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TWF - Tex Willer Forum

Curiosità e aneddoti vari su Tex e i suoi autori


ymalpas
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Nel 1963 Tex aveva ancora bisogno di presentarsi ai nuovi lettori... e lo faceva in questo modo!

 

 

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Da dove viene l'immagine?

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L'immagine rappresenta il modellino in miniatura costruito da Galleppini del Sea Tiger, una delle navi che figurano nella storica avventura degli anni settanta intitolata "San Francisco". 

 

Gianluigi Bonelli, abile e appassionato velista, si era ispirato vagamente al film "I fratelli senza paura" ("All the Brothers Were Valiant" ) di Ben Ames Williams che  aveva visto al cinema assieme al figlio Sergio nel 1953.

 

Aurelio Galleppini, che viveva in una cittadina sulla costa ligure, si dimostrò particolarmente entusiasta tanto che costruì addirittura i due modellini in legno delle navi di Billy Bart e del capitano Barbanera, modellini che gli permettevano ovviamente di disegnare correttamente  i due natanti della storia.

 

La storia successiva, "Il tiranno dell'isola", ambientata nella Melanesia, disegnata da Nicolò, nasce invece da un suggerimento del figlio Sergio, desideroso di vedere Tex calato in un'ambientazione esotica e selvaggia.

 

Gianluigi Bonelli non se lo fece ripetere due volte e allungò la rotta del Sea Tiger riversando in una sceneggiatura di più di duecento pagine tutto il suo amore per i romanzi marittimi di Conrad, uno dei suoi scrittori preferiti.

 

Nella storia è presente anche una dark lady, la bella Veda, che Nicolò disegna ispirandosi a una diva dell'epoca, Dorothy Lamour, di cui vedete la foto in basso:

 

 

 

 

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interessanti come sempre gli aneddoti di Ymalpas. La storia del modellino la conoscevo anch'io. San Francisco prima e Il Tiranno dell'Isola poi, ci dimostrano tutta la straordinaria capacità narrativa di Bonelli padre e le qualità grafiche di due maestri come Galleppini e Nicolò. Il primo nel tratteggiare in modo divino le ambientazioni di una città come San Francisco e il vascello di Capitan Barbanera con il suo ewuipaggio, la tolda e le vele; il secondo nel disegnare con il suo tratto morbido e pulito un'isola perduta della Melanesia, gli indigeni e i cacciatori di diamanti. Che fumetti! Vorrei davvero rivedere una storia di Tex più esotica, un po' come Il Solitario del West primissima avventura da me letta!

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Il Tex (e Carson) di Enrique Breccia in un Texone in lavorazione dall'estate 2012.

 

Ne vedete sopra uno schizzo a matita di una vignetta tratta da una delle prime tavole.

 

Il padre Alberto era stato contattato da Sergio Bonelli per uno dei primi albi speciali

 

della stessa collana, ma il progetto non andò purtroppo  in porto anche per la

 

precoce morte dell'artista nel 1993, quando era poco più che sattantenne.

 

Padre e figlio sono due riconosciuti maestri del fumetto argentino, seppure con due stili

 

diversi. Nel 2016 dovrebbe essere dunque pubblicato, finalmente, un texone associato

 

a questo prestigioso (cog)nome dei comics, pubblicazione slittata dal 2014, quando era

 

originariamente previsto. C'è grande attesa per una storia che Faraci ha appositamente

 

confezionato per l'artista!

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a me piaceva la camicia rossa. E poi quanto è gagliardo sto Tex che vuole raccontarci le sue avventure! :D

 

Mi associo! anche a me piace la versione rossa. Mi farebbe piacere se ogni tanto potesse ritornare.

 

Più che rossa mi piacerebbe bordeaux o rosso scuro, tra l'altro storicamente più accurata del giallo fosforescente.

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La tavola che contiene la storia breve "il dodo" di Nolitta e Villa fu realizzata nel lontano 1988 per una rivista per ragazzi ormai scomparsa dalle edicole il cui nome era "Dodo". la rivista, nell'occasione, pubblicò ben tre storie di impostazione umoristica, tutte di una tavola, con protagonisti tre diversi eroi bonelliani. Oltre a Tex, spazio era lasciato anche a Zagor e Martin Mystere.

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I DISEGNATORI CHE DISSERO NO A TEX

 

 

 

 

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Tra il 1962 e il 1967, quando ancora era il giovane disegnatore delle avventure di "Tintin", William Vance ricevette la visita nella sua casa di Bruxelles di Sergio Bonelli...

 

Vance, poi celebre per le serie "XIII" (con J. Van Hamme), "Bruce J. Hawker" (con A.-P. Duchâteau) e "Bruno Brazil" (con Greg), era uno dei disegnatori

 

 

che l'editore aveva scelto per affiancare Galleppini nell'equipe di disegnatori di Tex che in quegli anni andava formandosi. Vance tuttavia rifiutò.

 

 

 

 

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Rubén Pellejero, un altro celebre disegnatore, questa volta spagnolo, ricevette invece la visita nella sua casa di Barcellona da parte di Sergio Bonelli

 

alla fine degli anni settanta, quando ancora era un giovane e promettente illustratore.

 

Anche Pellejero, come Vance prima di lui, disse no a Tex.

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  • 3 settimane dopo...
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Una breve storia inedita e incompleta di 4 pagine di Tex è stata pubblicata nell'ottobre del 2002 in Francia dall'editore Semic che allora pubblicava le avventure del Ranger sul mensile Rodéo. La storia, apparsa sul n. 416 del magazine d'oltralpe, è intitolata "La grande traque", ovvero "La grande caccia". I testi sono dello sceneggiatore Marcel Navarro e i disegni di Jean Yves Mitton. Non è possibile datare l'avventura che nel 2002 fu recuperata dai polverosi archivi dell'editore ed è alquanto probabile che non sia mai stata portata a termine dalla coppia d'autori! Resta un curioso e raro esempio di produzione all'infuori della cerchia Bonelli, che diede l'autorizzzione alla pubblicazione anche perché le tavole, che potete leggere (in francese) nel blog portoghese di Tex curato dall'amico e collaboratore José Carlos "Zeca", sono bene scritte e, tutto sommato, ben disegnate!

 

http://texwillerblog.com/wordpress/

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La storia segnalata da Ymalpas, che possiamo considerare come una sorta di apocrifo autorizzato dalla Bonelli, è un esempio di operazione ben riuscita.

 

Non sempre però i diritti acquisiti dall'editore della LUG di Lione hanno avuto una gestione accurata, arrivando anche a pubblicare tavole malamente ritoccate con personaggi estranei utilizzati a coprire alcune scene ritenute troppo violente. Altra cosa rispetto ai censurati italiani...

 

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Da Rodeo n.43 (5.3.1955) - fonte http://www.mastromarcopugacioff.it/Articoli/blek_Storia.htm

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Dicembre 1992. Sergio ha un'altra notizia. Jordi Bernet accetta di fare il Texone. Anzi, pare addirittura ansioso di cominciare. Ce la faccio a scrivere un po' di pagine per farlo partire ? Il problema non è un primo acconto di sceneggiatura, è il soggetto della storia. Bernet non è un disegnatore come tutti gli altri. Bisogna scrivergli una storia che gli calzi come un vestito su misura. Con quel tanto di ironia che ci vuole per lui, ma non troppa per non indurlo a "torpedizzare" Tex, che è il vero rischio. [...] Scrivo subito il soggetto e le prime venti tavole per Bernet.Titolo provvisorio: L'uomo di Atlanta. Credo di averci messo dentro tutti gli ingredienti giusti per lui. Un certo numero di cattivacci ben caratterizzati. Una bella donna che si chiama Lola Dixieland. Una storia che trae origine dalla guerra di Secessione per svilupparsi poi nel presente. Un "plot" complicato. Pochi momenti statici. Molte scene d'azione e molti ribaltamenti di situazione. Un finale a sorpresa. Drammatico e anche un po' romantico.

 

da Fumetti d'Italia, Diario di Bordo, a cura di C. Nizzi.

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La critica texiana, su volume o fanzine, nasce negli anni settanta, ma è negli anni ottanta che conosce il primo circoscritto sviluppo che porterà poi nei decenni successivi ad un proliferare, invece, di divulgazioni che coglieranno tutti gli aspetti di Tex.

 

Quando nel gennaio-febbraio 1984 viene pubblicata la fanzine dilettantistica a cura di due intraprendenti e appassionati calabresi, il ben noto editore Stefano Mercuri e Placido Cardona, di cui vedete la copertina sopra, 80 pagine in rigoroso b/n, stampate in un offset scadente e economico, dimensioni 16,5 x 22 cm bonelliane, la critica texiana è ancora ai suoi primi passi.

 

La fanzine contiene una serie di articoli firmati da nomi noti e meno noti del panorama fumettistico come Claudio Dell' Orso ("Profumo di donne, polvere & morte"), Luciano Tamagnini ( "Gli antagonisti"), Gianni Bono ("I volti di Tex Willer"), Giulio Cesare Cuccolini ("Sul filo della memoria..."), Tiziano Sclavi ("Mi ritorna in mente..."), Ermanno Detti e Daniele Parolai ("Tex prima e dopo"). Contiene inoltre interviste a Gian Luigi Bonelli ed Aurelio Galeppini e vari saggi; sull' evoluzione grafica del logo e della testata nelle serie a striscia, una galleria di Tex, amici e nemici a confronto, le varie cronologie delle serie a striscia - raccoltine - albi d'oro - tex gigante prima e seconda serie, infine tante curiosità e notizie.

 

Il volumetto n. 18, interamente dedicato a Tex, oggi è praticamente introvabile e le poche copie che circolano, come quella in asta in questi giorni sulla baia, sfiorano i 100 euro di costo!

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Con Matthew Brady e William Jackson, Timothy Henry O'Sullivan è stato uno dei pionieri americani della fotografia, soprattutto quella di carattere storico, antropologico e geografico.Con "Il solitario del West" ho voluto rendere omaggio a un uomo che ha saputo tramandarci, con le sue splendide immagini in bianco e nero, il vero aspetto e la vera atmosfera dell'Ottocento americano. Immortalò la sanguionosa realtà della Guerra Civile e seguì diverse spedizioni scientifiche; persino il viaggio a Panama non è frutto di fantasia: il nostro portò veramente la sua attrezzatura fotografica nella giungla del Darién, per documentare la difficoltosa ricognizione sui luoghi del futuro canale...

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