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TWF - Tex Willer Forum

[656/657] Nodo Scorsoio


Sam Stone
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Voto alla Storia  

42 utenti hanno votato

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S

P

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I

L

E

R

 

Seconda parte in cui la storia, già poco interessante vista la palese identità dell'assassino ed il soggetto deboluccio, peggiora ulteriormente. Il cattivo come detto è prevedibilissimo, così come era facilissimo immaginarne le motivazioni. I sicari si rivelano delle mezze cartucce e soprattutto il loro capo (che viene fatto passare per pericoloso) non mi pare proprio questo fulmine di guerra. Per non parlare dell'assassino nell'ombra (che poteva pure starsene alla luce del sole) che si arrende e confessa subito tutto. Sono d'accordo con Sam Stone: storia fiacca da 6 scarso per la prima parte con la seconda e facendo la media siamo sul 5. Faraci su Tex non mi ha mai convinto, ma considerando che questa è una storia superiore alla sua media a detta di molti, non sono molto felice vedendo quante sue storie sono ancora in lavorazione.

 

Disegni di Rossi più che buoni anche se un po' troppo legati al modello di Civitelli. Per lui voto 7

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  • Sceriffi

Sono dello stesso avviso dei tre pards che mi hanno preceduto, anche io penso sia una storia che raggiunge a malapena la sufficienza; l'idea di partenza, pur se già ampiamente sfruttata, poteva essere gestita in modo un po più originale e meno buttata via soprattutto nella seconda parte, scontatissimo fin da subito su chi potesse essere il colpevole. E' una di quelle storie che io chiamo "di transizione" fra due di ben altro spessore, almeno spero. Rossi si sta dimostrando un buon disegnatore, in cerca di un suo tratto originale, superiore a molti dell'ultima generazione, con una nota di plauso nella caratterizzazione di Alicia, davvero molto carina!

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Beh nel complesso una gran bella storia secondo me, primo albo eccellente da 9 secondo albo da 8 un po meno acceso ma sempre scorrelove e sceneggiato alla grande.

Piccolo difetto nel finale forse poteva essere più interessante non è stato molto avvincente.

Tex e Carson comunque in gran forma, molto meglio dei 2 albi precedenti.

Molto belli i disegni di Rossi, somigliano a Civitelli ma tuttavia questa è una garanzia di qualità.

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I disegni mi sono piaciuti e se uno si ispira a Civitelli non è che sceglie un cattivo maestro, anche Giotto si ispirava a Cimabue.

La storia, ecco, un albo forse bastava e avanzava per contenerla ma ormai non combatto più la guerra sulle storie dei due numeri obbligati anche se in questo caso nel secondo ho pensato ad un brodo allungato nel finale

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Mi dispiace dirlo, ma per me questo secondo albo è quasi ai livelli imbarazzanti di “Braccato”.

 

Una noiosa love story senza guizzi, senza tensione, in cui i due pards non fanno che trotterellare su e giù dalla città alla casa del giudice tra chiacchiere noiose e raccomandazioni al giovane protetto. L’unico momento texiano di questo albo è quando Tex, nella scena in cui lui e Carson “salvano” il giudice, sferra il cazzottone improvviso allo sgherro.

Per il resto, calma piatta: non c’è una sparatoria che sia degna di essere ricordata – quella finale, moscia e breve, è davvero deludente; non parliamo poi dell’atteggiamento di Tex di fronte allo sceriffo: a un borioso idiota di quella specie il Tex autentico avrebbe fatto da subito abbassare le penne, con le mani e le parole; invece qui il pavido Tex faraciano si nasconde dietro al corpo dei rangers, e si limita a un “Ho una gran voglia di rompere qualche grugno… ma non cambierebbe la situazione”: questo Tex tanto educato non ci dà nemmeno la soddisfazione di vedere qualche buon sganassone! – rileggete una delle tante storie cittadine del duo Bonelli-Muzzi, e vedrete quanto è abissale la differenza.

Insomma, stavolta non solo non c’è la storia (tipico difetto di Faraci), ma non c’è nemmeno Tex.

 

Già, parliamo dello svolgimento della trama in questo secondo albo. Chiacchiere su chiacchiere, e poco altro. Chiacchiere talmente allungate che si è giunti a un finale affrettato, chiuso in quattro e quattr’otto con una (ennesima) chiacchierata finale. Sulla sparatoria all’acqua di rose del finale (a stento tre paginette) meglio stendere un velo pietoso.

 

Insomma, io mi auguro che qualcuno alla Bonelli si decida ad allontanare Faraci da Tex. Questa storia (per caratterizzazione del personaggio e trama) sembra una copia di certe storie deludenti dell’ultimo Nizzi – con la nettissima differenza, però, che l’ultimo Nizzi era un autore che aveva mandato avanti la serie da solo per molti anni, sfornando una lunga serie di capolavori e grandi storie, mentre Faraci è un autore relativamente nuovo, che dovrebbe avere idee fresche e la voglia di colpire i lettori. Ma così non è – e il confronto con Ruju, per caso anche lui attualmente in edicola, è imbarazzante.

Ora, personalmente, tremo all’idea di ben due Texoni (disegnati da star internazionali!) affidati a Faraci; e spero che le sue prossime storie supervisionate da Boselli portino i segni di interventi pesanti del curatore.

 

L’unica cosa buona di questa storia sono i disegni. A me Rossi non fa impazzire, continuo a ritenerlo un semplice emulo di Civitelli; ma, quantomeno, i suoi disegni ti fanno pensare che i 3,20 euro non  li hai del tutto buttati nel cestino (ps. Giotto lasciamolo in pace :D ).

Menzione d’onore per la copertina di Villa: quel Tex dall’aria quasi divertita, noncurante, che si gira verso lo sceriffo senza scomporsi, è vero autentico Tex. Un Tex di cui nell’albo non v’è traccia

  • +1 1
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Lettore di Tex dal 1967 ribadisco la mia avversione, che non è retrograda, per le storie obbligatoriamente lunghe un tot, visto che ne esistono di brevi e di lunghe nei vari speciali disseminati durante l'anno. Poi, da giornalista professionista so bene che se quello è il numero massimo delle battute , più o meno quelle devono essere, ma un film può durare invece 80 minuti come 130 o essere spezzato in due come Kill Bill.

Giotto e Cimabue si riferivano solo ad un allievo di un maestro, forse sono ancora influenzato dall'immagine della scatola delle matite.

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Essendo coetanei io e San Antonio Spurs abbiamo conosciuto Tex più o meno nello stesso periodo e abbiamo così potuto apprezzare moltissime storie indipendentemente dalla loro lunghezza.

E' anche vero che il passaggio a storie conclusive in uno o più albi ha consentito a qualcuno di selezionare le storie in base ad argomento, ambientazione, autore o disegnatore, anche se ultimamente sotto la gestione curatoriale di borden si sta tornado a vedere ogni tanto albi che contengono la fine di una storia e l'inizio di un'altra.

Questo potrebbe essere il preludio al ritorno alle avventure con lunghezza libera risolvendo una volta per tutte l'annoso problema di storie compresse e brodi allungati, finali flash o verbose conclusioni.

La lunghezza fissa può restare per gli extra. Tra questi aspetto con impazienza quello di Laura Zuccheri della quale tu da bolognese e da amante del basket, come si evince dal nick, dovresti ben conoscere il padre Ettore.

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mah un giallo banalissimo,

imparassero da Berardi a creare trame gialle meno scontate

e magari dallo stesso (ma anche Boselli ci riesce) a dare spessore ai personaggi

in modo che ti lasciano un sapore in bocca, una piccola emozione.

Un tex di puro intrattenimento adolescenziale non è nelle mie corde anche se a volte

ambire a traguardi più elevati può essere controproducente

(vedi il dog di recchioni originale pretenzioso ma spesso noioso)

Il civitelliano Rossi disegna certamente in modo ineccepibile, manca forse un pò di graffio

e a volte Tex assomiglia a Cristiano Ronaldo.

 

voto alla storia 5

voto ai disegni 7,5

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Essendo coetanei io e San Antonio Spurs abbiamo conosciuto Tex più o meno nello stesso periodo e abbiamo così potuto apprezzare moltissime storie indipendentemente dalla loro lunghezza.

E' anche vero che il passaggio a storie conclusive in uno o più albi ha consentito a qualcuno di selezionare le storie in base ad argomento, ambientazione, autore o disegnatore, anche se ultimamente sotto la gestione curatoriale di borden si sta tornado a vedere ogni tanto albi che contengono la fine di una storia e l'inizio di un'altra.

Questo potrebbe essere il preludio al ritorno alle avventure con lunghezza libera risolvendo una volta per tutte l'annoso problema di storie compresse e brodi allungati, finali flash o verbose conclusioni.

La lunghezza fissa può restare per gli extra. Tra questi aspetto con impazienza quello di Laura Zuccheri della quale tu da bolognese e da amante del basket, come si evince dal nick, dovresti ben conoscere il padre Ettore.

Caro Natural Killer, sposo in pieno le tue affermazioni e confermo la conoscenza di Ettore Zuccheri, il secondo più grande Ettore di sempre fra gli allenatori di basket in Italia. In quanto al nick, l'ho scelto anche perché si tratta della franchigia più vicina alle sorgenti del Nueces, quindi ipotizzando che i pronipoti di Tex ne sarebbero stati affezionati sostenitori

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Quest’ultima storia di Faraci non sarebbe entrata in ogni caso fra le avventure di Tex da ricordare ma con una parte finale studiata meglio poteva anche essere apprezzata maggiormente; invece dopo un primo albo apprezzabile e una prima parte del secondo albo ancora accettabile Faraci rovina tutto nel finale. Perché mai il colpevole dovrebbe confessare non appena vede i due pard sull’uscio della sua porta? “Sapevo che a due come voi non li avrei convinti?”, ma se Tex e Carson neanche avevano ancora fiatato?!?!

E poi il finale patetico del gran cattivone, appena gli fanno fuori tutti gli uomini alza le mani come un qualsiasi codardo… non sarebbe almeno stato meglio far fuori lui e riservare la figura del codardo a qualcuno dei suoi uomini? Bah…

Peccato perché tutto sommato fino a quel punto la storia era tutto sommato discreta e mi aveva incuriosito grazie anche agli accorgimenti che ormai prendo come da consuetudine, ossia stare alla larga da qualsiasi anticipazione, scritta o figurata, la cui conoscenza in questo caso avrebbe nuociuto  notevolmente nella lettura.

Buoni i disegni di Rossi che almeno fanno apprezzare di più l’albo. A me non dispiace che il suo stile sia molto simile a quello del suo maestro Civitelli. Il suo tratto non ha raggiunto ancora quello di Fabio ma è sulla buona strada. Le vignette sono ben disegnate, forse in qualche caso c’è qualche incertezza nelle scene d’azione in cui i personaggi sembrano un po’ troppo rigidi, mi sovviene ad esempio una scena di una caduta da cavallo.

Quest’anno comunque, dopo la bella storia di Boselli che ha iniziato il 2016, l’andamento mi sembra al ribasso sulla serie mensile, ne la storia di Manfredi ne questa di Faraci mi hanno soddisfatto più di tanto.

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Quest’ultima storia di Faraci non sarebbe entrata in ogni caso fra le avventure di Tex da ricordare ma con una parte finale studiata meglio poteva anche essere apprezzata maggiormente; invece dopo un primo albo apprezzabile e una prima parte del secondo albo ancora accettabile Faraci rovina tutto nel finale. Perché mai il colpevole dovrebbe confessare non appena vede i due pard sull’uscio della sua porta? “Sapevo che a due come voi non li avrei convinti?”, ma se Tex e Carson neanche avevano ancora fiatato?!?!

E poi il finale patetico del gran cattivone, appena gli fanno fuori tutti gli uomini alza le mani come un qualsiasi codardo… non sarebbe almeno stato meglio far fuori lui e riservare la figura del codardo a qualcuno dei suoi uomini? Bah…

Peccato perché tutto sommato fino a quel punto la storia era tutto sommato discreta e mi aveva incuriosito grazie anche agli accorgimenti che ormai prendo come da consuetudine, ossia stare alla larga da qualsiasi anticipazione, scritta o figurata, la cui conoscenza in questo caso avrebbe nuociuto  notevolmente nella lettura.

Buoni i disegni di Rossi che almeno fanno apprezzare di più l’albo. A me non dispiace che il suo stile sia molto simile a quello del suo maestro Civitelli. Il suo tratto non ha raggiunto ancora quello di Fabio ma è sulla buona strada. Le vignette sono ben disegnate, forse in qualche caso c’è qualche incertezza nelle scene d’azione in cui i personaggi sembrano un po’ troppo rigidi, mi sovviene ad esempio una scena di una caduta da cavallo.

Quest’anno comunque, dopo la bella storia di Boselli che ha iniziato il 2016, l’andamento mi sembra al ribasso sulla serie mensile, ne la storia di Manfredi ne questa di Faraci mi hanno soddisfatto più di tanto.

Condivido tutto. Dopo una rilettura ho apprezzato ancor di più i disegni di Rossi che sono a mio avviso l'elemento che rende questa storia sopra la sufficienza. Per quanto riguarda la storia si può tranquillamente criticare ma di sicuro è migliore di molte storie dell'ultimo Nizzi e migliore comunque  di "Braccato" (Peggior storia di faraci per me). Mi chiedo se Faraci tornerà ai livelli delle sue prime storie nel quale mi aveva entusiasmato.

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Ho letto il primo albo (stasera, se riesco, attacco il secondo) e al momento mi dico soddisfatto: inizio abbastanza goffo, ma dopo i due flash-back esplicativi la storia decolla e intrattiene. Non ci sono scossoni, come ormai prassi in Faraci, ma nemmeno grosse cadute: il primo albo di "Nodo scorsoio" offre, in sintesi, un intrattenimento onesto e rilassante. Personaggi non memorabili, ma tutti con le loro particolarità e il loro perché. Russel, in particolare, mi ricorda per simpatia suscitata la coppia di amici in "Braccato"; anche la sua bella, che pure appare poco, parla e si muove a proposito. Simpatico il giudice, sospetto invece il suo amico che, a mio modo di vedere (non ho letto spoiler), potrebbe rivelarsi l'assassino nell'ombra: sono quindi curioso sulle motivazioni che Faraci riuscirà a imbastire.

 

Al momento la storia mi sembra un po' un b-movie anni '50: non è una pietra miliare, ma tutto è decoroso, rilassa, funziona. Faraci inserisce anche un paio di belle perle registiche, giusto per farci ricordare che è il grandioso sceneggiatore ammirato per anni su PKNA. Qui è l'ombra di sé stesso, ma a me in fondo piace: è molto meglio delle ultime, disperanti "Braccato", "L'inseguimento" e "Il ricatto di Slade".

Ho ripetuto ben due volte rilassa-rilassante e, in fin conti, è il modo migliore per definire la storia fin qui. Un tardo pomeriggio estivo, luce chiara, aria condizionata... e ci si rasserena un po', senza troppe pretese (ciò che fa sempre bene).

 

Menzione particolare al lavoro di Rossi: disegni puliti, non capolavori, ma molto buoni. Un emulo di Civitelli che, però, sa essere personale. Non lo confonderei mai col maestro, nemmeno in una vignetta. Molto ben riuscita la rappresentazione degli elementi naturali e dei paesaggi, molto realistici.

 

Fin qui darei un bel VI. Molto meno raffinata di "Oro nero", ma senza dubbio mi soddisfa di più.

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Concordo con West10 sull'analisi dei fatti: una storia piacevole, ma che sul finale si ammoscia. Peccato, perché momenti come la confessione dell'assassino a Tex e Carson erano buoni e il rapporto fra Alicia e Tim risulta ben gestito, stereotipato quanto basta, e inserito efficacemente nella trama, della quale è, in fondo, il punto di volta.

Globalmente non ho molto da aggiungere rispetto al commento sul primo albo. Un intrattenimento simpatico e piacevole, e tanto basta. Senza dubbio meglio di "Oro nero": fatta meno bene, ma anche meno pretenziosa e più familiare.

 

Rossi mette al servizio della sceneggiatura tutta la propria professionalità, perciò mi piacerebbe dare alla storia un voto un po' più alto. Ma considerando la mancanza di qualsiasi guizzo nel finale, la semplice sufficienza mi pare adeguata. Avere una storia simile, ogni tanto, è anche piacevole.

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e a volte Tex assomiglia a Cristiano Ronaldo.

 

:lol2:

Questa osservazione mi è piaciuta veramente.

Non dico che mi compensa per la bruttezza di questa storia, ma almeno mi lascia un sorriso.

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 Senza dubbio meglio di "Oro nero": fatta meno bene, ma anche meno pretenziosa e più familiare.

 

Ecco, il problema è che a me è piaciuta complessivamente di più Oro nero. E questo sì che è un bel problema...

  • +1 1
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Beh ragazzi, i gusti sono gusti.

Oro nero si caratterizzava per l'accentuazione del comico e del grottesco, che pur non avendo riscontrato consensi unanimi, ci ha mostrato ancora una volta l'abilità di Manfredi a costruire storie su registri differenti.

Questa di Tito è invece una storia classica  con diversi elementi costitutivi che richiamano la tradizione western e al limite possiamo rimproverare all'autore una prevedibilità quasi scontata e forse una certa lentezza soprattutto nel secondo albo.

Personalmente ho gradito entrambe le storie che pur non entrando nel novero dei capolavori mi hanno regalato un paio d'ore di distrazione in compagnia del mio personaggio preferito.

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Visto che è comparso il sondaggio ho dato il mio 7 alla storia.

 

Per il personaggio in attesa dell'eventuale sondaggio anticipo la mia preferenza  per Felicia che per la sua tenacia e bella presenza soppianta Trevor per la deludente magra figura finale di quest'ultimo...

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A me non è piaciuta nemmeno la recente doppia di Manfredi - anzi, con Manfredi credo di essere stato abbastanza duro, nel mio commento di un paio di mesi fa.

Ma in quella doppia c'erano almeno dei cattivi veri che riuscivano a mettere più o meno in difficoltà i due pards, le chiacchiere allunga-brodo erano mooolte meno, la prostituta era un bel personaggio, e soprattutto non c'era la noiosissima love story.

Ma soprattutto... quella doppia, per me, è stata un passo falso di Manfredi, e un passo falso può capitare a tutti. Nel caso di Faraci, invece, altro che "eccezione", altro che "passo falso": siamo di fronte al suo modo tipico, antitexiano, di scrivere Tex. Ecco perché, tra le due, trovo molto più inaccettabile la storia di Faraci (a cui ho dato 3, per bontà).

 

Poi boh, per me questa storia non è per niente classica: le storie "classiche" sono grandi storie, con personaggi credibili, intrecci ben sviluppati, sparatorie e scazzottate. Qui invece siamo di fronte a un romanzetto rosa! Se il western classico (o il Tex classico) fosse stato questo, come genere sarebbe morto da decenni :D

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seconda parte deludente e abbastanza noiosa, anch'io avevo azzeccato il colpevole, ma sono le motivazioni che mi hanno deluso veramente.

Per il resto qualche guizzo di Tex ma poco altro, con cattivi mai veramente tali.

Peccato, i disegni si sarebbero meritati una storia molto migliore di questa.

 

Mi fermo qui, ho una sola mano per scrivere, mi sono ferito alle braccia e alle mani, la sinistra per ora è ko e scrivere mi affatica abbastanza

  • +1 1
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Beh ragazzi, i gusti sono gusti.

Oro nero si caratterizzava per l'accentuazione del comico e del grottesco, che pur non avendo riscontrato consensi unanimi, ci ha mostrato ancora una volta l'abilità di Manfredi a costruire storie su registri differenti.

Questa di Tito è invece una storia classica  con diversi elementi costitutivi che richiamano la tradizione western e al limite possiamo rimproverare all'autore una prevedibilità quasi scontata e forse una certa lentezza soprattutto nel secondo albo.

Personalmente ho gradito entrambe le storie che pur non entrando nel novero dei capolavori mi hanno regalato un paio d'ore di distrazione in compagnia del mio personaggio preferito.

 

Anch'io le ho valutate con quel metro: onestamente, hanno lacune evidenti entrambe, ma essendomi tutto sommato divertito, ho preferito soprassedere sui difetti.

 

Visto che è comparso il sondaggio ho dato il mio 7 alla storia.

 

Per il personaggio in attesa dell'eventuale sondaggio anticipo la mia preferenza  per Felicia che per la sua tenacia e bella presenza soppianta Trevor per la deludente magra figura finale di quest'ultimo...

 

In attesa del sondaggio sul personaggio, per quanto la storia offra poca carne al fuoco, anch'io voto Alicia, di gran lunga il personaggio più riuscito della storia. Fragile, ma in fondo determinata. Ben riuscita!

 

seconda parte deludente e abbastanza noiosa, anch'io avevo azzeccato il colpevole, ma sono le motivazioni che mi hanno deluso veramente.

Per il resto qualche guizzo di Tex ma poco altro, con cattivi mai veramente tali.

Peccato, i disegni si sarebbero meritati una storia molto migliore di questa.

 

Mi fermo qui, ho una sola mano per scrivere, mi sono ferito alle braccia e alle mani, la sinistra per ora è ko e scrivere mi affatica abbastanza

 

Oltre al dispiacere per le tue condizioni fisiche, aggiungo anche il dispiacere per non poter leggere tuoi interventi più articolati. Quindi, un grande in bocca al lupo e i miei migliori auguri!  ;)

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