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TWF - Tex Willer Forum

[656/657] Nodo Scorsoio


Sam Stone
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Voto alla Storia  

42 utenti hanno votato

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Anche a me non è mai successo di trovarmi a discutere con sette texiani, purtroppo...

@Virgin: è chiaro che da bambino ti esalti facilmente, anche per cose non proprio eccelse (da piccolo i film di Pierino con Alvaro Vitali li consideravo i capolavori della cinematografia mondiale :D )

 

I film di Alvaro Vitali da piccolo?  :blink: E io che mi consideravo trasgressivo per aver guardato un paio di puntate di Lamù... :D

 

Tornando a parlare di Tex, guarda, io quasi rimpiango i tempi in cui capivo che GLB e il primo Nizzi erano molto meglio dell'ultimo Nizzi, e tuttavia riuscivo a leggere "I fratelli Donegan" ("Fort Sahara" no, invece...) senza avere la tentazione di scagliare l'albo fuori dalla finestra.

"Nodo scorsoio" non mi sarebbe dispiaciuta all'epoca, credo. Ma ciò che per me più conta è che, pur con tutti i suoi difetti, non mi abbia schifato nemmeno oggi! :D

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Recchioni dice che Tex vende tanto perchè, essendo un fumetto rivolto al popolo TUTTO (dall'illetterato a Umberto Eco), il suo punto di forza è la ripetizione continua dei concetti: nel senso che al lettore una cosa gliela devi ripetere 200 volte perchè la capisca. Ecco forse perchè Nizzi c'ha messo vent'anni prima di essere messo alla porta e perchè è piaciuta questa storia di Faraci.

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L'intervento di Natural Killer, che pure ha sollevato un piccolo vespaio, é stato chiaro ed ineccepibile............nessuna intenzione, neppure recondita, da parte sua di "salvare" questa storia o affermare che quello del Forum sia un luogo scarsamente rappresentativo dei gusti del lettore di Tex.

NK ha anzitutto evidenziato quello che, a volte, si dimentica: Tex é un fumetto! Ed é un fumetto popolare!

Fumetto popolare vuol dire, anzitutto, leggibilità, continuità grafica, relax, topoi. Viceversa, nel "fumetto d'autore" (sto semplificando troppo, ma andremmo OT) il lettore é più portato ad apprezzare la finezza tecnica del tratto, la complessità di una sceneggiatura, i rimandi metafumettistici, e così via. Ci sono poi i casi estremi, come il Tex di Serpieri, dove non solo (a mio parere) non esiste Tex ma neppure esiste fumetto inteso come arte sequenziale, ma solo un libro illustrato da immagini, camuffato da fumetto.

E' ovvio che dal barbiere (luogo "popolare" per antonomasia) si incontrino più facilmente lettori che privilegiano determinati aspetti (persino il formato, sì; dà sicurezza, riconoscibilità, sta bene nella cara libreria del nonno, e così via); é altrettanto ovvio che in un Forum si ritrovino persone che hanno modo e tempo per una rilettura più approfondita, ragionata, per fare confronti con altri albi, tra autori, disegnatori e così via, tanto da cercare un luogo virtuale dedicato, iscriversi, scrivere la propria opinione, leggere quella di altri e così via.

E' la stessa differenza tra chi segue la Nazionale di calcio o (distrattamente) il campionato ogni tanto, e chi invece scruta tutte le partite di calcio nazionale e internazionale, conoscendo a menadito calciatori, fidanzate, dirigenti, arbitri, quote per le scommesse, leggendo gazzette e siti specializzati. Magari i primi spengono il televisore soddisfatti per un 3-2 e per un'ora e mezzo di divertimento, gli altri si trasferiscono sui vari blog a discutere di prestazioni sottotono, di linea difensiva troppo alta, di decisioni arbitrali dubbie, di ritardate sostituzioni e così via.

Ecco, quindi, che lo spiegare o rispiegare quel che sta avvenendo, una linea chiara e pulita di disegni, lunghe sparatorie "classiche" possono risultare gradite: e perché no?

Ovvio che un fumetto che nascesse oggi, con avventure come questa replicate in serie, non avrebbe vita lunga, ma Tex......é Tex! E quando si parla di Tex, non andrebbe mai dimenticato come e quando é nato, per chi é nato, chi lo legge e perché lo legge. 

Anzi, la grandezza e la maestosità del nostro Eroe preferito si rinviene proprio nel fatto che storie palesemente sottotono possano piacere e risultare gradite, fosse anche da chi cerca una mezzoretta di dano relax sotto l'ombrellone, senza aver voglia di ricordare un milione di personaggi, di intrecci, di verificare se lo sceriffo di Abilene é sempre lo stesso rispetto alla precedente visita di Tex risalente agli anni '80, o se la tale tribù indiana era effettivamente tipica di quella zona del territorio, ecc. ecc. ecc. ecc........

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In pratica, Tazhai, stai dicendo che il "fumetto popolare" è un fumetto banale e ripetitivo, che uno legge in bagno o prima di crollare dal sonno. Non sono d'accordo. E proprio fumetti come Tex dimostrano che una concezione del genere è sbagliata.

D'altronde, per me la distinzione tra "fumetto d'autore" e "fumetto popolare" è da seppellire sotto tre o quattro metri di terra: esiste il fumetto buono e il fumetto cattivo. "Nodo scorsoio" non è né popolare né d'autore: è un fumetto cattivo, che con Tex (col Tex autentico) non c'entra niente (per inconsistenza di trama, di personaggi, e del protagonista).

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  • Sceriffi

E' davvero molto bella questa discussione che si è sviluppata dopo l'intervento di Natural Killer. Tahzay secondo me coglie un punto molto importante, nella distinzione tra "fumetto popolare" e "fumetto d'autore" - distinzione che comunque non ha confini netti e su cui potremmo discutere ore. Quello che è certo è che il lettore medio di Tex non è interessato agli aspetti "autoriali" del fumetto, nella sceneggiatura come nei disegni, ma vuole una lettura rilassante, divertente, coinvolgente, arricchita da bei disegni, chiari e leggibili. Ed è proprio questo che ha decretato il pluridecennale successo di Tex, il suo essere diretto a un pubblico vasto e non a un pubblico di nicchia.

Il punto in cui sono però in disaccordo con Tahzay è il fatto che la storia in questione, "Nodo scorsoio", possa essere una di quelle storie che appagano pienamente il gusto del lettore medio. Io - e con me la maggior parte dei lettori che scrivono sul forum - l'ho trovata una storia fiacca e noiosa. Gian Luigi Bonelli, uno che non scriveva certo fumetti "d'autore", nell'accezione che ne dà Tahzay, era in grado di scrivere storie in grado di intrattenere un pubblico vastissimo: quello era il vero "fumetto popolare" di grande successo, mentre questa storia di Faraci non ha niente di tutto ciò.

Per questo colpisce davvero tanto l'apprezzamento riscontrato da Natural Killer nel negozio del barbiere! Come dice Paco, "Nodo scorsoio" non è certo un fumetto d'autore, ma secondo me non è nemmeno un "fumetto popolare" riuscito (a parte forse per la componente grafica).

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In pratica, Tazhai, stai dicendo che il "fumetto popolare" è un fumetto banale e ripetitivo, che uno legge in bagno o prima di crollare dal sonno. Non sono d'accordo. E proprio fumetti come Tex dimostrano che una concezione del genere è sbagliata.

D'altronde, per me la distinzione tra "fumetto d'autore" e "fumetto popolare" è da seppellire sotto tre o quattro metri di terra: esiste il fumetto buono e il fumetto cattivo. "Nodo scorsoio" non è né popolare né d'autore: è un fumetto cattivo, che con Tex (col Tex autentico) non c'entra niente (per inconsistenza di trama, di personaggi, e del protagonista).

Prendo atto del fatto che tu non sia d'accordo; resta solo da capire con chi non sei d'accordo (di certo non con me, che non ho mai detto quelle cose). 

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Quello che è certo è che il lettore medio di Tex non è interessato agli aspetti "autoriali" del fumetto, nella sceneggiatura come nei disegni, ma vuole una lettura rilassante, divertente, coinvolgente, arricchita da bei disegni, chiari e leggibili. Ed è proprio questo che ha decretato il pluridecennale successo di Tex, il suo essere diretto a un pubblico vasto e non a un pubblico di nicchia.

 

 

Appunto. Va sempre tenuto a mente questo fondamentale aspetto.

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Il punto in cui sono però in disaccordo con Tahzay è il fatto che la storia in questione, "Nodo scorsoio", possa essere una di quelle storie che appagano pienamente il gusto del lettore medio. Io - e con me la maggior parte dei lettori che scrivono sul forum - l'ho trovata una storia fiacca e noiosa. 

 

Anche tu, come Paco, sei in "disaccordo virtuale" con il sottoscritto.

Mai scritto che "Nodo scorsoio" sia perfetta per il lettore medio (l'ho anche stroncata in poche righe, giorni fa), ma che essa può risultare gradita (riportando le testimonianze di NK, certamente veritiere e non frutto di "colpi di sole") e che tale cosa non deve stupire, ricordando che stiamo parlando di Tex, non già di un personaggino qualunque nato da pochi mesi.

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  • Collaboratori

Sono d'accordo con Paco Ordonez. Per quanto suggestiva possa apparire la distinzione sollecitata da Tahzay, non credo che statisticamente le circa 200 mila copie dell'inedito vendute mensilmente debbano rientrare nel discorso del Tex fumetto popolare e quindi non colto e quindi adatto a (quasi) tutti i palati. E' pur vero che la riproposizione ciclica di certi stilemmi narrativi e la stretta osservanza di certi elementi canonici sono un marchio di fabbrica del personaggio (e lo sono, per inteso, di qualunque personaggio), che il lettore medio ama ritrovare nelle sue pagine certe parole e certe situazioni. Ma questo da solo non può spiegare l'incredibile successo di una testata in temini sia temporali che spaziali. Dei risultati del mini sondaggio di NK posso solo pensare che alla stregua dei giudizi che emergono nei forum dedicati come il nostro, quei dati rappresentano egualmente un campione parzialissimo e dall'attendibilità perciò ridottissima. C'è una fascia di lettori che gradisce le storielline leggere e a cui non piace la comicità manfrediana (e anche qui da noi la cosa non è che sia passata inosservata): è il pubblico della barbieria cui evidentemente non piacciono troppo neanche le storie che solleticano il cervello.

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Con la direzione presa dalla discussione che procede pericolosamente in bilico sul filo dell'OT ho pensato di soprassedere, ma a questo punto ritengo di dover fornire alcuni chiarimenti.

 

1. Appare strana ai più la circostanza di ritrovarsi casualmente in un locale pubblico in ben sette lettori di Tex.

Memore che ai tempi della scuola non c'era nessuno dei compagni che non conoscesse e non leggesse Tex, per uno della mia generazione non è difficile trovare altri che come me continuano a leggerlo. I sette votanti di ieri comprendevano oltre al sottoscritto i due barbieri e quattro dei clienti presenti (due in poltrona e gli altri come me e i tre ragazzi non partecipanti in attesa del loro turno) Trattandosi di giorno feriale, io e un altro eravamo in ferie, due  (i barbieri) erano al lavoro e i restanti tre sono pensionati. Che tutti abbiano letto tutti gli albi di quest'anno non posso sostenerlo con certezza, ma sicuramente hanno mostrato interesse e conoscenza della materia.

 

2. Appare ancor più strano il risultato che premia la storia di questo topic.

Nel caso specifico ha prevalso l'aspetto grafico con i rassicuranti disegni di Rossano Rossi, mentre per quanto riguarda la sceneggiatura ha influito soltanto e in negativo quella di Manfredi per Inferno a Oil Spring considerata evidentemente molto distante dai canoni anche da chi normalmente non da troppo peso alla costruzione della storia.

 

3.Confermo, come intuito da molti,  di non aver voluto intenti polemici, né denigratori nei confronti dei forum, dove partecipo attivamente molto volentieri, né tanto meno quello di lanciare una ciambella di salvataggio alla storia, ma soltanto quello di riportare una curiosità nella speranza di riaccendere una discussione che (per via del caldo?) stentava a procedere, come peraltro tutto il TWF. Credo di essere riuscito almeno in quest'ultimo intento e ringrazio tutti quelli che hanno partecipato e in particolare paco per le numerose repliche.

 

Chiudo l'OT

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  • Collaboratori

2. Appare ancor più strano il risultato che premia la storia di questo topic.

Nel caso specifico ha prevalso l'aspetto grafico con i rassicuranti disegni di Rossano Rossi, mentre per quanto riguarda la sceneggiatura ha influito soltanto e in negativo quella di Manfredi per Inferno a Oil Spring considerata evidentemente molto distante dai canoni anche da chi normalmente non da troppo peso alla costruzione della storia.

 

Questo che scrivi penso possa rappresentare un'interessante prospettiva e fai bene a metterci l'accento.

 

Che avrebbero detto della storia di Boselli con i disegni di Rossi e di quella di Faraci con i disegni di Mastantuono ?

 

Quanto a quella di Manfredi, ha evidentemente sterzato troppo sul lato ironico/umoristico. E qui sono anche d'accordo: una volta va bene, la seconda no!

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Non poco, Ymalpas, certo non poco! Almeno, per me è così. Disegnata da altri, per quanto bravi, con un tratto meno classico, avrebbe reso meno bene. D'altronde, Rossi non è nuovo a valorizzare storie al massimo carine ("Dieci anni dopo") o addirittura scarsotte come questa...

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Ricordiamo che la SBE, escluso il Texone, ha sospeso tutte le pubblicazioni con quel formato proprio per lo scarso gradimento da parte del pubblico.

 

Io personalmente gradisco moltissimo il formato one, ma comprendo che evidentemente così non è per tutti.

 

Non credo sia dipeso dallo scarso gradimento ma dai costi. Un Texone costa leggermente di più produrlo e quindi a parità di tiratura è più conveniente proporre la stessa storia su un formato più ridotto.

Prova ne sia che il Texone non ha problemi visto che vende molto di più rispetto agli altri eroi bonelliani che ancora avevano lo stesso formato del Texone.

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Il costo è sicuramente uno dei fattori che hanno cancellato il formato ...one sulle altre testate, ma ricordo che Burattini quando annunciò la fine degli Zagoroni parlò anche del maggior gradimento che i lettori mostravano per il classico formato Bonelli per cui per Zagor si decise di sostituire il volume gigante con un terzo Maxi annuale.

Per Tex è diverso perché comunque i dati di vendita decisamente superiori consentono evidentemente di sostenere l'incremento di spesa, anche se Il Texone non ha la stessa ampiezza di mercato del mensile.

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Il costo è sicuramente uno dei fattori che hanno cancellato il formato ...one sulle altre testate, ma ricordo che Burattini quando annunciò la fine degli Zagoroni parlò anche del maggior gradimento che i lettori mostravano per il classico formato Bonelli per cui per Zagor si decise di sostituire il volume gigante con un terzo Maxi annuale.

Per Tex è diverso perché comunque i dati di vendita decisamente superiori consentono evidentemente di sostenere l'incremento di spesa, anche se Il Texone non ha la stessa ampiezza di mercato del mensile.

 

Ricordo bene quanto disse Burattini ad un pranzo di SCLS. Sostanzialmente i "Giganti" erano in attivo ma il guadagno marginale, chiamiamolo così,era troppo basso per giustificarne la produzione. A parità di prezzo, un Maxi darebbe un guadagno maggiore. Insomma,il formato Bonelli tira di più.

A questo si univa il fatto che di anno in anno le vendite dei Giganti calavano troppo Secondo i dati forniti da Moreno, il primo Zagorone vendette 45.000 copie, il secondo 33.000 copie ed il terzo 22.000. Anche ammesso che non calasse ulteriormente e rimanesse quindi sopra il punto di pareggio sia pure di poco, il guadagno fu giudicato, come dicevo, troppo basso e si è preferito puntare altrove, come i Maxi e gli albi a colori.

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Il costo è sicuramente uno dei fattori che hanno cancellato il formato ...one sulle altre testate, ma ricordo che Burattini quando annunciò la fine degli Zagoroni parlò anche del maggior gradimento che i lettori mostravano per il classico formato Bonelli per cui per Zagor si decise di sostituire il volume gigante con un terzo Maxi annuale.

Per Tex è diverso perché comunque i dati di vendita decisamente superiori consentono evidentemente di sostenere l'incremento di spesa, anche se Il Texone non ha la stessa ampiezza di mercato del mensile.

 

Ricordo bene quanto disse Burattini ad un pranzo di SCLS. Sostanzialmente i "Giganti" erano in attivo ma il guadagno marginale, chiamiamolo così,era troppo basso per giustificarne la produzione. A parità di prezzo, un Maxi darebbe un guadagno maggiore. Insomma,il formato Bonelli tira di più.

A questo si univa il fatto che di anno in anno le vendite dei Giganti calavano troppo Secondo i dati forniti da Moreno, il primo Zagorone vendette 45.000 copie, il secondo 33.000 copie ed il terzo 22.000. Anche ammesso che non calasse ulteriormente e rimanesse quindi sopra il punto di pareggio sia pure di poco, il guadagno fu giudicato, come dicevo, troppo basso e si è preferito puntare altrove, come i Maxi e gli albi a colori.

 

 

Carlo ha già detto ciò che ti avrei risposto io, aggiungo che probabilmente Moreno nel parlare di maggior gradimento si riferisse alla serie regolare ed un pò, secondo me, era una frase di circostanza per addolcire la pillola di uno Zagorone che di fatto veniva cancellato di colpo con una storia appositamente disegnata per esso dirottata sul maxi.

Prima di concludere, secondo i miei ricordi, Moreno disse che il terzo zagorone aveva venduto 25.000 copie, cifra comunque giudicata bassa per tenerlo in vita.

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La storia per molti di noi forumisti è "fiacca e noiosa". Non per me, che le attribuisco comunque la sufficienza, e con questo non posso comunque dirmi soddisfatto del contributo, troppo timido e non ispirato, di Faraci alle vicende del ranger. Ma noi forumisti siamo una minoranza, quella minoranza che, come dice Tazhay, sviscera approfondisce analizza ama parlare di Tex. Sono stupito anch'io che Nodo Scorsoio possa esser piaciuta di più di una storia come Tempesta su Galveston, ma questo mio stupore è lo stesso che provavo quando, da ragazzo, se riuscivo a trovare qualche appassionato di Tex con cui (vivaddio!) scambiare qualche opinione, questi immancabilmente, pur dicendo quanto è bello Tex e quanto mi piace Tex, poi non ricordava nemmeno UNA storia di quelle che io avrei voluto commentare con lui. "Che capolavoro il Passato di Carson eh?" dicevo io, e quelli a dirmi che non si ricordavano le singole storie, ma la verità è che non ne ricordavano nessuna! Vagli a chiedere una trama, una scena particolarmente bella, una frase ad effetto: tabula rasa! Ciò che ricordavano erano le espressioni "Satanasso" e "bistecche e patatine", le storie con un personaggio riconoscibilissimo e memorabile come Mefisto e poco altro. Loro non ricordavano la bontà di questa o quella storia (ed invece il grosso di noi forumisti le ricordiamo tutte o quasi a memoria), ma genericamente sapevano riportare le espressioni classiche, gli schemi che si ripetono sempre uguali, i tormentoni "orecchiabili" di cui è infarcito il nostro fumetto. Io mi chiedevo che razza di modo fosse quello di leggere Tex, eppure oggi, anche alla luce delle testimonianze di Nizzi (quando nel libro di Guarino parla dei texiani di Fiumalbo) e di natural killer (con i suoi compaesani dal barbiere), mi convinco che la maggioranza possa essere quella, e che siamo noi forumisti ad essere poco rappresentativi del lettore medio di Tex. Che vuole il bagno caldo di cui parlava sempre Nizzi, magari anche tiepido come questo di Faraci, disdegnando invece la fresca e frizzante Tempesta abbattutasi felicemente su Galveston! Anche per me è un'assurdità, e non dico che siano tutti così, ma molti hanno quei gusti, e chissà che non sia proprio il loro il vero profilo del lettore medio di Tex. Io credo di sì...

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Anche io ho dato la sufficienza a questa storia, anzi qualcosa di più in virtù dei disegni che mi hanno completamente soddisfatto. Così il mio voto è stato 7.

 

Il vero problema nelle sceneggiature di Faraci è la difficoltà a  stare nel numero di tavole, evidentemente per lui 220 sono troppe, senza ricorrere a schemi ripetitivi, a sequenze riempitivo atte a diluire la narrazione o addirittura non funzionali. Forse l'abitudine a scrivere per Disney o per Diabolik, dove ha prodotto episodi notevoli, ma più concentrati, non gli consente una analoga fluidità in trame più elaborate ed estese a coprire un maggior numero di pagine.

 

L'altro difetto è quello di ledere l'autorevolezza di Tex costringendolo a giri tortuosi per risolvere un caso e a subire nei confronti dialettici con avversari e comprimari situazioni che denotano o una mancata assimilazione piena del carattere del personaggio o una volontà di sminuire il suo carisma, ottenendo in entrambi i casi un risultato non gradito al lettore.

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Ho seguito con interesse il "sondaggio dal barbiere" del nostro natural killer.

La mia considerazione è che, come vediamo quotidianamente su temi ben più seri, quali politica dell'euro, immigrazione clandestina, mala sanità ecc., il giudizio popolare non va disprezzato ma nemmeno considerato oro. A sentire alcuni dovremmo dichiarare guerra ai tedeschi, impiccare tutti i profughi e incarcerare tutto il personale sanitario! Sono convinto che alcuni che hanno apprezzato Nodo scorsoio questo mese potrebbero tranquillamente affossarlo il mese prossimo in quanto non saprebbero spiegare davvero la loro preferenza.

Il perché del forum non è di fornire una media di gradimento ma di approfondire per farsi un giudizio più completo sentendo che ne pensa gente che quantomeno si è presa la briga di collegarsi e battere i tasti del pc e quindi un certo interesse per l'argomento lo manifesta.

Mi fa piacere sapere che alcuni pensionati e alcuni barbieri hanno apprezzato questa storia -buon per loro!- ma sinceramente questo non me la fa piacere di più. Leggendo i vostri commenti invece mi sono, ma sì, arricchito culturalmente! nella misura in cui lo posso fare Tex, forse meno che con Delitto e castigo ma non si può sempre andare sulle vette...

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Dato che ci si è divertiti a raccogliere il parere di lettori non iscritti al forum, io ho pensato di farlo con i miei familiari. Be', oltre a mio padre, che la pensa come me (si è grosso modo divertito), il parere che mi ha incuriosito di più è stato quello di mia madre:

 

Madre: "La storia di Faraci e Rossi mi è piaciuta molto".

 

Io (fra l'incredulo e lo sfottente): "E perché, scusa?"

 

Madre: "Molto originale: sono rare le storie così. E il personaggio di Alicia è bellissimo".

 

___

 

Ora, andateci piano con gli insulti, che la mamma è sempre la mamma! :D

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  • Sceriffi

Ora, andateci piano con gli insulti, che la mamma è sempre la mamma! :D

 

Beh ma una mamma che legge Tex non merita certo insulti, ma applausi! :ok::D

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Ora, andateci piano con gli insulti, che la mamma è sempre la mamma! :D

 

Beh ma una mamma che legge Tex non merita certo insulti, ma applausi! :ok::D

 

 

Mia madre era una divoratrice di libri ma non sono mai riuscito a convincerla a leggere un Tex. Leggeva i suoi romanzi - quei così lì li leggevo quando avevo dieci anni - mi rispondeva sempre, impietosamente, senza aggiungere una virgola in più, parole che erano dunque come una pietra tombale per ogni tipo di approccio che tentassi di questo tipo ( e dire che ci ho tentato), dubito comunque che si sarebbe lasciata intenerire dal tema all'acqua di rose trattato in questi due albi tiepidi tiepidi.

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Ora, andateci piano con gli insulti, che la mamma è sempre la mamma! :D

 

Beh ma una mamma che legge Tex non merita certo insulti, ma applausi! :ok::D

 

 

Mia madre era una divoratrice di libri ma non sono mai riuscito a convincerla a leggere un Tex. Leggeva i suoi romanzi - quei così lì li leggevo quando avevo dieci anni - mi rispondeva sempre, impietosamente, senza aggiungere una virgola in più, parole che erano dunque come una pietra tombale per ogni tipo di approccio che tentassi di questo tipo ( e dire che ci ho tentato), dubito comunque che si sarebbe lasciata intenerire dal tema all'acqua di rose trattato in questi due albi tiepidi tiepidi.

 

Fantastico anche l'excursus sulla mamma :ok:

La mia temeva che Tex mi facesse diventare violento. In effetti a seguito della lettura di Tex ricordo di avere rifilato una gomitata nello stomaco a un compagno di classe che rompeva, con risultati piuttosto soddisfacenti :D Però fortunatamente alla fine me lo lasciava leggere.

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