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Il prezzo degli albi di Tex


ymalpas
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Il prezzo degli albi di Tex, rispetto alle pubblicazioni a fumetti di altri editori si è sempre mostrato contenuto, adatto a tutte le tasche, comprese quelle dei bambini. A scopo puramente documentario, pubblico una tabella con gli aumenti che ci sono stati negli anni scorsi.

 

 

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Nella seconda metà degli anni settanta abbiamo mediamente aumenti annuali dell'ordine delle 50 Lire.

 

Negli anni ottanta l'aumento annuale è di circa 100 Lire.

 

Negli anni novanta l'incremento è variabile, ma parliamo di circa 200 lire annuali. Se nel 1990 un albo costa 2000 lire, poco più di dieci anni dopo è raddoppiato a 4000 lire.

 

Nel nuovo secolo, con l'arrivo dell'euro l'aumento resta contenuto a 10 cent di euro, pari a circa 200 lire.

 

Da notare che dal 2007 al 2012, durante ben cinque anni, la casa editrice riesce a mantenere invariato il costo dell'albo a 2,70 euro.

 

Negli ultimi cinque anni il prezzo è però ritornato a salire mediamente di circa 10 cent annuali per situarsi a quota 3,50 euro nel giugno 2017. I costi sono però rimasti bloccati tutto il tempo che la casa editrice ha potuto e bisogna rendergliene merito.

 

In definitiva dobbiamo calcolare dunque un aumento annuale di circa 10 cent / 200 lire negli ultimi trent'anni, davvero poca cosa. 

 

Un albo che nel 1983 pagavamo 1000 lire oggi con la conversione paghiamo quasi sette volte di più ma è una legge che si può estendere a tutti i prodotti.

 

Col passaggio all'euro gli aumenti sono rimasti dunque invariati e non c'è stata nessuna speculazione da parte della casa editrice, cosa che invece abbiamo dovuto annotare per tantissime altre cose. Segno di serietà e competenza manageriale: solo aumenti fisiologici e mai volontà di voler lucrare su qualcosa che vende bene.

 

Una cosa curiosa, in ultimo, è che il mese di giugno è quello in genere scelto per l'aumento: ha a che vedere con le vacanze e l'estate ?

 

Questa discussione nasce per essere QUOTATA liberamente per esempio nel sito facebook di Tex non appena i morti di fame lanceranno il loro consueto grido di dolore nello scoprire che il loro giornaletto preferito è di nuovo (!) aumentato. Certa gente schifosa va subito messa a tacere, mi raccomando dunque.

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Per quanto mi riguarda, pur non potendomi certo definire "ricco", 30 centesimi in più al mese non costituiscono un ostacolo insormontabile né insopportabile...

D'altro canto, credo abbia detto bene Ymalpas: si tratta di aumenti senza cadenza fissa, per l'appunto quasi fisiologici, non tendenti a lucrare e che tutto sommato credo tengano conto della "sensibilità" di noi lettori affezionati...

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Gran bel lavoro Ymalpas.

E comunque, se ciò serve a mantenere le pubblicazioni al livello raggiunto, ben venga il piccolo aumento

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Io compravo Alan Ford TNT Gold a 5,00 euro ormai parecchi anni fa,

ed era una ristampa prodotta da un editore piccolo e una tiratura risibile.

Ho smesso solo perché le storie cominciavano ad annoiarmi e la

mia edicola faticava a farsi arrivare i numeri, specie quelli estivi.

Capisco che non tutti possono fare sacrifici per una cosa in fondo

non necessaria come un fumetto, ma spesso quelli che non accettano

questi ritocchi al prezzo non rinunciano alle sigarette, al quotidiano,

alla ricarica del telefono, al caffè al bar, al gratta e vinci...

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Come detto in chatbox a me non cambia nulla, 3.50 o 3.20 o 3.30. Personalmente spendo una cinquantina di euro al mese in fumetti, riviste e romanzi e non mi pesano poi molto. Con questo aumento ne spenderò 1 o 2 in più e non è un problema, l'importante è che la qualità resti elevata, i fumetti Bonelli hanno prezzi bassissimi quindi possono aumentare senza che si gridi allo scandalo. 

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Gli aumenti che Sandro ha riportato in tabella io li ho vissuti in tempo reale.

I primi Tex che ho acquistato costavano 200 lire, poi dal mese di agosto del 1970 ricordo il primo aumento a 250 lire che riguardava soltanto Tex, mentre gli altri Bonelli mantenevano ancora il prezzo di 200 lire. Dal 74 poi i vari aumenti riportati nella tabella, quasi sempre legati all'aumento del costo della carta. In quasi mezzo secolo che acquisto Tex gli aumenti di prezzo hanno rappresentato una costante che non mi ha mai impedito di continuare a comprarlo e certamente non succederà neanche stavolta, che non sarà certamente l'ultima che ci troveremo a commentare l'ennesimo ritocco di prezzo. Come già sottolineato da Chinaski i fumetti Bonelli mantengono comunque prezzi assai popolari e non saranno certo questi periodici aumenti a indurmi a lasciarli in edicola.

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  • Sceriffi

E non dobbiamo neppure dimenticare che Tex è rimasto a mia memoria l'unico, o uno dei pochissimi, fumetti a non essere infarcito di pubblicità; e per questa ragione sono disposto ad accettarne il prezzo ed i suoi più che legittimi aumenti. Inoltre Tex rappresenta un vero e proprio manufatto, oltre che opera artistica a tutti gli effetti, poiché nella quasi totalità dei suoi autori è ancora disegnato a mano libera e solo questa caratteristica, unitamente alle sceneggiature originali, vale ogni centesimo del suo costo.

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Beh che dire, non credo che sia per 30 centesimi che un vero appassionato alzi bandiera bianca, comunque le capacità di spesa  dei soggetti economici in Italia sta diminuendo, un aumento dei prezzi credo che non abbia molto senso se proprio devo fare un analisi economica, visto che è scesa la domanda, quindi i prezzi non possono aumentare per definizione. Ma attenzione, la mia è un'analisi macroeconomica, ma se il fumetto alza di poco i prezzi per mantenere di qualità e tenere in vita il fumetto ben venga ;)

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Interessantissima tabella postata dall'amico Sandro che dimostra in maniera inequivocabile come gli aumenti ci siano sempre stati. E' inevitabile che ciò accada e basta confrontare anche prodotti diversi tra loro per rendercene conto. Quanto costava una Coca Cola nel 1977? E oggi?

 

Poi penso che per venti centesimi uno non abbandona il suo fumetto preferito (che rispetto ad altri paesi ha comunque un prezzo molto competitivo). Il lettore attento, colto e collezionista SA che con quell'aumento si può mantenere l'albo in edicola e continua a comprarlo lo stesso.

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Probabile che l'aumento coincida con l'arrivo dell'estate perché mediamente i ragazzi, ma anche gli adulti grazie alle ferie estive, sono più liberi dagli impegni e si comprano più fumetti per passare il tempo. Si è più propensi a passare sopra un aumento. 

Poi magari è solo una coincidenza e tutto questo ragionamento lascia il tempo che trova :);)

 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Ulzana dice:

Interessantissima tabella postata dall'amico Sandro che dimostra in maniera inequivocabile come gli aumenti ci siano sempre stati. E' inevitabile che ciò accada e basta confrontare anche prodotti diversi tra loro per rendercene conto. Quanto costava una Coca Cola nel 1977? E oggi?

 

Occhio però che il potere d’acquisto degli acquirenti non aumenta (più) di pari passo con gli aumenti dei giornaletti, o della coca cola. Gli aumenti dei prezzi di Tex evidenziati nella tabella postata da ymalpas fino a qualche anno fa coincidevano più o meno anche con l'aumento delle possibilità economiche di chi lo comprava. Da anni non è più così: Tex è aumentato del 60 % (da 2,30 a 3,50 €) in 15 anni, mentre gli stipendi sono rimasti pressoché invariati.  Anche questo può spiegare in parte il calo delle vendite.

  • +1 1
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sinceramente calcolando che la pubblicita'di tex e'il suo nome stesso,che sulle sue pagine non vi sono pubblicita',che non c'e' edicola nella quale non sia distribuito,cche ilparagone con altri fumetti non tiene perche'tex e'molto piu'economico,non mi indigno particolarmente per questo aumento

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All'ottima ricostruzione di Ymalpas aggiungerei un precedente aumento, di 50 lire, alla fine degli anni 60 (o 1970). Ricordo che fu applicato con l'uscita di Quando tuona il cannone, se la memoria non mi inganna.

 

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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, james dice:

All'ottima ricostruzione di Ymalpas aggiungerei un precedente aumento, di 50 lire, alla fine degli anni 60 (o 1970). Ricordo che fu applicato con l'uscita di Quando tuona il cannone, se la memoria non mi inganna.

 

 

Avrebbe dovuto essere applicato con "Tramonto rosso " ma fu pospoto al n. 117 "El Paso".

C'è chi dice che esistono copie di "Quando tuona il cannone"  nella copertina del numero successivo il bollino del prezzo è in bianco ma io personalmente non ne ho mai visto uno.

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  • 5 settimane dopo...

Il primo Tex che presi in edicola agli inizi del 2001 (A sangue freddo) costava 7,50 franchi.

Il Tex mensile di maggio 2017 mi è costato 11 franchi. (A Zurigo o Lucerna il prezzo attuale è 13 franchi).

Potrei esporre una evoluzione più precisa durante gli ultimi 16 anni.

Va da sé che costi di più, se compro gli albi mensili in Svizzera, in proporzione l'aumento non differisce troppo da quello avuto in Italia.

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  • 2 anni dopo...

Da giugno 2019 non compro più il magazine, i due color , i due maxi, il cartonato di settembre, che era una mera ristampa, e il texone di Villa, visto che il cartonato rosso mi è stato regalato, chi mi fa il conto di quello che ho risparmiato? :D

 

P.s. li ho comunque letti, grazie  a degli amici. Che dire, ognuno ha il suo modo di difendersi.:P

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1 hour ago, natural killer said:

A proposito di aumento di prezzo

 

Per il Texone 2 euro nell'arco di 20 mesi  da giugno 2018, giugno 2019 a febbraio 2020

 

 

 

L'altro giorno quando sono passato a prendere il Texone pure l'edicolante ha storto il naso vedendo il prezzo. :lol:
Comunque come ho gia' scritto in un altro topic io ho risolto la cosa tagliando senza pieta' tutti gli albi (speciali e non) non scritti da Boselli o Manfredi o disegnati da autori che apprezzo. Fino a poco tempo fa prendevo tranquillamente tutto, ora se in seguito li trovo nell'usato li prendo, altrimenti pace. 

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Bisogna tenere conto che oggi, l'aumento di spesa per seguire Tex non `e dovuto solo all'aumento di prezzo, ma anche all'aumento del numero di uscite. È un aumento quadratico.

 

Domanda: quanto dovrebbe spendere oggi, per proseguire la sua "collezione completa di Tex", un lettore in un anno?  Facciamo i conti:

12 albi della serie regolare = 3,90 x 12 =  46,80 Euro

12 albi di Tex Willer + 1 speciale: 3,20 x 12 + 6,90 = 45,30 Euro

1 Texone da 8,90 Euro

2 Color Tex da 6,90 Euro = 13,80 Euro

2 Maxi Tex da 7,90 Euro = 15,80 Euro

2 cartonati formato "francese"  da 9,90 Euro = 9,90 x 2 = 19,80 Euro

1 Tex Magazine da 7,50 Euro

(e non sto considerando copertine variant, limited, ristampe in albo e in volume, allegati, giochi e ciarpame vario)

Il totale è di circa 160 Euro all'anno, cioè 13,33 Euro al mese (e questa è una media, se il lettore va in edicola una volta al mese a prendere la serie regola e "già che c'e" si prende anche gli altri usciti, gli può capitare di pagare 20 euro in una botta)

 

È questa la cifra da paragonare alle 200 lire di una volta. E paragonare poi alle retribuzioni. Il vero incremento di prezzo del mantenimento di una "collezione di Tex" si deve moltiplicare quasi per quattro rispetto al semplice prezzo di copertina.

 

Vogliamo parlare del posto che occupano? Ad occhio e a spannazza, gli albi elencati sopra occupano quasi 40 cm di scaffale. uno scaffale da 80 cm (un modulo tipico per librerie) lo occupi in 2 anni. In 10 anni ti serve una nuova libreria (per fare un paragone, i miei vecchi Tex stanno in quasi 100 in un modulo da 80 cm, cioè per riempire uno scaffale ci volevano 8 anni...

(qui c'è sempre qualcuno che dice "ma vuoi che qualcuno smetta per problemi di spazio?", ed è giusto arrivata la testimonianza di Virgin di ieri. Se un texiano come Virgin si è dovuto arrendere per lo spazio, quanti "comuni lettori" l'hanno fatto?

(io personalmente ho finito lo spazio da un pezzo, ogni fumetto che entra in casa deve prendere il posto di un altro fumetto che rivendo su ebay, per fortuna ho un sacco di fumetti da rivendere prima di arrivare ai Tex...)

 

Per questo per me il problema principale non è tanto il prezzo del singolo fumetto, ma QUANTI FUMETTI VENGONO PUBBLICATI. Anche perchè aumentando la produzione la qualità media tenderà a calare, finiti gli autori che hai devi aggiungerne altri magari non adatti...

 

E mentre sul prezzo di vendita di un fumetto non possiamo dire niente (non sappiamo quanto sia costato produrlo, stamparlo, distribuirlo, quindi non sappiamo se un aumento è una bieca speculazione o una dolorosa necessita), sul NUMERO DI ALBI PUBBLICATI possiamo dire subito una cosa: "ma valeva la pena comprarlo?"

 

Purtroppo, si è diffusa la mania di paragonare i fumetti alle pizze (una follia, poi per forza si fanno scelte sbagliate, se pensi che il concorrente del tuo albo da leggere da solo in casa tua debba concorrere con l'uscita con gli amici e/o ragazza o moglie, e non con un abbonamento a Netflix...). Io conosco lettori anziani che in pizzeria non ci vanno mai, come faccio a dirgli che devono rinunciare a 40 pizze margherita per Tex? No, facciamo un paragone più sensato, con le paghe.  un pensionato con l'assegno sociale prende circa 500 Euro al mese, 16,66 Euro al giorno,  il giorno che va in edicola a prendere il Tex (nell'esempio che ho fatto prima) gli va via il budget di tutta la giornata...)

 

"Ma, Diablero, pensi davvero che ci siano molti pensionati al minimo a leggere Tex?". No. Non lo credo. Non più. È da un pezzo che questa politica editoriale li ha allontanati tutti. Adesso probabilmente sta allontanando gli strati più "popolari" rimasti.

 

È una mutazione epocale del fumetto: per decenni il fumetto era "il cinema dei poveri", avventure a bassissimo costo, stampate in tirature altissime (e nei primi anni 70 tutti leggevano fumetti, dal barbiere trovavi fumetti, non riviste di motori (e dal parrucchiere, fotoromanzi). L'avvento della TV commerciale ha già dato un forte colpo a questo modello, rendendo il fumetto non più concorrenziale con la TV, ma non è solo questo che ha reso il fumetto "meno popolare". Il calo di lettori fra la "gente comune" ha fatto aumentare la percentuale e l'importanza dei lettori "appassionati" che erano disposti a spendere un sacco per il loro hobby, ma voleva formati più costosi, pregiati, e contenuti sempre più di nicchia e per "fan". il fumetto, da media "popolare" per eccellenza, è sempre più diventato un ossessione per pochi appassionati pieni di soldi.

 

Bonelli ovviamente da solo non poteva fermare questo processo, che è probabilmente inarrestabile, ma l'ha rallentato il più possibile nelle sue testate, cercando di mantenere i prezzi più bassi possibili e il massimo di leggibilità. Questo mentre il resto del mondo del fumetto, ormai composto in gran parte da quei pochi appassionati pieni di soldi, abbracciava entusiasta questo cambiamento, anzi accusando Bonelli di voler fermare il "progresso" con quei prezzi bassi. 

 

Vedendo le mosse attuali della Bonelli,, della Panini e di altre case, mi sa che ormai gli entusiasti del "fumetto per pochi" hanno stravinto. Bisogna vedere se saranno tanto felici quando conteranno quei "pochi"...

 

(apro una parentesi: da bambino ero appassionato di fumetti Bonelli e di fumetti Marvel-Corno. Per un breve periodo difficoltà economiche familiari fecero sì che il mio budget per i fumetti fosse esattamente 200 lire al mese. Come passione Tex e la Marvel erano alla pari, Tex stravinse solo per un motivo: con 200 lire avevo la storia completa, magari dovendo aspettare qualche mese per le puntate successive.Con la Marvel no.   Oggi, compro ancora Tex, ma la Marvel l'ho completamente mollata da più di 15 anni. Il livello di nerdismo era insopportabile. Se la Bonelli continuerà a seguire i passi della Marvel, c'è caso che molli anche loro. Attualmente le uniche testate Bonelli regolari che seguo sono quelle di Tex, in passato invece seguivo anche 8 serie regolari contemporaneamente...)

 

P.S.: anticipo un obiezione: "Diablero, ma chi ti costringe a comprare tutto? Puoi anche prendere solo la serie regolare"

Certo. È lo stesso ragionamento che ho fatto per altre testate Bonelli. Con Zagor per anni ho preso tutto, albi di Cassaro e Chiarolla compresi. Poi mi sono detto "ma perchè questi non li salto?". Poi già che c'ero ho smesso altri autori. Poi gli speciali. Poi, un po' per volta, sono arrivato a comprarli una volta ad ogni morte di Papa (e a rivendere gli ultimi 200 numeri che avevo comprato, per far posto all'iperproduzione di Tex).

Idem per Dylan Dog, Martin Mystere, Dampyr, etc... ogni volta lo smettere di comprarli TUTTI ha portato in breve tempo a smettere di comprarli, punto.

È sempre piuttosto pericoloso dire ad un lettore "ma guarda che puoi vivere benissimo anche senza comprarlo!". È un attimo che lui applichi lo stesso concetto a tutta la tua produzione...

 

P.PS.: sento dire da molti che le variant sono state un "affarone" per la Bonelli, e a breve termine indubbiamente lo sono state. Oltre 2000 copie, vendute in gran parte direttamente ai lettori a 65 euro senza passare da negozi e distributori. Non so quanto hanno speso, ma hanno ricavato, lordi, circa 130.000 Euro.

Solo che 1 lettore di Tex in un anno ti compra, come abbiamo visto, 160 euro solo di inediti senza contare ristampe, gadget, allegati, etc. In cinque anni ti compra quindi 800 Euro di roba. In cinque anni, 180 di questi lettori ti fanno ricavare, lordi, 144.000 Euro.

180 lettori sono 1 lettore su mille.

Se questo "scherzetto" ha allontanato 1 LETTORE SU MILLE, in cinque anni ti sei bruciato tutto il guadagno (è vero che le percentuali di guadagno sul lordo saranno diverse, ma questo al massimo allunga un po' il tempo da considerare). In 10 anni ti sei giocato una cifra superiore al guadagno iniziale.

Questo, in un periodo in cui, già fisiologicamente, Tex pare (da vecchie dichiarazioni, non so adesso come va) perdesse 5.000 lettori all'anno, quindi non è che ci voglia molto a dare una spintarella ad altri 180 e fare 5.180...

Siamo sicuri che alla fine questa politica sia tanto lungimirante?
 

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Premetto ognuno ha le sue idee, ma la lunga disamina di diablero mi sembra un po' esagerata.

Personalmente non compro variant e ristampe varie ma a tutti gli inediti non rinuncio. Nei calcoli appena elencati da diablero siamo a circa 13 euro su mese,  troppi? Pochi? Ognuno ha le sue idee ma osservo solo che in giro vedo bambini alle elementari con lo smartphone e l'abbonamento mensile alla compagnia telefonica di turno. È questo è solo un esempio di quanti soldi di spendono in giro in beni superflui...

Poi ripeto ognuno ha le sue idee. 

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