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TWF - Tex Willer Forum

[678/679] Jethro!


La storia, i disegni e i personaggi  

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Sinceramente le già citate slacciatine di Nizzi neanch'io le ho mai digerite bene, tra tutte quella della storia "Ritorno a Culver city" in cui Tex non solo si fa disarmare (e in quel caso magari ha dovuto arrendersi visto che il figlio era ferito), ma dice "un momento! Lasciatemi spiegare!". In quella scena mi sembra di vedere non Tex, ma piuttosto uno di quei pivelli con le lentiggini.

 

Per cui io dico "lunga vita" alle reazioni come quelle a pag. 13 di questo albo!

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Ah, tra parentesi, in tutte le recensioni si fa un gran parlare di Django di Tarantino come isprazione. Naturalmente non c'entra un beato casso, di Diango a me piace solo Django Reinhardt il chitarrista manouche. Di Tarantino mi sono piaciuti Le Iene e Pulp Fiction la  prima volta e non sono mai riuscito a rivederli per intero. Stop. Questa storia l'avevo in mente da quindici anni. I dettagli che sembrano somigliare al film (SE davvero ci sono) sono pura coincidenza.

 

Dedico questa precisazione a qualcuno che non ha più il coraggio di dire certe cose in questa sede...:rolleyes: 

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Posso confermare che avevi in mente questa storia da 15 anni perché ad intervalli irregolari ne abbiamo discusso a più riprese. L'unica somiglianza col Django di Tarantino è che sia lì che nella tua storia c'è una sequenza durante una cena sontuosa, tutto qui .

Modificato da Carlo Monni
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  • Collaboratori

Mentre c'è chi perde tempo in altro loco a rinfocolare assurde e polemiche prese di posizione contro questa storia, mi sono riletto per l'ennesima volta il secondo albo e resto sorpreso e soddisfatto nello scoprire nuovi aspetti su cui avevo sorvolato. Parlavo di cinturoni slacciati e mi ero dimenticato che oltre a quella dello sceriffo c'è anche un altra sequenza in cui viene richiesto a Tex e Glenn di consegnare le armi, ovviamente quando il macchiavellico Landon Stevens, dopo il coup de théâtre dell'entrata in scena di Mary prigioniera, crede di avere ormai in pugno la vittoria e gli avversari. Accecato dall'odio, Stevens rapisce poi la ragazza e se non fosse un ostaggio tanto prezioso da consentirgli di raggiungere il villaggio (dove troverà manforte contro i rivoltosi) le dice che l'avrebbe data volentieri in pasto ai coccodrilli della palude! Non è un caso che muoia lui stesso invece finendo in pasto agli stessi coccodrilli, juste retour des choses d'ici bas, giusta "ricompensa" insomma che colpisce anche il dottor Beane, appeso a una fune dopo aver impiccato a sua volta nel corso degli anni non si sa quanta gente di colore. I personaggi negativi insomma muoiono secondo la dantesca regola del contrappasso. Ma è curioso notare, oltre al fatto che Tex lascia praticamente linciare il dottore, che lo stesso Beane è vittima del suo amatissimo camicione che nel momento in cui si appresta a una disperata fuga lo fa inciampare e lo consegna di fatto nelle mani degli odiati ex schiavi che da vittime sacrificali diventano boia: il camicione diventa nel momento della disfatta uno strumento che simbolicamente gli si ritorce contro. Ci sarebbe tanto da strappare un sorriso nel vederlo ruzzolare per terra se le pagine non avessero un impatto così drammatico. E' curioso leggere anche le medesime conclusioni cui giungono i pensieri di Stevens e Beane nel momento in cui sono costretti alla ritirata: per il dottore il ritorno al paese rappresenterebbe un modo di fare  quello che nella sua mente ottenebrata dal pregiudizio razziale chiama "giustizia". Per Stevens, come detto poco sopra, il paese dovrebbe offrire soccorso per quella che lui chiama la sua "vendetta", mostrando cosi una impressionante labilità psichica per cui lui pretenderebbe di fare letteralmente piazza pulita dei negri e dei loro amici unionisti. Chiedendo a Borden nel mio precedente messaggio di una nuova possibile storia con Glenn, le pagine finali della storia davano già una risposta chiara: Tex dice che quella era stata l'ultima volta in cui i tre si erano trovati insieme. Quando Corbett chiede nella penultima tavola a Tex se si rivedranno, questi gli risponde con un "Quien sabe" che sembrerebbe possibilista se non leggessimo nell'ultima pagina un inequivocabile "adios" pensato da Tex nel guardare l'amico che si allontana sempre di più tra l'erba alta della prateria. Ma quanto sono belle nella loro malinconia queste due pagine che rasentano la poesia non sarà mai sufficientemente detto. 

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"Linciaggio", nn.209-210, di Gl Bonelli ed Erio Niccolò.

Basta questa storia a mettere nella giusta luce le polemiche, di cui davvero non si capisce il senso, in merito al presunto estremismo dell'antirazzismo di Tex, la politicizzazione, la violenza, e altre assurdità che si stanno leggendo in giro.

Aggiungo: tutta la scena nella casa di Landon, con Tex che con le pistole sembra quasi un superuomo, è puro Tex - molto vicino al Tex scatenato dei primissimi albi.

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  • Collaboratori

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Kit Willer che "litiga" con Kit Carson, una nota di allegria dopo una notte di tensione, ma non solo. E' solo lo spunto che permette a Jethro una riflessione sull'unità dei pards che gli ricorda i bei tempi andati quando accanto a Tex c'erano lui e Corbett. Sembra di leggere quasi un retropensiero nel malinconico Jethro su come sarebbe stata la sua vita se il trio che mise a ferro e fuoco il Mississipi non si fosse sciolto, ma anche no.

La seconda vignetta in cui Jethro afferma che Glenn è come se si fosse trovato lì tra loro, evidente allusione al racconto che ha appena fatto al proprio figlio, mette in evidenza il potere evocatorio legato alla memoria che è tale, cioè, da fare rivivere una persona cara, che non c'è più, per lo spazio di qualche ora legata al racconto. La scena, oltre che toccante, illustra anche una raffinata tecnica narrativa legata al flashback per cui è come se, proprio con la forza del ricordo, Glenn si fosse trovato realmente lì, accanto a loro, nello scontro decisivo contro i cowboys di Crane. 

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Belle queste tue analisi, Ymalpas! Sei un romantico!  

 

 

 

In quanto al nostro utente sparito che qui si fa chiamare Texan e su TWO Romantico West, scopro lurkando di là che ha gettato la maschera dicendo, tra i soliti sproloqui politici (scusa NOI di esser ideologizzati e lui vede comunisti dappertutto! :D)- dicendo, ripeto...

 

... che per lui il Tex di Bonelli era troppo spiccio e violento, :D troppi sganassoni e troppi morti ammazzati per eccesso di legittima difesa... E che è stufo di vedere tex dalla parte degli indiani... :blink:

 

Ok, adesso abbiamo capito. Anche lui non vuole il "vero" Tex, vuole il suo..  Solo che il "suo" Tex non assomiglia per niente a Tex! :lol::lol:

Modificato da borden
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Ahaahaha povero Tex.. adesso Tex deve riceverli i pugni, invece di darli..:wacko:

Ah Borden.. lo sapevi che il tuo Tex sparava ai fascisti?:o:blink: :wacko: ma  queste cose perchè non le scrive anche qui?

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  • Rangers

Comunque a parte quest'ultimo utente-lettore modello, direi che c'è parecchia gente che legge Tex in maniera nervosa.

O forse sono io che continuo a leggerlo in maniera rilassata e quindi mi continuo a divertire sia leggendo le storie mitiche di Gl Bonelli, sia il Tex attuale? boh

 

Anche perchè certe sfumature e certe interpretazioni (come quelle trovati da Ymalpas) si possono cogliere soltanto se ci si diverte e ci si rilassa, secondo me.

Se uno legge in modo nervoso e con il prosciutto sugli occhi, ovvio che vede tutto negativo.... poi ovvio che c'è chi è prevenuto a prescindere

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Un'altra cosa: il tipo  lamenta che Tex sia stato un fuorilegge:blink:, mitizza - giustamente- il Tex classico e i suoi eroi, ma colpevolmente DIMENTICANDO che il John Wayne del Fiume Rosso o di Sentieri Selvaggi non è uno stinco di santo e che il Jim Stewart dei film di Mann è spesso un 'ex-fuorilegge!;)

 

 

 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

Un'altra cosa: il tipo  lamenta che Tex sia stato un fuorilegge:blink:, mitizza - giustamente- il Tex classico e i suoi eroi, ma colpevolmente DIMENTICANDO che il John Wayne del Fiume Rosso o di Sentieri Selvaggi non è uno stinco di santo e che il Jim Stewart dei film di Mann è spesso un 'ex-fuorilegge!;)

 

 

 

Li dimentica intenzionalmente, borden.. perchè nessuno può tralasciare i grandissimi capolavori che hai citato!

Nel sondaggio "Il film Western più bello" lui mette:

La conquista del West (C. B. De Mille)

La conquista del West (vari autori)

Giubbe rosse

I cavalieri del Nord-Ovest

Rio Bravo

La legge del Signore

Il mio nome è Nessuno

Lo chiamavano Trinità

Continuavano a chiamarlo Trinità

 

 

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Mah. Spaghetti western, ma comici e, significativamente, NON LEONE!  Non un Hawks, non un Mann... Visione limitativa e parecchio, ma parecchio personale. Altro che Linda Darnell, probabilmente detesta anche Hondo , Alba di sangue (comunisti!), Hombre, Furia Selvaggia, Ulzana e compagnia. 

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Ehi, oltre ai comunisti ricordatevi che qui ci sono anche i cattolici integralisti, altrimenti ci sentiamo trascurati! :D

 

P.S.: al di là delle battute, mi sa che stiamo un po' esagerando a parlare di quanto si scrive altrove...

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

Mah. Spaghetti western, ma comici e, significativamente, NON LEONE!  Non un Hawks, non un Mann... Visione limitativa e parecchio, ma parecchio personale. Altro che Linda Darnell, probabilmente detesta anche Hondo , Alba di sangue (comunisti!), Hombre, Furia Selvaggia, Ulzana e compagnia. 

Predilige la commedia  western e odia la violenza e i personaggi violenti.. nei film e in Tex..se ho capito bene..

In "Jethro", come nella storia "Gli invincibili" (che ha criticato), non manca una certa dose di violenza, ma secondo me è tutta giustificata dagli eventi..

Forse dovresti scrivergli un avventura tutta chiacchiere, risse divertenti, fumatine e bevute al saloon..:D;)

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, laredo dice:

Predilige la commedia  western e odia la violenza e i personaggi violenti.. nei film e in Tex..se ho capito bene..

In "Jethro", come nella storia "Gli invincibili" (che ha criticato), non manca una certa dose di violenza, ma secondo me è tutta giustificata dagli eventi..

Forse dovresti scrivergli un avventura tutta chiacchiere, risse divertenti, fumatine e bevute al saloon..:D;)

 

Ehm... riprendo l'invito del pard Virgin, non è il caso di continuare a discutere qui sui gusti cinematografici di Texan. Lo farete (nelle discussioni dedicate) se e quando il nostro amico si paleserà anche di qua.

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Ciao, intervengo qui perché chiamato in causa e non per rinfocolare la polemica, che da parte mia non c’è mai stata. La presenza di un Autore su un forum è positiva per certi aspetti, ma negativa per altri. E’ difficile infatti parlare in libertà, si è condizionati dal rapporto impari che si viene a creare, in quanto l’Autore ha anche, come è ovvio, i suoi estimatori e il minimo rilievo critico viene forzatamente sopraffatto. Oltretutto, come in questo caso, la critica inerente alla storia può scontrarsi con la simpatia per la persona e la stima per l’Autore. Io stimo Boselli, ma ho una visione totalmente diversa dalla sua riguardo a Tex. A sentire ciò che dice lui delle mie critiche sembrerebbe che i quattrocento e passa numeri di Tex io non li abbia mai letti o li abbia letti male. Potrei dire lo stesso di chi la pensa diversamente da me.

Io non ho nessun interesse personale a criticare Boselli, così come non avevo nessun interesse personale a criticare Faraci per il suo lavoro su Topolino. In entrambi i casi ho avuto una reazione emotiva, quella di chi sente che gli hanno sottratto qualcosa di caro. Ho provato a capire, ad accettare ciò che immediatamente mi appariva non solo diverso ma sbagliato. Non ce l’ho fatta. Non riesco ad accettare questo Tex. Così come non riesco ad accettare gli apporti critici di un Luca Raffaelli e di altri che parimenti mi sembrano dare di Tex una raffigurazione alquanto tendenziosa.

Questo nuovo Tex non mi piace e non è colpa mia. Risfoglio il Classic, ho i volumi di Repubblica… riconosco sempre nel vecchio Tex il mio Tex, per cui non accetto mi si dica che nulla è cambiato. Son cambiate invece tante cose. E’ vero che Tex non è mai stato Miki, ma nemmeno un personaggio tormentato o borderline del tipo di certi famosi western qui citati in un esempio che non regge assolutamente. Tex spara ai rurale perché deve salvare la pellaccia la notte in cui gli hanno ucciso il padre! Si vendica di Lilyth perché Brennan e Teller l’hanno ammazzata con il vaiolo!! Sono momenti particolari che vedono il nostro come vittima. E la sua risposta violenta a questi torti oltre ad essere pienamente plausibile non cancella il dramma. Tex è uno che spara per difendersi, che mena cazzotti per risolvere problemi per cui le maniere ordinarie risulterebbero inefficaci. Ma la violenza in Tex non è (era) gratuita, non c’è il godimento di altri e ben peggiori e tristi western. Tex è (era) un eroe solare, un personaggio positivo, schiettamente votato al Bene. Non ha bisogno di un approccio sofisticato. E’ semplice e per taluni anche semplicistico. Non va letto tra le righe perché trasparente nei pensieri come nelle sue azioni.

Tex è (era) l’eroe dell’uomo comune, di chi non ha (aveva) alle spalle letture impegnate. Il suo West è un West astorico dove può scorrazzare coi suoi pards di avventura in avventura, dandoci la soddisfazione che in quell’angolino di fantasia il lieto fine ci accompagna e tutto si accorda. Tex non è (era) un personaggio in conflitto, ma un personaggio che risolve il conflitto. Non un ribelle, non un rivoluzionario, non un idealista. Non ha alcun tratto tipico della gioventù. Tex nasce che è un uomo fatto. Serio, posato, freddo quanto basta per fare quanto il buon senso gli comanda. Non è arrogante, non spaccone, né ruvido. Non è giustiziere, né punitore, né vendicatore. E’ la forza prestata all’autorevolezza. Come un padre. Un vero, bravo, papà. Ciao Tex, mi mancherai…

Modificato da Texan
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Come sempre, leggerti è un vero piacere, Texan. Riguardo alcune tue osservazioni mi sento di darti un consiglio: mi sto rileggendo una recente storia boselliana, "Gli schiavisti", che pure non è una delle pietre miliari di Boselli, e la sto ritrovando non solo molto piacevole, ma anche ricca di tutti quegli elementi che tu riconosci, giustamente, nel Tex delle origini: l'ultimo paragrafo del tuo messaggio descrive perfettamente il comportamento di Tex in quella storia, in cui non vi è assolutamente nulla di politico. Riguardo la storia in edicola non posso dire nulla, non avendola letta, ma poiché mi sembra che abbiamo alcuni gusti in comune, ("Downton Abbey", per dirlo esplicitamente ;) ), mi sento di darti questo consiglio.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Texan dice:

 Tex non è (era) un personaggio in conflitto, ma un personaggio che risolve il conflitto. Non un ribelle, non un rivoluzionario, non un idealista. Non ha alcun tratto tipico della gioventù. Tex nasce che è un uomo fatto. Serio, posato, freddo quanto basta per fare quanto il buon senso gli comanda. Non è arrogante, non spaccone, né ruvido. Non è giustiziere, né punitore, né vendicatore. E’ la forza prestata all’autorevolezza. Come un padre. Un vero, bravo, papà. Ciao Tex, mi mancherai…

Non capisco come puoi affermare che Tex non è un giustiziere.

Tex è colui che riporta la giustizia dove questa è venuta a mancare! Lo fa in "Jethro" e lo ha fatto sempre!

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17 minuti fa, laredo dice:

Non capisco come puoi affermare che Tex non è un giustiziere.

Tex è colui che riporta la giustizia dove questa è venuta a mancare! Lo fa in "Jethro" e lo ha fatto sempre!

Tex non è Zorro! Il giustiziere è colui che è mosso da uno slancio idealista e che "vive" per la giustizia in una società caratterizzata in negativo. Al contrario il West di Tex non è un mondo in cui l'eroe è in conflitto... è il cattivo l'elemento disturbante della società, non è la società cattiva di per sé (come in un western spaghetti o crepuscolare). Tutto ciò fa di Tex un ranger che mette le cose a posto, non un giustiziere.

 

Modificato da Texan
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Texan dice:

E’ vero che Tex non è mai stato Miki, ma nemmeno un personaggio tormentato o borderline del tipo di certi famosi western qui citati in un esempio che non regge assolutamente

Ma infatti Tex non è affatto un personaggio "tormentato o bordeline". E non lo è di certo nelle strie attuali.

ps. dici che col Tex di Boselli non ti trovi bene, ma qualche giorno fa non fosti proprio tu a parlare in toni entusiastici di "Salt River"? 

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

Ma infatti Tex non è affatto un personaggio "tormentato o bordeline". E non lo è di certo nelle strie attuali.

ps. dici che col Tex di Boselli non ti trovi bene, ma qualche giorno fa non fosti proprio tu a parlare in toni entusiastici di "Salt River"? 

 

A dimostrazione che non ho un atteggiamento negativo a prescindere. Ma io sono della vecchia scuola e personaggi che sembrano buoni, ma sono cattivi e poi si dimostrano anche un po' buoni e vengono puniti, ma non troppo... ecco, tutte queste trame sofisticate, che fino alla fine non capisci mai dove vuol andare a finire e quando è finita ti chiedi: embè? ne valeva la pena?? Ecco, non è il mio Tex... Lo dico con tutta l'onestà possibile, Tex non è più il fumetto semplice e d'avventura che era una volta. Salt River me la sono fatta piacere, ho pure esasperato l'enfasi perché volevo coinvolgermi, ma quel personaggio femminile non è nelle mie corde, assolutamente... nessun personaggio femminile di Boselli è nelle mie corde... mi dispiace, sono un "retrogrado oscurantista"...

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<span style="color:red;">12 minuti fa</span>, Texan dice:

Ma io sono della vecchia scuola e personaggi che sembrano buoni, ma sono cattivi e poi si dimostrano anche un po' buoni e vengono puniti, ma non troppo... 

Per venire allo specifico di questo topic, e cioè a "Jethro", mi sembra che non ci sia niente del genere.

I cattivi sono cattivi puri e vengono puniti come al solito senza tentennamenti.

A parte poi il finale malinconico (e stupendo), tutta la storia mi sembra avventurosa, senza filosofie o psicologie contorte (nemmeno Corbett, almeno per me, è una psicologia contorta).

 

 

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<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

Per venire allo specifico di questo topic, e cioè a "Jethro", mi sembra che non ci sia niente del genere.

I cattivi sono cattivi puri e vengono puniti come al solito senza tentennamenti.

A parte poi il finale malinconico (e stupendo), tutta la storia mi sembra avventurosa, senza filosofie o psicologie contorte (nemmeno Corbett, almeno per me, è una psicologia contorta).

 

 

 

Mi riferivo alla donzella di Salt River. Riguardo a Jethro:

 

i neri non si limitano a subire, ma passano all'azione diretta, come in un film di Spike Lee. Mi sarebbe piaciuto vedere Tex aiutare Jethro in difficoltà e non aizzarlo alla rivolta; ma tant'è, qui si vuole giustizia, si vogliono i diritti, e si fa parlare un texano del 1870 come se fosse Bob Kennedy...

Finale malinconico? Dove sta? Per la fogliolina al vento?? Mi spiace, ma non mi è piaciuta per niente...

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