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TWF - Tex Willer Forum

Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?


valerio
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Apro io questo topic, visto che se ne parla nel topic sull'albo in edicola.

Ebbene, l'autore di Tex per tanti anni, Claudio Nizzi, dopo aver portato quasi da solo sulle spalle Tex per lungo tempo e avere scritto moltissime storie importanti, è stato accusato da più parti, a volte in maniera anche pittoresca ed esagitata, di aver poi dilapidato la sua credibilità come grande autore in particolare nel suo ultimo centinaio di lavoro (il 500, giacchè nel 600 ha fatto ben poco). Il "declino" di Nizzi ha scatenato critiche biliose e ferocissime.

Ora, a distanza di anni dal ritiro e anche in vista però di un parziale ritorno, direi di rianalizzare la figura di Nizzi serenamente, cercando di non farsi prendere dalla dietrologia, e capire l'effettiva importanza di questa figura per Tex e se necessita o meno di far giustizia del trattamento che gli è stato riservato.

Quindi commenti, ricordi, critiche, lodi, analisi qui su questo topic dedicato.

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Nizzi...l'autore che è stato quello che mi ha fatto innamorare del personaggio Tex...il primo albo letto era "La leggenda della vecchia missione"..

Per tanti anni porta tutto il peso da solo, e se la cava secondo me egregiamente, poi succede qualcosa che lo porta addirittura a non riuscire a scrivere più..una crisi, dovuta a insoddisfazioni personali, l'obbligo di abbandonare un personaggio (Nick Raider) da lui creato, e scomparso prematuramente...stanchezza, e chissà cos' altro.

Per un anno circa non compaiono storie sue, viene sostituito da 3 autori, di cui poi alla fine rimarrà solo Boselli.

A parer mio, la qualità delle storie scende, ma tutto sommato non se la cava male...almeno fino al nr.500. 

Da la in avanti, chi ha amato il primo Nizzi non lo riconosce più, molte di quelle storie sue sono attaccate in modo anche un pò feroce (non senza giusta causa..), finchè arriva al punto di abbandonare Tex.

A breve ritornerà: personalmente sono contento e fiducioso, chi vivrà vedrà....

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Nizzi ha scritto su Tex pagine e storie bellissime, come ad esempio Furia rossa e Fuga da Anderville, che supportate dagli splendidi disegni di Ticci sono due capolavori del fumetto texiano e probabilmente le sue storie migliori su Tex, secondo me. Le ottime prove su Tex di Nizzi non terminano sicuramente qui, detto questo è anche vero che da un certo punto in poi, per i motivi già da te esposti, l'estro di Nizzi su Tex si appanna e molte storie diventano ripetitive, alcune banali. In ogni caso non meritava le critiche feroci cui è stato oggetto specie quando scadevano nel cattivo gusto. Da parte sua anche lui a volte non è stato un angioletto addebitando ad altri, spesso i disegnatori, la non riuscita di certe storie motivandole con il fatto che il tale o tal altro disegnatore non lo aveva supportato abbastanza.

Per quanto riguarda le sue prossime storie penso che la cosa migliore sia aspettare e vedere cosa Nizzi saprà fare. E' sicuramente un profondo conoscitore di Tex, se gli sarà tornata la voglia di scrivere può fare sicuramente bene. L'ultima sua prova, uscita due anni fa se non erro, mi ha sostanzialmente deluso ma probabilmente era una delle ultime scritte controvoglia e rimasta indietro con i tempi di pubblicazione.

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Ho amato i primi lavori di Nizzi ( su tutte "La Congiura", "Furia Rossa", La leggenda della vecchia missione"), scriveva con passione un ottimo Tex, molto simile a quello del grande GLB.

Purtroppo , poi, è arrivato un  calo vistoso con un Tex irriconoscibile ( Documento d'Accusa, I fratelli Donegan. Athabaska Lake, Moctuzuma, La banda dei tre, Fort Sahara, l'orribile storia di Ukasi ...).. e faccio fatica a perdonarlo..

Sotto la cura di Boselli, spero di ritrovare il miglior Nizzi..

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Documento d'accusa e Athabaska lake a me sono piaciuti, pur senza essere capolavori. A me pare che le storie oscene siano una manciata. In una carriera taxiana trentennale mi pare un po poco per criticarlo sanguinosamente.

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">35 minuti fa</span>, laredo dice:

Sotto la cura di Boselli, spero di ritrovare il miglior Nizzi..

 

Questa è una pia illusione. Non ritroverai il Nizzi de "La leggenda della vecchia missione" ma neanche il controverso Nizzi di "La banda dei tre". Quante storie poi Nizzi scriverà è ancora un mistero: per il momento sappiamo di una storia breve e una storia per la regolare che dovrebbe riguardare il ritorno della Tigre Nera. Tutt'altro che un impegno che possa levare il sonno a chi, e sono stati tantissimi negli anni scorsi, che ne chiedevano il ritiro. Ma sono gli stessi che oggi si accaniscono contro Boselli e il fatto si commenta da solo.

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  • Sceriffi

Non credo che ci sia davvero bisogno di riabilitare la figura di Nizzi. La sua parabola su Tex la conosciamo tutti. In breve: autore di bellissime storie, con uno stile in grado di ricalcare da vicino quello di GLB, nel centinaio 300-400; ancora in grado di reggere sulle sue spalle buona parte della produzione texiana, con diverse belle storie ma complessivamente in netto declino, nel centinaio 400-500; stanco e demotivato nel sesto centinaio, dove ci ha lasciato storie davvero brutte.

Il suo più grande merito è stato senza dubbio quello di aver preso sulle sue spalle l'eredità di GLB, e di essersi messo al servizio del personaggio forzando anche il suo stile per avvicinarsi il più possibile a quello di Bonelli. In tutto questo ci ha regalato bellissime avventure, a cui credo tutti i lettori sono più o meno legati.

La sua colpa maggiore è stata secondo me quella di continuare a scrivere Tex anche quando non aveva evidentemente più nulla da dare al personaggio. Probabilmente una colpa non soltanto sua, ma anche di chi ha voluto che restasse a scrivere Tex - dei retroscena però non ne so nulla, quindi inutile parlarne.

 

Personalmente, ricordo con passione le sue storie più belle. La mia preferita è la lunghissima "L'uomo con la frusta", ricordo addirittura perfettamente il momento esatto in cui l'ho letta per la prima volta. A seguire "La leggenda della vecchia missione". Su "Furia rossa", che indaga il passato di uno dei pards prima che arrivasse Boselli con la sua prima apparizione, non c'è nulla da dire: è un capolavoro. "La locanda dei fantasmi" e "La miniera del terrore", che ho sempre considerato storie gemelle, le rileggo sempre volentieri, insieme a "Intrigo a Santa Fe". Per non parlare di "Fuga da Anderville". Insomma, ha scritto storie stupende, che solo per gusto personale ritengo inferiori ai capolavori di Boselli, ma di cui riconosco il grande valore.

 

Allo stesso tempo, ho invece rimosso dalla memoria tutta la sua produzione più recente. Negli ultimi tempi, ma ben prima di iniziare a frequentare i forum, ricordo bene la delusione che provavo nel leggere il suo nome sul tamburino di un nuovo albo appena preso in edicola: sapevo che per almeno due mesi avrei avuto a che fare con una storia che difficilmente mi sarebbe piaciuta. E la delusione era così forte da tenermi lontano, fino ad oggi, da una rilettura di quelle storie, mentre avrò riletto tutti gli albi firmati Boselli dello stesso periodo almeno tre-quattro volte.

 

Cosa non andava in quell'ultimo Nizzi? Se ne sono dette tante. A me, quello che non andava era principalmente la pochezza delle sue sceneggiature: anche quando il soggetto mostrava una certa originalità, la carenza di idee rendeva le storie piatte, banali, senza emozioni. Io non sono uno di quei lettori a cui per essere contento basta che nell'albo ci sia Tex - il "vero" Tex, qualunque cosa significhi - qualche scazzottata, e via. Io voglio essere divertito, voglio leggere delle belle storie, voglio essere sorpreso dagli sceneggiatori. GLB era un maestro in questo: anche le storie più scontate, con soggetti debolissimi, erano impreziosite dalle sue invenzioni che le rendevano una diversa dall'altra, e sapevano sempre sorprendermi. Anche Boselli è molto bravo in questo, anche se in modo diverso. Il Nizzi degli ultimi anni, invece, non ci riusciva più.

Un esempio di cosa intendo quando dico che un autore mi deve sorprendere con la sceneggiatura: se Tex viene messo in difficoltà in qualche modo, io so comunque che riuscirà a cavarsela; lo sceneggiatore deve allora far sì che io mi chieda: "come riuscirà a cavarsela questa volta?", deve incuriosirmi, e poi sorprendermi con qualche trovata originale. Deve trovare sempre nuove situazioni e nuove soluzioni, così la lettura diventa davvero appagante. L'esempio standard che posso portare, invece, riguardo a Nizzi, sono i suoi famosi origlioni: spesso, troppo spesso, la chiave di una sceneggiatura si trovava nella "spiata" di qualche personaggio minore. Un trucco che, se accettabile in qualche circostanza, diventa odioso quando se ne fa ricorso sistematico, come faceva Nizzi (in una sua storia ne ho contati addirittura cinque!); risulta un escamotage facilone con cui lo sceneggiatore privo di idee fa avanzare una storia.

 

Come dicevo, credo che non ci sia da riabilitare la sua figura. Trovo legittimo osannarlo per la prima parte della sua produzione, e altrettanto legittimo criticarlo aspramente (nei limiti di una sana critica, ovviamente) per le sue storie più recenti.

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Non credi che il declino sia anche da attribuire al super lavoro che gli è stato imposto? Scrivere Tex da solo o quasi per decenni è impossibile. E anche GLB dopo decenni in solitaria o quasi declinò piuttosto male. Magari verso il 500 si sarebbe dovuto affidarsi meno a Nizzi e farlo riposare di più...non so.

Io personalmente lo ringrazio sempre per le sue storie meravigliose dei 300 e dei 400. Giudico la gente dal suo periodo migliore, non dal declino.

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, valerio dice:

Documento d'accusa e Athabaska lake a me sono piaciuti, pur senza essere capolavori. A me pare che le storie oscene siano una manciata. In una carriera taxiana trentennale mi pare un po poco per criticarlo sanguinosamente.

Caro Valerio.. in "Documento d'accusa" Tex e i suoi pards assistono impotenti alla fucilazione del povero Santos.. senza che nessuno muova un dito o che abbia il coraggio di abbozzare una difesa o una proposta per evitargli quella fine.
Tutti loro conoscono la verità dei fatti, tutti sono consapevoli di assistere ad una ignobile ingiustizia, eppure....

 

Per non parlare di ciò che non fa prima...Non so proprio come faccia a piacerti questo Tex


.

<span style="color:red;">5 ore fa</span>, ymalpas dice:

 

Questa è una pia illusione. Non ritroverai il Nizzi de "La leggenda della vecchia missione" ma neanche il controverso Nizzi di "La banda dei tre".

A questo punto l'importante è non ritrovare il secondo;)

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, laredo dice:

Caro Valerio.. in "Documento d'accusa" Tex e i suoi pards assistono impotenti alla fucilazione del povero Santos.. senza che nessuno muova un dito o che abbia il coraggio di abbozzare una difesa o una proposta per evitargli quella fine.
Tutti loro conoscono la verità dei fatti, tutti sono consapevoli di assistere ad una ignobile ingiustizia, eppure....

 

Per non parlare di ciò che non fa prima...Non so proprio come faccia a piacerti questo Tex


.Ma sai... è una storia strana, particolare. Diciamo che mi è piaciuto il soggetto e la situazione, a parte l'epilogo. Ma comunque ogni tanto anche un Tex che non ce la fa mi può star bene. Chiaramente deve trattarsi di eccezioni e di situazioni troppo complesse per farcela.

 

Ma sai... è una storia strana, particolare. Diciamo che mi è piaciuto il soggetto e la situazione, a parte l'epilogo. Ma comunque ogni tanto anche un Tex che non ce la fa mi può star bene. Chiaramente deve trattarsi di eccezioni e di situazioni troppo complesse per farcela.

 

Avevo quotato male, scusate.

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<span style="color:red;">12 minuti fa</span>, valerio dice:

 

Ma sai... è una storia strana, particolare. Diciamo che mi è piaciuto il soggetto e la situazione, a parte l'epilogo. Ma comunque ogni tanto anche un Tex che non ce la fa mi può star bene. Chiaramente deve trattarsi di eccezioni e di situazioni troppo complesse per farcela.

 

Avevo quotato male, scusate.

Ok, ci può stare, qualche volta, un Tex impotente davanti agli eventi di una storia (sopratutto se è con S maiuscola), ma il mio eroe dovrebbe lottare come un leone, dalla prima all'ultima pagina, per impedire un tragico evento..

Qui proprio non succede;)

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Fino al 400 un buon autore con qualche picco notevole anche se (imho) troppo manierista. Tra 400 e 500 inizia la caduta con storie che diventano sempre più ripetive e sceneggiature stentate. Dopo una caduta libera che ha prodotto orrori (sempre imho) indicibili ed una marea di storie pessime. Rivalutare Nizzi? Anche no. Vedremo se mi stupirà con questo suo ritorno che di certo non auspicavo. 

 

Modificato da Chinaski89
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Personalmente non devo rivalutare Nizzi perché ritengo che abbia scritto sempre storie di buon livello di Tex: alcuni capolavori, altri da "mestierante". L'inevitabile ripetitività e il declino come sceneggiatore è dovuto al numero incredibile di storie scritte. Il mio autore preferito su Tex dopo il maestro Bonelli.

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A prescindere dal singolo valore delle storie, io di Nizzi apprezzo lo stile narrativo che in qualche modo ha ripreso lo stile di GL Bonelli. Avendo per tanti anni letto esclusivamente su Tex le storie di Bonelli e Nizzi (con l'aggiunta di Nolitta), è come se inconsapevolmente avessi riconosciuto Tex attraverso un codice, il codice Bonelli-Nizzi, che con l'abbandono del primo ha finito con l'identificarsi col codice Nizzi.

Diverso è il caso di chi, avendo iniziato a leggere Tex a partire dagli anni 90, o comunque non avendone mai interrotto la lettura ha un approccio diverso al fumetto e motivi diversi per identificarlo come fumetto di Tex.

Quindi per me la rivalutazione di Nizzi si basa essenzialmente sul fatto che QUELLO stile narrativo mi consente di identificare una storia pubblicata sul Tex come una storia di Tex. Forse col tempo riuscirò a "liberarmi" da questa identificazione così stretta, ma attualmente ne resto ancora condizionato.

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Landi dice:

Personalmente non devo rivalutare Nizzi perché ritengo che abbia scritto sempre storie di buon livello di Tex: alcuni capolavori, altri da "mestierante". L'inevitabile ripetitività e il declino come sceneggiatore è dovuto al numero incredibile di storie scritte. Il mio autore preferito su Tex dopo il maestro Bonelli.

Quoto in toto la posizione di Landi, che corrisponde assolutamente al mio modo di intendere l'enorme lavoro svolto da Claudio sul nostro Tex (compreso le tante storie apparse non con il suo nome, ma con quello di GLB).

 

Mi piacerebbe sapere dai tanti autori di interventi su questo post se hanno letto il libro "Tex secondo Nizzi" di Roberto Guarino apparso nel 2012.

Leggendo le risposte di Nizzi alle diverse domande dell'autore si potrebbero approfondire diversi punti della carriera di Claudio, soprattutto in casa Bonelli.

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E' un libro che ho intenzione di acquistare non appena avrò letto le storie che ancora mi mancano di Nizzi, dato che, se non sbaglio, nel libro c'è una disamina storia per storia, quindi è meglio conoscerle tutte o quasi....

Si, sarebbe bello che chi lo ha letto lo commentasse qui, e analizzasse anche dalle parole di Nizzi stesso, l'excursus dell'autore.

Comunque io sono con chi sostiene Nizzi e lo considera un ottimo autore di Tex, per molti aspetti il più vicino all'originale (GLB), almeno per diversi anni.

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Landi dice:

Personalmente non devo rivalutare Nizzi perché ritengo che abbia scritto sempre storie di buon livello di Tex: alcuni capolavori, altri da "mestierante". L'inevitabile ripetitività e il declino come sceneggiatore è dovuto al numero incredibile di storie scritte. Il mio autore preferito su Tex dopo il maestro Bonelli.

Aspetta un secondo Landi.. se in una storia (come in "Fratello Bianco"), Nizzi  metteva Tex che si slacciava il cinturone, davanti a una mezza calzetta di sceriffo, non è colpa del sovracarico di lavoro..o sbaglio?

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E se in un'altra storia assiste senza muovere un dito al massacro di un intero treno ! E se in mille altre viene salvato da chi doveva salvare, se Kit e Tiger erano diventati due guardiani di vacche, se Carson era un rimbecillito totale ed una palla al piede ecc ecc

 

Tutta colpa del sovraccarico?

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Per me il primo Nizzi non ha bisogno di essere rivalutato: capolavori assoluti come "Furia rossa" parlano da soli.

E secondo me anche nella fase della decadenza qualche bella storia l'ha fatta ("Strada sbarrata", per dire). 

Ma non chiedetemi di "rivalutare" robaccia come "Alto tradimento", il ritorno di Cane Giallo o il Texone di Alessandrini.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">22 ore fa</span>, valerio dice:

Non credi che il declino sia anche da attribuire al super lavoro che gli è stato imposto? Scrivere Tex da solo o quasi per decenni è impossibile. E anche GLB dopo decenni in solitaria o quasi declinò piuttosto male. Magari verso il 500 si sarebbe dovuto affidarsi meno a Nizzi e farlo riposare di più...non so.

 

Certo, ma ciò non toglie che il declino ci sia stato.

 

<span style="color:red;">22 ore fa</span>, valerio dice:

Io personalmente lo ringrazio sempre per le sue storie meravigliose dei 300 e dei 400. Giudico la gente dal suo periodo migliore, non dal declino.

 

L'opera di un autore va giudicata nel suo complesso. Anch'io lo ringrazio per le sue storie meravigliose, ma non per questo devo essere più indulgente verso le sue ultime prove, che non si possono certo "rivalutare" alla luce del Nizzi che fu.

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Una eventuale rivalutazione starebbe nel farsi un giudizio complessivo, e quindi vedere se ha pesato di più "furia rossa" et similia, o se ha pesato di più "Fort Sahara" et similia.

Non potrebbe essere che essendo la parte scadente arrivata per seconda, e quindi essendo più vicina a noi e da tutti molto più vissuta e quindi ricordata, il giudizio complessivo risenta di questo?

D'altra parte capita in tutti i campi dell'arte di serbare un giudizio negativo di un artista sulla base di un rovinosa declino nella seconda parte della carriera.

 

Ad ogni modo sarebbe anche interessante capire se davvero le ultime storie sono così disastrose oppure se il giudizio dell'epoca appare esagerato oppure no.

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Claudio Nizzi è una delle grandi firme del fumetto italiano (non solo per Tex).

Mi dispiace per lui che quando non è stato più nelle condizioni di scrivere

sceneggiature all'altezza della sua fama non si è potuto (o voluto) metterlo

"in panchina" e mettere al suo posto altri scrittori.

In questo modo la sua carriera (e la saga del ranger) ne hanno risentito.

Ora però sarebbe tempo di non rivangare il passato e vedere con serenità

le sue nuove storie. Se non è più in sintonia con il personaggio si vedrà

e ci si comporterà di conseguenza.

Ma prima di dire che una storia è brutta o disegnata male, sarebbe meglio

che prima esca e si possa leggere!

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Secondo il mio modesto parere, il ritorno di NIZZI, ci sorprenderà con delle storie con la "S" maiuscola.

Per me', il suo declino, era legato al fatto che per anni, ha dovuto sfornare storie su storie; dal 1988 al 1992, salvo due storie scritte da BONELLI padre e figlio, ha coperto tutte le uscite del mensile inedito e negli anni successivi fino al suo ritiro, se pur affiancato da altri autori, scriveva pur sempre una media di 6/7 storie all'anno.

Sfido qualsiasi autore, ha trovare sempre soggetti e storie avvincenti, senza inciampare in storie pessime.

 

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