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TWF - Tex Willer Forum

[661] Ricercato vivo o morto!


La storia, i disegni e i personaggi  

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Quoto tutto quanto dice Carlo Monni: un finale drammatico per questa storia sarebbe stato un non senso, non c'è niente infatti che lasci presuporre una conclusione tragica. Anzi, al contrario, diverse sequenze sono luminose, improntate all'ottimismo, nelle 110 pagine mai il lettore palpita veramente per la sorte del giovane Cartland - la presenza così vicina dei due pards transmette poi un sentimento pervasivo di sicurezza. Diversamente dall'Andy Wilson di "Caccia all'uomo" che è un personaggio ambiguo, forse non completamente marcio nell'animo ma sicuramente colpevole dell'omicidio che gli attribuiscono, la cui morte serve anche ad introdurre prepotentemente la figura del giudice Maddox, di Cartland non dubitiamo mai dell'innocenza. Se Andy Wilson può morire e su Tex calare così la pesante responsabilità, tutto è attenuato dal fatto che Andy sulla forca ci sarebbe finito probabilmente lo stesso. Certo, poi, Tex forse non l'avrebbe mai consegnato al boia, gli avrebbe dato una chance, ma facendo a pugni con la legge. Così la morte di Andy serve anche a togliere Tex probabilmente dall'imbarazzo di una scelta difficile per un uomo di legge. Tutto in "caccia all'uomo" spinge per quel tragico e lancinante epilogo che ha stregato tutti i lettori. Niente nella lettura di questo "Ricercato vivo o morto" lascia pensare a questa conclusione, a parte il titolo.

Pur andando palesemente OT, permettimi, caro Ymalpas, di contestare la tua lettura di "Caccia all'uomo". Da dove ti viene la certezza così incrollabile che Andy Wilson fosse colpevole del'omicidio a lui attribuito? In nessun punto della storia ciò viene affermato con sicurezza assoluta. Tutto ciò che sappiamo è che c'è un mandato contro Andy Wilson emesso dalle autorità giudiziarie di Amarillo, che è la stessa cosa che capita anche a Jeff Cartland. Per quello che ne sappiamo, Andy Wilson potrebbe essere stato incastrato o aver commesso l'omicidio in stato di legittima difesa. La cosa non viene mai chiarita. Lo stesso Tex alla fine dice di non sapere se era davvero colpevole del delitto attribuitogli ma di essere certo che fosse un uomo migliore di chi l'aveva giustiziato.
In realtà, in quella storia a Nolitta non interessava narrare dell'innocenza o colpevolezza di Andy.L'omicidio di cui è accusato è un mero pretesto per narrare altro: la paura di invecchiare dell'anziano sceriffo, i sentimenti del ragazzo braccato 8di cui tutti costantemente dicono solo bene e  che potrebbe fuggire e lasciare Tex a morire ma decide di tornare indietro ed aiutarlo sapendo bene che questo significa finire in carcere e sulla forca. Non certo un comportamento da scafato e marcio assassino come sembri descriverlo tu), il fatto che l'avere una stella non fa di te automaticamente uno dei buoni come nel caso dei tirapiedi del Giudice Maddox. 
Quello che voleva narrare Nolitta è proprio quest'ambiguità per cui alla fine il fuorilegge è migliore di chi dovrebbe servire la Giustizia come il Giudice Maddox ne tradisce il vero spirito,.
Questa è la vera chiave di lettura di quella bellissima storia, chiave di lettura che non poteva applicarsi alla storia di Jeff Cartland che non poteva che finire com'è finita.
Andy Wilson  era un personaggio tragico, Jeff Cartland no.


 

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Il "problema" unico di questa storia é che sa di deja-vu lontano mille miglia.
Sia il tema trattato, sia i personaggi riecheggiano situazioni già viste, tanto che il lettore minimamente scafato sulla tradizione della saga e sulle caratteristiche di scrittura dell'Autore, poteva tranquillamente prevedere l'innocenza di Cartland, il "salto del fosso" di Dick (giuro che mentre leggevo le prime pagine in cui questo personaggio é comparso, mi dicevo: che bel volto "pulito" e innocente, questo qui ce lo ritroviamo sicuro al 100% al fianco dei pards a fine albo....e infatti...:P), la "leggera" love story con lieto fine, e così via.
Salvano il bilancio - sul piano dell'originalità - le fasi dei simpatici pestaggi e il personaggio dello sceriffo, cesellato davvero bene (per il ciclo: non ci sono solo operatori della legge integerrimi o prezzolati, ma anche quelli che possono, in buona fede, sbagliare solennemente).
Il cinese e gli abitanti del villaggio sono delle mere comparse con poco spessore (d'altra parte, l'albo era breve), e non capisco da dove derivi la particolare empatia suscitata in alcuni.
In definitiva, l'albo non mi ha soddisfatto appieno, ma per motivi estrinseci dal lavoro di Borden: non é certo colpa sua se la Casa editrice ha deciso di quasi triplicare le avventure del personaggio, affastellando le edicole con storie necessariamente similari; né é colpa sua (casomai, é un vanto) se Tex sopravvive benone dopo, oramai, quasi 70 anni.

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Sulla questione "buonismo" sottoscrivo quello che scrive Carlo Monni. Questa mania per il  tragico non la capisco, e non la capisco soprattutto quando parliamo di Tex: per i criteri dei "tragici", il 90% delle storie di Tex dovremmo bollarle come buoniste!
Per il resto niente da dire, classica storia di Tex, quindi una bella lettura. Mi piace il modo in cui Boselli è riuscito a passare dai toni (quasi) da commedia della prima parte coi tre cacciatori di taglie idioti, a quelli più seri della seconda parte con la morte di Burbage.
Vorrei però dire una cosa: magari sono io che mi faccio troppe pippe mentali, ma a me il dibattito tra Tex e lo sceriffo sui metodi del Nostro è sembrato un gran discorso, quasi metafumettistico, sul personaggio "Tex".
Voto 8 alla storia.

Danubio in netto miglioramento: soprattutto ha (quasi) smesso di scopiazzare a destra e manca (ho intravisto solo un Tex da Piccinelli, e poco altro). Deve però migliorare sui volti: Tex mi sembra perennamente strabico, e con la faccia un po' da idiota.
Voto 7 sulla fiducia!

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Pur andando palesemente OT, permettimi, caro Ymalpas, di contestare la tua lettura di "Caccia all'uomo". Da dove ti viene la certezza così incrollabile che Andy Wilson fosse colpevole del'omicidio a lui attribuito? In nessun punto della storia ciò viene affermato con sicurezza assoluta. 

Con gli anni ho finito per accettare questa ricostruzione. In un vecchio topic, peraltro, facevo questa analisi:

Ma Andy Wilson era innocente ?
"Caccia all'uomo", la prima storia texiana di Sergio Bonelli, è un capolavoro di psicologia. Il giovane Andy Wilson è veramente una canaglia, un volgare assassino? L'abilità dell'autore sta tutta nel seminare lungo la pista un insieme di indizi contradditori. Diciamo subito che alcune scene sembrano riabilitare questo tormentato personaggio e se la tesi della sua innocenza fosse vera, Wilson sarebbe una delle tante vittime di una legge "ballerina" come la corda che lo ha impiccato. Altri elementi, d'altro canto, possono far propendere il giudizio del lettore verso un verdetto di sicura colpevolezza. Come il Bronco Lane boselliano, il giovane outlaw dal passato poco limpido, sembra comunque avviato sul cammino della redenzione. Personaggio enigmatico e chiuso, Andy Wilson mette infatti in crisi per la prima volta il fiuto infallibile di Tex, che pare doversi ricredere e rimettere in discussione tutto l'insieme di certezze che aveva maturato sul ragazzo dalla pistola facile. Insomma Wilson sembra davvero sospeso in un limbo di valori a cavallo tra il bene e il male e il tocco geniale di Nolitta, nelle pagine finali della storia, è proprio quello di occultare, fino al giorno del giudizio, quello di Dio, il suo segreto sotto sei piedi di terra.

In ogni caso, come dici, Andy era un personaggio tragico. Per ubc Tex si era fatto un'idea della sua innocenza. In realtà Tex aveva dei seri dubbi sulla sua colpevolezza. Per me, da lettore, lo vedo colpevole. La differenza con Jeff è che in questa storia Tex non dubita un istante della sua innocenza. E tutta la storia è costruita con un tono da commedia, come lo sono il 90% delle storie di Tex. Con "caccia all'uomo", invece, siamo lontani dal Tex classico, motivo per cui, per esempio, un F. Bosco può scriverti:

 

...quel giorno che comprai "Caccia all'uomo" (che tra l'altro ha veramente una brutta copertina di Galep peggiorata, se possibile, dall'intervento dell'art director Corteggi) per me il Tex non fu più lo stesso.

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Pur andando palesemente OT, permettimi, caro Ymalpas, di contestare la tua lettura di "Caccia all'uomo". Da dove ti viene la certezza così incrollabile che Andy Wilson fosse colpevole del'omicidio a lui attribuito? In nessun punto della storia ciò viene affermato con sicurezza assoluta. 

Con gli anni ho finito per accettare questa ricostruzione. In un vecchio topic, peraltro, facevo questa analisi:
 

Ma Andy Wilson era innocente ?
"Caccia all'uomo", la prima storia texiana di Sergio Bonelli, è un capolavoro di psicologia. Il giovane Andy Wilson è veramente una canaglia, un volgare assassino? L'abilità dell'autore sta tutta nel seminare lungo la pista un insieme di indizi contradditori. Diciamo subito che alcune scene sembrano riabilitare questo tormentato personaggio e se la tesi della sua innocenza fosse vera, Wilson sarebbe una delle tante vittime di una legge "ballerina" come la corda che lo ha impiccato. Altri elementi, d'altro canto, possono far propendere il giudizio del lettore verso un verdetto di sicura colpevolezza. Come il Bronco Lane boselliano, il giovane outlaw dal passato poco limpido, sembra comunque avviato sul cammino della redenzione. Personaggio enigmatico e chiuso, Andy Wilson mette infatti in crisi per la prima volta il fiuto infallibile di Tex, che pare doversi ricredere e rimettere in discussione tutto l'insieme di certezze che aveva maturato sul ragazzo dalla pistola facile. Insomma Wilson sembra davvero sospeso in un limbo di valori a cavallo tra il bene e il male e il tocco geniale di Nolitta, nelle pagine finali della storia, è proprio quello di occultare, fino al giorno del giudizio, quello di Dio, il suo segreto sotto sei piedi di terra.

In ogni caso, come dici, Andy era un personaggio tragico. 

Tragico nel senso di personaggio da tragedia come quelli delle tragedie greche o shakespeariane il cui destino è ineluttabile.
A ben vedere le prime due storie di Tex scritte da Nolitta hanno entrambe il respiro della tragedia. Sia Andy Wilson che El Muerto sdno personaggi tragici anche se in modo diverso. Andy è un agnello sacrificale mentre El Muerto è consumato dal demone della vendetta che lo rende , come dicono gli anglosassoni "larger than life"

 

Per ubc Tex si era fatto un'idea della sua innocenza. In realtà Tex aveva dei seri dubbi sulla sua colpevolezza. Per me, da lettore, lo vedo colpevole.


Quali che fossero le reali convinzioni di Tex e quali che siano le tue, alla fine ciò che lui dice, e che per me è pienamente condivisibile, è che, colpevole o innocente che fosse, Andy  non meritava di morire com'è morto.
 

 La differenza con Jeff è che in questa storia Tex non dubita un istante della sua innocenza. E tutta la storia è costruita con un tono da commedia, come lo sono il 90% delle storie di Tex. Con "caccia all'uomo", invece, siamo lontani dal Tex classico, motivo per cui, per esempio, un F. Bosco può scriverti:

...quel giorno che comprai "Caccia all'uomo" (che tra l'altro ha veramente una brutta copertina di Galep peggiorata, se possibile, dall'intervento dell'art director Corteggi) per me il Tex non fu più lo stesso.


Con tutto il rispetto per Francesco Bosco e per te, io leggendo quell'albo rimasi favorevolmente colpito proprio dal cambio di registro e di atmosfera. . Capii subito che era di Nolitta e la novità mi piacque perché mi permetteva di vedere sfumature di Tex inedite ed interessanti.
Lontano dal Tex classico? Per fortuna,dico.
C'è gente che confonde la forma con la sostanza e si accontenta di veder rispettati certi canoni formali  come se esistesse un unico modo stilisticamente parlando , di scrivere Tex.
Io ho sempre pensato che la sostanza prevalga sulla forma e se i personaggi sono rispettati e caratterizzati come si deve che la storia sia narrata in terza persona o in prima, che ci siano le didascalie o manchino del tutto, francamente non mi è mai importato.
Considero "Caccia all'uomo" una delle più belle storie di Tex di sempre. Di Tex ho detto, perché io lì Tex ce l'ho visto eccome.
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Ho trovato il racconto migliore di quanto prevedessi,pur con sceneggiatura e personaggi stereotipati (ma dopo 661 numeri di regolare più svariati albi extra capisco che è veramente difficile proporre sempre qualcosa di nuovo),racconto comunque nettamente superiore ai similari e noiosissimi "Nodo scorsoio" e "La rabbia di Rick Melville" . I disegni di Danubio non mi hanno "distrutto" ma "si affinerà" con il tempo,come hanno fatto tutti. Ho scelto la figura dello sceriffo come personaggio,unico nel suo genere per come sa fare un passo indietro ed ammettere di avere fatto un errore di valutazione,ma in fondo buon diavolo e con la stoffa dell'integerrimo uomo di legge. Sarebbe bello rivederlo,assieme al suo nuovo vice,Dick. Un bel 6,5 per tutti.

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Sulla questione "buonismo" sottoscrivo quello che scrive Carlo Monni. Questa mania per il  tragico non la capisco, e non la capisco soprattutto quando parliamo di Tex: per i criteri dei "tragici", il 90% delle storie di Tex dovremmo bollarle come buoniste!

Mi aggiungo anch'io a questa serie di pareri concordanti! :D

Anzi, nell'ottica della narrativa seriale io postulo addirittura la superiorità del lieto fine: indubbiamente i finali tragici possono essere adeguati a determinate storie, e certo non le penalizza, ma la confidenza di una serie di narrativa seriale si basa anche, se non soprattutto, sull'attesa di un lieto fine.

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S

P

O

I

L

E

R

Storia bellissima, mi è piaciuta molto e non disdegno affatto una storia in un unico albo ogni tanto.

C'è solo un piccolo fatto che mi ha lasciato un POCHINO perplesso ma non ha influito di una virgola sul mio voto: TROPPI PERSONAGGI CATTIVI/ANTAGONISTI CHE SE LA CAVANO A BUON MERCATO:
 

  1. Rawlings, il cacciatore di taglie, che era anche un mezzo delinquente che non avrebbe esitato a uccidere il primo che passava da solo nel deserto( pag. 27);
  2. Dick, il socio e allievo di Burbage. La sua storia di ragazzo che ha avuto un cattivo insegnante poi morto, e che decide di passare dalla parte dei buoni per vendetta e si ravvede somiglia VAGAMENTE a quella di Bronco Lane in poche pagine (soprattutto alle pag. 88 e 89);
  3. Lo sceriffo Elmer Dawson, un po stupido viene da pensare, per essersi fatto convincere dall'arroganza e dal potere di mr. Hayward. In fondo però lui era in buona fede;
  4. Mister Hayward, che nonostante fosse il responsabile di tutto oltre a venire catturato vivo (fino a qui nulla da ridire) senza alcuna resistenza e che a quanto pare se la caverà solo con la reclusione;
  5. Buddy e Larry, i du cowboy del "Double H Ranch" arruolati come vice dallo sceriffo. Va bene che vengano catturati vivi su un grande gruppo di pistoleri e che uno accetti di testimoniare, ma sinceramente mi pareva un po strana la scelta di Tex di lasciarli al villaggio "New Israel" dove per giunta si ravvedono subito e Larry decide di stabilirsi;
  6. I cowboy del "Double H Ranch", che vengono lasciati tutti liberi, sia i cosiddetti vice che quelli rimasti al Ranch (scelta molto avventata);

A parte queste CONSIDERAZIONI PERSONALI la storia mi è piaciuta molto e il mio giudizio è stato alto sia per la storia che per i disegni che io considero bellissimi e apprezzo molto anche per come vengono usati gli spazi ristretti delle vignette mettendoci paesaggi e personaggi interi.

Per la scala di valutazione a dire il vero preferivo quella che esisteva fino alla volta scorsa ma se il motivo per cui è stata cambiata è il mio precedente voto 2 alla storia "Winnipeg" allora me ne farò una ragione: non che non mi dispiaccia anche questa scala di valutazione.
 
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Tex non è uno sbirro nè un killer. Non va in giro ad arrestare o uccidere la gente con il bilancino. Non gli è mai importato dei pesci piccoli che sfuggono alla rete. Non l'ha mai fatto. GL Bonelli docet. Chi pensa il contrario ha sempre letto un altro personaggio.

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Killer inteso come sicario prezzolato sicuramente no,però è altrettanto vero che in 68 anni di vita ha fatto le fortune di Brocus,Bartok e compagnia bella. 

Inoltre mi risulta che come Texas Ranger,Agente Speciale Federale,collaboratore saltuario di Pinkerton e di svariati Capi della Polizia locale di città importanti (San Francisco e New Orleans su tutte),abbia riempito,dopo i cimiteri,anche le galere di tutti gli Stati,svolgendo vere e proprie indagini di polizia (e pulizia),a modo suo,anche con un personale e mai ottuso senso di giustizia. Tex Willer è uno sbirro,,e meno male che c'è .

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Killer inteso come sicario prezzolato sicuramente no,però è altrettanto vero che in 68 anni di vita ha fatto le fortune di Brocus,Bartok e compagnia bella. 

Inoltre mi risulta che come Texas Ranger,Agente Speciale Federale,collaboratore saltuario di Pinkerton e di svariati Capi della Polizia locale di città importanti (San Francisco e New Orleans su tutte),abbia riempito,dopo i cimiteri,anche le galere di tutti gli Stati,svolgendo vere e proprie indagini di polizia (e pulizia),a modo suo,anche con un personale e mai ottuso senso di giustizia. Tex Willer è uno sbirro,,e meno male che c'è .

Ma non usa la bilancia, non sta al LIBRO. Ti è chiaro, questo? Mi pare di no. Il termine sbirro ha conntazione negativa che tu non sembri afferrare. Da ex-fuorilegge e bandito vendicatore, Tex non potrà MAI essere uno sbirro. 

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Sbirro, nella comune accezione del termine, assume un tono spregiativo anche se in generale può essere utilizzato in senso più bonario (si pensi alla fiction Ho sposato uno sbirro) e può benissimo essere utilizzato anche per il nostro Tex, come peraltro viene spesso definito dagli avversari....
Nel medioevo gli sbirri erano le guardie, identificate dalla casacca di colore rosso (birrus) 
In questo contesto concordo con Havasu che Tex possa essere definito "sbirro" 
Concordo poi con borden nel considerare il nostro uno "sbirro" atipico

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Sbirro, nella comune accezione del termine, assume un tono spregiativo anche se in generale può essere utilizzato in senso più bonario (si pensi alla fiction Ho sposato uno sbirro) e può benissimo essere utilizzato anche per il nostro Tex, come peraltro viene spesso definito dagli avversari....
Nel medioevo gli sbirri erano le guardie, identificate dalla casacca di colore rosso (birrus) 
In questo contesto concordo con Havasu che Tex possa essere definito "sbirro" 
Concordo poi con borden nel considerare il nostro uno "sbirro" atipico

Che c'entra l'etimologia? Sbirro ormai è termine solo negativo. E Tex, ribadisco, per alcuni lettori giustizialisti, dovrebbe appilcare sempre la legge e comminare punizioni con precisione e bilancino. Il tale ha fatto questo l'altro un po' meno... Quello va acchiappato perchè ha commesso un "reato"... Ma no! Ma non è così, Non è mai stato così in GL Bonelli.  Tex vuole raddrizzare i torti e fare giustizia, non PUNIRE. Non è, appunto, uno sbirro nè un giustizialista. E' un giusto, e come tale spesso indulgente.

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Sbirro, nella comune accezione del termine, assume un tono spregiativo anche se in generale può essere utilizzato in senso più bonario (si pensi alla fiction Ho sposato uno sbirro) e può benissimo essere utilizzato anche per il nostro Tex, come peraltro viene spesso definito dagli avversari....
Nel medioevo gli sbirri erano le guardie, identificate dalla casacca di colore rosso (birrus) 
In questo contesto concordo con Havasu che Tex possa essere definito "sbirro" 
Concordo poi con borden nel considerare il nostro uno "sbirro" atipico

Che c'entra l'etimologia? Sbirro ormai è termine solo negativo. E Tex, ribadisco, per alcuni lettori giustizialisti, dovrebbe appilcare sempre la legge e comminare punizioni con precisione e bilancino. Il tale ha fatto questo l'altro un po' meno... Quello va acchiappato perchè ha commesso un "reato"... Ma no! Ma non è così, Non è mai stato così in GL Bonelli.  Tex vuole raddrizzare i torti e fare giustizia, non PUNIRE. Non è, appunto, uno sbirro nè un giustizialista. E' un giusto, e come tale spesso indulgente.

Da avvocato non posso che essere d'accordo.:lol:
Inoltre non provate a chiamare sbirri i miei amici e conoscenti della Polizia e dei Carabinieri. Vi assicuro che la prenderebbero veramente male.;)

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"...svolgendo vere e proprie indagini di polizia (e pulizia) a modo suo,anche con un personale e mai ottuso senso di giustizia... ",ho scritto che usa la bilancia ?

E poi ho afferrato benissimo la TUA connotazione negativa di "sbirro",un po' fastidiosa per chi ha servito e serve tuttora la Legge.  Quante volte TU gli fai dare del "maledetto sbirro" dal delinquente di turno che Tex malmena per farlo cantare ?

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Ma quello lo dicono i CATTIVI! O anche tu, come i recensori di uBC, non afferri la "voce" differente dei personaggi? Nel dialogo mica parla l'autore!


I bravi poliziotti NON SONO sbirri. 

E Tex è qualcosa di più e di meno di un poliziotto. 


In quanto alla bilancia, mi riferivo a quei lettori che si lamentano se Tex lascia andare un delinquente o se ne frega di punirlo ecc... e che a mio parere non hanno capito un bel niente di Tex.

Modificato da borden
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Aggiungo inoltre che nella sua quasi settantennale carriera editoriale Tex ha spesso lasciato liberi banditi che avevano tentato di ucciderlo o se non l’ha fatto subito, glielo ha promesso in seguito alla loro testimonianza contro il loro boss.

Accade lo stesso anche nell’ultima storia di G.L. Bonelli, “IL medaglione spagnolo”,  dove Tex lascia andare i tre messicani che avevano rapito la ragazza Papago e commette perfino un errore di valutazione perché i tre in seguito uccidono un ranchero ed i suoi uomini.

Certi puristi texiani diranno sicuramente che ciò era dovuto  alle pessime condizioni di salute di GLB o che in realtà la storia non è sua pur di giustificare il fatto che Tex sbaglia, pretendendo di saperne su Tex più del suo creatore ma questo non m’interessa.

Un caso emblematico risale addirittura al 1960 nella storia “Il sicario” Min Li viene convinta da Wang il Drago Nero che Tex ha ucciso suo fratello per odio razziale verso i Cinesi (in realtà Tex, o uno dei suoi pards, lo ha fatto perché il suddetto Cinese aveva  tentato di ucciderlo). La ragazza viene persuasa a tentare di uccidere Tex con un pugnale avvelenato ma per errore colpisce lo Sceriffo Mac Fergus e uccide lui.

È un classico ed evidente caso di omicidio volontario, il movente della vendetta non è una scusante e  l’errore di persona del tutto indifferente. Omicidio era ed omicidio rimaneva. Se Tex fosse il poliziotto, lo sbirro, che qualcuno ritiene che sia o debba essere, avrebbe dovuto arrestarla e farla processare e invece chiude tutti e due gli occhi e la lascia libera e lei lo ripaga, dopo aver capito di essere stata ingannata, dicendogli tutto ciò che sa sul Drago Nero.

Tex prende la legge nelle sue mani ma alla fine compie un atto forse non del tutto legale ma sostanzialmente giusto.

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Onore a Carlo. Lui sì è uno che ha capito e capisce questa serie. Hai letto, Carlo del mostro quadricefalo che gli uBciani pretenderebbero fosse il quartetto?.. Mi riferisco alla sorprendente minuziosa e kafkiana recensione di Winnipeg... 

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Onore a Carlo. Lui sì è uno che ha capito e capisce questa serie. 

Sono uno che legge Tex da quasi cinquant'anni, tutto qui, qualcosa del suo comportamento dovrei averlo capito ormai.:lol:

Hai letto, Carlo del mostro quadricefalo che gli uBciani pretenderebbero fosse il quartetto?.. Mi riferisco alla sorprendente minuziosa e kafkiana recensione di Winnipeg... 


Da tempo mi astengo dal leggere le cosiddette recensioni di UBC che sono sempre più chiaramente ispirate dal più puro pregiudizio specie se hanno una certa firma.
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  • Collaboratori

Eppure, caro Borden, io soffro ogni volta che metti la parola "sbirro" nelle ugole dei banditi per designare Tex. Sono onesto, non ricordo se anche GLB fosse uso a questa terminologia, ma per me è chiaro che Tex non è mai stato uno sbirro, ma anzi uno completamente libero dai vincoli che impone la legge, pronto a calpestarla ogni quando e ogni dove, se occorre. Non capisco come i personaggi possano immaginarlo così, con questa connotazione che tu stesso definisci negativa, quando è chiaro che Tex è un eroe positivo e per questo piace alla gente. C'è da chiedersi cos'è infatti la legge e cos'è la giustizia e non sempre coincidono, purtroppo. Il Tex "sbirro" della rivoltante "I fucili di Shannon" è tale da porre la seria domanda se archiviare la serie una volta per tutte oppure no. Motivo per cui l'ho letta una sola volta e faccio fatica a dimenticarmene.

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Ma Mauro stesso in una vecchia intervista affrontava il problema di Tex "sbirro"

"... La prima storia di Tex scritta da Sergio Bonelli, cioé da Guido Nolitta, fin dal suo apparire, a me stesso che ero un cultore di Tex e un appassionato e anche un amico della famiglia, sembrò veramente fuori linea, perché il Tex di quell’avventura è effettivamente nelle prime pagine uno sbirro, perfino uno sbirro che sbaglia: per cui sembra visto da un sessantottino. È come se Sergio si fosse messo nei panni di un ragazzo dell’epoca, di sinistra addirittura, (fra le numerosissime sfaccettature di Sergio c’era anche questa) che vedeva Tex come uno sbirro e che dava violetemente la caccia all’uomo, in quel caso un ragazzo, sbagliato..."

http://www.fucinemute.it/2013/10/cavalcando-con-tex-willer/

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In quanto alla bilancia, mi riferivo a quei lettori che si lamentano se Tex lascia andare un delinquente o se ne frega di punirlo ecc... e che a mio parere non hanno capito un bel niente di Tex.

Se è per me la mia non  era proprio una lamentela sul fatto che li lascia stare i deliquenti ma per il fatto che in questa storia siano un po tanti. Ma voleva essere solo una cosa che ho notato ma non mi da fastidio; anzi ho già detto che non ha influenzato quasi di niente il mio voto. 

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Beh ma che i banditi lo chiamino "sbirro" in maniera dispregiativa mi pare ovvio, per loro è una maledizione averlo alle costole e gli rivolgono tutti gli improperi che gli saltano in mente. Cosa dovrebbero dire? :

"Maledizione proprio questo eroe positivo che piace alla gente doveva capitarci tra i piedi? Ammazza che sfiga" ??

Comunque che io ricordi i nemici hanno sempre definito Tex e Carson "maledetti sbirri" o roba simile, è normalissimo per loro immaginarlo cosi.

Proprio perchè per la gente comune è un eroe positivo per loro è una nemesi implacabile e uno sbirro dato che sta dall'altra parte della barricata. Che poi non corrisponda per nulla alla definizione sono d'accordo, ma quelli sono banditi mica membri dell' Accademia della Crusca.

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