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TWF - Tex Willer Forum

[666/667] L'onore di un guerriero


Sam Stone
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[666/667] L'onore di un guerriero. La storia, i disegni, i personaggi...  

44 utenti hanno votato

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  • Sceriffi

Grande Ruju! Anche questa volta ha azzeccato una sceneggiatura che - al netto di qualche incongruenza e difetto - risulta coinvolgente ed appagante per il lettore. Ovviamente tutto ruota attorno a Lunga Lancia, un altro dei personaggi "tormentati" di Ruju (dopo il frate di "Le catene della colpa" e il ranger Logan); il capo indiano è davvero un personaggio che merita il titolo di un albo, di cui ci si innamora, a tal punto che sono rimasto deluso che il suo scontro con Tex fosse così breve: certamente gli avrei dedicato un paio di tavole in più, ed anzi speravo che mettesse davvero in seria difficoltà Tex.
Ma oltre a Lunga Lancia ci sono altri punti di forza della sceneggiatura, in primis la varietà e l'imprevedibilità delle situazioni: nulla è banale, il lettore è sorpreso pagina dopo pagina da una storia che - pur mantenendosi classicissima, con ogni singolo episodio sicuramente già occorso sulle pagine di Tex - riesce sempre ad essere viva e frizzante.
Ottima la gestione dei pard, divisi e con compiti diversi, come piace a me. Carson è l'unico sottotono, non gli viene dato molto peso se non con qualche battuta sporadica.

Capitolo disegni: beh Ticci su Tex (soprattutto in bianco e nero!) è sempre un piacere, riporta alla memoria sensazioni ed emozioni del passato. Devo dire che forse questo sentimento di nostalgia contribuisce a valorizzare delle tavole che risentono innegabilmente di un po' di stanchezza e approssimazione. Non è il Ticci di una volta, ma il suo tratto è talmente inciso nel cuore del lettore texiano che il ritrovarlo sulla serie regolare è una grande gioia.

Qualche punto debole: il finale in cui la questione del traffico d'armi è risolta davvero troppo velocemente; la spiegazione di Kit del modo in cui lui e Tiger riescono a uscire dalla grotta, ridondante e fastidiosa; l'abuso, a mio parere, da parte di Ruju dell'espediente di far comparire personaggi all'improvviso sulla scena (in questo caso Lunga Lancia compare prima dal nulla a frapporsi tra Tex e il fratello, poi di nuovo appare non si sa da dove durante lo scontro tra il fratello e la moglie): si tratta di un espediente di sceneggiatura di cui Ruju fa spesso uso (anche in altre storie) di cui preferirei un uso ridotto.
Tutto questo non inficia comunque una storia davvero ottima.

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Poco rimane da dire dopo le ottime dissertazioni che avete fatto tutti, aggiungo solo che la storia mi ha colpito oltremodo nella sua semplicità, la sua forza, si può dire, è nel suo costrutto che si esalta grazie all'insieme del suo complesso totale, senza aver bisogno di punte di eccellenza che la esaltino nei particolari.
Ruju è un ottimo autore di Tex ma qui ha messo il quid in più che fà di questo scritto una delle " storie " di Tex che rimarrà probabilmente tra le più memorabili, grazie Pasquale. Al maestro Ticci un ulteriore grazie per l'opera d'arte consegnataci, alla sua veneranda età sforna ancora tavole che molti sognano di fare .... altro che strascinare il pennello. 

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Dichiaro il voto:
ottimo a Ruju e Ticci, personaggio Lunga Lancia.

Storia godibilissima, mi piace il "touch" di Ruju e come fa muovere tutti i pards. Ticci altre volte meglio ma bene anche così. Spero ci siano altre prove per questa accoppiata.

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Molto bella come storia..

Vincenzo,sforzati di rimpolpare un pochino i tuoi interventi futuri....questo è meno che scarno....Ma gli Sceriffi sono tutti di pattuglia lungo il Brazos ????

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  • 3 settimane dopo...

Boh, ottime... se uno non avesse letto la storia, penserebbe, leggendo la recensione, che il figlio dell'amico ucciso di Lunga Lancia ("A complicare le cose ci si mettono [...] nonché un giovane guerriero Cheyenne smanioso di vendicare il padre ucciso dai Crow") sia un elemento centrale della vicenda. E invece è del tutto marginale ai fini del suo svolgimento.

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  • 9 mesi dopo...

Amici texiani, sono emozionato… ho appena finito di leggere una storia di Tex che è un capolavoro pur non essendo un capolavoro. Starei per dire che è un capolavoro della normalità, di una normalità che non c’è più e di cui si sente la mancanza. “L’onore di un guerriero” contiene tutto quello che c’è da aspettarsi in una “classica” storia di Tex e come tale si presta a modello per tutti quelli che decidano di cimentarsi col nostro fumetto preferito. E’ una storia di avventura western, di quelle atemporali, senza età. Potrebbe essere stata pubblicata vent’anni fa senza che nessuno sentisse la differenza. Va via che è un piacere, l’ho letta tutta d’un fiato e ha i tempi giusti, nulla fuori posto. Ruju ha realizzato una storia di Tex che non è “il Tex di Ruju” è Tex è basta. Penso che sia il complimento migliore che potessi fargli perché nel Tex l’Autore deve mettersi al servizio, stare un passo indietro e lui l’ha fatto benissimo. Avevo conosciuto Ruju nel Maxi “Il ponte della battaglia” e pur apprezzandone subito le qualità di sceneggiatore ero rimasto un po’ deluso dall’impronta politically correct della storia in questione. Qui invece siamo davanti ad un concentrato di pura Avventura Western, uno spettacolo, ragazzi!

C’è tutto quello che si può desiderare: un Tex magnifico, lui, sputato, che parla e agisce come lo abbiamo sempre visto fare. Ci sono i pards, ciascuno dei quali ha il suo spazio e si comporta da par suo. Ci sono gli indiani, buoni e cattivi, e i soldati, buoni e cattivi. Dura due albi ed è un gioiellino.

E dulcis in fundo, mi sono riservato il meglio per la fine: c’è Ticci. Giù il cappello, boys, davanti a questo “mostro sacro” del disegno che a 77 anni non perde un colpo! I giovani di oggi ne devono mangiare di pane e polenta per diventare come lui! Perché Giovanni Ticci E’ il West! Io non so trovare parole per descrivere questa capacità che ha di farti assaporare queste atmosfere, io nelle sue vignette sento l’odore di polvere da sparo, le luce accecante del sole e il calore della prateria… Ticci, sei una Grande!! Davvero, mi dai delle emozioni che nessun altro disegnatore di Tex riesce e riuscirà mai a darmi. Il tuo Tex oggi è l’unico Tex vero, lo guardo e lo riconosco all’istante. Nessuno riesce a disegnare gli indiani come te, hai messo in scena un Lunga Lancia monumentale, le tue scene di battaglia sono fantastiche… quando senti gridare “Yaheeeiiii” sembra di trovarti a pochi centimetri dalla scena… Brividi, il tuo Tex è meglio di un film, mi hai regalato un’ora e mezza (forse meno… non saprei, non mi sono fermato un attimo!) di pura adrenalina…

Bellissima storia, con alcune scene davvero emozionanti. Il duello tra Tex e il Grande Capo Indiano che non si sottrae al profondo senso di fedeltà ad un fratello, per quanto malvagio. Grande Lunga Lancia e grande Tex. Bellissimo anche il personaggio della moglie indiana… Davvero, non ho alcuna rimostranza da fare, una storia ottima di Tex. Complimenti a Ruju e Ticci, siete stati fantastici!!!

 

Voto storia: 8

Voto disegni: 10

Voto Tex: 10

Personaggio: Lunga Lancia

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Vedi? Sei stato frettoloso , con il tuo pessimismo. Sforzati, ne troverai altre.:lol:  Quién sabe?

 

Non sapevi che Ruju è bravo?... ;)  Come ti ho detto in altra occasione, forse ti manca qualche anno di storie.

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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, borden dice:

Vedi? Sei stato frettoloso , con il tuo pessimismo. Sforzati, ne troverai altre.:lol:  Quién sabe?

 

Non sapevi che Ruju è bravo?... ;)  Come ti ho detto in altra occasione, forse ti manca qualche anno di storie.

 

Ma non ho detto che nulla va bene, mannaggia... :lol:

 

Ho parlato bene dell'ultima storia di Faraci (un autore che non amo, a dimostrazione che non sono prevenuto e che non ho in antipatia nessuno), della tua di Yama e adesso di questa di Ruju... Ho preso in esame il tuo Romanzo per buttare giù una cronologia del Tex, quindi se vai a vedere i miei interventi circa la serie converrai che sono stati complessivamente positivi e di supporto! Sono tornato a comprare tutte le uscite e pure il Classic... cosa vuoi di più? :)

 

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Va bene così!

 

 

 

Per quanto riguarda il romanzo, bada che non si tratta di un "rifacimento", ma di un "adattamento". E' chiaro che se facessimo un FILM di Tex, i dialoghi e certe situazioni per forza di cose cambierebbero. Il medium diverso lo richiede. Quindi tradimento non c'è, come pensano alcuni talebani di TWO. ;):P:lol::lol:

 

Un'altra cosa... Il tuo parere m'interessa eccome.

Spero che non riterrai la storia di Jethro ideologica SOLO perché ha a che fare con il KKK. Fammi sapere che cosa ne pensi  in quanto storia. E' ovvio che lì i negri sono buoni, ma in altre storie saranno cattivi... Ogni storia è a sè. Inoltre è una storia dura, anche troppo, e i nostri menano e ammazzano. Di buonismo ne trovi poco. 

 

Ma dovresti leggere prima "La grande invasione". 

 

In quanto al Texone con Tex giovane, dal punto di vista grafico è un capolavoro! Vedremo anche per quello... 

 

 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

Va bene così!

 

 

 

Per quanto riguarda il romanzo, bada che non si tratta di un "rifacimento", ma di un "adattamento". E' chiaro che se facessimo un FILM di Tex, i dialoghi e certe situazioni per forza di cose cambierebbero. Il medium diverso lo richiede. Quindi tradimento non c'è, come pensano alcuni talebani di TWO. ;):P:lol::lol:

 

Un'altra cosa... Il tuo parere m'interessa eccome.

Spero che non riterrai la storia di Jethro ideologica SOLO perché ha a che fare con il KKK. Fammi sapere che cosa ne pensi  in quanto storia. E' ovvio che lì i negri sono buoni, ma in altre storie saranno cattivi... Ogni storia è a sè. Inoltre è una storia dura, anche troppo, e i nostri menano e ammazzano. Di buonismo ne trovi poco. 

 

Ma dovresti leggere prima "La grande invasione". 

 

In quanto al Texone con Tex giovane, dal punto di vista grafico è un capolavoro! Vedremo anche per quello... 

 

 

 

Ok, allora domani mi andrò a procurare i nn. 497, 498, 499! :)

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  • 3 anni dopo...

Dopo il capitolo col "guerriero immortale", che personalmente mi convinse poco, Ruju tornò in cattedra con una prova classica ma efficace. L'autore si riconferma duttile e adatto alla saga del ranger; accantonati per il momento i soggetti originali che lo contraddistinsero negli esordi, lo sceneggiatore sfodera una buona prova nel più classico canovaccio western con lotte fra fazioni di indiani, ufficiali dell'esercito corrotti che lucrano vendendo armi ai contendenti e il quartetto dei nostri al completo e in ottima forma, sempre pronti a sbrigliare la matassa. Il nodo di forza della storia di Ruju sta nella riuscita caratterizzazione dei personaggi, accompagnata da una perfetta resa dei "quattro clarini principali" che ci evidenzia quanto l'autore sia ben calato nella parte. La figura di Lunga Lancia è molto sfaccettata e si rivela interessante: per una volta il proverbiale onore dei pellerossa viene messo alla prova dall'amore fraterno, infatti il sakem Crow, ben conscio che il fratello Unghia di Lupo (nome alquanto sgraziato bisogna ammetterlo!) sia una canaglia e stia provocando disordini con i suoi eccidi nei confronti deGLI Cheyennes, dapprima è pronto a sfidare Tex pur di difenderlo. Il finale è scontato ma l'atteggiamento di Lunga Lancia è molto originale, soprattutto visto la sua rettitudine e saggezza e su questo l'autore è bravo a renderlo molto umano e plausibile. Molto accattivante pure la figura della moglie indiana, molto bella e di carattere, che scopriamo essere in fondo amata pure da Unghia di Lupo, che invidia anche il matrimonio al fratello maggiore oltre lo scettro del comando. La sottotrama del forte fila via liscia , ma non incanta. Il tenente Morris è un verme di prima categoria, spietato e abile a volgere a suo favore le situazioni che gli si presentano. Non basterà comunque a evitare la corte marziale e una sacrosanta scazzottata punitiva da Tex. Prova ampiamente positiva e di piacevole lettura. Si è a lungo discusso sull'articolo determinativo adottato dall'autore per il termine Cheyenne, provo a esprimere brevemente il mio punto di vista in proposito: anche il sottoscritto a primo impatto è rimasto spiazzato, visto che in tutti i precedenti, soprattutto nel gioiellino "Terra promessa" l'articolo "i" era stato sempre usato, ma se realmente si è negli anni scoperto che un simile articolo è errato e "gli Cheyennes" è la forma corretta, non vedo perchè la redazione non dovesse provvedere alla correzione. In fondo ci si abitua subito al cambio e si è consapevoli di quanto negli anni la produzione abbia fatto passi da gigante nell'attenzione ai dettagli, come è doveroso per una saga di eccezionale successo come quella di Tex. Di certo è altrettanto chiaro quanto un fuoriclasse come Ticci sia la punta di diamante della serie e, nonostante l'età che gli permette di essere un punto di unione dall'era classica a quella moderna, rimane sempre un modello da seguire. Ambientazioni simili, con scenari ad ampio respiro, natura incontaminata, indiani e tanta azione sono il suo pane e la resa straordinaria è assicurata. Ho finito da tempo gli aggettivi per il maestro senese, il suo tratto trasuda la pura essenza del genere western. Un titano dei pennelli. Il mio voto finale è 8  

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  • 1 anno dopo...

Allora...Veramente una buonissima storia quella di Ruju e Ticci. A memoria tra le migliori (se non la migliore) dello sceneggiatore forse insieme a "La prova del fuoco". Storia che tiene, personaggi ben calibrati partendo da Lunga Lancia fino ad arrivare a quelli in uniforme (il pessimo Morris, il caporale Brent, l'onesto capitano Bennett). Tutti ben tratteggiati. Il rapporto tra Luca Lancia e Unghia di Lupo , con sullo sfondo Niabi. Il duello tra il capo Crow e Tex, l'importanza di Kit e Tiger. Tutto ben calibrato e miscelato. Bravo Ruju. Un difetto? Il finale buono...Però è un " problema " mio. Ticci sempre accattivante in certi contesti ed è una garanzia nonostante l'età. Chissà se un giorno ritroveremo Lunga Lancia o sulla regolare o sul "passato" di Tex.

Il 14/5/2016 at 11:13, pecos dice:

Grande Ruju! Anche questa volta ha azzeccato una sceneggiatura che - al netto di qualche incongruenza e difetto - risulta coinvolgente ed appagante per il lettore. Ovviamente tutto ruota attorno a Lunga Lancia, un altro dei personaggi "tormentati" di Ruju (dopo il frate di "Le catene della colpa" e il ranger Logan); il capo indiano è davvero un personaggio che merita il titolo di un albo, di cui ci si innamora, a tal punto che sono rimasto deluso che il suo scontro con Tex fosse così breve: certamente gli avrei dedicato un paio di tavole in più, ed anzi speravo che mettesse davvero in seria difficoltà Tex.
Ma oltre a Lunga Lancia ci sono altri punti di forza della sceneggiatura, in primis la varietà e l'imprevedibilità delle situazioni: nulla è banale, il lettore è sorpreso pagina dopo pagina da una storia che - pur mantenendosi classicissima, con ogni singolo episodio sicuramente già occorso sulle pagine di Tex - riesce sempre ad essere viva e frizzante.
Ottima la gestione dei pard, divisi e con compiti diversi, come piace a me. Carson è l'unico sottotono, non gli viene dato molto peso se non con qualche battuta sporadica.

Capitolo disegni: beh Ticci su Tex (soprattutto in bianco e nero!) è sempre un piacere, riporta alla memoria sensazioni ed emozioni del passato. Devo dire che forse questo sentimento di nostalgia contribuisce a valorizzare delle tavole che risentono innegabilmente di un po' di stanchezza e approssimazione. Non è il Ticci di una volta, ma il suo tratto è talmente inciso nel cuore del lettore texiano che il ritrovarlo sulla serie regolare è una grande gioia.

Qualche punto debole: il finale in cui la questione del traffico d'armi è risolta davvero troppo velocemente; la spiegazione di Kit del modo in cui lui e Tiger riescono a uscire dalla grotta, ridondante e fastidiosa; l'abuso, a mio parere, da parte di Ruju dell'espediente di far comparire personaggi all'improvviso sulla scena (in questo caso Lunga Lancia compare prima dal nulla a frapporsi tra Tex e il fratello, poi di nuovo appare non si sa da dove durante lo scontro tra il fratello e la moglie): si tratta di un espediente di sceneggiatura di cui Ruju fa spesso uso (anche in altre storie) di cui preferirei un uso ridotto.
Tutto questo non inficia comunque una storia davvero ottima.

Concordo con molte tue osservazioni. L'espediente di Ruju ogni tanto è fastidioso e Carson unico un po' in ombra. Le due storie di Ruju che hai citato compongono il mio podio per il sardo. 

Il 8/5/2016 at 11:13, Leo dice:


Ritengo che Ymalpas abbia centrato il grande punto di forza di questa storia, vale a dire un personaggio tormentato quale co-protagonista che tuttavia non ruba la scena ai pards, che anzi dirigono l'azione e sono sempre nel vivo della vicenda. Ottime le performance di Kit e Tiger, Tex superlativo in tutto il finale, solo Carson fa in effetti da contorno, ma in una storia così può andare.

S P O I L E R

Le battute iniziali del duello tra Tex e Lunga Lancia sono perfette, bellissime nel loro essere secche, senza troppi fronzoli o giri di parole. Sguardi e parole rendono efficacemente l'idea di ciò che sta per accadere, uno scontro tra titani che non darà soddisfazione a nessuno di essi, un duello senza gloria ma con tanta amarezza. Rimprovero a Ruju di non averlo fatto durare qualche pagina in più, francamente: Lunga Lancia è un così bel personaggio che, sia per valorizzarlo che per accrescere il tasso drammatico della storia, avrei preferito che mettesse in difficoltà Tex per più tempo. Nonostante questo, è stato comunque un duello difficile da affrontare per il nostro, l'apprensione di Carson ne è la manifestazione più evidente.

Dopo il duello, efficacissimo è il colpo di scena del volo vertiginoso nel fiume, che ha anche lo scopo narrativo di eliminare per un po' dalla storia i due protagonisti per lasciare spazio a Unghia di Lupo, cui è dedicato l'intero epilogo di questa avventura. Drammatico, intenso, rivelatore, è il dialogo tra il fratello minore di Lunga Lancia e Niabi: era la gelosia, soprattutto, la molla che aveva fatto scattare la rabbia di Unghia di Lupo. Niabi glielo spiattella in faccia, sapeva di essere desiderata da lui, e lui non aveva alcun diritto di bramare la moglie di suo fratello. Ma questo, il lettore attento, lo aveva già capito nel precedente confronto, avutosi nel primo albo, tra Lunga Lancia e Unghia di Lupo: Lunga Lancia tenta di convincere il fratello a desistere dalle sue scorrerie sanguinarie, ma quando Unghia di Lupo fa un accenno a Niabi, Lunga Lancia si arrende. Ha capito, in quel momento, la vera natura del tarlo che rode suo fratello: l'invidia per il potere di Lunga Lancia, va bene, per la sua gloria, per il suo ruolo da sakem, tutto giusto. Ma è il desiderio per la cognata il vero dramma di Unghia di Lupo, e Lunga Lancia lo capisce, sin da quel primo dialogo all'inizio della storia. E non può farci niente.

Risolto il conflitto tra questi protagonisti, a Ruju non interessa narrare molto altro, e chiude in maniera iper-veloce la questione del Tenente Morris: ho trovato stonato che un tenente venga malmenato così davanti a tutta la truppa, senza che nessuno intervenisse, ma Ruju non aveva più molte pagine a disposizione, le aveva riservate allo scontro fratricida e ai dialoghi intensi delle pagine precedenti: va benissimo così.

In sintesi, L'Onore di un Guerriero conferma una vola di più quanto Ruju abbia saputo calarsi in Tex, e quanto sia lecito attendersi da lui grandi cose. Per me il suo capolavoro non l'ha ancora scritto, ma con questa storia ci è andato vicino.

Concordo...

  • +1 1
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Io l'ho riletta proprio pochi giorni addietro, e devo dire di averla (ri)trovata molto godibile, di certo una delle migliori prove texiane di Ruju, coadiuvato ai disegni da un Ticci ancora in forma smagliante.

 

Da rimarcare la scelta di Ruju di incentrare la storia sul complicato rapporto tra Lunga Lancia, valoroso capo crow, ed il fratello Unghia di Lupo, frustrato ed invidioso per i successi del fratello. Un rapporto ancor più complesso poiché contraddistinto dall'affetto incondizionato, forse addirittura cieco, che Lunga Lancia - per onorare una promessa strappata ai genitori in punto di morte - mostra e dimostra nei confronti di Unghia di Lupo, pur consapevole che gli spietati e sanguinari attacchi che quest'ultimo muove contro altre tribù e comunità di coloni bianchi rischiano di compromettere gravemente il futuro della propria gente. Un amore fraterno non corrisposto, poiché credendo il fratello morto dopo la caduta nel fiume insieme a Tex (per salvargli la ghirba) non si pone alcun problema nel tentare di soffiargli la sposa e di prenderne il posto come capo tribù (questo non emerge esplicitamente nella storia, ma appare evidente fosse da sempre un suo obiettivo). Aspirazioni che, provvidenzialmente, vengono frustrate da Tex e Lunga Lancia, salvatisi dalla caduta nel fiume (e con Lunga Lancia che, finalmente, ha aperto gli occhi sulla vera natura del fratello).

 

Molto "boselliana", a mio parere, la scelta di sviluppare una sottotrama parallela relativa al traffico di armi di cui beneficiano Unghia di Lupo ed i suoi fedelissimi, di cui Kit Willer e Tiger Jack scoprono essere responsabile il tenente Morris, ufficiale disonesto e senza scrupoli, la cui colpevolezza viene dimostrata appena prima che proprio lui, prese a pretesto le azioni dell'alleato crow, dai ordine di prendere la tribù a cannonate.

 

Proprio il finale è, per quanto mi riguarda, la parte meno convincente della storia: in parte perché forse un po' affrettato, ma soprattutto perché Tex e company faticano troppo poco a convincere i militari della colpevolezza del tenente Morris ed a scongiurare una carneficina. Anche la scarsa valorizzazione di Carson, relegato stavolta a poco più di una spalla di Tex, mi ha convinto poco, comunque le mie impressioni sulla storia sono più che positive.

 

 

 

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, juanraza85 dice:

Io l'ho riletta proprio pochi giorni addietro, e devo dire di averla (ri)trovata molto godibile, di certo una delle migliori prove texiane di Ruju, coadiuvato ai disegni da un Ticci ancora in forma smagliante.

 

Da rimarcare la scelta di Ruju di incentrare la storia sul complicato rapporto tra Lunga Lancia, valoroso capo crow, ed il fratello Unghia di Lupo, frustrato ed invidioso per i successi del fratello. Un rapporto ancor più complesso poiché contraddistinto dall'affetto incondizionato, forse addirittura cieco, che Lunga Lancia - per onorare una promessa strappata ai genitori in punto di morte - mostra e dimostra nei confronti di Unghia di Lupo, pur consapevole che gli spietati e sanguinari attacchi che quest'ultimo muove contro altre tribù e comunità di coloni bianchi rischiano di compromettere gravemente il futuro della propria gente. Un amore fraterno non corrisposto, poiché credendo il fratello morto dopo la caduta nel fiume insieme a Tex (per salvargli la ghirba) non si pone alcun problema nel tentare di soffiargli la sposa e di prenderne il posto come capo tribù (questo non emerge esplicitamente nella storia, ma appare evidente fosse da sempre un suo obiettivo). Aspirazioni che, provvidenzialmente, vengono frustrate da Tex e Lunga Lancia, salvatisi dalla caduta nel fiume (e con Lunga Lancia che, finalmente, ha aperto gli occhi sulla vera natura del fratello).

 

Molto "boselliana", a mio parere, la scelta di sviluppare una sottotrama parallela relativa al traffico di armi di cui beneficiano Unghia di Lupo ed i suoi fedelissimi, di cui Kit Willer e Tiger Jack scoprono essere responsabile il tenente Morris, ufficiale disonesto e senza scrupoli, la cui colpevolezza viene dimostrata appena prima che proprio lui, prese a pretesto le azioni dell'alleato crow, dai ordine di prendere la tribù a cannonate.

 

Proprio il finale è, per quanto mi riguarda, la parte meno convincente della storia: in parte perché forse un po' affrettato, ma soprattutto perché Tex e company faticano troppo poco a convincere i militari della colpevolezza del tenente Morris ed a scongiurare una carneficina. Anche la scarsa valorizzazione di Carson, relegato stavolta a poco più di una spalla di Tex, mi ha convinto poco, comunque le mie impressioni sulla storia sono più che positive.

 

 

 

Scorrendo i commenti a grandi linee abbiamo tutti notato gli stessi difetti che però non affossano la storia.

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