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TWF - Tex Willer Forum

Curiosità e aneddoti vari su Tex e i suoi autori


ymalpas
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Nota per Ymalpas: tecnicamente le raccolte non erano e non sono ristampe perché erano composte da albi in resa (e quindi già stampati) privati della copertina, incollati insieme e quindi ricopertinati.

La prima, vera ed effettiva, ristampa fu la serie Albo d'Oro.

 

Aprile 2016: allegato all'Espresso e a Repubblica, la raccoltina bianca di Tex n... , anastatica, rigorosamente fedele all'originale degli anni '50, riprodotta dai più bravi artigiani italiani con la consulenza di esperti collezionisti, al prezzo di 6,90 €. Questa sarebbe una ristampa che prenoterei in edicola.

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Carlo, forse c'è una eccezione a quanto scrivi sui periodi migliori di Galep.

Alludo all'avventura conosciuta come "Il tranello" iniziata sulla striscia Nuova Serie intitolata "L'Orma della paura" uscita il 22/5/1951.

Per me rappresenta la migliore storia disegnata da Galleppini in tutta la saga di Tex.

 

Onestamente non sono d'accordo. Per me i disegni sono allo stesso livello degli altri del periodo e poi... tu trascuri il fatto che le chine furono realizzate da Mario Uggeri e Pietro Gamba e quindi il merito eventuale è anche loro. Se vogliamo guardare agli anni 50, io mi rifarei piuttosto a "Assediuo al posto n. 6", prima storia sicuramente realizzata interamente da Galep da quanto ne so,

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I volti segreti di Tex.

 

 

Il portfolio, edito dall'editore Lo scarabeo nel 1993, comportava 12 illustrazioni di grande formato (16 x 34 cm) realizzate dagli artisti Alessandrini, Ambrosini; Crepax, Freghieri; Gattia; Mari; Ortiz; Roi, Sesar, Sicomoro, Stano e Toppi.

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Carlo, forse c'è una eccezione a quanto scrivi sui periodi migliori di Galep.

Alludo all'avventura conosciuta come "Il tranello" iniziata sulla striscia Nuova Serie intitolata "L'Orma della paura" uscita il 22/5/1951.

Per me rappresenta la migliore storia disegnata da Galleppini in tutta la saga di Tex.

 

Onestamente non sono d'accordo. Per me i disegni sono allo stesso livello degli altri del periodo e poi... tu trascuri il fatto che le chine furono realizzate da Mario Uggeri e Pietro Gamba e quindi il merito eventuale è anche loro. Se vogliamo guardare agli anni 50, io mi rifarei piuttosto a "Assediuo al posto n. 6", prima storia sicuramente realizzata interamente da Galep da quanto ne so,

 

Per dovere di documentazione, sono andato a rivedere i numeri 27 e 28 (Assedio al posto n.6) ed a mia volta altrettanto onestamente rimango della mia idea.

Bei disegni certamente, ma sempre a mio giudizio, non paragonabili alla bellezza del "Tranello". Sicuramente occorre considerare l'intervento di Uggeri (sono stato un suo grande estimatore) e di Gamba, di cui non conoscevo il loro lavoro sulle chine.

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Le tavole di Assedio al posto avanzato numero 6 sono però più dettagliate, così come quelle de Le terre dell'abisso, La città d'oro (la parte finale) perché interamente disegnati da Galep. Il Tranello resta pur sempre un'ottima storia grazie alla componente grafica, ma il disegno è più "completo", secondo il mio umilissimo parere, negli altri casi, anche perché probabilmente Galep quando aveva tempo di dedicarsi a una storia da solo, senza interventi esterni dei vari Uggeri, Gamba, Cormio e Zamperoni, dava il meglio di sé.

 

Poi prima di Tex un ottimo Galleppini si può vedere in Occhio Cupo (soprattutto nelle magnifiche cover) e in altre storie brevi per altri editori che purtroppo sono difficili da reperire. Per non tacere delle illustrazioni di romanzi di cappa e spada che sono meravigliose (le ho viste e non saprei come postarle qui). La produzione di Tex, almeno per i primi dieci anni, l'ha costretto a essere veloce perché l'uscita settimanale imponeva ritmi massacranti per lui. Per fortuna arrivarono poi Ticci, Letteri e Nicolò. Allargando il discorso un Galep maturo per quanto riguarda Tex l'abbiamo nella storia di Nolitta La vendetta di Tiger Jack: osservate le tavole di centro storia, quando Appanoosa insegue il nostro eroe e Tiger su un ponte sospeso... che meraviglia!

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Il mio intervento su GALEP si riferiva alle storie di Tex.

La grafica stupenda di Occhio Cupo non è assolutamente paragonabile alle storie coeve di Tex.

Ed il motivo lo conosciamo tutti molto bene: Occhio Cupo doveva rappresentare il fiore all'occhiello della casa editrice (secondo le strategie della mamma di Sergio), mentre Tex rappresentava uno strumento di "supporto".

Sappiamo poi tutti bene come il pubblico di allora decretò le priorità....

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bravo Natural! Che tavola stupenda! Questi sono i fumetti che andrebbero ristampati e letti.

Il disegno è stupendo. Il tema dei corsari però è un po' datato a mio avviso. Sarà per qualcosa che si è imposto Tex, anche con disegni inizialmente meno belli...

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 La produzione di Tex, almeno per i primi dieci anni, l'ha costretto a essere veloce perché l'uscita settimanale imponeva ritmi massacranti per lui. Per fortuna arrivarono poi Ticci, Letteri e Nicolò. 

 

Menzionerei anche Virgilio Muzzi che tra i disegnatori storici di Tex ha avuto un ruolo non sempre pienamente riconosciuto

 

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bravo Natural! Che tavola stupenda! Questi sono i fumetti che andrebbero ristampati e letti.

Il disegno è stupendo. Il tema dei corsari però è un po' datato a mio avviso. Sarà per qualcosa che si è imposto Tex, anche con disegni inizialmente meno belli...

 

 

Il tema dei corsari ed il cappa e spada in generale possono, forse, essere datati oggi ma nel 1948 andavano per la maggiore. Ancora quando ero bambino io, ovvero negli anni 60, le storie di pirati e di spadaccini andavano forte tra noi lettori e gente come Morgan e Barbanera erano conosciutissimi, per tacere di Long John Silver e "I'isola del tesoro". Il gergo della Filibusta", la bandiera nera etc... tutte cose che facevano presa sula nostra immaginazione. Idem per "I Tre Moschettieri" e derivati.

Se Occhio Cupo non ebbe successo e Tex sì, nonostante il primo fosse più curato ed il secondo un pò "buttato via" è difficile dirlo. Io penso che, tra le altre cose, il lettore dell'epoca sentisse che in Tex c'era anima mentre Occhio Cupo era più studiato a tavolino.

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 La produzione di Tex, almeno per i primi dieci anni, l'ha costretto a essere veloce perché l'uscita settimanale imponeva ritmi massacranti per lui. Per fortuna arrivarono poi Ticci, Letteri e Nicolò. 

 

Menzionerei anche Virgilio Muzzi che tra i disegnatori storici di Tex ha avuto un ruolo non sempre pienamente riconosciuto

 

 

è vero. Anche Muzzi ha dato un enorme contributo alla saga di Tex.

 

Il tema dei corsari è quello del cosiddetto cappa e spada andava per la maggiore in quei tempi insieme al western. Anche al cinema (i film di Curtiz con lo strepitoso Flynn) e i romanzi più ristampati erano proprio i cicli dei moschettieri di Dumas che ai giovani piacevano (e piacciono tanto anche a me che li rileggo spesso). Tra l'altro GLB, che era un appassionato del genere, oltre a infilare armature e spadoni nelle storie di Zagor, Un ragazzo nel Far West e lo stesso Tex aveva scritto tanti cineromanzi di questo tipo già a inizio degli anni quaranta. E Galaor, serie quasi sconosciuta, che il grande vecchio aveva scritto per il mercato francese, che vede appunto pirati e abbordaggi come tema predominante è uscita nella metà degli anni sessanta. Quindi per lui era un tema caro.

 

Tex invece... editorialmente parlando, beh, è stata una sorpresa, una di quelle piacevoli, e il suo successo non si spiega e non è stato studiato dai suoi autori, come ben sappiamo: è accaduto (come quello fulminante del primo Dylan Dog). Un po' come quegli amori inaspettati che non vanno cercati ma che ti piombono nella vita così all'improvviso. Meno male, dico io!

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Se Occhio Cupo non ebbe successo e Tex sì, nonostante il primo fosse più curato ed il secondo un pò "buttato via" è difficile dirlo. Io penso che, tra le altre cose, il lettore dell'epoca sentisse che in Tex c'era anima mentre Occhio Cupo era più studiato a tavolino.

 

Condivido questa analisi. Non conosco Occhio Cupo, ma a leggere le prime storie di Tex, al di là della qualità grafica, penso tutti possano ancora quel brio che animava G.L.Bonelli, anche a tanti anni di distanza e con una sensibilità così diversa come la nostra.

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Occhio Cupo al di là del successo che riscosse all'epoca era un prodotto di alta qualità.

Per la Serie d'Oro Audace uscirono 6 numeri dei quali propongo le copertine disegnate da Galep.

 

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La collana Serie d'Oro Audace proseguì per altri sei numeri con copertine sempre realizzate da Galep che ospitavano le storie cappa e spada di Orlando l'invincibile realizzate da Rino Albertarelli

 

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Negli anni 70 la Serie d'Oro Audace è stata ristampata in anastatica amatoriale a cura del Golden Comics Club.

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ma di Villa ne siamo strapieni tra inedito, Tutto Tex, Tre Stelle e le due cartoline per la Nuova Ristampa (per non tacere della serie Repubblica.Espresso) Insomma! Credo che il discorso di Natural sia affettivo, nel senso che dal '48 a oggi c'è sempre stata una copertina galleppiniana nelle edicole anche dopo la morte di questo grande disegnatore che è il papà grafico di Tex. Purtroppo doveva capità questa cosa...

 

Ora per rivedere le copertine di Galep bisogna aspettare un'altra ristampa che non faranno di questi tempi editoriali di profonda crisi.

Diverso il discorso per un'anastatica ben fatta delle copertine di Albi D'Oro, Raccolte e Serie a Striscia che Galep ha fatto tra gli anni quaranta e cinquanta. Ma nemmeno quelle faranno.

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