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TWF - Tex Willer Forum

[662/663] Carovana di Audaci


Sam Stone
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La storia e i disegni.  

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Le interpretazioni di Dotti dei quattro pards sono eccezionali, classiche ma al tempo stesso "nuove", tuttavia di Tiger ( seppur, forse, più aderente alla realtà storica) a me non piace che venga ritratto con il "fazzoletto di stoffa" anteriore e posteriore con i pantaloni limitati alle sole gambe. ovvero senza un classico pantalone e giacca frangiata in pelle , come comunemente rappresentato da Galep e company . mah ... forse chiedo troppo !  voi cosa ne pensate?

A me questa interpretazione piace tantissimo . Cioè se ogni volta che si introduce una minima variazione stiamo qui a criticare non ne usciamo più. Dovremmo essere grati ad artisti che ogni tanto ricercano una maniera differente di abbigliamento e più aderente alla realtà storica. Tiger sembra molto più indiano così . questo forum viene frequentato da tutti gli autori e spero proprio che dotti non cambi questa rappresentazione di tiger per qualche critica 

Invece io spero proprio che gli autori colgano il fatto che a buona parte dei texiani -se maggioranza o minoranza non so- non importa un accidente del dato etnologico relativo agli abiti dei Navajos di fine '800 né di quello filologico delle primissime uscite del fumetto negli anni '40/'50 e che Tiger è ormai ben caratterizzato dal vestito che ha indossato per decenni. Nessuno si scandalizza se di tanto in tanto cambia, ma modificarlo in pianta stabile sarebbe come eliminare la giacca con le frange di Kit Carson: praticamente un reato:old:

Guarda è una discussione interessante . sulla giacca di carson sono d 'accordo ma sul resto no. Per dirti : io non troverei per nulla scandaloso cambiare il colore della camicia di tex - sinceramente questa monotonia con il giallo imperante anche nelle copertine mi ha stufato .tornerei alle vecchie copertine di galleppini che spesso vedevano tex con la camicia rossa o semplicemente di altro colore .tuttavia un lettore come te urlerebbe al sacrilegio , abbiamo differenti punti di vista . Ad alcuni per dirti piacciono i pard scopiazzati  da disegnatori precedenti solo perché ne danno un interpretazione classica mentre io apprezzo molto di piu chi cerca di dare una sua visione anche facendo robe un po' sperimentali tipo font . non stiamo parlando del costume di batman , che deve essere rigorosamente quello ma di un personaggio western che in fondo non ha nulla di così caratterizzante 
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Per dirti : io non troverei per nulla scandaloso cambiare il colore della camicia di tex - sinceramente questa monotonia con il giallo imperante anche nelle copertine mi ha stufato .tornerei alle vecchie copertine di galleppini che spesso vedevano tex con la camicia rossa o semplicemente di altro colore .

Qui a Roma son sicuro che propenderebbero per una via di mezzo... una camicia giallorossa :lol::lol::lol:

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Per dirti : io non troverei per nulla scandaloso cambiare il colore della camicia di tex - sinceramente questa monotonia con il giallo imperante anche nelle copertine mi ha stufato .tornerei alle vecchie copertine di galleppini che spesso vedevano tex con la camicia rossa o semplicemente di altro colore .

Qui a Roma son sicuro che propenderebbero per una via di mezzo... una camicia giallorossa :lol::lol::lol:

E perche' no bianco celeste? ☺

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Ciao a tutti, questo è il mio primo messaggio, e quello che ho iniziato e finito oggi è il primo numero di tex che ho davvero letto.
Ho scritto davvero perchè di tex ne ho avuti in mano tantissimi, casa mia era sommersa dai Tex, lo leggevano tutti,  ma io, pure leggendo tantissimi fumetti, a Tex non avevo mai dato attenzione.
Ho preso il primo numero della nuova raccolta uscita a fine anno e con l'occasione ho sfogliato l'ultimo numero in edicola, sono stato colpito incredibilmente dai disegni, meravigliosi, ma in quei pochi secondi sono stato preso anche dai dialoghi e dalla storia.
L'ho preso e l'ho divorato, fantastico, ed ho letto solo la seconda parte della storia.

Il mio scrittore preferito è Cormac McCarthy, e devo dire di aver trovato in questa storia qualcosa che lo evoca, il cattivo è meraviglioso, ma tutti i personaggi sono caratterizzati alla grande.
Ora devo cercare la prima parte.
 

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Ehi…
questa è una cosa meravigliosa. Grazie.
Un nuovo lettore conquistato, per Tex. Qualcosa di cui andare orgogliosi, e credo di poter parlare a nome di tutte le persone che hanno lavorato a questa storia.

Grazie davvero per quello che hai scritto, Cormac. 


 

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Arrivato a metà del secondo albo, mi sono chiesto cosa stessi leggendo.
La risposta è stata: la tipica storia di Faraci, poco articolata, con personaggi abbozzati e tanti infiniti BANG BANG.
Solo che, questa volta, tutto ciò mi stava piacendo - e mi è piaciuto fino alla fine - molto!

Perché i quattro pards sono gestiti benissimo; perché il nemico principale è davvero tosto (e forse il fatto di averlo caratterizzato pochissimo, di non aver spiegato le motivazioni o i modi della ribellione, proponendolo semplicemente come una furia scatenata e sanguinaria, ha fatto bene al personaggio); perché i nostri sono in vera difficoltà e dunque le sparatorie non sono i soliti BANG BANG faraciani (qui qualche buono muore, finalmente!); e perché il duello finale, con un Tex che mi è sembrato più deciso del solito col coltello, mi è piaciuto molto.

Insomma, per me questa è una tipica storia faraciana; ma una tipica storia faraciana che, a differenza delle altre, funziona benissimo: puro western e pura avventura. 
Aspettando soggetti più corposi, mi ritengo più che soddisfatto.
Voto 8.

Ma la cosa davvero eccezionale della storia sono gli straordinari disegni di Dotti, a cui voglio dedicare un post apposito.

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Ho problemi tecnici con le citazioni quindi non le riporto.

Condivido con Tito la gioia per un nuovo texiano, e al di là delle critiche è principalmente merito suo e di Dotti.

Quanto alla somiglianza con McCarthy, se Cormac si riferisce a Meridiano di sangue io non l'ho trovata proprio, a parte il fatto che in quella storia e in questa si descrivono due tizi molto cattivi. Diciamo che la dimensione metafisica in Nevequaya è piuttosto assente - e meno male!:D

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Ho problemi tecnici con le citazioni quindi non le riporto.

Condivido con Tito la gioia per un nuovo texiano, e al di là delle critiche è principalmente merito suo e di Dotti.

Quanto alla somiglianza con McCarthy, se Cormac si riferisce a Meridiano di sangue io non l'ho trovata proprio, a parte il fatto che in quella storia e in questa si descrivono due tizi molto cattivi. Diciamo che la dimensione metafisica in Nevequaya è piuttosto assente - e meno male!:D

ho parlato di evocazione.
In particolare quando gli indiani entrano nella casa, accenni di violenza in un contesto che la evoca, ma anche nelle prime battute del dialogo tra il cattivo e la donna legata all'albero.
ma anche nella pioggia, nel fango, nella notte, nel duello finale.
una questione di atmosfera, sia di meridiano ma anche della trilogia, ma per certi versi anche nella difesa del bambino della strada.

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Ho problemi tecnici con le citazioni quindi non le riporto.

Condivido con Tito la gioia per un nuovo texiano, e al di là delle critiche è principalmente merito suo e di Dotti.

Quanto alla somiglianza con McCarthy, se Cormac si riferisce a Meridiano di sangue io non l'ho trovata proprio, a parte il fatto che in quella storia e in questa si descrivono due tizi molto cattivi. Diciamo che la dimensione metafisica in Nevequaya è piuttosto assente - e meno male!:D

ho parlato di evocazione.
In particolare quando gli indiani entrano nella casa, accenni di violenza in un contesto che la evoca, ma anche nelle prime battute del dialogo tra il cattivo e la donna legata all'albero.
ma anche nella pioggia, nel fango, nella notte, nel duello finale.
una questione di atmosfera, sia di meridiano ma anche della trilogia, ma per certi versi anche nella difesa del bambino della strada.

L'atmosfera è certamente molro dark, ma a quel punto il buon(?) Nevequaya mi pare assomigli di più al killer pazzo di Non è un paese per vecchi, perché è crudelissimo senza un perché.

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A me sembra uscito da buio fuori.
comunque più McCarthy c'è in Tex è meglio è.
e spero di non dire una bestemmia per me che lo leggo praticamente da oggi, ma ripeto, a casa mia anche senza leggerlo era uno di famiglia, Tex si respirava.

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A me sembra uscito da buio fuori.
comunque più McCarthy c'è in Tex è meglio è.
e spero di non dire una bestemmia per me che lo leggo praticamente da oggi, ma ripeto, a casa mia anche senza leggerlo era uno di famiglia, Tex si respirava.

Secondo me talvolta c'è ma spesso non c'è. Se hai tanti Tex a casa prova a leggertene qualcuno dei 100/200 -soprattutto Sulle piste del nord e Terra promessa- così ti fai un'idea. Hasta luego!

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Red Arrow dice "crudelissimo senza un perchè.
Non serve un "perchè" per la crudeltà. Nevequaya odia i bianchi e ruba un carico d'armi, organizza una grossa banda di indiani ribelli e si dà a sanguinarie scorrerie.
E' crudele anche con i suoi sottoposti, prima dell' assalto alla città stava per uccidere l' indiano della tromba, e poi uccide Reed che era colui che gli ha permesso di diventare il temuto ribelle che è.  Tiene in vita solo chi può essergli utile, amico o prigioniere che sia.
E' fisicamente forte e la mazza da guerra è la sua arma, mai il fucile o l'arco. E' lui e il suo odio contro tutto e tutti.
E' talmente sicuro della sua forza che è sorpreso nella morte che un "cane bianco" possa averlo sconfitto con un pugnale, in un duello indiano.
In fondo ha ragione, non è un bianco a sconfiggerlo, è Aquila della Notte, nessun bianco duella con il pugnale come lui.
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Red Arrow dice "crudelissimo senza un perchè.
Non serve un "perchè" per la crudeltà. Nevequaya odia i bianchi e ruba un carico d'armi, organizza una grossa banda di indiani ribelli e si dà a sanguinarie scorrerie.
E' crudele anche con i suoi sottoposti, prima dell' assalto alla città stava per uccidere l' indiano della tromba, e poi uccide Reed che era colui che gli ha permesso di diventare il temuto ribelle che è.  Tiene in vita solo chi può essergli utile, amico o prigioniere che sia.
E' fisicamente forte e la mazza da guerra è la sua arma, mai il fucile o l'arco. E' lui e il suo odio contro tutto e tutti.
E' talmente sicuro della sua forza che è sorpreso nella morte che un "cane bianco" possa averlo sconfitto con un pugnale, in un duello indiano.
In fondo ha ragione, non è un bianco a sconfiggerlo, è Aquila della Notte, nessun bianco duella con il pugnale come lui.

Certamente la presentazione della crudeltà senza un perché è una scelta dell'autore, non è necessario esplicitarne per forza le cause. Però a me piacciono molto di più figure come Lucero o El Muerto, che scelgono la violenza per reagire ai torti subiti (veri o presunti), mi sembra che la motivazione li renda epici. Invece 'sto Nevequaya a me come a Tex (pag. 109) pare soltanto un "gallinaccio": mi dimenticherò in fretta di lui.

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(due mesi...senza Tex...senza forum...volontariamente...avevo comprato il color e il mensile di dicembre senza leggerli...volevo vedere se resistevo...poi leggere la storia completa...altrochè se ho resistito...del color non ho da dire molto, se non che alcuni spunti, vedi la prima storia, sarebbero stati nettamente migliori della singola novembrina...comunque non sono i nuovi formati ad entusiasmarmi nuovamente...non è il format...è che sono ormai un lettore annoiato, distratto, distaccato...che non si ricorda la storia precedente o il personaggio visto due pagine prima...Tex è condannato ad essere l'eterna ripetizione di se stesso...per fortuna secondo la stragrande maggioranza dei lettori...con poche storie in grado di darmi qualche brivido...)

Poi arrivo a leggere la doppia attuale...”Carovana di Faraci”...questo il mio commento...matematico...

F(TW) = nP

A metà del primo albo penso: ma che per caso è una storia di Faraci? Yes, non l'avevo visto all'inizio, a voi ci saranno voluti due secondi per riconoscerlo...ma ho i riflessi appannati...

Insomma:

il Tex (TW) di Faraci (F) è uguale a: qualche variazione (n), forse da intendere meglio come “ripetizione” di qualcosa di già visto, del P, cioè del PUMPUM...

Quale meravigliosa formula matematica è più adatta di questa?

Senza il PUMPUM ossessivo non c'è Faraci, ossia il Tex faraciano non esiste.

Non c'è che dire...3 mesi texiani fantastici...un anno cominciato alla grande...

Non vi faccio gli auguri...li faccio a Tex...mi sembra ne abbia più bisogno di tutti...

Mi sa che ci sentiamo fra un altro paio di mesi...forse...

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A me sembra uscito da buio fuori.
comunque più McCarthy c'è in Tex è meglio è.
e spero di non dire una bestemmia per me che lo leggo praticamente da oggi, ma ripeto, a casa mia anche senza leggerlo era uno di famiglia, Tex si respirava.

McCarthy oggi è un riferimento imprescindibile, per affrontare il western (secondo me). Poi, chiaro, non per questo si devono snaturare Tex e il suo universo. 

(due mesi...senza Tex...senza forum...volontariamente...avevo comprato il color e il mensile di dicembre senza leggerli...volevo vedere se resistevo...poi leggere la storia completa...altrochè se ho resistito...del color non ho da dire molto, se non che alcuni spunti, vedi la prima storia, sarebbero stati nettamente migliori della singola novembrina...comunque non sono i nuovi formati ad entusiasmarmi nuovamente...non è il format...è che sono ormai un lettore annoiato, distratto, distaccato...che non si ricorda la storia precedente o il personaggio visto due pagine prima...Tex è condannato ad essere l'eterna ripetizione di se stesso...per fortuna secondo la stragrande maggioranza dei lettori...con poche storie in grado di darmi qualche brivido...)

Poi arrivo a leggere la doppia attuale...”Carovana di Faraci”...questo il mio commento...matematico...

F(TW) = nP

A metà del primo albo penso: ma che per caso è una storia di Faraci? Yes, non l'avevo visto all'inizio, a voi ci saranno voluti due secondi per riconoscerlo...ma ho i riflessi appannati...

Insomma:

il Tex (TW) di Faraci (F) è uguale a: qualche variazione (n), forse da intendere meglio come “ripetizione” di qualcosa di già visto, del P, cioè del PUMPUM...

Quale meravigliosa formula matematica è più adatta di questa?

Senza il PUMPUM ossessivo non c'è Faraci, ossia il Tex faraciano non esiste.

Non c'è che dire...3 mesi texiani fantastici...un anno cominciato alla grande...

Non vi faccio gli auguri...li faccio a Tex...mi sembra ne abbia più bisogno di tutti...

Mi sa che ci sentiamo fra un altro paio di mesi...forse...

Sei sicuro di avere letto la stessa storia che ho scritto?

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Tex è condannato ad essere l'eterna ripetizione di se stesso...per fortuna secondo la stragrande maggioranza dei lettori...con poche storie in grado di darmi qualche brivido...)

Penso che la fortuna di Tex (ricordiamo da sempre il fumetto più venduto in Italia, salvo qualche breve parentesi), sia la sua evoluzione nella tradizione, sia il suo essere western ma anche altro (avventura, horror)... insomma i brividi ci sono, magari non ogni mese... ma ci sono...

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McCarthy oggi è un riferimento imprescindibile, per affrontare il western (secondo me). Poi, chiaro, non per questo si devono snaturare Tex e il suo universo. 

Mi piace McCarthy, penso che il suo accostamento a Tex risulti però un po' delicato.
Per dirla in breve, lo scrittore americano è interessato al mistero del male che nel West che descrive così bene pare trovare un campo di azione sterminato. Tex al contrario rappresenta il bene, che lotta contro avversari diversi e potenti ma riesce comunque a sconfiggerli. I due aspetti possono coesistere, mettendo a confronto il bene -Tex- con il male -i nemici più o meno crudeli, già sapendo che il bene prevarrà. Ma può prevalere in modo netto e "glorioso" alla Bonelli senior, o più sfumato come in Nolitta. In questo secondo caso l'equilibrio è difficile perché si rischia o di banalizzare la sfida e così l'avventura risulta fiacca, o di non fare realmente prevalere il bene, e in questo modo si riduce il ruolo dell'eroe.

Questo spiega perché, secondo me, le grandi storie di GLB sono capolavori acclamati da tutti mentre quelle di Nolitta suscitano sempre pareri discordanti, basta leggere i commenti del forum per accorgersene.
Quindi ci vuole molta attenzione a introdurre il clima di McCarthy nelle storie di Tex!

 
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Le storie di Nolitta su Tex sono poche, ma quasi tutte fra le indimenticabili.
Anche in queste il bene trionfa sul male, ma è colui che ha sbagliato a essere amico/nemico e anche il mondo di Tex ha più sfumature, il suo coinvolgimento psicologico è più marcato, sembra di assistere ad un Tex più maturo, che cerca le cause che hanno portato l' avversario ad agire male.
Ma questo non sminuisce l' opera di Tex, perché fa comunque quello che deve essere fatto, anche se prova simpatia o era amico del cattivo.
Anche in Nolitta Tex sa da che parte è il bene, è il male che non è sempre nero, ma ha molte sfumature.
Leggi la storia con il giovane Andy e poi "Giungla crudele", due pietre miliari di Nolitta.

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Le storie di Nolitta su Tex sono poche, ma quasi tutte fra le indimenticabili.
Anche in queste il bene trionfa sul male, ma è colui che ha sbagliato a essere amico/nemico e anche il mondo di Tex ha più sfumature, il suo coinvolgimento psicologico è più marcato, sembra di assistere ad un Tex più maturo, che cerca le cause che hanno portato l' avversario ad agire male.
Ma questo non sminuisce l' opera di Tex, perché fa comunque quello che deve essere fatto, anche se prova simpatia o era amico del cattivo.
Anche in Nolitta Tex sa da che parte è il bene, è il male che non è sempre nero, ma ha molte sfumature.
Leggi la storia con il giovane Andy e poi "Giungla crudele", due pietre miliari di Nolitta.

Purtroppo devo dire che la storia di Andy, letta da ragazzino, è proprio quella che non ho mai sopportato. Che ci vuoi fare, si vede che abbiamo gusti diversi:)

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Le storie di Nolitta su Tex sono poche, ma quasi tutte fra le indimenticabili.
Anche in queste il bene trionfa sul male, ma è colui che ha sbagliato a essere amico/nemico e anche il mondo di Tex ha più sfumature, il suo coinvolgimento psicologico è più marcato, sembra di assistere ad un Tex più maturo, che cerca le cause che hanno portato l' avversario ad agire male.
Ma questo non sminuisce l' opera di Tex, perché fa comunque quello che deve essere fatto, anche se prova simpatia o era amico del cattivo.
Anche in Nolitta Tex sa da che parte è il bene, è il male che non è sempre nero, ma ha molte sfumature.
Leggi la storia con il giovane Andy e poi "Giungla crudele", due pietre miliari di Nolitta.

Purtroppo devo dire che la storia di Andy, letta da ragazzino, è proprio quella che non ho mai sopportato. Che ci vuoi fare, si vede che abbiamo gusti diversi:)

A volte capita e ce se ne deve fare una ragione.
Io le storie citate da Betta le ho adorate tutte.

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Le storie di Nolitta su Tex sono poche, ma quasi tutte fra le indimenticabili.
Anche in queste il bene trionfa sul male, ma è colui che ha sbagliato a essere amico/nemico e anche il mondo di Tex ha più sfumature, il suo coinvolgimento psicologico è più marcato, sembra di assistere ad un Tex più maturo, che cerca le cause che hanno portato l' avversario ad agire male.
Ma questo non sminuisce l' opera di Tex, perché fa comunque quello che deve essere fatto, anche se prova simpatia o era amico del cattivo.
Anche in Nolitta Tex sa da che parte è il bene, è il male che non è sempre nero, ma ha molte sfumature.
Leggi la storia con il giovane Andy e poi "Giungla crudele", due pietre miliari di Nolitta.

Purtroppo devo dire che la storia di Andy, letta da ragazzino, è proprio quella che non ho mai sopportato. Che ci vuoi fare, si vede che abbiamo gusti diversi:)

A volte capita e ce se ne deve fare una ragione.
Io le storie citate da Betta le ho adorate tutte.

Questioni di gusti a parte, visto che si parlava di McCarthy e Tex, mi pare che la storia di Andy potrebbe essere una sceneggiatura mccarthiana se ci togliamo la parte finale, in cui in qualche modo Tex fa giustizia. A questo proposito avevo tirato in ballo il buon Nolitta -e che non se ne abbia a male...

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