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TWF - Tex Willer Forum

Curiosità e aneddoti vari su Tex e i suoi autori


ymalpas
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però! Non sapevo che in Germania proponessero questo tipo di pubblicazione. Nel senso che Tex è un fumetto ormai riconosciuto a livello mondiale ma mi sorprende che una nazione come quella tedesca lo proponga nei formati storici come quello a striscia e all'albo d'oro. Lodevole iniziativa. Chissà se un'edizione anastatica delle storiche serie di Tex proposta anch'essa nelle edicole italiane possa aver successo...

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Il texone n. 18 di Nizzi e De Angelis, "Ombre nella notte" aveva un titolo di lavorazione diverso, ovvero "Il diavolo sulla mesa". Sergio Bonelli che ne parlava come de "L'altro Tex", definendo così la commistione di generi narrativi diversi come il western e l'horror, in cui grande risalto è dato a personaggi insoliti e inquietanti, ha fatto apparentemente riscrivere una sequenza della parte finale della storia, quella che riguarda la morte del personaggio di Sammy, che alla fine resta comunque stecchito con il collo rotto per mano del diavolo della mesa. Il modo in cui ciò avviene è tuttavia meno cruento rispetto alla sceneggiatura originale di Nizzi. Il ripensamento dovette essere sicuramente tardivo, De Angelis era infatti riuscito comunque a disegnare quelle pagine ( ne potete vedere una tavola inedita, la 199). 

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Una rarissima tavola unoristica (che abbiamo già pubblicato in un vecchio numero del Magazine ) di Raffaele Cormio,

uno dei disegnatori di Tex degli anni sessanta, con un Tex che cede al fascino di una bella avventuriera...

e per una volta non riesce, apparentemente, a trar d'impaccio gli altri tre satanassi!

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Una rarissima tavola unoristica (che abbiamo già pubblicato in un vecchio numero del Magazine ) di Raffaele Cormio,

uno dei disegnatori di Tex degli anni sessanta, con un Tex che cede al fascino di una bella avventuriera...

e per una volta non riesce, apparentemente, a trar d'impaccio gli altri tre satanassi!

 

 

 

simpatica vignetta. :D

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Il primo Albo d'Oro di tex del 1954. La quarta di copertina conteneva oltre agli aneddoti storici anche un articolo dedicato ai cavalli americani!

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Il primo Albo d'Oro di tex del 1954. La quarta di copertina conteneva oltre agli aneddoti storici anche un articolo dedicato ai cavalli americani!

 

 Per quanto leggermente malandata, la copertina del primo Albo d'Oro fa sempre il suo bell'effetto...

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In alto la copertina del numero 83 "Il passato di Tex" con lo sfondo rosa, ma l'anomalia della colorazione riguarda tutta la copertina, che così come la vedete è completamente diversa da quella ufficiale.

 

Questa versione comunemente detta "rosa"  figura solo nella quarta di copertina di qualche raro numero 82 intitolato "La sfida".

 

La curiosa colorazione ha lasciato pensare che potessero veramente esistere delle copie del numero 83 con questo strano cromatismo: l'ipotesi è certamente suggestiva, ma finora non ha trovato nessun concreto riscontro.

 

Lo stesso discorso va ovviamente esteso anche a quelle successive copertine annunciate con dei colori che poi non sono stati più quelli in fase di stampa.

 

Tra queste ricordiamo in primo luogo quella del numero 107 "Gilas" con il titolo colorato con un rosso acceso, poi diventato nero;

quella del numero 385 "Furia rossa" con il cielo celeste-azzurro, poi diventato giallo-arancione;

o più recentemente il numero 613 "Le terre fumanti" in cui il titolo annunciato con una colorazione rosso-arancione è diventato invece azzurro nelle copie in vendita nelle edicole!

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Questa colorazione rosa è indubbiamente suggestiva, tanto che credo di preferirla all'originale. La copertina alternativa di Furia Rossa, che non ricordo dove ho visto, è invece molto meno bella dell'originale, dove quel rosso acceso rende in maniera molto vivida la furia e la passione di Tiger.

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Nella vasta bibliografia di Tex, il volume di 94 pagine intitolato "La lunga avventura di Tex",  

pubblicato a cura di Franco Musso per il Comune di Genova in occasione di una mostra

tenutasi nella città ligure nel 1986, merita sicuramente il primissimo posto tra gli introvabili!

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Che il volto di Tex di volta in volta abbia ricalcato le fattezze di celebri attori d'oltreoceano è un fatto risaputo.

In questo bel disegno di Aldo di Gennaro assomiglia al grande Charlton Heston.

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Siamo ormai in pieno inverno, niente di meglio di questa immagine, dovuta al pennello di Giancarlo Malagutti,

con i nostri quattro pards per una volta in vacanza alle Hawaii!

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Aurelio Galleppini, parliamo un po' del papà di Tex.

Non tutti sanno che uno dei suoi bisnonni fu amico personale di Garibaldi,

mentre uno dei suoi avi fu un allievo del Guercino.

Il viso del primo Tex assomigliava a Gary Cooper,

ci raccontava in una vecchia intervista,

e siccome io assomigliavo a Gary, ero Tex anch'io!

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Mitico Galep che, tra le tante cose che ha fatto, nel dopoguerra si era impegnato anche in affreschi e a opere di modellismo, quindi non solo Tex e i fumetti. Un artista straordinario che andrebbe studiato e omaggiato ancora oggi, secondo me.

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mitico Galep che, tra le tante cose che ha fatto, nel dopoguerra si era impegnato anche in affreschi e a opere di modellismo, quindi non solo Tex e i fumetti. Un artista straordinario che andrebbe studiato e omaggiato ancora oggi, secondo me.

 

Non solo secondo te. Se non a tutti, dovrebbe essere sempre omaggiato dalla maggior parte: insieme a GLB, lui è TEX!

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Foto di famiglia. Un'acquerello degli anni ottanta di Aurelio Galleppini, con i quattro affiatatissimi pards. 

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Foto di famiglia. Un'acquerello degli anni ottanta di Aurelio Galleppini, con i quattro affiatatissimi pards. 

 

 

 

Bello anche questo, disegnato nel periodo più crepuscolare di Galep, quando ci ha regalato classici come "La Vendetta di Tiger Jack" e "Il Vendicatore Mascherato": una vita passata al servizio di Tex e i suoi pards, con quel tratto unico, mitico e inimitabile che dei maestri d'oltreoceano come Foster e Raymond ha saputo riprenderne in modo essenziale tutta la potenza evocativa e il fascino di un disegno senza tempo.

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Questa vecchia copertina risale all'anno 1960.

Fa parte degli Albi d'Oro, tra le serie più rare di Tex. 

Nel dicembre 1991 Sergio Bonelli pubblica il primo volume di uno speciale,

disegnato da Letteri e sceneggiato da Berardi, che andrà a comporre la serie dei Maxi Tex.

Parliamo del celebre albo "Oklahoma", che l'editore non volle pubblicare negli albi della serie regolare mensile.

La momentanea indisponibilità di Galleppini fece si che Bonelli si trovasse nella condizione di dover ripiegare, per la copertina,

su una vecchia cover degli Albi d'Oro,  proprio la 12 dell'ottava serie che vedete sopra riproposta.

Il procedimento usato è lo stesso che la Casa Editrice sperimentò per le prime 43 copertine della seconda serie gigante,

Cioè niente di nuovo!

 

 

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Distribuito nelle edicole nel lontano 1957, il volume numero 17 della prima serie gigante intitolato "La città morta"

è considerato in assoluto l'albo più raro di Tex!

Il suo valore, in condizioni da edicola, può raggiungere tranquillamente la cifra

impressionante di 15.000 euro.

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