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TWF - Tex Willer Forum

[Romanzi A Fumetti 01] L'eroe E La Leggenda


ymalpas
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Voto alla storia  

73 utenti hanno votato

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Il mio punto è: Tex non è un fumetto realistico. Nessuno mette in dubbio l'accuratezza storica, che come ho già scritto in precedenza è impressionante. Ma Serpieri ha per me il torto di aver piegato il personaggio di Tex al rigore storico; ha voluto realizzare un documentario sugli anni '50 dell'800, mettendoci dentro Tex a forza, stiracchiandolo e schiacciandolo per farlo entrare dove non ci stava. E il risultato, per me, non è Tex.

 

 

Io più realismo c'è più contento sono, e preferirei un Tex più realistico e pure con meno "coincidenze" in molte situazioni all'interno della saga Texiana.

Detto questo, sono felicissmo che almeno con questo volume si arrivato del sano realismo su Tex!

È una questione di gusti, io apprezzo moltissimo il fatto che Tex sia realistico.

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Il mio punto è: Tex non è un fumetto realistico. Nessuno mette in dubbio l'accuratezza storica, che come ho già scritto in precedenza è impressionante. Ma Serpieri ha per me il torto di aver piegato il personaggio di Tex al rigore storico; ha voluto realizzare un documentario sugli anni '50 dell'800, mettendoci dentro Tex a forza, stiracchiandolo e schiacciandolo per farlo entrare dove non ci stava. E il risultato, per me, non è Tex.Pecos

 

Infatti....concordo in pieno....Una storia che sarebbe andata bene per una collana stile Storia del West,ma non certo per Tex.......
 

 
Ovvio che era indispensabile: è intorno a quella scena che è costruita tutta la storia.
Una delle suggestioni intertestuali di Serpieri è, appunto, che il Tex della 'realtà' sia più crudele di quello della leggenda (tramandata da Bonelli)...Magic Wind

 

Anche quì,nel contesto di Serpieri,la leggenda e la realtà sono comunque relative,in quanto il Tex della "realtà" è raccontato nella realtà da un Carson fasullo a cui Bonelli si ispirerà per creare quello che affiancherà Tex nelle sue avventure.Di conseguenza la "realtà" di quel Tex è una leggenda o per meglio dire una fantasia del vecchio e fasullo Carson.....

 

Ma se siamo tutti d'accordo che quello non è il "vero" Tex ma il Tex raccontato dal presunto Carson, e  che in quel contesto potrebbe essere (ed è) una storia del tutto inventata, che senso ha discutere se il vero Tex avrebbe fatto così o cosà. Quello non è il Tex che abbiamo sempre conosciuto e non lo è volutamente. Quello è il senso della storia. 
Io l'ho accettato senza problemi.

E' quello che penso anche io e che dico da ieri. Si sta' discutendo sul nulla perche' non si e' stravolto un bel nulla e non si e' fatta una storia diretta al nostro Tex. Questo albo e' come una favola e lo vedo come un numero zero del fumetto.
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Ottimi storia e disegni. Considero anche molto interessante l'immaginare un fondamento storico alla saga texiana, come se derivasse da racconti di un ospite di un manicomio. Un ipotetico prequel che spiegherebbe il seguito. Addirittura un contatto diretto con un GL Bonelli. 

Originale e intrigante. E' stato detto che in questa storia (breve) non si vede il solito Tex e questo a causa dello "scalp". E' vero che Tex non l'ha mai fatto, però non è che sia solito eliminare gli i nemici con indolori iniezioni: a volte ha dilaniato gli avversari con candelotti di dinamite, altre volte  ha facilitato allegri banchetti di squali e di alligatori. E se solo se ne desse una rappresentazione realistica, non credo che sarebbe molto edificante lo spettacolo dei nemici uccisi a colpi di pistola o fucile, magari colpiti alla testa.

 

Aggiungo un'ultima cosa: incongruenze ce ne sono, rispetto all serie regolare. Però, quanto sarebbe stato meglio se l'incontro tra Tex e Carson fosse stato simile a quel che si vede in questa storia anzichè a quelle fugaci e insignificanti vignette de La mano rossa!!!

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Se facessimo cantare l'inno di Mameli a Vasco Rossi, non sarebbe uguale a quello cantato da Mina o da Edoardo Bennato e nemmeno quello del coro degli Alpini o dei giocatori azzurri a metà campo prima di una partita. Ma sarebbe sempre lo stesso. Questo Tex è un Tex lontano dai canoni tradizionali? Libertà d'artista e nessuna privazione di diritti a lettori che possono sentirsi spaesati o contriti, ma che vista la qualità dell'opera non dovrebbero essere delusi.

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Comprato e letto, e devo dire che non sono per niente entusiasta...

Perchè non far rimanere Tex sempre uguale a se stesso?

Per me il Vero Tex d'Autore è quello che che abbiamo conosciuto con G.L. Bonelli, continuato a conoscere con Nizzi, e ormai quasi dimenticato con Boselli e gli altri...

Secondo me con questa uscita si è persa una grande occasione: bella la scelta di immaginare Carson anziano che racconta e il giornalista che prende spunto per le sue storie, ma avrei preferito che Tex rimanesse sempre quello che abbiamo conosciuto, e secondo me non lo è.

" La texianità è un bagno tiepido in cui il lettore si immerge ogni mese quando legge il nuovo albo, sapendo di ritrovarvi quei sapori e profumi che ben conosce e che desidera siano sempre gli stessi.". (Cit. Nizzi dal libro intervista "Tex secondo Nizzi"). Io la penso così, sempre e comunque.

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Se Serpieri avesse fatto una storia di Tex e stravolgendo il personaggio lo avrei criticato anche io ma non e' questo il caso. Comunque dal sito della Bonelli si evince che la serie si chiama Tex d'autore.

Ribadisco che la serie non ha ancora un nome ufficioso, che sarà "cartonati" o "album", in ogni  caso, e che il nome ufficiale amministrativo è solo "romanzi a fumetti". Tex d'Autore viene usato pubblicitariamente per questo albo, ha avuto origine credo dal sito Comicus, e si riferisce solo a Serpieri. Definire Autori quelli che disegneranno i cartonati sarebbe offensivo per tutti gli altri autori  e contrario alla filosofia di Sergio Bonelli!

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Storia stupenda e c'è poco altro da aggiungere.

Se sui disegni era difficile avere dubbi (ma il maestro veneziano supera comunque se stesso, curando ogni particolare in maniera certosina e alternando perfette sequenze ultradinamiche a splendidi paesaggi nei quali si riesce quasi a respirare l'aria tersa della prateria.) i testi sono veramente una piacevole sorpresa e riescono a trasmettere in maniera mirabile un western sporco e realistico, selvaggio e affascinante.

Mi duole sinceramente che davanti a un omaggio così sentito, non solo al nostro Tex ma alla tradizione Bonelli in generale, da parte di un autore che il mondo ci invidia ci siano ancora lettori fermi a discutere sulla tediosa questione di "tex non è tex" (e da parte mia ho trovato anche pleonastiche le spiegazioni in tal senso del buon Boselli nella presentazione dell'albo, non vorrei che le risibili polemiche sollevate da pochi integralisti avessero in qualche modo fatto breccia sul nostro curatore :huh:  )

In questo caso poi la discussione è ancora più inutile visto che è evidente sin da subito che quella di Serpieri non è una storia DI Tex ma una storia SU Tex.

Ed è una storia memorabile, con l'unico difetto di essere troppo corta.

Promosso a pieni voti anche il nuovo formato, elegante e di grande qualità, se diventasse l'opportunità per ospitare grandi autori spaventati dall'affrontare l'impegno di un texone sarebbe la perfetta quadratura del cerchio.

Voto:9/10

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Sia chiaro che quando parlo di Tex non canonico mi riferisco innanzitutto alla cronologia e alle libertà prese con la biografia di Tex. Il, suo comportamento non mi sembra affatto fuori linea con il nostro eroe e la dura necessità dello scalpamento è ben spiegata dalla sceneggiatura.

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Il, suo comportamento non mi sembra affatto fuori linea con il nostro eroe e la dura necessità dello scalpamento è ben spiegata dalla sceneggiatura.

E infatti, per questo non mi spiego (o me lo spiego come ho scritto nel mio post) tutta sta caterva di critiche sulla "non canonicità". Anzi io nella storia di Serpieri ci ho visto un Tex come vorrei sempre vederlo sulla regolare.

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Oh si tra poco vuoi vedere che dopo oltre 60 anni abbiamo scoperto il vero Tex.....ma per favore...per favore......

Modificato da Pallino
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Un bel volume, credo che l'unica cosa che forse avrei gradito è qualche pagina in più di storia anzichè solo 38 ma pazienza va bene anche così probabilmente dal prossimo numero le storie saranno calibrate su un numero fisso di pagine e spero si arrivi alle canoniche 48 pagine, così come spero di vedere un giorno anche gli acquarelli di Ticci e di Civitelli su questa collana.

Per il resto a me la storia mi è piaciuta, dopodichè non mi faccio tanto domande su quanto ci sia del "cosidetto" Tex canonico nella storia, vedo che il confronto già divampa e me ne resto ben felice fuori, d'altronde io, si sa, sono un lettore di Tex sui generis e quindi non faccio testo  :D

In ogni caso la penso come Boselli, le uniche cose che saltano un pò all'occhio sono le date ma quando si legge un fumetto si deve pur concedere qualcosa altrimenti sarebbe un continuo pignoleggiare, tanto per dirne una come diavolo avrebbe potuto, considerando gli orizzonti spazio temporali reali, vivere tutte queste avventure Tex, dal Canada al Messico? E allora che senso ha anche interrogarsi sul fatto che Serpieri ha preferito spostare un pò più in basso la data dell'incontro fra Carson e Tex. E comunque gli albi fuori collana non dovrebbero esser fatti anche per concedersi licenze poetiche anche all'interpretazione del nostro ranger? 

Altro discorso è la serie regolare dove trovo più plausibile, dopo tanti anni di avventure consolidate, il rispetto della continuity.

L'aspetto più importante da sottolineare, però secondo me, è che finalmente con questa collana anche Tex ha il suo bell'albo annuale con carta di qualità dove i disegnatori potranno realizzare splendidi disegni e decidere autonomamente la colorazione :lupo_marrone:  :lupo_grigio:   Sarei curioso di sapere al più presto quali saranno i prossimi nomi impegnati.

Tornando alla storia, molto bello il finale dedicato a Bonelli (anche qui considerando le date sarebbe più da considerare un Bonelli padre di Gian Luigi che ha raccolto gli appunti in seguito ritrovati da Gian Luigi che li ha utilizzati ;) ). Quando sono arrivato a leggere ciò che diceva il dottore nella prima vignetta dell'ultima pagina ho pensato fra me e me: "Vuoi vedere che Serpieri fa dire al personaggio che si chiama Bonelli..." è così è stato.

 

@Sam Stone:  Pensandoci bene in questa storia ci manca qualcosa, non saprei cosa... ah si, ho trovato! ci manca Tiger  :D  :laughing:  :lol2:   No, dai sto scherzando  :trapper:

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Vorei tornare un attimo sul fronte della colorazione e albi alla mano non capisco come mai su questo i colori sono smorti,sbiaditi,...mentre sul volume,sempre di Serpieri "I colori del west" la colorazione è brillante e molto più piacevole....Potendo fare questo confronto ritengo un vero peccato per la qualità di questo albo su (Tex?).....

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Vorei tornare un attimo sul fronte della colorazione e albi alla mano non capisco come mai su questo i colori sono smorti,sbiaditi,...mentre sul volume,sempre di Serpieri "I colori del west" la colorazione è brillante e molto più piacevole....Potendo fare questo confronto ritengo un vero peccato per la qualità di questo albo su (Tex?).....

 

Hai ragione anche io ho notato questo, se sfogliamo questo "Tex D'Autore", e poi sfogliamo per esempio lo "Storie Brevi" rimaniamo accecati dalla quantità di colore, dalla brillantezza e dalle tonalità accese di quest'ultimo rispetto al volume di Serpieri. Ho capito che sono 2 colorazioni completamente diverse ma comunque mi sarei aspettato ben più accesso il colore di Serpieri.

È veramente una bella domanda.

Nessuno sa nulla a riguardo?

Modificato da John Deere
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Non sono un lettore texiano tradizionale ma se fossi l'erede di Sergio Bonelli non mi sarei avventurato su questo terreno:

un disegno d'autore (senz'altro anche ben pagato) ma un personaggio irriconoscibile e una storia fuori dalla logica temporale.

Ho visto per esempio il Tex giovane di Andreucci in quello si mi ritrovo.

Comprerò il volume ovviamente e mi riservo di cambiare eventualmente la mia opinione negativa alla post lettura.

mi autocito perché come avevo messo in preventivo mi ricredo sull'opinione nata dalle anteprime.

La chiave di questo volume sta nella prefazione di Boselli o in John Ford se preferite;

io l'ho digerito come una leggenda sulla leggenda preso così senza relazionarlo al Tex mensile, senza sindacare sul volto o quant'altro

ma godendo liberamente dell'arte piacevole del veneziano baffuto; anche perché parliamo del racconto di un vecchio inaffidabile ;)

 

Tre sono gli elementi forti e originali di questa breve epopea:

- un Carson centenario narratore impagabile (ho trovato bello e nostalgico il verbo al passato ricordando Tex che quindi è morto)

- la scalpatura

- l'identità del giovane giornalista (mi sembra che gli somiglia pure)

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intervengo in ritardo per tre ordini di motivi:

 

1. Per colpa della distribuzione ho trovato l'albo solo ieri.

 

2. Per motivi di lavoro non ho potuto leggerlo prima di ieri notte.

 

3.Prima di aggiungere il mio commento ho voluto leggere tutti i vostri interventi.

 

Vengo al dunque

 

Libro pregevolissimo che per quanto mi riguarda è stato più che soddisfacente sia per la storia proposta che per gli editoriali che l'accompagnano.

 

Indipendentemente dalla canonicità o meno dell'opera personalmente rimango soddisfatto dalla storia.

 

Ero sicuro della qualità grafica di Serpieri sia per la conoscenza dell'opera precedente che per le numerose anteprime filtrate negli ultimi mesi. E i disegni si sono confermati all'altezza delle mie aspettative nonostante la presenza di alcune rare vignette un pochino sottotono (vedi il tex che corre di pag. 24) con una buona colorazione penalizzata in fase di stampa probabilmente dal tipo di carta che appiattisce i colori.

La composizione delle tavole con la destrutturalizzazione della gabbia, scontata dal passaggio da un formato Bonelli a uno alla francese, è notevole anche se alcune risentono della eccessiva verbosità tradotta nella presenza di balloon troppo invasivi

E veniamo dunque ai testi che mi hanno sorpreso in positivo giacchè se Serpieri ha sempre prodotto disegni di grande livello quando si è cimentato con la sceneggiatura non ho personalmente riscontrato un buon risultato.

Stavolta l'idea, il soggetto e la sceneggiatura filano coerentemente anche se si riscontra una certa tendenza al prolisso con dialoghi a volte eccessivi, evitabili spiegazionismi (Tex parla la lingua dei Kiowa..) ripetizioni (la signora aveva già informato il lettore raccontando a Tex le vicissitudini che avevano portato alla situazione attuale, rileggerlo dopo poche pagine mi pare poco utile) e poca sintesi.

Quanto alle incongruenze relative alle date, ai riferimenti all'aspetto e al modo di agire, le accetto con la coscienza di essere davanti a un altro Tex.

Capisco la delusione di chi si aspettava di trovarsi davanti il solito Tex, ma ho trovato la storia godibilissima.

 

Una constatazione infine relativa all'infermiera che assiste Carson, il buon Serpieri avrebbe potuto concedere al vecchio reprobo una presenza femminile più affascinante e meno antipatica...

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Non sono un lettore texiano tradizionale ma se fossi l'erede di Sergio Bonelli non mi sarei avventurato su questo terreno:

un disegno d'autore (senz'altro anche ben pagato) ma un personaggio irriconoscibile e una storia fuori dalla logica temporale.

Ho visto per esempio il Tex giovane di Andreucci in quello si mi ritrovo.

Comprerò il volume ovviamente e mi riservo di cambiare eventualmente la mia opinione negativa alla post lettura.

mi autocito perché come avevo messo in preventivo mi ricredo sull'opinione nata dalle anteprime.

La chiave di questo volume sta nella prefazione di Boselli o in John Ford se preferite;

io l'ho digerito come una leggenda sulla leggenda preso così senza relazionarlo al Tex mensile, senza sindacare sul volto o quant'altro

ma godendo liberamente dell'arte piacevole del veneziano baffuto; anche perché parliamo del racconto di un vecchio inaffidabile ;)

 

Bravo. :ok:

Eccone uno che ha veramente capito come godersi questa storia. ;)

 

 

 

Tre sono gli elementi forti e originali di questa breve epopea:

- un Carson centenario narratore impagabile (ho trovato bello e nostalgico il verbo al passato ricordando Tex che quindi è morto)
- la scalpatura
- l'identità del giovane giornalista (mi sembra che gli somiglia pure)

 

Anche se a dire il vero nel 1913 G.L. Bonelli aveva solo 5 anni. :old:  ;)

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intervengo in ritardo per tre ordini di motivi:

 

1. Per colpa della distribuzione ho trovato l'albo solo ieri.

 

2. Per motivi di lavoro non ho potuto leggerlo prima di ieri notte.

 

3.Prima di aggiungere il mio commento ho voluto leggere tutti i vostri interventi.

 

 

 

Io intervengo adesso per due ordini di motivi

 

1. Di questi tempi sono pigro. :zzsoft:  ;)

 

2. Anch'io volevo leggere i commenti altrui.

 

 

 

La composizione delle tavole con la destrutturalizzazione della gabbia, scontata dal passaggio da un formato Bonelli a uno alla francese, è notevole anche se alcune risentono della eccessiva verbosità tradotta nella presenza di balloon troppo invasivi

 

 

Effettivamente come sceneggiatore Serpieri ha la tendenza ad essere troppo verboso.

 

 

 

E veniamo dunque ai testi che mi hanno sorpreso in positivo giacchè se Serpieri ha sempre prodotto disegni di grande livello quando si è cimentato con la sceneggiatura non ho personalmente riscontrato un buon risultato.

 

Stessa impressione mia. Le storie di Druuna che ho letto erano indubbiamente piacevoli a vedersi ma con una sceneggiatura debole tutto sommato Qui ho avuto un po' la stessa impressione: storia piacevole ma non eccezionale, disegni stratosferici.

 

 

 

Stavolta l'idea, il soggetto e la sceneggiatura filano coerentemente anche se si riscontra una certa tendenza al prolisso con dialoghi a volte eccessivi, evitabili spiegazionismi (Tex parla la lingua dei Kiowa..) ripetizioni (la signora aveva già informato il lettore raccontando a Tex le vicissitudini che avevano portato alla situazione attuale, rileggerlo dopo poche pagine mi pare poco utile) e poca sintesi.

 

Purtroppo questa è una carenza di Serpieri come sceneggiatore. Non ha il dono della sintesi. Paradossalmente è uno dei motivi che ha portato alla nascita di questa collana: non è stato capace di stare nel limite delle 32 pagine.

 

 

 

Quanto alle incongruenze relative alle date, ai riferimenti all'aspetto e al modo di agire, le accetto con la coscienza di essere davanti a un altro Tex.

 

.

Esatto. Cosa voluta. Alcuni utenti qui e altrove sembrano averla presa addirittura come un insulto alla memoria di Bonelli & Galep e la cosa proprio non la capisco.

 

 

 

Capisco la delusione di chi si aspettava di trovarsi davanti il solito Tex, ma ho trovato la storia godibilissima.

 

Io invece non la capisco: glie è stato detto più e più volte cosa aspettarsi, cos'era questa operazione, quindi dovevano sapere cosa aspettarsi.

Peraltro, come fatto notare anche da Borden, escluse le incongruenze cronologiche e i capelli lunghi, non è che queswto Tex sia poi molto diverso dal solito Tex in fondo.

 

 

Una constatazione infine relativa all'infermiera che assiste Carson, il buon Serpieri avrebbe potuto concedere al vecchio reprobo una presenza femminile più affascinante e meno antipatica...

 

Quello dell'infermiera antipatica che fa il cerbero col paziente è un vecchio e onorato cliché della narrativa da tempo immemore. :D

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Io invece non la capisco: glie è stato detto più e più volte cosa aspettarsi, cos'era questa operazione, quindi dovevano sapere cosa aspettarsi.Carlo Monni

 

Siccome son distratto mi riassumeresti in cosa consiste tal operazione e perchè è stata fatta,sopratutto come mai una storia di sole 38 pagine ( corregendo il fatto che pensavo le sfruttassero almeno tutte e senza redazionali).Capisco che come dice lo stesso Serpieri riesce a far 3 pagine a settimana e avolte neanche perchè è svogliato.Però a d un occhio non esperto della cosa la prima impressione è che pur di fare un albo di Serpieri si sia proceduto in tutta fretta (dato il numero risicato di pagine)

 

Poi è normale che non ci aspettava una storia a lla G.L.Bonelli.....non direi mai questo,e ribadisco non contrasto l'autore che sia libero di dare la sua interpretazione ( ma solo in questo caso dell'albo fuori serie eh?)....però permettetemi di storcere il naso,in alcune pose pur  accettando il Tex trzanoide dai lunghi capelli,......si pecca in fisionomia e congruenza anatomica....Poi che non la si veda perchè fatta da un grande autore...beh.

Probabilmente il difetto è dovuto alla non conoscenza grafica del personaggio,anche perchè nelle sue creazioni fuori Tex la qualità grafica è impeccabile....

 

Non sò,indipendentemente dal gusto e giudizio personale lho vista come un operazione frettolosa che se fosse stata più ponderata e gestita ci avrebbe dato un albo almeno più corposo e magari non superoccupato da tutti quei baloons....

 

I colori ci ritorno sù anche su questi e facendo un giro in rete,la maggiorparte delle opinioni danno al tipo di carta adoperato per la stampa la colpa di quel malassorbimento che ha generato colori spenti e non vivaci come nel resto della produzione di Serpieri.....Con così poche pagine si poteva avere almeno una qualità migliore dei fogli....ma magari non si rientrava con i costi...chissà....

Modificato da Pallino
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Il senso dell'operazione mi sembra sia stata spiegata più volte, se la si considera inutile o insensata basta non comprare l'albo secondo me.

Ma mettersi a disquisire sul lavoro di Serpieri come fosse un ragazzo alle prime armi (dire addirittura che i suoi disegni mancano di congruenza anatomica :angry: ) mi sembra sinceramente un po' fuori dal mondo.

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Io invece non la capisco: glie è stato detto più e più volte cosa aspettarsi, cos'era questa operazione, quindi dovevano sapere cosa aspettarsi.

 

 

Ok, ma questo non vuol dire che l'operazione debba piacere per forza o se ne debba per forza dare un giudizio positivo!

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Il senso dell'operazione mi sembra sia stata spiegata più volte, se la si considera inutile o insensata basta non comprare l'albo secondo me.

Ma mettersi a disquisire sul lavoro di Serpieri come fosse un ragazzo alle prime armi (dire addirittura che i suoi disegni mancano di congruenza anatomica :angry: ) mi sembra sinceramente un po' fuori dal mondo.Ahmed Jamal

 

Non ho detto che sia inutile sto solo cercando di capire ( e non per niente mi rivolgo a Monni) il perchè e per quale motivo,un "secondo lui" che mi interessa,indipendentemente dal giudizio personale.E piantatela con sta solita solfa del "se non ti piace non lo compri",...magari lo compro per poter fare i miei appunti ( giusto per non giudicare sul sentito dire no? )

Può venir fuori un giudizio personale positivo o meno,ma sempre se hai letto l'albo in questione,non perchè lo dice qualcuno,quindi io compro anche se ci sono forti possibilità che la cosa non mi piaccia,dopotutto viene toccato Tex,che leggo da 36 anni ormai,e ci tengo a vedere in che mani finisca....

 

Per quanto riguarda il lavoro di Serpieri,io ho letto anche di lui su altri personaggi o storie,ed è peopeio per questo che mi sento di criticare la resa grafica di questo Tex,magari non confrontandolo proprio con Druuna ( non mi pare il caso ) ma con albi tipo le sue storie brevi sul west dove la resa grafica complessiva è ben diversa....( ma anche quì bisogna prima leggere e vedere per averne un confronto diretto).

 

Per concludere dico che in altri casi dove il nome non è di grido si son fatti appunti al disegno dell'autore di turno senza tanti problemi,e non vedo perchè dovrei averne in questo caso...

 

 

Ok, ma questo non vuol dire che l'operazione debba piacere per forza o se ne debba per forza dare un giudizio positivo! Paco Ordonez

 

Esattamente come dice Paco...

Modificato da Pallino
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Io invece non la capisco: glie è stato detto più e più volte cosa aspettarsi, cos'era questa operazione, quindi dovevano sapere cosa aspettarsi.

 

 

Ok, ma questo non vuol dire che l'operazione debba piacere per forza o se ne debba per forza dare un giudizio positivo!

 

 

Questo ovviamente no, ma visto che i lettori sono stati più e più volte avvertiti che quello di questa storia non era il Tex canonico ma un Tex "!immaginario" e che la storia stessa spiega in modo adeguato perché non lo sia, lamentarsi proprio perché è un Tex non canonico mi sembra illogico.

Si tratta di un artificio tipico della narrativa di genere. Mi ricordo una storia di Conan anziano in cui lui racconta ai figli una sua avventura giovanile e dopo che pargoli sono stati messi a letto la moglie gli dice qualcosa del tipo: "Bella storia ma mi pare di ricordare che certe cose fossero andate diversamente e che tu certa gente l'abbia conosciuta più tardi  e che in certi posti tu ci sia andato molto tempo dopo." E lui di rimando, sogghigna e dice:"Beh... ho abbellito un po' le cose e confuso qualche data, che male c'è?" ;)  :D

Ecco... questa storia è dello stesso genere: una storia che narra un'impresa di Tex che è completamente inventata dal narratore inaffidabile.

Se si vuol fare i puristi si potrebbe davvero dire che non è una storia di Tex ma una storia su Tex e sul suo mito e come tale dovrebbe essere giudicata.

 

Comprendo critiche alla sceneggiatura o ai disegni, ma certe critiche all'impianto narrativo non le capisco proprio.

 

Io ho apprezzato molto i disegni e meno la sceneggiatura ma non per il contenuto bensì tecnicamente (eccesso di verbosità etc.) ma la storia mi è comunque piaciuta e ritengo che valga ogni centesimo del prezzo e anche di più.

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Mah, a me sembra come andare a vedere un film horror e poi lamentarsi perchè fa paura. ;)

Poi le critiche all'opera in se stessa sono tutte legittime per carità, anche se quelle sui disegni mi sembrano un po' difficili da sostenere sinceramente.

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  • Sceriffi

 

Quanto alle incongruenze relative alle date, ai riferimenti all'aspetto e al modo di agire, le accetto con la coscienza di essere davanti a un altro Tex.

.

Esatto. Cosa voluta. Alcuni utenti qui e altrove sembrano averla presa addirittura come un insulto alla memoria di Bonelli & Galep e la cosa proprio non la capisco.

 

Capisco la delusione di chi si aspettava di trovarsi davanti il solito Tex, ma ho trovato la storia godibilissima.

 

Io invece non la capisco: glie è stato detto più e più volte cosa aspettarsi, cos'era questa operazione, quindi dovevano sapere cosa aspettarsi.

 

Scusate, sapevo cosa aspettarmi ma, come ben dice Paco, non è che debba piacermi per forza o che la debba lasciare per forza in edicola se ho il sospetto che non mi possa piacere. Sono appassionato di Tex, non mi lascio scappare nulla del nostro ranger e ho comunque apprezzato l'iniziativa, che a cose fatte non mi è sembrata riuscita; sono lieto che invece a molti lettori sia piaciuta! Non confondetemi per piacere con quei lettori ipertradizionalisti che gridano allo scandalo per ogni minimo dettaglio che si distanzia dal Tex della tradizione e che lasciano Tex in edicola.

 

Qui, io l'operazione l'ho intesa in questo modo (operazione lodevole in linea di principio, ma che mi ha deluso a cose fatte): dare la possibilità a un grande artista del fumetto come Serpieri (e ad altri che lo seguiranno) di confrontarsi con il mondo del nostro ranger, con piena libertà grafica e con un formato che gli garantisse, per numero di pagine, un impegno non troppo gravoso in termini di tempo. Ripeto, iniziativa lodevole che spero avvicini in futuro altri grandi nomi del fumetto nazionale e internazionale.

 

Per me, però, questo primo albo non è riuscito. Non lo è per un semplice motivo: da un grande autore che decide di scrivere una storia di Tex, mi aspetto che con la sua arte si metta a disposizione del personaggio, lo omaggi, e non che lo pieghi e lo stravolga per farlo rientrare in quello che ha voglia di disegnare (che è la sensazione che ho avuto leggendo l'albo). Qui non ho trovato Tex, sotto nessun punto di vista: grafico, cronologico (e qui siamo tutti d'accordo) e comportamentale (qui non siamo invece tutti d'accordo, ma ho spiegato sopra i motivi per cui, secondo me, il personaggio di Serpieri non si comporta da Tex).

Ho capito il senso della storia, questo Tex è un altro Tex, forse reale, forse invenzione di quel vecchio che forse è Carson, forse non lo è, da cui un GL Bonelli che forse è GL Bonelli, e forse non lo è, prende ispirazione per il suo fumetto. E' un'idea bellissima, l'ho già detto! Geniale! Ma avrei voluto leggere, nel racconto di Carson, il Tex che conosciamo, quello di GL Bonelli e Galep! Invece così non sono soddisfatto.

 

Non pretendo certo che la pensiate come me, anzi sono felice che siate rimasti entusiasti dell'albo, ma anche le mie sensazioni non mi sembrano così incomprensibili o irragionevoli...

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