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TWF - Tex Willer Forum

Curiosità e aneddoti vari su Tex e i suoi autori


ymalpas
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Messaggi consigliati/raccomandati

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Il primo formato dall' albo, la "striscia", era stato pensato come il più comodo per nascondersi nei libri di scuola e nelle tasche ( oltre ad essere il più economico ), prevedeva una sorta di lettura clandestina.

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Lilyth muore tragicamente dimostrando la vecchia avversione di Bonelli ad inserire personaggi femminili positivi nei suoi racconti: "Una donna buona non offre mai molti spunti, mentre una cattiva movimenta la trama, combina guai"!!!

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?Io ho trovato nel West la libertà - ha detto Giovanni Ticci - l'uomo davanti alla natura, i cavalli, gli indiani, in fondo un'epopea che è l'ultimo poema epico dei nostri giorni. Naturalmente non consideravo le malefatte del governo americano ai danni dei pellirosse, ma ero affascinato dall'insieme, tutte le avversit? legate alla natura e agli uomini che l'eroe doveva affrontare in questo contesto contando solo sulle proprie forze?.

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  • Collaboratori

"Tex sono io!" affermava spesso Gianluigi Bonelli. "Quando non me lo addosso resto fermo davanti alla macchina da scrivere anche due o tre giorni, senza battere una sola riga. Quando l'idea arriva, mi calo nel personaggio e mi metto a scrivere furiosamente".

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  • Collaboratori

Iniziata nel novembre del 2001, la sceneggiatura di "Morte nella Nebbia", il cui titolo provvisorio di lavorazione era "Posse", era stata affidata a Marcello che la inizia a disegnare. Boselli termina la sceneggiatura nel maggio del 2002. Quando Marcello la finisce, le tavole non sono considerate all'altezza ( l'artista soffriva già da tempo a causa della malattia ). La storia rimane dunque nel cassetto e viene ridisegnata due anni dopo da Font, per essere pubblicata solo nel 2007. Cinque anni e tre mesi di gestazione e attesa!!!

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Aurelio Galleppini alla fine degli anni ?40 aveva aperto a Cagliari una scuola di disegno intitolata a Leonardo da Vinci: la sede era nel suo stesso studio, in via Sardegna 48.

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Hot Melt è Non è una qualche localit? sperduta del profondo West... ma un tipo di colla. S?, avete capito bene: è la colla con cui vengono ?brossurati? gli albi editi dall'editore Sergio Bonelli!

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Joe Kubert ha impiegato sette lunghissimi anni a consegnare il suo Tex, un po' Gary Cooper un po' Clint Eastwood. Un Tex insolito, quello di Claudio Nizzi, calato in una storia che sembra mutuata da tanti film western, a cominciare da un classico come "Il cavaliere della valle solitaria", con Alan Ladd.

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Mario Uggeri, classe 1924, che per la SBE aveva realizzato "Yuma Kid" e un po' di Tex ( qui sul forum, sue sono le vignette de "La banda del Campesino" inserite quotidianamente dal nostro bravo Anthony Steffen ), durante la guerra riusc? a scampare al lager di Dachau, dove era finito come resistente!

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Un cowboy di nome Tex, non proprio il nostro Tex, è il protagonista di avventure contenute in libri per bambini dai 4 agli 8 anni. Libri dove non è lui a brillare, ma il cavallo, anzi la cavalla, di nome GLORIA! ( La vedete riprodotta nella copertina sottostante!!! ). Eh si! succede anche questo!

Immagine postata

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  • Rangers

Negli anni Sessanta, Sergio Bonelli sempre alla ricerca di disegnatori per Tex, si rivolse a Enzo Magni che era già noto in Italia per aver dato volto al fumetto Pantera Bionda (grosso successo degli anni '50). Ecco le parole di Sergio Bonelli:"Mi rivolsi ad Enzo Magni, affidandogli una bella storia di mio padre su uno splendido stallone nero: Silver Star. I risultati furono incoraggianti, ma poi, inaspettatamente, Magni abbandon° l'impresa. Forse il passaggio dalle donnine ai cavalli era troppo brusco, o forse come ho già detto altre volte, l'impresa di disegnare Tex fa tremare le vene dei polsi anche al più coraggioso dei disegnatori. Insomma, Magni gett? la spugna e la storia fu affidata a Erio Nicol'". Chissà cosa avrebbe fatto Magni nello staff Texiano!!

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  • Collaboratori

Dopo l'Epidemia, primo romanzo di Nizzi pubblicato l'anno scorso, è reperibile in libreria anche la sua seconda opera, intitolata " Il federale di Borgo Torre ".

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Le donne disegnate da Galep, ricorda Sergio Bonelli, pur non essendo le belle donne che ci venivano dall'America, avevano la corposit? delle nostre donne contadine. Il suo modello ideale erano queste nostre popolane, anche perchè dato il suo stile di vita, non aveva certo conosciuto delle top model!

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  • Collaboratori

Non è un mistero che il romano Roberto Recchioni desideri ardentemente scrivere una storia di Tex. Sono anni che se ne parla, è oggi questo sogno potrebbe anche non essere più così lontano e irragiungibile...
Ecco uno sdtralcio di intervista dove parla del "suo" Tex...

Prima Diabolik, poi Dylan Dog... ti manca solo Tex ed avrai messo le mani sui tre personaggi più popolari del fumetto italiano. Conoscendo anche il tuo amore per il western, è una sfida che ti piacerebbe affrontare quella di scrivere le avventure di Tex? Anzi: lo reputi un tuo obiettivo personale, un traguardo da raggiungere?

Assolutamente sè.
Tex è da sempre il mio obiettivo finale in campo italiano e non ne ho mai fatto mistero.
Non è detto che ci riesca e dubito che in Bonelli mi possano ritenere adatto, ma il sogno resta.

Se mai te ne dessero la possibilità, quale pensi sarebbe il tuo approccio sul personaggio? Classicissimo come imporrebbe la "tradizione" o tenteresti di inserirci qualche piccolo elemento non dico innovativo, ma comunque inedito per il personaggio?

Tex non ha bisogno di grandi innovazioni, dal mio punto di vista.
E? un personaggio ?più grande della vita? che funziona perfettamente nelle sue meccaniche interne.
Il problema dello scrivere Tex è una questione di ?come? piuttosto che di ?cosa?.
Sono un grande fan del lavoro fatto da Guido Nolitta su Tex: i pard spesso divisi, Tex che agisce da solo, gli intrecci narrativi, gli stacchi...
Se scrivessi un albo di Tex, lavorerei basandomi su quel genere di approccio.
L'unica cosa su cui forse mi piacerebbe intervenire è ?il livello di minaccia?: Capita troppo spesso che Tex si trovi ad affrontare pericoli alla sua altezza o avversari troppo banali. Mi piacerebbe mantenere immutato il livello di invincibilit? di Tex, ma vorrei metterlo alla prova con situazioni davvero critiche.


( tratta da www.fumettidicarta. it )

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Parliamo di date. Di prima pubblicazione. Tre Stelle, marzo 1964 TuttoTex, dicembre 1985 Nuova Ristampa, febbraio 1996

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Il ritorno di Mefisto era già stato pianificato da G. L. Bonelli, che aveva nascosto, in una busta, l'idea dell'evocazione e dello scambio del corpo. Boselli ( o qualche altro redattore ) avendola ritrovata, l'haconsegnata a Nizzi, che ha poi sviluppato il soggetto e la sceneggiatura. La storia, come si vede, ha avuto dei presupposti davvero curiosi e mefistofelici, peccato poi non sia risultata all'altezza!

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Tra le colorite espressioni che già alla fine degli anni novanta venivano indirizzate al Tex di Nizzi da lettori severi e intransigenti, se non addirittura inferociti, ne ritroviamo di comicissime, come la seguente descrizione di Kit Carson:"Un vecchietto arteriosclerotico buono solo a farsi sparare addosso!"

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Nizzi, sempre lui, nel Texone di Wilson, mette in scena, come ben si sa, una banda di reduci che cerca di scatenare una nuova guerra. Quello che ci interessa è il motivo di tale scelta, un po' bizzarra per un texone... Nizzi ha scritto questa storia pensando infatti al disegnatore di Blueberry, che essendo abituato a disegnare uniformi militari, si sarebbe trovato a suo agio in una storia di questo tipo! Per i volti dei personaggi, c'ha pensato invece Sergio Bonelli e il compianto Monti!

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Ancora Nizzi. Nel forum brasiliano di Tex la storia dell'autore modenese più votata è risultata a sorpresa "La Tigre Nera", seguita da "Fuga da Anderville" e al 3° posto "La valle del terrore". Solo quarta la drammatica avventura sul passato di Tiger Jack, "Furia rossa".

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