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TWF - Tex Willer Forum

[22] [Almanacco 2015] Scure Nera


Sam Stone
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Sono d'accordo con quanto postato da West10.

Il principale problema di noi italiani è rappresentato dai "distinguo" e dalle "interpretazioni", il più delle volte forzate.

La storia di Ruju può piacere o no (a me piace molto, per inciso), ma accetto qualsiasi altra opinione.

Le sottolineature del soggettista sono, a mio parere, eccessive: se ha scritto la storia in questa maniera è perché così la sentiva. PUNTO!

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Benissimo, continuate a ripetere che la storia vi piace, perfetto buon per voi, ma come ha detto Pallino c'è anche chi la storia non l'ha apprezzata per altri motivi e la spiegazione che dà Ruju è veramente semplice " Questa, a mio parere, poteva essere raccontata bene solo così. ".

Ovvio che la frase è fine a se stessa, non esprime un punto di vista ma una scorciatoia per ovviare, e lascia aperta una porta che per voi conduce al niente ed invece per me ( o per noi ) porta una mezza conferma ai dubbi concreti che abbiamo già esposto, ma penso anche che cominciare a rimetterci sui bastioni per un altro autore che ci ha dato delle ottime prove antecedenti non sia il caso per ora, il tempo e la classe ci dirà di che pasta è fatto Pasquale. 

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Per quanto mi riguarda, nessun bastione: il secondo albo della boselliana "L'indomabile" a me non piacque e non ho avuto problemi a scriverlo.

Per quanto riguarda Ruju: io so di che pasta è fatto, perché su Tex ha già pubblicato una decina di storie. E per quel che conosco io, ripeto il "più Ruju su Tex" che dico da un po' - magari a scapito di Faraci, che per me è l'unico punto debole vero del Tex attuale.

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Dice solamente che per lui la storia va bene così. West10

 

" Questa, a mio parere, poteva essere raccontata bene solo così"

 

Non mi pare sia la stessa cosa,visto che parli di interpretazione e di estrapolare cose che non esistono,mi pare che anche tu hai storpiato il senso o no?

 

 

No, io non ho dato alcuna interpretazione ne ho storpiato il senso. Pasquale dice che per lui la storia poteva essere raccontata bene solo così, inserisce la parola "bene". Il significato è chiaro, per lui c'era un solo modo per raccontare, scrivere, fare, bene la storia è quello ha fatto. E' questa frase l'ha detto in risposta a una tua domanda se si poteva fare la storia in modo diverso ossia con Tex più presente, lui ti ha risposto di no, per lui la storia andava fatta solo come l'ha fatta lui. Ed io questo ho ripetuto, per lui la storia va bene così.

Che poi a te e ad altri non piace e a me e ad altri si, rientra nella normalità delle cose. Ma, mi dispiace, io non ho dato interpretazioni diverse della sua frase, come invece avete fatto voi.

 

 

Possibile che non ci si accontenti di accettare quello che Pasquale ha detto

 

Come mi diceva Paco pochi posta fà....." parla per te " io ti dico "accontentati tu" io non mi ci accontento per niente..... ;)

 

Anche qui cerchi di cambiare ciò che ho scritto io. Io non ho detto che devi accontentarti della storia, sei padronissimo di non farlo e di esprimere il tuo disappunto e le tue critiche. Se una storia non piace è giusto dirlo, ma quel che ho scritto io è diverso: "Accontentare di accettare quello che Pasquale ha detto". Ossia sei padronissimo di non accontentarti del modo in cui è stata fatta la storia e di criticarla ma, secondo me, devi anche accontentarti di accettare il pensiero e le parole di Ruju e non stravolgerle per portare acqua al tuo mulino.

In parole povere se una storia non piace è giusto dirlo, non è giusto farlo modificando ad arte le parole dello sceneggiatore.

 

 

 

Aggiunge che altre storie le farà con Tex e gli altri pard più centrali. In altre, non in tutte.West10

 

Appunto quindi posso già predispormi per futuri giudizi personalmente negativi su quelle che potrebbero essere pari a questo Almanacco...questo è poco ma sicuro....

 

Liberissimo di farlo, il diritto di critica è sacrosanto. Dal mio punto di vista se un modo di scrivere di un certo scrittore non mi piace io non lo comprerei ma ognuno vede le cose in modo diverso quindi mi sembra giusto che tu fai in modo diverso. Mi potresti dire che Ruju non sempre scrive Tex in un certo modo, a volte ti piace a volte no e quindi sei costretto, tra virgolette, a verificare di volta in volta e ad arrabbiarti nel momento in cui scopri di essere incappato nella storia che a te non piace. Purtroppo a questo non c'è rimedio, se a Ruju piace scrivere così e ritiene giusto adattare la presenza di Tex a secondo della storia non puoi pretendere di imporgli di cambiare e comunque dubito che lo farebbe, per non dire che ne sono sicuro.

 

 

 

Questo è quello che dice, tutto abbastanza chiaro, poi siete padroni di rivoltare le sue parole come meglio vi pare ma non aspettatevi che tutti siano d'accordo con voi.West10

 

 

Nessuno pretende che tutti siano d'accordo,altrimenti non staremmo quì a parlarne,sto esponendo il mio disappunto senza pretendere che ci siano altri che seguano il mio pensiero,e sicuramente davo per scontato che tu la pensavi al contrario....su questo non c'è dubbio...e rispetto il tuo pensiero anche se non lo condivido....

 

Su questo mi trovi perfettamente d'accordo.

 

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Benissimo, continuate a ripetere che la storia vi piace, perfetto buon per voi, ma come ha detto Pallino c'è anche chi la storia non l'ha apprezzata per altri motivi e la spiegazione che dà Ruju è veramente semplice " Questa, a mio parere, poteva essere raccontata bene solo così. ".

Ovvio che la frase è fine a se stessa, non esprime un punto di vista ma una scorciatoia per ovviare, e lascia aperta una porta che per voi conduce al niente ed invece per me ( o per noi ) porta una mezza conferma ai dubbi concreti che abbiamo già esposto, ma penso anche che cominciare a rimetterci sui bastioni per un altro autore che ci ha dato delle ottime prove antecedenti non sia il caso per ora, il tempo e la classe ci dirà di che pasta è fatto Pasquale. 

 

Per la serie dato che Pasquale non mi ha dato ragione allora non accetto il suo pensiero e mi invento io quello che avrebbe voluto dire...

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Per la serie dato che Pasquale non mi ha dato ragione allora non accetto il suo pensiero e mi invento io quello che avrebbe voluto dire...West10

 

Secondo me stiamo solo commentando una risposta e stiamo ( noi -->Pallino-GIANBART) interpretando una frase sintetica su di un argomento che potrebbe essere sviluppato oltre....è come se alla lettura di una storia non si potessero dare interpretazioni o giudizi personali.La si legge e ciò che appare è ciò che è,mentre mi pare che non solo nel caso di Ruju ma più in generale abbiamo sempre dato interpretazioni e punti di vista vari,dai più positivi ai meno.

Non siamo bambini che giocano alla ragione o al torto ( non ci provare West10... :) )....stiamo solo valutando il fatto che quando mi si dice :" Questa, a mio parere, poteva essere raccontata bene solo così",...è come se mi trovassi di fronte a qualcosa di già pronto e che devo mettere forzatamente in un albo.....appunto.Ho davanti un testo che per metterlo su Tex lo posso raccontare solo così,indipendentemente se poi lo sviluppo di tale testo implica una latitanza o meno del protagonista principale.....,ecco quale è il mio dubbio sulla risposta,...se poi tu la vedi così chiara come dici tanto meglio,buon per te,avrei voluta vederla chiara anche io,senza dovermi fare ste paranoie......ma così non è stato.....

 

Poi si sta parlando limitatamente a questo albo,sia chiaro che non c'è nessun riferimento ad un  "non saper scrivere di Tex" da parte di Ruju,poteva essre qualsiasi altro autore che usciva con questo almanacco così raccontato che il giudizio non cambiava....Io me lo aspetto in futuro con delle belle storie,e,attualmente dopo Boselli,lo ritengo quello che mi dà più speranze di rivedre un Tex protagonista,salvo per quelle che saranno simili a questa....

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Intervengo solo per dire che se non date neppure all'AUTORe l'AUTORità di dire COME dev'essere una SUA storia... Il ragionamento si fa assurdo. Chi deve dirlo, allora, La Poetica aristotelica applicata a Tex?

Che c'è da spiegare? Ogni autore che conosce il suo mestiere ha il diritto di dire : QUESTA storia dev'essere raccontata COSIì. Altrimenti sarebbe un'ALTRA storia,quasi certamente meno efficace-

E ve lo dice uno che anche lui ha trovato poco Tex in "Scure Nera"! Ma se avessi proposto di cambiarla l'avrei rovinata!

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E ve lo dice uno che anche lui ha trovato poco Tex in "Scure Nera"! Ma se avessi proposto di cambiarla l'avrei rovinata! Borden

 

Bhe alla fine vedo che non sono il solo ad aver riscontrato poco Tex in questo almanacco.Per il resto nessuno pretendeva un cambio della storia,ma la risposta mi aveva dato l'impressione che poteva essere interpretata........

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Per ragioni di spazio e di "uscite texiane sovrabbondanti" che non mi trovano d'accordo,ho deciso di non comprare l'Almanacco,ma,grazie al prestito di Anatas,ho letto "Scure Nera" e francamente l'ho trovato gradevole,scorrevolissimo (forse troppo,finito in un quarto d'ora),con una efficace sceneggiatura (molto realistica e spietata la rapina),corredata dai buoni disegni di Scascitelli. Vi sono sicuramente forzature (la mega intuizione di Tex su Scure Nera dopo aver visto il disegnino del vecchio sciamanoi,Strong che effettivamente,pur tenendo conto della tisi,porta malissimo gli anni,tanto che inizialmente pensavo fosse il padre sopravvissuto alle ferite,il voltafaccia alla velocità della luce di Will,e meno male che stava da 10 anni con Strong e "gli doveva tutto" ) che,però,non inficiano IMHO l'evolversi degli eventi. Sulla presunta incongruenza circa i "vent'anni prima" e che Kit "dovrebbe allora aggirarsi sui 35 anni",io,noto talebano della materia,non ho trovato nulla di scandaloso : nelle strisce che precedono il nr.16,"Il fuoco",viene fatta menzione che Freccia Rossa è da tempo malato,quindi il duello con Scure nera Tex (come ha scritto già mi pare Betta) può tranquillamente averlo fatto due/tre anni prima la dipartita di suo suocero (una sorta di "primarie" fatte con largo anticipo),mentre il buon Freccia Rossa riposava nel suo hogan. Ciò calzerebbe a pennello con la supposta età attuale di Kit (una trentina d'anni) e di Tex (sulla cinquantina).

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In "Pueblo Bonito" Kiwas ricorda che Ta-Hu-Nah, subito dopo il matrimonio con Lilyth, gli affidò il compito di "fare di tuo padre un degno successore di Freccia Rossa". Pertanto il duello con Scure Nera potrebbe essere avvenuto con Kit appena nato e i conti classici sull' età di Kit (20-22) e Tex (47-48) tornerebbero. La paternità di Tex non può essere antecedente ai 25-26 anni, visto che il padre muore a 19 anni e poi la guerra civile, Montales, ranger prima del matrimonio.

Modificato da Betta 53
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Avete già detto tutto o quasi voi, nel bene e nel male, e anche di più.

E allora come giudicare questa storia?

 

“buona storia, ma tante forzature”, bicchiere mezzo vuoto;

“tante forzature, ma una buona storia”, bicchiere mezzo pieno.

 

Diciamo che nonostante evidenti forzature già segnalate e una prima parte dedicata alla rapina forse troppo lunga, alle quali aggiungo la sempre più solita e per me melensa questione del “non sparare” di Tex, perché, per carità, potrebbe-farsi-male-qualcuno-che-non-se-lo-merita-e-che-non-c'entra-nulla-anche-se-mi-vuole-far-fuori, la storia si fa e si farà ricordare per il vero protagonista, Stronz (zeta di nome e di fatto), per alcune dinamiche interne alla vendetta, e per alcune chicche come lo sciamano e il finale con sorpresa.

 

La sola cosa “originale” che posso dire è anche questa una forzatura, ma io la sento così.

 


“Come si diviene ciò che si è”

 

La vendetta non è che il pretesto finale per mettere in luce chi è veramente il signor Stronz: un figlio di puttana, ladro e assassino con pochissimi scrupoli, come dimostra l'uccisione del cassiere durante la rapina, che è sempre stato così e che coglie quasi come scusa la questione della vendetta per portare a un limite estremo la sua vena sanguinaria.

I suoi unici riguardi sembrano essere verso i suoi compagni di rapina, e nemmeno con tutti, e verso la memoria dei genitori.

E' un personaggio che non mi trasmette nessuna empatia, al suo confronto Er Supposta Sandoral è un bambinetto che serve messa.

Leggendo ho avuto un momento di debolezza, perché la sua malattia ai polmoni mi ha ricordato quella di mio padre di trent'anni fa, ma è passato subito, Stronz di malattie se ne meriterebbe mille.

Inferire che sia diventato così per lo sterminio dei genitori è uno psicologismo che la storia non supporta, o per lo meno è troppo corta per potercelo mostrare; quindi siamo anni luce lontani dalla faccenda di Loman, la cui violenza finale viene legata a una causa specifica. Qui non ce ne sono, Stronz è così e così è sempre stato.

Le parole di Tex rivolte a Scure Nera, “...molti innocenti sono cadutiper mano tua. Sei solo uno sciacallo: aggredisci coloro che non si possono difendere! Pensi di essere invincibile, ma in realtà sei solo un vigliacco...” per me sono applicabili a Stronz lungo tutto l'arco della sua carriera di fuorilegge, anche se non ne vediamo nulla.

Stronz e la sua nemesi, Scure Nera, sono legati da un filo che va oltre le vicissitudini personali, sono due esseri sanguinari ai quali piace causare dolore anche e soprattutto agli innocenti, perché, come dice quella grande figura di sciamano nella sua breve apparizione, hanno avuto (Scure Nera) e hanno tuttora (Stronz) il cuore pieno di veleno.

Solo che l'indiano ha trovato in gioventù uno più forte di lui, Tex, che non solo lo ha sconfitto, lo ha umiliato pesantemente e in un certo senso lo ha riconciliato con la vita facendogli sputare tutto il veleno.

Cosa che a Stronz non è mai successa, tanto che non ha mai trovato nessuna riconciliazione con la vita e può trovare pace solo con la propria morte.

Il finale può quindi intendersi in un senso pseudo-freudiano: deve uccidere il padre (adottivo) non tanto per possedere la madre, ma per uccidere il “padre” della propria violenza, questa è l'unica concessione simbolica allo psicologismo di cui parlavo prima.

 

Il messaggio finale che sembra venire da Stronz è degno della tragedia greca, sia per quanto riguarda la ricaduta delle colpe dei genitori sui figli (padri-figli adottivi-simbolici), ma soprattutto per la totale assenza di riconciliazione della sua vicenda umana.

Stronz sa che solo la morte può porre fine al suo dolore, perché il dolore non si placa, non si esaurisce nell'ambito dell'esistenza, gli è coessenziale, la differenza casomai è che nella tragedia il dolore è senza ragione, non ha causa, siamo noi moderni a cercarle ed attribuirle.

Uccidere il padre, la violenza che questi ha rappresentato, è stato uccidere anche se stesso.

Inconsapevolezza tragica: nessuno sa che sono imparentati, Stronz è “figlio” di Scure Nera, che ne è il “padre”, Myriam non sa che l'assassino del marito-assassino è suo figlio.

Nella tragedia greca lei avrebbe scoperto tutto, e assalita da un dolore tremendo si sarebbe uccisa, o magari accecata in perfetto Edipo-style, portando a conclusione l'intera vicenda.

Qui abbiamo invece la pietas di Tex, che risparmia alla donna l'orrenda verità di aver perso secondo marito e figlio di primo letto in un solo colpo: per noi lettori non poteva esserci conclusione migliore.

 

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  • 2 settimane dopo...

 

Recensione di UBC su questa storia:

 

http://www.ubcfumett...tex/?IT-TX-al15    La tigre nera

 

Come volevasi dimostrare , si ripete il focalizzarsi sull'incongruenza dei ventanni prima,mentre si esalta la storia per aver centrato il personaggio Tex che in questa non c'è proprio.....solo UBC poteva scriverlo....bah......

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  • 6 anni dopo...

Con questo albo si conclude la mia lettura degli Almanacchi del West, acquistati solo di recente e quindi mai letti in precedenza.

E questo numero conclusivo non delude di certo le attese.

I due precedenti di Ruju ("Nella terra dei Klamath" e "La palude nera") per un motivo o per un altro, non mi avevano granché convinto. Qui il mio giudizio cambia totalmente, in quanto la storia l'ho trovata avvincente e ben sceneggiata. Forse qualche forzatura c'è ma, nel contesto globale della storia, è un peccato che si perdona volentieri.

Finale veramente molto bello, che aggiunge un sapore amaro ad una storia già piena di sofferenza e morte.

Tracciando un personale bilancio delle storie degli almanacchi, solo poche le ho catalogate come insufficienti, alcune un pò insipide, diverse buone/molto buone, fino all'eccellenza di "Zeke Colter".

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