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TWF - Tex Willer Forum

[662/663] Carovana di Audaci


Sam Stone
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La storia e i disegni.  

50 utenti hanno votato

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Eccezionale Dotti e bravissimo Faraci.
Una storia che mi è piaciuta come non mai, con un antagonista tostissimo ed un Tex in gran spolvero.
Tra l'altro poi la trama è anche scorrevole e "texiana" al punto giusto.
Complimenti anche al soggettista Luca Barbieri. 
Consiglio a Faraci di costruire in futuro più trame con quartetto o terzetto Kit Willer, Kit Carson e Tex; penso che in queste situazioni se la cavi meglio nei dialoghi tra i pards rispetto a quando gestisce  solo Tex e Carson.
Dotti ha fatto un autentico capolavoro nei disegni, bellissimi.

 

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Su questa storia pochi commenti e ancora manca il sondaggio.
Eppure è una tra le migliori scritte da Faraci e presenta una serie di comprimari ben caratterizzati, primo fra tutti, a mio parere, il feroce Nevequaya.
Degni di menzione anche la bella Janet, l'intraprendente giovane Josh e la piccola Lara con la sua dannata Miss Marnie...

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Su questa storia pochi commenti e ancora manca il sondaggio.
Eppure è una tra le migliori scritte da Faraci e presenta una serie di comprimari ben caratterizzati, primo fra tutti, a mio parere, il feroce Nevequaya.
Degni di menzione anche la bella Janet, l'intraprendente giovane Josh e la piccola Lara con la sua dannata Miss Marnie...

E allora commentiamo!
Per me questa è la migliore di Faraci, ma le precedenti le reputo tutte insufficienti quindi questo non vuol dire molto.
Di positivo vedo il clima della storia, duro e ben reso dai disegni. Vedo tutti i pards in forma, Kit in particolare, ma anche un buon Carson in evidenza nel salvataggio in stile "alpino".
Di negativo la caricaturalità di Nevequaya, poco credibile nel suo odio senza un perché e con la sua mazza che mi sembra obiettivamente un po' comica, tipo Flintstones; e quei personaggi melensi citati da NK, ma anche i coloni che si accusano di aver abbadonato il posto, il capocomitiva che ha imparato qualcosa, ecc. se su Tex non ci fossero sarebbe secondo me decisamante meglio. Mi paiono intermezzi innecessari che fanno perdere ritmo alla vicenda.

L'impressione finale che ho avuto è stata di aver letto una buona storia di Tex però un po' manieristica, con tutti gli elementi classici messi insieme bene ma in modo un po' troppo scolastico. Mi pare cioè che Tito stia ancora prendendo le misure a Tex, di certo stavolta è riuscito a farlo meglio del solito, magari la prossima sarà ancora meglio.

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Buona storia di Faraci ed e' un buon auspicio per il futuro dopo prove solo sufficienti. Non la ritengo pero' la sua migliore storia. I disegni sono da paura.......Voto 10☺....Dotti a vita su Tex.

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cit. Per me questa è la migliore di Faraci, ma le precedenti le reputo tutte insufficienti quindi questo non vuol dire molto.

Questo significa essere prevenuti e  di parecchio nei confronti di un autore che invece è in netto miglioramento.
Per quanto mi riguarda la storia peggiore del 2015 è targata Manfredi, non Faraci.
E, giusto per rimanere in un periodo di tempo abbastanza vicino, sostenere che "il ricatto di Slade" sia addirittura insufficiente mi sembra davvero una esagerazione.
 

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Iniziamo dalle cose meglio riuscite. Innanzitutto veramente belli, oserei definire spettacolari, i disegni di Dotti, con volti e scene dinamiche assolutamente al top di quanto visto su Tex, anche la sceneggiatura è molto curata e alcune scelte di Faraci molto efficaci e coinvolgenti. Il problema di questa storia è il soggetto (di Barbieri)  poco originale e senza alcun spunto di interesse o coinvolgimento emotivo. Tex è il fumetto di gran lunga più venduto in Italia da 40 anni (sporadicamente superato da qualche exploit) i suoi lettori sono giustamente esigenti, non si può sperare di accontentarli con una storia così povera di spunti interessanti.

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Un secondo albo che non delude le aspettative suscitate dal primo.
Faraci gestisce molto bene il quartetto, come aveva gestito bene la coppia padre-figlio ne "L' uomo di Baltimora".
Ottima storia del filone classico-west. Indiani tosti guidati da un capo non solo sanguinario ma anche sadico, di cui ci ricorderemo. Un nemico come si deve.
I comprimari sono simpatici e anche quelli che abbandonano il posto assegnatogli non suscitano rabbia, sono contadini e allevatori, non gente d' armi e in una comunità improvvisata come è una carovana di coloni c'è di tutto e Tito questo tutto celo rappresenta con simpatia, senza giudizi morali sottintesi.
La famiglia Roberts è la tipica famiglia di pioneri che reagisce con forza alle tragedie che quelle terre ti buttano addosso all' improvviso, miss Marnie è la proiezione di sé di Lara, che così esorcizza le sue paure,(che delicatezza la 3° vignetta di pag 27) e Josh è un bambino diventato uomo in fretta, come allora era così per tanti, ma conservando l' innocenza dell' età.
Un Carson che con i suoi pensieri è quasi una "voce narrante fuori campo" ridimensiona certe frasi di Tex che sembrano un po' altisonanti, anche se sappiamo bene che realizzerà ciò che promette. E poi sempre attento, dal tiro micidiale, atletico e galante. Essì il vecchio cammello è in gran forma.
Come in gran forma è Tiger, alter-ego silenzioso di Tex.
Ottima prestazione di Kit, avevo il timore, alla fine del primo albo, che il rapimento delle donne facesse fare una brutta figura a Piccolo Falco a cui erano state affidate, ma questo albo gli rende onore, è l' unico colpito da quella specie di ascia-clava, a non solo sopravvivere, ma essere subito di nuovo in partita.
E poi il classico "arrivano i nostri" rivisitato che spiazza anche Tex e svela il "segreto della tromba"! Per un mese mi sono chiesta il perché di quella tromba! E quando Tex la nota e collega la banda di indiani con il furto d' armi, pensavo risolto il significato e invece poi alla fine che bella sorpresa! 
Non ci sono cose inutili, troppo prolungate o superflue: una storia gestita bene nei tempi e nel succedersi incalzante degli scontri.
Quante sparatorie! Se fosse un film sentiremmo solo sparare! Bel west!


DISEGNI: Dotti è una meraviglia! Già ero rimasta entusiasta della sua prima prova ne "El Supremo", e l' entusiasmo continua!
La pioggia, i cavalli, le posture e i movimenti dei personaggi, gli ambienti, la notte profonda, il sole cocente e la polvere sollevata dai cavalli, mi è sembrato un film, non un fumetto.

Non c'è ancora la votazione, ma Dotti 10 perché non posso dare di più e Faraci ottimo. Speriamo continui così.
           



 

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La storia non è dispiaciuta troppo neppure a me, però date le premesse del primo albo mi aspettavo qualcosa di più epico.
Nevequaia pareva un grandissimo nemico e invece alla fin fine si rivela si un tizio pericoloso personalmente ma anche un pessimo stratega di cui i nostri hanno la meglio senza troppi patemi e anzi solo una leggerezza di due membri della carovana che abbandonano il posto gli consente inizialmente di rapire un paio di sventurate. Molto telefonato anche il finale con Kit che arriva fingendo di guidare uno squadrone di cavalleria. Insomma una buona storia, certo superiore alle ultime prove di Faraci ma da ancora l'impressione di mancare di qualcosa che le storie di Boselli e Ruju hanno sempre o quasi. In più non riesco a spiegare bene la sensazione ma molti dialoghi e scene di Faraci mi danno un'impressione in qualche modo di artefatto. 


Avrei preferito vedere i nostri messi un po' più in difficoltà da questa tribù e mi sarebbe piaciuto che questi indiani fossero caratterizzati meglio, per fortuna la bambina e la sua dannata bambola stavolta sono meno presenti e per fortuna che ai disegni c'è quel fenomeno assoluto di Dotti! Una prova superlativa sotto ogni punto di vista, la storia merita di essere letta anche solo per i disegni, tra inquadrature ardite, primi piani mozzafiato, ambientazioni suggestive e personaggi che paiono muoversi durante i combattimenti si rimane spesso a bocca aperta.
I pards inoltre sono resi in maniera personale ma buonissima. In più Dotti è veloce ed è soltanto alla seconda storia su Tex. Un fenomeno vero. Complimenti!

Nel sondaggio voto discreta per la storia e ottimi ai fantastici disegni

Il problema di questa storia è il soggetto (di Barbieri)  poco originale e senza alcun spunto di interesse o coinvolgimento emotivo. Tex è il fumetto di gran lunga più venduto in Italia da 40 anni (sporadicamente superato da qualche exploit) i suoi lettori sono giustamente esigenti, non si può sperare di accontentarli con una storia così povera di spunti interessanti.


Su questo non sono per nulla d'accordo, un soggetto simile a questa (tribù in rivolta) ce l'ha Sulla pista di Fort Apache che secondo me è una delle migliori storie di Boselli ed è i generale molto apprezzata. E ce ne sono molte altre che partono da presupposti simili. Se su Tex ci fosse necessariamente bisogno di soggetti originali per avere una storia che accontenti i lettori la serie sarebbe messa molto male o avrebbe già chiuso. Invece su Tex si sono visti molto spesso spunti iniziali simili a vecchie storie o già visti e per nulla originali che, ben proposti dallo sceneggiatore di turno, hanno dato vita ad ottime storie.

  • +1 1
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"Su questa storia pochi commenti....." è stato scritto nei giorni scorsi,forse perchè non c'è molto da dire. La storia,che sicuramente non è male,avvincente nel primo albo,un po' meno nel secondo,appartiene al novero di quelle "di transizione" la maggior parte delle quali,pur non essendo deludenti,lasciano poco o nulla il segno. Ad un certo punto pensavo,e speravo,che Nevequaya,personaggio interessante, potesse sopravvivere per un sequel (in fondo si era recuperato Cane Giallo),invece....pax !! Dotti ottimo su tutti i fronti,specialmente nelle figure femminili,discreti soggetto e sceneggiatura (buono il primo albo,sufficiente il secondo).

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Su questo non sono per nulla d'accordo, un soggetto simile a questa (tribù in rivolta) ce l'ha Sulla pista di Fort Apache che secondo me è una delle migliori storie di Boselli ed è i generale molto apprezzata. E ce ne sono molte altre che partono da presupposti simili. Se su Tex ci fosse necessariamente bisogno di soggetti originali per avere una storia che accontenti i lettori la serie sarebbe messa molto male o avrebbe già chiuso. Invece su Tex si sono visti molto spesso spunti iniziali simili a vecchie storie o già visti e per nulla originali che, ben proposti dallo sceneggiatore di turno, hanno dato vita ad ottime storie.

Forse mi sbaglio, ma il soggetto non prevede la scrittura della sola idea narrativa, ma di tutta la trama della storia... L'idea può essere valida, ma poi lo sviluppo della stessa non prevede colpi di scena o situazioni tali da coinvolgere il lettore (almeno a me così è successo).

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  • Collaboratori

Una storia decisamente più coinvolgente rispetto alle ultime scritte da Faraci, forse anche la migliore, tanto è lontano il ricordo delle sue prime convincenti prove su Tex.

Tra gli aspetti positivi annovero il fatto che sia riuscito ad essere sempre concreto durante le 220 pagine, senza dover ricorrere a "allungamenti del brodo" o a "scenette estemporanee estranee" alla storia.

L'autore ha giostrato, questa volta, anche su un numero decisamente consistente di personaggi, riuscendo peraltro a non essere dispersivo e a concentrarsi eslusivamente su una parte di essi, tra cui la bella Janet e il sorprendente cattivo Nevequaya.

Proprio Nevequaya riesce dove molti non avevano convinto del tutto, Charvez per esempio. E' un villain a cui Faraci non pospetta un avvenire sin dalle prime pagine, però lo caratterizza come si deve, con una buona dose di spietatezza, senza perdersi in inutili introspezioni psicologiche che non avrebbero giovato. 

Il soggetto, essendo di Barbieri, si discosta dai precedenti abusati, fatti di fughe solitarie e inseguimenti o di giovani da tirare dai pasticci, sinceramente non se ne poteva più (e pazienza se il mese prossimo dovremmo assaporare l'ultimo capitolo di quelle gesta su una storia quasi "maledetta" in lavorazione dal lontano 2008, se la memoria non mi inganna). Ritronando al soggetto, è uno di quelli classici, ma non ricalca nessuna delle vecchie storie di Tex. I due autori puntano molto sulle sparatorie e su un po' di sadismo, va bene, quando non si ha l'impressione di assistere a scontri da videogame, e in questa storia non percepiamo mai questa sensazione, va bien! Resta da puntare su altri soggetti che non siano il western classico e che i nuovi autori sembrano praticamente ignorare. Ma Tex è anche Avventura, Giallo, Mistero, freddo polare, grandi città, personaggi del passato, storie del passato che ritornano nel presente, nuovi capitoli importanti dei pards e dei loro amici da raccontare, intrecci amorosi da annodare e poi sciogliere... Per scrivere queste storie servono idee e tanto coraggio. Ruju con Proteus ci ha provato, vedremo i risultati prossimamente, adesso aspettiamo anche Tito.

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Buona Storia ben sceneggiata da Faraci e resa magnificamente da Dotti. 
:old:tuttavia colgo l'occasione per evidenziare un piccolo "bug" dovuto forse ad un utilizzo di troppi personaggi secondari da parte di Faraci:  nelle pagine iniziali del secondo albo assistiamo all'uccisione di alcuni pionieri, tutti ben descritti ( tra cui Gordon, vecchietto con la barba a pag. 15, ma alla fine quando il capo carovana fa la conta delle perdite, ne rileva 4 tra cui il decesso di Davies, non rappresentata graficamente, ma confermata dal pianto del figlioletto. e Gordon ce lo siamo persi ? 
Lo dico non per inficiare l'ottima storia ma solo per constatare, ancora una volta la mancanza di una rilettura della storia e dei suoi passaggi prima della pubblicazione, da parte della "redazione". 
Auguriamoci in futuro che si ponga rimedio , onde evitare errori maggiori.
grazie:D

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È comparsa la griglia del sondaggio e allora voto e dichiaro il voto:
Sceneggiatura: buona
Ho espresso le mie critiche nel post precedente, non le ripeto. Questa prova di Tito mi fa ben sperare per il futuro, con meno cattivi sadici e meno ragazzine con bambola si può arrivare all'ottimo 

Disegni: buoni
Li ho apprezzati molto ma non me la sento di dare l'ottimo perché nell'intento -riuscito- di esprimere dinamismo a volte mi sembrano troppo caricaturali. Che volete farci, a me piacciono Ticci e Civitelli, certe inquadrature soprattutto di Nevequaya non mi sono piaciute.

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Bella storia. Questa volta Faraci, anche grazie agli ottimi disegni di Dotti, ha fatto centro. Il soggetto non è il suo ma comunque Tito lo ha ben sceneggiato. Due cose non mi son piaciute: Carson che nei suoi pensieri ha dei dubbi sulla buona riuscita dell’impresa, in particolar modo a pag. 43 del secondo albo ma anche a pag. 75.

Inoltre nella vignetta finale stride la mancanza di Tiger, probabilmente Dotti se l’è dimenticato e dopo la buona prova mostrata non mi sento di rimproverarlo però nel colpo d’occhio finale la sua mancanza, come si suol dire, “grida vendetta”. Ovviamente sto scherzando… neanche tanto :P

C’è un’altra cosa che un po’ stona, Tex nel duello finale appieda il capo degli indiani e solo uno dei suoi torna indietro, e anche dopo un po’, per dar man forte. Comunque questo si può un pò giustificare dal fatto che gli indiani credevano di avere la cavalleria addosso. In ogni caso è carina la scena che scaturisce da questa scelta, ossia quando Tex durante il combattimento  distoglie un attimo lo sguardo e spara all’indiano e poi dice al capo: ora possiamo continuare. :D
In sintesi, storia da 8 disegni da 9.

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 nella vignetta finale stride la mancanza di Tiger, probabilmente Dotti se l’è dimenticato e dopo la buona prova mostrata non mi sento di rimproverarlo però nel colpo d’occhio finale la sua mancanza, come si suol dire, “grida vendetta”. Ovviamente sto scherzando… neanche tanto 

Accidenti è vero! Mi sembrava che mancasse qualcosa a quella bella immagine finale. Ma come si fa a dimenticarsi di Tiger:angry::D

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Ho valutato decisamente buona la storia e ottimi i disegni di Dotti.
 

 nella vignetta finale stride la mancanza di Tiger, probabilmente Dotti se l’è dimenticato e dopo la buona prova mostrata non mi sento di rimproverarlo però nel colpo d’occhio finale la sua mancanza, come si suol dire, “grida vendetta”. Ovviamente sto scherzando… neanche tanto 

Accidenti è vero! Mi sembrava che mancasse qualcosa a quella bella immagine finale. Ma come si fa a dimenticarsi di Tiger:angry::D

Caspita, uno non può assentarsi un attimo per fatti suoi... che subito tutti ne sottolineiamo l'assenza... :lol:

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Ma Tiger è andato avanti in perlustrazione, non sia mai che qualche indiano disperso sia in agguato! Tiger non è umano, non si rilassa mai!

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Le interpretazioni di Dotti dei quattro pards sono eccezionali, classiche ma al tempo stesso "nuove", tuttavia di Tiger ( seppur, forse, più aderente alla realtà storica) a me non piace che venga ritratto con il "fazzoletto di stoffa" anteriore e posteriore con i pantaloni limitati alle sole gambe. ovvero senza un classico pantalone e giacca frangiata in pelle , come comunemente rappresentato da Galep e company . mah ... forse chiedo troppo !  voi cosa ne pensate?

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Caspita, uno non può assentarsi un attimo per fatti suoi... che subito tutti ne sottolineiamo l'assenza... :lol:

Se l'assente è Tiger la mancanza pesa eccome!

Ma Tiger è andato avanti in perlustrazione, non sia mai che qualche indiano disperso sia in agguato! Tiger non è umano, non si rilassa mai!

È umano ma è anche un mito: non a caso è fratello di sangue di Aquilia della Notte. Il quale sarebbe già defunto da tempo se non fosse per lui...

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Le interpretazioni di Dotti dei quattro pards sono eccezionali, classiche ma al tempo stesso "nuove", tuttavia di Tiger ( seppur, forse, più aderente alla realtà storica) a me non piace che venga ritratto con il "fazzoletto di stoffa" anteriore e posteriore con i pantaloni limitati alle sole gambe. ovvero senza un classico pantalone e giacca frangiata in pelle , come comunemente rappresentato da Galep e company . mah ... forse chiedo troppo !  voi cosa ne pensate?

Avevo notato, già nella prima storia di Dotti, i (non) pantaloni di Tiger, che però nella Collezione Storica a Colori furono trasformati in...pantaloni!
In questa storia non solo Tiger, ma anche gli altri indiani, hanno quel tipo di "pantalone".
Non mi dispiacciono e sicuramente non mi creano nessun problema, in fondo all' inizio Tiger portava un gilet aperto sul petto nudo, entrambi abbigliamenti più consoni alla storia che non il classico pantalone/casacca con frange a cui siamo abituati.
Variazioni nell' abbigliamento dei pards non mi dispiacciono, non griderei al sacrilegio!
Però se Dotti dovesse disegnare un' avventura invernale (con neve) spero copra di più Tiger!

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Le interpretazioni di Dotti dei quattro pards sono eccezionali, classiche ma al tempo stesso "nuove", tuttavia di Tiger ( seppur, forse, più aderente alla realtà storica) a me non piace che venga ritratto con il "fazzoletto di stoffa" anteriore e posteriore con i pantaloni limitati alle sole gambe. ovvero senza un classico pantalone e giacca frangiata in pelle , come comunemente rappresentato da Galep e company . mah ... forse chiedo troppo !  voi cosa ne pensate?

A me questa interpretazione piace tantissimo . Cioè se ogni volta che si introduce una minima variazione stiamo qui a criticare non ne usciamo più. Dovremmo essere grati ad artisti che ogni tanto ricercano una maniera differente di abbigliamento e più aderente alla realtà storica. Tiger sembra molto più indiano così . questo forum viene frequentato da tutti gli autori e spero proprio che dotti non cambi questa rappresentazione di tiger per qualche critica 
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Le interpretazioni di Dotti dei quattro pards sono eccezionali, classiche ma al tempo stesso "nuove", tuttavia di Tiger ( seppur, forse, più aderente alla realtà storica) a me non piace che venga ritratto con il "fazzoletto di stoffa" anteriore e posteriore con i pantaloni limitati alle sole gambe. ovvero senza un classico pantalone e giacca frangiata in pelle , come comunemente rappresentato da Galep e company . mah ... forse chiedo troppo !  voi cosa ne pensate?

A me questa interpretazione piace tantissimo . Cioè se ogni volta che si introduce una minima variazione stiamo qui a criticare non ne usciamo più. Dovremmo essere grati ad artisti che ogni tanto ricercano una maniera differente di abbigliamento e più aderente alla realtà storica. Tiger sembra molto più indiano così . questo forum viene frequentato da tutti gli autori e spero proprio che dotti non cambi questa rappresentazione di tiger per qualche critica 

Invece io spero proprio che gli autori colgano il fatto che a buona parte dei texiani -se maggioranza o minoranza non so- non importa un accidente del dato etnologico relativo agli abiti dei Navajos di fine '800 né di quello filologico delle primissime uscite del fumetto negli anni '40/'50 e che Tiger è ormai ben caratterizzato dal vestito che ha indossato per decenni. Nessuno si scandalizza se di tanto in tanto cambia, ma modificarlo in pianta stabile sarebbe come eliminare la giacca con le frange di Kit Carson: praticamente un reato:old:

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