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TWF - Tex Willer Forum

[Romanzi A Fumetti 02] Frontera!


ymalpas
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La storia e i personaggi  

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Claudio ritengo si trovi ancora nel primo gradino (che altrimenti difficilmente vedremmo regolarmente le sue splendide copertine) ma è bene che faccia attenzione a non superare il limite che sfocia nel patologico...

 

 

E' un problema facilmente risolvibile per via farmacologica, con una piccola dose di AUGMENTIN FONT NUM TAV, anche se comporta effetti collaterali assolutamente da non sottovalutare come vomito no.gif  e scariche CKhUHFM.png nei soggetti allergici.

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L'approccio terapeutico proposto da Sandro non gioverebbe granchè all'eventuale sintomo nevrotico, ma avrebbe un significato di terapia sostitutiva per il prodotto finale che dovrebbe essere assunto dai lettori.

E in questo caso l'aumentato numero di tavole di Font, sia pure in piccola dose, potrebbe risultare indigesto a chi presenta intolleranza su base allergica o idiosincrasica al prodotto.

Ma anche a me, che non ho problemi di tolleranza nei confronti del surrogato ipotizzato, non farebbe molto piacere la compensazione della ridotta produzione di Villa con un aumentato ricorso alle pubblicazioni di Font...

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AHAHAHAHHAAHUAHAHAUHAHAA!!!!!!!!!!!

 

Chi è il buontempone.

 

Dicono che sia anche stupefacente:
 

28l70xc.png

 

Mi spiace deluderti ma il prodotto non è ancora registrato per l'uso clinico e non può pertanto essere prescritto...

L'associazione dell'antibiotico alle tavole di Font non è ancora stata studiata, ma se ipotizziamo una maggior efficacia nel controllo delle infezioni si potrebbe pensare a uno studio clinico per valutare gli effetti dell'antibiotico associato o meno alle tavole di Font o viceversa delle tavole di Font associate o meno all'antibiotico...

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Dopo il protratto OT che mi rendo conto di aver contribuito ad alimentare (e per questo chiedo venia...) ecco un'altra tavola in anteprima del cartonato di Boselli & Alberti

 

1440420654116.jpg  

 

Al di là della pregevole costruzione della tavola, fatto salvo che quella che vediamo nella prima vignetta dell'ultima striscia debba essere la famosa Blanche Denoel, mi chiedo se il detenuto che guida la rivolta possa invece essere Tex riconoscibile non fisicamente (va bene l'interpretazione personale dell'autore, ma io ho difficoltà, se quello è Tex, a riconoscerlo...), ma dall'eloquio (non dice PESTE, è vero ma quel TESTA DI VITELLO rivolto al gigante nero...)

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Ma certo che è Tex e la difficoltà a riconoscerlo dipende  A) dalla mancanza del suo solito vestiario, B) dal fatto che la sua pettinatura, essendo in versione giovane, non è quella a cui siamo abituati.

D'altra parte, il viso di Tex non ha tratti particolari che lo rendano immediatamente riconoscibile, l'ho detto più volte.

Comunque, prima di dire che non è riconoscibile, voglio vedere la tavola nel giusto formato e da vicino,

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Se è Tex, sinceramente non l'avrei mai detto, è veramente irriconoscibile, ma come dice Carlo molto dipende dall'abbigliamento e un po dai capelli ricci aggiungo io, comunque questa serie è nata anche per avere interpretazioni più libere di Tex per cui a me va benissimo così, dato che dalle tavole in anteprima pare una storia niente male.

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Che sia Tex penso non possano esserci dubbi.

D'altra parte in una storia condensata in 48 tavole è difficile lasciare il ruolo da protagonista a un altro che dal modo di agire e di parlare appare identico a Tex.

Conservo ancora qualche perplessità sulle caratteristiche fisiche (e non solo del volto) ma riconosco che, da quanto visto finora, è realizzato benissimo.

 

Rispetto al Tex di Serpieri, dove alle anomalie grafiche si sommavano anche deviazioni comportamentali (tra tutte il da me ingiustificabile scalpo dell'avversario, ma non solo), in questa versione Il Tex "diverso" appare comunque più familiare, almeno nei modi (per quanto ci è dato di giudicare dal poco finora visto), ma essendo uscito dalla penna di Boselli questo poteva essere piuttosto prevedibile. 

 

Se poi la collana si distingue dalle altre pubblicazioni di Tex non solo per il formato, ma anche per interpretazioni differenti e se lo standard qualitativo si mantiene elevato come traspare dalle anticipazioni, sono più che disposto ad accettare gli scostamenti dai canonici paletti passati attraverso l'approvazione di Boselli che rappresenta per noi la maggior garanzia di fedeltà e rispetto del personaggio.

Modificato da natural killer
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Beh partiamo col dire che i disegni sono molto belli.

Peccato per Tex che sembra veramente irriconoscibile qui... sarà la situazione... comunque interessante questa sua rappresentazione personale.

Schizzi di sangue? Per me ben vengano anche da oggi in poi su tutte le pagine di Tex, trovo che sia solo un tocco in più di realismo e "accende" di più la scena d'azione.

 

Mi piace, comunque. :)

Modificato da John Deere
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La presenza del sangue nelle tavole, peraltro già vista nell'ultimo color brevi, non rappresenta più un tabù e non c'è pertanto la tendenza  a nasconderlo in una sorta di autoregolamentazione da "Garanzia morale".

 

La rappresentazione grafica del sangue in questa scena non appare fine a stessa, né un indugiare morboso, ma soltanto una realistica descrizione di quello che è illustrato. Sarà che per motivi professionali sono quotidianamente a contatto con il sangue, ma la sua visione non mi disturba, nella consapevolezza che una ferita sanguina,

 

Dal punto di vista tecnico poi in questa tavola lo schizzo di sangue che si sovrappone alle linee cinetiche fino a fondersi con l'onomatopea del colpo conferisce alla scena una dinamicità quasi cinematografica che lascia intuire tutta la sequenza non riprodotta del pugno con una sintesi assai efficace.

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Se è un detenuto magari non sarà troppo in ordine con la rasatura... A parte questo, ritengo La tavola molto bella e Tex del tutto riconoscibile. Gli schizzi di sangue sono un efficace tocco di realismo aiutati dal colore

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Gli schizzi di sangue sono un efficace tocco di realismo aiutati dal colore

 

 

E invece per me sono il classico dettaglio che basta, da solo, a rendere una storia non texiana: Tex che è figlio dei grandi western classici di Ford e Hawks, dove il dettaglio macabro NON VIENE MAI MOSTRATO. Specialmente quando non è utile. 

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i Cartonati sono nati per proporre storie che abbiano un montaggio delle vignette alternativo, diverso, non la solita gabbia bonelliana, tanto per intenderci. Sperimentare, ok, stravolgere non saprei... gli schizzi di sangue sono un di più, rifiniscono e danno realismo alle scene cruenti.

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Gli schizzi di sangue sono un efficace tocco di realismo aiutati dal colore

 

 

E invece per me sono il classico dettaglio che basta, da solo, a rendere una storia non texiana: Tex che è figlio dei grandi western classici di Ford e Hawks, dove il dettaglio macabro NON VIENE MAI MOSTRATO. Specialmente quando non è utile. 

 

 

Macabro = di morte; orrido, raccapricciante (http://www.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=macabro&lemma=M0004000)

 

Il dettaglio macabro sono budella di fuori, volti dilaniati, laghi di sangue, e roba simile, o no? Ma questo è solo un minuscolo schizzetto, suvvia.

 

Non mi sembra che quel piccolo schizzetto di sangue che giustamente vola dalla bocca o dal naso dello scalzacane di turno sia ne "di morte", ne "orrido", ne "raccapricciante".

 

Inoltre lo trovo utile perchè aiuta e non poco come dice NK alla dinamicità della scena disegnata, che senza sarebbe sicuramente più statica, meno spettacolare e meno realistica.

  • +1 1
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Ehi, Don Fabio e io ci ritroviamo a sostenere la stessa opinione! Dopo questa, non so che cosa possiamo aspettarci... :D

 

Seriamente, condivido in pieno la sua opinione sul fatto che mostrare il sangue sia assai poco texiano; un conto è sul bianco e nero, dove si può anche fare, pur senza eccedere, come fa Civitelli (anche se io eviterei del tutto anche lì...), un conto a colori. Poi sia ben chiaro: ho tirato fuori l'argomento qui perché ne ho avuto l'occasione, ma non è nemmeno uno dei casi peggiori. Le sbadilate di sangue completamente senza senso dell'ultimo Color storie brevi, che da sole mi hanno spinto a non comprare l'albo, erano tutt'altra cosa...

 

Rimango sempre ammirato quando leggo le storie di un tempo e vedo come Letteri rappresenta il colpo in testa: l'uomo che si copre il volto e la pallottola che passa fra le mani. Quella era classe.

 

Ciò detto, da solo questo schizzo di sangue non mi farebbe preoccupare; ma venendo dopo altri, incomprensibili eccessi, non vorrei che fosse il segno di una deriva che romperebbe ancor più la splendida dignità d'altri tempi con la quale Tex e l'intera serie si elevano ancora al di sopra della media.

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scusa Virgin ma il Tex degli inizi, quello privo di censure, aveva nei testi e nelle scene spesso situazioni al limite della violenza. Intendiamoci, niente di splatter o altro, però ricordo spade infilzate nelle budella degli avversari (opportunamente rimosse nelle successive ristampe) del numero 5 se non erro (anche se il sangue non c'era ma la spada nel ventre c'era eccome)... capisco non ostentare la violenza, però Tex non è certo un fumetto per educande. Uno schizzo di sangue è solo realismo scenico, come in un film. Lo stesso Leone, credo saggiamente, diceva che in tanti film western c'erano situazioni irreali. Tipo uno che viene colpito da un proiettile di una '45 e cade a terra con la stessa eleganza di una ballerina. Se ti colpisce un proiettile calibro '45, diceve Leone, tu voli dalla finestra.

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Verissimo, Ulzana: però, agli inizi in Tex le situazioni erano molto violente in sé, ma non per come venivano mostrate.

 

Per quanto riguarda il realismo scenico, Leone, mi spiace per lui, diceva una corbelleria: l'energia cinetica trasmessa da una pallottola 45 Long Colt, per di più con le polveri di allora, è di molto inferiore a un pugno. Il fatto di cadere quando si è colpiti è una reazione psicologica, non fisica. Tant'è che, nei report della polizia statunitense che mi sono studiato per scrivere, ci sono esempi di uomini colpiti più volte da fucili a pallettoni e pistole e rimasti in piedi senza problemi; quegli stessi colpi che, nei film di Sergio Leone, ma anche in molti altri, ti scagliano a metri di distanza.

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Anch'io apprezzo la pulizia in Tex. Ma in una pubblicazione speciale che ha quale propria cifra una maggiore libertà grafica e di contenuti, un dettaglio così minuto non mi scandalizza, ed anzi mi fa restare favorevolmente colpito dalla dinamicità della scena. Basta partire dall assunto che questa non è una collana classica, e si propone di dare una versione di Tex più insolita, nella forma e nelle sceneggiature. Poi si può scegliere di non comprarlo, perché non si accetta una versione sui generis del personaggio: scelta legittima, che però non sarà la mia, che sono anzi molto incuriosito dalla storia in uscita. La leggerò con la consapevolezza che la realtà di Tex è un'altra, e che questa è invece una sorta di divertissement parallelo. Il numero 100 di Dylan dog narrava la conclusione della saga, specificando però che era solo una delle possibili conclusioni, in una sorta di realtà parallela a quella ordinaria. Continuai a leggere Dylan semplicemente ritenendo che quel numero speciale che avevo appena letto era fuori cronologia, una specie di sogno o chissà che. Un sogno che però mi aveva divertito. Spero che anche Frontera sia altrettanto divertente, e se c'è qualche particolare una tantum come uno schizzo in più (ma proprio uno schizzo!), non mi dispiace ed anzi apprezzo

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Verissimo, Ulzana: però, agli inizi in Tex le situazioni erano molto violente in sé, ma non per come venivano mostrate.

 

Per quanto riguarda il realismo scenico, Leone, mi spiace per lui, diceva una corbelleria: l'energia cinetica trasmessa da una pallottola 45 Long Colt, per di più con le polveri di allora, è di molto inferiore a un pugno. Il fatto di cadere quando si è colpiti è una reazione psicologica, non fisica. Tant'è che, nei report della polizia statunitense che mi sono studiato per scrivere, ci sono esempi di uomini colpiti più volte da fucili a pallettoni e pistole e rimasti in piedi senza problemi; quegli stessi colpi che, nei film di Sergio Leone, ma anche in molti altri, ti scagliano a metri di distanza.

 

 

caspita! Non sapevo questa cosa dell'energia cinetica.

 

Ma Leone penso volesse a suo tempo affermare che molto cinema western dei suoi tempi aveva situazioni irreali e che la violenza era sempre qualcosa di "non visto" o da rendere al minimo. Poi, naturalmente, attraverso la sensibilità del regista che utilizzava come voleva certe immagini crude o meno (vedi Peckinpah). Comunque le due copertine postate da Ymalpas tagliano la testa al classico (poverino) toro: cioè che da una ferita può, anzi dovrebbe, fuorisucire del sangue. Poi è curioso che tale correzione sia stata fatta nella ristampa... ed è stata mantenuta anche in seguito, visto che sui Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa della stesso albo il sangue è rimasto.

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  • Collaboratori

Ma in una pubblicazione speciale che ha quale propria cifra una maggiore libertà grafica e di contenuti, un dettaglio così minuto non mi scandalizza, ed anzi mi fa restare favorevolmente colpito dalla dinamicità della scena. Basta partire dall assunto che questa non è una collana classica, e si propone di dare una versione di Tex più insolita, nella forma e nelle sceneggiature. 

 

Forse mi sono perso qualcosa ma non mi sembra che questo che dici sia del tutto vero. La collana è nata perché Serpieri ha disegnato una trentina di tavole difficilmente collocabili sulle altre serie speciali e dal desiderio di Boselli di dar vita a dei cartonati di Tex contenenti storie brevi sul modello dei cartonati francesi. Le libertà estreme che si è concesso Serpieri sono un fatto, ma Boselli aveva anche specificato che con i successivi numeri si sarebbe ritornati sui consueti binari tradizionali. Un po' di libertà i disegnatori ce l'hanno, quella di interpretare le tavole con libertà senza la griglia classica bonelliana, castrante il più delle volte per la loro libera espressione artistica. ma chi mai ha detto che questa collana è quella di un Tex che può diventare anche inverosimile ? Non confondiamo il n. 1 di Serpieri prendere o lasciare (lo si voleva inizialmente inserire nel color storie brevi, ma è subito apparsa una scelta inconciliabile per i disegni e per i testi), con i numeri successivi che dovrebbero porsi come più tradizionali, dal punto di vista delle sceneggiature, ma anche dei disegni.

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Discorso che non fa una piega e che sottoscrivo pressoché interamente.

 

P.S. Visto che si può essere d'accordo su una cosa e in disaccordo su un'altra senza necessariamente prendersi a cornate? Io e Ymalpas ci siamo quasi sempre riusciti senza problemi. :D  

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