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[Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex


Sam Stone
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Le due storie del Maxi Tex n. 19  

43 utenti hanno votato

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A questo punto mi chiedo se, senza voler svelare particolari strutturali qualcuno possa aggiornarci sul numero di tavole realizzate da Del Vecchio e a che punto è arrivata la sceneggiatura. L'albo è sempre previsto tra quattro anni o dobbiamo aspettarci uno slittamento?

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Che vuol dire "epocale" ?
 
a ) E' sinonimo di "grande storia" ?
 
b ) O l'aggettivo usato da Borden sottintende per esempio: "epocale come il ritorno di Barbanera" o "epocale come il ritorno di Tesah" o "epocale come una nuova storia d'amore di Tiger" ecc.
 
Ben vengano nel maxi storie del tipo A, non certo del tipo B, che vanno raccontate sulla serie regolare.

E' divertente vedervi sfruculiare. D'altronde i forum servono a questo...


Ti vengo in aiuto --- come potrei essere tanto presuntuoso da promettere una A?... le grandi storie mica vengono a richiesta...

Quindi una B, che , per qualche motivo insindacabile, ma che sarà infine comprensibile alla lettura (e fidatevi del curatore, una volta tanto!) sarebbe oltremodo inadatta alla regolare...
 

 

Tu così ci fai del male... ;)

 

Comunque, al di là delle motivazioni che hanno portato l'editore a pubblicare Nei Territori del Nord-Ovest su di un Maxi, essa rappresenta una storia epocale, in entrambi i sensi:

 

- di tipo A, perché è una grande storia;

 

- ma anche di tipo B, perché in fin dei conti racconta il Passato di uno dei comprimari della saga. Brandon non è mai stato così vivo, così penetrante, così vero come in questa storia. E' sempre stato un buon comprimario, ma con Nei Territori del Nord-Ovest diventa protagonista.

 

Epocale già lo era questa storia, ed è finita su un Maxi.

 

E' un bene che Mauro stia pensando ad altre operazioni simili!

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Una discussione così calda in un topic dedicato a un Maxi  per giunta non ancora uscito mi sembra sinonimo di cambiamento dei tempi.

Che il rilancio della collana possa passare anche da questo è un dato incontrovertibile e se la pubblicità è l'anima del commercio anche la curiosità è in grado di accrescere le aspettative.

Apprezzo oltremodo il fatto che Mauro dedichi parte del suo tempo a seguire le nostre argomentazioni nobilitandole con interventi autorevoli,

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A questo punto mi chiedo se, senza voler svelare particolari strutturali qualcuno possa aggiornarci sul numero di tavole realizzate da Del Vecchio e a che punto è arrivata la sceneggiatura. L'albo è sempre previsto tra quattro anni o dobbiamo aspettarci uno slittamento?

 

Se Del Vecchio ha cominciato a lavorare ad aprile ora è circa a pag. 40, sempre che prima non si sia dedicato ad uno degli albi che realizza per il mercato francese. Con il ritmo che ha di solito Del Vecchio , se la storia è di 330 pagine, non potrà essere pronta per la pubblicazione prima dell'estate 2018 ad essere ottimisti.

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  • 4 settimane dopo...

Retroscena di un errore di stampa da https://www.facebook.com/TexSergioBonelliEditore

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Un'altra curiosità relativa al prossimo Maxi riguarda il titolo, La giustizia di Tex, che non è inedito essendo già stato utilizzato per il numero 181 della Collezione storica a colori i cui volumi riportavano titoli differenti da quelli delle storie che riproponevano.

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  • Collaboratori

Svista preoccupante. Nel 2015:

- l'ombra sbagliata nella copertina "Luna insanguinata", opportunamente segnalata e non corretta;

- Il braccio che spunta dal niente nell'albo di Manfredi & Leomacs nel personaggio dello sceriffo Randy;

- gli occhi senza pupille di Carson nel color Tex estivo;

- la svista della scritta, corretta e poi stampata!!!

Dobbiamo aspettarci un ritardo nella pubblicazione del maxi ?

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Quello che ho preso io ha la scritta sbagliata, per curiosità mi chiedo quale sia la tiratura delle due versioni, quale dal punto di vista collezionistico sarà considerata originale, quale valore in futuro possano arrivare a raggiungere, se per avere la collezione completa sia necessario avere entrambe le versioni...

Scherzi a parte un Maxi che raggiunge la sufficienza senza andare oltre...

La prima storia di Faraci e Cossu ripropone il ragazzo accusato ingiustamente, ma al contrario di altre volte, per quanto incolpevole di quanto imputatogli si rende responsabile di una lunga scia di sangue fino allo scontro finale con Tex che .....

La seconda, di Faraci e Ortiz, è una storia di indiani dove Aquila della Notte è chiamato a riportare sulla retta via un giovane guerriero...

In entrambi i casi i colpevoli sono da cercare al di fuori dei sospettati e in entrambi casi alla fine a trionfare sarà la Giustizia di Tex

Disegni da Maxi. Il tratto chiaro e pulito di Cossu si contrappone a quello sporco e carico di neri di Ortiz.
Il commiato del disegnatore spagnolo, a quasi due anni dalla sua scomparsa, ci presenta un tratto che, pur perdendo gran parte della potenza, conserva molte caratteristiche che ci fanno pensare con un pizzico di nostalgia alle molte avventure da lui realizzate.

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Noto che di questo Maxi si parla quasi esclusivamente dell'errore,negli ultimi tempi direi ricorrente,della copertina piuttosto che dellE storiE.....forse perchè lo annovereremo tra i "dimenticabili ??

Il primo raccontino,"La rabbia di Rick Melville",è quasi la fotocopia di "Nodo scorsoio" uscito recentemente e se si somma questo alla noiosaggine della storia,si può comprendere la mia impazienza nel vedere la scritta "fine" a pagina 160. Cossu benino,ma fin troppo "pulito".

Con "Il prezzo dell'odio" si va un pochino meglio,soprattutto,secondo me,per i disegni di Ortiz che sguazzava bene in situazioni,paesaggi ed Apaches di questo tipo. 
Alla fine,però,mi sono chiesto,come ritengo molti di voi,< Perchè diavolo Reynolds confessa al mondo intero le sue colpe(e non ditemi per due pugni),quando non c'era uno straccio di prova legale che lo accusasse???>

Confermo quello che scrissi in un recente passato : lunga pausa per Faraci e pensionamento (viste le altre numerosissime uscite) per un Maxi ultimamente così stucchevolmente mediocre e deludente.                                             Voto : 5 (grazie ai disegni.......)

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Il primo raccontino,"La rabbia di Rick Melville",è quasi la fotocopia di "Nodo scorsoio" uscito recentemente e se si somma questo alla noiosaggine della storia,si può comprendere la mia impazienza nel vedere la scritta "fine" a pagina 160. 

Confermo quello che scrissi in un recente passato : lunga pausa per Faraci e pensionamento (viste le altre numerosissime uscite) per un Maxi ultimamente così stucchevolmente mediocre e deludente.                                             Voto : 5 (grazie ai disegni.......)

Nonostante tutto, un'occasione a Faraci gliela volevo dare... ma dopo questa recensione e quelle che sto leggendo anche altrove, mi sta passando la voglia!
Spero che la prima storia del maxi non somigli davvero a quella robetta di "Nodo scorsoio"! 

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Il primo raccontino,"La rabbia di Rick Melville",è quasi la fotocopia di "Nodo scorsoio" uscito recentemente e se si somma questo alla noiosaggine della storia,si può comprendere la mia impazienza nel vedere la scritta "fine" a pagina 160. 

Confermo quello che scrissi in un recente passato : lunga pausa per Faraci e pensionamento (viste le altre numerosissime uscite) per un Maxi ultimamente così stucchevolmente mediocre e deludente.                                             Voto : 5 (grazie ai disegni.......)

Nonostante tutto, un'occasione a Faraci gliela volevo dare... ma dopo questa recensione e quelle che sto leggendo anche altrove, mi sta passando la voglia!
Spero che la prima storia del maxi non somigli davvero a quella robetta di "Nodo scorsoio"! 

Ha lo stesso tema, ovvero un giovanotto accusato e condannato ingiustamente per omicidio, ma lo svolgimento e la risoluzione sono  completamente diversi. Un paio di appunti qua e là li avrei anche ma su questioni marginali. L'idea di fondo della trama non manca di interesse e di originalità e non è cosa da poco.
La seconda storia ha forse un ritmo più incalzante che ne riscatta la prevedibilità. L'unica nota veramente dolente, sono i disegni di Ortiz, ma gli va dato comunque, l'onore delle armi.
:(

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Il primo raccontino,"La rabbia di Rick Melville",è quasi la fotocopia di "Nodo scorsoio" uscito recentemente e se si somma questo alla noiosaggine della storia,si può comprendere la mia impazienza nel vedere la scritta "fine" a pagina 160. 

Confermo quello che scrissi in un recente passato : lunga pausa per Faraci e pensionamento (viste le altre numerosissime uscite) per un Maxi ultimamente così stucchevolmente mediocre e deludente.                                             Voto : 5 (grazie ai disegni.......)

Nonostante tutto, un'occasione a Faraci gliela volevo dare... ma dopo questa recensione e quelle che sto leggendo anche altrove, mi sta passando la voglia!
Spero che la prima storia del maxi non somigli davvero a quella robetta di "Nodo scorsoio"! 

Anche se Carlo,con la sua solita classe e signorilità,fa qualche distinguo,Paco,credimi,è la stessa solfa......(adesso che ho anche letto la trama di "Ricercato : vivo o morto" mi associo al tuo "che palle!!!!" ). 

Comunque,per comprendere quanto ai forumisti interessi questo Maxi basta contare i post a lui dedicati....e non siamo in agosto !!

Vi consiglio caldamente di :

1) Se siete indecisi tra "Frontera" ed il Maxi,comprate il primo ad occhi chiusi

2) Se siete lettori di Tex,fatevelo prestare

3) Se siete collezionisti,aspettate e compratelo di seconda mano

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Un momento, scusate. Che una storia possa piacere o meno è soggettivo e insindacabile.
Ma i "distinguo" che fa Carlo Monni sono dati oggettivi, e non di poco conto.
Poi vedete voi, eh. 

Suerte!
TF
 

Che le tre storie citate ovvero "Nodo scorsoio""La rabbia di Rick Melville"  e "Ricercato vivo o morto" si basino sullo stesso spunto di base è un dato di fatto indiscutibile. In tutte e tre si parla di un  uomo accusato ingiustamente di omicidio e in fuga dalla Giustizia.,
Da qui a dire che si tratta della stessa storia ce ne corre, però. Tito  ha ragione
Le similitudini finiscono qui, infatti. L'intero svolgimento e la risoluzione sono profondamente diversii. Anche Boselli dice che la sua storia è molto diversa dalle altre due.
Che poi qualcuno possa giudicarle tutte belle o tutte brutte, questo è un idscorso che riguarda i gusti soggettivi di ognuno, non dati oggettivi.
A Paco, che dice "Che palle"! dico che non può che prendersela con i tempi di lavorazione dei disegnatori (e in almeno un caso coi loro ritardi) se queste tre  storie escono a così breve distanza l'una dall'altra.
Certo, Boselli avrebbe potuto mettere sul Maxi una storia lunga già pronta di Ruju & Diso, ma poi vi sareste tutti lamentati che sul Maxi c'è sempre Diso.
Avrebbe anche, magari, potuto mettere la storia di Danubio a gennaio invece che a novembre ma non è che la percezione di vicinanza sarebbe cambiata molto e poi, anche se secondo me rischi non ce n'erano, avrà pensato che così anche Dotti poteva terminare la sua storia con maggiore tranquillità.
Insomma, ogni scelta lo avrebbe esposto a critiche ma una scelta andava comunque fatta.

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Non metto in dubbio che le storie siano diverse; e non metto in dubbio che non sia colpa di Boselli se i disegnatori hanno finito quasi in contemporanea.
Ma ciò non toglie che trovarmi tre storie dal soggetto molto molto simile nel giro di pochissimo tempo, mi porti a dire, da lettore, un giustificatissimo "che palle!" :)

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  • Collaboratori

Io l'ho comprato perché colleziono, anche, la serie maxi. Forse lo leggerò, ma non so se e quando. Non è certo il nome di Faraci che mi spaventa. Sono le tavole e neanche quelle di Cossu, che pure non giudico autore da Tex. Comunque non sono solito a questo tipo di commenti, potrei farlo nella sezione riservata amministrativa, ma è giusto che inserisca il mio messaggio qui, per cui chi inserisce il sondaggio per valutare in decimi le due storie, si preoccupi anche dei sondaggi sui personaggi, perché per i motivi sopra elencati non potro farci fronte io stesso. Grazie.

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Storie, sceneggiature da non considerare capolavori, Tito Faraci è un po' ripetitivo nel suo connotare un solo grande colpevole e i suoi scagnozzi, ma ammetto che il mio giudizio è pregiudicato dalla altissima considerazione per la storia che inizia con l'albo mensile Winnipeg. Piacevoli e notevoli, invece i disegni. Cossu a suo agio nella "ligne claire" e abbastanza, elegantemente e proficuamente, civitelliano.
Nella seconda storia torna Ortiz, che sporca e impolvera, che esagera con la coloritura delle facce degli indiani e che comunque ancora una volta si mostra e si dimostra ottimo per le storie di frontiera

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Non metto in dubbio che le storie siano diverse; e non metto in dubbio che non sia colpa di Boselli se i disegnatori hanno finito quasi in contemporanea.
Ma ciò non toglie che trovarmi tre storie dal soggetto molto molto simile nel giro di pochissimo tempo, mi porti a dire, da lettore, un giustificatissimo "che palle!" :)

Ma infatti nessuno ti nega il diritto di farlo. Io stesso sono rimasto, per dire, un po' irritato da questo fatto, quindi non posso che giustificarmi e perfino accodarmi a te.:lol:

Quel che volevo dire è, però, che capisco Boselli. Da un lato non se l'è sentita di appiopparci due Maxi di fila dello stesso disegnatore, cioé Diso, dall'altro, quando ha visto che Ticci (perché nessuno mi toglie dalla testa che di lui si tratta;))non ce l'avrebbe fatta in tempo utile per marzo, ha preso l'unica storia pronta che aveva e l'ha usata come tappabuchi (cosa che chissà quante volte sarà accaduta in passato senza che noi lettori ce ne accorgessimo).

Noi da semplici lettori tendiamo spesso a dimenticare quelle che sono le esigenze di una casa editrice, tra cui quella di garantire l'uscita regolare dei suoi albi.
Non mi intendo molto (o per niente ad essere esatti:D) di questioni legate a distribuzione etc. ma ho la sensazione che il mancato rispetto delle date di consegna o addirittura il saltare un'uscita possa comportare conseguenze economiche (pagamento di penali o comunque del compenso al distributore) oltre che di immagine per la casa editrice.

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Carlo sono d'accordo su tutto ciò che scrivi circa le ragioni che hanno prodotto questa strana situazione,sta di fatto,però,che nel giro di 6 mesi,per un totale di tre albi della serie regolare e di una storia del Maxi ci troviamo a leggere tre sceneggiature simili all'80%...

Io tornerei,però,sul Maxi,che,a questi livelli per me assai scarsi e,ripeto,a fronte delle altre numerose pubblicazioni,dovrebbe essere ripensato o pensionato.

Negli ultimi 6 anni IMHO a pieni voti "L'ora del massacro",più che sufficiente "La legge di Starker",decisamente insufficienti gli altri ("La belva umana","Alaska","L'avamposto dell'infamia" e quest'ultimo.

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Carlo sono d'accordo su tutto ciò che scrivi circa le ragioni che hanno prodotto questa strana situazione,sta di fatto,però,che nel giro di 6 mesi,per un totale di tre albi della serie regolare e di una storia del Maxi ci troviamo a leggere tre sceneggiature simili all'80%...


Mi permetto di correggerti: soggetti, non sceneggiature. La sceneggiatura di "Nodo scorsoio"  e quella de "La rabbia di Rick Melville" sono decisamente diverse. Diverse le cose che accadono e diversi i personaggi. Alcuni di loro rispondono a certi archetipi e per questo sembrano somigliarsi ma la loro caratterizzazione e le loro azioni sono decisamente diverse come pure la figura del ricercato e l'epilogo di questa storia che con quello di Nodo scorsoio" non ha nulla a che fare
Questo non è un giudizio di merito, le due storie possono piacere o non piacere, non è questo il punto, ma proprio una valutazione sulla struttura, l'articolazione delle due storie.

Io tornerei,però,sul Maxi,che,a questi livelli per me assai scarsi e,ripeto,a fronte delle altre numerose pubblicazioni,dovrebbe essere ripensato o pensionato.


Pensionato, te lo scordi. Nessun editore con un minimo di sale in zucca chiuderebbe una serie in attivo  e che quindi porta profitto, ci mancherebbe.
Ripensato, è quello che stanno facendo. La strategia delle due storie ad albo permette di preparare nel tempo necessario albi con storie lunghe come quella di Boselli & Del Vecchio che, per forza di cose, non potrà essere pronta prima del 2018 o 2019 addirittura.

Negli ultimi 6 anni IMHO a pieni voti "L'ora del massacro",più che sufficiente "La legge di Starker",decisamente insufficienti gli altri ("La belva umana","Alaska","L'avamposto dell'infamia" e quest'ultimo..


Qui si va nel campo dei giudizi soggettivi. Di quelli da te citati, io, ad esempio, promuovo come storia quasi tutti e a livello di disegni li boccio tutti a parte "la legge di Starker" e "La rabbia di Rick Melville"
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  • Collaboratori

Ho aggiunto i sondaggi per valutare storia e disegni delle due storie contenute nel maxi, secondo il nuovo metodo. Pur avendo comprato il maxi in questione, come ho detto precedentemente, l'ho già imbustato senza leggerlo, per cui non posso proporre anche i sondaggi sui personaggi.

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Anch'io ho preso il Maxi e l'ho subito imbustato.
Ho l'abitudine di non leggere una storia se ce n'è un'altra in sospeso (il 660 lo comprerò domani), e ho già fatto una eccezione per il breve "Frontera".
Però non sono riuscito a non sfogliarlo, così mi sono accorto di altre curiosità a parte il famoso "refuso" che entrerà nella storia quasi quanto il "Campidoglio".
Ho controllato sommariamente e mi sembra che questo Maxi sia il primo in cui non c'è nessuna presentazione delle storie (a parte la quarta di copertina) e nel volume sono presenti due "frontespizi".
Con questo termine intendo la tavola di Galep con il titolo e i quattro pards, che altrove ho visto chiamare (per me erroneamente)  "Splashpage".


Su questo disegno storico, che ho avuto il privilegio di osservare in originale, avrei qualcos'altro da dire: mi sapete indicare dove (e se) mi posso esprimere?

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Letto il maxi con un pò di apprensione per il contenuto, devo dire che se all'ultima storia di Tito non avevo dato giudizi a questa mi è venuta voglia di darglielo.
La prima storia è una classicheggiante con leggera variazione che per me va letta, Faraci qui ha dato una sorta di lettura Texiana ad una trama già provata ma è riuscito a renderla perlomeno interessante, certo niente di chè ma si comincia a vedere una sorta di affiancamento a quello che il modello Tex impone per piacere ad un pubblico vario come quello del ranger, non spiego niente per opportunità ma la giudicherei con un 6,5. Capitolo disegni devo dire buoni da parte di Cossu, anche se alcune vignette di notte andrebbero ripensate.
La seconda storia invece mi sembra un puzzle di situazioni texiane, il che dimostra che il buon Tito sta premendo per capire il modus operandi ma ancora non ha le idee chiare e quindi crea con un pò troppa pressione addosso, capitolo disegni dò ragione a Monni ... " onore delle armi "

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Io non sono deluso da questo Maxi, ma dal Maxi come prodotto editoriale. Un bel malloppone che potrebbe contenere storie di ampio respiro e potenziali capolavori deve accontentarsi di accogliere due storie semi-brevi il cui pregio principale è l'onestà... che peccato e che spreco.

Due storie oneste, dicevo, che hanno il linguaggio giusto e scorrono con piacere: nella prima mi pare eccessiva la solidarietà di Tex nei confronti di uno che, pur avendo subito un'ingiustizia, si è poi comunque tramutato in un'autentica belva sanguinaria; nella seconda non ho invece capito il piano di Puma Nero: la sua ribellione in cosa consisteva? nello starsene rintanato nel deserto in attesa che i bianchi andassero a stanarli? "Siamo come ragni nella tela", ma che tattica di guerriglia è questa? Non l'ho francamente capita, forse Tito potrà darmi altre spiegazioni in merito. A parte questo, reputo soprattutto la seconda una bella storia, con bei dialoghi e personaggi efficaci: oltre a Puma Nero, mi sono piaciuti anche Cervo Veloce e il vilain della storia, la cui unica pecca è quella già menzionata di una troppo rapida ma in fin dei conti ininfluente confessione. I disegni di Ortiz, pur in tremendo calo, li trovo sempre suggestivi: ho trovato peggiori i cali di altri disegnatori storici della serie, francamente.

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oltre a Puma Nero, mi sono piaciuti anche Cervo Veloce e il vilain della storia.


N'artro Cervo Veloce? Dopo il braccio destro di Nuvola Bianca e quello del Maxi scorso (se non erro), si stanno a dir poco moltiplicando!

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