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TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 07] La Strada Per Serenity


Sam Stone
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Voto alla Storia  

38 utenti hanno votato

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Un buon esordio quello di Recchioni. Non all'altezza di quelli di Boselli e Ruju, ma una lettura tutto sommato piacevole. La storia si muove molto nel solco della tradizione, con l'eccezione dell'antagonista, davvero insolito. Peccato, però, che il potenziale del personaggio non sia stato sfruttato a dovere e lasci, almeno per quanto mi riguarda, un senso di incompiuto.

Tre parti mi sono piaciute particolarmente: l'inizio, davvero ottimo, che sembra strizzare l'occhio a "Il tranello", l'incontro (con relative conseguenze) fra Tex e il doc, e la parte finale.

Altrettante sono quelle che non mi hanno convinta: il mancato approfondimento dell'antagonista, la parte dei due Kit, che ho trovato un po' fiacca, e il pretesto che mette in moto la storia

 


Doc Gallagher poteva trovare mille modi per liberare il suo figlioccio, come del resto prova la parte finale. Chiedere a Tex, perché è l'unico di cui il giudice si fida, mi sembra una motivazione un po' forzata, anche perché è chiaro che Finn sarebbe andato dritto per la sua strada e che qualsiasi intervento di Tex avrebbe potuto ritorcersi contro chi l'aveva richiesto. Di certo il dottore è un avventato che confida troppo nella sua buona sorte e sottovaluta Tex, questo è chiaro nella scena del loro incontro. Ma non riesco ancora a capire perché lo coinvolga.

 

Sulla caratterizzazione dei nostri ci siamo: ottimo Tex, molto buoni Carson e Tiger, un po' sottotono Kit, ma credo che dipenda dalle esigenze di trama. Posso dirmi abbastanza soddisfatta, per me è una sufficienza piena. E domani tocca a Winnipeg!

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Ah, aggiungo che anche nella mia copertina Carson sembra senza occhi (anche se guardando con tanta attenzione un'ombra che ricorda vagamente le iridi si vede), quindi credo che sia arrivata così in tutte le edicole d'Italia.

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Davvero un’ottima storia, sicuramente uno dei migliori ColorTex lunghi (o, per meglio dire, PaintTex) finora pubblicati.

Siamo di fronte a una storia molto classica: Tex come angelo vendicatore che sbaraglia i nemici e li falcia come nemmeno l’Oscura Signora saprebbe fare; i quattro pards sempre al centro della scena. Ma questa è anche una storia dura e adulta, una storia tragica (bellissima l’ultima pagina) che ci mostra un West particolarmente crudele. Infatti

il papà e il nonno non solo vengono uccisi, ma prima sono anche stati torturati; e, soprattutto, l’uccisione a sangue freddo della madre, cosa che mi ha davvero spiazzato (e mi chiedo, visto il “prendetevi la donna”, se non sia stata anche violentata).

Certo, queste scene non ci sono mostrate, la loro carica disturbante è dunque notevolmente diminuita: ma il fatto che, comunque sia, questi avvenimenti avvengano, ci certifica la maturità del West classico e del tutto texiano propostoci da Recchioni.

 

La cosa migliore, in ogni caso, è forse l’uso dei pards, soprattutto di Tex: inarrestabile e sempre al centro della scena – e già solo la sua risposta al ricatto è da inserire nel manuale del “vero Tex”. Forse, tra tutti e quattro, il pard che risulta un po’ in ombra è Kit Willer, che comunque non è gestito male: sarebbe bello vedere questo personaggio nuovamente nelle mani di Recchioni, e stavolta più centrale.

Insomma, Recchioni ampiamente promosso dopo la pur bella (ma anomala!) storia dello scorso ColorTex. Ammetto che – idee “rivoluzionarie” a parte – mi piacerebbe rivederlo all’opera sul personaggio, anche sulla serie regolare: la possibilità di provarci se l’è ampiamente guadagnata.

Il mio voto alla storia è 8 e mezzo.

 

Del Vecchio: finalmente gli hanno fatto disegnare una storia degna del suo talento (anche se la sua storia di esordio scritta di Nizzi a me era piaciuta). Io credo che uno stile come quello di Del Vecchio, pulito e chiaramente leggibile, classico in tutti i sensi, su Tex ci stia alla grande. Ero molto curioso di vedere la sia interpretazione di Kit e Tiger, e direi che l’ha ampiamente azzeccata – mi piace il Tiger dai capelli più corti, stile Galep o Letteri.

Penso, inoltre, che il suo stile pulito con le storie ambientate in zone calde e desertiche – le ambientazioni più tipicamente western, insomma – ci calzi a pennello: forse straparlo, ma è come se quelle ambientazioni “scaldassero” un po’ uno stile per sua natura un po’ freddo.

Peccato però che il tutto sia stato quasi rovinato dalla solita insulsa colorazione appiattente, che nella collana PaintTex non si riesce proprio a superare! Ora, io non pretendo chissà quali artifici, chissà quali effetti speciali, ma una colorazione come quella proposta da Burningbullett, con qualche sfumatura in più ma comunque molto “garbata”, molto essenziale, davvero renderebbe Tex poco riconoscibile? Quel che è certo è che il confronto con la tavola andata in edicola è imbarazzante.

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Condivido il pensiero di Paco sulla tematica della colorazione che per il mio personale punto di vista in una collana di questo tipo rappresenta l'essenza della stessa ossia il punto su cui porre l'accento.

Comunque dopo il suo discorso, mi è venuta voglia di "ricolorare" un'altra vignetta presa dall'anteprima che ci ha postato NK. :)

Purtroppo di più non sono riuscito a fare, il tempo è un po' tiranno, spero vi possa piacere. (Se è OT mi scuso)
vpuw74.jpg

Modificato da Burningbullet
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storia abbastanza soporifera, molto telefonata e senza sussulti, in cui Tex svolge il suo onesto compitino senza neanche faticare troppo.

Sembra che il maggior problema odierno, anche nella serie regolare, sia quello di trovargli un valido antagonista, passino i comprimari mezze calzette, ma anche qui non mi sembra proprio che il nemico principale sia un fulmine di guerra, anzi....e poi sia le sue azioni che quelle di Tex mi sono sembrate a volte contraddittorie, e quelle di alcuni pards quasi incomprensibili.

E ci sarebbe da dire qualcosa anche su chi sta dalla parte della legge.

 

Tex si ritrova dalla sua una fortuna sfacciata, un canterino che si cala le braghe appena ne sente il nome, il tutto abbastanza forzato per arrivare alla resa dei conti finale, che insieme alla scena finale e all'inizio sono le parti migliori di una storia che arriva a malapena alla sufficienza.

 

 

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CONTIENE SPOILER

 

Per me storia molto deludente. Recchioni su Tex se non bocciato rimandato a settembre; storiella priva di mordente, con antagonisti tanto idioti da far quasi tenerezza nonostante le odiose efferatezze che commettono. Per esempio Gallegher ha ai suoi ordini un sacco di uomini e, messi alle strette, Mc Grath lo liberano senza problemi (tranne i pards) per cui per quale motivo uno dev'essere tanto pazzo da coinvolgere i nostri quattro tizzoni d'inferno in questa storia con un odioso ricatto cui era ovvio che loro avrebbero reagito? Per non parlare dei guerrieri ai suoi ordini, una banda di sconclusionati piccioni che pensano soltanto ad ubriacarsi e che vengono sbaragliati con una facilità disarmante, inoltre uno di questi geni afferma che "non avrebbe mai parlato neppure sotto tortura" salvo poi sciogliersi una volta appreso chi ha di fronte e spifferare tutto senza il minimo di pressione fisica. Per non parlare della carica suicida finale di Mc Grath e soci che, con Tex appiedato, invece di filarsela preferiscono farsi ammazzare ben sapendo che li vicino ci sono Carson Kit e gli uomini del giudice. Insomma una storia a mio parere assolutamente priva di senso e molto banale, senza il minimo di pathos e cui do un 4 giusto perchè sono buono. I disegni non mi fanno impazzire ma un 6 lo strappano senza affanni.

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Anche da parte mia giudizio complessivamente negativo, sotto la sufficienza, per colpa del soggetto soprattutto.

 

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Il "plot" é decisamente forzato, da tutti i punti di vista: l'inserimento degli Apaches per sbaragliare una pacifica famigliola, potendo contare su una banda numerosa, é tirato per i capelli; poi la scelta di questi ultimi che "casualmente" finiscono col rifugiarsi presso la banda di Trenton, dove "casualmente" era presente Gallegher per assoldare altri uomini (.......?? Ma se l'esecuzione era prevista praticamente ad horas......ragionevolmente, Gallegher avrebbe dovuto verificare l'arrivo a Serenity di Tex, per coordinare poi l'extrema ratio dell'intervento dei suoi uomini), che peraltro - alla resa dei fatti - sarebbero stati perfettamente inutili.

Lo stesso Gallegher, poi, non si comprende quali armi usi (i soldi? Il carisma?) per riuscire, da uomo apparentemente pacifico, a diventare un temutissimo capo-banda; né si comprende come un onesto e scrupoloso medico abbia deciso di "saltare il fosso", di punto in bianco......va bene che non tutto va spiegato, in un fumetto, ma se non viene presentato a dovere (in una storia di 160 pagine) neppure l'antagonista principale, allora poi se ne può scrivere tutto ed il contrario di tutto.....lo stesso Gallegher, poi, si era trovato ad avere Tex in pugno, praticamente (almeno, in teoria, pensando di avere la pistola carica) e anziché ricattarlo per spingerlo a convincere il Giudice a rimandare l'esecuzione, lo rallenta (....mah).

Il Giudice, poi, altro genio: si circonda di un vero esercito personale, ed anziché sparpagliarli tra la folla, o piazzarli sui tetti, per controllare la situazione, se ne serve prima per pedinare i due Kit (!) e quindi come "comitato di accompagnamento" che viene bellamente sbaragliato in quattro e quattr'otto.

La retromarcia dei banditi oramai lanciati in fuga é solo l'ultima ingenuità, già ben rilevata da altri utenti.

Venendo a quello che mi é piaciuto: la sceneggiatura mescola bene azione e dialoghi, Tex é duro quanto basta ma giusto (non cede al ricatto iniziale, spara per uccidere quando necessario, risparmia quando dà la parola, e così via), quindi i "tempi" texiani e l'interpretazione del personaggio ci sono. Servono soltanto storie più dirette, senza intrecci speciali o personaggi "strani" che poi vengono solo abbozzati, senza la voglia di cercare qualcosa di "nuovo" a tutti i costi.........se latita l'idea giusta meglio affidarsi al classico cattivone vestito di nero con i baffi, bastardo quanto basta, e non si sbaglia mai. 

Modificato da Tahzay
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Storia deludente, colori da album "Roselline". Il Color Tex si conferma un riempitivo svuotatasche (5.50) di cui si potrebbe fare a meno, non fosse che il texofilo compra tutto e di tutto. Ma pensando al contemporaneo Winnipeg, ci si rende conto della differenza fra lo studiare per la lode e lo studiare per la sufficienza. Nota sulla copertina: Carson sembra uscito da una scena dell'Esorcista

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Mi accodo ai commenti negativi, storia banale, che scorre vie telefonata senza colpi di scena nè climax.

 

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non so se sono io ad aver letto distrattamente, ma la storia è una serie di fatti senza senso: i due delinquenti che arrivano armati al villaggio navajo di tex senza che neppure una sentinella li abbia avvistati, uno degli indiani "cattivi" che dice che non confesserà mai ma che nel giro di due secondi racconta tutto a tex, i due kit che vanno a serenity e in sostanza non fanno nulla aspettando che succeda qualcosa, tex che ovviamente sbuca all'ultimo e risolve tutto.

bah, delta queen era decisamente una storia migliore.

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Concordo su quanto detto sopra.

 

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Non sono scuro che sia esattamente uno spoiler, nel dubbio lo segnalo, io mi domando anche che fine abbiano fatto i 3 prigionieri legati da tex mentre erano da Trenton e cioé quello nel granaio e i due nella baracca, non si sa se li abbia lasciati andare, se fossero ancora legati (ed a quel punto nella notte il Doc avrebbee anche potuto slegarli), semplicemente non vi é piú traccia di loro.

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 S P O I L E R

 

la storia ha una trama promettente e parte col botto, il tex che senza meno spara al messicano con l'ostaggio

mi ha ricordato quello di GLB netto senza manfrine, mi aspettavo uno sviluppo migliore mentre sia i caratteri che la storia

scende sotto la media, peccato. Anche la figura del DOC cattivo era una buona trovata, la figura doveva essere approfondita

spiegando i chiaroscuri della sua anima.

Del Vecchio disegna bene ma le sue storie non brillano forse è sfortunato con le sceneggiature...

colori non sgradevoli anche se da spendere poco eheh

voto: testi 6 disegni 7

  • +1 1
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La storia l'ho trovata positiva anche se delle pecche a mio avviso ci sono. Possibile che il Doc, dopo aver ricattato Tex , pensasse di farla franca? Se era cosi potente perchè non liberare il suo figlioccio senza ricorrere a questa soluzione assurda. Altra anomalia è quando Tex promette all'indiano nella miniera di lasciarlo libero ( Tex è sempre stato uno di parola ) ma subito dopo dice di volerlo tornare a riprendere  e consegnarlo alla legge :huh: .  Comunque voto 7-.

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Credo che Recchioni si sia meritata una seconda chance, perché con questa storia ha dimostrato di saper maneggiare il linguaggio di Tex. E di Carson, aggiungerei, visto che dividendo i pards in coppie fa fare spesso bella figura al Vecchio Cammello, ingraziandosi così i suoi fans (tra cui io).

 

A parte i dialoghi, la storia ha molte falle, soprattutto nel soggetto, che parte da un coinvolgimento di Tex veramente forzato. Credo però che il formato, questo maledetto formato del Color Tex, non aiuti un autore a scrivere buone storie. E non ricominciamo a dire che le storie buone si scrivono anche in 160 pagine eccetera eccetera eccetera: se è così, io non me ne sono quasi mai accorto, non è questo il formato di Tex. Date a Recchioni almeno 220 pagine sulla serie regolare e vedremo cosa saprà fare. Il linguaggio ce l'ha nelle corde, lo ha ben assimilato, speriamo in soggetti più ispirati...

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Però se un soggetto è sballato già in partenza come questo le pagine in più non cambierebbero l'errore di fondo che è il coinvolgimento di Tex, palesemente assurdo. Comunque anche io preferisco le storie più lunghe (e di gran lunga), ma che dire allora di grandi storie come Vendetta indiana (un capolavoro) o l'ultimo centenario di Boselli? O di tutti quei riempitivi godibili che non arrivano alle 200 pagine di GLB?

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Dopo il primo commento nel quale ho accuratamente evitato spoiler torno sull'argomento per commentare alcuni aspetti.

Poichè qualcuno potrebbe non avere ancora letto metto sotto

 

Il coinvolgimento di Tex e dei pards appare come una mossa suicida. L'eventuale intervento dei nostri sarebbe stata una ipotesi alquanto remota, come risulta evidente anche dall'accoglienza riservata dal giudice ai due Kit. Dunque andare a svegliare il can che dorme è stato un palese errore strategico del dominus della vicenda. L'espediente allora rivela l'unica utilità di far entrare in scena i nostri, da RRobe, pur nel rispetto della tradizione che si era ripromesso di rispettare, era lecito aspettarsi una trovata più originale.

 

La debolezza e lo scarso acume di tutti gli scagnozzi della banda messa su dal dottore è veramente disarmante e indipendentemente dal colore della loro pelle danno tutti la sensazione di entrare in scena esclusivamente per consentire le azioni topiche di Tex disseminate nell'albo, tutte fedeli all'icona tradizionale del ranger, ma poco funzionali allo svolgimento della trama.

 

Positivi invece i dialoghi che Recchioni gestisce efficacemente mettendo in scena Tex e i pards che dicono quello che nell'immaginario collettivo ci si aspettava che dicessero

 

Una buon lettura per trascorrere piacevolmente il tempo, ma non certamente un capolavoro. RRobe dice di avere già in testa un'idea da proporre al Bos... speriamo sia quella buona!

Modificato da natural killer
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Ad alto saggio di

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Siete avvertiti! DANGER!

 

 

Dopo il texone ottimo, ecco una storiella insensata e degna di chi è alla frutta, non di chi fa il suo esordio. Tex viene coinvolto nella faccenda da due scalzacani con l'espediente più abusato del mondo. Il rapimento di sconosciuti purissimi, ostaggi tipo terroristi, e si sa che non si tratta coi terroristi. Poi i cattivi sono tanto idioti da ammazzarsi tra loro e da mentirsi in faccia, e da compiere altri efferati omicidi inutili tipo mamma dei bimbi, tanto per fare incavolare ancora il tizio che hanno coinvolto a malincuore e che li sta invece braccando come i cani. Hai la città in mano, tanto che il giudice è blindato, e gli metti a disposizione a forza alleati pronti a devastarti? Non sense. Il dottore fa il furbo e Tex lo becca in quanto fa uma scemenza colossale, i presunti alleati costretti (Kit and  Kit) all'impiccagione hanno mano libera tanto fatta è e gli ostaggi sarebbero fritti. Finale alla Tex contro tutti. Storia priva di logica proprio con bei momenti, un Carson decente e un Kit allegro, qualche passaggio efferatissimo, in stile medda o segura. Storiella, forzatissima non senza qualche buono spunto. Stile Nizzi bollito.

6,5 euri investiti alla grande, 5,5 decisamente spesi male.

voto 5.

I disegni chiari, Tex pare James Stewart, il colore come al solito fatto con paintshop.

Niente di che I testi

Niente di che i disegni

Niente di che.

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Sono andato a leggere a posteriori qualche commento sulla rete, e devo dire che la storia è passata come un buon inizio e definita promettente, solo qualche voce si stacca dal coro, e in qualche maniera si lamenta della illogicità della storia, del comportamento idiota dei cattivi, della piccionaggine assoluta del cattivissimo dottore, della controproducenza di tirare dentro Tex in una battaglia già vinta, nel sistema assurdo per tirare i pard dentro la faccenda, ecc. Ho sentita anche qualcuno citare il peggior Nizzi, quello bollito degli ultimi suoi lavori.

Sono contento di essere in compagnia, mi aspettavo invece di essere forse l'unico ad essere rimasto infelice.

Ho letto anche di Tex grintoso, di Kit Carson in spolvero, di Kit Willer forse trascurato e di Tiger molto defilato. Concordo sulle prime due e anche sulle ultime due, ma in effetti il quartetto mi è sembrato ben gestito e tutto sommato ben caratterizzato, qualcosa di Nolittiano oserei dire nel giudice assediato che adopera il suo ruolo per colpire l'avversario. Una cappa sul paese, topos nolittiano, un paese dominato, topos di GLB. Nel primo caso dolore e ambivalenza nel finale, nel secondo caso Tex Eracle che devia il fiume e spazza il letame.

In questo caso L'eroe è tirato in ballo da chi aveva tutto da guadagnare a lasciarlo fuori, arriva solo nel finale e il letame aveva tendenze suicide, dove le fila di tutto le teneva uno che cura la gente gratis e poi gli fa fare la pelle dai suoi accoliti. Salvo essere amatissimo e della prima categoria, quelli "venuti qua per ricominciare una nuova vita".

Tutto un controsenso. Sempre con buoni spunti.

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Devo dire che io invece ho trovato interessante l'esordio del buon Recchioni come autore di Tex. Si vede che ha studiato ed ha preso molto dalla tradizione Texiana, un bel Tex duro, deciso, sicuro, sempre in allerta, centrale alla storia ma mai fuori dalle righe, insomma Tex !

Certo alcune parti andrebbero smussate e levigate ma la trama e la struttura appaiono buone specialmente per un autore che finora di west non aveva mai masticato, scorrono bene grazie anche ad un buon dosaggio dei pards e a dialoghi alquanto azzeccati.

Tex come ho detto è Tex ma anche Carson grazie a due belle scenette da buon satanasso si guadagna la sua corona di personaggio ben azzeccato, Tiger risulta ben sistemato da perfetta ombra di Tex e Kit come al solito eterno secondo al padre e al suo padrino, di cui segue le impronte, non spicca di luce propria.

Quello che non riesco a capire è cosa ci sia di difficile da capire nella trama: doc Gallegher appronta un piano " A " con il ricatto a Tex, pensando di poter gestire la cosa grazie alla sua intelligenza e furbizia e al manipolo di uomini a sua disposizione, ma allo stesso tempo, da buon stratega, appronta un piano " B " con lo scontro a fuoco durante l'impiccagione per liberare Mc Grath, cosa che però tiene come estremo tentativo per svariati motivi. In primo lo scontro a fuoco nella città con tutta la popolazione lì presente aprirà gli occhi a chi gli è fedele amico facendo capire finalmente la vera natura del doc a tutti i presenti e cioè quella del criminale; secondo, nonostante tutto il rischio che Mc Grath sia ferito o ucciso mentre è ancora sul patibolo è troppo alto, non gli da sicurezza; terzo, non è che i criminali a liberare Mc Grath fossero un esercito, mi pare forse una decina che hanno mano buona grazie agli uomini di legge molto scarsi assunti dal giudice Finn.

Quindi declassare la trama mi sembra estremamente superficiale, certo come ho già detto ha delle cose da smussare e rifinire ma fondamentalmente è buona, scorrevole, fluente, piacevole perlopiù ( vedi Carson col batacchio ).  Un albo molto buono che ritengo a mio avviso un buon inizio, speriamo in prove sempre più convincenti del buon Rrobe, ma se il buongiorno si vede dal mattino .... 

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Non è che sia difficile da capire, non ha proprio senso perchè è impensabile che uno possa essere tanto idiota da coinvolgere con un ricatto così odioso quattro famosi tizzoni d'inferno come i pards, quanto alla liberazione avrebbe potuto benissimo farlo liberare prima dell'impiccagione o fare come hanno poi fatto alla fine dato che lui non avrebbe certo partecipato allo scontro la sua reputazione sarebbe rimasta intatta, così invece di sicuro ha svelato la sua natura di criminale ai pards, non proprio una mossa geniale. Inoltre la banda di indiani credo sia la più scalcinata ed incompetente vista nell'intera saga. Per non parlare della carica suicida di Mcgrath e soci che invece di filarsela si attardano per uccidere Tex appiedato ben sapendo che a poca distanza ci sono Carson e gli uomini del giudice.

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Allora tutte le volte che i criminali da due soldi cercano di ammazzare Tex e i suoi pards con agguati e visite notturne sono tutti idioti votati alla morte che non capiscono chi hanno contro, oppure pensano di essere migliori e più furbi dei nostri tizzoni d'inferno e quindi ci provano sempre ? 

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A me è piaciuta.

 

Quando leggo Tex quello che noto di più è il rispetto dei personaggi e il ritmo (questi sono gli aspetti che più mi delusero dell'ultimo Nizzi). Ed in entrambi i casi sono rimasto molto soddisfatto. Si vede che Recchioni ha studiato bene prima di affrontare la serie. Ho poi notato che ad un certo punto forse ci si è accorti che le pagine stavano finendo e che la storia andava chiusa, ma questo è il formato e da qui non si scappa. 

Pasquale Del Vecchio è poi bello solido, pochi effetti speciali e tanta sostanza. Mi piace.

 

Per me un albo ampiamente promosso.

 

ciao,

fede

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Il paragone degli agguati a mio parere non regge molto, un conto è che uno provi a togliere di mezzo i nostri quando questi stanno indagando su di loro o comunque li intralciano, un conto è tirarli in mezzo di propria spontanea volontà con un assurdo ricatto. Quanto alla carica finale di Mcgrath li è follia pura: stai scappando, mezzo paese sarà presto alle tue costole e tu che fai? Appiedato l'unico che si era gettato subito all'inseguimento ti fermi per ucciderlo perchè è Tex e altrimenti non vi avrebbe lasciato scampo, dopo che tre vignette prima affermavi di non sapere chi fosse.

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  • Rangers

Ero partito prevenuto nei confronti di Recchioni.

E' sempre sbagliato partire prevenuti, l'ho scritto spesso anche in passato.

Però leggendo le sue recenti opere su altre testate (un paio di storie di Dylan Dog, un paio di numeri di Orfani e I Fiori del Massacro su Le Storie), oltre alla storia breve di Tex del recente color autunnale, mi avevano fatto nascere parecchi pregiudizi nei suoi confronti.

Leggere una storia, confrontando e pensando ad altre dello stesso autore è quanto di più sbagliato si possa fare; è l'errore più grave di un lettore.

Una storia andrebbe infatti letta dopo aver fatto un bagno purificatore, i confronti non vanno fatti con altre storie, ma con le caratteristiche fondamentali della serie.

 

Fatta questa premessa, che per molti sarà ovvia spero, posso confermare il mio buon giudizio nei confronti di questo color.

Anche se rimangono alcuni bersagli non pienamente centrati.

La trama è forse troppo semplice e i cattivi sono delle mezze calzette, nulla che possa essere ricordato in eterno e non sarà certamente una storia che i fedeli lettori metteranno tra i capolavori.

Però direi che Recchioni ha azzeccato degnamente Tex e i suoi pards: le loro azioni sono dirette nel modo migliore.

Belle le accoppiate che sceglie l'autore, i due Kit da una parte (che poco fanno ma lasciano comunque il segno) e Tex e il navajo dall'altra.

Ovviamente è Tex l'arma vincente, tutto ruota attorno a lui e dove passa lui il male viene disintegrato.

 

Sul fronte disegni, a me Del Vecchio piace.

La sua pulizia ogni tanto non guasta.

 

La pecca principale è data dai colori, ma che ci vogliamo fare?

Per fortuna c'è il color delle storie brevi.

 

Il mio voto finale è 7.

Vediamo la prossima che farà, ho letto che sta progettando un soggetto: io spero che Recchioni  segua la strada di questo color e non quella della storia breve.

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La trama è chiarissima, nessuna difficoltà a capire. La difficoltá è ad ingoiare le incongruenze e l'insensatezza della trama, che è assurda e priva di senso e logica. I banditi stuzzicano un nido di calabroni e adoperano una squadra mista di scombinati per stopparli, col fantastico risultato di trovarsi i calabroni addosso, la squadra decimata, e il loro piano è assurdo, Tex sa che gli ostaggi non li riavrebbe comunque, visto il trattamemto a chi è diventato inutile, da quel punto in avanti lo hanno autorizzato a sterminarli ed a intralciare la fuga, salvo dover uccidere un alleato, con la sfiducia più completa tra indiani e bianchi. Tanto vale spararsi da soli. Insomma, inventane una migliore è il giudizio spontaneo.

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  • Rangers

Il punto debole di questa storia, Wasted su questo siamo d'accordissimo, sono i cattivi.

Un branco di mezze calzette che praticamente sa già di perdere.

 

I due mandati al villaggio navajo col ragazzino, erano però intenzionalmente carne da macello, su questo mi sembra non ci siano dubbi.

 

Comunque come dicevo, mi aspettavo molto peggio dall'autore

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  • pecos changed the title to [Color Tex N. 07] La Strada Per Serenity
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