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Il Tex di Manfredi


paco ordonez
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Però Carlo io non parlo mai d'imitazione, ma ATTENERSI al modello intrapreso dal primo NIzzi: cioè scrivere belle storie in linea con la tradizionalità del personaggio. Entrare con quello "spirito", ecco, ma mantenendo sempre intatto il suo stile.

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Io non so bene cosa intendesse Manfredi dicendo che ha idee troppo radicali su Kit e Tiger. La prima conclusione da trarre è che non li relegherebbe al semplice ruolo di "spalle", ma li renderebbe co-protagonisti, con ruoli di rilievo. E questo non è certo un male: se la sua preoccupazione è solo di togliere spazio alla centralità di Tex, non sarebbe un grosso problema, i pards hanno avuto anche in passato ruoli da assoluti protagonisti.
Altro discorso è se Manfredi intendesse dire che la sua radicalità comporterebbe una modifica sostanziale del loro carattere: un esempio, se trasformasse Tiger da indiano "civilizzato" a indiano "selvaggio" (termini brutali e offensivi, ma li uso per far capire cosa intendo: Tiger è avvezzo al vivere con i bianchi, conosce i loro costumi e in parte li condivide), se lo facesse scalpare o torturare i nemici, o cose di questo tipo.
Come ho sempre detto, le velleità e il protagonismo di un autore devono piegarsi al rispetto per il personaggio creato da altri.
In ogni caso sono convinto che con Boselli curatore avrà maggior libertà di proporre soluzioni innovative, e allo stesso tempo la supervisione di Boselli stesso metterà al riparo da eccessi di "originalità".

Ti sbagli se pensi che io sia aperto a innovazioni e sperimentazioni sui personaggi. Sono un conservatore, è bene che questo entri nel cervello di alcuni lettori...  :rolleyes: I personaggi non si cambiano.

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Secondo me Kit a tratti più abile perfino di Tex è stato visto anche con GLB, allo stesso modo il lato più indiano di Tiger non sarebbe certo una novità. 

Ciò detto io adoro lo stile di Manfredi e se anche andrà avanti a scrivere avventure coi soli Tex e Carson ben venga, l'importante è che ogni tanto ci sia una sua storia. Il quartetto al completo grazie a Boselli è tornato un punto fermo della serie ed alcune storie di Manfredi non cambieranno nulla

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Io non so bene cosa intendesse Manfredi dicendo che ha idee troppo radicali su Kit e Tiger. La prima conclusione da trarre è che non li relegherebbe al semplice ruolo di "spalle", ma li renderebbe co-protagonisti, con ruoli di rilievo. E questo non è certo un male: se la sua preoccupazione è solo di togliere spazio alla centralità di Tex, non sarebbe un grosso problema, i pards hanno avuto anche in passato ruoli da assoluti protagonisti.
Altro discorso è se Manfredi intendesse dire che la sua radicalità comporterebbe una modifica sostanziale del loro carattere: un esempio, se trasformasse Tiger da indiano "civilizzato" a indiano "selvaggio" (termini brutali e offensivi, ma li uso per far capire cosa intendo: Tiger è avvezzo al vivere con i bianchi, conosce i loro costumi e in parte li condivide), se lo facesse scalpare o torturare i nemici, o cose di questo tipo.
Come ho sempre detto, le velleità e il protagonismo di un autore devono piegarsi al rispetto per il personaggio creato da altri.
In ogni caso sono convinto che con Boselli curatore avrà maggior libertà di proporre soluzioni innovative, e allo stesso tempo la supervisione di Boselli stesso metterà al riparo da eccessi di "originalità".

Ti sbagli se pensi che io sia aperto a innovazioni e sperimentazioni sui personaggi. Sono un conservatore, è bene che questo entri nel cervello di alcuni lettori...  :rolleyes: I personaggi non si cambiano.

L'essenza dei personaggi non deve essere mai cambiata  non c'è dubbio su questo.
Tutti i personaggi e le serie come struttura hanno quello che io chiamo nocciolo duro che non si può cambiare senza stravolgere tutto. Aldilà di questo si possono introdurre tutti  i cambiamenti possibili ed immaginabili. Basta, appunto, non intaccare il nocciolo duro.
Da quel che mi disse Manfredi anni fa, il suo Kit sarebbe stato più autonomo dal padre e più simile a come veniva caratterizzato dalle prime apparizioni fino  ai primi  anni Settanta, che, a meno che io non stia prendendo una colossale cantonata, è proprio il solco in cui ti stai muovendo tu, addirittura commissionando storie di Kit da solo. 
Anche esplorare le radici indiane di Tiger o rifarsi agli  usi e costumi che avevano i Navajos all'epoca mi pare che sia nella tua impostazione della serie.
Questo per dire che non credo che le idee di Manfredi sarebbero così radicali come lui stesso pensava.

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  • Sceriffi

Io non so bene cosa intendesse Manfredi dicendo che ha idee troppo radicali su Kit e Tiger. La prima conclusione da trarre è che non li relegherebbe al semplice ruolo di "spalle", ma li renderebbe co-protagonisti, con ruoli di rilievo. E questo non è certo un male: se la sua preoccupazione è solo di togliere spazio alla centralità di Tex, non sarebbe un grosso problema, i pards hanno avuto anche in passato ruoli da assoluti protagonisti.
Altro discorso è se Manfredi intendesse dire che la sua radicalità comporterebbe una modifica sostanziale del loro carattere: un esempio, se trasformasse Tiger da indiano "civilizzato" a indiano "selvaggio" (termini brutali e offensivi, ma li uso per far capire cosa intendo: Tiger è avvezzo al vivere con i bianchi, conosce i loro costumi e in parte li condivide), se lo facesse scalpare o torturare i nemici, o cose di questo tipo.
Come ho sempre detto, le velleità e il protagonismo di un autore devono piegarsi al rispetto per il personaggio creato da altri.
In ogni caso sono convinto che con Boselli curatore avrà maggior libertà di proporre soluzioni innovative, e allo stesso tempo la supervisione di Boselli stesso metterà al riparo da eccessi di "originalità".

Ti sbagli se pensi che io sia aperto a innovazioni e sperimentazioni sui personaggi. Sono un conservatore, è bene che questo entri nel cervello di alcuni lettori...  :rolleyes: I personaggi non si cambiano.

L'essenza dei personaggi non deve essere mai cambiata  non c'è dubbio su questo.
Tutti i personaggi e le serie come struttura hanno quello che io chiamo nocciolo duro che non si può cambiare senza stravolgere tutto. Aldilà di questo si possono introdurre tutti  i cambiamenti possibili ed immaginabili. Basta, appunto, non intaccare il nocciolo duro.
Da quel che mi disse Manfredi anni fa, il suo Kit sarebbe stato più autonomo dal padre e più simile a come veniva caratterizzato dalle prime apparizioni fino  ai primi  anni Settanta, che, a meno che io non stia prendendo una colossale cantonata, è proprio il solco in cui ti stai muovendo tu, addirittura commissionando storie di Kit da solo. 
Anche esplorare le radici indiane di Tiger o rifarsi agli  usi e costumi che avevano i Navajos all'epoca mi pare che sia nella tua impostazione della serie.
Questo per dire che non credo che le idee di Manfredi sarebbero così radicali come lui stesso pensava.

D'accordo su quello che riguarda Kit (se Manfredi intendeva soltanto questo), ma ho un po' di remore in più in merito all'esplorazione della cultura indiana. E' un aspetto che su Tex è sempre stato trattato in maniera molto stereotipata, mentre il modo di intendere la cultura indiana da parte di Manfredi - e chi ha letto Magico Vento lo sa benissimo - non prescinde da elementi magico-rituali, spirituali e mistici che trovo un po' alieni dal mondo di Tex. Qui l'elemento magico nella cultura indiana si è sempre limitato all'interpretazione delle ossicina o alle visioni dello sciamano, mentre credo che Manfredi andrebbe un po' più a fondo. Roba da Magico Vento, insomma :rolleyes: (un fumetto che ho adorato, ma molto lontano dal Tex).

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Quella che è la posizione di Manfredi nei confronti della questione indiana e in particolare della spiritualità è ben nota.
Quello che trovo paradossale è discutere di come potrebbe scrivere ciò che non ha ancora scritto, piuttosto che commentare quanto finora è stato pubblicato su Tex.
Lasciando in sospeso il giudizio sulla storia attualmente in edicola, personalmente trovo molto interessante il suo contributo alla saga con storie importanti e una buona caratterizzazione di Tex e Carson.
Anche io, come altri, non ho particolarmente apprezzato il registro narrativo di Oro nero con la soluzione del grottesco dopo l'iniziale performance del Tex "sindacalista", che però considero soltanto una parentesi.
Se, come dite, Manfredi sarà maggiormente presente su Tex non ho certo motivo di lagnarmi e aspetto di poter leggere le sue prossime storie, con o senza la presenza dell'intero team Willer e, se arriverà, valuteremo la sua interpretazione di Kit e Tiger.

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Io non so bene cosa intendesse Manfredi dicendo che ha idee troppo radicali su Kit e Tiger. La prima conclusione da trarre è che non li relegherebbe al semplice ruolo di "spalle", ma li renderebbe co-protagonisti, con ruoli di rilievo. E questo non è certo un male: se la sua preoccupazione è solo di togliere spazio alla centralità di Tex, non sarebbe un grosso problema, i pards hanno avuto anche in passato ruoli da assoluti protagonisti.
Altro discorso è se Manfredi intendesse dire che la sua radicalità comporterebbe una modifica sostanziale del loro carattere: un esempio, se trasformasse Tiger da indiano "civilizzato" a indiano "selvaggio" (termini brutali e offensivi, ma li uso per far capire cosa intendo: Tiger è avvezzo al vivere con i bianchi, conosce i loro costumi e in parte li condivide), se lo facesse scalpare o torturare i nemici, o cose di questo tipo.
Come ho sempre detto, le velleità e il protagonismo di un autore devono piegarsi al rispetto per il personaggio creato da altri.
In ogni caso sono convinto che con Boselli curatore avrà maggior libertà di proporre soluzioni innovative, e allo stesso tempo la supervisione di Boselli stesso metterà al riparo da eccessi di "originalità".

Ti sbagli se pensi che io sia aperto a innovazioni e sperimentazioni sui personaggi. Sono un conservatore, è bene che questo entri nel cervello di alcuni lettori...  :rolleyes: I personaggi non si cambiano.

L'essenza dei personaggi non deve essere mai cambiata  non c'è dubbio su questo.
Tutti i personaggi e le serie come struttura hanno quello che io chiamo nocciolo duro che non si può cambiare senza stravolgere tutto. Aldilà di questo si possono introdurre tutti  i cambiamenti possibili ed immaginabili. Basta, appunto, non intaccare il nocciolo duro.
Da quel che mi disse Manfredi anni fa, il suo Kit sarebbe stato più autonomo dal padre e più simile a come veniva caratterizzato dalle prime apparizioni fino  ai primi  anni Settanta, che, a meno che io non stia prendendo una colossale cantonata, è proprio il solco in cui ti stai muovendo tu, addirittura commissionando storie di Kit da solo. 
Anche esplorare le radici indiane di Tiger o rifarsi agli  usi e costumi che avevano i Navajos all'epoca mi pare che sia nella tua impostazione della serie.
Questo per dire che non credo che le idee di Manfredi sarebbero così radicali come lui stesso pensava.

Non posso saperlo perché non me ne ha mai parlato. Conoscendolo, temo che invece sarebbe radicale. Altrimenti me l'avrebbe proposto. E' ovvio che un approccio magicoventiano sarebbe sbagliato. Il suo "forte" sono le avventure "eccentriche" e gli ho dovuto chiedere di fare un bagno di  fordianità. 

Modificato da borden
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Come ho sempre detto, le velleità e il protagonismo di un autore devono piegarsi al rispetto per il personaggio creato da altri.
 

Uno dei commenti più sensati e normalmente "texiani" che abbia letto in questa discussione - che poi dovrebbe essere una cosa ovvia e scontata, questa, ma a quanto pare così non è :D
Qualcuno dovrebbe dirlo anche a Manfredi (magari è già stato fatto, boh) e a qualsiasi autore più o meno "grande" che voglia scrivere Tex (forse pure a qualche lettore).

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Come ho sempre detto, le velleità e il protagonismo di un autore devono piegarsi al rispetto per il personaggio creato da altri.
 

Uno dei commenti più sensati e normalmente "texiani" che abbia letto in questa discussione - che poi dovrebbe essere una cosa ovvia e scontata, questa, ma a quanto pare così non è :D
Qualcuno dovrebbe dirlo anche a Manfredi (magari è già stato fatto, boh) e a qualsiasi autore più o meno "grande" che voglia scrivere Tex (forse pure a qualche lettore).

Ma questo è scontato.  Insomma, ci si prova, ma siamo umani. 

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  • Sceriffi

Come ho sempre detto, le velleità e il protagonismo di un autore devono piegarsi al rispetto per il personaggio creato da altri.
 

Uno dei commenti più sensati e normalmente "texiani" che abbia letto in questa discussione - che poi dovrebbe essere una cosa ovvia e scontata, questa, ma a quanto pare così non è :D
Qualcuno dovrebbe dirlo anche a Manfredi (magari è già stato fatto, boh) e a qualsiasi autore più o meno "grande" che voglia scrivere Tex (forse pure a qualche lettore).

Però mi sembra che finora Manfredi - che ritengo un grande autore - non abbia peccato di presunzione nelle storie che ha scritto. Forse l'unica che si può criticare è "Oro nero", che comunque a me è piaciuta. Anche il fatto di "autocensurarsi" nell'utilizzo di Kit e Tiger lo vedo come un atto di onestà da parte sua, e non credo che uno sceneggiatore che seppur in pianta stabile su Tex scrive così poche storie debba essere obbligato a usarli per forza.
Discorso diverso per Faraci e Ruju, che scrivono ben più storie ma che finora non hanno quasi usato tutti i pards insieme.

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  • pecos unpinned this discussione
  • 2 anni dopo...
  • Collaboratori

Le storie di Manfredi su Tex 

 

 

 

La grande sete pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif 

 

Sei divise nella polvere pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif

 

Oro nero pirILyB.gif

 

La banda dei serpenti pirILyB.gif

 

La regina dei vampiri pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif Kw6NxiS.png

 

La pista degli agguati pirILyB.gif pirILyB.gif Kw6NxiS.png

 

Deserto Mohave pirILyB.gif Kw6NxiS.png

 

Verso l'Oregon pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif 

 

L'ultimo della lista pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif Kw6NxiS.png

 

Sfida nel Montana pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif

 

 

Legenda:

 

pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif  pirILyB.gif CAPOLAVORO

 

pirILyB.gif pirILyB.gif pirILyB.gif STORIA MEDIA

 

pirILyB.gif CIOFECA

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, valerio dice:

Tre ciofeche su 10 non è male.

 

3 ore fa, valerio dice:

Tre ciofeche su 10 non è male.

 

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, ymalpas dice:

mie personali

Sì ma basato sui gusti di una sola persona, un pò pochino direi.

 

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<span style="color:red;">14 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

 

 

Sì ma basato sui gusti di una sola persona, un pò pochino direi.

 

Vabbè, ovvio. Ognuno parla sulla base dei suoi gusti.

Ad ogni modo ritengo la valutazione abbastaza condivisibile, perchè in effetti Manfredi, su Tex, è alquanto alterno. E le tre storie indicate come ciofeche sono davvero bruttarelle eh...

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Sono da sempre un grande estimatore di Manfredi, fin dalle sue prime opere bonelliane su Dylan Dog e soprattutto per Magico Vento, una serie davvero notevole. Concordo con @Carlo Monniche è senza dubbio uno dei più grandi sceneggiatori italiani (oltre che un talento poliedrico che lo ha portato a essere cantautore, paroliere, scrittore, sceneggiatore per tv), ma anche per il sottoscritto, il contributo su Tex non è mai stato all'altezza del suo spessore artistico. Ho sempre pensato che il personaggio non sia nelle sue corde e ciò gli impedisca di far fare il salto di qualità alle sue opere sulla testata.

P.s. Un piccolo aneddoto che ricordo volentieri per descrivere anche la sua gentile disponibilità: proprio in virtù della stima nei suoi confronti, qualche anno fa gli sottoposi una bozza di un mio racconto per ricevere un giudizio, convinto di avere poche possibilità di ricevere risposta. Non solo lesse tutto il racconto, ma mi fornì pure un giudizio onesto ed esaustivo, unito a una ricca sfilza di suggerimenti che mi è stata molto utile.  

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<span style="color:red;">28 minuti fa</span>, valerio dice:

Vabbè, ovvio. Ognuno parla sulla base dei suoi gusti.

Ad ogni modo ritengo la valutazione abbastaza condivisibile, perchè in effetti Manfredi, su Tex, è alquanto alterno. E le tre storie indicate come ciofeche sono davvero bruttarelle eh...

A scanso di equivoci, io avrei dato anche qualche stella in meno di ymalpas, ma siamo sempre in pochi, e soprattutto su valutazioni soggettive.

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  • Collaboratori

Ma ho anche dato quattro stelle (o quasi) a quattro storie, un gradino appena sotto il capolavoro

 

Per intenderci 5 stelle le darei a :

 

Serie Regolare: Fuga Da Anderville e Il passato di Carson, Giungla crudele e una qualsiasi di quelle di GLB tra quelle belle;

Maxi: Nueces Valley

Texone: Patagonia Gli assassini, , L'ultima frontiera e La grande rapina

 

Sul Manfredi come persona, veramente gentile e disponibile verso i suoi lettori (cinque stelle tutte meritate)

 

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<span style="color:red;">25 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Ma ho anche dato quattro stelle (o quasi) a quattro storie, un gradino appena sotto il capolavoro

 

Per intenderci 5 stelle le darei a :

 

Serie Regolare: Fuga Da Anderville e Il passato di Carson, Giungla crudele e una qualsiasi di quelle di GLB tra quelle belle;

Maxi: Nueces Valley

Texone: Patagonia Gli assassini, , L'ultima frontiera e La grande rapina

 

Sul Manfredi come persona, veramente gentile e disponibile verso i suoi lettori (cinque stelle tutte meritate)

 

Ma infatti per me sei stato fin troppo generoso.

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<span style="color:red;">50 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Sul Manfredi come persona, veramente gentile e disponibile verso i suoi lettori (cinque stelle tutte meritate)

 

Tranne che se polemizzi con lui sulla politica. Risposi su Facebook in maniera educata su una questione politica che lui aveva sollevato ma non accettò il dibattito diventando nei miei confronti sgradevole e offensivo. Non me la sono presa e so che è una persona gentile, ma non molto democratico... :D

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  • Rangers
<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Tranne che se polemizzi con lui sulla politica. Risposi su Facebook in maniera educata su una questione politica che lui aveva sollevato ma non accettò il dibattito diventando nei miei confronti sgradevole e offensivo. Non me la sono presa e so che è una persona gentile, ma non molto democratico... :D

Si diciamo che quando si parla di politica, si scalda facilmente.

Da quel che ho letto è così,  io in genere mi guardo bene dall'andare a discutere di politica sui social, si arriva sempre alla polemica o allo scontro

  • +1 1
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3 ore fa, Sam Stone dice:

Io in genere mi guardo bene dall'andare a discutere di politica sui social, si arriva sempre alla polemica o allo scontro

 

I social servono per le foto in bikini al mare da abbinare alle citazioni di Montale in didascalia. E servono anche per la divulgazione da parte della Fondazione Elia Spallanzani. Il resto è follia. :D

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