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Il texone "Eagle Pass" di Claudio Villa


ymalpas
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Il texone "Eagle Pass" di Claudio Villa

 


 

 

 

 

 

 


Si è parlato tanto di altri texoni. Se guardo ai dati nella mia cartella di documenti "texiani", l'ultima storia di Villa è datata estate 2002, è quella di Mefisto, apriva il sesto centinaio (nn. 501-504). Proprio nel mese di Luglio 2002 Mauro Boselli inizia la sceneggiatura di questa "Eagle pass". E' più o meno contemporanea della sceneggiatura de "L'ultima diligenza", la storia illustrata da Sommer, pubblicata tra l'aprile e il maggio 2006.

Cosa è successo nel frattempo? Nell'ottobre 2005, Boselli ha abbandonato la sceneggiatura pagina 110 (un albo).

Villa arriva però solo alla tavola numero 94, quando smette di disegnarla (probabilmente è il 2007) per dedicarsi interamente alle copertine, come quelle realizzate per la lunghissima serie dell'Edizione Storica a colori, collana pubblicata settimanalmente dal gruppo editoriale La Repubblica / L'Espresso.

Bisogna aspettare diversi anni perché riprenda la lavorazione delle tavole. Accade nel 2011 quando dà seguito alla storia da, come si diceva, pagina 94. Due anni dopo i dati sono però assai scoraggianti, solo una ventina di tavole, nel marzo 2013 se ne contano esattamente 114. Ad oggi, tredici anni dopo, siamo arrivati a 129 tavole. Qualcuno vocifera che siano 138, ma nessuno può testimoniare di aver visto quelle mancanti. Neppure Mauro Boselli che ha scritto fino a pagina 144 e ne ha visto appena 128 disegnate.

La media attuale riporterebbe la desolante cifra di una decina di tavole annuali, neanche una al mese, per nostra somma tristezza. Quali le cause di un disastro del genere ? Chiaramente la storia è speciale, se non lo è la storia, lo è l'autore. Affidata a qualsiasi altra mano sarebbe stata riassegnata dopo qualche mese.

Le tesi che ho sentito negli anni sono essenzialmente due, una lodevole, l'altra meno.

Villa sarebbe un perfezionista. Per chi lo segue da tanti anni, sono da lode anche i suoi schizzi, che superano anche le tavole di celebrati artisti internazionali. Ma lui non si accontenta. In anteprima abbiamo visto sei o sette di queste tavole e siamo tutti d'accordo che sono meritevoli dell' estrema pazienza che lo sceneggiatore e la casa editrice ripongono in lui. Pare che Villa ridisegni più volte le tavole che non lo soddisfano pienamente. Personalmente sono portato a crederci vista anche la prestigiosa collana su cui le sue tavole finiranno per essere pubblicate. E visto anche il suo precedente capolavoro, la già citata storia di "Mefisto", anche lei seppure di minore gestazione, disegnata nell'arco di diversi anni, difficile chiedere di più insomma, l'autore ci sta provando e la sfida potrebbe valere la pluriennale attesa.

L'altra tesi vedrebbe invece un autore demotivato, detta in una parola, stufo di disegnare Tex e il western, distratto quanto basta dalle copertine, ma fulmineo nel realizzare storie - extra Tex - che rientrano invece nei suoi interessi. Sarebbe la tesi più deludente per il lettore texiano, ma neanche si potrebbe condannare il buon Villa se non sentisse più il Tex nelle sue corde.

Solo l'autore potrebbe fare chiarezza su questa situazione equivoca, ma da anni ormai preferisce la via del silenzio alimentando le supposizioni più diverse. Ma oggi di parla di assegnare le pagine mancanti a qualche altro disegnatore come Piccinelli, in qualche modo suo allievo, segno che ormai si è persa la speranza di vedere questa storia ultimata dall'autore che l'ha iniziata. Con l'andamento attuale di dieci tavole annuali, il texone non sarebbe disponibile prima di circa dieci anni, cioè programmabile per l'estate del 2025. Dal 2002 al 2025, vi lascio fare i conti.

Dobbiamo aspettarci un'opera mitica e leggendaria che apparirà solo in un'ipotetico futuro ?
"Eagle pass" è l'ultima storia texiana di Claudio Villa ?
La storia deve essere finita da un disegnatore diverso, come già è accaduto in passato, per esempio con la prima di Giolitti a fine anni settanta?
La storia potrebbe essere pubblicata nella serie regolare, cosa che ridurrebbe di molto le pretese che il disegnatore riverserebbe su se stesso nel realizzarla ?
Il disegnatore dovrebbe essere dirottato su una nuova storia per lui forse più intrigante, magari un cartonato breve e a colori ?

Insomma, qualche domanda dopo tutti questi anni mi sembra lecito porla all'attenzione di un pubblico sempre affezionato lettore del RANGER, è lui che deve essere, sempre e comunque, il vero protagonista di questa straordinaria vita editoriale che dal 1948 accompagna le nostre vite.

 

 

 

 

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Ti rispondo così perché quotarti è un'impresa titanica Non voglio mettere in dubbio i tuoi dati, che forse hai avuto da Mauro Stesso,  ma quando, nell’autunno 2002 partecipai ad un pranzo di TWO con  Boselli e Villa, ebbi la netta impressione (o lo disse esplicitamente? Onestamente non lo ricordo) che le prime pagine della nuova storia Villa le avesse ricevute solo da poco. Le due cose ovviamente  non si escludono a vicenda.

 

Occorre anche chiarire una cosa: proprio in quel periodo Boselli fu colpito da una grave malattia,che per sua fortuna si risolse bene, e allo stesso tempo, per motivi suoi, Maurizio Colombo smise di scrivere. Boselli si ritrovò, così ad essere l’unico sceneggiatore di Dampyr. Costretto dai motivi di salute a rallentare la sua attività, quindi, Mauro si dedicò a Dampyr trascurando .le storie di Tex  e Zagor. Per sua fortuna i disegnatori a lui assegnati avevano anche altri impegni (tranne Letteri che fu passato a Nizzi) e le cose  filarono lisce.


Per quanto riguarda quando Villa è arrivato a pèa. 94, forse  può supplire la mia esperienza diretta: se non vado errato pag.. 94 l’ho vista per la prima volta al Cartoomics 2007.

Del perfezionismo di Villa ho due riscontri: uno del, disegnatore Joevito Nuccio, che per primo ha detto, per conoscenza diretta, che Villa rià più e più volte vignette ed intere tavole. L’altro di Boselli stesso che ha raccontato che talvolta Villa viene in Redazione e si riprende le tavole già disegnate per rifare qualcosa che non gli piace.

Per me che Villa si senta stimolato da altre cose, per esempio, i supereroi americani, è indubbio: nel 2007 ci mise solo due o tre mesi a disegnare le 46 pagine della storia di Devil e Capitan America commissionatagli dalla Marvel..

Peraltro, io credo che  la sua sofferenza, più che per Tex in sé sia verso questa storia a cui lavora da 13 anni e la cui fine sembra ancora lontana,  Ha perso l’entusiasmo ma vuole comunque portarla a termine.
Quella di far terminare la storia ad un altro disegnatore, in realtà è più una minaccia fatta per stimolare Villa che un’intenzione concreta. Comunque Boselli l’ha ripetuta anche alla conferenza lucchese davanti ali stessi Villa e Piccinelli.

Dici:
 

Dobbiamo aspettarci un'opera mitica e leggendaria che apparirà solo in un'ipotetico futuro ?

M

itica non so, leggendaria lo è già, in un ipotetico futuro, sì.

Ti chiedi anche se “Eagle pass" non sia l'ultima storia texiana di Claudio Villa

 

L’ultima di una certa lunghezza, questo è certo. Boselli non gli affiderà di certo mai più una storia di due albi, ma nemmeno di un solo albo.


Un’altra domanda che ti fai è se la storia deve essere finita da un disegnatore diverso, come già è accaduto in passato, per esempio con la prima di Giolitti a fine anni settanta.

In quel caso il disegnatore e dette forfait dopo relativamente poche tavole. In  tutti gli altri  casi il disegnatore era morto o troppo malato.  Se accadesse ora sarebbe una grave ammissione di sconfitta per Villa che è già oltre la metà. Io credo che vada evitata se si può.

 

Quanto al pubblicare la storia potrebbe essere pubblicata nella serie regolare, se il disegnatore rimane Villa, non cambierebbe comunque niente, ne sono assolutamente convinto.

Se fosse incaricato un altro di terminarla, è ovvio che non sarebbe più un Texone, che mai e poi mai sarebbe disegnato a quattro mani in questo modo.

 

Peccato che ci sia una sola persona che potrebbe rispondere alle tue interessanti domande  ma tace ostinatamente.:lol:
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sarà anche un'osservazione banale la mia, ma penso che Villa, entusiasmo a parte, non abbia problemi economici. Mi spiego: se dovesse disegnare solo le tavole e vivere di quello penso che ultimerebbe il Texone. Naturalmente il perfezionismo di un artista non è illecito (penso al cinema di Kubrick) ed è doveroso da parte sua migliorare ciò che ritiene da migliorare. Dunque Villa guadagna abbastanza bene con le copertine da potersi permettere il lusso di procedere in questo modo. Lo so, è un'argomentazione futile, ma sotto certi aspetti pertinente...

Però francamente aspettare il 2025 per leggere questa storia e vedere (ammirare) i suoi disegni mi sembra troppo, considerando che è al lavoro ufficialmente dal 2002.

Beh invecchieremo con la speranza di vedere sto benedetto Texone? :lol:

P.s. l'idea della collaborazione spero si eviti. A sto punto aspetto il 2025  e non me ne voglia Piccinelli (che mi piace) ma Villa deve completarlo da solo questo lavoro.

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  • Rangers

Riporto una parte interessante contenuta nel libro Icon Claudio Villa: Sotto il segno di Tex, uscito nel 2012:

" Dopo 250 cover per Repubblica, non deve essere stato facile tornare alle vignette..."

"Avevo lasciato a metà pagina 95 e non sapevo quanto sarebbe durato l'arrivederci.
Ci sono tornato dopo quasi 5 anni e rivedendo "a freddo" quella pagina, ho scoperto che non mi piaceva più, per cui ho voluto ricominciare da zero, reimpostando la tavola, ridisegnandola da capo, per dare un refresh totale all'impostazione da cui sarei partito per ricominciare.
E devo dire, sinceramente, che avevo paura.
Ero piuttosto spremuto in termini di creatività, contando che una copertina è un pò più "pesante" da disegnare rispetto a una tavole, dove hai momenti e situazioni diverse e cambi "passo", prospettiva o situazione.
In una copertina tutto ciò che si vede è importante, perchè l'immagine complessiva è formata da ogni particolare, che deve raccontare in maniera efficace e mirata.
Temevo che il "rientro in atmosfera" da fumetto mi avrebbe visto trattare ogni scena come una copertina.
Ma, grazie a Dio, affrontando la prima pagina dopo tanto tempo, ho riassaporato il gusto di gestire più immagini contemporaneamente, sia pure con la fatica di armonizzare, di raccontare al meglio, ma con la gioia di riscoprire la composizione complessiva delle vignette e ogni singola scena.
Bello.
Mi sa che mi rimetto a fare il disegnatore di fumetti".



Ho sottolineato la parte centrale che forse è la risposta alle nostre domande e alla lentezza di Claudio.
Purtroppo sono convinto che, a parte il perfezionismo, sia molto spremuto a livello di creatività (utilizzo le sue parole).
Le copertine per quanto siano molto spesso dei veri capolavori, l'hanno probabilmente rovinato da questo punto di vista.
Non credo che sia insoddisfatto o stanco di disegnare Tex, probabilmente però oramai il ranger gli basta e avanza sulle copertine.
Mentre per un fumetto cerca nuovi stimoli in altri campi (supereroi della Marvel, Don Camillo... ).

Finirà il Texone, ma ci metterà sicuramente altri dieci anni di questo passo, a meno che non ci sia un cambio almeno a livello delle Cartoline di Tex Nuova Ristampa.
Forse in questo modo avrebbe più respiro e sarebbe meno "spremuto"!

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La realizzazione delle copertine di per sé non rappresenta un impedimento assoluto alla produzione di tavole, anche se naturalmente toglie tempo.
Claudio realizza 15 copertine all'anno se sommiamo alla serie regolare Maxi, Color e Almanacco/Magazine.  A queste nel periodo della CSAC si sono aggiunte altre 52 cover all'anno dovendo garantire l'uscita settimanale dei volumi e giocoforza le tavole si sono fermate. Il ritorno alla attività standard coincide con la ripresa del lavoro sulle tavole interrotto da 5 anni. Immagino che riprendere in mano un lavoro dopo tanto tempo, durante il quale Claudio ha continuato a disegnare e il suo tratto si è comunque evoluto, abbia determinato un'analisi critica delle tavole con la valutazione tecnica ed estetica nel frattempo maturata e di conseguenza la necessità di apportare correzioni, se non proprio di rifare tutto da capo. In altri termini il rischio è stato quello di una storia disegnata quasi a metà che non piacesse più allo stesso disegnatore e questo potrebbe esercitare un disincentivo alla prosecuzione della stessa.

In ogni caso le storie di Tex disegnate da Claudio, per quanto memorabili, sono soltanto sei. Dopo l'esordio su testi di GLBonelli le cinque storie seguenti sono state scritte tutte da Nizzi e solo due di queste sono successive al n.400. Questa del Texone è la prima sceneggiatura ricevuta da Boselli.

Confidiamo che prima o poi questo attesissimo Speciale venga alla luce. D'altra parte Claudio e Tex a suo tempo hanno stretto un patto suggellato da una stretta di mano, il cui valore è ben noto a chi conosce le vicende Texiane.

01_imm_Tex.jpg

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Se la Bonelli tenesse davvero al Villa fumettista e disegnatore di Tex, la smetterebbe di affossarlo con le copertine.
In ogni caso, se Villa lasciasse Tex, io (e lo dico da lettore più che ventennale di Tex) sarei felice: il suo talento, per copertine riverniciate al computer e rovinate, è assolutamente sprecato.

ps. che meraviglia la tavola del Texone!

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  • Rangers

Io resto della mia opinione (già espressa mesi fa): che la copertina n.800 della regolare sia l'ultima di Villa, come fu la 400 per Galeppini.
Così anche per le cartoline della Nuova Ristampa: arrivati ad un certo numero della serie, stop. Possono subentrargli atri colleghi bravi con le copertine e con le illustrazioni da cartolina. Così Claudio torna al suo lavoro: i fumetti. 

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Io direi che sarebbe ora di smetterla con la storia che sono le copertine ad impedire che Villa disegni.
Che l'impegno con le copertine sottragga tempo al disegno delle tavole è indubbio ed ovvio. Quando Ticci ha realizzato le copertine del Tex Gold la sua produttività è calata da 10 a 5 tavole al mese. In quel periodo realizzava quattro/cinque copertine al mese.
Quant'è la medie di copertine di Villa? 12 copertine della serie regolare 24 "cartoline", il Magazine, il Color di agosto e il Maxi, ovvero 3,25 copertine al mese, impegno gravoso,certo, ma così tanto da far sì che non riesca a fare nemmeno una tavola al mese? 
Mi dispiace ma non lo credo.
A mio parere, è una questione sia di perfezionismo che di disaffezione.
Il carico di copertine è lo stesso ma la storia breve di Don Camillo e quella per il progetto Smartcomix di Fabio Celoni non ci ha messo anni per farle, anzi, così ad occhio le ha fatte entrambe in poco tempo nel 2015.
Chiedetevi perché in due anni e mezzo Villa ha fatto solo 14 pagine di Tex ma il tempo per Don Camillo e altro.
No le copertine non c'entrano. Se fossero state solo le copertine, a quest'ora almeno tre pagine al mese le avrebbe fatte e  dopo 4 anni avrebbe già finito, ma anche fossero state due (due, mica 20), saremmo a pag, 190 come minimo.
Ma davvero per voi fare tre copertine al mese gli impedisce di fare almeno due pagine? Per me è ovvio che c'è di più.
 

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  • Rangers

Io ripeto quello che ho scritto: Villa secondo me non è stanco o disaffezionato a Tex.
Semplicemente le copertine l'hanno spremuto e lo spremono dal punto di vista creativo (parole sue).
Disegnare tavole di Tex forse non lo attrae più, nel senso che Tex lo incontra già abbastanza nelle copertine-cartoline.
Probabilmente se deve disegnare fumetti, cerca nuovi stimoli staccandosi dal ranger e provando a fare altro. Anche per variare un pò.
In pratica come Nizzi che oltre al ranger, covava la sua passione per il giallo di Nick Rider, così Villa, la cui creatività è ampiamente sfruttata nelle copertine-cartoline, ha bisogno di alternarsi anche con altro.
Per me la ragione è tutta lì, la mancanza di tempo non c'entra niente

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Sono completamente  d'accordo  con quanto scritto da Carlo e anche abbastanza con quanto scritto da Sam. Oltre a quelli citati da Carlo, Claudio ha fatto altri lavori impiegando un tempo ragionevole. Oltre a Ticci potremmo citare altri disegnatori che lavorano su più fronti e non per questo la loro media di tavole al mese si azzera. Ferri fa le copertine di Zagor e continua a sfornare storie, Civitelli è impegnato con i quadri che gli tolgono abbastanza tempo, per non parlare delle foto, e nonostante questo le sue storie vanno avanti. Rotundo ha fatto il Texone sfornando in contemporanea le copertine per Brendon e il piccolo ranger e nello stesso periodo ha continuato a insegnare presso la scuola del fumetto.
E' evidente che il motivo di tanta lentezza da parte di Claudio non può essere quello delle copertine, anzi credo si faccia un torto al grande Claudio nell'insistere su questo argomento come che non fosse capace a fare quello che altri fanno. Questo era vero quando Claudio ha dovuto fare 239 copertine della CSAC, una copertina a settimana che in termini di impegno vuol dire almeno due/tre bozze diverse per ognuna era un impegno che lo assorbiva completamente ma ora che non c'è più per me è evidente che non è l'impegno normale delle copertine di Tex a non consentirgli di andare avanti a un ritmo accettabile.
Prova ne sia che lui stesso in occasione dell'intervista fatta a Romics da Luca Raffaelli per la consegna del Romics d'oro aveva detto che la storia sarebbe andato su un Texone e che ora che l'impegno con la CSAC era finito poteva riprenderlo tranquillamente.
Non sono d'accordo con le previsioni di Santana, fare le copertine di Tex è un incarico di prestigio, stiamo parlando del fumetto più venduto in Italia, secondo me Claudio, giustamente, non lo lascerà mai e se mai dovesse farlo sicuramente non tornerà a disegnare storie di Tex ma vorrà dire che veramente ha deciso di fare altro. Ovviamente spero che ciò non accada.

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Ho letto con molta attenzione le parole di Carlo Monni e condivido la sua lucida analisi. Sono propenso a pensare che non ci sia l'interesse da parte del disegnatore di finire questa storia. Guardo a Civitelli che ha iniziato come Villa la sua avventura sulle pagine di Tex nei primi ottanta, alla sua tecnica del puntinismo come esempio di genuina passione per il Ranger, quante tavole e tavole ogni mese, un texone realizzato in tempi brevissimi, uno dei fiori all'occhiello della collana, amatissimo dai più, non troppo amato da parte di una piccola frangia della critica, ma da lei rispettato. Aprendo questo topic mi interessava poco focalizzarmi sul texone di Villa quanto piuttosto sul suo futuro "texiano". Le sue copertine sono frutto di lavoro professionale e certo non lascerebbero supporre da parte sua disaffezione. Però che senso ha avere Villa sulle copertine e Villa assente dalle pagine interne dal 2002. E smettiamola di pensare che qualche altro autore non sarebbe adatto alle copertine di Tex, almeno ci toglieremmo di torno una scusa che per troppi anni ha imperato sovrana nelle bocche di tutti.

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Non capisco, parti condividendo l'analisi di Carlo e finisci invocando un altro autore alle copertine. A che pro' se è evidente che l'estrema lentezza non è dovuta al normale impegno delle copertine? Io al posto di Claudio non mi sentirei per nulla galvanizzato a finire il Texone se mi togliessero l'incarico di copertinista!

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  • Collaboratori

Non invoco niente, per carità, però la penso come Carlo quando dice che la scusante delle copertine è da accantonare. Quoto anche Paco Ordonez: Villa dovrebbe essere lasciato libero di disegnare quello che vuole. Ritengo una contraddizione che il copertinista della serie non abbia una sua storia, neanche breve, pubblicata da più o meno tre lustri. 

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Francamente non ti seguo, io la penso come Carlo e mi pare di essere stato chiaro in proposito. Tu nei tuoi due post affermi la stessa cosa, almeno all'inizio salvo terminare con frasi di tutt'altro tenore. Secondo te Villa non vorrebbe più fare le copertine, a me non risulta propria anzi...  inoltre il fatto che non abbia una sua storia pubblicata dipende da qualcuno? Ma dai non scherziamo! Sta lavorando a un Texone e non ha mai detto di voler rinunciare, detto questo mi sembra normale che non gli si diano altre storie ne mi sembra che lui le abbia chieste.

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Disegnare le copertine di una serie corrisponde a dare continuità grafica a un personaggio nonché tracciarne la caratterizzazione prevalente.
Ormai il Tex di Villa è quello di riferimento e la cura con cui realizza ogni minimo dettaglio di ogni copertina evidenzia l'attaccamento al ranger.
La sensazione è che quella che invece Claudio senta poco sia proprio la storia, che sta portando avanti con molta fatica e apparentemente con poco entusiasmo, pur riversandoci tutta la sua abilità che gli consente di realizzare tavole mirabili. La lentezza potrebbe quindi essere un sintomo di un lavoro realizzato controvoglia, che peraltro gli impedisce al contempo di dedicarsi a una storia che magari lo coinvolgerebbe di più.

Modificato da natural killer
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Non invoco niente, per carità, però la penso come Carlo quando dice che la scusante delle copertine è da accantonare. Quoto anche Paco Ordonez: Villa dovrebbe essere lasciato libero di disegnare quello che vuole. Ritengo una contraddizione che il copertinista della serie non abbia una sua storia, neanche breve, pubblicata da più o meno tre lustri. 

io invece sono completamente d'accordo e non credo che Ymalpas voglia dire che Villa non vuole più fare le copertine West, semplicemente è d'accordo con Carlo E trova una contraddizione che il copertinista ufficiale, quello che rappresenta più di tutti la serie, non abbia una storia pubblicata da 13 anni e che probabilmente non ne avrà più. Io sono d'accordissimo su tutto e pur apprezzando moltissimo le copertine di Villa (e le cartoline di NR) trovo assurdo che non disegni più nessuna storia. 

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beh penso che gli avrebbero potuto commissionare anche una breve per il color e ne saremmo stati contenti ma, se ci riflettiamo, non sarebbe stato giusto accantonare il Texone per dare ai lettori una storia che lenisse in qualche modo la sua assenza...

Il punto è che produce poche tavole, questo è un dato inconfutabile e fino al periodo in cui doveva occuparsi attivamente delle copertine per la CSAC il discorso "mancanza di tempo" era pertinente. Adesso non più, mi dispiace scriverlo, ma è così. Nonostante le copertine inedite e le cartoline avrebbe potuto in questi ultimi due-tre anni, garantire una produzione mensile di almeno tre-cinque tavole. Avremmo visto in qualche modo una continuazione, la voglia di terminare il lavoro. Per me può anche disegnare una tavola all'anno ma mi chiedo: a che serve?

Perché io non voglio mettere pressione, ma figuriamoci, ci sono tante storie da leggere... però trovo allucinante aspettare fino al 2025 (se i tempi di consegna saranno quelli attuali è questo il periodo in cui uscirà quest'albo). Per questo nel mio post precedente ho sottolineato che per Villa non è un problema esistenziale disegnare, cioè non deve far quadrare i conti, se no sono convinto che tra due massimo tre anni eccome se lo leggeremmo sto benedetto Texone!

I tempi artigianali e pioneristici del grande GALEP sono per sempre finiti, ci sta poco da fa. Non me ne voglia Villa, che adoro, ma sta attesa è diventata kafkiana.

 

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Quant'è la media di copertine di Villa? 12 copertine della serie regolare 24 "cartoline", il Magazine, il Color di agosto e il Maxi, ovvero 3,25 copertine al mese, impegno gravoso,certo, ma così tanto da far sì che non riesca a fare nemmeno una tavola al mese? 


Prima di passare al commento di queste parole di Carlo, come ho già spiegato privatamente a West10, ritengo che Claudio Villa sia ancora interessato a disegnare le copertine mentre non è sufficientemente motivato per disegnare le tavole del Texone. Non ci vedo contraddizione.

Peraltro ha disegnato finora 563 copertine:

261 copertine della serie regolare
256 copertine della collezione storica a colori
49 copertine per speciali annuali o semstrali (5 ColorTex +  22 almanacchi +  19 maxi)


A queste dobbiamo aggiungere le cartoline della Nuova Ristampa: 388 cartoline

Totale: 951 copertine

Il fatto che in tempi recenti abbia rinunciato a disegnare le copertine della ristampa dei texoni nella collezione storica a colori;
il fatto che le copertine delle ristampe degli almanacchi e maxi (pari a 30) della stessa collana siano state affidate a Ticci;
il fatto che le copertine dei Color brevi siano state affidate a guest star
il fatto che si faccia ricorso di quando in quando a copertine generiche tratte da vecchi disegni scartati, com'è avvenuto per l'ultimo maxi;

-- > l'insieme dei fatti sopra elencati potrebbe essere sintomatico  di una normale stanchezza. Sono questi numeri, impressionanti, a farmelo dire.

Ultimamente non ho potuto fare a meno di annotare la pubblicazione di copertine splendide come quella di "Intrighi e veleni" per citarne solo una e copertine, per carità pochissime, un po' così, meno belle, diciamo ("Oro nero", "Winnipeg", l'ultima "Ricercato vivo o morto" nella serie regolare). Certo ci sono alti e bassi e non voglio insinuare niente, però se qualcuno mi dicesse che Villa è stanco anche di fare le copertine di Tex, beh ecco lo troverei comprensibile.


 

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  • Rangers

Non credo che mollerà mai le copertine, anche perchè mettendola sul pratico, rappresentano il suo stipendio mensile.
Oltre a questo, probabilmente trova più soddisfazione nel fare copertine-cartoline che un fumetto vero e proprio di Tex. Io sono convinto di questo.

Comunque mi hanno riferito, chi è stato alla fiera di Lugano, che Villa mostra le tavole del suo Texone, descrivendo questa come la sua opera definitiva e più importante della sua carriera.

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  • Collaboratori

Quindi... sarebbe un discorso esclusivamente classificabile come: perfezionismo. Le tavole che abbiamo visto sono effettivamente un piacere per gli occhi. Però...

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Disegnare le copertine di una serie corrisponde a dare continuità grafica a un personaggio nonché tracciarne la caratterizzazione prevalente.
Ormai il Tex di Villa è quello di riferimento e la cura con cui realizza ogni minimo dettaglio di ogni copertina evidenzia l'attaccamento al ranger.
La sensazione è che quella che invece Claudio senta poco sia proprio la storia, che sta portando avanti con molta fatica e apparentemente con poco entusiasmo, pur riversandoci tutta la sua abilità che gli consente di realizzare tavole mirabili. La lentezza potrebbe quindi essere un sintomo di un lavoro realizzato controvoglia, che peraltro gli impedisce al contempo di dedicarsi a una storia che magari lo coinvolgerebbe di più.

Cioè, ho scritto io una storia noiosa?... :D Dubito sia questo il problema... e contraddice il dato di fatto che le prime 90 pagine le aveva disegnate in tempi normali. No, è proprio Tex che non gli va di fare. Preferisce Don Camillo! 

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