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TWF - Tex Willer Forum

[Color Tex N. 10] Il Mescalero Senza Volto E Altre Storie


Sam Stone
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Le storie, i disegni, personaggi  

30 utenti hanno votato

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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red;">29 minuti fa</span>, borden dice:

Tre albi??? E per fare che???

 

 

Per affrontare settecento chupacabras???

 

 

 

 

Facciamo due albi e mezzo e trecento chupa...

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Comincio dal comparto grafico, per me non così esaltante come si legge in giro - o comunque, non esaltante quanto quello degli altri Color brevi.

 

Rivedendo le tavole di Venturi, l'impressione di una staticità e legnosità nei personaggi, che ben si vede nelle scene d'azione, per conto mia è confermata: rimanga su Zagor.

A proposito di zagoriani, sono molto deluso dalla prova di Laurenti. A me Laurenti è sempre piaciuto molto, tanto che non ho mai capito le critiche di certi zagoriani; addirittura, il suo Zagor capellone e iper dinamico lo considero una delle migliori interpretazioni moderne del personaggio. Ma qui ho ritrovato uno stile eccessivamente semplificato, cartoonesco, con una inchiostrazione "grossa" che rende tutto ancor più semplificato e poco incisivo nelle scene d'azione - non saprei dire esattamente se questa sia l'evoluzione degli ultimi anni. Onestamente non vedo Laurenti, o almeno questo Laurenti, come un disegnatore "da Tex".

Si va decisamente meglio con Bocci, che è oggettivamente un disegnatore eccezionale che sa disegnare bene il western e le scene d'azione: su Tex farà faville! Deve però, a mio avviso, rivedere il suo Tex: è troppo mingherlino, troppo piccolo di spalle; e anche il viso spesso non è proprio riuscitissimo. Molto meglio Carson (anche se a pag.7 abbiamo il Carson più brutto e ingrugnito mai visto).

Il disegnatore migliore (Dotti a parte, fuoriclasse e fuori classifica), per me, è stato insomma Rubini: per me disegnatore eccezionale, da prendere su Tex in pianta stabile; ha disegnato dei Zagor meravigliosi, e a me onestamente piace molto più del suo maestro Andreucci (di cui pure è chiaramente debitore a livello stilistico). Inquadrature spericolate, scene d'azione rese magnificamente, e Tex e Tiger resi molto bene.

 

Sulle storie scrivo in seguito, mi manca ancora quella di Boselli - comunque, anche sotto questo punto di vista, per me questo Color non vale quanto i due precedenti brevi.

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Cinque storie ben congegnate, di vera frontiera, non paragonabili fa di loro a partire dai disegnatori che hanno lavorato come fossero in un continente proprio e non è una critica. Questa esperienza rappresenta per la maggior parte di "pennini e pennelli" una buona scuola di base per aspirare ad una classe superiore, serie mensile o quel Texone a cui si arriva anche da fuoriclasse prodigio e in tutta sincerità io mi aspetto un grandissimo lavoro da parte di Laura Zuccheri.

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  • Collaboratori

Inserito finalmente il sondaggio.

I miei voti, prima del consueto commento, vanno a:

 

RIO QUEMADO come miglior storia

CHUPACABRAS come migliori disegni

CHUPACABRAS come migliori personaggi

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Un buon Color Tex. Il Cavallo di pezza, nonostante i bei disegni e i colori e l'incipit "kenparkeriano" (tutte quelle vignette mute e drammatiche), si rivela troppo povera e inconsistente, mentre Amici per la morte si fa apprezzare più delle altre, soprattutto per via della figura del bounty hunter, talmente azzeccata che potrebbe a mio parere essere ripescata in futuro. Un buon prodotto nel suo insieme che mi lascia bastevolmente soddisfatto.

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Ho votato quella di Rauch come miglior storia, anche se sono stato molto indeciso con Rio Quemado, miglior personaggio El Lisiado con menzione per Vincent Johnson battuto di un soffio. Per i disegni Rubini, ma ho considerato Dotti fuori concorso, altrimenti sarei stato ben più indeciso tra i due

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Riflessioni a sangue freddo.

Il mescalero senza volto: bella storia, bei disegni ma una vocina interna mi suggerisce un chissà perché: in bianco e nero sarebbe venuta meglio.

Rio Quemado: tema già affrontato altre volte, ma non è una critica; al contrario è un elogio a Borden per come la sviluppa e la concentra. Il finale, con la riunione fra babbo, mamma e figlio mi ha ricordato quello di "Cuore Selvaggio" di David Lynch. I disegni di Dotti hanno un che di spigoloso, anche qui è più elogio che perplessità. Mi diverte molto il Carson della seconda vignetta di pagina 37.

Un cavallo di pezza: premessa, scherzo. Barberi ha fatto poca fatica per i dialoghi di questa storia. In realtà proprio l'assenza di fumetti nell'accezione originale dell'uso allarga lo schermo sulle profondità di Venturi. E'una storia breve perfetta in quanto tale, avete presente "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie"? Scarno ma efficace. Essenziale

Amici per la morte: la storia che è mi è piaciuta di meno per la legnosità dei personaggi e per un tex quasi irriconoscibile e con caratterizzazioni al limite del grottesco.

Chupacabras: horror alla Dylan Dog e probabilmente è già stato rilevato. Boh? Il tratto di Rubini mi convince il giusto, sono d'accordo con chi sostiene che non era una storia "allungabile. Nella mia mania delle fisionomie, nella terza vignetta di pagina 131 il conducente mi ricorda Charles Bronson.

 

Modificato da San Antonio Spurs
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Leggendo i commenti scritti da chi mi ha preceduto mi è venuto da chiedermi se avevo letto lo stesso albo, perché a me questo color mi ha parzialmente deluso e lo ritengo sicuramente il meno riuscito fra quelli finora editi con le storie brevi. Ma andiamo con ordine partendo dalla copertina che trovo finalmente bella, però che qualcuno spieghi una volta per tutte ai prossimi copertinisti che verranno chiamati a fare le prossime copertine che Tex NON è sempre incazzato nero perché mica gli è morto il gatto la sera prima. Quindi caro prossimo disegnatore star internazionale che dir si voglia, magari sarai un grande maestro e tutti sbavano per i tuoi disegni ma abbi la compiacenza, prima di fare la tua bella copertina, di dare uno sguardo a qualche disegno di Ticci, Villa, Civitelli o Galep, per capire il vero volto di Tex... basta poco che ce vò ;)

Passiamo alle storie, stento a credere che lo sceneggiatore della prima sia lo stesso Jacopo Rauch che mi sta deliziando su Zagor con il ritorno di Rakosi e Ylenia Varga e che ha fatto altre belle storie a cominciare dal primo color di Zagor con il capitano Fishleg. Il suo debutto su Tex non mi convince per niente e mi delude alquanto, una storia piatta, anonima, tanti bang bang e nient'altro. Come vi fa a ricordare la grande storia di Sergio Bonelli El muerto per me è un mistero. Nonostante questo, continuo a dare fiducia a Rauch per le prossime storie di Tex, un colpo a vuoto può capitare a chiunque. Fortunatamente i disegni di Bocci e la colorazione sono ottimi.

Rio Quemado è la migliore storia dell'albo, eccelle e svetta su tutte. Boselli finalmente scrive un'ottima storia anche fra le brevi, le sue precedenti brevi da 32 pagine non erano state adeguate allo standard a cui ci ha abituati sia con le lunghe sia sui cartonati. Con questa si mette al passo, l'avevo letta anche nella versione in b/n, era bella allora e continua ad essere bella anche nella versione allungata. I disegni di Dotti (i migliori dell'albo) e l'ottima colorazione di Celestini (veramente bella) completano l'opera. Chapeau!   

Non vale la pena sprecare parole per Un cavallo di pezza... non sarebbe stato meglio allungare una delle altre storie? Ci sono i cattivi, Tex arriva e, bang bang, li ammazza tutti. Boh...

Amici per la morte è una bella storia, indovinato il personaggio Vincent Johnson che ho votato come migliore. 

Si finisce con Moreno Burattini alla sua seconda prova su Tex, devo dire che mi era piaciuta di più la prima anche se questa non è male, belli i disegni di Rubini, lo rivedremo presto sul magazine se ricordo bene, sono curioso di vedere i suoi disegni in b/n. Su Zagor ha fatto cose egregie.

  • +1 1
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Sono quasi totalmente d'accordo con West 10: anche per me, come già accennavo, questo è il Color breve meno entusiasmante. Concordo con West anche quando indica Rio Quemado come la storia migliore (un bel drammone familiare violento) e in Un cavallo di pezza una roba che definirla "storia" è anche troppo.

Sarei però meno cattivo con la storia di Rauch, secondo me molto suggestiva e con un bel nemico (penalizzato dal fatto che uno già sconfitto una volta da Tex diventa poi come avversario abbastanza innocuo: altro che El Muerto!), e più cattivo con la storia del cacciatore di taglie: bella idea di fondo, bel comprimario, ma con una sceneggiatura che dimostra che, se vuoi sceneggiare Tex, devi prima farti la tua bella, lunga, e dura gavetta.

Burattini: non male, bella atmosfera angosciante, ma finale troppo tirato via; non certo i livelli del suo esordio, per me un vero gioiellino.

 

In definitiva questo Color, pur con qualche buon guizzo, mi conferma nella mia avversione per l'attuale proliferazione di storie brevi e brevissime.

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Mah, Tex arriva, scopre un massacro, poi giunge alla casa dei cattivi, dialoghi ridotti all'osso, BAN BAN ZIP ZIP, uccide tutti e la "storia" finisce: è stata la prima volta, dopo tanti anni che leggo Tex, che ho pensato arrogantemente "questa potevo scriverla anche io".

Su Venturi ribadisco il mio personale giudizio: legnoso, statico, a volte pure sballato nelle proporzioni. D'altronde, che non sia un disegnatore "da Tex" lo conferma il fatto che, sul prossimo Almanacco del West*, compare solo come rimpiazzo veloce al lento Vannini (vicenda che, tra l'altro, conferma la frettolosità a cui questa proliferazione di storie brevi costringe - altro che la calma, la lentezza di cui parlava Sergio Bonelli quando spiegava, ai bei tempi, il motivo per cui non si poteva realizzare più di un Teexone all'anno...).

 

*scusate se mi ostino a chiamarlo così, ma mica sono obbligato ad assecondare le strategie di marketing della Bonelli: di fatto il "Tex Magazine" non è che l'Almanacco con storie brevi (e rieccoci alla questione della proliferazione delle mini storie).

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<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

Mah, Tex arriva, scopre un massacro, poi giunge alla casa dei cattivi, dialoghi ridotti all'osso, BAN BAN ZIP ZIP, uccide tutti e la "storia" finisce: è stata la prima volta, dopo tanti anni che leggo Tex, che ho pensato arrogantemente "questa potevo scriverla anche io".

Su Venturi ribadisco il mio personale giudizio: legnoso, statico, a volte pure sballato nelle proporzioni. D'altronde, che non sia un disegnatore "da Tex" lo conferma il fatto che, sul prossimo Almanacco del West*, compare solo come rimpiazzo veloce al lento Vannini (vicenda che, tra l'altro, conferma la frettolosità a cui questa proliferazione di storie brevi costringe - altro che la calma, la lentezza di cui parlava Sergio Bonelli quando spiegava, ai bei tempi, il motivo per cui non si poteva realizzare più di un Teexone all'anno...).

 

*scusate se mi ostino a chiamarlo così, ma mica sono obbligato ad assecondare le strategie di marketing della Bonelli: di fatto il "Tex Magazine" non è che l'Almanacco con storie brevi (e rieccoci alla questione della proliferazione delle mini storie).

Ma che cosa vuol dire?  Essendo brevi le storie brevi si realizzano in fretta PER QUESTO. Non CON fretta, ma IN fretta. Perchè le pagine sono poche, Che logica è la tua?:rolleyes:

 

A me le storie bevi piacciono e sembrano artisticamente riuscite. Oltretutto utilssime per testare nuovi autori, cosa altrimenti non possibile. Ma, se ai lettori non dovessero più piacere, le chiuderemo. Allora sarai contento- 

 

Anzi, per fa contenti anche altri cinque o sei di un altro forum, chiudiamo Tex, chiudiamo la Casa editrice, togliamo lavoro a un migliaio di persone e le loro letture preferite a mezzo mlione di italiani. :lol::lol:

 

Rido, ma, se dovessimo chiudere le nuove iniziative, sarebbe un serio segnale in quella direzione, ahimè... :huh:

 

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E' la prima volta che tardo così tanto a commentare una storia che ho letto più di dieci giorni prima, sono però moderatamente soddisfatto del prodotto.

 

Il mescalero senza volto, di Rauch & Bocci.

Bella l'ambientazione, tosti i cattivi, antagonista pienamente padrone della scena (ma non memorabile). Carson in difficoltà, ma duro come l'acciaio, Tex che si ricorda che nelle sue storie c'è anche la dinamite! Troppa faciloneria comunque nel liquidare i messicani, più interessante il duello indiano finale affidato alla lama del coltello. Una summa di topoi texiani fusi con savoir faire. Testi un po' così, mi piacerebbe pensare che i nuovi autori oltre che confrontarsi con il mito di Tex cercassero di riprodurre anche le straordinarie pagine scritte da GLB e grazie alle quali siamo ancora qui a parlare di Tex. Leggo, per limitarmi a un solo esempio, "farabutto" a pagina 34... Io ci avrei messo un bel "tanghero" o "figlio di centomila vermi". Voto: 6,5.

 

Rio Quemado, di Boselli & Dotti.

La migliore e non solo perché è la più lunga. Mi ha ricordato "I due rivali" nella figura di Don Augusto Rochas e della figlia, qui c'è più sadismo e anche un elogio della stupidità nel personaggio del bamboccio vigliacco Rodrigo. Non pervenuto Manuel Torres. Disegni di Dotti molto belli, penalizzati dal colore (ma la storia era nata e pensata per il b/n). Voto: 8,5

 

Un cavallo di pezza, di Barbieri & Venturi.

Un minuscolo frammento di vita di Tex che ci ricorda quanto la sua vita sia costellata di episodi anche insignificanti come questo che ne glorificano tuttavia la fama. Il Tex di Venturi è ben riuscito ma i suoi disegni sono troppo "legnosi", si veda per esempio l'ultima vignettona. Come unicum l'esperimento di Barbieri ci può stare ma da una storia di 15 pagine è lecito aspettarsi qualcosa di più e non è il numero delle tavole a dettare la riuscita di una breve, pensiamo per esempio a "Il duello" di Nizzi e Civitelli. Voto: 6

 

Amici per la morte, di Testi & Laurenti.

La figura del cacciatore di taglie "buono" è inedita su Tex. Già questo costituisce un rovesciamento dei valori su cui si basa da sempre la storia di Tex. Come lettore mi sento disorientato, mi aspetto continuità laddove invece c'è rottura aperta. Pensiamo alla storia di un vecchio color sceneggiata da Manfredi e disegnata da Biglia dove le distanze tra Tex e il vecchio bounty sono sempre rispettate e dove c'è una conclusione che rispetta le "regole". Qui invece tutto è alla rovescia, il personaggio di Johnson è anche simpatico, ma non è da Tex. Personaggi come il barman chiacchierone (che sparla del padrone) e della sgualdrina (che si porta Tex in camera) sono altri due esempi di "rottura". Disegni di Laurenti, che su Zagor è sempre da applausi, veramente deludenti nella loro grossolanità e svogliatezza. Voto: 5

 

Chupacabras, di Burattini & Rubini.

Inizio da Rubini, un vero fuoriclasse, contentissimo del suo arrivo su Tex, lo voglio sulla regolare e sul cartonato (e anche il Texone), leggo invece che finirà sul magazine: spreco.Trama di Burattini bella laddove la precedente mi aveva lasciato freddo. Il recupero di miti e figure leggendarie del West e del Messico è interessante e poco sfruttato nella serie di Tex. Ritmo indiavolato, tensione palpabile fino alla fine, follia e incoscenza del ricercatore che da topo di biblioteca si immedesima in uomo d'azione, pagando a duro prezzo il suo errore, è perfettamente in linea con quanto devo trovare su Tex. Insisto su questo punto perché con le storie brevi e inuovi autori, è importante che il color non debba tanto inquadrarsi nella novità e nell'innovazione già rappresentata dalla presenza dei nuovi autori, ma preoccuparsi in primo luogo di essere una storia di Tex e basta poco perché non lo sia già più, non è il caso di questa burattiniana ma piuttosto della precedente di Testi. Voto: 8

 

Colori molto belli, soddisfatto del fatto che il color conterrà d'ora in poi cinque storie brevi, peccato che per limitare i costi si sia abbandonata la carta di pregio che aveva contraddistinto le precedenti uscite, ma d'altra parte i conti dovevano pur tornare.

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Nemmeno a me piacciono le storie brevi, semplicemente perchè trovo che il meglio che si può avere come storia non deve essere sintetizzata e deve raccontare molto e bene, ma non sono per niente contro , anzi trovo che sia un ottimo strumento anche per "provare" nuovi autori e disegnatori.... La cosa che non vorrei mai succedesse (e non credo che mai succederà) è che diventassero la regola.

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, borden dice:

 

Ma che cosa vuol dire?  Essendo brevi le storie brevi si realizzano in fretta PER QUESTO. Non CON fretta, ma IN fretta. Perchè le pagine sono poche, Che logica è la tua?:rolleyes:

 

A me le storie bevi piacciono e sembrano artisticamente riuscite. Oltretutto utilssime per testare nuovi autori, cosa altrimenti non possibile. Ma, se ai lettori non dovessero più piacere, le chiuderemo. Allora sarai contento- 

 

Anzi, per fa contenti anche altri cinque o sei di un altro forum, chiudiamo Tex, chiudiamo la Casa editrice, togliamo lavoro a un migliaio di persone e le loro letture preferite a mezzo mlione di italiani. :lol::lol:

 

Rido, ma, se dovessimo chiudere le nuove iniziative, sarebbe un serio segnale in quella direzione, ahimè... :huh:

 

 

Non fare del qualunquismo, Borden, mettendomi nel mazzo di quelli che (ma esistono davvero?) vorrebbero chiudere Tex o criticano ogni cosa a prescindere.

Mica ho detto che le storie brevi le fate in fretta; io dico, da lettore, che la proliferazione di storie brevi non la trovo consona al personaggio, e deleteria anche per le belle idee bruciate in poche pagine; e che la proliferazione di speciali può portare a farvi lavorare di fretta non offrendoci prodotti realizzati con la calma e la cura di cui parlava Bonelli (altrimenti non si spiega l'ingaggio "tappa buchi" di Venturi per il prossimo Almanacco).

Ma non rompo le scatole più di tanto: non mi vedi mai infatti commentare lo specifico delle storie brevi degli Almanacchi o dei Cartonati che non compro; nel caso di questo Color giudico invece a buon diritto, dato che ho acquistato e letto: e per me questo è il Color meno riuscito, sia dal punto di vista dei testi che dei disegni.

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8 ore fa, borden dice:

 

Ma che cosa vuol dire?  Essendo brevi le storie brevi si realizzano in fretta PER QUESTO. Non CON fretta, ma IN fretta. Perchè le pagine sono poche, Che logica è la tua?:rolleyes:

 

A me le storie bevi piacciono e sembrano artisticamente riuscite. Oltretutto utilssime per testare nuovi autori, cosa altrimenti non possibile. Ma, se ai lettori non dovessero più piacere, le chiuderemo. Allora sarai contento- 

 

Anzi, per fa contenti anche altri cinque o sei di un altro forum, chiudiamo Tex, chiudiamo la Casa editrice, togliamo lavoro a un migliaio di persone e le loro letture preferite a mezzo mlione di italiani. :lol::lol:

 

Rido, ma, se dovessimo chiudere le nuove iniziative, sarebbe un serio segnale in quella direzione, ahimè... :huh:

 

Personalmente le storie brevi (qualcuna più riuscita, qualcuna magari meno) le ritengo un "evoluzione" molto interessante del "linguaggio" usato dagli autori di Tex. Per dirla come quelli di XFactor, per me è SI.

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<span style="color:red;">16 ore fa</span>, paco ordonez dice:

 

Non fare del qualunquismo, Borden, mettendomi nel mazzo di quelli che (ma esistono davvero?) vorrebbero chiudere Tex o criticano ogni cosa a prescindere.

Mica ho detto che le storie brevi le fate in fretta; io dico, da lettore, che la proliferazione di storie brevi non la trovo consona al personaggio, e deleteria anche per le belle idee bruciate in poche pagine; e che la proliferazione di speciali può portare a farvi lavorare di fretta non offrendoci prodotti realizzati con la calma e la cura di cui parlava Bonelli (altrimenti non si spiega l'ingaggio "tappa buchi" di Venturi per il prossimo Almanacco).

Ma non rompo le scatole più di tanto: non mi vedi mai infatti commentare lo specifico delle storie brevi degli Almanacchi o dei Cartonati che non compro; nel caso di questo Color giudico invece a buon diritto, dato che ho acquistato e letto: e per me questo è il Color meno riuscito, sia dal punto di vista dei testi che dei disegni.

Il Magazine è stato inventato a mia insaputa. Si sono dimenticati di dirmelo pensando che potessimo utilizzare le storie degli Almanacchi. Ma che novità sarebbe stata? Quindi mi sono inventato qualcosa di nuovo, ma è ovvio che siamo partiti in ritardo. E chi andava a pensare che Vannini in un anno e mezzo facesse solo venti pagine?

 

 

 

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A me le short stories piacciono e le vedo bene su Tex, e questo Color non mi è dispiaciuto, anzi. Promosso Rauch a pieni voti, per quanto riguarda i disegni Dotti epico e anche Bocci mi è piaciuto, ma sono un suo fan già dai tempi di Dampyr. Pure gli altri autori se la sono cavata. Il formato breve consente di "staccare la spina" dalle trame più lunghe ed epiche viste nei maxi, inedito e giganti...

 

Il ritardo e la lentezza del pur bravissimo Vannini ci fa capire quanto sia difficile oggi come oggi programmare le uscite extra e non di Tex, Boselli su questo ha tutta la mia solidarietà.

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Il Mescalero Senza Volto - Bocci/Rauch/Celestini
La prima storia è tra le più belle Bocci è un grande disegnatore, il suo Tex me lo aspettavo un pochino più massiccio/prestante fisicamente comunque convincente, più convincente il suo Carson in particolare in un paio di bellissimi primi piani tra cui uno visto sia in b/n che a colori. la colorazione seppur ben fatta affossa un po' il tratto del disegnatore che non si presta molto ad una colorazione "post-produzione" i caratteristici tratteggi vengono coperti dalla colorazione che appiattisce in parte le tavole.
Questa storia mi piacerebbe veramente molto poterla vedere anche in b/n.
Anche la trama, seppur in sole 32 pagine, risulta comunque gradevole con un nemico abbastanza ben caratterizzato.

Disegni: 8 / trama: 7.5

 

Rio Quemado - Dotti /Boselli/Celestini

Anche questa storia è stata per me una bella lettura, sia nella versione a 32 pagine (albetto b/n della fiera) che questa di 48. Il colorista ha fatto un buon lavoro, considerando che la storia penso sia stata concepita da Dotti per restare in b/n quindi le mezzetinte e i neri abbondanti non hanno semplificato il suo lavoro.

Disegni: 7.5 / trama: 8

 

Un Cavallo Di Pezza - Venturi/Barbieri/Bendazzoli

Una storia brevissima con dialoghi altrettanto brevi, un esperimento interessante che non mi è dispiaciuto, messa forse a metà albo per fare da spartiacque tra le storie di più lunga foliazione. Tuttavia la drammaticità del fatto raccontato per me l'ha resa intensa e significativa.
I Disegni di Venturi purtroppo non mi hanno convinto pienamente: la caratterizzazione del volto di Tex forse un pò troppo squadrata ed essenziale, e pose talvolta innaturali.

Disegni: 6 / trama: 7

 

Amici Per La Morte - Laurenti/Testi/DelVecchio

Non conosco il disegnatore Laurenti, ma ho letto da diverse fonti di lui come un bravo disegnatore. In questa storia però non ho visto dei disegni molto coinvolgenti, a tratti si nota qualche bella immagine e la maestria del disegnatore ,con qualche bel primo piano, ma fondamentalmente non mi pare di aver assistito ad una delle sue migliori prove. Il tratto è un pò troppo grosso, offre poco spessore alle immagini, le pose in diversi casi sono statiche, alcuni visi sbilenchi e dei tratteggi copiosi. Che dire, forse non ha molto piacere a disegnare Tex.
Anche in questo caso credo che il colorista non abbia avuto un lavoro facile, perché il disegnatore mi pare abbia lavorato senza tener conto che le sue tavole avrebbero poi dovuto essere colorate.

La trama invece mi è piaciuta si svolge in due periodi temporali diversi ed anche il personaggio comprimario trovo sia stato ben caratterizzato che dimostra una buona morale pur dovendo svolgere un duro mestiere. Storia tipicamente western, in cui anche i dialoghi giocano un valido ruolo.

Disegni: 5 / Storia: 8

 

Chupacabras - Rubini/Burattini/Celestini

Una storia ricca di azione per terminare in bellezza questo color, mi è piaciuta la trama scorrevole con un pizzico di fantastico che non sfocia nell'occulto/magico così da mantenersi nel filone western più classico. Anche qui un valido comprimario rappresentato nella figura del professore/ricercatore.

Disegni di Rubini molto belli che diversamente dagli altri, mi è sembrato abbia considerato maggiormente il fatto che che la storia avrebbe dovuto poi essere colorata, offrendo così al colorista la possibilità di valorizzare al meglio le tavole della storia.
(Forse una piccolezza, ma credo ci sia stato un problema di scansione, perché il tratto delle tavole mi è parso leggermente sgranato.)
A differenza di Zagor ho notato un distacco maggiore dal tratto del suo maestro Andreucci.

Disegni: 7.5 / Storia: 7.5

 

Direi un bel color brevi, nel complesso credo anch'io sia il migliore tra quelli usciti sinora.
 

Peccato per la storia di Santucci che da quel che ho visto è stata sostituita forse da quella di Laurenti.

Modificato da Burningbullet
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  • 3 settimane dopo...
  • Sceriffi

Letto in ritardo anche questo Color Tex che si fa ricordare soprattutto per il reparto grafico - da parte mia promossi tutti i disegnatori, e la colorazione che effettivamente dà qualcosa in più alle tavole e non fa rimpiangere l'amato bianco e nero. Le storie invece sono carine (a parte quella brevissima e insignificante), ma come ho ripetuto più volte storie di questa lunghezza raramente riescono a coinvolgermi e a prendermi davvero, le vedo più come dei divertissement. Letture piacevoli insomma, ma niente che si lasci ricordare e che ti faccia chiudere l'albo pensando "Che bella storia che ho letto!". Tutto scorre troppo velocemente, onestamente tante storie di questo formato iniziano a stancare.

Veniamo più in dettaglio a commentare le singole storie.

 

Il mescalero senza volto. Rauch/Bocci

Una delle più riuscite, con un nemico che si ispira chiaramente ad El Muerto ma non raggiunge certo i vertici di pathos e coinvolgimento della storia nolittiana. Tutto sommato abbastanza scontata, ma comunque ben narrata con un'ottimo dosaggio dei tempi narrativi nelle poche pagine a disposizione. Disegni stupendi, impreziositi dalla collaudata colorazione di Oscar Celestini. Voto 7.

 

Rio Quemado. Boselli/Dotti

Direi la migliore del lotto, con una trama non scontata e bei personaggi. Dotti lo conosciamo già e non è una sorpresa. Voto 8.

 

Un cavallo di pezza. Barbieri/Venturi

E questa, scusate, cos'è? Quindici pagine di nulla - non c'è una trama, non ci sono dialoghi, non c'è niente. Vuoto cosmico. Davvero non capisco il senso di pubblicare una cosa del genere. Voto 4.

 

Amici per la morte. Testi/Laurenti

Storia carina e ben scritta. Come già rilevato da Ymalpas c'è un certo rovesciamento dei valori texiani, con un cacciatore di taglie dalla parte dei buoni (mentre di solito quella dei bounty killer è una delle "razze" più odiate da Tex). I disegni mi sembrano i più particolari del gruppo, un tratto spesso e abbondante di neri, ma anche con linee morbide che mi hanno alla lontana ricordato il segno di Galep. Voto 7

 

Chupacabras! Burattini/Rubini

Storia piuttosto deludente, questi mostri escono dal nulla e immediatamente vi sono rispediti dalle colt di Tex, un po' surreale il personaggio del professore, insomma l'idea si poteva sfruttare meglio, magari qualche pagina in più non avrebbe guastato. Voto 6.

  • +1 1
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  • 1 mese dopo...

Buona la prima, più che buona la seconda, a parte il finale posticcio e non necessario, abbastanza improponibili le altre tre. Quella di Barbieri-Venturi, in particolare, sembra quasi uno scherzo di cattivo gusto.

Arrivati alla quarta uscita e volendo fare un bilancio di questa serie mi pare sinceramente che questo esperimento non abbia prodotto finora niente di particolarmente esaltante. Per me il problema di fondo un po’ è che le short stories mal si adattano a un personaggio come Tex (le cui avventure hanno bisogno di un’adeguata premessa, di un adeguato svolgimento e di una adeguata conclusione) e un po’ l’incapacità degli autori coinvolti. Una storia breve per funzionare dovrebbe essere costruita intorno a un colpo di scena o twist (come ‘un caldo pomeriggio’ di Nolitta-Ticci) oppure presentare un punto di osservazione non canonico (come quella di Recchioni). Voler fare delle normali storie di Tex solo che ‘condensate’, senza lo spazio per delineare come si deve situazioni e personaggi, ha invece poco senso e le riduce a una serie di bang bang bang a ripetizione, come quelli di quest’albo.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Magic Wind dice:

Per me il problema di fondo un po’ è che le short stories mal si adattano a un personaggio come Tex (le cui avventure hanno bisogno di un’adeguata premessa, di un adeguato svolgimento e di una adeguata conclusione)

 

Qualcuno non sarà d'accordo, ma per me è sicuramente vero.

 

<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Magic Wind dice:

e un po’ l’incapacità degli autori coinvolti. Una storia breve per funzionare dovrebbe essere costruita intorno a un colpo di scena o twist (come ‘un caldo pomeriggio’ di Nolitta-Ticci) oppure presentare un punto di osservazione non canonico (come quella di Recchioni). Voler fare delle normali storie di Tex solo che ‘condensate’, senza lo spazio per delineare come si deve situazioni e personaggi, ha invece poco senso e le riduce a una serie di bang bang bang a ripetizione, come quelli di quest’albo.

 

Altro punto centrato (anche se non parlerei di incapacità degli autori). La presenza di un'idea originale o di un colpo di scena è ciò che riesce davvero a far funzionare una storia breve di Tex; in mancanza di uno di questi elementi, si ha l'impressione di leggere storielline condensate che non lasciano niente al lettore. Secondo me c'erano riusciti molto bene con la prima uscita di questa collana (tutti e quattro gli autori avevano fatto molto bene), poi via via si è un po' persa la capacità di sorprendere il lettore.

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