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TWF - Tex Willer Forum

[678/679] Jethro!


La storia, i disegni e i personaggi  

60 utenti hanno votato

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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, natural killer dice:

Punto 1

Caldwell è doppiamente suocero di Jethro?

La Mary che riposa nella terra del ranch dello Utah è la sorella della prima moglie?Caldwell è quindi il nonno di Alex?

 

Ma certo che sì. Non dirmi che davvero hai dei dubbi, non posso crederci.:o

 

Cita

 

Punto 2Si riunirà nel presente il terzetto di amici?

 

Impossibile. Glenn Corbett è morto ne "La grande invasione". La storia si apre e si chiude col suo funerale, lo hai dimenticato? S

 

Cita

Chi ha avvisato Tex e Corbett che "uno di noi ha bisogno di aiuto"?

 

Corbett nessuno perché è morto, Tex, chissà ?

 

Cita

Punto 3I conti con il KKK si chiuderanno nel passato?

 

Io credo di sì

 

Cita

O gli
attuali guai di Jethro sono una conseguenza di quei fatti del passato?

 

Io credo di no . Sembra abbastanza chiaro che è una questione di terreni.

 

Cita

 

Punto 4I pards parteciperanno alla conclusione di questa vicenda?

 

E chi lo sa?

 

Cita

O Tex ricostituirà il  terzetto con i vecchi compagni?

 

Aridaaie: impossibile: Corbett è morto

 

Cita

In attesa di vedere la risposta a queste domande una Ichnusa anche per me :ç=ç:

 

Non esagerare. Ti fa male alla memoria.:P

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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Carlo Monni dice:
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Punto 4I pards parteciperanno alla conclusione di questa vicenda?

 

E chi lo sa?

 

 

Direi tutti, mi meraviglierei del contrario. Semmai la domanda può essere se Tex arriverà da solo o in compagnia dei suoi pard. 

Nell'attesa per me niente birra, io bevo vino, facciamo un ottimo Cirò :)

 

Ah, dimenticavo. Come ciliegine sulla torta di questa storia ci sono due ottime copertine di Claudio Villa!

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Sicuramente Caldwell sarà doppio suocero di Jethro. E Tex credo sia stato avvisato da Alex o da Juanito, o da entrambi in accordo. E spero proprio ci sia almeno Carson nella resa dei conti. Quello che mi chiedo è: come può una storia che genera tali e tante aspettative chiudersi in soli due albi??? Il primo albo è talmente bello che sembra preludere ad uno di quei capolavori sostanziosi di 330 pagine... Poi ricordo che questo signore ha scritto anche Colorado Belle e mi rassereno...

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Questa la mia recensione, più articolata, del primo albo.


Le prime 20 pagine di “Jethro” sono quelle di un fumetto ottimamente scritto e disegnato. Siamo davanti ad un bel western contemporaneo che vede come protagonista un ex schiavo. Ci sono varie vignette mute in questa storia e sono le migliori, aggiungono un tono lirico alla vicenda.

Tex entra in scena con la pagina 24 e si capisce subito che questa non è una storia “delle sue”. Accanto a lui c’è, sin dall’inizio, un ex galeotto a cui il nostro è riuscito a far ottenere la grazia. Tex gli è debitore per averlo salvato in un’avventura precedente, quando rischiava di perire insieme ad altri nell’attacco indiano a Fort Quitman. La riconoscenza di Tex verso Corbett poteva e doveva finire lì. Corbett è una figura ambigua, che si muove secondo un suo codice morale che differisce alquanto dal nostro e da quello di Tex. Il quale, però, finisce per portarselo dietro in una vicenda che tra l’altro non dovrebbe minimamente riguardarlo - visto che Jethro non è un pard, ma una conoscenza occasionale, e la vendetta di cui si parla dovrebbe interessare solo lui. Ma Tex, che non si immischiava mai in questioni che non lo riguardassero da vicino –uomo pratico e di buon senso, non ha mai pensato di porre rimedio alle varie ingiustizie del mondo -, ha deciso ora di accompagnare Jethro in questa vendetta. Boselli ha costruito per Tex un mondo nuovo, mettendogli accanto spesso personaggi da lui ideati che arricchiscono il pantheon bonelliano, stravolgendolo alquanto, ma che sono funzionali al “nuovo corso”.

In questa storia, accanto al Tex “giovane” ci sono Jethro e Corbett, “tre moschettieri” di tutt’altra risma. Con una scelta narrativa alquanto azzardata Boselli ci mostra un Tex che glissa (o apprezza?) sulle le posizioni oltremodo oltranziste di un fanatico antiabolizionista come Corbett, che si scopre facente capo alla fazione radicale dei “Jayhawkers”. Costoro, nel loro odio antisudista, contribuiranno non poco ad esacerbare gli animi negli anni seguenti alla fine della Guerra Civile. Tex dovrebbe di logica essere un lincolniano, e quindi mostrarsi come il Grande Abe magnanimo nei confronti degli sconfitti. E invece si porta dietro un uomo che disprezza il Sud, la sua storia e le sue tradizioni, di cui vorrebbe fare un gran falò, per risolvere così il problema “razziale”. Ci sono sempre stati fanatici di ogni razza e colore (di pelle e politico). Ma il “texano” Tex non si disturba di portarsi dietro un farabutto di tale risma, il cui presunto idealismo ci convince tra l’altro assai poco. E le vicende a cui va incontro non aiutano per niente.

Il manicheismo tra buoni e cattivi si fa ideologico e la storia prosegue fino alla fine a senso unico, con il Sud popolato da feccia, uomini ridotti a maschere feroci e odiosi klansmen, a cui si oppone il nostro baldo trio di “canaglie antirazziste”, che si muovono tra la vendetta privata e “moderni” propositi di emancipazione razziale. Tutto richiama infatti i vari film di denuncia liberal degli anni sessanta e settanta. Questioni verso cui GL Bonelli si è mantenuto sempre ad una certa distanza non volendo sovraccaricare il suo personaggio di aspetti politici poco adatti ad un tipico prodotto popolare e d’avventura qual era Tex, ma che sono pienamente in linea coi propositi “educational” della SBE, di cui parlava apertamente Alfredo Castelli qualche tempo fa.

Ma se il creatore di Tex è distante anni luce da “Jethro”, il nuovo Tex, il Tex 2.0 di Mauro Boselli, vive infatti in un universo narrativo del tutto diverso, più simile a quello di un western inizialmente agli antipodi come Ken Parker – per quanto i due eroi continuino a restare distanti sotto il profilo caratteriale. E’ quindi una storia che per essere apprezzata deve essere considerata per quella che è, ovvero una storia di Boselli. Un Autore che sul piano della narrazione questa volta sembra essersi lasciato alle spalle – speriamo per sempre – una certa verbosità che appesantiva non poco la lettura di alcune sue precedenti avventure e che ci ha regalato la prima parte di quella che si prefigura essere un’ottima storia di western contemporaneo. Molto convincente la prova di Corrado Mastantuono ai disegni.

Modificato da Texan
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<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, Texan dice:

Il manicheismo tra buoni e cattivi si fa ideologico e la storia prosegue fino alla fine a senso unico, con il Sud popolato da feccia, uomini ridotti a maschere feroci e odiosi klansmen, a cui si oppone il nostro baldo trio di “canaglie antirazziste”, che si muovono tra la vendetta privata e “moderni” propositi di emancipazione razziale. Tutto richiama infatti i vari film di denuncia liberal degli anni sessanta e settanta. Questioni verso cui GL Bonelli si è mantenuto sempre ad una certa distanza non volendo sovraccaricare il suo personaggio di aspetti politici poco adatti ad un tipico prodotto popolare e d’avventura qual era Tex, ma che sono pienamente in linea coi propositi “educational” della SBE, di cui parlava apertamente Alfredo Castelli qualche tempo fa.

 

Sono d'accordo. Ma è anche vero che tutta la letteratura in materia è orientata verso questi orizzonti. La storia la scrive chi la vince e il più spesso delle volte ne dà una versione di comodo distorcendo a piacimento la realtà. In giorni in cui il revisionismo storico, dopo i consueti passaggi parlamentari, è diventato ormai non più oggetto di studio universitario ma bensì oggetto di dibattimento nelle aule di tribunale dove rischi la chain gang se ti sfiora la mente di strombazzare qualche verità anche apparentemente lontana da quella ufficiale, forse vale la pena di ricordare che il fumetto dopotutto non è un libro di storia e che la realtà può essere un pochino tirata per la manica in nome della narrazione avventurosa. Nizzi nella sua splendida "Fuga da Anderville" ha scritto tre sequenze non troppo distanti da quelle che abbiamo letto questa settimana, di cui almeno due memorabili: quella nel saloon e quella nel fienile dove un grandissimo Ticci disegna un ragazzo, che si vede lontano un miglio che non è un aquila, che si frega le mani all'idea di impiccare il "negro" e non riesce a capacitarsi di essere invece finito tra le manacce di Tex. Una storia con questo tipo di soggetto è normale che rischi di essere interpretata anche in senso politico, devo dire che però Boselli finora è stato esemplare nel non usare un certa nauseabonda retorica in favore dei neri  e che era stata uno dei motivi di mia apprensione qualche settimana fa. 

  • +1 1
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Anch'io, come NK, non mi ricordavo della fine di Corbett.

Poi, grazie ai rimandi di Boselli, sono andato a rileggermi "La grande invasione" (bellissimo soggetto e stupendi disegni....) e così ho potuto riaggiornarmi

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<span style="color:red;">41 minuti fa</span>, ymalpas dice:

 

Sono d'accordo. Ma è anche vero che tutta la letteratura in materia è orientata verso questi orizzonti.

 

Hai letto qualcosa di Raimondo Luraghi? Lo consiglio vivamente per una lettura non manichea sulla Guerra di secessione e la cultura sudista degli Stati Uniti. Peccato che il suo ultimo saggio "La spada e le magnolie", edito da Donzelli, sia da tempo esaurito.

 

PS: Luraghi è tutto fuorché un "razzista". A scanso di equivoci...

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

, devo dire che però Boselli finora è stato esemplare nel non usare un certa nauseabonda retorica in favore dei neri  e che era stata uno dei motivi di mia apprensione qualche settimana fa. 

 

E Corbett?

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Texan dice:



Il manicheismo tra buoni e cattivi si fa ideologico e la storia prosegue fino alla fine a senso unico, con il Sud popolato da feccia, uomini ridotti a maschere feroci e odiosi klansmen, a cui si oppone il nostro baldo trio di “canaglie antirazziste”, che si muovono tra la vendetta privata e “moderni” propositi di emancipazione razziale. Tutto richiama infatti i vari film di denuncia liberal degli anni sessanta e settanta. Questioni verso cui GL Bonelli si è mantenuto sempre ad una certa distanza non volendo sovraccaricare il suo personaggio di aspetti politici poco adatti ad un tipico prodotto popolare e d’avventura qual era Tex, ma che sono pienamente in linea coi propositi “educational” della SBE, di cui parlava apertamente Alfredo Castelli qualche tempo fa.

GLB si sarà sempre mantenuto dagli aspetti politici, ma fu sua l'idea strampalata di un texano che combatte con i nordisti.

  • +1 2
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<span style="color:red;">22 minuti fa</span>, laredo dice:

GLB si sarà sempre mantenuto dagli aspetti politici, ma fu sua l'idea strampalata di un texano che combatte con i nordisti.

Ma infatti... e non è nemmeno la prima volta che Tex ha a che fare coi razzisti, gli uomini del Klan, e la difesa dei neri: ricordo la bella (e violenta) "Linciaggio", scritta da un certo GL Bonelli. 

Non c'è niente, in questa storia, che non sia perfettamente in linea col personaggio Tex e la sua storia, col Tex insomma di GL Bonelli, che combatte i razzisti e difende gli oppressi.

  • +1 1
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, paco ordonez dice:

Ma infatti... e non è nemmeno la prima volta che Tex ha a che fare coi razzisti, gli uomini del Klan, e la difesa dei neri: ricordo la bella (e violenta) "Linciaggio", scritta da un certo GL Bonelli. 

Non c'è niente, in questa storia, che non sia perfettamente in linea col personaggio Tex e la sua storia, col Tex insomma di GL Bonelli, che combatte i razzisti e difende gli oppressi.

 

Pure Faulkner si premurò di sottolineare tutte le brutture dello schiavismo e allo stesso tempo detestava la civiltà del Nord e per tutta la vita continuò a sentirsi un gentiluomo del Sud. Tex qui sta con Corbett, e no che non sta bene...

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Ma che buonismo! Tex è amico anche di Cochise e persino di Geronimo, due massacratori di bianchi! E' stato fuorilegge e ha perdonato fuorilegge. Tu vedi un tuo Tex tutto speciale, Texan! In una prossima storia si accompagnerà a un certo Barbanera, pensa un po'... Ed è diventato amico del pericoloso guerrigliero Montales e del ribelle meticcio Gros-Jean che aveva cercato di fargli la pelle... 

 

Diciamo che la mia "modernità" narrativa consiste nel fatto che Corbett ha computo UNA azione cruda, ma Tex NON LO SA!... E' una finezza non GLBonelliana? Mah!... Quién sabe? Di sicuro Tex l'avrebbe impedito, ma tant'è...  L'idea mi è sembrata buona, come una fogliolina di origano che insaporisce. Proprio per mostrare che non tutti quelli dalla parte "giusta" sono per forza SANTI. E lo sapeva anche Bonelli. Vedi Apache Kid...

 

Ma tu sai solo vedere un'inesistente forzatura idelogica che non esiste.

 

Mii... Per lettori come te Sandokan e Yanez sarebbero stati da impiccare?

Modificato da borden
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<span style="color:red;">33 minuti fa</span>, Texan dice:

Tex qui sta con Corbett, e no che non sta bene...

Questa storia ha un precedente preciso: "La grande invasione".

Se non l'hai letta non puoi capire perché Tex sia diventato amico di Corbett (e il motivo, te lo anticipo, non ha proprio nulla di ideologico o politico).

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Escluso il caso di Lilyth, a Corbett mi sa che spetta il primato di personaggio protagonista che riappare in una storia di Tex dopo la sua morte (ovviamente in un flashback). Io ricordavo bene il suo funerale nelle pagine iniziali de "La grande invasione" e rivederlo sulle pagine del nuovo albo, come ho già ricordato nel mio messaggio di ieri, mi ha dato una stretta al cuore. Che poi Tex faccia comunella con certi personaggi che non sono stinchi di santo ma che in un certo qual modo si sono redenti, è un motivo di alto merito. Glenn Corbett era un jayhawker e la sua assenza di pietà di fronte a quel verme è stato un tocco di classe, una di quelle cose che fanno storcere il naso al codacons, ai buonisti, ai cattocomunisti, e io mi batto strenuamente perché ci siano. Tex non è un fumetto da educande, guai a tagliare queste sequenze.

 

41 minuti fa, borden dice:

In una prossima storia si accompagnerà a un certo Barbanera, pensa un po'...

 

Ci pensiamo, eccome se ci pensiamo. Qualche piccolo, infimo straccio di aggiornamento sullo stato dei lavori ? L'hai iniziata ? Quanti albi prevedi ?

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

Ma che buonismo! Tex è amico anche di Cochise e persino di Geronimo, due massacratori di bianchi! E' stato fuorilegge e ha perdonato fuorilegge. Tu vedi un tuo Tex tutto speciale, Texan! In una prossima storia si accompagnerà a un certo Barbanera, pensa un po'... Ed è diventato amico del pericoloso guerrigliero Montales e del ribelle meticcio Gros-Jean che aveva cercato di fargli la pelle... 

 

Diciamo che la mia "modernità" narrativa consiste nel fatto che Corbett ha computo UNA azione cruda, ma Tex NON LO SA!... E' una finezza non GLBonelliana? Mah!... Quién sabe? Di sicuro Tex l'avrebbe impedito, ma tant'è...  L'idea mi è sembrata buona, come una fogliolina di origano che insaporisce. Proprio per mostrare che non tutti quelli dalla parte "giusta" sono per forza SANTI. E lo sapeva anche Bonelli. Vedi Apache Kid...

 

Ma tu sai solo vedere un'inesistente forzatura idelogica che non esiste.

 

Mii... Per lettori come te Sandokan e Yanez sarebbero stati da impiccare?

 

Sandokan era un mio eroe di ragazzo... e il cattivo non era lui, ma Brooke!

 

 

<span style="color:red;">29 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Glenn Corbett era un jayhawker e la sua assenza di pietà di fronte a quel verme è stato un tocco di classe, una di quelle cose che fanno storcere il naso al codacons, ai buonisti, ai cattocomunisti, e...

 

... e ai buoni. :)

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Un Boselli in forma mondiale sforna un primo albo magistrale, per ora siamo a livelli capolavoro, vediamo come procede. Aggiungo solo che Glenn è caratterizzato alla perfezione e che Mastantuono è un gigante! Chi lo vorrebbe lontano da Tex perchè "inadatto" consideri che a molti piace ed anche molto. Non sono molti gli artisti al suo livello neanche su Tex che ha disegnatori molto bravi 

  • +1 1
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27 minuti fa, Texan dice:

 

Sandokan era un mio eroe di ragazzo... e il cattivo non era lui, ma Brooke!

 

 

 

... e ai buoni. :)

Già, ma Sandokan è un pirata e Yanez ammazza tutta la ciurma e tutti i passeggeri della Young India, tranne Kammamuri e Ada. Se non ricordi quell'episodio ripassatelo.  Insomma nn è certo una mammola innocente. come non lo è il Corsaro Nero, e neppure D'Artagnan e soci eccetera. Stai sul pezzo e rispondimi senza evadere il problema. Secondo te gli eroi devono tutti essere dei boy-scout?

 

Tex non lo è di certo dato che si da subito ammazza a destra e a manca, anche rurales del tutto innocenti ne Il Passato di Tex.

 

Oppure ammetti che ti sta antipatico Corbett perché è un nordista e tu detesti i nordisti, anche quel fanatico di John Brown e quella pallosa della Beecher Stowe. 

 

Bada che le domande sono due ed esigono due diverse risposte. Troppo facile prima scrivere poemi e poi evadere di rispondere con una riga di aforisma...:P

 

PS Aggiungo per la cronaca che A ME, letterariamente, i personaggi con qualche macchia piacciono e tutti i grandi ne hanno, sia Achile che il Cid che Roland che Lancillotto. Tex e Corbett e Barbanera non fanno eccezione. O Conan e Solomon Kane. 

Modificato da borden
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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, borden dice:

Già, ma Sandokan è un pirata e Yanez ammazza tutta la ciurma e tutti i passeggeri della Young India, tranne Kammamuri e Ada. Se non ricordi quell'episodio ripassatelo.  Insomma nn è certo una mammola innocente. come non lo è il Corsaro Nero, e neppure D'Artagnan e soci eccetera. Stai sul pezzo e rispondimi senza evadere il problema. Secondo te gli eroi devono tutti essere dei boy-scout?

 

Tex non lo è di certo dato che si da subito ammazza a destra e a manca, anche rurales del tutto innocenti ne Il Passato di Tex.

 

Oppure ammetti che ti sta antipatico Corbett perché è un nordista e tu detesti i nordisti, anche quel fanatico di John Brown e quella pallosa della Beecher Stowe. 

 

Bada che le domande sono due ed esigono due diverse risposte. 

 

PS Aggiungo per la cronaca che A ME, letterariamente, i personaggi con qualche macchia piacciono e tutti i grandi ne hanno, sia Achile che il Cid che Roland che Lancillotto. Tex e Corbett e Barbanera non fanno eccezione. O Conan e Solomon Kane. 

 

Forse non hai letto tutta la mia recensione altrimenti non avresti ribattuto con questo post. Io ho parlato di un Tex "lincolniano" e dai suoi amici mi aspetto una posizione simile, non quella di un abolizionista radicale!

Oltretutto in questo primo albo l'immagine che si ha del Sud è grottesca e violenta... niente a che vedere con l'impianto fordiano "classico" a cui Tex ha sempre fatto riferimento. Ragion per cui ho ritenuto di dover differenziare il giudizio: ottima storia di western contemporaneo, punte liriche particolarmente apprezzate, prime 20 pagine davvero suggestive, ottimo Mastantuono... ma ai miei occhi questa è la storia di Jethro, non di Tex.

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<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Texan dice:

Oltretutto in questo primo albo l'immagine che si ha del Sud è grottesca e violenta... niente a che vedere con l'impianto fordiano "classico" a cui Tex ha sempre fatto riferimento. 

No, questa è semplicemente una storia di Tex e non un libro di Storia. E quando Tex va in un posto solitamente ci sono un sacco di cattivi e violenti da prendere a cazzotti e pistolettate: esattamente come avviene in Canada o in Arizona. 

Non credo ci sia bisogno di fare una difesa del Sud.

  • +1 2
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<span style="color:red;">7 ore fa</span>, francob dice:

Anch'io, come NK, non mi ricordavo della fine di Corbett.

Poi, grazie ai rimandi di Boselli, sono andato a rileggermi "La grande invasione" (bellissimo soggetto e stupendi disegni....) e così ho potuto riaggiornarmi

Mi consolo... almeno siamo in due....:[whistle]:

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39 minuti fa, Texan dice:

 

Forse non hai letto tutta la mia recensione altrimenti non avresti ribattuto con questo post. Io ho parlato di un Tex "lincolniano" e dai suoi amici mi aspetto una posizione simile, non quella di un abolizionista radicale!

Oltretutto in questo primo albo l'immagine che si ha del Sud è grottesca e violenta... niente a che vedere con l'impianto fordiano "classico" a cui Tex ha sempre fatto riferimento. Ragion per cui ho ritenuto di dover differenziare il giudizio: ottima storia di western contemporaneo, punte liriche particolarmente apprezzate, prime 20 pagine davvero suggestive, ottimo Mastantuono... ma ai miei occhi questa è la storia di Jethro, non di Tex.

Come volevasi dimostrare-

 

NON hai risposto in merito. A nessuna delle due domande chiarissime. Fallo.

La discussione procede così.A domanda si risponde e si argomenta punto per punto. Oppure vuol dire che non sai rispondere. Non dialogo ma monologo. E' questo che vuoi? Monologare?

 

 

 

Un'altra domanda è: perchè Tex dovrebbe acompagnarsi solo ad anime candide? Neppure Tiger e Carson lo sono. Le storie di GL nono sono buoniste.

 

E ti ho già detto che cosa penso della tua faccenda dell'ideologia. E' sbagliata. Se uso i cinesi come cattivi, non devo certo stare a dire che ci sono anche cinesi buoni! Ma che menata sarebbe? Alllora sì che sarei ideologico...:lol:  

 

Il Tex lincolniano lo vedi solo tu. Ammesso che capiamo tutti che cosa voglia dire.  GL si sarebbe fatto una risata.

Modificato da borden
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18 minuti fa, borden dice:

Come volevasi dimostrare-

 

NON hai risposto in merito. A nessuna delle due domande chiarissime. Fallo.

La discussione procede così.A domanda si risponde e si argomenta punto per punto. Oppure vuol dire che non sai rispondere. Non dialogo ma monologo. E' questo che vuoi? Monologare?

 

 

 

Un'altra domanda è: perchè Tex dovrebbe acompagnarsi solo ad anime candide? Neppure Tiger e Carson lo sono. Le storie di GL nono sono buoniste.

 

E ti ho già detto che cosa penso della tua faccenda dell'ideologia. E' sbagliata. Se uso i cinesi come cattivi, non devo certo stare a dire che ci sono anche cinesi buoni! Ma che menata sarebbe? Alllora sì che sarei ideologico...:lol:  

 

Il Tex lincolniano lo vedi solo tu. Ammesso che capiamo tutti che cosa voglia dire.  GL si sarebbe fatto una risata.

 

Ti rispondo subito.

 

1) Il problema non sono i ribelli. Si può essere ribelli per una giusta causa, vedi l'eroe romantico ottocentesco da cui sono scaturiti i Sandokan, i Zorro e compagnia bella. E lo stesso Tex degli esordi si rifaceva al modello in questione. Ma Corbett non c'entra proprio niente con questo modello, era membro di una fazione politica di estremisti fanatici, non solo un criminale che uccide a sangue freddo. Per questi motivi rapportarlo ai Geronimo, Cochise, etc. è a mio avviso totalmente fuori luogo.

 

2) Tex si trova costretto a rispondere al fuoco dei rurales! ("... e io avrei dovuto limitarmi a piantare gli speroni nei fianchi del cavallo per sfuggire alle pallottole con cui quei "picaros" cercavano di innaffiarmi la schiena?") Quindi Tex spara per legittima difesa... che c'entrano i boy-scout???

 

3) Per quanto mi riguarda sto con Lincoln e non con John Brown. C'è una certa differenza, senza che si debba scomodare Jefferson Davis, il Klan o quant'altro.

 

PS: Tex non avrebbe una posizione "lincolniana"? Buono a sapersi...

Modificato da Texan
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Texan, senza offesa: predichi sempre che Tex non deve essere politicizzato, e te la prendi con chi tira politicamente per la giacchetta Tex (anche quando non avviene, tipo la faccenda dell'articolo di Cofferati), ma da quando sei iscritto a questo forum i termini "politica" e "ideologia" entrano praticamente in tutte le discussioni a cui partecipi.

Quindi volevo solo permettermi di dire: CHE DUE PALLE!

:D

  • +1 1
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<span style="color:red;">59 minuti fa</span>, Texan dice:

 

 

Oltretutto in questo primo albo l'immagine che si ha del Sud è grottesca e violenta... niente a che vedere con l'impianto fordiano "classico" a cui Tex ha sempre fatto riferimento.

Mi chiedo se hai mai visto il capolavoro fordiano "Sentieri Selvaggi".

Wayne è reduce sudista, sicuramente un grande eroe, ma è razzista, vioento, spara alle spalle e ai morti .

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<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Texan dice:

 

Ti rispondo subito.

 

1) Il problema non sono i ribelli. Si può essere ribelli per una giusta causa, vedi l'eroe romantico ottocentesco da cui sono scaturiti i Sandokan, i Zorro e compagnia bella. E lo stesso Tex degli esordi si rifaceva al modello in questione. Ma Corbett non c'entra proprio niente con questo modello, era membro di una fazione politica di estremisti fanatici, non solo un criminale che uccide a sangue freddo. Per questi motivi rapportarlo ai Geronimo, Cochise, etc. è a mio avviso totalmente fuori luogo.

 

2) Tex si trova costretto a rispondere al fuoco dei rurales! ("... e io avrei dovuto limitarmi a piantare gli speroni nei fianchi del cavallo per sfuggire alle pallottole con cui quei "picaros" cercavano di innaffiarmi la schiena?") Quindi Tex spara per legittima difesa... che c'entrano i boy-scout???

 

3) Per quanto mi riguarda sto con Lincoln e non con John Brown. C'è una certa differenza, senza che si debba scomodare Jefferson Davis, il Klan o quant'altro.

 

PS: Tex non avrebbe una posizione "lincolniana"? Buono a sapersi...

Bene, mi hai risposto. Ma, secondo me, sia Corbett che John Brown sono ribelii per una GIUSTISSIMA causa. Quindi...  

Ah, tra questi ribelli assassini dimenticavo il Capitano Nemo.... Tutte giuste cause, ma assassinii rimangono. E i Tre Moschettieri neppure servono una causa. Servono solo la Regina!

Ma chissenefrega, poi? Appunto, a me non me ne frega se un eroe di cappa e spada serve il Re o la Rivoluzione, guarda un po'! Sei tu il politicizzato sino al midollo e neppure te ne rendi conto. 

Ma dove sta scritto poi che Tex è lincolniano? Credo che Bonelli neppure sapesse che cosa predicava Lincoln.

<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, laredo dice:

Mi chiedo se hai mai visto il capolavoro fordiano "Sentieri Selvaggi".

Wayne è reduce sudista, sicuramente un grande eroe, ma è razzista, vioento, spara alle spalle e ai morti .

E a me PIACE. Moltiissimo.

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, laredo dice:

Mi chiedo se hai mai visto il capolavoro fordiano "Sentieri Selvaggi".

Wayne è reduce sudista, sicuramente un grande eroe, ma è razzista, vioento, spara alle spalle e ai morti .

 

Ethan Edwards presenta delle ambiguità che non hanno mai riguardato Tex e non può nemmeno essere preso a modello della poetica di John Ford..

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