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TWF - Tex Willer Forum

[651/653] Luna Insanguinata


ymalpas
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I sondaggi della storia  

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Ma la riscrittura non dovrebbe essere un fine che sia fine a sè stesso. Cioè, se parti dall'idea "riscrivo l'opera x e la sposto nel west per non farmi scoprire", quello è tirar via (se non un vero e proprio plagio), come per me è tirata via la ricopiatura della Ballata fatta da Nizzi, che fu fatta solo perchè non aveva più idee.  Diventa una forma di citazionismo esasperato, non si scrive, si cita (e siamo tanto abituati ormai ad "autori" di questo tipo che noto che nei commenti alle opere si dà la caccia alle opere che sono state copiate, sicuri che ci devono essere per forza...)

 

Come sempre, il punto non è "cosa usi" (sforzi la fantasia o ti rifai ad un opera precedente?) ma "per cosa"? Cosa ci fai? Hai qualcosa di tuo da dire? La trasposizione dell'opera in un altro ambiente o con altri personaggi la cambia in maniera significativa?

 

Si fa presto a dire "è lecito prendere spunto da opere precedenti?" come se fosse un interruttore, "on-off", o prendi spunto o no. Ma in realtà ogni opera si rifà SEMPRE se non ad un opera precisa, a cose viste, lette o ascoltate altrove. In ogni caso, conta cosa ci metti tu.

 

P.S: mi sono letto il thread, compresa la lunghissima diatriba causata dalle date e dal fatto che non tornavano con l'età di kit e il periodo in cui Tex era ranger. (e con il fatto che avrebbe già dovuto essere famoso)

 

Eppure, la soluzione era semplicissima: visto che Tex non dice mai il nome di Kit, è ovvio che si riferisca ad un altro figlio, che ha avuto quando era più giovane e meno famoso...  :P

  • Confuso (0) 2
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Eppure, la soluzione era semplicissima: visto che Tex non dice mai il nome di Kit, è ovvio che si riferisca ad un altro figlio, che ha avuto quando era più giovane e meno famoso...  :P

Niente male come idea :D, magari un figlio illegittimo che crescendo diventa un bandito e cova sentimenti di rivalsa contro il padre. :P Ovviamente si sta scherzando, non vorrei che gli altri utenti del forum ci "scomunichino" :lol2: 

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  • Sceriffi
<span style="color:red">16 ore fa</span>, Poe dice:

In questa storia le influenze cinematografiche sono diverse

 

Io ci ho sempre visto qualche suggestione da Sentieri Selvaggi nel rapporto Tex/Ethan e Ada/Martha, rafforzata da alcune vignette di Mastantuono. Ma magari mi sbaglio.

 

<span style="color:red">16 ore fa</span>, Poe dice:

Insomma una lezione di come si conduce una storia senza annoiare un secondo.

 

Come dicevo in un vecchio commento, quello che fa funzionare la storia alla perfezione è anche la scelta di narrarla interamente dal punto di vista degli inseguitori, con la medicina cattiva di Charvez che li accompagna come una presenza oscura.

 

In ogni caso, uno dei capolavori degli ultimi anni, bissato dal texone di Carnevale.

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Sulle riscritture non potrei essere più d'accordo. Dopotutto uno dei miei film western preferiti è "I magnifici sette" che è una riscrittura in chiave western de "I sette samurai".

Per tacere del fatto che la storia su cui si basa il film che ha reso adulto il western, ovvero "Ombre rosse",  è a sua volta  basata su una novella di Guy De Maupassant.

"Palla di sego".

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Incuriosito dai commenti scritti di recente, nel pomeriggio di oggi ho deciso di rileggermi ancora una volta questa storia, anche con lo scopo di poter dare un voto attendibile e non "ostaggio" di ricordi non freschissimissimi. Se le precedenti letture mi avevano regalato buonissime impressioni, grazie a quest'ultima rilettura ho potuto apprezzare pienamente quest'OTTIMA storia, dal sapore molto "brutto, sporco e cattivo", e proprio per tale motivo per nulla banale. Bravissimo Boselli, dunque, a sceneggiare una vicenda che - come saggiamente sottolineato tempo addietro da qualcuno in un altro topic - ricorda nello stile un po' il Deadwood Dick di Lansdale, contraddistinta da una dose di cinismo forse inusuale per i canoni texiani (l'implicito accenno alla violenza subìta da Ada Stark per mano di Charvez, due uomini uccisi per porre fine alle loro sofferenze), ma sicuramente rapportata alla risoluta ferocia della banda comanche guidata dal crudele Charvez, che non lesinano atti di perversa crudeltà pur di attirare in trappola Tex ed il manipolo di uomini che, volenti o nolenti, si uniscono a lui. Un manipolo di variegata umanità, non tutti cavalieri senza macchia e senza paura, ma perfettamente funzionali al fosco ritmo della vicenda.

 

Una caccia drammatica, quella guidata da Tex e dal rancher Rick Simmons, durante la quale diventa difficile capire chi, tra loro ed i comanches, siano i cacciatori e chi le prede. Molto complessa la personalità di Charvez, assai di più del tipico predone indiano: tenace, dotato di subdola audacia e spietata crudeltà, sedicente stregone col gusto per il macabro, decide di andare a riprendersi il figlio Daniel lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue, tutto per attirare in trappola Tex e Rick ed ottenere una vendetta che attende da anni. A decretare la sua sconfitta, oltre alla vittoria di Tex nel duello, il provvidenziale rinsavimento di Daniel e, soprattutto, l'intervento della madre Ada, che spara a bruciapelo sul predone, dimostrandosi donna coraggiosa e determinata che, con il senno di poi, sarebbe risultata certo più determinante di molti degli occasionali compagni d'avventura di Tex, oltretutto tutti morti tranne Simmons e Silent Foot, una formidabile "sagoma" qui alla sua prima apparizione.

 

Ulteriore valore aggiunto, per una storia dalle tinte tanto cupe, i disegni di Mastantuono, che hanno reso l'atmosfera ancora più gravida di tensione.

Modificato da juanraza85
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

Se le precedenti letture mi avevano regalato buonissime impressioni, grazie a quest'ultima rilettura ho potuto apprezzare pienamente quest'OTTIMA storia

E' quello che è capitato anche a me: la rilettura di questa storia me l'ha fatta apprezzare ancora di più. Non sempre accade, anzi alcune storie del passato (anche recente) talvolta invecchiano male.

Quelle di Boselli, invece, (es. Missouri, I rangers di Finnegan, I sabotatori, La mano del morto, Matador...), nel rileggerle  sembra che migliorino...

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10 ore fa, juanraza85 dice:

l'implicito accenno alla violenza subìta da Ada Stark

 

Ecco, forse ricordo male perché non ho più riletto la storia, ma mi sembra che la violenza subita da Ada venga dichiarata esplicitamente (con Tex che dice qualcosa tipo: "L'hanno violentata"). Non ricordo la frase specifica, ma ricordo che veniva detto in maniera chiara. Lo trovai un peccato, perché fino a quel momento il fatto che la violenza fosse solo fatta capire e non dichiarata la rendeva inquietantissima, in tono con l'atmosfera carica di non detto e allusione che permea tutta la storia; dirlo così, esplicitamente, sgonfiava parecchio il senso del tremendo.

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3 ore fa, virgin dice:

 

Ecco, forse ricordo male perché non ho più riletto la storia, ma mi sembra che la violenza subita da Ada venga dichiarata esplicitamente (con Tex che dice qualcosa tipo: "L'hanno violentata").  

 

 

Mi stupirei, e non poco, se l'avessi davvero scritto in quei termini. Non è da Tex. Credo che ti sbagli.   Anzi, ne sono sicuro.

 

 

 

Modificato da borden
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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, borden dice:
3 ore fa, virgin dice:

 

Ecco, forse ricordo male perché non ho più riletto la storia, ma mi sembra che la violenza subita da Ada venga dichiarata esplicitamente (con Tex che dice qualcosa tipo: "L'hanno violentata").  

 

 

Mi stupirei, e non poco, se l'avessi davvero scritto in quei termini. Non è da Tex. Credo che ti sbagli.   Anzi, ne sono sicuro.

 

Io che l'ho appena riletta posso confermare che non è detto esplicitamente da nessuno che Ada è stata violentata, ma si capisce bene.

Il fidanzato di Ada: "Quello sporco indiano è stato con lei un giorno e una notte... forse l'ha...?"

Tex: "Amigo, calma i nervi... o potresti dire qualcosa di cui dopo ti pentiresti."

Poi Ada si risveglia urlando e i cowboy dicono: "povera ragazza", e al fidanzato: "adesso potete andare da lei... ha bisogno di voi". Ma il fidanzato non si muove e il giorno dopo se ne andrà alla chetichella, rompendo la promessa di matrimonio.

 

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<span style="color:red">22 minuti fa</span>, borden dice:
4 ore fa, virgin dice:

 

Ecco, forse ricordo male perché non ho più riletto la storia, ma mi sembra che la violenza subita da Ada venga dichiarata esplicitamente (con Tex che dice qualcosa tipo: "L'hanno violentata").  

 

 

Mi stupirei, e non poco, se l'avessi davvero scritto in quei termini. Non è da Tex. Credo che ti sbagli.   Anzi, ne sono sicuro.

 

Infatti non viene mai detto esplicitamente, solo lasciato intendere dal contesto della discussione appena successiva al salvataggio della ragazza. Non sarebbe stato in effetti da Tex (inteso sia come personaggio che come serie) parlare esplicitamente di un atto così esecrabile, e credo proprio sia stata la scelta migliore.

 

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Ma sì, non ho problemi a farlo. :D Non apro l'albo da allora e ho detto chiaro e tondo che non ricordavo neanche bene, chiedendo giustappunto conferma a chi ha letto l'albo di fresco.

Ora ricordo la frase tronca: fu quella a darmi la sensazione del troppo, dato che era un po' goffa e il tutto si capiva bene anche senza.

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Stai cercando scuse. 

 

Dimentichi che nella scena è lo stronzo fidanzato a insinuare, è nella sua natura farlo. Non Tex, come dicevi tu. Quindi è, oserei, dire, perfetto così.:lol:

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Ma no, che scuse, @borden, che stai dicendo? Si sta parlando di una frase di qualche parola, non mi sembra qualcosa di così importante da inventarsi scuse. :D

Se rileggi il primo messaggio, ti rendi conto che non ricordo bene la storia e che chiedo lumi, come ho ripetuto poi, a chi la storia l'ha letta di recente.

Comunque rileggendo il dialogo oggi ho la stessa sensazione di allora: quella frase toglie appunto l'atmosfera di allusione ed evitamento dell'argomento che c'è in quella storia, con quel troncamento che sottolinea ancora di più la parola mancante. Si tratta di una frase di tre parole, mica rovina la bellezza di una storia molto lunga. Ma il dialogo mi sarebbe piaciuto di più senza e questo mi pare legittimo.

 

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Ma certo che è  legittimo!

Dico solo che secondo me ci doveva stare, perché Tex è comunque un fumetto popolare, deve essere chiaro e comprensibile per tutti. Non è un poemetto (a questo proposito, però, ricordati di leggere la rubrica di Tex Willer di maggio)

 

 

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Ma sì, @borden, forse avrei dovuto essere più chiaro fin dal primo messaggio: è una minuzia assoluta. Il dialogo mi sarebbe piaciuto di più senza, bon, poi giro la pagina e continuo a leggere.

Sulla chiarezza per tutti, ti dirò: è proprio la spiegazione alla quale pensai all'epoca. È anche il bello del fumetto popolare, appunto, che io preferisco rispetto a quello d'autore. Il messaggio del pard mi ha fatto tornare in mente quel ricordo di lettura e l'ho condiviso, con molta leggerezza, non volevo certo contestare la tua scelta narrativa. Però in effetti capisco che, visti i toni oggi molto diffusi sui socialetti, il mio messaggio potesse apparire tutt'altro. :D

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  • 1 anno dopo...

Recuperata questa storia grazie alla collana "Le grandi storie Bonelli". 

Inizio subito con l'affermare di essere pienamente soddisfatto dell'acquisto. Una storia cruda e drammatica, decisamente fuori dai canoni tipici ma come unicum ci sta alla grande nella collezione. In queste pagine troviamo un Tex "solitario" sia nel lungo e meraviglioso flashback iniziale che nel "presente" durante la resa dei conti, trovo l'assenza degli altri pards un scelta corretta data la perenne tensione presente.

Tex che affronta grandi difficoltà, un'avversario comanche tanto pericoloso quanto crudele dell'azione violenta compiuta ai danni di una giovane ragazza, dei copratognisti tratteggiati perfettamente, magie e feticci indiani e nessun momento di alleggerimento delle situazioni compongono il menù di questo volume. Lavoro di sceneggiatura eccellente a livelli direi cinematografici. Qui entra in gioco anche il lavoro del disegnatore. Voti altissimi anche per Mastantuono il quale tratto nervoso si presta alla grande per questo tipo di storia con l'unico piccolo appunto sui volti a tratti un pochino troppo caricaturali.

Nella mia personale classifica colloco questa storia mezzo gradino al di sotto dei capolavori Boselliani.

 

Giudizio generale all'opera 9.

  • +1 1
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Storia letta e che dire. Boselli dopo La stirpe dell'abisso (storia precedente) tira fuori un altro gioiellino. 

Personaggi caratterizzati alla grande, bellissimo l'intro con Tex Giovane e il suo ritorno a fine primo albo sulle tombe dell'amico ranger e del padre di Ada Stark.

Lei è il personaggio che resta ovviamente maggiormente impresso ma anche il marito e il figlio "recitano" alla grande, in tutti i sensi.

Non mancano l'azione e la suspanse. Il ritmo è ottimo.

 

Non sono un fan di Mastantuono usually sul tratteggio dei volti dei pard (vedi la recente Vancouver in uscita questo mese), ma qui l'ho gradito molto nella sua resa di Tex. Un Tex duro ma riconoscibile e in cui ci si immedesima.

 

Inutile dare un voto, Boselli e Mastantuono fanno semplicemente un Tex all'altezza dei migliori. 

Comprendo la voglia di pubblicarlo sulle Grandi Storie Bonelli, anche se piuttosto recente.

Forse si poteva comunque scegliere altro da ristampare, non mancando belle storie, ma questa sicuramente merita il titolo di grande storia, di Tex e della Bonelli.

 

ps: non recensisco la storia precedente per mancanza di tempo, ma consiglio di leggerle in fila se si hanno tutti gli albi (la storia precedente finisce proprio nella prima parte dell'albo "Luna insanguinata"). Sono due ottime storie e da gran piacere leggere due episodi consecutivi davvero eccellenti e scritti da un Boselli in gran spolvero

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Premesso che posseggo già gli albi originali e quindi non avrei avuto bisogno di questa ristampa, ho deciso di recuperarla perché l'intera collana de "Le grandi storie Bonelli" mi piace tantissimo, così come apprezzo molto l'idea stessa alla base della serie: proporre a prezzi contenuti storie che magari non hanno il blasone dei classici, ma non sono da meno in termini di qualità complessiva.

 

Ciò detto, la storia è quel capolavoro che ricordavo.

Quasi trecento pagine intrise di dramma, inquietanti, ricche di personaggi complessi e variegati. Presentata in un unico albo, la storia si legge in scioltezza come se fosse un romanzo con le scene che si susseguono una dopo l'altra in vari cambi di ambientazione e con l'atmosfera generale che si fa sempre più cupa e tesa.

 

Riguardo alla produzione di Borden, credo che questa storia sia il suo capolavoro. Forse il cuore batte di più per i classici firmati con Marcello (non ci si stacca mai dall'imprinting infantile/adolescenziale, ahime) e opere più recenti come i Texoni di Villa e Carnevale, ma la testa riconosce che qui Boselli ha raggiunto l'apice.

 

Su Mastantuono posso solo ripetere ciò che ho già detto nel topic di "Vancouver", ovvero che è senza ombra di dubbio uno dei migliori disegnatori del mondo e che la sua presenza su Tex è un valore aggiunto, anche se riconosco che lo stile lo rende inevitabilmente ostico ad una parte di pubblico.

 

Un 9 complessivo: muti, mani al cielo e tutti a casa.

 

  • +1 2
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Il 15/11/2020 at 20:15, Diablorojo82 dice:

Allora...Storia finita ora per la prima volta. Il Boss mi ha tenuto spesso con il fiato sospeso e con il sedere attaccato al divano ignorando tutto. La scena dei carri è "spaziale" come architettura. I personaggi tutti ben fatti, dal cattivo e misterioso (magia) Charvez, ad Ada, a Rick, passando per Daniel fino a tutti i collaterali. Veramente complimenti, colpi di scena, un Tex "umano" ed in difficoltà. Perché ho dato solo 7 ? I disegni di Mastantuono e il suo stile non li apprezzo quindi il voto globale si abbassa. Poi tante belle scene in questa storia ma ogni tanto ho avuto la sensazione di "stacco" e di poca fluidità. Quindi sceneggiatura da 8,5 e disegni da 5,5 (e mi mantengo). Comunque storia che non dimenticherò e sicuramente un giorno rileggerò.

 

 

 

 

Concordo su tutto tranne che sui disegni. Venivo dalla storia di Piccinelli...Però sono gusti ma devo ammettere che sono molto "dinamici" ed adatti a quello che voleva il Boss. 

Allora...Riletta oggi con il balenottero  de Le Grandi Storie.

Confermo la bontà della sceneggiatura del Boss, la tensione, il dinamismo, le scene crude, i personaggi ben delineati. In questa seconda lettura ho rivalutato i disegni di Mastantuono. Non sono di mio gusto ma hanno reso benissimo l'atmosfera della storia.

Gran bella galoppata.

Il 10/12/2022 at 12:02, Laramie dice:

Premesso che posseggo già gli albi originali e quindi non avrei avuto bisogno di questa ristampa, ho deciso di recuperarla perché l'intera collana de "Le grandi storie Bonelli" mi piace tantissimo, così come apprezzo molto l'idea stessa alla base della serie: proporre a prezzi contenuti storie che magari non hanno il blasone dei classici, ma non sono da meno in termini di qualità complessiva.

 

Ciò detto, la storia è quel capolavoro che ricordavo.

Quasi trecento pagine intrise di dramma, inquietanti, ricche di personaggi complessi e variegati. Presentata in un unico albo, la storia si legge in scioltezza come se fosse un romanzo con le scene che si susseguono una dopo l'altra in vari cambi di ambientazione e con l'atmosfera generale che si fa sempre più cupa e tesa.

 

Riguardo alla produzione di Borden, credo che questa storia sia il suo capolavoro. Forse il cuore batte di più per i classici firmati con Marcello (non ci si stacca mai dall'imprinting infantile/adolescenziale, ahime) e opere più recenti come i Texoni di Villa e Carnevale, ma la testa riconosce che qui Boselli ha raggiunto l'apice.

 

Su Mastantuono posso solo ripetere ciò che ho già detto nel topic di "Vancouver", ovvero che è senza ombra di dubbio uno dei migliori disegnatori del mondo e che la sua presenza su Tex è un valore aggiunto, anche se riconosco che lo stile lo rende inevitabilmente ostico ad una parte di pubblico.

 

Un 9 complessivo: muti, mani al cielo e tutti a casa.

 

Concordo su molte cose ma  il duo Bos/Marcello non si batte.😃

Modificato da Diablorojo82
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  • 1 mese dopo...

Per parlare del volume delle "grandi storie" si prosegue qui o bisogna fare un thread apposito? Boh, io per adesso posto qui, si può sempre spostare in seguito se non va bene...

 

Ultimamente sono stato un po' "cattivo" con Boselli (quando se le merita, se le merita!), ma come lo critico quando fa storie che non mi piacciono, è giusto che gli faccia di nuovo i complimenti per una storia come questa! :P

 

E, parlando dell'edizione in balenottero, devo fargli i complimento per come è stato gestito il raccordo fra gli albi: in passato a volte la Bonelli ha persino tagliato strisce per fare i volumi, oggi non capita più ma in genere si allungano un po' delle vignette o si aggiungono strisce poco significative. Qui invece i raccordi (li trovate a pagina 70-71 e 180-181) non solo sono fatti benissimo, ma aggiungono drammaticità alle scene (specie quello di pagina 180, dove invece di aggiungere cose inessenziali viene aggiunta una parte in primo piano)

 

Sono state fatte altre modifiche? Non sono stato a controllare pagina per pagina...

 

Per prendere i 3 volumi arretrati di una qualunque ristampa un lettore oggi spenderebbe 4,4x3=13,20 Euro + spese postali, e chissà come gli arrivano. Questo è un bel volume in cui la storia viene anche (leggermente) migliorata e che puoi anche consigliare a chi non legge Tex, a soli 8,90 Euro (certo, poi si appassiona, va in edicola a cercare un altro balenottero e trova il maxi di Nizzi...  :angry: )

 

P.S.: però mi è rimasto un dubbio: perchè Ada alla fine uccide Alice Cooper? (5 pagine alla fine, striscia in fondo) :P

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  • 7 mesi dopo...

Riletto. Storia forse meno ricordata di altre tra i grandi classici (penso a "Il Passato di Carson", "Gli Invincibili", "Patagonia", "La Grande Invasione") e colpevolmente anch'io me ne dimenticai, ai tempi di stilare la TOP 50:lol:

Eppure, a questa ennesima rilettura, lo posso ben dire con certezza. Una delle storie più belle, sicuramente da TOP 5 Boselliana. Una narrazione che si colloca a metà strada tra il Ford crepuscolare e problematico di "Sentieri Selvaggi", e l'Aldrich più aspro di "Ulzana".

Già il prologo ambientato nel passato, con nubi gravide di tragedia che riversano la furia dei cieli, è un capolavoro nel capolavoro. Quella che segue, è un'avventura intrisa di odio, rabbia, frustrazione, paura, rivalsa. Un inseguimento estenuante (nella migliore accezione possibile !) dove i ruoli tra cacciatori e prede si confondono e si scambiano. Tex privato dei pards può essere un azzardo, ma è stato protagonista di alcune delle storie più cazzute di sempre. Questa è una di quelle. Intorno a lui, una galleria di personaggi, senza che ve ne sia uno solo fuori fuoco. Ovviamente resta scolpito nella roccia Charvez, un concentrato di tenacia, astuzia, e spietatezza dai tratti quasi sovraumani. Ma Ada Stark, soprattutto in rapporto alla sua evoluzione nella storia, resta impressa come uno dei migliori personaggi femminili nella storia di Tex. Esagero ? La migliore.

Mastantuono è un Maestro esagerato, si sa, e questo rimane sicuramente il suo capolavoro Texiano di sempre, dove il suo tratto carica ulteriormente di sporcizia polverosa questa storia selvaggia : tra lande aride riarse, sole implacabile, corpi graffiati/segnati, volti attoniti, agonizzanti. E Tex trasfigurato in entità di pura rabbia e determinazione.

Voto : 10

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<span style="color:red">35 minuti fa</span>, Testa di Vitello dice:

Ma Ada Stark, soprattutto in rapporto alla sua evoluzione nella storia, resta impressa come uno dei migliori personaggi femminili nella storia di Tex. Esagero ? La migliore.

Non so se sia la migliore ma di sicuro è un bellissimo personaggio, di cui ci si ricorda troppo poco. Così come di Charvez, uno degli avversari più tosti che ha dovuto affrontare Tex e che l'ha messo in seria difficoltà. Ha fatto bene Boselli a riproporre "Luna insanguinata" nelle Grandi Storie, perché davvero andava valorizzata e ricordata come ormai un classico moderno all'altezza dei vecchi classici.

 

Un'altra storia che meriterebbe di essere rieditata in volume è senz'altro l'eccellente "I sabotatori", anche questa poco citata dai texiani, anche questa con personaggi notevoli (Mondego e Bethanie Marsh).

  • +1 2
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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Poe dice:

Ha fatto bene Boselli a riproporre "Luna insanguinata" nelle Grandi Storie, perché davvero andava valorizzata e ricordata come ormai un classico moderno all'altezza dei vecchi classici.

 

Un'altra storia che meriterebbe di essere rieditata in volume è senz'altro l'eccellente "I sabotatori", anche questa poco citata dai texiani, anche questa con personaggi notevoli (Mondego e Bethanie Marsh).

Concordo pard. Sono davvero due grandi storie! Spesso ci fossilizziamo sugli episodi più altisonanti e trascuriamo delle "perle" nascoste. Mi è venuta voglia di rileggere entrambi gli episodi. :)

  • +1 1
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      Disegni: Alfonso Font
      Periodicità annuale: Ottobre 2001


      Chi è il divoratore di anime dall'occhio d'oro? E perchè Jim Brandon, dopo aver letto l'enigmatico messaggio che ne fa menzione, abbandona i suoi uomini e si allontana, da solo e in borghese, nei territori del Nord' Tex e Carson, chiamati da Gros-Jean, si gettano subito sulle tracce dell'amico scomparso, su cui grava, oltretutto, l'infamante sospetto della diserzione, ma dovranno fare molta attenzione? Ai pericoli dell'inverno che arriva si aggiunge, infatti, una minaccia misteriosa e sinistra: quella dello Spirito del Vento, il terribile Wendigo!



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      Altra storia ambientata in questi posti che solo a prendere in mano l'albo mi viene freddo... e tutti con le loro giacchette di pelo sopra alla camicia... mah..
      scherzi a parte io francamente non ho apprezzato troppo questa storia, forse un po' troppo fantasiosa per i miei gusti, anche se la trama mi è parsa ben sviluppata e con un buon ritmo.. il fatto è che preferisco storie più tradizionali e canoniche...
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