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[666/667] L'onore di un guerriero


Sam Stone
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[666/667] L'onore di un guerriero. La storia, i disegni, i personaggi...  

44 utenti hanno votato

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Finita di leggere e devo dire che la storia è molto bella.

 

 

 

Si lotta su due fronti: Tex e Carson devono fermare il fratello di Lunga Lancia, mentre Kit e Tiger devono smascherare il traditore dell'esercito che vende armi agli indiani.

Ottimo il duello tra Tex e Lunga Lancia, che si ostina a difendere il fratello Unghia di lupo ad ogni costo, fino a quando Tex non lo salva dall'annegamento e lo fa ragionare, mostrandogli quello che è: appena pensa che sia morto nello scontro con Tex gli vuole rubare il comando della tribù e la moglie.

Kit e Tiger finiscono addirittura sepolti vivi bloccati dal crollo di una caverna causata dalla dinamite, ma riescono ad uscire e a far prendere il tenente Morris.

Insomma, storia densa di azione, con un buon utilizzo di tutti e quattro i pards, e comprimari tutti ben delineati nel loro aspetto psicologico e di conseguenza nelle loro azioni.

L'unica pecca, se di pecca si può parlare, è il finale buonista: tutti i cattivi morti o catturati e tutti i buoni felici e contenti. Magari si poteva fare in modo che Unghia di Lupo uccidesse la moglie del fratello perchè respinto, e da questo Lunga Lancia poteva smettere di proteggerlo.

Però sono io che ho un po' la fissa dei finali drammatici.

Disegni di Ticci ottimi e migliori di quelli sulle ultime storie in cui era un po' in calo: ormai della vecchia guarda ci è rimasto solo lui.

Per concludere il voto complessivo per me è 7 abbondante, anche 7,5.

In questo momento secondo me Tex è tornato ad essere la migliore testata della Bonelli.

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In attesa delle patatine è invece arrivata la conclusione della storia di Lunga Lancia e il suo onore di guerriero.
Onore agli autori.
Con gli evocativi disegni di Ticci, che raccontano Tex e west in ogni tavola, regalandoci suggestioni piacevolissime, la vicenda si snoda con una sapiente regia in un crescendo drammatico, che ci conduce al finale che vede convergere i fili narrativi nel campo dei Crows dove, non senza colpi di scena, si compie il destino di ciascuno dei personaggi abilmente messi in scena da Ruju. Perfetti i tempi, ottimi i dialoghi e la caratterizzazione psicologica dei vari protagonisti. La gestione dei quattro pards è convincente con ognuno che appare protagonista e non semplice contorno.
La sensazione provata con la lettura del primo albo, che questa fosse una storia tra le più texiane dell'ultimo periodo, viene definitivamente confermata dalla seconda parte. E per la prima volta dopo diversi anni, appena terminata la lettura sono andato a riprendere l'albo precedente e ho riletto tutta la storia, gustandola nuovamente con estrema soddisfazione, perchè questo, signori, questo E' TEX. 
 

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Terminato anche il secondo albo. Le piacevoli sensazioni lasciate dal primo hanno trovato una completa conferma in quest'ultimo.
Il soggetto è datato, vero, ma la splendida sceneggiatura messa in .....scena  da Ruju fa passare in secondo piano un soggetto tipico nelle avventure del West.
I disegni di Ticci li ho trovati semplicemente bellissimi e molto , ma molto "moderni"
Davvero un'ottima prova del DUO alla....console!

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Un secondo albo ancor più convincente del primo.

Ruju gestisce perfettamente lo scontro tra due vecchi amici, Tex e Lunga Lancia.

Nelle sue sceneggiature è solito concentrarsi su un personaggio, metterlo alla prova ( si pensi a Makua o al frate de "le catene della colpa") e seguirne l'evoluzione da un punto di vista psicologico e materiale. Quello che accade in questa storia, che è la storia di Lunga Lancia più che una storia di Tex, è questo.

Nonostante tutto questo, l'azione è però governata dai quattro pards e ognuno svolge la sua parte (quando di solito alla fine ci si limita a farli figurare come semplice spalla) e questo è un grande merito per lo sceneggiatore e va fatto notare.

La storia sembra più texiana del solito per i disegni di Ticci. Non è più giovane, non disegna più come vent'anni fa, ma davanti a certe sue vignette, come il forte al tramonto solo per citarne una, si resta estasiati, sognanti, insomma lunga vita al Maestro, che possa ancora regalarci tante storie di Tex ora che è rimasto l'ultimo del Tex che fu.

Da qualche parte ho letto che con questa storia Tex ritorna ad essere la serie numero 1 nel panorama fumettistico italiano. Beh, si è un po' troppo ingenerosi con Mauro Boselli che ha scirtto alcuni dei più memorabili episodi di tex negli ultimi anni, però sì, ci si può contare anche su Pasquale Ruju che qui firma la sua migliore storia di Tex di sempre, una firma cioè su cui si può decisamente contare!

Unico neo della storia le due copertine di Villa. C'è sempre la stessa professionalità e la stessa bravura, è mancata l'idea felice, nessuna delle sue è all'altezza ed è un fattore che pesa sulla storia (l'ultima del secondo albo è sinceramente una delle sue peggiori). Buon lavoro anche a lui nell'augurargli di ritornare subito ai suoi abituali livelli che sono la perfezione.

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questa storia merita veramente un commento approfondito . a mio parere quasi un capolavoro , ruju riesce a far convergere e riunire tutti i fili della trama in modo perfetto . nonostante la storia sia in due albi le situazioni sono davvero tante e varie e ruju dirige il tutto con dei ritmi perfetti. ottime le caratterizzazioni:
 



Tex molto carismatico , kit un po' spia o detective e Tiger il solito segugio . Anche l idea per fare uscire Kit e Tiger dalla caverna è molto buona . il rischio di storie così è concludere con un finale buonista o snaturare i personaggi nel corso della vicenda ,invece il cambiamento di lunga lancia é molto credibile . Innanzitutto finalmente un duello dove si mostra l abilita dell aversario del nostro , e poi la fine dove il sakem comprende che il fratello è solo un folle invidioso di lui  e di sua moglie . Peccato per qualche spiegone  inserito da ruju senza motivo che toglie qualche punto . un altra errore  è alla fine del primo albo : perché i soldati accorsi dopo la sparatoria non controllano i registri del forte che avrebbero provato la colpevolezza di morris e gli credono invece sulla parola ? Devo dire che a malincuore non condivido il giudizio entusiastico per i disegni di Ticci . Io che amo alla follia il suo sintetismo e l ultima direzione in cui si è evoluto lo ho trovato invece un po' stanco e approssimativo . Guardare per esempio il primo piano di tex a pag 86 del primo albo . chiaramente il lavoro complessivo é ottimo ma in alcune tavole i visi non sono molto riconoscibili 
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Ottima storia, tra le migliori lette negli ultimi anni. Sopratutto in questo secondo albo, con la sua sceneggiatura nervosa, piena di stacchi nei momenti topici, con intrecci ben riusciti e un Tex protagonista ben sorretto dai suoi pards. Gli altri protagonisti sono ben caratterizzati e la fiera figura di Lunga Lancia entra di diritto nella storia di Tex. Buoni i disegni, ma non tra i migliori visti ultimamente, insomma un Ticci un po' in calo, come le due copertine di Villa. Segnalo questa frase di Tex "... ci sono molte cose che uno come me non farà mai... e una di queste è tirarsi indietro!". Voti: 8 al soggetto, 10 alla sceneggiatura, 7 ai disegni. 

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Io per una volta sono molto meno entusiasta invece, di solito mi accusano (altrove più che altro) di essere un fan acritico di questa era texiana, ma stavolta romperò un po, non che la storia sia insufficiente ma neanche tra le migliori degli ultimi anni (secondo me lo stesso Ruju ha scritto di molto meglio). 

Ho trovato interessante e ben narrata la prima parte, mentre l'albo finale un po affossato da particolari che mi fanno storcere il naso: in primis non mancano i famigerati spiegoni (che su Tex non notavo da anni) che anche se non in quantità rilevante a me dan sempre fastidio, come Kit e Tiger che si spiegano come han fatto ad uscire dalla miniera un secondo prima o certe autocronache di Tex su quel che sta facendo. 
 
 


Unghia di lupo alla fin fine si rivela una mezza cartuccia al comando di quattro scalzacani e francamente è talmente sfigato da risultare stucchevole: vorrebbe il ruolo del fratello, la donna del fratello e questi lo difende e salva da quando ha tre anni. Il troppo stroppia.

Forzatissimo il modo in cui Kit e Tiger iniziano a sospettare del tenente e troppo idiota il sergente spendaccione. Bravo Ruju a gestire i pards e bella la situazione ingarbugliata, ma il tutto si risolve troppo facilmente viste le attese del primo albo.


Ticci qui è in calo vistosissimo anche rispetto al primo albo, si salva solo nei primi piani ma neanche sempre. Tuttavia via io ho una vera adorazione per Ticci che considero il miglior disegnatore all time di Tex quindi non riesco ad essere del tutto obiettivo.

Ps: quindi anche Kit beve whisky se capita ;)
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Ruju ritorna all'antica ricetta presentando un vecchio amico di Tex con il quale entra in rapporti conflittuali: era già accaduto nella prima storia sceneggiata per la serie regolare "Un ranger per nemico". Guardiamo al finale con i due antagonisti, mossi nelle loro insensate azioni dagli affetti famigliari che sono messi in "crisi", venire alla resa dei conti. Con Loman Tex non aveva potuto fare niente, con Lunga Lancia ... non spoilero niente per chi non ha letto ancora l'albo :D

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Un secondo albo ancor più convincente del primo.

Ruju gestisce perfettamente lo scontro tra due vecchi amici, Tex e Lunga Lancia.

Nelle sue sceneggiature è solito concentrarsi su un personaggio, metterlo alla prova ( si pensi a Makua o al frate de "le catene della colpa") e seguirne l'evoluzione da un punto di vista psicologico e materiale. Quello che accade in questa storia, che è la storia di Lunga Lancia più che una storia di Tex, è questo.

Nonostante tutto questo, l'azione è però governata dai quattro pards e ognuno svolge la sua parte (quando di solito alla fine ci si limita a farli figurare come semplice spalla) e questo è un
grande merito per lo sceneggiatore e va fatto notare.


Ritengo che Ymalpas abbia centrato il grande punto di forza di questa storia, vale a dire un personaggio tormentato quale co-protagonista che tuttavia non ruba la scena ai pards, che anzi dirigono l'azione e sono sempre nel vivo della vicenda. Ottime le performance di Kit e Tiger, Tex superlativo in tutto il finale, solo Carson fa in effetti da contorno, ma in una storia così può andare.

S P O I L E R

Le battute iniziali del duello tra Tex e Lunga Lancia sono perfette, bellissime nel loro essere secche, senza troppi fronzoli o giri di parole. Sguardi e parole rendono efficacemente l'idea di ciò che sta per accadere, uno scontro tra titani che non darà soddisfazione a nessuno di essi, un duello senza gloria ma con tanta amarezza. Rimprovero a Ruju di non averlo fatto durare qualche pagina in più, francamente: Lunga Lancia è un così bel personaggio che, sia per valorizzarlo che per accrescere il tasso drammatico della storia, avrei preferito che mettesse in difficoltà Tex per più tempo. Nonostante questo, è stato comunque un duello difficile da affrontare per il nostro, l'apprensione di Carson ne è la manifestazione più evidente.

Dopo il duello, efficacissimo è il colpo di scena del volo vertiginoso nel fiume, che ha anche lo scopo narrativo di eliminare per un po' dalla storia i due protagonisti per lasciare spazio a Unghia di Lupo, cui è dedicato l'intero epilogo di questa avventura. Drammatico, intenso, rivelatore, è il dialogo tra il fratello minore di Lunga Lancia e Niabi: era la gelosia, soprattutto, la molla che aveva fatto scattare la rabbia di Unghia di Lupo. Niabi glielo spiattella in faccia, sapeva di essere desiderata da lui, e lui non aveva alcun diritto di bramare la moglie di suo fratello. Ma questo, il lettore attento, lo aveva già capito nel precedente confronto, avutosi nel primo albo, tra Lunga Lancia e Unghia di Lupo: Lunga Lancia tenta di convincere il fratello a desistere dalle sue scorrerie sanguinarie, ma quando Unghia di Lupo fa un accenno a Niabi, Lunga Lancia si arrende. Ha capito, in quel momento, la vera natura del tarlo che rode suo fratello: l'invidia per il potere di Lunga Lancia, va bene, per la sua gloria, per il suo ruolo da sakem, tutto giusto. Ma è il desiderio per la cognata il vero dramma di Unghia di Lupo, e Lunga Lancia lo capisce, sin da quel primo dialogo all'inizio della storia. E non può farci niente.

Risolto il conflitto tra questi protagonisti, a Ruju non interessa narrare molto altro, e chiude in maniera iper-veloce la questione del Tenente Morris: ho trovato stonato che un tenente venga malmenato così davanti a tutta la truppa, senza che nessuno intervenisse, ma Ruju non aveva più molte pagine a disposizione, le aveva riservate allo scontro fratricida e ai dialoghi intensi delle pagine precedenti: va benissimo così.

In sintesi, L'Onore di un Guerriero conferma una vola di più quanto Ruju abbia saputo calarsi in Tex, e quanto sia lecito attendersi da lui grandi cose. Per me il suo capolavoro non l'ha ancora scritto, ma con questa storia ci è andato vicino.
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Ticci qui è in calo vistosissimo anche rispetto al primo albo, si salva solo nei primi piani ma neanche sempre. Tuttavia via io ho una vera adorazione per Ticci che considero il miglior disegnatore all time di Tex quindi non riesco ad essere del tutto obiettivo.

come ho scritto precedentemente anche io ho trovato ticci molto in difficoltà . dispiace per il maestro ma i segni del tempo cominciano ad avvertirsi anche per lui, in particolare carson sembra disegnato da font .  bellissimo comunque il primo piano di tex a pag 111. 

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Secondo albo anche migliore del primo. Una bella storia western, con un Tex, e non solo lui ma anche gli altre 3 pard, in grande spolvero e senza per questo dovergli contrapporre coprotagonisti che lo omaggiano una vignetta si e l'altra pure e nemici che si squagliano al suo solo apparire. Qui ci sono avversari che tengono il punto e amici che non esitano a tenergli testa se pensano di esser nel giusto. I 4 pard si impongono lottando. E' questo il vero Tex!
Disegni ottimi come sempre quando in campo c'è Ticci. Unica nota dolente la copertina di Villa, la prima l'ho trovata buona ma la seconda non mi piace, la posizione assunta da Tex non va, e neanche come tiene le armi. A proposito a chi afferma che ha visto un Ticci in declino suggerisco di guardare la vignetta da cui Villa ha tratto la copertina, nella vignetta di Ticci tutto è corretto, dalla posizione delle gambe di Tex al modo in cui impugna le armi. Per questa volta Ticci batte Villa 2 a 0.

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Una gran bella storia, che conferma quanto di buono visto nel primo albo: in particolar modo è nella gestione dei quattro pards che Ruju riesce alla grande, realizzando quella che, da questo punto di vista, è la sua storia più "texiana" tra quelle apparse finora - non però, per i miei gusti, la sua più bella. Forse in questo secondo albo Carson rimane un po' più nelle retrovie: ma se questo è stato necessario per avere un maggior protagonismo di Kit e Tiger, a me va benissimo.
Forse il personaggio più interessante di questo secondo albo è il tenente bastardo, un nemico cinico e astuto, che riesce con poco a mettere in difficoltà i nostri - ecco, se un difetto c'è da trovarsi in questa storia (che comunque raggiunge un 8 abbondante) è nel modo in cui il tenente viene punito: il finale, insomma, mi è sembrato un po' affrettato e il modo in cui si è giunti all'arresto di un ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti (per mano, tra l'altro, di suoi sottoposti) non del tutto convincente (però che bello il Tex giustiziere che arriva inarrestabile e spara pugni!).

Capitolo disegni. Mi spiace dirlo, ma rispetto al primo albo qui Ticci mi è parso in evidente calo. 

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Da qualche parte ho letto che con questa storia Tex ritorna ad essere la serie numero 1 nel panorama fumettistico italiano. Beh, si è un po' troppo ingenerosi con Mauro Boselli che ha scirtto alcuni dei più memorabili episodi di tex negli ultimi anni, però sì, ci si può contare anche su Pasquale Ruju che qui firma la sua migliore storia di Tex di sempre, una firma cioè su cui si può decisamente contare!


Il mio pensiero è che Tex sia in questo momento la migliore serie Bonelli ma non solo per questa storia, ovviamente anche per quelle di Boselli.
Mi viene da dirlo adesso proprio perchè esce una bella storia di Ruju che è lo sceneggiatore n.2 se così si può dire (a me piacevano anche le sue storie su Dylan Dog). Inoltre influisce molto anche il parco disegnatori di ottimo livello: si può dire che i migliori li passano su Tex, tranne quelli che hanno un tratto troppo personalizzato sul personaggio di riferimento.
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Il personaggio di Niabi non è certo secondario nella storia, Ruju se ne serve per contrapporre gli affetti di famiglia in Lunga Lancia, che deve scegliere tra suo fratello e sua moglie. Ma la sua mente ottenebrata e il suo orgoglio gli fanno compiere la scelta sbagliata, cui rimedierà Tex (che è grande anche per questo motivo) nelle pagine finali.

Ma la presenza di Niabi, se scaviamo più a fondo, ricalca anche la figura di Lylith.

In Lunga Lancia e Niabi possiamo rivedere, cioè, lo stesso Tex e la figlia di Freccia Rossa. Certo Lylith era più intraprendente, ma quanto c'è dello spirito di lei in questa giovane squaw così volitiva, che trema per la sorte del marito, e che lasciata sola da lui rischia di andare incontro a una brutta fine? 

C'è una sottile vena di ironia, probabilmente del tutto involontaria, in Pasquale Ruju che, in poche pagine, riesce a spiegare quanto ingombrante possa essere la figura femminile per un eroe dello stampo di Tex, costantemente fuori dalla riserva e in preda a mille pericoli. Lo stesso vale anche per Carson e il figlioccio, condannati eternamente a vivere brevi avventure romantiche, mentre Tiger resta un personaggio figurativamente "castrato" come Tex (non a caso il loro doloroso passato è praticamente identico).

Bello e emozionante comunque il rimando, per chi è riesce a coglierlo! ;)

Aggiunto il sondaggio. Ora potete votare per la storia, i disegni e i personaggi!

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Storia molto buona. Ruju da prova ancora di essere un grande sceneggiatore. In Tex il livello è sempre alto ed è ad oggi la più bella serie Bonelli ( Solo Dragonero a mio giudizio sta a questi livelli ). Buoni anche i disegni anche se non li ritengo ai miglior livelli di Ticci......ma al maestro un pò di calo gli si può concedere.

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Ho aggiunto il mio voto alla sceneggiatura (ottima) e ai disegni (ottimi)

Un commento relativo ai personaggi.

Ho votato Lunga Lancia che, pur tormentato, tiene fede all'antico impegno di vigilare sul fratello, nonostante quest'ultimo faccia di tutto per perdere quell'onore che il saggio Sakem mette sopra di tutto. Sopra la sicurezza della sua gente, sopra l'amore della sua donna, sopra l'amicizia di Aquila della Notte, sopra la sua stessa incolumità. Solo Tex riesce infine a scalfire il granitico, quanto distorto senso dell'onore che Lunga Lancia ritiene di dover perseguire fino in fondo. E qui emerge lo spessore tragico dei personaggi, dal triangolo composto dallo scellerato Dente di Lupo, roso dalla gelosia per il carismatico fratello, lo stesso Lunga Lancia e la sua sposa  Niabi, oggetto del desiderio dello sconsiderato cognato. L'onore, l'amore e l'invidia rappresentano il perno sul quale si sviluppa la tragedia dei Crows che finisce per ingranarsi con la bramosia del tenete Morris e con il destino delle altre tribù, vittime della furia cieca e sanguinaria di Dente di Lupo.
 il dramma si compie con un ampio tributo di sangue versato da molti innocenti, così come dai guerrieri seguaci del vile ribelle e dai rinnegati complici di Morris. Forse una tale tragedia avrebbe meritato una conclusione meno lieta, con l'uscita di scena anche di  Niabi e di Lunga Lancia per mano del fratello, che avrebbe poi trovato la morte sotto i colpi di Tex dopo e non prima di sparare al fratello e alla donna che non avrebbe potuto mai avere.
Ma siamo su Tex e va bene così, la giustizia di Tex infine trionfa con la cattura del rinnegato Morris, la morte del sanguinario Dente di Lupo e la salvezza di Lunga Lancia e Niabi.
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un altra errore  è alla fine del primo albo : perché i soldati accorsi dopo la sparatoria non controllano i registri del forte che avrebbero provato la colpevolezza di morris e gli credono invece sulla parola ?


Mi pare ovvio che tu non hai mai fatto il militare o non hai mai avuto a che fare con i militari ed equiparati.:lol:
I soldati entrano nell'ufficio del comandante richiamati dagli spari e trovano il capitano Bennett ed il tenente Ross morti ed il tenente Morris ferito. Non hanno motivo di dubitare di quel che dice quest'ultimo. Per attitudine sono abituati ad obbedire ed a credere a ciò che dice un loro superiore. Non avevano in quel momento alcun serio motivo di avere sospetti, Avrebbe potuto averli un investigatore esperto, forse, ma loro non lo sono.
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Io ho avuto a che fare con le gerarchie militari per quattordici lunghi mesi e non posso che confermare quanto dice Carlo.
Nessun militare avrebbe preso l'iniziativa di controllare i registri in presenza di un superiore se non su ordine di quest'ultimo.
La disciplina impone infatti impone lo stretto rispetto delle gerarchie e di ciò spera approfittare il tenente Morris  al cospetto di Tex quando tenta di imporre il suo grado al sergente, che stavolta però, a fronte delle schiaccianti prove esibite dai rangers, non si lascia sottomettere.

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Vedo dai voti del sondaggio che Ticci mantiene ancora elevato il voto ai disegni, anche se alcuni voti confermano che per una fetta di lettori è in calo.

Beh si, certe tavole non sono più quelle di una volta, però Ticci ha ancora (e come Fusco, l'avrà fino alla fine) la capacità di farmi emozionare.

In queste pagine forse il mio sguardo non è così lucido, ma non è la decadenza di un Galep o di un Letteri.

Sono tavole che possono ancora insegnare il mestiere ai più. Abbonda con l'uso del nero, questo rende meno leggibili certe vignette,

la mano sembra volare su certe rifiniture quando prima era di una precisione netta. Però ci vedo anche una svolta stilistica e nella sua carriera

ne ha attraversato tante. Ma soprattutto, in queste tavole vedo la voglia di disegnare e il desiderio di continuare a stupire,

e questo di farlo ancora su Tex dove ha iniziato a incantare qualche lustro prima che io nascessi. Vorrei vedere tutti coloro che spezzano le lance

in favore di un Villa che non ti indovina le copertine da qualche mese, con i quali ho avuto qualche discussione qualche giorno fa,

ecco, un autore che da quattrodici anni non riesce o non vuole realizzare una misera storia di 224 pagine, spendere qualche parola

anche per il vecchio Ticci. Certi voti andavano meditati meglio, IMO. Lunga vita a Ticci, l'ultimo degli immortali.

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Io ho votato discreto perchè non sono imparziale con Ticci che è di gran lunga il mio disegnatore preferito di sempre su Tex. Fosse stato un altro avrei dato non sufficiente in tutta sincerità. Adorando il suo tratto ho apprezzato, nonostante le numerose imprecisioni, il primo albo mentre col secondo c'è stato a mio avviso un calo molto marcato con parecchi errori anche nei primi piani che in generale mi sono parse le vignette più riuscite. Non capisco su cosa dovrei meditare meglio, non è un voto alla carriera altrimenti avrei dato il massimo, ed il fatto che Villa non completi una storia da tempo -che non vuol dire non riesca a farlo volendo imho- non c'entra nulla coi giudizi sulle sue straordinarie copertine ne toglie qualcosa al suo essere un artista straordinario. 

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Non è il Ticci dei primi tempi. Né quello degli splendori. Fuga da Anderville, la leggenda della vecchia missione, Sioux, sono lontane. Ma. Ma è ancora un signor disegnatore, e questo un po' stupisce. Il Galep di Soldati a cavallo, il Letteri delle ultime storie boselliane, ci aggiungo il Fusco di Athabaska Lake, li potevamo leggere con l'affetto per i Grandi, con la benevolenza verso i Padri, ma non con soddisfazione pura e semplice, o con un piacere  netto da qualsiasi riflessione sull'età che avanza e sul tempo assassino. Per Ticci non è così. Non lo è ancora per nulla. Fratello Carson e sorella colt sono laggiù, inarrivabili, ma qui hai comunque uno statuario Lunga Lancia, una seducente Niabi, un odioso Unghia di Lupo, dei pard convincenti. E dei paesaggi ancora magnifici, nella consueta economia di linee. È un gran bel Ticci, altroché. Non il gigante che fu, ma comunque ancora un Maestro irraggiungibile per molti.

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un altra errore  è alla fine del primo albo : perché i soldati accorsi dopo la sparatoria non controllano i registri del forte che avrebbero provato la colpevolezza di morris e gli credono invece sulla parola ?


Mi pare ovvio che tu non hai mai fatto il militare o non hai mai avuto a che fare con i militari ed equiparati.

:lol:

I soldati entrano nell'ufficio del comandante richiamati dagli spari e trovano il capitano Bennett ed il tenente Ross morti ed il tenente Morris ferito. Non hanno motivo di dubitare di quel che dice quest'ultimo. Per attitudine sono abituati ad obbedire ed a credere a ciò che dice un loro superiore. Non avevano in quel momento alcun serio motivo di avere sospetti, Avrebbe potuto averli un investigatore esperto, forse, ma loro non lo sono.

è va bene se uno ragiona cosi è troppo facile. comunque questo piccolo errore non toglie nulla alla storia che al netto del fastidiosissimo spiegone all uscita di kit dalla caverna è ottima.

Io ho votato discreto perchè non sono imparziale con Ticci che è di gran lunga il mio disegnatore preferito di sempre su Tex. Fosse stato un altro avrei dato non sufficiente in tutta sincerità. Adorando il suo tratto ho apprezzato, nonostante le numerose imprecisioni, il primo albo mentre col secondo c'è stato a mio avviso un calo molto marcato con parecchi errori anche nei primi piani che in generale mi sono parse le vignette più riuscite. Non capisco su cosa dovrei meditare meglio, non è un voto alla carriera altrimenti avrei dato il massimo, ed il fatto che Villa non completi una storia da tempo -che non vuol dire non riesca a farlo volendo imho- non c'entra nulla coi giudizi sulle sue straordinarie copertine ne toglie qualcosa al suo essere un artista straordinario. 

io la vedo al contrario mi sembra che ticci dia il suo meglio nelle scene dinamiche e di azione dove anche lasciando indefiniti alcuni dettagli crea una sintesi straordinaria. nei volti e nelle espressioni invece noto un tratto più confuso e approssimativo

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Certi voti andavano meditati meglio, IMO. Lunga vita a Ticci, l'ultimo degli immortali.

Io, come sa chi frequenta da più questo forum e il suo Magazine, amo il Ticci "vecchio" poco amato da una larga fetta di lettori. Considero "Buffalo soldiers" e "Sei divise nella polvere" due capolavori grafici di impressionismo dinamico che non hanno niente da invidiare al Ticci più amato di "Sulle piste del Nord" o "Fuga da Anderville". 
Stesso dicasi, sostanzialmente, per il Ticci del primo albo di questa storia. Ma in questo secondo albo, pur tenendosi su un livello qualitativo ragguardevole (e infatti il confronto con le ultime storie di Galep e Letteri non è nemmeno da proporsi), per me il nostro artista ha avuto un calo evidente. Un calo su cui non mi sono soffermato nel mio commento proprio per amore di questo disegnatore: mi si conceda, però, di votare "discreto". 

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Storia ottima sotto tutti i punti di vista. In particolare ho apprezzato il dinamismo dei cambi di scena per le storie parallele: dai campi indiani al forte, dai due fratelli a Kit che indaga in solitario. I disegni di Ticci? Evocativi direi, nel senso che queste storie al Nord sono "sue" e nessuno come lui riesce a far comprendere la vastità dei luoghi, la natura selvaggia, i boschi insidiosi, i chiaroscuri. Una piccola nota, senza polemica (capita di sbagliare): nella seconda vignetta di pagina 111 del primo volume il tenente assassino dice "Il tenente Ross ha ucciso il capitano Morris...", che era poi il capitano Bennet come correttamente riportato nella quarta vignetta.
 

Bennett, chiedo scusa.

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Ottima avventura sotto tutti gli aspetti,sceneggiatura,disegni,personaggi. Una trama che mi ha fatto emozionare,un giusto mix di azione e di colpi di scena notevoli (l'omicidio degli ufficiali),con personaggi principali e comprimari in grande spolvero e con dialoghi e situazioni magari semplici e scontati ai più,ma importanti per me,come quando,ad esempio,Kit Willer si qualifica come Ranger ed in seguito accetta senza esitare l'invito da parte del caporale a bere un cicchetto,o anche le parole che usa Lunga Lancia per tratteggiare sua moglie Niabi ( "..la lingua di Niabi è affilata come la lama di un pugnale e il suo spirito è indomito,ma il mio cuore le appartiene..). Ho proprio gradito tutto di questa avventura,compreso il finale e la sua ultima immagine. Dopo i doverosi "ottimo" a Ruiu e Ticci,come personaggio ho spezzato una (lunga) lancia per il tenente Morris,un bell'esempio di lestofante/farabutto/maledetto traditore....Una menzione ai due coniugi,Lunga Lancia e Niabi,quest'ultima gran donna...in tutti i sensi. sarebbe bello rivederli.

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