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TWF - Tex Willer Forum

Curiosità e aneddoti vari su Tex e i suoi autori


ymalpas
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Nel secondo dopoguerra Gian Luigi Bonelli ritorna dal suo esilio francese e si stabilisce a Genova, in via Casaregis presso l'editore De Leo, il primo editore dell'alta Italia a far nascere un periodico per ragazzi dopo la Liberazione. Il suo settimanale si chiamava "Il Cow Boy ". Gianluigi Bonelli ovviamente vi collabor? attivamente, accanto a Paparella ( che di l' a poco avrebbe dato vita a "Pecos Bill" ) o al talentuosissimo Scudellari. Nella memoria dei lettori restano impresse due serie realizzate dal Bonelli: "I dominatori dell'abisso" e "Yorga", disegnate entrambe da quel mago dell'illustrazione che era Antonio Canale, che si firmava con l'anglofono pseudonimo di Tony Chan. Il successo delle serie fu IMPORTANTE!

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Negli anni novanta Fabio Civitelli present? idee per tre storie di Tex, due delle quali approvate dalla SBE: la prima per la serie regolare serv? a Nizzi per scrivere la sceneggiatura de "Il Presagio", la seconda è stata utilizzata invece per la storia breve "Il duello", apparsa su "Lo specchio", il settimanale del venerdi pubblicato dal quotidiano La Stampa. Ignoriamo tutto della terza idea. Forse è stata utilizzata nelle storie della fascia 500 che vedono la partecipazione di Civitelli, oppure no, semplicemente bocciata e basta.

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Ve lo immaginate Sergio Bonelli sui banchi di scuola è In quegli anni scrivere fumetti non era considerato un grande bel lavoro, anzi tutt'altro! Cosè, il giovane Sergio raccontava ai compagni che i suoi genitori si occupavano di una ditta di import/export! Potere della vergogna... Il fratellastro Giorgio, compagno di classe di Boselli, non esiter? invece a dire chi era e che lavoro faceva veramente suo padre. Ma almeno vent'anni di distanza erano trascorsi...

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Negli anni novanta Fabio Civitelli present? idee per tre storie di Tex, due delle quali approvate dalla SBE: la prima per la serie regolare serv? a Nizzi per scrivere la sceneggiatura de "Il Presagio", la seconda è stata utilizzata invece per la storia breve "Il duello", apparsa su "Lo specchio", il settimanale del venerdi pubblicato dal quotidiano La Stampa. Ignoriamo tutto della terza idea. Forse è stata utilizzata nelle storie della fascia 500 che vedono la partecipazione di Civitelli, oppure no, semplicemente bocciata e basta.

I soggetti di Fabio Civitelli sono, in realtà quattro in tutto. Oltre a a quelli da te citati ci sono anche quelli di "Il fuggitivo" (Almanacco 2005) e "Tumak l'inesorabile", anche se in entrambi i casi Nizzi ha rimaneggiato i soggetti (e non in meglio, a mio parere :indiano:) cambiando alcune cose.

In più Nizzi ha completamente riscirtto un altro soggetto di Civitelli, che è poi diventato "Ritorno a Culver City". Del soggetto orginale sono sostanzialmente rimaste: la sequenza sulle tombe dei genitori di Tex e quella sulla tomba del fratello.
Tutti questi soggetti sono stati presentati direttamente a Nizzi e non alla SBE e non sono stati firmati.

In più, Nizzi, ha usato elementi di un altro soggetto di Civitelli da lui scartato, per realizzare parti di altre due storie senza avvertirlo, ma per dire di più al riguardo voglio l'autorizzazione di Civitelli stesso. :colt:

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Negli anni novanta Fabio Civitelli present? idee per tre storie di Tex, due delle quali approvate dalla SBE: la prima per la serie regolare serv? a Nizzi per scrivere la sceneggiatura de "Il Presagio", la seconda è stata utilizzata invece per la storia breve "Il duello", apparsa su "Lo specchio", il settimanale del venerdi pubblicato dal quotidiano La Stampa. Ignoriamo tutto della terza idea. Forse è stata utilizzata nelle storie della fascia 500 che vedono la partecipazione di Civitelli, oppure no, semplicemente bocciata e basta.

I soggetti di Fabio Civitelli sono, in realtà quattro in tutto. Oltre a a quelli da te citati ci sono anche quelli di "Il fuggitivo" (Almanacco 2005) e "Tumak l'inesorabile", anche se in entrambi i casi Nizzi ha rimaneggiato i soggetti (e non in meglio, a mio parere :indiano:) cambiando alcune cose.

In più Nizzi ha completamente riscirtto un altro soggetto di Civitelli, che è poi diventato "Ritorno a Culver City". Del soggetto orginale sono sostanzialmente rimaste: la sequenza sulle tombe dei genitori di Tex e quella sulla tomba del fratello.
Tutti questi soggetti sono stati presentati direttamente a Nizzi e non alla SBE e non sono stati firmati.

In più, Nizzi, ha usato elementi di un altro soggetto di Civitelli da lui scartato, per realizzare parti di altre due storie senza avvertirlo, ma per dire di più al riguardo voglio l'autorizzazione di Civitelli stesso. :colt:

Si Carlo, conosco i contributi di Civitelli a Tex. Scusa se insisto, ma in quell'intervista del 1998 parla di tre storie, di cui una bocciata. La curiosità sta appunto nel sapere se quell'idea è morta e sepolta oppure è stata riutilizzata successivamente in una delle avventure di cui hai parlato tu nel tuo post :indianovestito:
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Negli anni novanta Fabio Civitelli present? idee per tre storie di Tex, due delle quali approvate dalla SBE: la prima per la serie regolare serv? a Nizzi per scrivere la sceneggiatura de "Il Presagio", la seconda è stata utilizzata invece per la storia breve "Il duello", apparsa su "Lo specchio", il settimanale del venerdi pubblicato dal quotidiano La Stampa. Ignoriamo tutto della terza idea. Forse è stata utilizzata nelle storie della fascia 500 che vedono la partecipazione di Civitelli, oppure no, semplicemente bocciata e basta.

I soggetti di Fabio Civitelli sono, in realtà quattro in tutto. Oltre a a quelli da te citati ci sono anche quelli di "Il fuggitivo" (Almanacco 2005) e "Tumak l'inesorabile", anche se in entrambi i casi Nizzi ha rimaneggiato i soggetti (e non in meglio, a mio parere :indiano:) cambiando alcune cose.

In più Nizzi ha completamente riscirtto un altro soggetto di Civitelli, che è poi diventato "Ritorno a Culver City". Del soggetto orginale sono sostanzialmente rimaste: la sequenza sulle tombe dei genitori di Tex e quella sulla tomba del fratello.
Tutti questi soggetti sono stati presentati direttamente a Nizzi e non alla SBE e non sono stati firmati.

In più, Nizzi, ha usato elementi di un altro soggetto di Civitelli da lui scartato, per realizzare parti di altre due storie senza avvertirlo, ma per dire di più al riguardo voglio l'autorizzazione di Civitelli stesso. :colt:

Si Carlo, conosco i contributi di Civitelli a Tex. Scusa se insisto, ma in quell'intervista del 1998 parla di tre storie, di cui una bocciata. La curiosità sta appunto nel sapere se quell'idea è morta e sepolta oppure è stata riutilizzata successivamente in una delle avventure di cui hai parlato tu nel tuo post :indianovestito:
Credo che Fabio si riferisse al soggetto originale di quella che è poi diventata: "Ritorno a Culver City" e che era una storia tutta diversa, di cui sono rimasti praticamente solo le pagine iniziali, le scena al ranch e sulla tomba di Sam Willer.

Il soggetto prevedeva che Tex venisse informato che suo fratello Sam aveva lasciato un figlio illegittimo, nato da una relazione con una ragazza di Culver City, che aveva scoperto di essere incinta dopo la sua morte ed avewva accettato la proposta di matrimonio del vecchio giudice, che aveva cresciuto il giovane come proprio . Il ragazzo (poco fantasiosamente chiamato Sam Jr.), scoperta la sua vera identit?, aveva lasciato la città ed aveva finito per mettersi nei guai in Messico, dove, finito in prigione, rimaneva coinvolto in un'evasione e finiva imbrancato con una banda di feroci cacciatori di scalpi. Tex ed il resto dei pards lo rintracciavano e dopo aver sterminato i cacciatori di scalpi lo riportavano negli USA e lo insediavano nel vecchio ranch dei Willer, chiudendo, in un certo senso il cerchio. :colt:

Chi può dire se ne sarebbe venuta fuori una bella storia? Le premesse nel soggetto c'erano tutte. Civitelli si era ispirato alle atmosfere dei libri di Cormac McCarthy e l'elemento familiare era intrigante. Mi sia consentito dire, però, che dubito che Nizzi sarebbe stato capace di trarne una sceneggiatura ispirata.
Credo che nelle mani di Boselli o Manfredi ne verrebbe fuori una sceneggiatura coi controfiocchi... sempre che Bonelli possa ora dare la sua approvazione ad un soggetto simile ed anche se ultimamente ha mostrato un certo grado di apertura, so come la pensa su certe cose, tipo i legami familiari, quindi rimango scettico. :capoInguerra: :colt::bisonte:

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Parliamo di Galep. Lasciato l'appartamento della Bonelli che l'ospit? al momento del suo arrivo a Milano, divise con l'amico Gino Rognoni ( che si occup? per un certo tempo del lettering deglle strisce di Tex ) un monolocale al piano terra di via Correggio, zona San Siro. Nel cortile gironzolava un cagnolino, curiosamente ripreso da Galep nelle didascalie. Sempre in queste ultime, se prestate attenzione, c'è spesso anche un pesciolino. Quest'ultimo nuotava nel piccolo acquario di Rognoni, proprio accanto al Galep. SE vi chiedete cosa diavolo ci faccia una pipa o un cagnolino con la pipa in quelle didascalie, beh... dovete sapere che l'artista era un accanito fumatore, nel dopoguerra quando ancora viveva a Cagliari, i militari americani erano infatti soliti pagare le caricature o i ritratti che faceva loro con delle stecche di sigarette!

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Nell estate del 1962 Gianluigi Bonelli invit? la famiglia Galleppini in vacanza in Trentino, esattamente negli splendidi scenari di Calceraniga in Valsugana. Per Galleppini il Trentino fu amore a prima vista e a differenza di Bonelli che non ebbe occasione di tornarci, Galep elesse quella regione come luogo delle sue vacanze successive, cambiando spesso e volentieri però le localit? di villeggiatura. Affascinato dalle Dolomiti che riprese negli albi di Tex ( ma soprattutto ne abbiamo degli straordinari esempi nello speciale "L'uomo del texas" del 1976 ), Galep non esit? a schizzare nei suoi appunti anche le varie fattorie e cascine, la flora e la fauna che incontrava, ma anche, e questo è meno noto, i volti e fisionomie della gente trentina. Una cosa che gli venne rimproverata dai lettori nei primi albi di Tex furono proprio quelle fisionomie sempre uguali dei cattivi o delle comparse... che erano tutte figlie dello stesso modello, quello che era riflesso dallo specchietto che sul tavolo da lavoro, era uno dei più fedeli strumenti dell'autore. Lette le critiche dei lettori, da uomo scrupoloso qual'era, Galleppini non esit? dunque a ritrarre gli ignari passanti che durante le sue vacanze gli passavano vicini o si fermavano a chiacchierare con lui... Se il Trentino fu il luogo prescelto per le vacanze, Galep opt? invece per la Liguria e la cittadina di Chiavari come luogo di residenza, avvicinandosi così al Bonelli ma anche a Gallieno Ferri. Col tempo, Galleppini, in uno sforzo di perfezionarsi sempre di più, aveva deciso di fare affidamento su dei modellini, alcuni dei quali egli costru? con le sue proprie mani ( per esempio il vascello di Yama ne "Il figlio di Mefisto" o il Black Shark di Barbanera ). Con i modellini trov? però una prima grande delusione: in Liguria non esistevano, in quegli anni difficili, forse per il ricordo della guerra appena trascorsa, riproduzioni di armi o semplici armi giocattolo! Il problema non era dei minori, dato l'uso abbondante di colt e winchester che figurano nelle storie di Tex, ma la risposta al problema era fortuntamente dietro l'angolo. Cosè, durante l'ennesima vacanza estiva in Trentino, ecco un piccolo negozio che vendeva modellini di armi! Una curiosità, erano armi di importazione giapponese, ma poco importa, Galep ebbe finalmente tra le mani una riproduzione fedele della colt, del winchester, e perchè no, aprite bene le orecchie, persino di una gatling!

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Per tutti i lettori interessati al - linguaggio bonelliano - nei primi albi di Tex, è possibile consultare gratuitamente l'articolo "V?lgame Dios, pards" di I. paccagnella, composto di 16 pagine in formato . pdf, scaricabile cliccando su questo indirizzo:http://www.maldura. unipd.it/romanistica/pa... o%20-%20TEX. pdf.

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Il Tex detective prima era impensabile, mentre ora si presta spesso a sotterfugi, travestimenti, per risolvere i casi, con un comportamento che un tempo certo non aveva. C?? una tradizione alle spalle che vuole che i cattivi vengano affrontati a viso aperto... mentre nelle storie recenti ci sono spessissimo dei camuffamenti... è una carta che può essere d'effetto se non vi si ricorre troppo spesso... si può anche rischiare di farlo diventare un rimedio troppo comodo per risolvere situazioni complicate. Parola di Giovanni Ticci.

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Anche il primissimo Tex non rifuggiva dai travestimenti ( ve ne sono esempi in "Fuorilegge" [ nn. 3 - 4 ], "Il patto di sangue" [ nn. 7 - 8 ] e "Il tranello" [ nn. 10 - 11 ] ), ma è comunque vero che erano di solito più tipici di un eroe da romanzo di cappa e spada che di un investigatore alla Sherlock Holmes. Soltanto il caso dell'ultima storia citata ( in cui Tex si reca dal capo dei suoi nemici camuffato da pellerossa ) potrebbe essere avvicinato al modello dei travestimenti dell'ultimo periodo; è vero però che, nella circostanza, il nostro ranger mostra chiaramente i limiti della sua astuzia ( pensa di cavarsela con qualche "Ugh" che dovrebbe costituire tutta la sua conversazione ), finendo per mettere la testa nel sacco.

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  • Rangers

Dalla posta di "TuttoTex" nel numero 464 si legge: "..... nessuna meraviglia: la versatilit? di Cavazzano è tale che, prima o poi, lo convincer? ad avventurarsi nel western di Aquila della Notte e a eseguirmi un Texone che, fidatevi di me, sarà all'altezza degli altri capolavori che lo hanno preceduto." Sergio Bonelli. Quindi si presume che, prima o poi, vedremo uno dei disegnatori Disney cimentarsi su Tex.

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Dalla posta di "TuttoTex" nel numero 464 si legge: "..... nessuna meraviglia: la versatilit? di Cavazzano è tale che, prima o poi, lo convincer? ad avventurarsi nel western di Aquila della Notte e a eseguirmi un Texone che, fidatevi di me, sarà all'altezza degli altri capolavori che lo hanno preceduto." Sergio Bonelli. Quindi si presume che, prima o poi, vedremo uno dei disegnatori Disney cimentarsi su Tex.

Tutto può essere, ma io lo scorso ottobre ho parlato personalmente con Cavazzano al Tiferno Comics di Città di Castello e lui ha confermato la ripetute richieste di Sergio Bonelli, ma ha anche espressamente escluso di potersi cimentare in un Texone. :colt:
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Ho letto con interesse e sono rimasto veramente sorpreso di apprendere l'amore di Galleppini per il Trentino (io sono di trento appunto) :inch: Conosco e ho visitato spesso le localit? citate e pensare che lui ha trascorso tanto tempo al lago dove anche io andavo da giovane è emozionante, il suo osservare le persone e trarne spunti per i visi e le posture, il suo amore per le montagne e l'averle riprodotte in alcuni albi... tutto meraviglioso. Non mi resta che cercare di recuperare le storie citate nelle quali poter ammirare la sua interpretazione delle nostre meraviglie della natura!Grazie per le informazioni :indianovestito:

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Nella vecchia e ingiallita pagina della posta di TuttoTex che ho postato oggi, Sergio bonelli si sofferma sulla figura di Raffaele Cormio. Il suo nome potr? dire poco alla maggioranza degli appassionati di fumetti eppure, senza saperlo, quasi tutti hanno avuto, almeno una volta per le mani un albo al quale Raffaele ha collaborato vuoi con testo, disegni, inchiostri, lettering o titoli, ricorda Giancarlo Malagutti di AFnews. Quelli che hanno conosciuto Raffaele ne serbano il ricordo di persona gentile, disponibile, dotato di un forte senso dell'umorismo e di una bontà senza limiti. Molti disegnatori, tra i più anziani, specie quelli della scuderia Bonelli, hanno condiviso con lui notti di lavoro in redazione per completare strisce di Tex (e non solo). Raffaele mai si tirava indietro nel dare una mano, sia per disegnare, inchiostrare o rifare un lettering. Per un buon periodo ha ripassato a china le matite di Galep ingolfato di lavoro per il rapido e crescente successo di Tex Willer (diversi albi tra il numero 65 e il 99). Dotato di un segno pulito, una linea chiara molto in anticipo su quella che diverr? negli anni a venire una moda anche in Italia. E' autore degli indianini che per un certo periodo, negli anni '70, pubblicizzavano i prossimamente sull'inedito di Zagor. Se ne va, drammaticamente, in un momento di crisi sua e del fumetto, suicida la sera del 25 febbraio 1981, pochi anni prima dello sbocciare di un nuovo interesse per il fumetto da parte di critica e pubblico.

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Nel 2009 le Edizioni d'Arte Lo Scarabeo hanno immesso nel mercato, dietro licenza Bonelli, una serie di albi cartonati di 100 pagine con un formato ridotto di cm 7,8 X 10,6 consacrati a vari personaggi della scuderia bonelliana, tra cui ovviamente Tex.



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Nel 2009 le Edizioni d'Arte Lo Scarabeo hanno immesso nel mercato, dietro licenza Bonelli, una serie di albi cartonati di 100 pagine con un formato ridotto di cm 7,8 X 10,6 consacrati a vari personaggi della scuderia bonelliana, tra cui ovviamente Tex.



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Ci sono in vendita i Texoni(tutti??) in questo formato, e, per la precisione, tutti i numeri 1 di tutte le serie della Bonelli. Comunque sono illeggibili. Infatti io ho il numero 1 di Tex(e di zagor) in questo formato, ma lo ho solo per dire di avere il primo numero, ma non lo riesco a leggere! :capoInguerra:
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Nel 1984 la rivista Fumo di China ( editore Comicdom ) pubblicava questo opuscolo di 36 pagine interamente dedicato ad Aquila della Notte. Come potete ben vedere, caso più unico che raro, il disegno orginale di Galep sarà riutilizzato per una copertina della serie regolare ( "Il ragazzo selvaggio" n° 319 ). La quarta di copertina contiene uno stupendo ed inedito disegno dovuto alla mano del grande Fusco.

Da oggi, nella sezione downoloads* del forum, potete leggere le 36 pagine di questa rivista, che è anche la terza pubblicazione, in assoluto, dedicata a Tex.



(*) ricordo che la sezione del forum è visibile solo per gli utenti registrati che abbiano raggiunto, con una manciata di messaggi, il rango di "cowboys" del forum.

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Curiso aneddoto che mi è capitato di notare rileggendo la storia Furia rossa .
Nella quarta di copertina di Percorso infernale infatti l'albo successivo (furia rossa appunto) il cielo della copertina appare azzurro, mentre nelle edicole il numero 385 ha il cielo rosso.
Se qualcuno ha uno scanner lo prego di postare questa curiosità.

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La prima volta che ho scritto una storia per Galep, ero emozionato. Non ci conoscevamo ancora, e lui era abituato, da decenni, a sceneggiature 'disegnate' di G. L. Bonelli e Sergio Bonelli. Mi chiedevo: come la prender? è La prese benissimo. Ci incontrammo per la prima volta a Modena, la mia città, dove eravamo stati invitati a un convegno. Mi copr? di complimenti, e da quel momento scatt? in noi una simpatia umana. La prima storia che scrissi per lui fu "Gli strangolatori". In seguito andai spesso a trovarlo a Chiavari e rievocammo tanti episodi della leggenda di Tex, facemmo un bel po' di risate. Le ultime storie da lui disegnate, le ho scritte io. Non voglio farla lunga, mi mancher?. Claudiio Nizzi, da "Fumetti d'Italia", 1994.

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