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[Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex


Sam Stone
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Le due storie del Maxi Tex n. 19  

43 utenti hanno votato

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Messaggi consigliati/raccomandati

 

 

D'estate qualcuno sonnecchia...

Ma fate in tempo a cambiare? Sarebbe opportuno, perché per me ad esempio una sola storia di 324 pagine è più succulenta di due, e magari da questo potrei far dipendere se acquistare o meno l'albo. Se dovessi far ricorso alle esperienze passate, non lo comprerei, perché l unico albo di segura che a me non piacque fu proprio il doppio i due volti della vendetta.Parlo in astratto naturalmente: pur preferendo le storie lunghe, personalmente acquisto tutte le pubblicazioni texiane, non per collezionismo, ma perché Non riesco a lasciare un inedito di Tex in edicola: per me quindi il problema non si pone. Peraltro, sempre a proposito di esperienze passate, il maxi di faraci la legge di starker mi piacque molto, per cui mi posso aggrappare a questo precedente per coltivare la speranza in buone storie...
 

 

 

D'estate qualcuno sonnecchia...

Ma fate in tempo a cambiare?
 

 

Se intendi la scritta incriminata, allora sì, c'è tutto il tempo.

Se intendi altro...

 

No no, mi riferivo alla sola scritta incriminata.

 

 

 

 

 Sarebbe opportuno, perché per me ad esempio una sola storia di 324 pagine è più succulenta di due, e magari da questo potrei far dipendere se acquistare o meno l'albo. 

 

... temo che rimarrai deluso. Da quanto ne so, c'è una sola storia lunga pronta per il Maxi ed è di Ruju & Diso. Vuoi davvero infliggerci Diso due anni di fila? :D

E poi al massimo sposteresti la cosa di un  anno e poi le due storie dovresti sorbirtele lo stesso perché altro materiale non c'è. Ci vorranno altri tre anni almeno per aver pronta un'altra storia lunga.

 

Sì, ho letto dalle tue anteprime (per le quali sempre ti ringrazio, anche se non sempre le ricordo) che non vi saranno storie lunghe per i Maxi per un po' di tempo. Sono francamente deluso: il Maxi (lo abbiamo detto mille volte, sopportate questa mia milleeunesima) aveva le potenzialità per essere una pubblicazione prelibata: l'unica occasione che un lettore ha di leggere una storia lunga di fila, senza l'odiosa attesa mensile. A differenza di te, ho sempre pensato che siano soprattutto le storie di ampio respiro (e di ampie pagine) le probabili candidate a diventare dei capolavori, laddove invece le storie più brevi possono essere anche ottime ma mai capolavori. Per me fino ad ora è stato così, poi vi sono delle eccezioni ma la mia idea in linea generale non cambia. E quindi, quale migliore occasione del Maxi per sfornare capolavori? E infatti, ecco che un certo anno ti trovi a leggere Nei Territori del NordOvest, e lo leggi in un'unica volta, tutto d'un fiato. E dici: che capolavoro. E pensi: che soddisfazione. E nel '91, quando avemmo l'occasione di leggere Oklahoma? Complice anche il mio entusiasmo di adolescente, tenni quel balenottero sul mio comodino per mesi, tanto ero entusiasta della semplice idea dell'esistenza di una simile storia e di un simile volumetto autoconclusivo: quasi non riuscivo a crederci. Poi. Poi quella pubblicazione virtualmente prelibata e potenzialmente foriera di soddisfazioni epiche si banalizza anno dopo anno, diventando una sorta di contenitore di scarti, da riciclare ai danni del fedelissimo che compra ugualmente. Sì, abbiamo potuto leggere Rio Hondo (che mi è piaciuto moltissimo, un piccolo capolavoro nella sua estrema classicità), il bellissimo Maxi di Manfredi, quello faraciano di Starker, almeno due capolavori di Segura (sia pure rimaneggiati in redazione), ma restano sempre troppo pochi rispetto al grigiume cui questa pubblicazione è stata spesso condannata. Abbiamo, noi lettori texiani, anche attraverso il forum, invocato un cambio di rotta per questa collana, ed in tutta risposta ci troviamo con questo esito: due storie più piccole invece di una più grossa. Io spero di sbagliarmi, ma francamente leggo questa cosa come una sorta di resa per la Casa Editrice, che non solo non vuole investire su questo formato ma continua a dirottare su di esso storie meno ambiziose, perché questo per me sono le storie più corte: sono meno ambiziose.

 

Io sono di quei fedelissimi che comprano a prescindere: spero veramente di potermi dire, finito il Maxi, soddisfatto di quanto letto: ma, soddisfazione a parte, per ora il mio pensiero è che si è preferito rinunciare a fare del Maxi un fiore all'occhiello (immaginiamo la pubblicazione di storie all'altezza di Oklahoma, affidate magari ad autori esterni o comunque infrequenti, quali lo stesso Berardi, Medda, Manfredi, ed altri ancora) per continuare ciò che si è fatto finora, rendendo il Maxi ricettacolo di storie di secondo livello. Magari buone storie (speriamo!) ma non quei capolavori che invece il formato del Maxi ci poteva dare.

 

Queste restano naturalmente le mie considerazioni di lettore. I problemi di reperibilità di nuovi sceneggiatori, di continuità del lavoro dei disegnatori (che non devono essere lasciati fermi, neanche se anziani), di pubblicazione a tutti i costi di una simile collana che al di là della qualità porta i suoi bei ed irrinunciabili introiti nelle casse della Casa Editrice (che anche su questi introiti punta nei suoi budget annuali e che quindi non devono venir meno da un anno all'altro); tutti questi problemi ed aspetti, dicevo, capisco che indirizzino le azioni dell'editore e del curatore, per cui da uomo d'azienda quale sono tendo anche a capire determinate logiche. Ma su Tex sono un lettore, e come tutti i lettori, disimpegnati e avidi, come i bambini, solo di sentirsi raccontare nuove storie, mi piacerebbe che le logiche aziendali si sposassero sempre con le mie aspettative. 

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D'estate qualcuno sonnecchia...

Ma fate in tempo a cambiare? Sarebbe opportuno, perché per me ad esempio una sola storia di 324 pagine è più succulenta di due, e magari da questo potrei far dipendere se acquistare o meno l'albo. Se dovessi far ricorso alle esperienze passate, non lo comprerei, perché l unico albo di segura che a me non piacque fu proprio il doppio i due volti della vendetta.Parlo in astratto naturalmente: pur preferendo le storie lunghe, personalmente acquisto tutte le pubblicazioni texiane, non per collezionismo, ma perché Non riesco a lasciare un inedito di Tex in edicola: per me quindi il problema non si pone. Peraltro, sempre a proposito di esperienze passate, il maxi di faraci la legge di starker mi piacque molto, per cui mi posso aggrappare a questo precedente per coltivare la speranza in buone storie...
 

 

 

D'estate qualcuno sonnecchia...

Ma fate in tempo a cambiare?
 

 

Se intendi la scritta incriminata, allora sì, c'è tutto il tempo.

Se intendi altro...

 

No no, mi riferivo alla sola scritta incriminata.

 

 

 

 

 Sarebbe opportuno, perché per me ad esempio una sola storia di 324 pagine è più succulenta di due, e magari da questo potrei far dipendere se acquistare o meno l'albo. 

 

... temo che rimarrai deluso. Da quanto ne so, c'è una sola storia lunga pronta per il Maxi ed è di Ruju & Diso. Vuoi davvero infliggerci Diso due anni di fila? :D

E poi al massimo sposteresti la cosa di un  anno e poi le due storie dovresti sorbirtele lo stesso perché altro materiale non c'è. Ci vorranno altri tre anni almeno per aver pronta un'altra storia lunga.

 

Sì, ho letto dalle tue anteprime (per le quali sempre ti ringrazio, anche se non sempre le ricordo) che non vi saranno storie lunghe per i Maxi per un po' di tempo. Sono francamente deluso: il Maxi (lo abbiamo detto mille volte, sopportate questa mia milleeunesima) aveva le potenzialità per essere una pubblicazione prelibata: l'unica occasione che un lettore ha di leggere una storia lunga di fila, senza l'odiosa attesa mensile. A differenza di te, ho sempre pensato che siano soprattutto le storie di ampio respiro (e di ampie pagine) le probabili candidate a diventare dei capolavori, laddove invece le storie più brevi possono essere anche ottime ma mai capolavori. Per me fino ad ora è stato così, poi vi sono delle eccezioni ma la mia idea in linea generale non cambia. 

 

E qui non sono affatto d'accordo. Di capolavori, secondo la mia classifica personale, nell'ambito di meno di 220 pagine ne conosco almeno due: "Vendetta indiana""La sconfitta". Tra quelle che io classifico come ottime storie (appena un gradino sotto il capolavoro ci sono: "La ballata di Zeke Colter", "Bad River", "Eroe per caso." e non sono le sole.

Tuttavia non pretendo di farti cambiare idea.

 

 

E quindi, quale migliore occasione del Maxi per sfornare capolavori? E infatti, ecco che un certo anno ti trovi a leggere Nei Territori del NordOvest, e lo leggi in un'unica volta, tutto d'un fiato. E dici: che capolavoro. E pensi: che soddisfazione. E nel '91, quando avemmo l'occasione di leggere Oklahoma? Complice anche il mio entusiasmo di adolescente, tenni quel balenottero sul mio comodino per mesi, tanto ero entusiasta della semplice idea dell'esistenza di una simile storia e di un simile volumetto autoconclusivo: quasi non riuscivo a crederci. Poi. Poi quella pubblicazione virtualmente prelibata e potenzialmente foriera di soddisfazioni epiche si banalizza anno dopo anno, diventando una sorta di contenitore di scarti, da riciclare ai danni del fedelissimo che compra ugualmente. Sì, abbiamo potuto leggere Rio Hondo (che mi è piaciuto moltissimo, un piccolo capolavoro nella sua estrema classicità), il bellissimo Maxi di Manfredi, quello faraciano di Starker, almeno due capolavori di Segura (sia pure rimaneggiati in redazione), ma restano sempre troppo pochi rispetto al grigiume cui questa pubblicazione è stata spesso condannata. Abbiamo, noi lettori texiani, anche attraverso il forum, invocato un cambio di rotta per questa collana, ed in tutta risposta ci troviamo con questo esito: due storie più piccole invece di una più grossa. Io spero di sbagliarmi, ma francamente leggo questa cosa come una sorta di resa per la Casa Editrice, che non solo non vuole investire su questo formato ma continua a dirottare su di esso storie meno ambiziose, perché questo per me sono le storie più corte: sono meno ambiziose.


 

A prescindere dal fatto che non sono d'accordo con te sulla lunghezza delle storie, lo sono di meno se parliamo delle storie pubblicate sinora. Tutte le storie pubblicate sino al 2006, ad eccezione di "Rio Hondo" (che comunque io trovo una storia mediocre e tutt'altro che un capolavoro ma non discuto mai i gusti altrui)), sono state dirottate sul Maxi perché Sergio Bonelli, per un motivo o per l'altro, non le voleva nella serie regolare (e nel caso di "Figlio del vento"  nel Texone). Questo non vuol dire che tutte queste storie fossero mediocri o prive di ambizioni, anzi, quasi tutti erano decisamente di buono o ottimo livello.

Per i Maxi successivi non ci sono state storie ivi dirottate perché ritenute di qualità inferiore. Vero è che che le storie di Nizzi erano dello stesso livello di quelle pubblicate sulla serie regolare etc, ovvero molto basso. Altrettanto vero che diverse storie sono state affidate a Roberto Diso ma questo aveva altre motivazioni.

 

 

Io sono di quei fedelissimi che comprano a prescindere: spero veramente di potermi dire, finito il Maxi, soddisfatto di quanto letto: ma, soddisfazione a parte, per ora il mio pensiero è che si è preferito rinunciare a fare del Maxi un fiore all'occhiello (immaginiamo la pubblicazione di storie all'altezza di Oklahoma, affidate magari ad autori esterni o comunque infrequenti, quali lo stesso Berardi, Medda, Manfredi, ed altri ancora) per continuare ciò che si è fatto finora, rendendo il Maxi ricettacolo di storie di secondo livello. Magari buone storie (speriamo!) ma non quei capolavori che invece il formato del Maxi ci poteva dare.


 

La verità è che al suo arrivo come supervisore Boselli si è trovato davanti un problema e cioè non c'erano abbastanza storie per il Maxi e nemmeno disegnatori abbastanza veloci da garantire il numero di pagine necessario in tempi ragionevoli. L'unica soluzione consisteva in volumi con storie più brevi e così è stato fatto.

Il che non significa che si è abdicato alle storie lunghe ma che ci vuole tempo per avere storie lunghe.

Di disegnatori velocissimi ormai è rimasto solo Diso, gli altri ci mettono tra i due anni e mezzo a quattro anni per realizzare una storia di più di 300 pagine. Nel frattempo il Maxi deve comunque uscire. Solo chi ragiona esclusivamente da lettore potrebbe dire: non si fa uscire il Maxi finché non ne è pronto uno corposo. La casa editrice non può permettersi di saltare uscite. 

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  • Collaboratori

Piccolo o grande off topic sul Tex di "Rio Hondo" che IMO è, senza avere grandi pretese,  la quintessenza del Tex che amo:

 

 

A prescindere dal fatto che non sono d'accordo con te sulla lunghezza delle storie, lo sono di meno se parliamo delle storie pubblicate sinora. Tutte le storie pubblicate sino al 2006, ad eccezione di "Rio Hondo" (che comunque io trovo una storia mediocre e tutt'altro che un capolavoro ma non discuto mai i gusti altrui)), sono state dirottate sul Maxi perché Sergio Bonelli, per un motivo o per l'altro, non le voleva nella serie regolare (e nel caso di "Figlio del vento"  nel Texone). Questo non vuol dire che tutte queste storie fossero mediocri o prive di ambizioni, anzi, quasi tutti erano decisamente di buono o ottimo livello.

 

 

Su "Rio Hondo" Carlo non ci siamo proprio! Mi riapproprio di un vecchio post della discussione su quella storia, dove quotavo Wasted Years:

 

 

 

Io non concordo affatto con le critiche mosse alla storia. L'ho trovata molto piacevole, ed è un buon esempio di come Nizzi sapesse muoversi bene nei canoni classici texiani. La trama è superclassica, è vero, ma il personaggio del vecchio pioniere, della gentile figliola a cui Carson fa simpaticamente la corte, del banchiere ingordo e del figlio idealista sono ben sfruttati. Tex è esattamente il contrario del piccione: riesce nelle azioni, intuisce le trappole, capisce chi ha davanti al volo e alla fine mette tutti nel sacco. Carson scherza e scherza, ma quando passa all'azione è un bel mastino. Devo dire che i giudizi impietosi mi trovano fortemente in disaccordo. Direi che un buon 8 lo merita, davvero di piacevole lettura.

 

Di tutti i giudizi espressi in questo topic, è quello che più si sposa con le mie idee e non è una novità, col vecchio wasted sulla materia texiana ci trovavamo spesso d'accordo. Storia davvero di piacevole lettura. Innanzitutto un Tex come piace a me, che sbatacchia gli avversari ridicolizzandoli, fa lo sbruffone, bisticcia verbalmente con Carson su ogni cosa e a ogni ora, strappandomi più di una risata. [...]

 

 

 

Se "Rio Hondo è finito sul maxi non è certo per la sceneggiatura di Nizzi, ma per i disegni di Repetto, poi promosso sulla serie regolare qualche anno dopo, IMO per un tardivo ripensamento.

 

I maxi si sono rivelati per anni un autentico "reservoir" in cui Sergio metteva gli "scarti". Le pur meritevoli storie di boselli dopo il texone 12 di Font, ossia il pregevole almanacco del 2000 e lo splendido maxi de 2001, perchè finirono sugli speciali ? Per lo stesso motivo per cui "Rio Hondo" finì nel maxi del 2002!!! Non certo per le sceneggiature particolarmente riuscite, ma per la paura di Sergio di mettere Repetto e Font sulla serie regolare, paura solo in seguito superata (purtroppo). 

 

Non è pur vero che il maxi 2001 che contiene il "passato di Jim Brandon" era una storia che per la sua massima importanza avrebbe meritato la serie regolare come il passato del Morisco, di Carson e di Tiger prima di lui ? I dubbi di Sergio non erano tutti indirizzati su Font, un autore che probabilmente amava ma che al contempo riteneva perfettamente inadatto per la serie mensile ?

 

Font debutta nel 2004 con il numero 523 "I lupi rossi". Repetto lo stesso anno con il numero 528 "I fratelli Donegan". Mi sembra inequivocabile il repentino cambio di idee di Sergio sui due autori. A cosa sia dovuto vattelapesca. Ma i dubbi, fortissimi, sull'autore rimangono intatti in lettori come me e diversi altri, ancora nel 2015, segno che Sergio nel dirottare il malloppo canadese sul maxi 2001 torto non aveva.

 

Altri autori sono rimasti invece confinati sul maxi, come Diso. Che IMO è meglio di Font.

 

Per concludere: che Sergio inizialmente avesse paura della reazione dei lettori nel proporre Repetto e Font nella sacrale serie mensile ? Ceeerto che si! devil.gif

 

Diso nel 2003, ovviamente sul maxi, paragonatelo quanto volete al Font di ieri e del mese di settembre 2015:

 

 

29m1vlj.gif

 

 

Parliamo di Diso, un mostro scaro del fumetto italiano, come Font lo è del fumetto spagnolo o internazionale come volete chiamarlo, sono entrambi autori "inadatti" alla serie mensile, autori da maxi o da almanacco. Solo che solo Diso lo è ancora, dal 2004 invece Font è sulla serie regolare e di maxi disegnati ci resta solo quello bocciato del 2001 che invece avrebbe avuto tutto il diritto di cittadinanza sulla serie regolare (sebbene non per i disegni ). Siamo al paradosso più completo.

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Per tornare in topic, il maxi lo acquisto per la splendida copertina di Villa (a suo tempo bocciata, sic) e per dare continuità alla serie dei maxi che colleziono. Non mi esprimo sulle sceneggiature di Faraci, un autore su cui continuo ad avere fiducia, ma che, in questa doppia, parte con l'enorme handicap dei disegni di Ortiz e in parte dei disegni del bistrattato Cossu 11.gif, che comunque voglio vedere all'opera dopo le buone storie da lui illustrate precedentemente. Maxi altrimenti da lasciare confinato in edicola icon_smoke.gif.

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D'estate qualcuno sonnecchia...

Ma fate in tempo a cambiare? Sarebbe opportuno, perché per me ad esempio una sola storia di 324 pagine è più succulenta di due, e magari da questo potrei far dipendere se acquistare o meno l'albo. Se dovessi far ricorso alle esperienze passate, non lo comprerei, perché l unico albo di segura che a me non piacque fu proprio il doppio i due volti della vendetta.Parlo in astratto naturalmente: pur preferendo le storie lunghe, personalmente acquisto tutte le pubblicazioni texiane, non per collezionismo, ma perché Non riesco a lasciare un inedito di Tex in edicola: per me quindi il problema non si pone. Peraltro, sempre a proposito di esperienze passate, il maxi di faraci la legge di starker mi piacque molto, per cui mi posso aggrappare a questo precedente per coltivare la speranza in buone storie...

 

D'estate qualcuno sonnecchia...

Ma fate in tempo a cambiare?

 

Se intendi la scritta incriminata, allora sì, c'è tutto il tempo.
Se intendi altro...

 

No no, mi riferivo alla sola scritta incriminata.
 
 

Sarebbe opportuno, perché per me ad esempio una sola storia di 324 pagine è più succulenta di due, e magari da questo potrei far dipendere se acquistare o meno l'albo.

 

... temo che rimarrai deluso. Da quanto ne so, c'è una sola storia lunga pronta per il Maxi ed è di Ruju & Diso. Vuoi davvero infliggerci Diso due anni di fila? :D
E poi al massimo sposteresti la cosa di un  anno e poi le due storie dovresti sorbirtele lo stesso perché altro materiale non c'è. Ci vorranno altri tre anni almeno per aver pronta un'altra storia lunga.

 

Sì, ho letto dalle tue anteprime (per le quali sempre ti ringrazio, anche se non sempre le ricordo) che non vi saranno storie lunghe per i Maxi per un po' di tempo. Sono francamente deluso: il Maxi (lo abbiamo detto mille volte, sopportate questa mia milleeunesima) aveva le potenzialità per essere una pubblicazione prelibata: l'unica occasione che un lettore ha di leggere una storia lunga di fila, senza l'odiosa attesa mensile. A differenza di te, ho sempre pensato che siano soprattutto le storie di ampio respiro (e di ampie pagine) le probabili candidate a diventare dei capolavori, laddove invece le storie più brevi possono essere anche ottime ma mai capolavori. Per me fino ad ora è stato così, poi vi sono delle eccezioni ma la mia idea in linea generale non cambia. E quindi, quale migliore occasione del Maxi per sfornare capolavori? E infatti, ecco che un certo anno ti trovi a leggere Nei Territori del NordOvest, e lo leggi in un'unica volta, tutto d'un fiato. E dici: che capolavoro. E pensi: che soddisfazione. E nel '91, quando avemmo l'occasione di leggere Oklahoma? Complice anche il mio entusiasmo di adolescente, tenni quel balenottero sul mio comodino per mesi, tanto ero entusiasta della semplice idea dell'esistenza di una simile storia e di un simile volumetto autoconclusivo: quasi non riuscivo a crederci. Poi. Poi quella pubblicazione virtualmente prelibata e potenzialmente foriera di soddisfazioni epiche si banalizza anno dopo anno, diventando una sorta di contenitore di scarti, da riciclare ai danni del fedelissimo che compra ugualmente. Sì, abbiamo potuto leggere Rio Hondo (che mi è piaciuto moltissimo, un piccolo capolavoro nella sua estrema classicità), il bellissimo Maxi di Manfredi, quello faraciano di Starker, almeno due capolavori di Segura (sia pure rimaneggiati in redazione), ma restano sempre troppo pochi rispetto al grigiume cui questa pubblicazione è stata spesso condannata. Abbiamo, noi lettori texiani, anche attraverso il forum, invocato un cambio di rotta per questa collana, ed in tutta risposta ci troviamo con questo esito: due storie più piccole invece di una più grossa. Io spero di sbagliarmi, ma francamente leggo questa cosa come una sorta di resa per la Casa Editrice, che non solo non vuole investire su questo formato ma continua a dirottare su di esso storie meno ambiziose, perché questo per me sono le storie più corte: sono meno ambiziose.
 
Io sono di quei fedelissimi che comprano a prescindere: spero veramente di potermi dire, finito il Maxi, soddisfatto di quanto letto: ma, soddisfazione a parte, per ora il mio pensiero è che si è preferito rinunciare a fare del Maxi un fiore all'occhiello (immaginiamo la pubblicazione di storie all'altezza di Oklahoma, affidate magari ad autori esterni o comunque infrequenti, quali lo stesso Berardi, Medda, Manfredi, ed altri ancora) per continuare ciò che si è fatto finora, rendendo il Maxi ricettacolo di storie di secondo livello. Magari buone storie (speriamo!) ma non quei capolavori che invece il formato del Maxi ci poteva dare.
 
Queste restano naturalmente le mie considerazioni di lettore. I problemi di reperibilità di nuovi sceneggiatori, di continuità del lavoro dei disegnatori (che non devono essere lasciati fermi, neanche se anziani), di pubblicazione a tutti i costi di una simile collana che al di là della qualità porta i suoi bei ed irrinunciabili introiti nelle casse della Casa Editrice (che anche su questi introiti punta nei suoi budget annuali e che quindi non devono venir meno da un anno all'altro); tutti questi problemi ed aspetti, dicevo, capisco che indirizzino le azioni dell'editore e del curatore, per cui da uomo d'azienda quale sono tendo anche a capire determinate logiche. Ma su Tex sono un lettore, e come tutti i lettori, disimpegnati e avidi, come i bambini, solo di sentirsi raccontare nuove storie, mi piacerebbe che le logiche aziendali si sposassero sempre con le mie aspettative.

Sto scrivendo una storia lunga per il Maxi e dal contenuto epocale... Ma non possiamo sfornarne una l'anno così. i disegnatori sono ahimè troppo lenti. Rischiamo di lasciare sguarnita la regolare.

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Una sola correzione al post di Ymalpas: Repetto se non erro debutta sulla regolare nella storia successiva al ritorno di Mefisto, quindi nei numeri 504-5 con la storia "Guerra nel deserto" del 2002 mi pare. Non che cambi molto era per precisare

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Sto scrivendo una storia lunga per il Maxi e dal contenuto epocale...

 

:help: :help: :help::clapping: :clapping: :clapping:

 

 

 

Merita invece, come scelta,  il 100.gif. Le storie epocali le voglio sulla serie regolare, mica a fare compagnia agli ultimi dimenticabili maxi Tex. 

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  • Sceriffi

 

 

Sto scrivendo una storia lunga per il Maxi e dal contenuto epocale...

 

:help: :help: :help::clapping: :clapping: :clapping:

 

 

 

Merita invece, come scelta,  il 100.gif. Le storie epocali le voglio sulla serie regolare, mica a fare compagnia agli ultimi dimenticabili maxi Tex. 

 

 

Qui non sono d'accordo. Per anni ci siamo lamentati della scarsa qualita` della collana e abbiamo auspicato un rilancio della stessa in tutte le maniere. E ora che si prospetta un Maxi Tex degno di questo nome, che Boselli stesso definisce EPOCALE (chissa` poi in che senso...), ci lamentiamo e rimpiangiamo le storie anonime degli ultimi anni? :furiosi75:

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Sto scrivendo una storia lunga per il Maxi e dal contenuto epocale...

 

:help: :help: :help::clapping: :clapping: :clapping:

 

 

 

Merita invece, come scelta,  il 100.gif. Le storie epocali le voglio sulla serie regolare, mica a fare compagnia agli ultimi dimenticabili maxi Tex. 

 

 

E se fosse di Font, la vuoi ancora? :) Lasciala sul maxi... non correre il rischio... la leggiamo lo stesso !

 

Ahahahaha

 

Bella notizia comunque!

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E qui non sono affatto d'accordo. Di capolavori, secondo la mia classifica personale, nell'ambito di meno di 220 pagine ne conosco almeno due: "Vendetta indiana""La sconfitta". Tra quelle che io classifico come ottime storie (appena un gradino sotto il capolavoro ci sono: "La ballata di Zeke Colter", "Bad River", "Eroe per caso." e non sono le sole.

 

Tuttavia non pretendo di farti cambiare idea.

 

E invece siamo d'accordo. Ho detto che "poi vi sono delle eccezioni" e quelle da te citate lo sono. Piccola differenza: per me "La ballata di Zeke Colter" non è un'ottima storia ma un piccolo capolavoro.

 

 

A prescindere dal fatto che non sono d'accordo con te sulla lunghezza delle storie, lo sono di meno se parliamo delle storie pubblicate sinora. Tutte le storie pubblicate sino al 2006, ad eccezione di "Rio Hondo" (che comunque io trovo una storia mediocre e tutt'altro che un capolavoro ma non discuto mai i gusti altrui)), sono state dirottate sul Maxi perché Sergio Bonelli, per un motivo o per l'altro, non le voleva nella serie regolare (e nel caso di "Figlio del vento"  nel Texone). Questo non vuol dire che tutte queste storie fossero mediocri o prive di ambizioni, anzi, quasi tutti erano decisamente di buono o ottimo livello.

Per i Maxi successivi non ci sono state storie ivi dirottate perché ritenute di qualità inferiore. Vero è che che le storie di Nizzi erano dello stesso livello di quelle pubblicate sulla serie regolare etc, ovvero molto basso. Altrettanto vero che diverse storie sono state affidate a Roberto Diso ma questo aveva altre motivazioni.

 

Probabilmente Sergio non le voleva non "per un motivo o per un altro", ma proprio perché le considerava scarti... io credo in un dirottamento scientifico verso questa collana di tutto ciò che l'editore considerava poco riuscito, per testi e/o disegni. 

 

 

 

La verità è che al suo arrivo come supervisore Boselli si è trovato davanti un problema e cioè non c'erano abbastanza storie per il Maxi e nemmeno disegnatori abbastanza veloci da garantire il numero di pagine necessario in tempi ragionevoli. L'unica soluzione consisteva in volumi con storie più brevi e così è stato fatto.

Il che non significa che si è abdicato alle storie lunghe ma che ci vuole tempo per avere storie lunghe.

Di disegnatori velocissimi ormai è rimasto solo Diso, gli altri ci mettono tra i due anni e mezzo a quattro anni per realizzare una storia di più di 300 pagine. Nel frattempo il Maxi deve comunque uscire. Solo chi ragiona esclusivamente da lettore potrebbe dire: non si fa uscire il Maxi finché non ne è pronto uno corposo. La casa editrice non può permettersi di saltare uscite. 

 

 

 

Sto scrivendo una storia lunga per il Maxi e dal contenuto epocale... Ma non possiamo sfornarne una l'anno così. i disegnatori sono ahimè troppo lenti. Rischiamo di lasciare sguarnita la regolare.

 

 

e infatti capisco e sono d'accordo anche su questo. Infatti ho premesso che non sono contento da lettore ma sono comprensivo da uomo d'azienda.

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Piccolo o grande off topic sul Tex di "Rio Hondo" che IMO è, senza avere grandi pretese,  la quintessenza del Tex che amo:

 

 

A prescindere dal fatto che non sono d'accordo con te sulla lunghezza delle storie, lo sono di meno se parliamo delle storie pubblicate sinora. Tutte le storie pubblicate sino al 2006, ad eccezione di "Rio Hondo" (che comunque io trovo una storia mediocre e tutt'altro che un capolavoro ma non discuto mai i gusti altrui)), sono state dirottate sul Maxi perché Sergio Bonelli, per un motivo o per l'altro, non le voleva nella serie regolare (e nel caso di "Figlio del vento"  nel Texone). Questo non vuol dire che tutte queste storie fossero mediocri o prive di ambizioni, anzi, quasi tutti erano decisamente di buono o ottimo livello.

 

 

Su "Rio Hondo" Carlo non ci siamo proprio! Mi riapproprio di un vecchio post della discussione su quella storia, dove quotavo Wasted Years:

 

 

 

Io non concordo affatto con le critiche mosse alla storia. L'ho trovata molto piacevole, ed è un buon esempio di come Nizzi sapesse muoversi bene nei canoni classici texiani. La trama è superclassica, è vero, ma il personaggio del vecchio pioniere, della gentile figliola a cui Carson fa simpaticamente la corte, del banchiere ingordo e del figlio idealista sono ben sfruttati. Tex è esattamente il contrario del piccione: riesce nelle azioni, intuisce le trappole, capisce chi ha davanti al volo e alla fine mette tutti nel sacco. Carson scherza e scherza, ma quando passa all'azione è un bel mastino. Devo dire che i giudizi impietosi mi trovano fortemente in disaccordo. Direi che un buon 8 lo merita, davvero di piacevole lettura.

 

Di tutti i giudizi espressi in questo topic, è quello che più si sposa con le mie idee e non è una novità, col vecchio wasted sulla materia texiana ci trovavamo spesso d'accordo. Storia davvero di piacevole lettura. Innanzitutto un Tex come piace a me, che sbatacchia gli avversari ridicolizzandoli, fa lo sbruffone, bisticcia verbalmente con Carson su ogni cosa e a ogni ora, strappandomi più di una risata. [...]

 

 

 

Se "Rio Hondo è finito sul maxi non è certo per la sceneggiatura di Nizzi, ma per i disegni di Repetto, poi promosso sulla serie regolare qualche anno dopo, IMO per un tardivo ripensamento.

 

I maxi si sono rivelati per anni un autentico "reservoir" in cui Sergio metteva gli "scarti". Le pur meritevoli storie di boselli dopo il texone 12 di Font, ossia il pregevole almanacco del 2000 e lo splendido maxi de 2001, perchè finirono sugli speciali ? Per lo stesso motivo per cui "Rio Hondo" finì nel maxi del 2002!!! Non certo per le sceneggiature particolarmente riuscite, ma per la paura di Sergio di mettere Repetto e Font sulla serie regolare, paura solo in seguito superata (purtroppo). 

 

Quoto in pieno, salvo il "purtroppo" tra parentesi :D

 

 

 

 

 

Sto scrivendo una storia lunga per il Maxi e dal contenuto epocale...

 

:help: :help: :help::clapping: :clapping: :clapping:

 

 

 

Merita invece, come scelta,  il 100.gif. Le storie epocali le voglio sulla serie regolare, mica a fare compagnia agli ultimi dimenticabili maxi Tex. 

 

 

Qui non sono d'accordo. Per anni ci siamo lamentati della scarsa qualita` della collana e abbiamo auspicato un rilancio della stessa in tutte le maniere. E ora che si prospetta un Maxi Tex degno di questo nome, che Boselli stesso definisce EPOCALE (chissa` poi in che senso...), ci lamentiamo e rimpiangiamo le storie anonime degli ultimi anni? :furiosi75:

 

 

Infatti! Ben venga questa storia invece, rivitalizziamo il Maxi  :clapping:

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  • Collaboratori

E se fosse di Font, la vuoi ancora?  :) Lasciala sul maxi... non correre il rischio... la leggiamo lo stesso !

 

Ahahahaha

 

Bella notizia comunque!

 

 

Tanto sul maxi ci finisce lo stesso e non te la disegna certo Font. Cioè il contrario esatto di quello che auspico. 

 

 

Qui non sono d'accordo. Per anni ci siamo lamentati della scarsa qualita` della collana e abbiamo auspicato un rilancio della stessa in tutte le maniere. E ora che si prospetta un Maxi Tex degno di questo nome, che Boselli stesso definisce EPOCALE (chissa` poi in che senso...), ci lamentiamo e rimpiangiamo le storie anonime degli ultimi anni? :furiosi75:

 

 

Ci siamo lamentati e ne abbiamo chiesto anche la chiusura. Sui maxi andrebbero belle storie e storie ben disegnate. Il che non è esattamente il nostro caso: cioè storia epocale, disegnata da ??? ( scommettiamo una birra che ??? sarà uno dei ben noti "velocisti" rimasti senza lavoro ? )

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  • Sceriffi

 

Qui non sono d'accordo. Per anni ci siamo lamentati della scarsa qualita` della collana e abbiamo auspicato un rilancio della stessa in tutte le maniere. E ora che si prospetta un Maxi Tex degno di questo nome, che Boselli stesso definisce EPOCALE (chissa` poi in che senso...), ci lamentiamo e rimpiangiamo le storie anonime degli ultimi anni? :furiosi75:

 

Ci siamo lamentati e ne abbiamo chiesto anche la chiusura. Sui maxi andrebbero belle storie e storie ben disegnate. Il che non è esattamente il nostro caso: cioè storia epocale, disegnata da ??? ( scommettiamo una birra che ??? sarà uno dei ben noti "velocisti" rimasti senza lavoro ? )

 

Tra le storie che sappiamo essere in lavorazione, dovrebbe essercene una di Boselli e affidata a Del Vecchio, prevista sul maxi: che Borden stia parlando di questa, o si tratta di un nuovo soggetto (e affidato a chi?).

Tra l'altro, scorrendo il topic delle storie in lavorazione, mi pare che le uniche per ora destinate al Maxi siano Ruju&Cossu (che pero` non dovrebbe essere di 330 pagine, e deve essere complementata da un'altra storia) e Ruju&Diso, che dovrebbero occupare i maxi 2016 e 2017. E dopo?

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Io comunque sono contentissimo che sia in preparazione una storia epocale per il Maxi, la scarsa qualità di questa collana iniziava a stufarmi e condivido in toto il pensiero di pecos. Devo però dire che sono anche d'accordo con Monni quando dice che ci sono molti casi di storie non lunghe che sono dei capolavori o quasi. Per esmpio il Maxi I due volti della vendetta a me era piaciuto molto e trovo che le due storie in esso contenute siano buone se non ottime.

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  • Sceriffi

Io comunque sono contentissimo che sia in preparazione una storia epocale per il Maxi, la scarsa qualità di questa collana iniziava a stufarmi e condivido in toto il pensiero di pecos. Devo però dire che sono anche d'accordo con Monni quando dice che ci sono molti casi di storie non lunghe che sono dei capolavori o quasi. Per esmpio il Maxi I due volti della vendetta a me era piaciuto molto e trovo che le due storie in esso contenute siano buone se non ottime.

 

Discorso vecchio, io sono invece tra quelli che pensano che i capolavori veri e propri si trovino solo tra le storie di una certa lunghezza (non le ottime storie, di cui abbiamo diversi esempi anche tra storie piu` brevi). Visto pero` il proliferare di collane che propongono storie brevi o brevissime (almanacco/magazine, color tex, album tex), mi piacerebbe che il maxi ospitasse invece storie da 330 pagine. Purtroppo la scarsa programmazione degli anni passati e la velocita` dei disegnatori, come sappiamo, lo rendono impossibile almeno nei prossimi anni.

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E se fosse di Font, la vuoi ancora?  :) Lasciala sul maxi... non correre il rischio... la leggiamo lo stesso !

 

Ahahahaha

 

Bella notizia comunque!

 

 

Tanto sul maxi ci finisce lo stesso e non te la disegna certo Font. Cioè il contrario esatto di quello che auspico. 

 

 

Qui non sono d'accordo. Per anni ci siamo lamentati della scarsa qualita` della collana e abbiamo auspicato un rilancio della stessa in tutte le maniere. E ora che si prospetta un Maxi Tex degno di questo nome, che Boselli stesso definisce EPOCALE (chissa` poi in che senso...), ci lamentiamo e rimpiangiamo le storie anonime degli ultimi anni? :furiosi75:

 

 

Ci siamo lamentati e ne abbiamo chiesto anche la chiusura. Sui maxi andrebbero belle storie e storie ben disegnate. Il che non è esattamente il nostro caso: cioè storia epocale, disegnata da ??? ( scommettiamo una birra che ??? sarà uno dei ben noti "velocisti" rimasti senza lavoro ? )

 

 

Si Tratta di Del Vecchio e non è un velocista ma uno da dieci pagine al mese di media. Ti addebiterò la birra alla prima occasione. :D

Ne dovrai pagare tante. :D  :D

 

Ma veniamo alle tue affermazioni e tralasciamo il fatto che hai usato anche questo topic per uno dei tuoi ormai abituali attacchi a Font, perché qui almeno aveva senso che ci fosse..

Io dal Maxi mi aspetto che ci siano storie belle e non solo ben disegnate. Ma davvero non è così?

 

Tralasciamo "Oklahoma", che pure è realizzato da un Letteri ancora in buona forma, e partiamo da quando il Maxi diventa un'uscita regolare. I primi due vedo al servizio di più che valide sceneggiature di Segura, un Ortiz ancora al top della forma, i numeri 4, 6, 9 e 16 sono realizzati da Repetto, autore che io ho sempre apprezzato col suo tratto reminescente ad un tempo di Del Castillo e di Ticci. Cossu si è rivelato un disegnatore di buon livello, veloce quanto basta e di qualità più che accettabile.

I punti dolenti sono i Maxi 2003, 2010  e 2013 realizzati da Diso e quelli 2004, 2009, 2011 disegnati da Ortiz ormai in fase calante.

 

In più, diversamente da te, io le storie epiche ed epocali le voglio anche nel Maxi. Primo perché penso che le uscite di una serie abbiano tutte pari dignità, non devono esserci,per così dire, figli e figliastri, e secondo perché le uscite speciali debbano avere anche storie speciali.

Negli USA eventi epocali per i personaggi si sono visti sugli Annual e non sulla serie regolare come il matrimonio di Reed Richards e Susan Storm dei Fantastici Quattro nel 1965, la nascita del loro figlio nel 1968 o il matrimonio di Peter Parker e Mary Jane Watson nel 1987.

Non lamentarti se nei Maxi finiscono gli scarti se sei tu stesso a volerlo.

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  • Collaboratori

Che vuol dire "epocale" ?

 

a ) E' sinonimo di "grande storia" ?

 

b ) O l'aggettivo usato da Borden sottintende per esempio: "epocale come il ritorno di Barbanera" o "epocale come il ritorno di Tesah" o "epocale come una nuova storia d'amore di Tiger" ecc.

 

Ben vengano nel maxi storie del tipo A, non certo del tipo B, che vanno raccontate sulla serie regolare.

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Allora seguendo questo ragionamento anche l'atteso texone di Andreucci non va bene raccontando il primo incontro di Tex con un importante personaggio della saga come Cochise? A me sinceramente Barbanera e soprattutto Tesah (tornerà mai?) sul Maxi andrebbero benone

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Allora seguendo questo ragionamento anche l'atteso texone di Andreucci non va bene raccontando il primo incontro di Tex con un importante personaggio della saga come Cochise? A me sinceramente Barbanera e soprattutto Tesah (tornerà mai?) sul Maxi andrebbero benone

 

Ben detto. :D

 

P.S. Il Texone di Andreucci racconterà anche il primo incontro con Cochise ma non sarà il fulcro della storia.

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Che vuol dire "epocale" ?

 

a ) E' sinonimo di "grande storia" ?

 

b ) O l'aggettivo usato da Borden sottintende per esempio: "epocale come il ritorno di Barbanera" o "epocale come il ritorno di Tesah" o "epocale come una nuova storia d'amore di Tiger" ecc.

 

Ben vengano nel maxi storie del tipo A, non certo del tipo B, che vanno raccontate sulla serie regolare.

 

A naso tendo a credere che Boselli si riferisca alla A.

 

Anche io credo che la B debba stare sulla regolare.

 

Allora seguendo questo ragionamento anche l'atteso texone di Andreucci non va bene raccontando il primo incontro di Tex con un importante personaggio della saga come Cochise? A me sinceramente Barbanera e soprattutto Tesah (tornerà mai?) sul Maxi andrebbero benone

 

Non paragonerei il Maxi al Texone, il Texone è palesemente una serie più "prestigiosa" (almeno per me). Un soggetto "prestigioso" come quello di un Tex Giovane e un disegnatore "prestigioso" come Andreucci vanno bene su una seria "prestigiosa" come il Texone, anche se fosse stato metterlo sulla regolare sarebbe stata una scelta più tradizionale.

Per il Maxi, magari 15 anni fa avrei anche detto si a storie di questo tipo epocale "B", ma oggi dal momento che è caduto in basso direi che è meglio metterle altrove.

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Ora che borden ci ha rivelato la prossima ventura storia epocale lunga sul Maxi che a quanto dice Carlo sarà realizzata da Del Vecchio e posto che a me va più che bene che sul Maxi si possano leggere storie maxi considerando che tale attributo lo vedo calzare più alla dimensione della storia che al volume dell'albo, tornerei a commentare il Maxi in imminente uscita,oggetto di questa discussione.

E' vero che conterrà due storie, ma come chiarito da Tito, avranno un filo conduttore comune nella giustizia,tanto da valere il titolo cumulativo La giustizia di Tex.

Ora qualcuno potrà obiettare che in questo caso ci troviamo di fronte non un albo monografico, bensì antologico in quanto composto da due episodi per quanto entrambi autoconclusivi.

E' oggettiva la difficoltà di trovare oggi un disegnatore che coniughi la velocità alla qualità richiesta un tempo dagli editori e pretesa oggi dai lettori, per cui dobbiamo rassegnarsi all'idea di trovare in futuro Maxi realizzati a due mani con episodi differenti, ma se una tantum si riesce a farne uscire uno di qualità della lunghezza idonea a definirlo Maxi personalmente non posso che esserne soddisfatto. Se poi la storia raccontata abbia diritto di cittadinanza sulla serie regolare o su una collana extra lo lascio ben volentieri decidere a Boselli.

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Che vuol dire "epocale" ?
 
a ) E' sinonimo di "grande storia" ?
 
b ) O l'aggettivo usato da Borden sottintende per esempio: "epocale come il ritorno di Barbanera" o "epocale come il ritorno di Tesah" o "epocale come una nuova storia d'amore di Tiger" ecc.
 
Ben vengano nel maxi storie del tipo A, non certo del tipo B, che vanno raccontate sulla serie regolare.


E' divertente vedervi sfruculiare. D'altronde i forum servono a questo...


Ti vengo in aiuto --- come potrei essere tanto presuntuoso da promettere una A?... le grandi storie mica vengono a richiesta...

Quindi una B, che , per qualche motivo insindacabile, ma che sarà infine comprensibile alla lettura (e fidatevi del curatore, una volta tanto!) sarebbe oltremodo inadatta alla regolare...

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Che vuol dire "epocale" ?
 
a ) E' sinonimo di "grande storia" ?
 
b ) O l'aggettivo usato da Borden sottintende per esempio: "epocale come il ritorno di Barbanera" o "epocale come il ritorno di Tesah" o "epocale come una nuova storia d'amore di Tiger" ecc.
 
Ben vengano nel maxi storie del tipo A, non certo del tipo B, che vanno raccontate sulla serie regolare.

E' divertente vedervi sfruculiare. D'altronde i forum servono a questo...


Ti vengo in aiuto --- come potrei essere tanto presuntuoso da promettere una A?... le grandi storie mica vengono a richiesta...

Quindi una B, che , per qualche motivo insindacabile, ma che sarà infine comprensibile alla lettura (e fidatevi del curatore, una volta tanto!) sarebbe oltremodo inadatta alla regolare...
 

 

Hai capito....

 

Molto intessante. Ecco, sembra che ora oltre a scervellarci sul personaggio misterioso di WInnipeg potremo scervellarci anche su che diavolo di storia sia, essendo B, e perchè stranamente sia oltremodo inadatta per la regolare.

 

:wacko:

 

Comunque, di bene in meglio.

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Che vuol dire "epocale" ?
 
a ) E' sinonimo di "grande storia" ?
 
b ) O l'aggettivo usato da Borden sottintende per esempio: "epocale come il ritorno di Barbanera" o "epocale come il ritorno di Tesah" o "epocale come una nuova storia d'amore di Tiger" ecc.
 
Ben vengano nel maxi storie del tipo A, non certo del tipo B, che vanno raccontate sulla serie regolare.

E' divertente vedervi sfruculiare. D'altronde i forum servono a questo...


Ti vengo in aiuto --- come potrei essere tanto presuntuoso da promettere una A?... le grandi storie mica vengono a richiesta...

Quindi una B, che , per qualche motivo insindacabile, ma che sarà infine comprensibile alla lettura (e fidatevi del curatore, una volta tanto!) sarebbe oltremodo inadatta alla regolare...
 

 

Insomma, una storia che è bene non spezzare in tre parti per qualche motivo  che tu sai.

Se la memoria non mi tradisce, stando a quanto hai detto a Cartoomics, ci sarà il ritorno di un vecchissimo avversario del passato remoto che, lo hai detto rispondendo ad una mia precisa domanda, non è John Coffin. :D

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  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex
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