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TWF - Tex Willer Forum

Gli Almanacchi Diventano Magazine


Sam Stone
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Personalmente mi accodo alle "critiche" al cambio del nome. Almanacco è una bellissima parola, molto evocativa, che mi ha sempre incuriosito e affascinato. Per uno speciale di Tex (e sul West) era perfetta. Mi dispiace che l'abbiano soppressa, anche se approvo l'idea del rinnovamento.

Personalmente non mi tange se la nuova versione conterrà una o più storie brevi, l'importante è che mantengano l'apparato redazionale (e le illustrazioni di Di Gennaro).

 

Mi ricordo quando anni fa scoprii questa pubblicazione, credevo di aver scoperto l'acqua calda! :D

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Magazine o Almanacco che sia io spero nei redazionali. Oggi mi sono riletto il dossier su John Ford tratto dall'Almanacco del West 2006 e mi sono divertito a vedere le immagini della Monument Valley. Bellissime. Questo, penso, debba essere il ruolo del magazine: informativo-illustrativo. Quindi accontentare quei lettori che hanno fame di West e indiani, pionieri e mètis! Poi le storie facciano come gli pare: una lunga, due brevi, l'importante è che siano belle.

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Scusate ragazzi, non è che mi piace ripetermi ma... davvero non capisco: quale sarebbe la novità?? L'unica cosa che cambia è il nome della collana, per il resto è la stessa cosa!

Capisco che l'Almanacco non attirava più nessuno, ma spacciare questa cosa per "novità" mi sembra una presa per i fondelli :)

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Se qualcuno lo chiama "novità" è perchè è stato rinnovato nel nome, nella grafica e (forse) nei contenuti (e quindi una cosa diversa, "nuova" sotto questo punto di vista), non certo perchè è un prodotto "nuovo"/"inedito" :)

Modificato da Gunny
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  • Collaboratori

Scusate ragazzi, non è che mi piace ripetermi ma... davvero non capisco: quale sarebbe la novità?? L'unica cosa che cambia è il nome della collana, per il resto è la stessa cosa!

Capisco che l'Almanacco non attirava più nessuno, ma spacciare questa cosa per "novità" mi sembra una presa per i fondelli :)

 

 

Mario, non si conoscono i contenuti. Qualcosa cambierà anche all'interno, vedrai. In ogni caso la collana almanacchi è chiusa. Questa è una nuova collana.

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Tutto quello che volete, ma per questo di Dylan si scrive:

potrete conoscere tutto (ma proprio tutto!) sull'annata 2015 della paura: sullo schermo, tra i racconti a fumetti e di narrativa, in tv, in scena e in gioco! Tanti servizi, tutti a colori, accompagnati dagli horror files dedicati ai piccoli paesi in cui si annida l'orrore, all'alba del genere gotico e a come sopravvivere in uno "Slasher Movie"!

 

 

Cioè, è la stessa identica cosa - l'unica novità sono due storie invece di una (e manco tanto, che i primissimi almanacchi di Dylan già avevano due storie). 

Insomma, queste novità sono fuffa.

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La cultura italiana è sempre stata esterofila a prescindere dalla vittoria o meno in guerra. 

Fino a dopo la Seconda Guerra Mondiale andava di moda il Francese e si usavano abitualmente termini francofoni.

 

Infatti non mi riferivo alla seconda guerra mondiale, ma alla storia tutta. Gli italiani, piaccia loro o no poco importa, sono praticamente sempre stati un popolo sconfitto. E' uno dei concetti fondamentali della sociolinguistica, che si può applicare anche ai popoli: l'essere umano, per natura, tende sempre ad assumere il linguaggio di chi, per un motivo o per l'altro, ritiene superiore o dominante.

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Tutto quello che volete, ma per questo di Dylan si scrive:

potrete conoscere tutto (ma proprio tutto!) sull'annata 2015 della paura: sullo schermo, tra i racconti a fumetti e di narrativa, in tv, in scena e in gioco! Tanti servizi, tutti a colori, accompagnati dagli horror files dedicati ai piccoli paesi in cui si annida l'orrore, all'alba del genere gotico e a come sopravvivere in uno "Slasher Movie"!

 

 

Cioè, è la stessa identica cosa - l'unica novità sono due storie invece di una (e manco tanto, che i primissimi almanacchi di Dylan già avevano due storie). 

Insomma, queste novità sono fuffa.

 

Io aspetterei prima di essere così categorico. In un magazine è ovvio che ci siano articoli. Voglio vedere come è strutturata la cosa prima di criticare.

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La cultura italiana è sempre stata esterofila a prescindere dalla vittoria o meno in guerra. 

Fino a dopo la Seconda Guerra Mondiale andava di moda il Francese e si usavano abitualmente termini francofoni.

 

Infatti non mi riferivo alla seconda guerra mondiale, ma alla storia tutta. Gli italiani, piaccia loro o no poco importa, sono praticamente sempre stati un popolo sconfitto. E' uno dei concetti fondamentali della sociolinguistica, che si può applicare anche ai popoli: l'essere umano, per natura, tende sempre ad assumere il linguaggio di chi, per un motivo o per l'altro, ritiene superiore o dominante.

 

 

Interessante concetto mi chiedo come si concilia col fatto che ai tempi di Giulio Cesare e Augusto l'élite Romana amasse la lingua greca. Devo dedurne che anche se li avevano sconfitti e dominati li ritenessero superiori?

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Carlo, certo che i romani ritenevano superiori i greci. Non a caso, le famiglie patrizie facevano educare i propri rampolli dai filosofi greci (loro schiavi)

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  • Sceriffi

In effetti dalla frase in anteprima per il Magazine di Dylan Dog non sembrerebbe esserci una grande innovazione nei contenuti...

A me piacerebbe trovare una sezione dedicata proprio al fumetto Tex (un po' come per lo splendido Tex Willer Magazine del nostro forum!): ad esempio con interviste agli autori, tavole preparatorie (bozzetti o matite non inchiostrate) della storia contenuta nell'almanacco o di altre storie, magari con note tecniche riguardo alla realizzazione delle tavole stesse... troverei tutto questo molto interessante.

Oppure qualcosa dedicato ai grandi autori del passato che hanno fatto la storia di Tex (Galep, Letteri, Nicolò...)

 

Mi auguro comunque che il cambiamento non sia solo nel nome (anch'io sono tra quelli che trova il termine "almanacco" molto più affascinante e "vecchio stile" rispetto a "magazine") o nella grafica, ma sia un cambiamento di sostanza...

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Interessante concetto mi chiedo come si concilia col fatto che ai tempi di Giulio Cesare e Augusto l'élite Romana amasse la lingua greca. Devo dedurne che anche se li avevano sconfitti e dominati li ritenessero superiori?

 

Esatto! Non per nulla Orazio scrisse: "Graecia capta ferum victorem cepit". :D I romani percepivano i Greci come dominanti nel campo della cultura, quindi quando parlavano di cultura tendevano a "grecheggiare", come diceva Marziale; si guardavano ben dal farlo, ad esempio, quando parlavano di diritto, materia in cui si sentivano superiori. Se ci pensi è tutt'altro che strano: l'Italia non è mai stata una nazione dominante militarmente o politicamente, eppure in tutto il mondo la terminologia musicale, soprattutto nella lirica, è di matrice italiana; ciò perché gli Italiani, in quello specifico campo, avevano grande prestigio.

La Francia era potentissima, ma nel globo terracqueo era indubbiamente meno potente dell'Inghilterra; eppure l'aver avuto gli Illuministi sul proprio suolo per un paio di secoli trasformò il francese nella lingua della cultura e, quindi, in una lingua internazionale.

 

EDIT: vedo che ti aveva già risposto Leo. Il dettaglio da lui citato non è di poco conto: fare educare i tuoi figli dai tuoi schiavi significa che, anche se ridotti in uno stato giuridico identico a quello degli oggetti, stimi parecchio i tuoi schiavi! ;)

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