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TWF - Tex Willer Forum

Il prezzo degli albi di Tex


ymalpas
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Al di là della gestione poco felice del Texone di Villa sulla quale ho già dato il mio parere e al di là del numero e della qualità delle testate di Tex, vorrei esprimere la mia personalissima opinione sul prezzo degli albi di Tex.

Il primo albo di Tex a striscia "Il totem misterioso" uscito nel 1948 costava 15 lire e contava 36 pagine, di cui 4 di copertina: pagine di storia 32, ognuna di 3 vignette.

Facendo un po' di proporzioni con il Tex mensile ultimo uscito, ci vogliono circa 10 Tex a striscia del 1948 per fare un Tex mensile del 2020.

Calcolatrice alla mano (senza non so fare neanche un'addizione, figurarsi una moltiplicazione), se Tex fosse uscito nel 1948 con il formato del 2020, sarebbe costato, vediamo un po', circa 150 lire.

Mio nonno racconta che un gelato allora costava 10 lire e quindi, sempre grazie alla mia calcolatrice, il prezzo di un Tex con tale formato sarebbe costato come 15 gelati.

Quanto costa ora un gelato?

Beh, dipende: ce ne sono da € 1, 2, 3 e anche 1,5 e 2,5 ecc. ecc. ecc.

Vogliamo fare una media di 2 euro?

La mamma compra 15 gelati; ogni gelato costa 2 euro; quanto spende in tutto la mamma?

Mamma mia, aiutatemi voi!

Come dite, 30 euro?

Non vorrete mica insinuare che ora un Tex mensile dovrebbe costare 30 euro?

E poi, dai, lo sanno tutti che i prezzi di una volta erano esagerati e che ora un televisore medio non costa certo quanto 3 stipendi, che era il prezzo di un TV negli anni 60 del secolo scorso.

Considerazione finale.

Poveri bambini del dopoguerra, a quanti gelati dovevano rinunciare per leggere una storia di Tex (per non parlare di tutte le altre rinunce).

Riteniamoci fortunati, Tex per noi è quasi regalato! :P

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<span style="color:red;">50 minuti fa</span>, borden dice:

Ahimè, hanno introdotto a Milano la pizza napoletana, che disdetta. Non mi piace.

 

Cosa mi tocca sentire, ma esiste una sola pizza, non per niente l'hanno inventata a Napoli... tutte le altre sono squallide imitazioni, compresa la crosta sottile che qui a Roma chiamano pizza romana... cosa diresti se mi sentissi dire Ahimè hanno introdotto a Roma il panettone milanese... :lol2:

 

P.S. E' proprio vero quando c'era Sergio Bonelli certe cose in SBE non ti avrebbe concesso di scriverle -_-

P.P.S. Sto scherzando ovviamente... a scanso di equivoci ;) 

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<span style="color:red;">54 minuti fa</span>, Letizia dice:

Al di là della gestione poco felice del Texone di Villa sulla quale ho già dato il mio parere e al di là del numero e della qualità delle testate di Tex, vorrei esprimere la mia personalissima opinione sul prezzo degli albi di Tex.

Il primo albo di Tex a striscia "Il totem misterioso" uscito nel 1948 costava 15 lire e contava 36 pagine, di cui 4 di copertina: pagine di storia 32, ognuna di 3 vignette.

Facendo un po' di proporzioni con il Tex mensile ultimo uscito, ci vogliono circa 10 Tex a striscia del 1948 per fare un Tex mensile del 2020.

Calcolatrice alla mano (senza non so fare neanche un'addizione, figurarsi una moltiplicazione), se Tex fosse uscito nel 1948 con il formato del 2020, sarebbe costato, vediamo un po', circa 150 lire.

Mio nonno racconta che un gelato allora costava 10 lire e quindi, sempre grazie alla mia calcolatrice, il prezzo di un Tex con tale formato sarebbe costato come 15 gelati.

Quanto costa ora un gelato?

Beh, dipende: ce ne sono da € 1, 2, 3 e anche 1,5 e 2,5 ecc. ecc. ecc.

Vogliamo fare una media di 2 euro?

La mamma compra 15 gelati; ogni gelato costa 2 euro; quanto spende in tutto la mamma?

Mamma mia, aiutatemi voi!

Come dite, 30 euro?

Non vorrete mica insinuare che ora un Tex mensile dovrebbe costare 30 euro?

E poi, dai, lo sanno tutti che i prezzi di una volta erano esagerati e che ora un televisore medio non costa certo quanto 3 stipendi, che era il prezzo di un TV negli anni 60 del secolo scorso.

Considerazione finale.

Poveri bambini del dopoguerra, a quanti gelati dovevano rinunciare per leggere una storia di Tex (per non parlare di tutte le altre rinunce).

Riteniamoci fortunati, Tex per noi è quasi regalato! :P

Io quasi tutte le sere mi faccio un paio di birre e spendo piu di un Tex regolare,lo prenderei anche se fosse giornaliero perche mi piace poi naturalmente bisogna avere i soldi  e li  se non cascano dal cielo bisogna lavorare ho almeno aver lavorato.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, West10 dice:

 

Cosa mi tocca sentire, ma esiste una sola pizza, non per niente l'hanno inventata a Napoli... tutte le altre sono squallide imitazioni, compresa la crosta sottile che qui a Roma chiamano pizza romana... cosa diresti se mi sentissi dire Ahimè hanno introdotto a Roma il panettone milanese... :lol2:

 

P.S. E' proprio vero quando c'era Sergio Bonelli certe cose in SBE non ti avrebbe concesso di scriverle -_-

P.P.S. Sto scherzando ovviamente... a scanso di equivoci ;) 

 

Pessima  moda aver introdotto a Milano, dove la pizza era sempre stata o alta e profumata e pomodorosa al taglio oppure sottile e fragrante, una variante napoletana gommosa, elastica, indigeribile e mal lievitata. Chi se ne frega dove è stata inventata! Bisogna mangiarla dove la fanno meglio. La pincia romana non c'entra affatto con questo discorso. Speriamo che i cagliaritani resistano, con la loro fragrante e morbida pizzetta a portafoglio, che a sua volta non c'entra nulla con il bolo napoletano dall'altissima cornice, che si digerisce dopo due giorni e probabilmente per questo piaceva al simpatico e affamatissimo Pulcinella.

 

(Mi piace Napoli, ma certo non tutto di Napoli)

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Gommosa, elastica, indigeribile e mal lievitata???? :o

Ti confesso una cosa, io a Napoli non l'ho mai mangiata ma da che mondo e mondo a Reggio Calabria dove ho vissuto la mia giovinezza ho mangiato sempre la pizza napoletana, con ciò intendendo una pizza alta, profumata e digeribilissima! Della variante di cui tu parli non ne avevo mai sentito parlare. Poi se tu sei stato a Napoli e ti hanno propinato questa variante sono d'accordo con te e non discuto, ma se la variante di cui parli te l'ha spacciata uno che viene da Napoli ci andrei cauto. Ti racconto un aneddoto. A Reggio Calabria c'è una buona tradizione di pasticceria perché risentiamo dell'influsso benefico della Sicilia, cosa di cui non risente il resto della Calabria. In fatto di gelati non ci batte nessuno, teniamo testa anche alla Sicilia e secondo me siamo anche superiori. Se mai capiti a Reggio ti consiglio ad esempio di andarti a prendere un gelato alla gelateria Cesare, un chiosco di antica tradizione sul lungomare della città, assaggia ad esempio i sapori calabri un gelato al bergamotto con venature di limone, o i sapori siculi, un gelato al pistacchio con venature alla mandorla. Ma sto andando per le lunghe, dunque qualche anno fa nel quartiere di Roma dove abito aprì una gelateria, i proprietari disseto di provenire da Pizzo, un paese della Calabria dove fanno bene i gelati alla frutta. Ebbene quando abbiamo preso il gelato da loro ci è passata la voglia... per la serie non basta essere di Pizzo, di Reggio Calabria o siciliano per fare un buon gelato.

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Gunny dice:

Caro Mauro, dalla mia bassa posizione di comune lettore posso dirti che coi cartonati ci hai preso in pieno: direi un'idea che non solo mancava su Tex ma che soprattutto quest'ultimo si meritava, ci si sarebbe dovuto pensare molto prima!

Mi associo . I cartonati sono il miglior prodotto tra quelli che sono nati negli ultimi anni. In quanto formato disegni e colori sono al Top .  Spero che riprendiate al più presto con la pubblicazione con regolarità.

Con una piccola richiesta: aggiungere qualche altra Tavola :) 

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ora mi resta un dubbio... tra Tex pizza e gelato mi sono perso, ma...

 

Il MaxiTex sta alla pizza Napoletana come la pizzetta Cagliaritana sta al nuovo Tex Willer, la pizza alta e profumata Milanese al Texone e quella sottile e fragrante al cartonato

 

Con i gelati devo ancora orientarmi, nel frattempo auguro a tutti buona lettura,o se preferite buon appetito... :lol:

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1 hour ago, Letizia said:

Al di là della gestione poco felice del Texone di Villa sulla quale ho già dato il mio parere e al di là del numero e della qualità delle testate di Tex, vorrei esprimere la mia personalissima opinione sul prezzo degli albi di Tex.

Il primo albo di Tex a striscia "Il totem misterioso" uscito nel 1948 costava 15 lire e contava 36 pagine, di cui 4 di copertina: pagine di storia 32, ognuna di 3 vignette.

Facendo un po' di proporzioni con il Tex mensile ultimo uscito, ci vogliono circa 10 Tex a striscia del 1948 per fare un Tex mensile del 2020.

Calcolatrice alla mano (senza non so fare neanche un'addizione, figurarsi una moltiplicazione), se Tex fosse uscito nel 1948 con il formato del 2020, sarebbe costato, vediamo un po', circa 150 lire.

Mio nonno racconta che un gelato allora costava 10 lire e quindi, sempre grazie alla mia calcolatrice, il prezzo di un Tex con tale formato sarebbe costato come 15 gelati.

Quanto costa ora un gelato?

Beh, dipende: ce ne sono da € 1, 2, 3 e anche 1,5 e 2,5 ecc. ecc. ecc.

Vogliamo fare una media di 2 euro?

La mamma compra 15 gelati; ogni gelato costa 2 euro; quanto spende in tutto la mamma?

Mamma mia, aiutatemi voi!

Come dite, 30 euro?

Non vorrete mica insinuare che ora un Tex mensile dovrebbe costare 30 euro?

E poi, dai, lo sanno tutti che i prezzi di una volta erano esagerati e che ora un televisore medio non costa certo quanto 3 stipendi, che era il prezzo di un TV negli anni 60 del secolo scorso.

Considerazione finale.

Poveri bambini del dopoguerra, a quanti gelati dovevano rinunciare per leggere una storia di Tex (per non parlare di tutte le altre rinunce).

Riteniamoci fortunati, Tex per noi è quasi regalato! :P

 

Un ragionamento sbagliato posta, correttamente e logicamente, a conclusioni farlocche.

 

Quindi, se si cerca una conclusione farlocca, basta fare il ragionamento sbagliato... "giusto", quello che dà il risultato che si vuole. Non importa quanto sia insensato il comparare qualcosa che leggi da solo in casa con qualcosa che mangi quando esci con gli amici. Seguendo questo metodo, possiamo paragonare i fumetti al prezzo dei televisore (cioè un oggetto che compri una volta ogni tot anni) e ricavare che adesso costano un casino (oggi, un televisore come quello che una volta costava uno stipendio mensile da impiegato, costa come 10 albi di Tex. O meglio, per comprare dieci albi di Tex spendi come per comprarti un televisore. Nel 1948 dieci strisce costavano come un televisore?

 

Anche il confrontare i dati del 1948 (quanto era appena finita la guerra, la carta costava un casino e ci si era inventati il formato a striscia per risparmiarla) e Tex VENDEVA MOLTO MENO DI ADESSO (il vero boom non è iniziato che negli anni 60, quando per la prima volta una buona percentuale di bambini ha proseguito a leggere i fumetti anche da adulti, cosa quasi impensabile prima, negli anni 40 i fumetti non vendevano mica poi tanto...)

 

Un confronto sensato invece è quello già fatto prima (ma solo per il prezzo di un singolo albo) fra il prezzo dei fumetti e le paghe.  Io ho un dato: nell'estate del 1984, per contribuire a pagarmi gli studi all'università, mi ero trovato un lavoro stagionale, in uno zuccherificio. La mia busta paga mensile era, netta, di 1.270.000 lire (era una buona paga, e infatti tantissimi se non erano figli di ricchi facevano lavori stagionali... oggi danno una miseria e poi dicono che "i giovani non hanno più voglia di lavorare"...   bah!). Tex nell'estate del 1984 costava 1.000 lire. Quindi la mia paga corrispondeva a 1270 Tex.

 

Quindi, se oggi Tex costa 3,90 Euro, uno stagionale dovrebbe guadagnare...  5.000 Euro al mese?

 

Se facciamo il conto della spesa mensile media (13,33 euro) uno stagionale dovrebbe guadagnare...  17.000 Euro al mese?

 

Possiamo raccontarci tutte le fregnacce che vogliamo, paragonando i fumetti alla liquirizia, alle carrube, ai gelsomini, per nasconderci la verità, che i fumetti oggi costano, in rapporto alle paghe, molto più che negli anni 80. Ma non cambia il risultato finale: che io, studente che lavorava solo pochi  mesi d'estate, e che aveva una vista sociale relativamente normale per l'epoca (discoteca due volte alla settimana, cinema, benzina per la mia auto di proprietà, pizzeria, etc.) potevo comunque permettermi di comprare regolarmente non solo quasi tutte le serie regolari Bonelli (credo che all'epoca saltassi giusto il piccolo ranger...), ma quasi tutte le riviste "d'autore" e un sacco di altri fumetti.

 

Oggi, per comprare la quantità di fumetti che compravo io allora, non basterebbe probabilmente quello che guadagna uno stagionale. All'epoca era una spesa quasi trascurabile.

 

Ma anche il paragone con gli stipendi, anche se fa capire QUANTO i fumetti siano passati da "passatempo popolare ed economico" a "costoso hobby per appassionati", non dice tutto. Non spiega per esempio perchè i giovani non li comprino più, invece magari di comprarne "solo" di meno.

 

La concorrenza per i fumetti non è la Pizza. Solo un folle (o uno che cerca di fare ragionamenti sbagliati per giungere a conclusioni farlocche, come temo faccia chi scrive i comunicati Bonelli) potrebbe pensare che qualcuno, quando gli amici e la ragazza escono per andare in pizzeria, possa dire "mmm... no, sto a casa stasera, che domani esce Tex, Mario puoi accompagnare tu la mia fidanzata in pizzeria e poi a casa?".

 

Il fumetto è una forma di INTRATTENIMENTO e come tale, se la gioca nel mercato dell'intrattenimento. La sua concorrenza non è la pizza. La sua vera concorrenza ormai è la TV, internet, Netflix, i videogiochi, etc.

 

Un abbonamento base a Netflix costa 7,99 Euro al mese. Cosa hai in cambio? Oh, una roba da niente...  1400 serie TV ciascuna composta da più stagioni ciascuna dei quali composta da più episodi) e 2600 film

 

E Tex? Seguire Tex COSTA QUASI IL DOPPIO, se vuoi tutti gli inediti. Il doppio rispetto a 1400 serie TV e 2600 film...

 

Capite quanto sia FOLLE continuare a dire "oh, i fumetti costano ancora pochissimo, comprateli perchè costano davvero poco, meno di una pizza?" È come aprire una fabbrica di elettrodomestici a Roma, venderli al doppio del leader di mercato, e come pubblicità dire "confrontate i nostri prezzi con quelli dei cinesi!  Siamo sicuri che vedrete quanto siamo convenienti"...

 

Ma temo che non solo il fandom italiano, ma purtroppo pure molti autori, vivano ormai in una "bolla" tutta loro, senza più contatti con questo mercato (tempo fa sentivo un autore Bonelli vantarsi di non guardare mai le nuove serie TV americane, tipo Trono di Spade, Breaking Bad, etc, e non capiva come mai la gente potesse preferirle rispetto ad un fumetto. Senza averle viste. Questo non è nemmeno nascondere la testa sotto la sabbia, e proprio seppellirsi completamente lasciando fuori solo il retro dei pantaloni per parcheggiare le biciclette...)

 

La soluzione? A vedere le mosse degli editori italiani, pare che sia "dimezzano i lettori? E noi raddoppiamo i prezzi! Dimezzano ancora? E noi raddoppiamo le uscite! Tanto i nostri fumetti costano ancora pochissimo, basta che i nostri lettori tengano un giorno in garage il Ferrari ed escano con l'Audi e con il risparmio di benzina si pagano i fumetti..."

 

I fumetti non costano più poco, e non costeranno mai più poco (a parte quelli online, che hanno problemi diversi, soprattutto il riuscire a farsi pagare...), è inutile cercare di venderli ancora come prodotto "che costa poco", poi è ovvio che i nuovi potenziali lettori ti schifano...

 

Soluzioni? E le chiedete a me? Sono un lettore come gli altri, mica Archimede Pitagorico! :lol:

 

Però, a livello personale, posso dire cosa spinge ME a leggere (e comprare) ancora Tex.  Il fatto che non lo trovo da nessuna altra parte. Quel tipo di avventure, con quei personaggi, con quei disegni e quelle storie, non le trovo su netflix, non le trovo online (anche per questo trovo che il fatto che il fumetto si sia buttato a pesce sul "linguaggio cinematografico" da Ken Parker in poi una cantonata pazzesca: invece di valorizzare quello che ti rende unico, imiti qualcuno che costa mille volte meno di te? Aveva senso negli anni 70 quando davano 2 film alla settimana in TV e il cinema costava molto più dei fumetti...)

 

Per questo, compro anche il nuovo Tex Willer, pago e sono contentissimo.

 

Altre serie Bonelli... le compravo, pagavo, e non le riconoscevo. Erano diventate "generiche" senza più le cose che mi avevano fatto appassionare. Quindi le ho mollate. Chissenefrega se costano più o meno di una pizza, se quel tempo lo passo meglio a guardarmi un film?

 

Ed è questo il motivo, mi sono reso conto, perchè per me la collana di cartonati formato francese è stata una grossa delusione. Prima, avrei detto che era una buona idea. Avevo grandi aspettative. Ma i risultati per me sono stati molto deludenti. Con così poche pagine, con una narrazione così diversa, le storie non avevano più la "forma" di storie di Tex. Alla fine, in gran parte erano avventure western generiche. Anche se ci mettevi un altro al posto di Tex non cambiava molto. A quel punto mi compro un Blueberry, che nella collana della Gazzetta costa meno e ha un disegnatore abbastanza bravo...  :lol:

 

Sempre personalmente, non mi piace quando mi vendono un prodotto inferiore ad un prezzo maggiorato. Per questo odio il Color e sono ogni volta indeciso sul mollarlo definitivamente o no (farmi pagare di più per storie sverniciate, bah...) e non mi piace per nulla la proliferazione di testate (farmi pare salate trecento pagine di Tex di Cossu? Grazie, eh, non è manco la spesa, è poi il doversele pure leggere quelle trecento pagine...)

 

Cosa dovrebbe fare la Bonelli per tenermi come lettore? Quello che ha fatto con Tex Willer (anche 64 pagine vanno bene, se di quella qualità, e senza farmi pagare assurde sverniciate di pessimi colori), cioè puntate sulla qualità (sì, lo so, più facile dirlo che farlo, immagino che tutti gli autori siano sicurissimi che quello che fanno è di qualità...) e non sulla quantità (perchè dovrei comprarmi un maxi Zagor di Cassaro? Perchè secondo te "costa meno di una pizza?"), o peggio ancora, su squallide speculazioni  o sul presunto effetto "nobilitante" di copertine cartonate in edizioni di lusso per roba che già non si vede in edicola (il lusso va bene per contenuti che lo meritano, tipo il Texone di Villa, altrimenti è come dare rossetto e fondotinta ad un maiale, comunque non diventa una bella ragazza...)

 

E invece, la mia impressione, almeno da fuori, è che la Bonelli stia puntando decisamente sulla quantità, e abbia smesso di limitare i prezzi, (tanto "i fumetti costano poco..."). Perdendomi come lettore (come dicevo, attualmente di regolare prendo solo i Tex, anche se alla fine fra special miniserie e albi una tantum continuo a comprarne parecchi. Ma sempre meno, anno dopo anno)

 

 

 

 

 

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4 ore fa, Diablero dice:

Un ragionamento sbagliato posta, correttamente e logicamente, a conclusioni farlocche.

 

Un ragionamento sbagliato non è mai corretto e logico, mi pare evidente.

Per essere corretto e logico ma portare a conclusioni farlocche deve necessariamente partire da presupposti sbagliati.

Non vedo, nelle mie elucubrazioni, nessun presupposto sbagliato.

Inoltre forse ho peccato in scarsa chiarezza, visto che non hai capito.

Non ho paragonato gli albi di Tex né ai gelati, né ai televisori, che sono ovviamente prodotti diversissimi.

Se avessi detto soltanto: "il prezzo di una striscia di Tex corrisponde a 3 euro di oggi", forse qualcuno poteva chiedersi "ma dove l'hai presa questa cifra?"

Il paragone con i gelati aveva l'unico scopo di arrivare ad una spiegazione razionale.

Va da sé che Tex non è un gelato.

La carta costava allora più di oggi?

Questa è una giustificazione che però non toglie nulla alla logica dei miei ragionamenti e che semmai la conferma.

E i televisori che c'entrano?

Con Tex nulla (e neanche con i gelati) ma che dimostrano chiarissimamente che a volte non si possono confrontare i prezzi di una volta con quelli di adesso.

Poiché ho ammesso, in questo modo, che non ha molto senso paragonare prezzi a distanza di più di 70 anni, non capisco lo scopo demolitore della tua elucubrazione.

Che sia assurdo il prezzo di Tex a 30 euro è più che evidente.

Ma è anche vero che in altre nazioni i fumetti costano di più che in Italia, dove sono ancora abbastanza bassi.

Vedere poi il Texone aumentare di un euro due volte consecutive non giova certo all'idea che in fondo i fumetti qui costano ancora poco.

Tex ha diminuito la sua tiratura negli ultimi anni?

Non è vero; sono i fumetti ad aver diminuito la tiratura.

Tex ha retto meglio di tutti gli altri ed è ancora in buona salute.

Non è una novità che oggi i giovani hanno altri interessi e non mi stupirei se si scoprisse che l'età media di un lettore di Tex è vicina ai 60 anni.

Ma naturalmente tutti hanno il diritto da dissentire educatamente da quello che penso.

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Diablero hai detto molte cose sensate, ma su alcune cose hai tratto delle conclusioni ragionando da lettore e non da editore. L'editore deve stare attento a una semplice equazione ossia che i ricavi devono essere maggiori dei costi sennò va a gambe all'aria e con lui tutte le persone che ci lavorano. La fai semplice che ti compri un Blueberry peccato che quello è una semplice ristampa, non un inedito, i costi iniziali sono già stati ammortizzati, in percentuale stai pagando molto di più un Blueberry che un cartonato di tex anche se lo paghi qualche euro in meno. Inutile anche fare i paragoni con il prezzo dei fumetti anni 70 e 80. Quando Tex vendeva 700.000 copie si poteva permettere di guadagnare di meno per ogni copia visto che il guadagno veniva moltiplicato per 700.000 copie.

E comunque i ragazzi non leggono i fumetti perché costano troppo ma perché preferiscono altri intrattenimenti. Ai miei tempi o leggevo fumetti o uscivo a giocare con gli amici, e per inciso leggevo i fumetti quando non potevo uscire perché pioveva o perché era tardi. Ma oggi fra Playstation smartphone ecc.vuoi che leggano i fumetti? 

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Lo so, ma ci sta una grande differenza fra qualcuno e tutti. Negli anni settanta un bambino o un ragazzo che non leggeva fumetti era una mosca bianca oggi è vero il contrario.

Bisogna rendersi conto che i gusti dei ragazzi di oggi sono cambiati. Sono attratti da altre forme di intrattenimento più immediate.

D'altronde il discorso non vale solo per i fumetti.

Negli anni settanta quanti ragazzi facevano:

 

La raccolta di francobolli

 

La collezione di monete

 

Collezionava cartoline o altro

 

Acquistavano dischi e in seguito cd

 

Giocavano con i soldatini

 

Si dilettavano con il modellismo di aerei, navi o carri armati

 

Giocavano con  i trenini

 

Sono tutte forme di gioco/intrattenimento che sono scomparsi (per quanto riguarda la musica continua ma il mercato si è fortemente ridotto perché buona parte della musica viene "scaricata")

 

Anche qui pensate sia una discorso di prezzi, di miopia degli editori, di autori non più bravi come quelli di una volta e via discorrendo. Bisogna rendersi conto che per certe forme di intrattenimento, fumetti compresi, la più grossa fetta di mercato costituita dai ragazzi è quasi scomparsa del tutto.

 

 

 

 

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West10 è quello che la vede più giusta, IMHO.

 

 

Anche Letizia.

 

I ragionamenti sempre intelligenti di Diablero perdono di vista il contesto, questa volta.

 

 

Modificato da borden
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non ha senso lamentarsi dei prezzi

ieri ne ho parlato a un mio amico , che non legge fumetti bonelli, e si e' sorpreso che i tex costassero cosi' poco

lui ogni tanto compra dei manga e quelli sono venti euro l' uno

 

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In assoluto, per il prodotto che ti vendono (parte letteraria, parte artistica) il costo dei fumetti Bonelli è bassissimo.

Per le tasche di molti lettori, comunque resta un problema.

La soluzione potrebbe essere rappresentata dalla variazione dei fumetti verso una tipologia alla "francese". Ma non so se editori (minori ricavi) e soprattutto lettori (maggiori esborsi) sarebbero preparati per questa nuova strategia......

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4 hours ago, Grande Tex said:

non ha senso lamentarsi dei prezzi

ieri ne ho parlato a un mio amico , che non legge fumetti bonelli, e si e' sorpreso che i tex costassero cosi' poco

lui ogni tanto compra dei manga e quelli sono venti euro l' uno

 

 E infatti, i manga da venti euro l'uno vengono comprati da meno di mille persone, non da quasi duecentomila...  :rolleyes:

 

Se vuoi che anche Tex venga letto da meno di mille persone, basta seguire quella strada...

 

Anche il "modello francese", bisogna far notare una cosa: si basa sull'equivalente francese del Reddito di Cittadinanza. Cioè, la maggior parte dei fumettisti NON potrebbe campare facendo fumetti, quindi o lo fa come secondo (o terzo) lavoro, o ha bisogno dell'aiuto per i poveri...  (effettivamente, adesso che c'è anche da noi, potrebbe essere un aiuto per questo tipo di editoria. Prima non era ad armi pari, da decenni un fumettista francese fra una pubblicazione e l'altra non rischiava di fare la fame, mentre da noi se non avevano un altro lavoro o non volevano stare con i genitori o farsi mantenere dalla moglie, nessuno poteva campare facendo quel tipo di fumetti tranne 3-4 fenomeni...

 

(Il "modello francese" si basa soprattutto sul pagare gli autori a percentuale, per quello l'editore può permettersi di pubblicare tanti albi, se non vendono, quello che rischia di più è l'autore. Questo, oltre ovviamente ad avere molti, molti, molti più acquirenti di quei libri di noi, in Italia tipicamente un cartonato vende meno di 300 copie, quelli Bonelli probabilmente di più per il nome della casa editrice e il traino delle serie da edicola, ma non so quanto durerebbe questo traino senza le serie da edicola...)

Nel caso italiano, il problema non sarebbe dunque solo quello di sopravvivere durante la realizzazione di un albo fino a che non ti arrivano le royalties, sarebbe anche quello che con i ricavati di un albo un autore non ci campa nemmeno fino ad iniziare il volume successivo..

 

On 3/4/2020 at 8:35 AM, West10 said:

Lo so, ma ci sta una grande differenza fra qualcuno e tutti. Negli anni settanta un bambino o un ragazzo che non leggeva fumetti era una mosca bianca oggi è vero il contrario.

Bisogna rendersi conto che i gusti dei ragazzi di oggi sono cambiati. Sono attratti da altre forme di intrattenimento più immediate.

D'altronde il discorso non vale solo per i fumetti. 

 

Ma io non stavo parlando di "nuovi lettori",  se parlo di "finire lo spazio" e "costo del mantenere completa una collezione di Tex" è ovvio che parlo di vecchi lettori.

 

E Tex è in una posizione abbastanza unica al riguardo: più di ogni altra testata, non ha tanto il problema di trovare lettori nuovi (per me molti li trova semplicemente per il traino dei vecchi lettori che iniziano alla lettura figli e nipoti), quanto quello di conservare un numero di lettori già abnorme, eccezionale, unico, e non più ottenibile da nessuno.

 

Il problema è che non so se la nuova Bonelli vede questo numero di lettori come un patrimonio da tutelare o una mucca da spremere... (un po' tutti e due probabilmente visto che a decidere sono tanti, con idee immagino diverse...)

 

Ma, alla fine, perchè un lettore che ha comprato Tex per quarant'anni dovrebbe smettere?  A parte quelli che ad un certo punto semplicemente muoiono di vecchiaia, che spero non siano tantissimi, chi compra una serie per anni smette per una combinazione di questi fattori:

1) si è stufato lui (ma questo accade di solito dopo pochi anni, non dopo quarant'anni...)

2) Il fumetto è cambiato e non lo riconosce più (questa personalmente è la motivazione più frequente per me, anche perchè il 99,99% delle volte diventano blandi e generici)

3) Costa troppo

4) Non ha spazio dove tenerli (e questa sta ultimamente diventano un fattore sempre più importante anche per me)

 

Agiscono in combinazione, ovvio che il prezzo conta più o meno in base a quanti ti piace il fumetto (per il texone di Villa ho pagato senza problemi 30 euro, per il Maxi di Mignacco e Cossu sono stato indeciso per una cifra molto minore), ma è ovvio che più aumenti il prezzo, più aumenti il numero di volumi da sistemare in libreria, più fai fare storie ad autori meno adatti, più fai "pressione" agli attuali acquirenti perché smettano.

 

Nessuno smette per problemi di spazio? Chiedilo a Virgin (e io ne conosco tanti, fuori dal forum, che hanno smesso per quello). Nessuno qui smette per i soldi? Ma qui siamo fra gente che pensa che Tex è tanto "importante" da dedicargli tempo a scrivere in un forum, ovvio che non siamo rappresentativi. Quello che smette per la spesa è quella parte che già adesso è lì lì indecisa.

 

Un dato per me è MOLTO preoccupante da questo punto di vista: circa metà degli acquirenti, credo (in base alle cifre che giravano tempo fa, non conosco quelle attuali) compra SOLO LA SERIE REGOLARE.  Non compra nemmeno il Texone. Non compra la serie Tex Willer, nonostante la sua qualità.

 

Perchè lasciano lì quei Tex in edicola? Forse non hanno abbastanza soldi per seguire tutte le serie e hanno deciso di limitarsi a quella regolare. Forse non hanno abbastanza spazio per tutta quella carta. Forse leggere altre storie di Tex non gli interessa proprio, e stanno solo mantenendo completa una vecchia collezione che hanno iniziato da bambini. Forse non li leggono nemmeno più. Probabilmente è una combinazione di diversi di questi fattori.

 

Non è rischioso andare a "spremere" di più lettori in bilico come questi? E sono davvero tanti, di sicuro molti più di quelli che il maxi se lo comprano...

 

Riguardo invece ai giovani, quello è un problema più complesso che riguarda tutta l'editoria e non solo  fumettistica, anche se comunque è sempre un problema di concorrenza. Dicono che i giovani oggi non leggono? I giovani oggi leggono MOLTO PIÙ DI NOI, io fra un Tex e l'altro non avevo niente da leggere, mi rileggevo ossessivamente i vecchi, i libri che avevo in casa li avrò riletti venti volte, per leggere qualcosa mi leggevo le istruzioni della lavatrice e quando arrivava il libro di lettura della scuola me lo finivo prima ancora che iniziassero le lezioni...  ma appunto per questi problemi a trovare materiale da leggere, io, così come quasi tutti gli altri - quelli non nati in una casa con già migliaia di libri - alla fine di MATERIALE NUOVO non leggevo poi tanto ogni mese.

 

Oggi i giovani li trovi con il naso incollato allo smartphone tutto il giorno. A fare cosa? A LEGGERE. (e a vedersi video o film che è comunque fiction, e fa parte della concorrenza)

 

Se i "giovani" non comprano più i fumetti, non è per una maledizione della Dea Kalì o perchè sono cambiati geneticamente. È perchè, nel mercato attuale dell'intrattenimento, trovano film e telefilm a MIGLIAIA gratis, e roba da leggere infinita. È comunque sempre un problema di prezzi e facilità d'accesso.

Modificato da Diablero
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59 minuti fa, Diablero dice:

 Questo, oltre ovviamente ad avere molti, molti, molti più acquirenti di quei libri di noi, in Italia tipicamente un cartonato vende meno di 300 copie, quelli Bonelli probabilmente di più per il nome della casa editrice e il traino delle serie da edicola, ma non so quanto durerebbe questo traino senza le serie da edicola...)

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Un dato per me è MOLTO preoccupante da questo punto di vista: circa metà degli acquirenti, credo (in base alle cifre che giravano tempo fa, non conosco quelle attuali) compra SOLO LA SERIE REGOLARE.  Non compra nemmeno il Texone. Non compra la serie Tex Willer, nonostante la sua qualità.

 

Perchè lasciano lì quei Tex in edicola?

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Cita

Oggi i giovani li trovi con il naso incollato allo smartphone tutto il giorno. A fare cosa? A LEGGERE. (e a vedersi video o film che è comunque fiction, e fa parte della concorrenza)

 

Se i "giovani" non comprano più i fumetti, non è per una maledizione della Dea Kalì o perchè sono cambiati geneticamente. È perchè, nel mercato attuale dell'intrattenimento, trovano film e telefilm a MIGLIAIA gratis, e roba da leggere infinita. È comunque sempre un problema di prezzi e facilità d'accesso.

 

Vorrei capire bene tre punti (che ho lasciato sopra cancellando il resto, per focalizzarli) che onestamente mi hanno lasciato parecchio perplesso:

 

Punto primo: 300 è un refuso, o pensi veramente che autori come Manara tanto per citare un esempio vendono solo una cifra così misera di cartonati? Credi che la Mondadori si scomoderebbe per cifre di vendita così basse? 

 

Punto secondo, mi sembri che ragioni da persona al cui centro dell'universo mette Tex. Non so tu ma guarda che buona parte dei lettori di Tex non sono Texmaniaci, (nel senso buono del termine) non frequentano forum, non si fanno tutte le domande che circolano qui, acquistano semplicemente un fumetto per passare un'ora di svago al mese e gli basta. I più comprano altri fumetti e/o altri libri e non sentono la necessità di avere tutto di Tex. Semplicemente preferiscono comprare altro.

 

Punto terzo: due sono le cose o stai scherzando o non hai figli e non sai proprio quel che fanno i giovani oggi. Io posso parlare per esperienza diretta, ho due figli, li ho visti crescere, sono ancora in età scolastica anche se hanno lasciato da un pezzo le scuole primarie. Vedo quel che fanno loro, che hanno due genitori che leggono e li hanno indirizzati nell'amore verso la lettura, vedo quel che fanno alcuni loro compagni che hanno genitori simili a me e mia moglie, e vedo quello che fanno gli altri compagni che hanno genitori che non leggono ne fumetti ne libri. I giovani d'oggi non leggono non perché hanno problemi di soldi… di soldi  ne circolano molti di più di quando ero giovane io. I più non leggono perché non gli interessa attratti dalle altre forme di intrattenimento, il resto, come ad esempio i miei figli, e sono una minoranza sparuta, legge ma lo fanno dopo che si sono divertiti con smartphone, playstation e tutto il resto.

C'è differenza fra utilizzare lo smartphone per vedere un film o leggere un libro/fumetto seppur "a gratis". Sicuramente vedono  film e serie tv sugli smartphone o sui tablet ma non leggono libri o fumetti. Questa è la realtà, questi sono fatti! Evitiamo di voler riportare tutto a quel che è il proprio pensiero e basiamoci sui dati certi!

Modificato da West10
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2 minutes ago, West10 said:

Punto primo: 300 è un refuso, o pensi veramente che autori come Manara tanto per citare un esempio vendono solo una cifra così misera di cartonati? Credi che la Mondadori si scomoderebbe per cifre di vendita così basse?  

 

Manara è una di quelle pochissime eccezioni, che si contano sulle dita di una mano, che vende molto anche in Italia

 

Tanto per fare un'altro esempio, un autore come Vittorio Giardino (che comunque è uno di quelli che vende più di 300 copie, che ti ho citato come cifra "tipica" per il settore, non certo come massimo per i best sellers) non trovava editori italiani. Gli dicevano di farsi pubblicare prima in Francia, poi loro compravano i diritti (spendendo molto meno). 

 

La cifra di 300 copie me l'ha data direttamente un editore di cartonati, tempo fa, sconsolato per le scarse vendite di materiale che in Francia vendeva molto di più...

 

O, per guardare le cose da un altro punto di vista, ti quoto un post su Facebook di Cantarelli di qualche tempo fa:

a scanso di equivoci, ricordo che dei quasi 80 mila libri pubblicati dai quasi 5 mila editori italiani nel 2018... solo il 3% ha venduto più di cento copie e ben il 30% ne ha vendute meno di dieci: sì, avete letto bene! Tanto per capirci...

 

I giornali fanno titoloni sulle 100.000 copie a volume di Zerocalcare, ma è Zerocalcare che è un vero e proprio fenomeno editoriale, le cifre di vendita tipiche sono molto più basse (ovvio che anche qui Tex fa storia a sè, e in generale tutti i volumi Bonelli immagino vendano di più... per il traino della serie da edicola. Se togli il traino delle serie da edicola, che succede?)

 

12 minutes ago, West10 said:

Punto secondo, mi sembri che ragioni da persona al cui centro dell'universo mette Tex. Non so tu ma guarda che buona parte dei lettori di Tex non sono Texmaniaci, (nel senso buono del termine) non frequentano forum, non si fanno tutte le domande che circolano qui, acquistano semplicemente un fumetto per passare un'ora di svago al mese e gli basta. I più comprano altri fumetti e/o altri libri e non sentono la necessità di avere tutto di Tex. Semplicemente preferiscono comprare altro. 

 

Questa è una impressione tua su quello che penso che ha alcuna base nella realtà (anzi, SONO IO quello che ti sta ripetendo da mò, che Tex vive in un mercato di cui fanno parte altri tipi di svago, e che noi non siamo rappresentativi del tipico lettore di Tex), quindi al massimo ti posso rispondere di leggere meglio e con più attenzione i miei post, perchè mi pare che li leggi a rovescio.

 

Su quello che fanno i tuoi figli, infine, non metto bocca, ma vorrei sottolineare che tu stesso dici che passano tutto il tempo sullo smartphone a consumare fiction. Sei tu che la consideri, a priori, una cosa che non ha nulla a che fare con il fumetto. Mentre invece è lo stesso identico bisogno di intrattenimento, storie, narrazioni che per noi era soddisfatto dal fumetto. Sono assolutamente cose in concorrenza, non è una mutazione genetica, i tuoi figli non sono (almeno credo) una razza aliena con bisogni alieni completamente diversi da quelli che avevamo noi.  Il fumetto non viene rifiutato perchè brutto, sporco, cattivo, vecchio o altri, ma semplicemente perchè non è più concorrenziale.

 

 

 

 

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Mauro, quando mio padre nella Napoli del dopoguerra non aveva i soldi per mangiare, lui e altri bambini andavano nelle pizzerie a mangiare il "cornicione" che, di solito, i signori non mangiavano, lasciandolo nel piatto per loro. Forse per questo la Margherita napoletana, per tradizione, deve essere più nutriente. Non credo gommosa,  ma di certo non è sottile come le pizze di altre regioni. Ma i gusti sono gusti.

 

Tornando al prezzo dei Texoni. Beh, è una testata "particolare", nel senso che tutti i giganti sono scomparsi dalle edicole, anche quello di Dylan, perché non garantivano lauti guadagni dal punto di vista editoriale. Gli aumenti non piacciono a nessuno, ma si vede che i costi aumentano per queste collane e se vogliamo leggere volumi simili bisogna adeguare il portafoglio. Il Texone è l'equivalente di due Tex e qualche pagina... aggiungiamoci il formato più grande, i vari redazionali interni ed ecco che penso sia un prezzo congruo. Insomma, non mi lamenterei. Discorso diverso sull'anteprima a Lucca. Lì pure a me non è piaciuta sta cosa. Il Texone doveva uscire PRIMA nelle edicole. Ma qui non c'entra il Bos, ma i caporioni dei piani alti... è andata così, amen.

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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, Ulzana dice:

si vede che i costi aumentano per queste collane e se vogliamo leggere volumi simili bisogna adeguare il portafoglio. Il Texone è l'equivalente di due Tex e qualche pagina... aggiungiamoci il formato più grande, i vari redazionali interni ed ecco che penso sia un prezzo congruo. Insomma, non mi lamenterei. 

Per me, se avessero mantenuto il prezzo di due anni fa, togliendo i  redazionali ( che, come dici, fanno aumentare il prezzo:() sarei stato molto, molto più contento.

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Diablero a me sembra che sei proprio tu quello  leggi a rovescio e cambi il senso delle parole.  Io ho parlato di tutti i giovani (i miei e quelli che frequento perché sono amici dei miei figli e ni confronto con ciò che succede ai figli dei colleghi) esperienze dirette quindi non pensieri campati in aria.  Tu a che titolo parli, quale esperienza diretta puoi portare? Di che cosa parli quando insisti che i fumetti non sono economicamente concorrenziali, l'hai detto prima e lo ripeti, ma mi spieghi come fanno ad essere non concorrenziali economicamente? I giovani di oggi si riescono a far comprare smartphone da 200 a 600 euro cambiando modello in continuazione, hanno tutti l'abbonamento mensile con giga a palate, si comprano giochi per la Xbox da centinaia di euro e non riuscirebbero a farsi dare 10 euro al mese per tex ma trovano i soldi per avere l'abbonamento mensile a sky? Ma di cosa parli?

Non leggono Tex perché la maggior parte non sono più interessati ai fumetti!

Prova a chiedere in Italia quanti ragazzi sono stati al cinema a vedersi 300 anni fa quando è uscito. In bel po'. Vedi quanti hanno deciso di leggersi il fumetto o se lo erano già letto...

Mi sembra che invece di basarti sui fatti vuoi per forza che la realtà sia quel che è il tuo pensiero. Inutile discutere con te.

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West10, a seguirti passo passo per spiegare "non ho detto questo, non ho detto quello, non intendevo questo, etc" ci divento matto, ho l'impressione che stai rispondendo senza manco leggere quello che scrivo, e quindi ci stiamo perdendo in mille rivoli perdendo completamente il senso della discussione.

 

Torniamo al punto.

 

Il punto originale che ho fatto, da cui sei partito per la tua deriva è:  i fumetti (Tex compreso) fanno parte del mercato dell'intrattenimento, e se la devono giocare con netflix, con gli smarphone, con le serie TV in streaming, NON CON LE PIZZE!!!!

 

Dimmi, i tuoi figli, i loro amici, gli amici degli amici, e i milioni di giovani a nome di cui parli (mentre io evidentemente non ho più contatti con i giovani dal 1633...) passano tutta la giornata sullo smartphone...  o a mangiare pizze?

 

(e no, non mi interessa capire come è possibile che dal mio discorso "se la devono giocare contro gli smartphone"  sei arrivato a pensare che secondo me non esistono gli smartphone...)

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Diablero francamente e con tutto il rispetto mi sono stancato di parlare co  chi è abituato a voler avere ragione a tutti i costi senza portare a supporto dati di fatto. Io sono abituato a parlare basandomi su dati reali, il resto è fuffa.

Mi spiace dirlo ma per più di 2 anni ho non frequentato il forum entrando solo qualche volta per pochi minuti, mi rendo conto che non mi sono perso niente, le solite sterili discussioni in cui alcuni pensano di avere il dono di sapere tutto senza portare a supporto dei loro ragionamenti uno straccio di prova.

A quanto pare l'Italia è  piena di editori che non sanno fare il loro mestiere, meno male che ci siete  oi qui nel forum illuminati...

Vabbè buon proseguimento...

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informazione: non si possno paragonare fiction e fumetti

i fumetti non attaccano fra i giovani perche sono una forma di intrattenimento attivo

leggere e' faticoso

guardare fiction non lo e' 

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