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TWF - Tex Willer Forum

[678/679] Jethro!


La storia, i disegni e i personaggi  

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Texan dice:

 

Sposato "totalmente" il modo di vivere dei Navajos?? E allora perché le sue avventure non si svolgono nella riserva e continua ad andare in giro come ranger? Ma che stai dicendo??

 

Guarda, se c'è una cosa che "rimprovero" a Boselli è proprio quella di utilizzare troppo spesso il Tex ranger a discapito del suo ruolo di capo dei Navajo che invece nelle storie di GLB era molto più preponderante con molte grandi avventure ambientate quasi totalmente in ambito indiano, nella riserva o nei suoi dintorni.

Se ti rileggi le storie ti accorgerai che l'elemento filoindiano e la cultura indiana in generale è molto più presente nel Tex di GLB rispetto a quello di Boselli.

 

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Okay, a lui non lo dirò, tanto non capirebbe e non è in buona fede. Ma voi più tardi sì. Per me Texan ha chiuso. Ma ha dimostrato quel che dicevo. Non è in buona fede. Non risponde alle domande precise. E' maleducato e arrogante. 

 

Testa di vitello (non ti offendere, è puro Tex) se scriviamo storie con indiani cattivi vuol dire che il tuo pregiudizio è sbagliato.

 

Sono storie d'avventura. Una volta si pesta a sinistra e una volta a destra. Ho scritto storie con negri cattivi e con nazisti buoni!

 

Se fossi ACCECATO COME TE DALL'IDEOLOGIA non l'avrei fatto. Le storie sono DIVERSE! Ognuna vale per sè.

 

Per questo GL ha scritto storie con negri buoni anche lui. Perché ogni tanto ci può stare.. Ma sugli indiani era coerente. Non erano sempre buoni come non lo sono per noi. Ci sono buoni e cattivi a prescindere dal colore della pelle. Questo ha scritto, detto e fatto. 

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">12 minuti fa</span>, Texan dice:

Vedi perché venire qua è un bel problema per chi non è un semplice fan? Perché è costretto all'"uno contro tutti", tutti compreso te, che in qualità di autore dovresti tenerti fuori della mischia. Questo modo di agire non è corretto.

 

Ma no. Sei tu che ti metti contro tutti. Non mi sembra che di là le tue posizioni abbiano avuto maggior sostegno...

E perché un autore non dovrebbe difendere le sue scelte, di fronte a chi ne travisa il senso?

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<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, borden dice:

E' maleducato e arrogante. 

 

Tu vedi gli haters e la maleducazione dove non c'è adulazione. Ciao.

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Anche di là gli è stato detto che è ridicolo. Da quasi tutti. 

 

 

Strano, perché pareva che fosse ragionevole e addiriittura aveva detto che aveva apprezzato Salt River- Con entusiasmo. Per poi rimangiarsela da poco tempo affermando che in realtà non la sopportava. Non va neppure d'accordo con se stesso. 

 

Peccato. Al Texan di prima avrei fatto leggere volentieri il texone. Questo mi sembra un forsennato.

 

Cavoli, avrei dovuto scrivere: Mi mangio il cappello se risponde alla domanda. Non ha risposto, potevo dirlo! :lol:

 

Torno a scrivere una rissa di venti pagine in cui compare Jim Bridger. Il grande trapper aveva mogli, figli indiani, viveva con loro. Forse non è un personaggio adatto a Tex, quel dannato comunista!:D

 

 

PS  Non tutti di là gli hanno dato contro. Gli haters ci sono eccome!

 

Modificato da borden
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E ancora non hai risposto a ciò che ti ha chiesto Borden.

Ora fai la vittima , tipico modo di reagire di chi non ha argomenti solidi con cui replicare.

Non hai portato un solo, singolo, esempio a favore della tua tesi e questo perché non puoi, non ce ne sono.

Non si può contestare che G.L. Bonelli ha fatto sposare Tex solo per fargli avere un figlio da affiancargli nelle sue avventure sulla scia degli eroi ragazzini che imperavano in quel periodo (idea sua o della ex moglie ed editrice Tea? Poco importa), ma chi gli ha fatto sposare? Non la pur disponibile Lupe incontrata nell'avventura precedente, bensì un'indiana ed  è stata una scelta consapevole .

Nel n. 18, "Dodge City" Tex dice al capo carovana che gli Indiani sono buoni o cattivi quanto chiunque altro e che spesso reagiscono alle prepotenze altrui.

Nei n. 40 e 41 salva da un linciaggio un negro "colpevole" di possedere un bar e vivere con una ragazza bianca.

Nel n. 42 si schiera con i Navajos contro speculatori bianchi.

Nei n. 51/53 non esita a mettersi contro l'esercito per ottenere giustizia per la morte di due ragazzi indiani.

Nel l n. 67 chiede al comandante di un forte come si sentirebbe se qualcuno si installasse in casa sua  e pretendesse di costringerlo a vivere in una sola stanzetta (ti è chiara la metafora?)

Nei n. 120/121 elimina un gruppo di banditi che volevano impadronirsi dell'oro della Riserva.

 

E veniamo al Tex Cattivista...

 

Nel n. 105 Tex abbandona senza rimorsi uno degli uomini che portarono le coperte infette al villaggio centrale dei Navajos a morire di sete nel deserto .

Nel n. 106 dà a Fred Brennan la scelta se morire annegato, arso nell'incendio della sua nave o divorato dagli squali mentre lui rimane a guardarlo morire.

 

Questo è il Tex di G.L. Bonelli non quello che ti sei costruito nella tua mente.

 

Modificato da Carlo Monni
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  • Collaboratori

Io non sono ancora riuscito a capire, concretamente, cosa contesta a questa storia.

 

a ) Jethro storia di sinistra ?

b ) Jethro storia priva di avventura ?

c ) Tex che stringe un patto di fratellanza con un jayhawker ?

d ) Jethro una storia con un Tex in completa antitesi con i valori del  personaggio glbonelliano ?

e )Tex paladino che aiuta i negri invece di non intromettersi in una realtà ben definita come quella degli stati del sud ?

 

Qualche mese fa sono stato tra i primi a denunciare una certa deriva "sinistroide" in "certe" storie di Tex e in particolare in una di Zamberletti che era incentrata più o meno su tematiche simili alla storia di cui stiamo discutendo. Tematiche TUTTAVIA affrontate da prospettive e con conclusioni diametralmente opposte. Jethro non è una storia di sinistra, è una storia di Tex. Tutto molto semplice. Su quella di Zamberletti continuo a conservare tutte le riserve.

 

Il punto B che pretenderebbe criticare i due albi per mancanza di "avventura" o di "semplicità" per lasciare spazio invece a una storia sulle rivendicazioni sociali delle minoranze, presentate non in modo semplice e elementare ma confuso e arzigogolato, è una lettura CAPZIOSA.

 

Il punto C non necessita nemmeno di essere discusso. Embè ? 

 

Il punto D parte dall'assunto che il Tex bonelliano e il Tex degli autori successivi siano diversi. Che siano in antitesi è un'idiozia. Nell'altro forum gli haters furbescamente giocano sulle sottigliezze per denunciare quello che loro definiscono illicitamente una radicale trasformazione del personaggio. Poveri loro, vedono solo quello che vogliono vedere, cioè quello che gli torna comodo, cioè quello che sposerebbe le loro sballate tesi, scritte ovviamente in completa malafede per screditare l'enorme lavoro di rivitalizzazione che un autore come Boselli sta portando avanti sulla testata.

 

Sul punto E è lapalissiano il fatto che Tex intervenga in qualsiasi realtà egli si trovi a operare e lo faccia sempre in difesa di valori come la giustizia e indipendentemente dal colore della pelle di chi subisce le angherie. Dire che Tex è un cowboy sminuendo il fatto che sia un capo indiano e viva nella riserva, che su Tex gli indiani siano tutti buoni, che su Tex i negri vadano presi sempre e comunque a calci nella dentiera, e altre menate simili, si traduce con il NON CONOSCERE IL PERSONAGGIO. Come ampiamente dimostrato dalle citazioni di Paco Ordonez o di Magic Wind che puntualmente Texan ignora o declassifica a piacimento, ovviamente secondo un esclusivo criterio di comodità: la sua.

 

Buon ritorno su TWO.

 

  • +1 1
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Siccome Ymalpas, quando deve criticare critica, e anche duramente (in passato non gli piaceva quasi nulla), quando scrive frasi come questa mi fa piacere indubbiamente.

 

23 minuti fa, ymalpas dice:

  Poveri loro, vedono solo quello che vogliono vedere, cioè quello che gli torna comodo, cioè quello che sposerebbe le loro sballate tesi, scritte ovviamente in completa malafede per screditare l'enorme lavoro di rivitalizzazione che un autore come Boselli sta portando avanti sulla testata.

 

 

 

Non sei tenuto a farlo per forza, eh. Non fare il basso adulatore...:lol:

 

Ora vado a scrivere una sparatoria di dodici pagine.

Modificato da borden
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  • Collaboratori
<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, borden dice:

Non sei tenuto a farlo per forza, eh. Non fare il basso adulatore...:lol:

 

Tanto per cambiare, queste due vignette provengono dalla pagina facebook "La leggenda di Tex", noto ritrovo di vecchi tradizionalisti, dove sono state postate qualche ora fa e assolutamente non dal sottoscritto!

 

24ennet.gif

 

Esempio di scrittura GLBONELLIANA nel 2017

 

(non posto il messaggio originale per questioni di copyright, ma il riassunto è abbastanza fedele, trust me).

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<span style="color:red;">12 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Esempio di scrittura GLBONELLIANA nel 2017

 

(non posto il messaggio originale per questioni di copyright, ma il riassunto è abbastanza fedele, trust me).

Del tutto d'accordo. 

E la cosa si estende agli "atteggiamenti" di Tex, al suo modo di fare: per esempio quando disarma lo sceriffo fregandosene della stella, o quando (come notavi anche tu, Ymalpas) è l'unico del trio a non cadere nell'inganno delle parole mielate di Landon, o ancora nella sparatoria nella casa dello sfregiato (dove, con tutto quello che fa Tex di spericolato, quasi di estremo, mi chiedo come non possa non ricordare, ai soliti esegeti autoproclamatisi del verbo bonelliano, il Tex scatenato dei primissimi albi), o ancora quando è praticamente grazie al suo intuito che si salva la famiglia nel primo albo dall'attacco dei klansman.

Insomma, Boselli fa di tutto per garantire a Tex il ruolo di guida, di capo: si capisce che insomma il protagonista, l'eroe della vicenda, è lui (poi è ovvio che qualche sganassone e qualche pistolettata bisogna pur concederla agli altri comprimari).

 

Tutto ciò mi sembra così evidente che viene davvero da chiedersi come non se ne siano accorti i soliti garanti improvvisati del "verbo texiano".

  • +1 2
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Riprendo il post citato da Ymalpas e pubblicato sul gruppo "La leggenda di Tex Willer" ,da me fondato e,grazie la collaborazione di alcuni amici quali Ymalpas,Francesco Bosco,Emanuele Mosca e Antonio Russo,sta diventando una bella realtà,per dire la mia sulla storia di questo mese,partita secondo me un pò in sordina,con poco Tex,ma sbagliandomi,grande preludio al più interessante secondo albo in cui Tex,nei suoi atteggiamenti,nelle sue azioni,e non solo in quella esplicativa vignetta,torna ad essere quel Tex dal linguaggio G.L.Bonelliano che è tanto caro a noi "tradizionalisti" del ranger.Io spero solo che questo meraviglioso Tex,in cui Boselli con quella frase nella bocca del ranger ,penso proprio che omaggi Gian Luigi,possa continuare a prendere in considerazione l'eventualità di ritrovare in futuro questo esempio di scrittura,e che, non sia solo un episodio legato giustamente al periodo in cui la storia si svolge.Ripeto ero deluso dal primo albo,perchè ingiustamente non sapevo dove sarebbe andato a parare sul prossimo,che poi si è rivelato una piacevole sorpresa,ma certamente non solo per la frase di Tex,sarebbe troppo poco,ma proprio per la storia in se stessa,che si è fatta leggere tutta di un fiato,come non mi accadeva da tempo.Cosa dire?? Dopo tanto non scrivere sul forum , son soddisfatto di farlo al cospetto di una storia ottima.Complimenti Boselli.

 

NB:Ymalpas non c'è nessun problema di copyright per quel che mi riguarda,puoi riportare in toto ciò che è stato postato.

Modificato da Pallino
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La pagina si chiama ' La leggenda di Tex Willer" non riesco a linkare da smartphone,ma Ymalpas son sicuro te la linka

Modificato da Pallino
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Onestamente, se ciò che Texan afferma fosse, anche in parte, vero, la cosa non mi andrebbe per niente a genio. Da quanto capisco, credo di essere uno dei più anziani lettori di Tex, avendo iniziato alla fine degli anni 60. Non mi pare che Tex sia mai stato - e neppure che sia diventato - un fumetto (e un personaggio) caratterizzato politicamente. Letture del genere, ne sono state tentate, ma mi son sempre pare arbitrari tentativi di far sdraiare il nostro Tex "sul letto di Procuste". Se in Tex si leggero sempre storie con indiani buoni, vittime, "nobili selvaggi" e bianchi malvagi, avidi, vigliacchi, crudeli, allora sì che il risultato sarebbe stucchevole e falso. Falso come suonavano i film come Soldato Blu, il cui scopo, tra l'altro, non era neppure tanto quello di rivalutare gli indiani, bensì di denigrare le giacche blu, in quanto antenati dei berretti verdi... A ben vedere, il Tex di Bonelli  e di Boselli è molto simile all'autentico, classico cinema western, che, se preso nel suo complesso, offriva molte storie con gli indiani "lupi predatori", ma ogni tanto sottolineava le colpe dei bianchi o i diritti negati degli indiani. Mi risparmio gli esempi, perchè sono certo che sono conosciuti da molti. E che dire dei negri (palle di neve, mi pare li chiami Tex in Black Baron) o dei cinesi oppure dei messicani? Sempre presentati come buoni? non direi. L'accusa di Texan è, mi pare di capire che, se un tempo Bonelli non si peritava a far sì che i nemici di Tex appartenessero a questi gruppi etnici, negli ultimi anni, invece, il virus del "politicamente corretto" avrebbe infettato il vecchio Tex. Guai, se fosse vero! Se c'è una cosa assurda, falsa, ridicola, detestabile, fanatica ed ignorante è proprio la "political correctness" (purtroppo diffusa negli atenei americani). Oggi Shakespeare non potrebbe scrivere Otello o il Mercante di Venezia... A me, non pare proprio. Quello che si nota, magari, è una maggiore cura per i dettagli storici ed etnografici, ma non penso proprio che Boselli sia un cultore di questo credo. Messicani cattivi, si sprecano. Non mancano neppure gli asiatici cattivi. Neppure i negri (qualcuno ricorda l'avventura a New Orleans Il vecchio di mezzanotte?). Forse, l'unico stereotipo che a volte può apparire eccessivo (ma che deriva, guarda un po', proprio da GL Bonelli) è quello dell'ufficiale incapace o senza scrupoli. Mi sembra un po' poco, per formulare un'accusa, Texan. In conclusione, credo che Tex sia ancora, e tutto mi fa pensare che resterà, un grande, ottimo, fumetto d'avventura, senza zavorra ideologica, in cui Tex e i pard fanno giustizia nel singolo caso, senza sociologismi, remore, riguardi per nessuno. Nel loro mondo, fortunatamente, è possibile leggere avventure con torme di indiani assetati di sangue e poi passare ai patimenti di qualche umile tribù Pima perseguitata da cacciatori di scalpi. Infine, non bisogna, soprattutto, scambiare il "politicamente corretto" (che è una vera e propria perversione mentale) con una inevitabile e giusta evoluzione del gusto, del modo in cui certe azioni vengono rappresentate, del modo in cui parlano i personaggi. 

  • +1 7
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<span style="color:red;">10 ore fa</span>, james dice:

Onestamente, se ciò che Texan afferma fosse, anche in parte, vero, la cosa non mi andrebbe per niente a genio. Da quanto capisco, credo di essere uno dei più anziani lettori di Tex, avendo iniziato alla fine degli anni 60. Non mi pare che Tex sia mai stato - e neppure che sia diventato - un fumetto (e un personaggio) caratterizzato politicamente. Letture del genere, ne sono state tentate, ma mi son sempre pare arbitrari tentativi di far sdraiare il nostro Tex "sul letto di Procuste". Se in Tex si leggero sempre storie con indiani buoni, vittime, "nobili selvaggi" e bianchi malvagi, avidi, vigliacchi, crudeli, allora sì che il risultato sarebbe stucchevole e falso. Falso come suonavano i film come Soldato Blu, il cui scopo, tra l'altro, non era neppure tanto quello di rivalutare gli indiani, bensì di denigrare le giacche blu, in quanto antenati dei berretti verdi... A ben vedere, il Tex di Bonelli  e di Boselli è molto simile all'autentico, classico cinema western, che, se preso nel suo complesso, offriva molte storie con gli indiani "lupi predatori", ma ogni tanto sottolineava le colpe dei bianchi o i diritti negati degli indiani. Mi risparmio gli esempi, perchè sono certo che sono conosciuti da molti. E che dire dei negri (palle di neve, mi pare li chiami Tex in Black Baron) o dei cinesi oppure dei messicani? Sempre presentati come buoni? non direi. L'accusa di Texan è, mi pare di capire che, se un tempo Bonelli non si peritava a far sì che i nemici di Tex appartenessero a questi gruppi etnici, negli ultimi anni, invece, il virus del "politicamente corretto" avrebbe infettato il vecchio Tex. Guai, se fosse vero! Se c'è una cosa assurda, falsa, ridicola, detestabile, fanatica ed ignorante è proprio la "political correctness" (purtroppo diffusa negli atenei americani). Oggi Shakespeare non potrebbe scrivere Otello o il Mercante di Venezia... A me, non pare proprio. Quello che si nota, magari, è una maggiore cura per i dettagli storici ed etnografici, ma non penso proprio che Boselli sia un cultore di questo credo. Messicani cattivi, si sprecano. Non mancano neppure gli asiatici cattivi. Neppure i negri (qualcuno ricorda l'avventura a New Orleans Il vecchio di mezzanotte?). Forse, l'unico stereotipo che a volte può apparire eccessivo (ma che deriva, guarda un po', proprio da GL Bonelli) è quello dell'ufficiale incapace o senza scrupoli. Mi sembra un po' poco, per formulare un'accusa, Texan. In conclusione, credo che Tex sia ancora, e tutto mi fa pensare che resterà, un grande, ottimo, fumetto d'avventura, senza zavorra ideologica, in cui Tex e i pard fanno giustizia nel singolo caso, senza sociologismi, remore, riguardi per nessuno. Nel loro mondo, fortunatamente, è possibile leggere avventure con torme di indiani assetati di sangue e poi passare ai patimenti di qualche umile tribù Pima perseguitata da cacciatori di scalpi. Infine, non bisogna, soprattutto, scambiare il "politicamente corretto" (che è una vera e propria perversione mentale) con una inevitabile e giusta evoluzione del gusto, del modo in cui certe azioni vengono rappresentate, del modo in cui parlano i personaggi. 

Tranquillo, James, l'accusa è falsa, come dimostrano le storie che ti ricordi. Pensa che gli indiani "buoni" mi annoiano fortemente a livello narrativo! E non mi sembra che storie come quelle del Texone di Venturi o La Grande Invasione (che Texan ha letto evidentemente senza capire) avessero indiani buoni. Mi si potrebbe accusare addirittura di razzismo, per la Grande Invasione. Ma sono STORIE A FUMETTI!... In Patagonia ce n'erano di buoni, ma anche di molto cattivi. Nell'imminente Texone ci sarà Cochise, che è fratello di sangue di Tex, quindi non sarà certo il cattivo della storia, è ovvio! Ma, bada bene, e tu lo sai, anche nel cinema di Hollywood Cochise è SEMPRE stato trattato come un eroe degno di rispetto.

 

Quella di Texan è una strana e un po' triste paranoia dovuta, come lui stesso dice, a una sua depressione e uno sfasamento rispetto al presente, che non riguarda solo Tex e i fumetti (l'ha detto lui stesso, quindi non mi invento nulla di male).. Lui, che ha dieci o più anni meno di me, non si trova a suo agio nel mondo di oggi. Lo capisco, ma non dobbiamo farcene carico noi.

 

E spero anzi che si rimetta e guarisca da questa ossessione, per il suo bene, e anche perché qualcosa di buono c'è, nel mondo attuale, se uno vede le cose senza pregiudizi. I Laudatores Temporis Acti ci sono sempre stati, ma l'eccesso è anormale. 

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  • Sceriffi

Sposo in pieno il bellissimo intervento di James.

 

Riguardo a Texan, mi dispiace la deriva che ha preso il suo atteggiamento. In altre occasioni era stato un interlocutore che portava un punto di vista diverso e a volte anche interessante, ma si è fissato sulle sue posizioni che sembrano dettate dalla paranoia. Così diventa impossibile dialogarci. È fissato sulla sua visione di Tex e non prende atto di tutti i dati che gli abbiamo messo sotto gli occhi, anzi li ignora deliberatamente. Potrei fare un lungo elenco delle sue affermazioni che non hanno riscontro nella realtà delle storie, che lui sostiene con argomenti come gli articoli di Cofferati, Luca Raffaelli e il gioco Clementoni. Peccato.

 

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Dico una cosa, a livello generale.

A me sta bene che a qualcuno non piaccia il Tex attuale, mi sta anche bene che ci sia qualcuno che ce l'abbia con Boselli per motivi vari (se non ricordo male Boselli non accettò i soggetti di certi espertoni di UBC che se la presero a male) e che quindi si inventi il nulla per demolirne le storie. 

Quello che mi sta sulle balle è che questa gente fa tutto ciò usando strumentalmente GL Bonelli, tirandolo fuori sempre e ovunque, a sproposito e spesso distorcendolo, usandolo a proprio uso e consumo per legittimare la loro rabbia verso Boselli e il Tex attuale, ergendosi a esegeti e depositari (improvvisati e disinformati) del "verbo bonelliano". Non mi riferisco solo a Texan, ma anche a "critici" del fumetto in stile UBC.

Per tornare a "Jethro": dire che in questa storia non c'è Tex, e dirlo riferendosi a GL Bonelli, vuol dire, semplicemente, essere in malafede - oppure essere accecati da una specie di rabbia per Boselli che andrebbe studiata da qualcuno bravo.

 

 

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Urca, resto un mesetto lontana dal forum e guarda che cosa mi perdo... :indiano:

 

Comincio col dire che "Jethro!" è una storia che mi è piaciuta molto, per il ritmo serrato, gli splendidi disegni e l'atmosfera cupa conferita dalla presenza degli uomini del Klan. Prima del commento completo voglio però recuperare tutti i commenti persi...

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Sono totalmente d'accordo con pacordonez sulla strumentalizzazione che viene fatta alludendo alle posizioni del grande GLB.

E' ora di cambiare registro e lasciare in pace il nostro GLB.

E non dimentichiamo che, oggi, è rimasto il solo Borden a conoscere e ricordare nelle più recondite sfaccettature della sua opera il pensiero di Gianluigi Bonelli.

Modificato da francob
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On 16/5/2017 at 14:44, Texan dice:

 

D'altronde uno spiraglio indicativo sull'immagine di Tex negli anni settanta è data dal gioco Clementoni a lui dedicato la cui pubblicità recitava così:


"Tex Willer, il famoso eroe dei fumetti e i suoi Rangers, saranno i tuoi compagni d'avventura in un'emozionante serie di inseguimenti e di scontri per la conquista dell'accampamento indiano".

... la conquista dell'accampamento indiano! Oggi quale redazionale di Tex parlerebbe così?? E si era nella metà degli anni settanta, non negli anni quaranta... Quando tutti noi bambini giocavamo con le pistole e non con il tomahawk, e chi dice che si stava, noi, dalla parte dei pellerossa, è un ipocrita e un bugiardo! Eravamo, come Tex, dei fieri cowboys!!!

 

 

Tex%20ALMANACCO-227.jpg

 

 

 

Anni ed anni di discussioni sul vero Tex e bastava conoscere il gioco della Clementoni :D

 

Questa è spaziale davvero 

Modificato da Chinaski89
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Ed ecco la solita idiozia che questo forum sarebbe nato per "leccare il culo alla SBE".

Personalmente ne ho dette di tutti i colori contro quasi tutte le storie di Faraci, le ultime di Manfredi, disegnatori come Diso, il proliferare di mini storie. E non sono certo stato l'unico su questo forum.

Siamo all'assurdo: se ti piace il Tex di Boselli e non hai come passatempo preferito straparlare contro tutte le storie che escono, allora sei un leccaculo :D 

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