo, per un altro ordine di motivi. Lenora è malata. Lenora si configura poi come la donzella da mettere in salvo. Tex, e non il dottor Palacio, provvederà, come sempre, a fare piazza pulita della famiglia Diago. Più difficile sarà il compito del Morisco, definito come l'unico in grado di salvare Lenora dal suo destino. A questo mira palacio nella sua folle e sfortunata corsa verso Pilares. Ma la ragazza potrebbe anche non essere "guarita". L'origine del suo male è infatti genetico, non bastano delle erbe e degli intrugli per operare il miracolo.

 

Questo è un punto di svolta fondamentale. O Morisco (cioé Boselli) escogita un sistema per cui Lenora ritorna "normale" oppure la sua figura di grande medico ne esce ridimensionata.

 

Se è vera la seconda ipotesi, ovvero che Morisco non può niente oppure può al massimo fermare gli effetti devastanti della malattia, ad intervenire come ultimo attore del dramma deve essere Tex, con la sua colt.

 

Spiego meglio questo concetto. Lenora è buona e resterà buona. Ma come dice NK è donna e quindi anche possibile "vipera", ovvero la sua progenitura, che nessuno può escludere a priori, potrebbe rivelarsi di natura evidentemente malvagia, come del resto sono tutti gli altri componenti della famiglia Diago e gli altri della stirpe dell'abisso, in linea decisamente maggioritaria.

 

Può Tex far affidamento sul buon senso della ragazza, una volta che apparentemente guarita, resterà condannata alla castità ? Può Tex far affidamento sul suo infallibile sesto senso ? Si rimetterà anche questa volta la decisione finale ai voti ?

 

Concludendo, Lenora morirà per mano degli antagonisti, perché nessuno dei nostri può usare la violenza contro di lei. Ma sarà sempre una sconfitta per chi era stato chiamato a soccorrerla, a meno che non si dia la morte di sua mano.

 

 

Bellissima analisi, che condensa la bellezza del personaggio di Leonora: se Morisco (Boselli) non riuscirà a salvarla, l'ultimo atto sarà della colt di Tex? O di nuovo non saprà che fare, stretto in un rompicapo tremendo? Farà come Mina Murray, che decapiterà quel mostro che ama per poi piangerne la morte? Un dramma possente, quello che si anticipa: speriamo di non restare delusi, ma c'è davvero da fare i complimenti a Boselli per tutto il pathos che è riuscito a creare. 

Tu dici che da qualche parte si afferma che il padre è un buono? Io pure lo credo, ma non ricordo che lo si dica né esplicitamente né velatamente (dove e chi lo dice?). Peraltro, io ho pure pensato che il grosso anaconda altri non sia che il padre, la cui evoluzione in rettile è completa e definitiva. Un buono, quindi, ormai condannato dal male in maniera irreversibile. Io mi son fatta quest'idea... 

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Non vorrei diventasse una "strage degli innocenti": Leonora e i contadini contaminati ( non volontariamente come il capostipite dei Diago), sperando che non abbiano dei figli, alle quale dobbiamo aggiungere forse anche il padre e il fratello Sebastian. Se comunque la morte di Leonora fosse l'esito, questa avverrà per sacrificio agli dei-serpenti o perché essa stessa si sacrificherà per salvare uno dei pards (Kit?) o lo stesso Morisco. Tex lo disse già a Eugenia Moore, lui non uccide le donne.

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E il bello è che la storia è già scritta e finita , e tutte le nostre argomentazioni non modificheranno di una virgola il finale già scritto, ma testimoniano come ancora una volta Boselli sia riuscito a coinvolgerci e appassionarci con una storia assolutamente fuori dal comune.

  • +1 1
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E' vero natural. Sta appassionando anche me che solitamente sono allergico alle storie inverosimili, ma questa è veramente coinvolgente...

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Confermo le impressioni degli altri pards e poi comunque se ho letto bene mancano ancora 42 pagine alla fine della storia,tutto può succedere, e sono curioso di come Tex e i pards si confronteranno quando tutto sarà lì davanti ai loro occhi,ma penso che un abile colpo di scena li toglierà dalla difficoltà di prendere decisioni amare......

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  • co fondatore

La "serpenta" [cit. mus.] potrebbe fare la classica fine di colei/ui che si sacrifica per il bene altrui... scontata ma inevitabile. Ora vedremo.

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  • Collaboratori

mask1985.jpg

 

 

Per avere una realistica idea di come può apparire il volto di Lenora questo fotogramma tratto da una vecchia serie TV degli anni ottanta è l'ideale. El Morisco è chiamato a una difficile guarigione, ma la ragazza toglierà il disturbo, vittima sacrificale di una tradizione che non può permettersi concessioni.

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ricordo che piccolino I Visitors mi inquietavano quando li guardavo in televisione...

 E io ricordo che nel 1986 non ero piccolino dal momento che avevo gli anni che compie oggi la tigre nera...

 

Ma una sostanziale differenza sta nel fatto che mentre i Visitors erano una razza aliena di lucertoloni che prendeva sembianze umane per sottomettere la razza umana terrestre, la stirpe dell'abisso rappresenta la progenie originata dallo scellerato patto intercorso dall'avo di Leonora Diago per dominare quelle terre che vedranno (dopo le feste) concludersi questa storia che borden, allungando di poche pagine, è riuscito a mantenere in sospeso, aumentando la nostra curiosità e alimentando le varie congetture di alcuni di noi.

  • +1 1
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  • co fondatore

Anche se in realtà li hanno trasmessi  2 anni prima in Italia e 3 negli States...

 

Vi consiglio di informarvi sulla storia produttiva dei Visitors, che in origine doveva essere una miniserie di fantapolitica sui fascisti che prendono il potere negli USA...

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  • Collaboratori

Effettivamente i telefilm uscirono in Italia sulla rete televisiva Jimmy nel 1985, ma io non la prendevo e li vidi per la prima volta quando vennero trasmessi su Canale 5 dal gennaio 1986...

 

Come dice Mister P:

 

In Italia venne trasmessa, nel 1984 su Canale 5 . Anch'io la vidi nel 1984.

 

P.s. Comunque ne hanno fatto un remake qualche anno fa ma dopo la seconda serie hanno chiuso bottega a causa dei mancati ascolti... 

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Avete ragione pards, 1984, ricordavo male, ma fin dall'inizio avevo detto che non mi erano granchè simpatici...

 

Chiuderei l'OT e tornerei sulla stirpe dell'abisso e in particolare su Villa Diago che con i suoi passaggi segreti mi ha fatto tornare in mente il film di Dario Argento Inferno dove vengono descritte le case realizzate dall'architetto alchimista Varelli per le tre madri degli Inferi. Un'altra possibile ispirazione oltre a quelle individuate (Dracula, Lovecraft)?

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Quel poco di SPOILER presente è ben nascosto sotto il tasto.Chi non ha ancora iniziato la lettura è comunque avvisato di prestare attenzione.Magari anche la più piccola indicazione può rovinargli la lettura.   :indianovestito: .

 

 

Succede che abiti in un paese dove non ci sono edicole nel raggio di 20 Km.Succede che le edicole suddette esauriscano Tex ,in meno di due settimane.Succede che sei costretto a comprare un usato dalla sardegna (1 mese o giù di li, di attesa).Appunto succede.

Ed eccomi qui a commentare il primo albo, con un ritardo mostruoso (il secondo lo troverò mai?).

 

Dopo un breve periodo di pausa,ho quindi deciso di tornare ad acquistare Tex.L'occasione era troppo ghiotta,e la voglia era risalita al punto giusto.

 

El Morisco non è in cima alla lista degli amici texiani a me preferiti, tutta via le storie con lui protagonista ,presentano sempre punte noir che servono a spezzare la serie dal tema western.I motivi del mio non altissimo gradimento nei suoi confronti,risiedono nel fatto che non essendo un uomo d'azione la sua presenza porta inevitabilmente a dialoghi infiniti.Ed è facile annoiarsi in quelle pagine.

 

Per fortuna Boselli,riesce a trovare una soluzione a questo, spezzettando l'incipit in varie fasi temporali,e alternando la terza e la prima persona nella narrazione.Non ci si accorge quasi, che ben 65 pagine su 114 sono dedicate alla "apertura".Tuttavia ,anche se non noiose e abbastanza ricche di contenuti,rimangono 65 pagine passive.

L'azione comunque non manca...nelle poche pagine restanti l'autore riesce a sviluppare notevolmente la vicenda facendo anche ricorso a vari espedienti abbastanza ricorrenti (ma che mai stufano il lettore texiano),come

il locandiere doppio giochista e il viaggio movimentato in  treno

.Le sparatorie,per chi le cerca,sono sottintese.

 

In somma,un primo albo che conferma le attese.Adatto per tutti i tipi di palato aggiungerei :D,visti anche i disegni . 

 

 

Nota di merito quindi sia per Boselli che per Piccinelli.Quest'ultimo bravo nella rappresentazione non solo delle cose macroscopiche ma anche dei più piccoli particolari.A me è rimasta impressa

la strada interrotta di pag.35:trovo difficile rappresentarla con pochi segni senza far chiedere al lettore "Ma c'è davvero bisogno di scendere?Non si può aggirarla?

 

Albo manco a dirlo stra-consigliato.

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ciao,

 

è vero, intervengo poco, sia perchè Tex m'interessa meno che in passato, sia perchè ho meno tempo rispetto, per esempio, a 5-6 mesi fa.

 

Le mie perplessità non sono tanto sulla trama, anche se ho notato anch'io quello che dici te, quanto sui rettiliani. Per esempio:

 

- chi sono e soprattutto quanti sono e come hanno vissuto in questi secoli;

- qual è il piano complessivo;

- come s'incastrano Diago e company in questo piano.

 

All'inizio sembrava che fossero solo i Diago a essere i superstiti di un incrocio razziale e che ci tenessero a rimanere nascosti. Fosse solo questo la trama in generale mi convince.

Poi però i rettiliani "puri" ci sono davvero e sembra che abbiano il piano di espandersi addirittura nel mondo. Di fronte a questo nella storia mancherebbero parecchi elementi, soprattutto perchè ormai manca meno di un albo alla fine e tante cose rimangono nascoste.

Aspetto il terzo numero per avere le idee più chiare, ma da come la penso ora mi sa che le avrò ancora più confuse.

 

 

 

 

nonostante siamo a più di due terzi del cammino non riesco ancora a farmi un'idea precisa di questa storia.

Non tanto perchè non sia interessante e non offra azione, mistero e vicende intriganti, quanto perchè non riesco ancora a cogliere l'architettura complessiva dei nemici, mi rimangono diverse perplessità che spero di chiarire finalmente nella terza parte.

 

Intanto ben trovato, Jack: ormai hai diradato le tue presenze su questi lidi, ma leggerti per il sottoscritto è sempre un piacere.

Ti quoto perché io stesso ho alcune perplessità sulla trama. Nel primo albo ho trovato strana l'arrendevolezza dei quattro killers che inseguono con tanta tenacia Guzman e Palacio e poi si bloccano davanti al fucile del solo Eusebio. Dopo questa inspiegabile pausa, ritornano a cacciare con la protervia di prima solo da quando arrivano Tex e pards. Già ho detto nel mio primo commento che questi passaggi mi sono sembrati troppo al servizio della storia. Nel secondo albo mi è sembrata invece troppo veloce la fase in cui i Diago sgominano i ribelli: perché non lo hanno fatto prima? Non credo che non fossero a conoscenza del loro covo. E' chiaro che qui probabilmente li hanno solo sfruttati per stornare i sospetti sulla famiglia, ma se è così perché fino a quel momento avevano consentito di starsene indisturbati?

 

A parte questi aspetti poco chiari (che probabilmente resteranno inspiegati), la storia è veramente avvincente. Da maestro consumato Borden mette in piedi una sceneggiatura che non si concede e non ci concede pause, ed è bellissimo il passaggio in cui tutti si ritrovano nella biblioteca dei Diago e tutti hanno scoperto qualcosa: Tiger ha ucciso un uomo serpente, Morisco ha capito il mistero di quella spaventosa famiglia, Kit è addirittura riuscito a parlare con l'irraggiungibile Leonora...

 

 

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All'inizio sembrava che fossero solo i Diago a essere i superstiti di un incrocio razziale e che ci tenessero a rimanere nascosti. Fosse solo questo la trama in generale mi convince.

Poi però i rettiliani "puri" ci sono davvero e sembra che abbiano il piano di espandersi addirittura nel mondo. Di fronte a questo nella storia mancherebbero parecchi elementi, soprattutto perchè ormai manca meno di un albo alla fine e tante cose rimangono nascoste.

Aspetto il terzo numero per avere le idee più chiare, ma da come la penso ora mi sa che le avrò ancora più confuse.

 

I Diago hanno cercato per secoli di combattere contro la loro maledizione. Lenora ignorava fino alla comparsa dei sintomi della malattia tutto sulla maledizione che incombe sulla sua famiglia. Tutto cambia  con l'arrivo del pazzoide Sandoral con la sua voglia di colonizzare il mondo. Non riesco a trovare le pagine, ma direi che questa è la chiave di volta.

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