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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 30] Tempesta Su Galveston


Sam Stone
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47 utenti hanno votato

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  • 4 settimane dopo...

Buon Texone!

 

Ruju ha imbastito una trama convincente, con equilibrio di azione e dialoghi ben calibrati. Bella galleria di personaggi tutti ben caratterizzati dallo sceriffo al giudice, dal colonnello alla bella protagonista e il padre di lei. Gli immancabili cattivi nel ruolo di carne da macello e la comunità nera nella piantagione.

Tutti i fili narrativi convergono mentre si gioca a carte scoperte apparendo fin dall'inizio il ruolo di ciascun personaggio.

 

I disegni si confermano all'altezza delle aspettative con Rotundo che ancora una volta dimostra la sua versatilità.

 

Prima lettura in spiaggia, commento più dettagliato più avanti.

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Preso. Lo leggerò dopo la laurea; per il momento mi sento però di dire che i disegni di Rotundo sembrano molto, molto belli. Il suo Tex mi ricorda quello di Bernet; fatto bene, però! :D

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Guarda, quando ho scritto quel commento e ho visto che eri connesso ho pensato: vediamo quanto ci mette Paco a precisare che a lui il Tex di Bernet piaceva. :D Quasi venti minuti: ci hai messo un po'.

 

Però, dai, al netto dei gusti, degli stili etc., il texone di Bernet in alcuni punti, soprattutto verso la fine, sembrava fatto un po' di fretta. Questo mi pare tutt'altra cosa. ;)

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  • Rangers

Lascio un commento sintetico: un gran bel Texone, sia dal punto di vista della storia sia da quello dei disegni.

Ruju ha scritto forse la sua storia migliore per Tex (forse alla pari con quel capolavoro, almeno per me, che è "La Prova del Fuoco")!

Una trama ben studiata, personaggi ben caratterizzati e interessanti, tanti cattivi e dialoghi come nella miglior tradizione della serie.

 

Non so se è il Texone migliore, ma sicuramente rientra tra i più belli.

 

Correte a comprarlo e a leggerlo pards!

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  • Sceriffi

Texone stupendo! Ruju imbastisce una trama appassionante e originale, con un'ambientazione ricca e varia - che va dai vicoli della città portuale di Galveston alle paludi al confine con la Luisiana, e ai campi di cotone della tenuta del terribile Colonnello Woodlord. Tanti i personaggi che arricchiscono le pagine di questo texone, tra cui svettano ovviamente il colonnello - antagonista di quelli davvero duri - e naturalmente la bella Eleanor Hood, che mi ha vagamente ricordato la protagonista femminile di "C'era una volta il West" interpretata da Claudia Cardinale.
La sceneggiatura è impeccabile, ricca di eventi e situazioni, con un ritmo via via crescente che si fa più e più frenetico di pari passo con l'intensità della tempesta. Unica pecca della sceneggiatura, a mio parere, è nell'espediente un po' abusato di far comparire Tex e Carson dal nulla, all'improvviso e al posto giusto al momento giusto, alle spalle dei nemici, senza che questi si accorgano di nulla, una soluzione narrativa che ho sempre trovato un po' forzata.

I disegni di Rotundo sono molto buoni, soprattutto nella resa dei personaggi, mentre ho trovato i suoi paesaggi - i campi di cotone, a esempio - un po' troppo "schizzati" e "stilizzati", e forse il formato di grandi dimensioni del texone accentua questa mia sensazione di una certa mancanza di rifinitura. Grande il dinamismo che si sprigiona dalle tavole della tempesta.

Il mio voto al texone è 9: uno dei migliori, da comprare assolutamente è che rileggerò molto presto!

  • +1 1
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Woah che grandissimo Texone! La serie dei texoni non mi ha mai entusiasmato tanto, solo 2/3 mi sono piaciuti molto ma questo rientra tra i migliori se non il migliore in assoluto.

Un gran bel Texone l'anno scorso e quest'anno ancora meglio! Grande Ruju.

Un bellissimo soggetto reso al massimo da una bella piacevole e scorrevolissima sceneggiatura, Tex e Carson ottimi.

L'unica piccola scena un po "così" è quella che abbiamo già visto cento mila volte su Tex e nel leggerla mi sono chiesto se non si poteva fare a meno di metterla proprio così "omologata"... ma vabe le altre 227 pagine sono di elevatissima qualità.

Belli i disegni di Rotundo, anche se ogni tanto sembrano un pochino affrettati, comunque non sono i disegni il punto forte di questo texone, è il magnifico lavoro di Ruju!

Voto: 9!

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  • Collaboratori

Una lettura piena e appagante che fa di questo uno dei migliori texoni, anche se personalmente ritengo che alcuni di Nizzi e Boselli gli siano comunque superiori.

 

Devo premettere che ciò che più ricerco nella lettura, oltre ad una trama coinvolgente, sono le imprese di Tex e Carson, questo è quello che fa realmente la differenza.

 

I due pards di questa storia sono belli tosti, ma l'essere duri non è sufficiente: servono delle prodezze. Ora, nella storia, abbiamo quanto segue:

 

a ) sorprendono e decimano la banda di Mick Keller;

 

b ) dando la caccia a Garras, ne eliminano la sua banda nelle paludi; 

 

c ) mezza strigliata al giudice, inconcludente (lo pesti o non lo pesti, Willer non lascia il lavoro a metà);

 

d ) alla tenuta Woodlord, dopo la lettura della lettera, liberano Eleanor e saldano il conto a Garras;

 

e ) dopo essersi lasciati sfuggire Woodlord, compaiono dal nulla nel deserto e gli saldano il conto.

 

Sono presenti e decisivi nelle sequenze più importanti, ma la loro è normale amministrazione. Il mistero intorno al mazzo di carte è sciolto senza di loro, e come qualcuno ha già fatto notare prima di me, è un po' artificioso farli apparire dal nulla in più di un'occasione, specialmente nell'ultima ( punto e ) e far si che basti il bum bum delle loro letali pistole come prodezza. Non so se riesco a rendere l'idea che una storia di Tex debba ruotare tutta intorno a Tex, mentre in questo texone ci sono diversi poli.

 

Il confronto, se così si può definire, tra Tex e Woodlord è rimandato alla fine. Abbiamo la sensazione che Tex capiti nella piantagione quasi per caso, si batte a mani nude con il grassone e alla fine l'ha vinta, ma con sofferenza. Da Tex ci si aspetterebbero delle sonore legnate, il personaggio è questo, vederlo penzolare con le mani di Woodlord che gli stringono il collo, non dà l'idea di un tex castigamatti e il lettore dalla lettura si aspetta il "Arriva Tex e le suona a tutti". Un assioma che è andato lentamente perdendosi negli anni e rappresenta una delle più evidenti contraddizioni tra il Tex moderno e quello originale.

 

La sequenza al Lucky Smile, da pag. 45 a pag. 47, punta su due cliché:

 

a ) bistecche e patatine, birra gelata;

 

b ) ironico litigio verbale tra Tex e Carson.

 

Ora, sul primo niente da ridire, anche se forse ci si insiste troppo quasi a voler ammiccare con il lettore. Sul secondo non mi ci sono per niente ritrovato. Tex è ironico e a volte anche sferzante, d'accordo, sappiamo che Carson è "un vecchio reprobo", ma la battutaccia di Tex: "cerca di controllarti, vecchio reprobo, o qualcuno potrebbe sospettare  che tu nutra  un interesse meno che lecito per le signore che lavorano nei saloon" è qualcosa di più del canzonare bonariamente l'amico. La frase mi sembra pesantemente allusiva e mi aspetto ben altro tipo di complicità e Carson non può certo essere considerato un satiro.

 

Infine, cito l'uragano, Nello scombussolare le cose nella parte finale mi sarei aspettato di più e invece mi sembra un elemento quasi di contorno. Mi aspettavo pagine e pagine dedicate al maremoto, ce ne sono solo alcune. Quando la natura si scatena, Tex e gli altri sono lontani da Galveston, non è una cosa che vivono fino in fondo, avrebbero potuto fare una delle prodezze delle loro e invece l'unica la fa un personaggio del tutto secondario come Manny, con il suo gesto eroico che serve a riscattarlo. Che i rangers avessero visto giusto in lui è sicuramente un punto a favore, ma ciò non toglie.

 

Questo è naturalmente l'elenco delle cose che mi fanno dire che il texone è da 7,5 e non da 10 (capolavoro). Ci sono chiaramente anche una decina di punti positivi a favore di questo lavoro, sui quali mi dilungherò, per tempo e spazio, solo nei giorni successivi. Un solo accenno ai disegni di Rotundo, belli, raccontano bene la storia, ma sono un pizzico stilizzati e io sono un amante delle linee armoniose e del più puro realismo.

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Ho aggiunto i miei voti ai sondaggi.

 

Come detto nel mio precedente commento a caldo un buon Texone che va ben oltre la sufficienza.

Come Ymalpas avrei dato un sette e mezzo, ma non essendo previsti i mezzi voti e non raggiungendo, a mio parere l'ottimo, ho dato 7

 

Relativamente ai personaggi, ai quattro proposti si potevano aggiungere il giudice (manovratore di tutta la vicenda), Manny (col prevedibile riscatto che gli alza il voto in condotta), Elias (che probabilmente poteva essere impiegato meglio per le sue potenzialità), Clementine(devota fino all'ultimo al padrone in una sorta di sindrome di Stoccolma) e Hood padre (che nel poco che ci viene mostrato dimostra comunque una forte personalità)

 

Eleanor mostra una forza di carattere non comune insieme a una prontezza di spirito che le consente di beffare il colonnello, ma risulta comunque troppo dipendente dalla protezione di Tex e degli uomini dello sceriffo.

 

Lo sceriffo uomo retto e degno della stima e della fiducia di Tex non raggiunge uno spessore tale da farlo considerare memorabile.

 

Garras invece appare un buon cattivo fino al momento in cui si trova davanti a Tex e si dissolve come neve al sole.

 

Voto pertanto Woodlord che fino alla fine mostra di essere un caparbio e tenace antagonista fino all'ultima tavola.

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  • Collaboratori

In rassegna, in ordine sparso, oggi, gli aspetti positivi che fanno di questo texone, come dicevo nel mio messaggio precedente, una lettura appagante.

 

 

a ) L'ambientazione.

E' il primo aspetto che mi aveva colpito, dopo le prime anteprime. A differenza degli altri sceneggiatori di Tex, Ruju sembra l'unico tentato dal variare i classici scenari western. Sulla scia di Claudio Nizzi cala il personaggio in dei luoghi alternativi e soprattutto, avventurosi. Galveston non può certo definirsi "insolita" nelle avventure del Ranger, però, è la prima volta che diventa protagonista assoluta. Dalla grande città, nel giro di poche pagine, si passa alla piantagione di cotone, all'ambiente palustre, a quello marittimo, che domina la scena durante l'uragano. Una varietà che senza dubbio contribuisce a mantenere sempre vivo l'interesse della lettura e fa la gioia di una larga fetta di lettori!

 

b ) Gli elementi aggiunti alla trama.

Un'altra caratteristica molto apprezzabile è data da quegli elementi che, senza concorrerre direttamente all'azione, contribuiscono ad arricchirla sensibilmente. C'è in Ruju la volontà, in quest'albo, di calare il lettore nella realtà storica in cui si svolge l'avventura di Tex. per cui ecco che grande spazio è lasciato alla dura vita della piantagione dopo la guerra di secessione con le disavventure di Elias; la figura di Clementine serve invece a ricordarci i fedeli e devoti servitori dei ricchi proprietari, pronti a schierarsi dalla loro parte, rinnegando così le loro origini e per questo motivo odiatissimi dagli (ex) schiavi (ne abbiamo un esempio anche nel "Django" tarantiniano, da cui forse Ruju ha tratto ispirazione). Ma alla storia si ricollega anche il drammatico uragano che colpì alla fine del secolo la città: non è un elemento essenziale per la storia che avrebbe potuto avere una conclusione normale, eppure la storia beneficia lo stesso di questo scaternarsi della natura, che scombussola tutto e livella le forze in campo.

 

c ) Un'idea, una storia.

Sembra una banalità, eppure non è così. Per scrivere una storia, serve un'idea. E non tutte le idee sono buone per scrivere una storia, specie se la storia è una storia di Tex. Quello che sorprende in Ruju è proprio l'originalità degli spunti con cui imbastisce storie che hanno una colonna dorsale. Partendo da un elemento classico, un mazzo di carte, motivo ricorrente nelle storie di Tex e per questo amatissimo dai suoi lettori, con un sapiente uso del flashback, l'autore ripercorre le fortune di un vecchio gambler la cui eredità è rappresentata da un tesoro, come quelli più classici stevensionani, nascosto sotto sei piedi di terra all'ombra di tre croci, in un deserto, in un punto che solo una mappa, nascosta nei disegni del dorso delle carte, può tramandare alla figlia Eleanor. Che non sa niente, ovviamente, e chi dovrebbe informarla è un giudice e notaio corrotto, che invece cerca di impadronirsi del tesoro facendo leva sui bisogni più elementari di Woodlord la cui piantagione è sull'orlo della rovina. 

 

d ) I personaggi.

Sono numerosi e tutti, come da consuetudine per l'autore, estremamente caratterizzati. Il numero di cattivi è esponenziale: Woodlord e i suoi aguzzini, Clementine, il viscido giudice, Garras e i suoi innumerevoli fratelli e cugini. Il numero dei coadiuvanti lo è allo stesso modo: l'intrepida Eleanor, la sua cameriera, Elias, lo sceriffo. Come ha ricordato Natural Killer in un messagio postato ieri, nella lista del sondaggio per decretare il miglior personaggio mancano almeno tre o quattro nomi. Perché tutti hanno lasciato la loro impronta in questa storia e tutti sono necessari per descrivere quella precisa realtà, compreso quel Manny che si riscatta con il suo gesto eroico nelle pagine finali. Ruju dunque condivide con Boselli quella grande abilità nel dare vita e spessore ai più disparati personaggi. Questo è un bene e, forse, anche un male, perché la centralità di Tex nella storia è più difficile da seguire e in questa storia, è vero, Tex deve cedere un po' il passo anche agli altri! Ma, dico, tutto sommato, lasciamo spazio anche alle storie dove il racconto può dominare sul personaggio, la prossima storia sarà un'altra storia!

 

e ) La scrittura e i protagonisti.

Nel mio precedente messaggio ho puntato il dito su un paio di sequenze che mi hanno fatto storcere il naso: la scena del saloon con Carson e quella nell'ufficio del giudice. Avrei preferito che l'ironia di Tex non avesse bersagliato Carson su quel particolare aspetto e avrei gradito allo stesso modo una bella "spazzolata" all'esimio giudice. ma ci sono un sacco di altre sequenze che si potrebbero citare in senso positivo, per esempio quella in cui Tex identifica immediatamente nell'inserviente Nat Mulligan il topo d'appartamento, sequenza che mostra la sagacità dell'eroe. I due pards, eccetto le situazioni che ho segnalato nel mio precedente messaggio, si dimostrano in tutto il corso della storia due veri tizzoni d'inferno, che niente e nessuno sembra poter fermare. In generale si può dire che Ruju ha ben capito come si scrive una storia di Tex, quali sono i suoi tempi, quali sono le parole e le frasi che si devono usare nel contesto texiano. E' molto diverso in questo da un grande narratore epico come Boselli, ma le sue storie hanno la straordinaria freschezza di quelle di Nizzi, di cui può essere considerato un degno continuatore. E' un gran bene per la serie mensile che ci sia questa varietà che per qualche anno era venuta a mancare.

 

f) I disegni di Rotundo.

Ha ben caratterizzato gli ambienti e i personaggi. Ha saputo dare un'interpretazione personale e convincente dei due rangers. Peccato per uno stile che è un po' spigoloso, però l'arte di raccontare attraverso i disegni c'è tutta. Le inquadrature variano continuamente con la telecamera che vola in alto, in basso, a sinistra, a destra, si allontana e si avvicina, si focalizza sulle espressioni dei personaggi e ci ruota intorno. Certe tavole sono proprio uno spettacolo per gli occhi: prendete quella a pagina 43, solo per citarne una! Ho letto da qualche parte (non ricordo dove) che le tavole alla fine sembrano tirate un po' via. Se prendo l'albo non noto questa grande differenza con le precedenti, anche se forse un po' di fretta alla'autore, negli ultimi mesi, è stata messa. però ripeto, personalmente, dal risultato finale non si nota praticamente niente. Grande merito insomma al disegnatore ma anche all'autore che è stato capace di scrivere una sceneggiatura dove il talento di Rotundo potesse essere degamente messo alla prova.

 

Ecco tutti i motivi (qualcuno me lo dimentico sicuramente) per cui questo texone per me è sicuramente promosso!

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Anche per me una piacevolissima lettura, sopra la media dei texoni anche se non al livello dei migliori in assoluto della collana (che a mio avviso sono, nell'ordine, Patagonia-La valle del terrore-Gli assassini e L'ultima frontiera) comunque una trama mai banale e molto interessante, il tutto condito da personaggi ben delineati.

I disegni di Rotundo non mi hanno fatto impazzire ma neanche mi sono dispiaciuti, per cui a lui va un 7 alzato a 7.5 per la splendida copertina. La storia anche per me è da 7.5 ed essendo buono arrotondo per eccesso e do un 8.

 

Non sono invece d'accordo con alcuni punti toccati da Ymalpas:

 

la battutaccia di Tex: "cerca di controllarti, vecchio reprobo, o qualcuno potrebbe sospettare  che tu nutra  un interesse meno che lecito per le signore che lavorano nei saloon"

 

non mi pare per nulla diversa da una bonaria contestazione e non certo "pesantemente allusiva" anche perché che Carson apprezzi e frequenti (vedere Golden Pass) le signore che lavorano nei saloon non è certo una novità

 

inoltre

 

" Abbiamo la sensazione che Tex capiti nella piantagione quasi per caso, si batte a mani nude con il grassone e alla fine l'ha vinta, ma con sofferenza. Da Tex ci si aspetterebbero delle sonore legnate, il personaggio è questo, vederlo penzolare con le mani di Woodlord che gli stringono il collo, non dà l'idea di un tex castigamatti e il lettore dalla lettura si aspetta il "Arriva Tex e le suona a tutti". Un assioma che è andato lentamente perdendosi negli anni e rappresenta una delle più evidenti contraddizioni tra il Tex moderno e quello originale."

 

Su questo poi sono in totale disaccordo, ok che Tex arriva e le suona a tutti, ma se non lo mettiamo un po' in difficoltà il tutto scadrebbe in una noia colossale a mio parere, in questo caso poi l'avversario è un mastodonte praticamente impossibile da abbattere a cui una bastonata fa i danni di un mazzolino di fiori, avrei trovato molto forzato che il nostro gliele suonasse senza soffrire un po'. Non vedo come questa scena possa rompere l'idea di un Tex castigamatti dato che alla fine il gigante forzuto finisce nel fango steso dal nostro.

 

Sono d'accordo che l'espediente di far apparire Tex e Carson dal nulla risulti un po' forzato, ma la cosa non inficia una bella sceneggiatura.

 

Che ci siano più poli e non ruoti tutto intorno a Tex non mi pare del tutto vero, ma forse è perché personalmente anche i rimproveri a Boselli sulla scarsa centralità di Tex non li ho mai capiti. Sono d'accordo infine con Natural quando dice che Garras di fronte a Tex si scioglie come neve al sole, il cattivo più interessante è senza alcun dubbio Woodlord, per cui ben venga la scena di cui sopra senza la quale forse avrebbe dato l'impressione della neve al sole pure lui

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Un gran bel Texone, a cui ho dato 8. Il merito va quasi tutto a Ruju, che confeziona una storia classica coi due pards in gran spolvero - e che bello, dopo tanto tempo, vederli nuovamente ordinare bistecche alte tre dita e patatine!

 

Nota dolente: i disegni di Rotundo, una vera delusione.

In tutto l'albo la qualità è altalenante, anche da un punto di vista iconografico: a certi bei primi piani di Tex, per esempio, seguono molti altri non convincenti.

E a parte questo, la mia impressione è stata quella di un lavoro fatto in fretta, poco accurato, verso il finale addirittura tirato via. Secondo me ci sono tavole, specie alla fine, che la sufficienza non la raggiungono.

A parte questo, poi, mi sembra che i pochi paesaggi western della storia hanno mostrato un disegnatore non troppo portato per questo genere. Infine la caratterizzazione grafica di Carson, fin troppo arcigna, è in larga parte da rivedere.

Tutto sommato, l'unica cosa davvero eccelsa del lavoro di Rotundo è la copertina, molto bella davvero.

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Una buona storia ma l'ho trovata un pò scontata

manca il guizzo ed il pathos emotivo che spesso sa dare Boselli.

Rotundo tratteggia molto bene i personaggi, Garras ed il colonnello su tutti

ma secondo me difetta nel disegnare le inondazioni, non è facile rendere gli elementi

naturali in un fumetto, ci riescono molto bene Civitelli e Fusco.

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Storia veramente eccellente, quel che si dice una prova da vero autore !  Già in passato Ruju ci ha fatto vedere la sua padronanza con Tex e i pard ma stavolta mi ha lasciato stupefatto per come ha costruito intorno a Tex e a Carson una ottima storia che ha poco da invidiare a tante altre epiche pietre miliari della leggenda texiana. Certo qualcuno afferma che sia una trama con un tema classico strausato, ma è proprio in questo che si distingue il grande autore, con un costrutto semplice ma ben ingegnato ti tira fuori una storia che ti incolla per un'oretta all'albo, resti cosi attaccato e piacevolmente coinvolto nell'avventura che stai leggendo che arrivi a dimenticarti il passare del tempo, e devo affermare che questo non mi capita molto spesso.

Inoltre finalmente dei cattivi veri, gente senza scrupoli col pelo sullo stomaco, che passano sopra a tutto e a tutti per vile denaro o per sete di potere, senza drammi psicologici, infanzie disastrose o altre causali a giustificare le loro azioni, canaglie della peggior specie umana senza se e senza ma, vivaddio era ora.

Rotundo bravo nel complesso, certo sono abituato a vederlo in altro modo ma la sua prova su Tex merita comunque un plauso per il suo lavoro nell'insieme, qualche pecca c'è e certamente può migliorare, ma per ora gli do un bel 8 !

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Gran bel Texone,divorato tutto d'un fiato grazie ad una sceneggiatura entusiasmante ed avvincente e ricco di personaggi di spessore,tutti ugualmente importanti e ben tratteggiati. 

 

Fanno un figurone i villains,su tutti il Colonnello Woodlord e Garras,che tanto mi hanno ricordato,per temperamento e fattezze fisiche,rispettivamente il (anche lui) Colonnello Watson e Ruby Scott.

 

Due pelini in un ovetto : 1) Alla fine non si capisce da dove spuntino i due pards (in fin dei conti siamo in un deserto) 2) Avrei gradito un "omaggio" a Tip Durbin,vista la vicinanza con Texas City ( Tex poteva dire :<Già che siamo qua,andiamo a salutare il vecchio Tip > ).

 

Sceneggiatura da dieci,disegni da sei (di stima,ma Rotundo non mi ha convinto),voto finale otto.

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La figura del Colonnello mi appare, non sempre ma spesso, sproporzionata quasi fosse un giocatore di basket tipo Duenas o Tkachenko - chiedo scusa ai non appassionati di basket di non primo pelo - ma per il resto i disegni sono veramente azzeccati.

In quanto alla storia, se purtroppo nel mensile spesso viene compresso il finale, nel Texone mi sembra che possa esserci il rischio opposto, combattuto dallo sceneggiatore dall'eliminazione o riduzione dei tempi morti (come i dialoghi durante le cavalcate o i bivacchi) a favore dell'introduzione di personaggi e di trame di valore secondario.

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Appunto per quello dicevo che è normale che Tex soffra un po' prima di stenderlo, io non lo trovo un errore del disegnatore, suppongo che Ruju stesso abbia chiesto di rappresentarlo così. Quanto al rischio di eccessiva lunghezza della storia un texone è lungo come due albi se non sbaglio per cui non mi pare che sussista questo problema.

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La figura del Colonnello mi appare, non sempre ma spesso, sproporzionata quasi fosse un giocatore di basket tipo Duenas o Tkachenko - chiedo scusa ai non appassionati di basket di non primo pelo - ma per il resto i disegni sono veramente azzeccati.

 

grande citazione cestistica  :-)

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In quanto alla storia, se purtroppo nel mensile spesso viene compresso il finale, nel Texone mi sembra che possa esserci il rischio opposto, combattuto dallo sceneggiatore dall'eliminazione o riduzione dei tempi morti (come i dialoghi durante le cavalcate o i bivacchi) a favore dell'introduzione di personaggi e di trame di valore secondario.

 

Onestamente nemmeno io capisco questa osservazione: una storia per il Texone è lunga esattamente 224 pagine, ovvero solo 4 pagine in più di due albi messi insieme. Non credo che 4 pagine possano fare la differenza nel rendere una storia con più o meno tempi morti.

D'altra parte che si dovrebbe dire quando ad uno sceneggiatore viene commissionata una storia di più di 300 pagine, come coi Maxi o le storie da tre albi? Eppure le storie così lunghe sono in genere apprezzate dai lettori.

La verità è che uno scrittore bravo sa come dosare gli eventi da mettere in una storia a seconda di quante sono le pagine a sua disposizione.

In questa storia non ho visto allungamenti o scene messe lì solo per riempire pagine, ogni cosa era funzionale

Ah, non mi stancherò di ripeterlo: i finali "compressi" di autori come Boselli e Manfredi non dipendono dal numero di pagine a loro disposizione ma dal loor stiloe narrativo, meglio farsene una ragione. :D

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Gran bel Texone sia per i disegni che per la storia. Sicuramente superiore sotto entrambi gli aspetti al Texone di l'anno scorso.

Cominciamo dalla sceneggiatura. Ruju imbastisce un'ottima storia ricca di spunti e di personaggi convincenti. L'ho trovata abbastanza scorrevole e coinvolgente aiutata in questo dagli ottimi disegni di Rotundo dal taglio cinematografico. Unica pecca della sceneggiatura il finale sin troppo telefonato: quando Eleanor insieme alla cuoca del suo locale attendono che il figlio di quest'ultimo trovi la cassa con l'oro è fin troppo scontato che subito d'oro apparirà il colonnello e a ruota Tex e Carson. 

Passiamo ai disegni. Avevo avuto modo di vedere molte delle tavole durante la loro preparazione, rivederle tutte stampate su Texone mi confermano l'ottima impressione che mi avevano fatto in precedenza. Massimo Rotundo è un ottimo disegnatore, un grande! 

E' un peccato che non sia stato subito coinvolto in un altro lavoro su Tex. Attualmente sta lavorando ad uno speciale su Brendon ma spero che terminato questo lavoro lo si richiami. Il suo stile è perfetto per Tex e con la sua velocità lo vedrei bene sia su storie lunghe della regolare sia su una bella storia di un Maxi tanto per risolvere l'annoso problema di avere disegnatori bravi e veloci per questa testata.

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Sulla lunghezza degli albi ammetto - senza tirare in ballo l'abusata espressione "onestamente" di aver sbagliato giudizio, capita. Pur facendo un mestiere nel quale ormai il numero di battute è preponderante quando non obbligatoriio - il vil giornalista. già - rilevo ancora una differenza di fondo  e di apprezzamento fra storie che potrebbero svilupparsi su un numero di pagine a piacere dello sceneggiatore e del disegnatore ed altre in strette gabbie e la critica riguarda ovviamente gli albi mensili, non un Texone che così è e deve essere, compresi i tempi morti e i brodi allungati o ristretti.

Un Texone è come una formazione dell'Italia ai Mondiali di calcio: là 23 giocatori, qui 224 pagine. Un albo mensile dovrebbe avere una rosa di pagine variabile, come capita alle squadre di Serie A, in base all'uzzolo di chi la realizza.

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