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[Color Tex N. 09] La Pista dei Sioux


Sam Stone
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La storia, i disegni, i personaggi   

23 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Tito Faraci

Disegni: Mario Milano
Uscita 5 Agosto 2016


Nelle grandi praterie, sangue e il piombo caldo di Tex!

Tex, sotto le mentite spoglie di Ted Miller, si unisce a un gruppo di mandriani trai quali si nasconde un assassino. In mezzo alle difficoltà che i cowboys devono affrontare, le intemperie e la minaccia di un killer, Tex affronta dei Sioux ribelli comandati da un nuovo giovane capo!

Curiosità il titolo di lavorazione era IN VIAGGIO CON IL DEMONIO


Tavole in anteprima dal sito SBE:


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Copyright SERGIO BONELLI EDITORE

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  • Collaboratori

Qualcuno immancabilmente protesterà per la presenza, in troppe storie consecutive, degli indiani con cui Tex dovrà vedersela, tuttavia a me sembra che questo elemento resterà solo di contorno. Faraci studia il classico giallo con la presenza contemporaneamente di un assassino da smascherare e di un killer misterioso da cui guardarsi: vedremo se la storia è sulla scia di quella - debole - che abbiamo letto l'anno scorso, ovvero "Nodo scorsoio", oppure no. Il titolo di lavorazione sembra promettere stavolta un avversario tosto, ma Boselli nei mesi scorsi ci aveva un po' messo in guardia a non sognare troppo: cioè nella storia niente aperture alla magia e, forse, aggiungo io, un nemico più modesto di quello che il titolo lascerebbe supporre.  I disegni sono belli, Milano l'abbiamo già conosciuto una decina d'anni fa, e il colore, stavolta più accurato che in passato, sembra giovare. Tutto sommato una storia su cui scommettere, anche se non è proprio del cosidetto "nuovo corso" faraciano ( mi sa che è rimasta in lavorazione un bel po', assegnata nel lontano 2012 ), qualcuno meglio di me potrà chiarirne meglio la genesi.

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Non farti fuorviare assolutamente dal titolo di lavorazione. Probabilmente, quando ha iniziato e si è fatto approvare il soggetto da Marcheselli e Sergio diversi anni fa, il buon Tito aveva in mente tutt'altro tipo di storia. Non quella che poi ho letto io, di sicuro, perché del demonio non c'è traccia!

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Testi di Faraci, sverniciate piatte che sembrano quelle tipiche del Paint Tex estivo (forse solo la prima pagina sembra migliore)... per me può rimanere tranquillamente in edicola (fino a un annetto fa non avrei mai fatto un discorso del genere su Tex, ma data la prolificazione di uscite extra, un minimo di selezione per il mio portafogli da studente è necessaria). 

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"Natural killer" dice bene. Il senso era appunto che il demonio (in senso metaforico) potesse celarsi in chiunque. È una storia di quel particolare filone "texiano" in cui il western assume una sfumatura di giallo. 
Ai titoli di lavorazione, non bisogna mai dare eccessivo peso. 

Saluti
Tito

(PS
Secondo me, dico a titolo personale… sarebbe meglio se informazioni su trame, titoli di lavorazione, così come tavole di storie non ancora edite, non circolassero così tanto, con il rischio di spoiler veri e (a volte perfino peggio) fasulli.
Bene fa la redazione a centellinare questo genere di anteprime. Come autore io di solito evito, o limito moltissimo. Quando disegnatori di storie sceneggiate da me mostrano in giro le tavole, durante fiere o eventi vari, non gioisco particolarmente. E non sto parlando nel mio interesse, quanto in quello di voi lettori.)
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Chiaro, mai detto che non devono esserci anteprime. L'importante è avere buon senso nella scelta e nella quantità. Come quando si realizza il trailer di un film, oppure si scrive il retro di copertina di un romanzo. ;)

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  • Collaboratori

Il titolo di lavorazione è solo una semplice curiosità, narra di una fase di lavorazione della storia, raramente è spoilerante e raramente genere grandi attese, neanche quando è altisonante come "In viaggio con il demonio", perché una volta che siamo stati avvertiti che a ) la storia non è un horror e b ) la storia è di una lunga transumanza di longhorns, il titolo originario resta solo come pure e semplice curiosità: non genera quelle attese che resteranno deluse! Semplicemente come lettori siamo attenti a tutto! Oltretutto i lettori che leggono le anteprime di Tex sui forum sono si e no l'1 % di quelli che comprano l'albo in edicola, siamo solo una minoranza di attenti alle novità. Le anteprime, se ne è accorta la SBE solo dopo il lancio della pagina facebook, sono veicolo di promozione straordinaria degli albi che scrivete e disegnate, il silenzio è da medioevo, basta spoilerare il giusto di una storia senza andare oltre e noi che curiamo le anteprime sul forum siamo i primi, anche quando ne sappiamo più del dovuto, ad autocensurarci nell'interesse esclusivo di chi ci segue: è successo recentemente con la storia, se non ricordo male, di Boselli e Civitelli sul ritorno di Yama: conosciamo l'incipit (prime 10/20 pagine) che abbiamo reso pubblico, ci rifiutiamo di inserire i dati sulle successive 80 / 100 pagine che molti tra noi hanno visto in anteprima in diverse manifestazioni fumettistice. Insomma, concedeteci un minimo di fiducia, se c'è qualcosa da non rendere pubblico siamo i primi ad essere attentissimi a cosa scrivere e pubblicare.

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  • 5 settimane dopo...

Concordo sul controllo della quantità delle anteprime.Personalmente mi tolgono qualcosa nell'acquisto dell'albo.Anche se capisco che per qualcuno in base a tale decida di comprare o no la storia io preferisco giudicarla personalmente comprando e leggendo la storia per intero,e non sbirciare troppo le anteprime.Poi giudicare se mi e piaciuta o meno e se comprare in futuro storie disegniate o sceneggiate da quell'autore o meno.
Con questo non voglio dire che deve essere fatto silenzio sulle anteprime.
Recentemente ho visto le tavole di una storia in lavorazione di Civitelli alla mostra il mio Tex a Pratovecchio di Stia,ne sono rimasto incuriosito!!
Non troppe tavole in mostra ma centellinate bene.

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C'è una storia che amo moltissimo: "Gilas!"
Ci sono storie di Tex più importanti, lo so, forse più belle in senso "assoluto", ma per me quella è bellissima. Mi è rimasto impresso Tex che si finge qualcun altro, facendo in pratica l'infiltrato, eppure resta se stesso.
Ho sempre desiderato scrivere una storia del genere. Certo, non si poteva ricalcare quella. Con questa storia, ho provato una variazione su tema. Tex si finge qualcun altro per scovare qualcuno che, a sua volta... si finge qualcun altro. Una specie di gioco di specchi, ingannevole. Di norma, Tex è imbattibile nello scovare gli impostori. Eppure, stavolta, ci sarà un conto che non quadrerà… ma mi fermo qui, evitando gli spoiler. Ho già detto quasi troppo. A parte, ovviamente: buona lettura!

TF

Modificato da Tito
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Terminata la lettura.

La storia. Classico filone western con una mandria guidata nella prateria, dove a fatica, sudore e polvere si intrecciano il pericolo degli indiani guidati dalla cieca ambizione di un giovane capo mentre Tex in incognito si aggrega ai mandriani nel tentativo di individuare un pericoloso criminale... Tutti temi classici che Tito riesce a intrecciare con equilibrio, mantenendoci in sospeso fino alla fine quando cadono i veli sulla vera identità della pecora nera... Bella performance di Tex che domina la scena svettando abbondantemente su tutti gli altri comprimari. Mancano i pards, ma in verità la loro assenza non pesa in questa buona avventura di Tex in solitaria.

I disegni. Mario Milano conferma il suo talento con tavole ariose e dinamiche che ben si sposano alla storia. Il suo Tex pur molto personalizzato è molto vicino al Tex della tradizione e questo non può che far contenti gli amanti della iconografia classica texiana.

I colori. La GFB di Nucci Guzzi propone a sorpresa una colorazione meno piatta di quella solitamente utilizzata per questo formato utilizzando sfumature di luci e colori che personalmente ho apprezzato particolarmente.

Conclusioni. Albo che propone una variazione sul tema rispetto alla serie regolare e che rappresenta una occasione di leggere un'altra storia di Tex e trascorrere piacevolmente e in pieno relax qualche decina di minuti di una calda giornata d'agosto.

C'è una storia che amo moltissimo: "Gilas!"
Ci sono storie di Tex più importanti, lo so, forse più belle in senso "assoluto", ma per me quella è bellissima. Mi è rimasto impresso Tex che si finge qualcun altro, facendo in pratica l'infiltrato, eppure resta se stesso.
Ho sempre desiderato scrivere una storia del genere. Certo, non si poteva ricalcare quella. Con questa storia, ho provato una variazione su tema. Tex si finge qualcun altro per scovare qualcuno che, a sua volta... si finge qualcun altro. Una specie di gioco di specchi, ingannevole. Di norma, Tex è imbattibile nello scovare gli impostori. Eppure, stavolta, ci sarà un conto che non quadrerà… ma mi fermo qui, evitando gli spoiler. Ho già detto quasi troppo. A parte, ovviamente: buona lettura!

TF

Bella storia Tito, complimenti, però, perdonami, Gilas è tutta un'altra cosa...
Avevo nove anni quando è uscita e la leggevo di nascosto perchè Tex era un fumetto per "grandi"...
Del resto pensa ai titoli "La paga di Giiuda" "Inferno a Robber city" "Massacro" di quel 1969 in cui i fumetti erano ancora al di là dall'essere sdoganati e anche la mia maestra apparteneva a coloro che li ritenevano colpevoli di esercitare influenze negative sulla coscienza dei giovani... Ma anche questo li rendeva ai miei occhi ancor più affascinanti e fortunatamente i miei genitori erano assai più tolleranti...
Ciao

Modificato da natural killer
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Hai perfettamente ragione: per me, Gilas! è un capolavoro ineguagliabile. Sarebbe stato sciocco (e inutile) tentare di rifarlo. Però mi aveva lasciato la voglia di scrivere una storia con Tex "infiltrato", e questo è il risultato...

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  • Sceriffi

E direi che il risultato sia buono, Tito, la lettura è davvero piacevole e non annoia, grazie anche ad alcune situazioni originali (come l'attraversamento della ferrovia). Uno speciale che davvero non mi è dispiaciuto, nonostante non sia un amante dei colori - e soprattutto di questi colori, che sebbene non siano malissimo trovo che non aggiungano niente alle tavole, ma anzi tolgano il fascino del bianco e nero ai bei disegni di Milano.
Tornando alla storia, l'unico appunto che posso fare è che

il colpo di scena finale è un tantino telefonato, dato che è anticipato dal flashback a metà albo che fa capire tutto al lettore e distrugge la suspence creata fino a quel punto.

Ma al di là di questo, una bella lettura estiva.

Modificato da pecos
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Una piacevole lettura estiva
Era un po' che non vedevamo Tex nell' antico mestiere di mandriano, ma quello che apprendi non lo scordi più.
Sarà per i disegni di Milano ma si respira davvero l'aria dei grandi spazi del west, delle grandi transumanze di bovini, della polvere, del caldo e del sudore.
Un Tex investigatore e nello stesso tempo nel più classico dei ruoli western, in lotta contro il solito indiano guerrafondaio, talmente inebriato dalla voglia di sangue e di potere da lasciar morire il proprio padre, (un altro riferimento al passato come novello Cuervo Malo).
Il classico stratagemma delle vacche lanciate contro gli avversari, ma questa volta in notturna.
Elaborare situazioni classiche in un nuovo episodio, in modo armonico, come se fossero tutte situazioni nuove è il compito dell' autore e Tito questo compito lo ha assolto alla grande.
Sia il comportamento di Tex, sia la sua rappresentazione grafica, si adattano ottimamente al personaggio.
Una buona storia, ben disegnata e anche la colorazione è adeguata.
Color Tex 2016 promosso a pieni voti.

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COLOR TEX N. 9 "LA PISTA DEI SIOUX" di Faraci/ Milano.
Tex da la caccia a Tom Carrell, bandito responsabile di un assalto a una diligenza conclusosi con un massacro.
Si unisce ad un gruppo di mandriani, dove si nasconde la sua "preda"e  si trova a fronteggiare un gruppo di Sioux del ribelle Vento Nero.
Un mix tra giallo e avventura, belli i disegni e i colori (in particolar modo le prospettive).
Finale non scontato per la scoperta dell'assassino.
VOTO:7

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Perché si deve ricorrere sempre agli indiani? Classico tema visto e rivisto. Capo tribù saggio e immancabile testa calda che vuole fare la guerra. Mi è sembrata una cosa giusto per allungare la storia e arrivare a 160 pagine. Comunque la storia l'ho trovata positiva con il finale non banale. Bello il tema dei mandriani  con un Milano in gran spolvero. I colori rispetto agli altri special estivi non mi sono garbati. Ottimo Faraci!

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Personalmente i paesaggi disegniati da Milano sono spettacolari.Hanno una profondità che sembra di affacciarsi alla finestra.
La storia come trama non è niente di che ma incuriosisce scoprire come andrà a finire.In alcuni punti non mi piacciono i primi piani di Tex,ma forse questo è dovuto che personalmente ho uno stereotipo ben preciso di lui.
In sintesi forse è il migliore color Tex che ho letto ultimamente.

Dimenticavo!!Lo scontro a fuoco!!Quello è degnio di nota,un susseguirsi di azione che ti fa divorare vignetta dopo vignetta.
Quello si che mi è piaciuto molto!!!!:colt:

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Aggiunto il sondaggio anche a questa discussione!

Storia apprezzabile del buon Faraci, pur senza troppe pretese, ideale per il Color estivo, autore che su Tex sta decisamente raddrizzando il tiro e non può che far piacere. In particolare è proprio la commistione di generi narrativi diversi, con il "giallo" ci va a nozze, la vera chiave di volta per imprimere alle sue storie un passo in più. Bella l'ambientazione e molto curati i personaggi, da sempre uno dei suoi punti di forza (mi chiedo che potenzialità Tito potrà esprimere una volta che si occuperà di un personaggio non suo, cioè un vecchio personaggio bonelliano o nizziano). Disegni molto belli, ma innegabilmente il volto di Tex cambia in corso d'opera, alla fine ne abbiamo uno originale che non mi piace per niente, molto meglio quello classico delle pagine iniziali. Vedremo cosa Milano combinerà sul cartonato. Per ora è tutto!

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Tipico prodotto "estivo", molto piacevole per trascorrere qualche ora di sano intrattenimento.
Vedo che Tito migliora strada facendo.....
Per me Buona la sceneggiatura, Buoni i disegni e Garth personaggio in evidenza.

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Votato anch'io nel sondaggio.
Storia decisamente buona, ho valutato ottimi i disegni di Milano pur con i limiti segnalati da Sandro.

Personaggio ovviamente Garth, che si distingue per la sua abilità di gestire gli uomin,i ma anche per il suo tormento interno legato a un crimine commesso con nobili intenti, che gli valgono da attenuanti nella personalissima interpretazione della Giustizia da parte di Tex!

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La "tecnica" per colorare nei Color le scene notturne consiste nel rendere il cielo blu smorto
e smorzare tutti gli altri colori.
Forse usando la carta lucida l'effetto potrebbe anche pagare, ma con la carta del Color estivo
dà l'idea ancor di più di essere fatto al risparmio.
GFB Comics dovrebbe inventarsi qualche nuovo trucco e non riposarsi sui (pochi) allori.
Virare tutto verso il blu e fare il cielo un poco poco più scuro?
A me la storia è piaciuta e Tito per una volta ha fregato anche me nella ricerca all'evaso
(io ero certo si trattasse del cuoco: non ne ho mai trovato uno che sapesse cucinare!).
Incredibile come Mario Milano sia riuscito piano piano a far assomigliare Tex a Steven Seagal…
L'attore più inespressivo della storia del cinema qui sorride, guarda acuto, scruta nell'animo delle
persone che gli stanno accanto. Non avevo MAI pensato a lui come un volto per Tex.
Anche se alcuni non hanno gradito, io alzo il pollice.
Ma prenda sempre a riferimento sempre foto di gioventù, il Seagal di adesso nun se po' vedè!
Tra i personaggi voto Garth, una spanna sopra gli altri, per forza.

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Non amo il  Color Tex, perché spesso le storie di sole 160 pagine si rivelano una delusione.  E invece, ecco una bella storia, per sceneggiatura e disegni, ad allietare queste ore estive. Faraci imbastisce un bel "giallo" in un contesto tipicamente western, e se è vero che il flashback toglie parte della sorpresa, è altrettanto vero che fino alla fine restano ignote le motivazioni di Garth, e fino alla fine non si sa se costui sia un'anima nobile o un'anima nera: ed è suspense anche questa! Non concordo neanche con il mio amico Satan quando ritiene che gli indiani siano messi lì solo per allungare il brodo: senz'altro servono anche a questo, ma stavolta l'espediente pare ben poco forzato, sia perché in una storia così marcatamente western gli indiani ribelli non possono mancare, sia per la forza di questi antagonisti, non solo semplici pedine mosse da Faraci per qualche pagina in più, ma anche personaggi in grado di avere una propria personalità, come ben dimostra l'ottima scena del confronto padre-figlio sulla rupe, con l'incidente non intenzionale che porta poi il figlio all' intenzionale negazione d'aiuto.

Alla riuscita della storia contribuiscono anche gli ariosi paesaggi di Milano, che ci conduce in un'ideale passeggiata per il territorio del Wyoming e i suoi colori, con il verde vivo delle colline felicemente sovrastato dall'azzurro del cielo o dalla luce calda del tramonto: sì, anche i colori mi sono piaciuti!

Non amo il Color Tex, ma questo rappresenta una felice eccezione.

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  • pecos changed the title to [Color Tex N. 09] La Pista dei Sioux
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