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TWF - Tex Willer Forum

Curiosità e aneddoti vari su Tex e i suoi autori


ymalpas
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Riguardo all'intervista di GLB, tema Carson, ora mi sto rileggendo tutti i Tex di GLB, ma sono ancora abbastanza all'inizio, Carson è ancora piuttosto serioso, ma ricordo che nel prosieguo era diventato pessimista, fanfarone, mangiatore indefesso e sostanzialmente si affermava come personaggio anche divertente. Detto questo, siccome Nizzi seguiva paro paro le tracce di GLB direi che non si è certo inventato nulla su Carson, semmai ha un pò accentuato ulteriormente, ma secondo me ha reso anche i dialoghi tra i due pards irresistibili. I duetti comici (non mi viente un altro termine) tra Tex e Carson di Nizzi sono superiori anche a quelli di GLB, propriò perchè Nizzi aveva forse meno epica di GLB ma certamente più senso del buffo e dell'umorismo.

Aggiungo che anche sugli origlioni si è rifatto evidentemente a GLB, infatti nelle ultime 4 storie di GLB che ho letto ci sono origlioni a tutto spiano, in quella che ho letto oggi ce ne sono addirittura 5 ad origliare. In sostanza, quindi, molte critiche a Nizzi mi sembrano francamente immeritate. Altro discorso, chiaramente, se si parla di storie che non funzionano, ma se si critica facendo riferimento a origlioni e a buffonerie di Carson siamo fuori strada.

Riguardo a Nolitta, io ricordo una gran bella storia. Poi certo, il Tex di Nolitta è moooolto particolare, e probabilmente non piaceva troppo al padre. Anche io amo poco il Nolitta Texiano, beninteso, ma i ribelli del Canada fu una storia azzeccata secondo me.

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, paco ordonez dice:

Mah, per quanto mi riguarda "I ribelli del Canada" è uno dei capolavori del Tex di Nolitta. Io, poi, l'ho sempre messa sullo stesso piano della più osannata "Sulle piste del nord".

Mi spiegate perché sarebbe una storia "sconclusionata"? 

 

Paco io non la ricordo bene. Ricordo solo che mi parve senza senso alcuno, soprattutto nella coerenza dei personaggi,  che si muovono senza alcuna logica. Sono andato a rivedere il topic di quella storia e lì avevo scritto un.commento lungo e poco leggibile (anche per via della punteggiatura che è un po' saltata con la migrazione) in cui però spiegavo perché trovassi la storia abbastanza assurda. Anche Wasted years la commentava più o meno negli stessi termini all'epoca. Io do' molta importanza alla credibilità intrinseca dei personaggi e delle loro azioni: quando si muovono senza alcuna coerenza, solo per fare andare avanti la storia, la lettura mi diventa intollerabile. Donovan per me è un personaggio totalmente fallato,  Tex lì è un Tex che non ne imbrocca una...insomma nel.Topic scrivo.perché. Poi non è che voglia imporre il mio parere: mi ha fatto piacere che anche GLB (ed ora apprendo anche Virgin) la pensasse come me 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

Ricordo solo che mi parve senza senso alcuno, soprattutto nella coerenza dei personaggi,  che si muovono senza alcuna logica.

 

Forse ne potremmo parlare nel topic apposito, ma comunque... non sono affatto d'accordo.

In quella storia, sostanzialmente, a mio avviso Nolitta mostra due tipi di personaggi: idealisti sinceri e sinceramente rivoluzionari (il profeta, Donovan) e approfittatori violenti e senza ideali come Big Bear. A un certo punto della storia questi due gruppi fatalmente di scontreranno. 

Personaggi ambigui, certamente, personaggi che si muovo nel confine labile tra idealismo e violenza criminale (Donovan): ma non per questo incoerenti. Certo, più complessi e sfaccettati del solito.

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Ne possiamo parlare nel topic apposito, ma dovrei prima rileggerla ;)

 

Magari ad una seconda lettura cambio idea , come mi è successo in passato.

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On 3/6/2017 at 21:08, valerio dice:

siccome Nizzi seguiva paro paro le tracce di GLB direi che non si è certo inventato nulla su Carson, semmai ha un pò accentuato ulteriormente, ma secondo me ha reso anche i dialoghi tra i due pards irresistibili. I duetti comici (non mi viente un altro termine) tra Tex e Carson di Nizzi sono superiori anche a quelli di GLB, propriò perchè Nizzi aveva forse meno epica di GLB ma certamente più senso del buffo e dell'umorismo.

 

Assolutamente d'accordo sulla superiorità di Nizzi nei duetti comici.

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  • 5 mesi dopo...

Volevo proporvi alcune storie di Tex pubblicate nell'esteuropa nelle rispettive lingue...

I disegni sono pressochè identici alle versioni originali, tralasciando la saturazione dei colori, ma fanno specie titoli cosi particolari

Tex Gigante n° 541: "Blago iz rudnka" ("Il tesoro della miniera") - SERBIA

244xzex.jpg

Tex Gigante n° 548: "Dokazivanje optuzbe" ("Documento d'accusa") - SERBIA

hwxttj.jpg

Maxi Tex n°19: "Texova pravda" ("La giustizia di Tex") - CROAZIA

2exsbq9.jpg

 

t.jpg

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  • 2 settimane dopo...
On 3/6/2017 at 20:40, paco ordonez dice:

Mah, per quanto mi riguarda "I ribelli del Canada" è uno dei capolavori del Tex di Nolitta. Io, poi, l'ho sempre messa sullo stesso piano della più osannata "Sulle piste del nord".

Mi spiegate perché sarebbe una storia "sconclusionata"? 

Ciao Paco...anche io l'ho trovata abbastanza sconclusionata come storia, esattamente come gran parte delle storie di Nolitta.

i punti di pregio che ho trovato sono questi:

1)l'ambientazione storica abbASTANZA ACCURATA.LA STORIA SI INTRECCIA CON LA RIBELLIONE DEI METIS DEL QUEBEC  CHE INSANGUINò IL CANADA VERSO LA FINE del 1800

2)molto ben tracciata la figura del sergente Donovan, che rappresenta secondo Nolitta il prototipo del patriota vero, ch combatte per una causa che ritiene giusta ma, quando si accorge che la causa ormai è persa e che Big Bear è stato la causa della sua fine, decide di salvare Tex e Brandon

3) il discorso del capo indiano che, una volta ucciso il profeta a tradimento da Big Bear, decide di abbandonare la lotta

 

questi i punti di pregio:invece mi sono sembrati sconclusionati innanzitutto la figura "profeta", che sembra un figlio dei fiori alla John Lennon.

l'eccessiva durata della storia, che denota dopo un po' una stanchezza anche nei dialoghi tra i diversi personaggi (ripetizioni a non finire, mancanza di pathos,verbosità accentuata).

Poi un errore grave, concettuale: gli inglesi vengono dipinti come boriosi deficienti, incapaci e sbarbatelli...inoltre Nolitta compie un errore di descrizione dei soldati, facendoli tutti diventare Giubbe rosse!!!niente di più falso! Le giubbe Rosse (di cui fa parte Brandon) erano invece un corpo di polizia a Cavallo dannatamente in gamba, arruolato tra Canadesi autoctoni e abituati a combattere nei boschi.Quelli presentati da nolitta sono invece reclute dell' esercito Inglese appena arrivate dall'Europa che nulla hanno a che fare con le Giubbe Rosse...

Viene fatta un enorme confusione sulle tribù indiane, mettendo insieme nello stesso campo tribù nemiche o praticamente scomparse (gli Irochesi), che militano sotto la stessa bandiera del Perofeta

Poi, lassurdità finale: i Soldati (a piedi!!!!!) giungono combinazione al campo proprio 3 minuti dopo che gli indiani se ne sono andati, senza che nessuno li abbia visti!E il maggiore inglese ammette che un distaccamento dei suoi era stato sterminato proprio dagli indiani per permettere al suo battaglione di arrivare senza essere visto...semplicemente assurdo!

 

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  • 1 mese dopo...

Sul mensile di questo mese la povera e denigrata rubrica di Frediani ha cambiato leggermente layout e vi si dice che cambierà nei prossimi mesi anche nei contenuti. Che abbiano capito finalmente di rinnovare sta pagina del tutto inutile in qualcosa di interessante per il lettore? Qualcuno ha qualche notizia a riguardo?

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  • 2 settimane dopo...
  • Rangers

Riporto alcune righe dell'anteprima 2018 di Dampyr.

Non c'entra con Tex, ma c'è qualcosa di molto curioso e non credo sia un caso (so che è ispirato ad un personaggio realmente esistito, ma l'omaggio a Tex credo sia molto forte) :

" Una nuova Maestra della Notte, la bella Ah-Toy, inizierà la sua lotta contro Dampyr dalle strade nebbiose della Chinatown di San Francisco. "

 

 

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  • 1 mese dopo...
  • Collaboratori

Originale della copertina del n. 300 con i colori di Galep. Si può notare come la posa di Tex nella copertina in edicola risulti diversa. I cerchi sono ridotti nel numero e lo sfondo diventa, da verde, blu. La copertina colorata a tempera perde i dettagli delle ombre sia nel viso di Tex sia nella sua  camicia. Per concludere, anche Galep e non solo Villa penalizzato nella stampa finale!

 

Nel testo alcune annotazioni di Galep al litografo  che vertono sulla colorazione del numero 300 che da nero potrebbe essere anche bianco contornato in nero. Inoltre il litografo... dovrebbe stare attento - dice Galep,- ai colori in ombra del viso e della camicia, il primo più caldo e il secondo più freddo e ambedue non troppo (parola incomprensibile).

 

 

 

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Come in altri casi, preferisco la versione scartata... Dà un'idea di maggior dinamicità, e soprattutto di maggior prontezza all'azione del Ranger...

Modificato da juanraza85
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Entrambe sono imperfette:

La colorazione dei vari cerchi non segue proprio l'ordine naturale (l'arcobaleno)

anche se quella stampata è migliore, ma era meglio fosse stato Blu, viola, rosso, arancio, giallo e bianco.

Il disegno originale di Galep lo avevo già visto sul libro a lui dedicato e scritto da Graziano Romani,

ma preferisco comunque quello poi usato, anche se la gamba col ginocchio a terra è innaturale.

La copertina di "SuperTex" non ha eguali e qualsiasi cosa al confronto non regge, anche se

il 200 di Mister No ci va molto vicino (eppure è di Diso!)

Modificato da Dix Leroy
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Ritengo la copertina scartata mille volte meglio di quella pubblicata per 3 ragioni:

-la postura di Tex più naturale e massiccia;

-le ombre sul personaggio;

-il lettering con scritto TEX 300 A COLORI.

Non mi piace invece della copertina scartata quel verdone che con il resto centra ben poco.

E' assurdo che molto spesso la Bonelli abbia scelto forse il disegno meno evocativo tra le proposte e lo abbia ulteriormente appiattito con colorazioni nient'affatto adeguate. Spesso succede con Villa ma noto a malincuore che è successo anche con il grande Galep. :(

<span style="color:red;">15 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

non ha eguali e qualsiasi cosa al confronto non regge, anche se

il 200 di Mister No ci va molto vicino (eppure è di Diso!)

La copertina di "SuperTex"  è davvero molto bella, forse la più bella tra i centenari della Casa Editrice. La copertina di "Mister No 200" non è affatto brutta, molto dinamica ma senz'altro più piatta del Tex 100.

Modificato da JohnnyColt
Correzione errori
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  • 1 mese dopo...
  • Collaboratori

In una recente intervista (settembre 2017) Claudio Nizzi parle delle storie gialle su Tex e di come, dopo averne proposto una già al suo debutto, dovette rinunciare ben presto a questo genre che resta tra i suoi preferiti:

 

Quando toccò a me scrivere le storie di Tex, erano già usciti 272 albi e i temi del West classico erano già stati trattati chissà quante volte, così mi sembrò giusto insaporire i temi classici con un pizzico di “giallo”, che, secondo me, rappresentava un valore aggiunto.

La cosa funzionava, ma non incontrava il gusto di Sergio Bonelli, che il giallo non l’ha mai amato (così come non amava – sbagliando – le storie “strane” del padre), sicché con cortesia mi suggerì di cambiare strada, e siccome lui era il  “padrone” , dovetti dargli retta. Chissà che non torni a un Tex sfumato di giallo nelle mie prossime storie, anche se sospetto che l’attuale curatore della serie, Mauro Boselli, sul giallo la pensi come Sergio Bonelli. Staremo a vedere.

 

http://www.stamptoscana.it/articolo/cultura/nuovo-romanzo-per-nizzi-che-dice-chissa-che-non-torni-a-un-tex-sfumato-di-giallo

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Non credo che Boselli non ami il fattore "giallo", anzi. Credo che ne sia la prova la stima che nutre per Ruju che è un maestro di giallo.

Modificato da francob
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Da patito del genere, magari ci fosse qualche storia "gialla" in più. da sempre, storie come "La morte aspetta nel buio", "La locanda dei fantasmi" e "I delitti del lago ghiacciato" sono tra le mie preferite! ;)

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  • 2 mesi dopo...

Risposta chiara e semplice, e si che ero convinto che i Bonelli odiassero i colori. Magari lo hanno fatto per festeggiare in anticipo di qualche mese il 10imo anniversario di Tex!

 

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Il fumetto italiano classico divenne in bianco e nero per mere questioni economiche.

Dopo il secondo conflitto mondiale l'economia era a pezzi ed era impensabile tornare

ai cineromanzi acquerellati e tavole di grande formato. Quasi tutti i vecchi disegnatori erano

degli assi nel colore (Galleppini credo che per un periodo sostituì Walter Molino

nei suoi famosi paginoni), e lo stesso dicasi per Albertarelli, Mario Uggeri e lo stesso Ticci.

Si preferì la quantità alla qualità, inaugurando la prassi delle storie interminabili

(una iattura che continua quasi imperterrita ai giorni nostri).

Modificato da Dix Leroy
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Ma dove l'hai presa l'informazione su Ticci asso del colore? Mi risulta che abbia cominciato a cimentarsi seriamente con il colore per le cover quando il boss della Frontiera Ed. di Bologna gli propose l'incarico nel 1989. Almeno questo è quanto risulta in "Un Senese nel west". Prima accenna a questo: "...Tant'è vero che certe sue doppie tavole a tempera presenti, assieme a quelle di altri italiani, in Tell Me Why alla fine degli anni '60, non evidenziano particolari virtù".

  • +1 1
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8 ore fa, Kershaw dice:

Ma dove l'hai presa l'informazione su Ticci asso del colore? Mi risulta che abbia cominciato a cimentarsi seriamente con il colore per le cover quando il boss della Frontiera Ed. di Bologna gli propose l'incarico nel 1989. Almeno questo è quanto risulta in "Un Senese nel west". Prima accenna a questo: "...Tant'è vero che certe sue doppie tavole a tempera presenti, assieme a quelle di altri italiani, in Tell Me Why alla fine degli anni '60, non evidenziano particolari virtù".

Non sono un grande conoscitore del Ticci colorista. So che gli ultimi lavori ad acquerello sono semplicemente fantastici. Non ho affatto presenti storie realizzate dal senese prima di apprendere tali tecniche. Su che albi possiamo trovare sue colorazioni? Che cosa intendi con "non si evidenziano particolari virtù"?

Modificato da JohnnyColt
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