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TWF - Tex Willer Forum

Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?


valerio
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<span style="color:red;">19 ore fa</span>, Chinaski89 dice:

E se in un'altra storia assiste senza muovere un dito al massacro di un intero treno ! E se in mille altre viene salvato da chi doveva salvare, se Kit e Tiger erano diventati due guardiani di vacche, se Carson era un rimbecillito totale ed una palla al piede ecc ecc

 

Tutta colpa del sovraccarico?

Queste non sono questioni di troppo lavoro secondo me.. 

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A questo punto leggendo i vostri post bisogna dividere il discorso in due punti, secondo me.

 

Primo: Nizzi ha scritto storie MERAVIGLIOSE per circa dieci anni. Poi c'è stato un periodo di fase calante, soprattutto nel post 500

Secondo: nessuno è esente da critiche però è innegabile che con Nizzi tantissimi utenti hanno sparato senza pietà, e certe volte rasentando l'offesa personale

 

Io rispetto il lavoro di Nizzi e le storie che non mi sono piaciute non le rileggo. Però Mescalero Station, uscita nel periodo calante, è un'OTTIMA storia, così come Puerta del Diablo (post 500). Rileggetele e troverete azione, avventura e un Tex sempre al centro della storia.

 

 

 

 

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Nizzi è stato il SALVATORE di Tex. Il passaggio di mano tra Bonelli e lui non si è praticamente sentito, tanto l'autore modenese è riuscito ad entrare nel linguaggio e nella psicologia del personaggio. I suoi primi dieci anni sono stati eccellenti, molte sue storie autentici gioielli. Nel giro di pochi anni questo signore ha proposto sulle pagine di Tex sceneggiature come quella de I Delitti del lago ghiacciato, che io considero il suo primo capolavoro, Fuga da Anderville, il suo più grande capolavoro ed uno degli esiti più alti della letteratura texiana e fumettistica, La locanda dei fantasmi, i Cospiratori, più tardi quell'altra storia immensa che è La leggenda della vecchia missione, e poi La Congiura, i Texoni (con Fiamme sull'Arizona e La Grande Rapina su tutti, splendide storie western), l'eccelsa Furia Rossa. Questi titoli parlano per Nizzi, danno la misura di chi e cosa è stato Claudio Nizzi per la testata. Semplicemente un grande. Questo Nizzi non può essere rivalutato, perché la valutazione è già al massimo. Purtroppo però Nizzi è stato anche altro, e faremmo un torto allo stesso autore e al nostro modo di giudicare se tenessimo nascosti i nostri sentimenti per il secondo Nizzi. Pecos ha scritto che, in un certo periodo, quando trovava sul tamburino della storia il nome di Nizzi rimaneva deluso, tanto era consapevole che per qualche mese avrebbe dovuto sorbirsi delle storie che erano minestre riscaldate, se andava bene. Ha descritto perfettamente la sensazione che anch'io provavo in quel periodo: gioia, se l'autore era Boselli, perché quel nome mi ingenerava rosee aspettative; fastidio, noia, se il nome era quello di Nizzi: non mi aspettavo più nulla da lui. Nizzi ha rischiato quindi di essere l'AFFOSSATORE di Tex, perché la china imboccata portava sempre più giù. Non so se per I Fratelli Donegan fosse più colpevole lui ad aver scritto la storia, o la Casa Editrice, che aveva avuto tanto poco rispetto per i suoi lettori nel pubblicare tanta mediocrità. Per le storie post 500, infine, c'è un retroscena che non tutti conoscono, e che l'autore ha confessato per la prima volta in Tex secondo Nizzi, e cioé che proprio da Puerta del Diablo, citata nell'ultimo post da Ulzana, Nizzi si fece aiutare da un ghost writer per i soggetti. La verve dell'ultimo periodo è ascrivibile non solo a lui quindi, ma anche all'aiuto determinante venutogli dall'esterno, di cui Nizzi non aveva mai fatto menzione all'editore, con il quale i rapporti erano già un po' tesi. Quindi, attenti a valutare l'ultima produzione nizziana: le ultime storie non sono solo sue (anche Strada Sbarrata citata da Paco, ad esempio). E' vero che le sceneggiature erano integralmente sue, ma col suo mestiere, una volta avuto un buon soggetto, immagino che non ci volesse tanto ad imbastire storie di buon livello. Fa sensazione, francamente, che Nizzi abbia usato un ghost writer, quando egli stesso si era lamentato di esserlo stato per Bonelli all'inizio della sua avventura texiana. La produzione di Nizzi è vastissima, copre più di venticinque anni, è evidente che, con una carriera così imponente, il giudizio non possa essere univoco. Troppe storie, troppo tempo, troppa fatica. Nizzi io lo ricordo anche per I Fratelli Donegan, purtroppo; ma, fortunatamente, tendo a ricordare di più le cose belle, e allora non posso che ringraziarlo. Per Fuga da Anderville e le sue splendide sorelle.

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Purtroppo anche nel caso del ghost writer i soggetti quando interessanti venivano regolarmente affossati dalle pessime sceneggiature di Nizzi su cui non voglio nemmeno dilungarmi. 

 

Per il resto concordo anche che pre-crisi abbia fatto cose più che buone o saltuariamente eccelse (ma a mio avviso il manierismo era un suo grande difetto anche allora), e anche dopo ne ha azzeccata qualcuna ogni tanto, ma se si va a mettere sulla bilancia le brutte/orride/impubblicabili da un lato e le belle/eccelse dall'altro, le prime pesano molto di più, e non di poco imho 

Modificato da Chinaski89
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A me pare che le belle siano molte di più delle brutte. Quasi tutte quelle dei 300 per esempio e diverse dei 400. Di impubblicabili ce ne saranno 4 o 5 e di bruttarelle assai una decina. Ora, non so quante ne ha scritte in 25 anni ma mi pare invece che la bilancia penda sul positivo

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A me Nizzi non è mai piaciuto, nonostante apprezzassi il suo umorismo, al suo Tex mancava  l'intuito ed era un piccione che si faceva rapire le fanciulle davanti al naso e non riconosceva uno spione manco se lo vedeva col cornetto acustico. E giustamente si faceva uccellare dalle vecchiette e quando parlava di una faccenda segreta lo faceva nel più affollato dei saloon. Ma riconosco che vicino al cupissimo Tex di Boselli e alle sue trame cervellotiche era certamente meglio e più vicino alla tradizione.

Poi chiaramente esistono sempre quelli che preferiscono "così parlo Zaratustra" perché è incomprensibile e pesante a "tre uomini in barca" perché è divertente e fresco, ma costoro sono liberi ma non ci vincolano.

Nizzi è stato un male necessario, oggi lo ritengo da rimpiangere.

Modificato da Wasted Years
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Wasted Years dice:

A me Nizzi non è mai piaciuto, nonostante apprezzassi il suo umorismo, al suo Tex mancava  l'intuito ed era un piccione che si faceva rapire le fanciulle davanti al naso e non riconosceva uno spione manco se lo vedeva col cornetto acustico. E giustamente si faceva uccellare dalle vecchiette e quando parlava di una faccenda segreta lo faceva nel più affollato dei saloon. Ma riconosco che vicino al cupissimo Tex di Boselli e alle sue trame cervellotiche era certamente meglio e più vicino alla tradizione.

Poi chiaramente esistono sempre quelli che preferiscono "così parlo Zaratustra" perché è incomprensibile e pesante a "tre uomini in barca" perché è divertente e fresco, ma costoro sono liberi ma non ci vincolano.

Nizzi è stato un male necessario, oggi lo ritengo da rimpiangere.

 

Indubbiamente gli origlioni sono stati un espediente abusato dall'autore modenese, e in molte delle ultime storie Tex non era Tex, ma credo che nel complesso il tuo giudizio sia estremamente duro. Addirittura un male necessario, da rimpiangere per giunta, quasi a dire che non salvi nulla nemmeno di Boselli. E' evidente, da questo tuo giudizio, che tu apprezzi esclusivamente il Tex del vecchio GLB. Io credo invece di aver apprezzato e di apprezzare Tex, se chi lo scrive scrive belle storie. E non credo sia tutto da buttare, di Nizzi e di Boselli... Alcuni capolavori li hanno scritti anche loro, o mi dirai che Furia Rossa e Fuga da Anderville non lo sono?

 

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Chinaski89 dice:

Purtroppo anche nel caso del ghost writer i soggetti quando interessanti venivano regolarmente affossati dalle pessime sceneggiature di Nizzi su cui non voglio nemmeno dilungarmi. 

 

Per il resto concordo anche che pre-crisi abbia fatto cose più che buone o saltuariamente eccelse (ma a mio avviso il manierismo era un suo grande difetto anche allora), e anche dopo ne ha azzeccata qualcuna ogni tanto, ma se si va a mettere sulla bilancia le brutte/orride/impubblicabili da un lato e le belle/eccelse dall'altro, le prime pesano molto di più, e non di poco imho

 

Opinione, abbastanza dura anche questa, che non condivido affatto. La bilancia per me pende nettamente verso le belle. Gusti.  

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  • Sceriffi

Anche a me, che comunque con Nizzi non sono tenero, certe opinioni sembrano troppo dure. In ogni caso non credo che si possano mettere sulla stessa bilancia il primo Nizzi e l'ultimo Nizzi - due autori davvero diversi. Non riesco a fare un confronto e a dire da che parte pende l'asticella. Preferisco godermi la rilettura delle sue magnifiche storie e lasciare nel dimenticatoio le sue ultime fatiche, un brutto periodo che ci siamo lasciati alle spalle.

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Dal punto di vista del lettore habitué NIzzi è stato una sicurezza. Il dopo GLB poteva rappresentare la punta dell'iceberg verso una disaffezione generale dei lettori, invece grazie a lui, per circa dieci anni, il nostro Tex si è mantenuto su livelli dignitosissimi. D'Antonio, Berardi e lo stesso Nolitta per vari motivi hanno rinunciato a entrare in pianta stabile nella serie, invece Nizzi si è sobbarcato un lavoro che avrebbe fatto tremare i polsi a tanti. Un autore che ha scritto riduzioni a fumetti di romanzi classici della letteratura, centinaia di storie per Il Giornalino e Corriere dei Ragazzi , e due cult polizieschi noir come Nick Raider e Leo Pulp.

 

Ma divertiamoci ad analizzare le tre fasi di Nizzi. Lo sceneggiatore di Fiumalbo ha scritto complessivamente 133 episodi suddivisi tra inedito, maxi, almanacco e giganti.

 

Per me la prima fase copre un arco produttivo che va da La valanga d'acqua (273-274) a La voce nella tempesta (400): qui abbiamo sicuramente il MIGLIOR Nizzi, un autore che sa alternare ottime storie a prove dignitose sempre rispettando i canoni del personaggio. Sono 52 le sceneggiature complessive tra inedito e fuoriserie che coprono questo periodo e mi sento di dire che conto almeno cinque capolavori. Le restanti sono tutti albi che si mantengono virtualmente su un sette, per così dire, e che vedono rarissimi casi di insufficienza. Anzi, non ce ne sono. Per me è una cosa MIRACOLOSA.

 

La seconda fase parte da La ballata di Zeke Colter (Almanacco '94) a Uomini in fuga (500): qui ci troviamo in un periodo che circoscrive cento numeri della serie principale, compresi i vari fuori serie, per un totale di 37 sceneggiature complessive. Naturalmente non si può non tener conto che tutte queste storie o quasi siano uscite dopo la prima crisi di Nizzi e che, in questo periodo, abbia esordito Mauro Boselli che, di fatto, è l'unico ad aver scritto le avventure del nostro ranger in modo continuo e che ha dato un notevole apporto al personaggio. Di queste 37 storie ci sono albi bellissimi come il citato primo Almanacco (un gioiello) e L'ultima Frontiera, Texone numero 11. Il capolavoro, l'unico secondo me, è senza dubbio L'uomo senza passato e i motivi non ve li sto a spiegare. Meno riuscito l'albo del cinquantennale e lo stesso numero 500. Ottime storie Il Presagio e Little Big Horn; buone Morte di un amico e Yucatan, ma credo complessivamente che questo arco produttivo pende a suo favore.

 

La terza, e ultima fase, ossia da Mefisto! (501) a I volontari di Hermann (631-632): questo è il periodo più controverso di Claudio Nizzi e quello in genere più contestato dai lettori. Molte storie sottotono, pochi guizzi, per un totale di 45 sceneggiature complessive tra inedito e fuori serie. Partiamo proprio da Mefisto! ottima la prima parte, purtroppo mediocre la seconda e un finale lascia delusi tutti gli aficionados. Di questo periodo ritengo buone storie Documento d'accusa, checché a molti abbia dato fastidio quel finale remissivo (ma che ci sta ogni tanto), in cui Tex può anche perdere e I predatori del deserto, Texone 16. Appena sufficienti molte altre storie, che evidenziano un autore ormai stanco per non dire "bollito", mi si passi il termine. Nizzi gestisce male i pard, quasi inesistente il quartetto, e scrive le sue avventure più brutte su Tex.

 

Ora se vogliamo parlare di bilance come ha fatto l'utente Chinaski e analizzando pienamente e senza pregiudizio tutte le storie di Nizzi, credo che questa pendi a suo favore. I primi due archi produttivi non possono soccombere, secondo me, di fronte all'ultima sua fase perché se all'inizio Nizzi è stato ottimo, nella seconda fase ha supplito con mestiere alla mancanza della verve iniziale, mentre nella terza, purtroppo, era ormai un autore che non aveva niente da dire e da dare a Tex. Bisogna riconoscere che molte avventure del suo declino con una maggiore accortenza e libertà (i casi de Le foreste dell'Oregon e L'artiglio della Tigre sono emblematici per alcune decisioni editoriali discutibili prese da Sergio in primis) sarebbero forse state migliori, ma ciò non toglie che tantissimi albi sono davvero mediocri (e mi dispiace dirlo).

 

Per questo motivo, e concludo, mi sento favorevole a un suo ritorno su Tex; che possa scrivere altre avventure senza le pressanti scadenze della serialità e che possa agire sotto l'occhio di un curatore attento e preparato come Boselli. 

 

  • +1 1
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Ripeto, io ho vissuto l'avvento di Nizzi da lettore e quel nome sui crediti ha iniziato presto a significare storie in una tonalità diversa da quelle che avevo imparato a conoscere. Si dice che Nizzi sapeva imitare perfettamente glb, è una cosa non del tutto vera, ha iniziato subito con lo sbirro investigatore, manco fosse Nick Rider, e dallo stesso è saltato fuori il "soffia", ogni volta Tex brancolava nel buio e andava guidato. Non condivido il giudizio positivo sulla sua prima produzione, ripeto, era simpatico e in alcune storie, come la pluricitata vecchia missione, era da scompisciarsi, ma in generale scriveva di un poliziotto e non di un fuorilegge incendiario guascone e intuitivo. Orribilmente sbirresco.

Lo detestavo ma non ero pronto alla sua involuzione, certamente no.

Di Boselli ho amato alcune storie, tra cui la splendida Wild West Show, e so che quando si mette a scrivere in stile classico è pure bravo a farlo. E prometteva di diventare un fenomeno. Invece ha preso l'abbrivio di costruire trame che sovraccaricassero la memoria di lavoro di un povero individuo, mentre la scrittura di dialoghi brillanti non è proprio nelle sue corde, mai letti dialoghi brillanti di Boselli. Complessivamente avrei preferito che scrivesse altro vista la riuscita e viste storie come "buffalo soldiers" e "i lupi rossi" che considero un spreco di danaro per un lettore di Tex, forse utili per un amante della storia dell'West, ma su Tex, mah.

E poi è una questione di prodotto, se una stratocaster ha 3 single coil e fiotti di intenditori mi diranno che è meglio con tre humbuckers, beh, spiacente per essi ma quella è una ibanez o al limite una gibson, ma GIAMMAI una strato.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Wasted Years dice:

... e non di un fuorilegge incendiario guascone e intuitivo. Orribilmente sbirresco.

 

Sono senza parole... :(

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Texan dice:

 

Sono senza parole... :(

Ma preferirei che te le facessi venire, le parole, così non hai detto nulla. Non conosco la tua storia texiana e non so nulla di te, ti spiacerebbe motivare il tuo pensiero o stiamo qua a leggere nel pensiero?

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Per me Nizzi non ha bisogno di essere rivalutato.

Credo che ci sia un sostanziale accordo che le sue storie sino al n. 400 siano tutte buone con molte punte ottime. Il solo difetto che riesco a trovarci è un eccesso di manierismo.

Dopo il 400, quando sono apparse le storie successive alla sua crisi creativa, è andato avanti grazie al mestiere, poi ha esaurito anche quello e le sue storie sono diventate sempre più brutte con sceneggiature pessime che affossavano anche idee buone che quasi mai erano sue.

In sostanza, il Nizzi pre 400 non ha bisogno di essere rivalutato, il Nizzi post 500 non può essere rivalutato.

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Ok, ma il Nizzi tra il 400 e il 500? A me pare in calo ma ancora molto molto bello. Ho appena letto la maschera dell'orrore e mi è piaciuto non poco, ma anzi moltissimo!

E poi il Presagio, che per me è un capolavoro e idem Le colline dei Sioux. Anche quella di Custer è bella, delitto sul porto è bella, quella di Lincoln non è male, la seconda della Tigre è inferiore alla prima ma non è male, etc...

Insomma anche il Nizzi dei 400 è, per me, ottimo.

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, Wasted Years dice:

Ma preferirei che te le facessi venire, le parole, così non hai detto nulla. Non conosco la tua storia texiana e non so nulla di te, ti spiacerebbe motivare il tuo pensiero o stiamo qua a leggere nel pensiero?

 

Scusa, ma sono rimasto basito.. Tu dici di Tex: "fuorilegge incendiario guascone e intuitivo. Orribilmente sbirresco." Non capisco!

 

Tex fuorilegge?  Scherziamo?? Tex è legalitario nel dna e il fatto che primissimi numeri (e solo in quelli!) si trovi a fuggire le forze dell'ordine trova spiegazione nelle rocambolesche vicende seguite alla morte di padre e fratello. Ma Tex è nell'ordine 1) ranger; 2) capo navajo; riveste in ogni caso posizioni di autorità.

 

Tex incendiario? Direi, piuttosto "pompiere", visto che il suo compito e la sua attitudine sono appunto quelli di "spegnere" i focolai di rivolta. E' oltretutto un uomo di pace e la pace è fondamento della conservazione.

 

Tex guascone? Non vedo dove! E' piuttosto serio e compassato che si lascia andare a qualche battuta solo in presenza dell'amico Carson, certamente più ironico di lui.

 

Tex intuitivo? Assolutamente sì.

 

Tex "orribilmente sbirresco"? Gulp!! Come faccio a commentare?? Tex sta dalla parte del Bene in un universo narrativo in cui il Bene si identifica (salvo casi eccezionali) con la Legge. Quindi Tex è Legalitario in quanto buono ed è Buono in quanto legalitario.

 

Mi chiedo come si possa oggi avere di Tex una considerazione così lontana e personale... come si è arrivati a questo "relativismo texiano"? Cosa o chi l'ha permesso?

  • +1 1
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Secondo me non ti farebbe male riguardarti bene i primi duecento albi. Tex non si è mai peritato di usare il fuoco per certi suoi scopi, e nell'albo black baron Carson stesso dice che il loro sistema prende a calci leggi e regolamenti. Tex è un giustiziere che ha dichiarato guerra agli stati uniti, in sangue navajo, prendendo prigionieri dei soldati e bruciando un forte. Fuorilegge nel senso che adopera sistemi illegali, incendiario nel senso che mette fuoco ai magazzini del ladro di pellicce, guascone nel senso che scatena una rissa nel saloon senza ragione. Lo sbirro è di Nolitta e Nizzi, quello di Glb era uno che la legge non la sapeva leggere.

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Tex ha mandate a fuoco ranch ed empori a dozzine! Carson idem. col kerosene, in più occasioni. E che mi dici, Texan, della dinamite? Non è un'arma proprio consueta, no? Più da anarchico che da poliziotto, direi...

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2 ore fa, Texan dice:

Mi chiedo come si possa oggi avere di Tex una considerazione così lontana e personale... come si è arrivati a questo "relativismo texiano"? Cosa o chi l'ha permesso?

Abbi pazienza, si chiama libertà di pensiero e ognuno di noi è libero di esprimersi, quando non arriva uno a dirti "che sei sempre il solito e sei già stato bannato per 5 anni e se continuerai così... bla bla", come mi dicevano i prof a scuola". Io Tex lo conosco e lo amo da quando imparai a leggere per leggerlo e mi ricordo sempre metodi poco ortodossi, il pagamento di una finestra prima di averla rotta, il fuoco dei magazzini dupré, la distruzione di un bar e di una bisca galleggiante gestita dal voodoo, con tanto di lancio di dinamite al finto cieco sulla porta, comperata per "accedersi le sigarette o tenere lontane le zanzare". Questo austero signore tanto ligio alle leggi e deciso a passare inosservato deve essere in un'altra serie che io non conosco, onestamente.

 

Ah, ho letto che Boselli concorda con me. Sono contento, e sono anche convinto che se riuscissimo a bercela insieme ed ad immortalarci in una foto, cosa che non è mai avvenuta per colpa mia, l'accordo sarebbe anche più stretto. Anche se non ICHNUSA, esiste di meglio. XD

Modificato da Wasted Years
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1 ora fa, borden dice:

Tex ha mandate a fuoco ranch ed empori a dozzine! Carson idem. col kerosene, in più occasioni. E che mi dici, Texan, della dinamite? Non è un'arma proprio consueta, no? Più da anarchico che da poliziotto, direi...

 

Sempre a difesa dell'Ordine e della legge... metodi talvolta poco tradizionali, ma efficaci.

 

PS: Anarchico... dove? Come può essere "anarchico" uno che è al servizio delle legge e assolve ruoli di autorità??? Che poi abbia sfumature caratteriali "anarcoidi" è tutto un altro discorso!

Modificato da Texan
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vabbé, ho compreso. Ti attacchi alle sfumature di significato ma non entri nel merito di quello che ti viene risposto. imho è tempo sprecato discutere così.

All'epoca di glb Tex è uno dai metodi poco ortodossi, un provocatore che va per le spicce e un personaggio che domina la scena. In Nolitta la domina ancora meglio tanto che è sempre senza Carson e Kit e Tiger vengono regolarmente uccellati quando ci sono. In Nizzi pensa e ripensa, deve scoprire il nemico nell'ombra e si attenua fortemente il suo carattere ribelle e il suo naso si raffredda, caratteristiche che vedo parallele in Nick Raider. Nizzi abusa delle indagini, dove Tex spaccava tutto ora indaga tutto. A me il suo Tex "poirot" urtava il sistema nervoso. Poi è venuto il Tex esistenzialista e comprimario e ciao belli. Ma la sostanza resta. Il degno erede era già da subito diverso e antitetico al ranger che lo precedeva, anche se ci sono storie divertentissime.

di più non so, se entri nel merito ne discutiamo, se spacchiamo il capello non ha senso.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Wasted Years dice:

Abbi pazienza, si chiama libertà di pensiero e ognuno di noi è libero di esprimersi, quando non arriva uno a dirti "che sei sempre il solito e sei già stato bannato per 5 anni e se continuerai così... bla bla", come mi dicevano i prof a scuola". Io Tex lo conosco e lo amo da quando imparai a leggere per leggerlo e mi ricordo sempre metodi poco ortodossi, il pagamento di una finestra prima di averla rotta, il fuoco dei magazzini dupré, la distruzione di un bar e di una bisca galleggiante gestita dal voodoo, con tanto di lancio di dinamite al finto cieco sulla porta, comperata per "accedersi le sigarette o tenere lontane le zanzare". Questo austero signore tanto ligio alle leggi e deciso a passare inosservato deve essere in un'altra serie che io non conosco, onestamente.

 

Ah, ho letto che Boselli concorda con me. Sono contento, e sono anche convinto che se riuscissimo a bercela insieme ed ad immortalarci in una foto, cosa che non è mai avvenuta per colpa mia, l'accordo sarebbe anche più stretto. Anche se non ICHNUSA, esiste di meglio. XD

 

Premesso che una cosa sono i metodi e un'altra gli obiettivi, e Tex usa metodi non tradizionali per obiettivi di Ordine (che un anarchico non si prefiggerebbe mai)... premesso questo, la libertà di pensiero e di parola nulla c'entra con quello che io ho chiamato "relativismo texiano", ovvero la pretesa per ognuno di costruirsi un Tex "a proprio uso e consumo"! Le caratteristiche che mi hai citato tu, e che incredibilmente Boselli sembra avallare (!), sono più ascrivibili ad un antieroe noir che ad un eroe "classico" come Tex. Tex è un ranger e un ranger ha il compito di risolvere problemi, non di crearli, di portare la giustizia dove non c'è. Idem per il suo ruolo di Capo Navajo. Cosa fa Tex? Garantisce il rispetto dei contratti di pace, media tra un campo e l'altro. I suoi sono ruoli istituzionali, sempre!

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Just now, Wasted Years dice:

E allora, amigo, hai perso il tempo di chiedere a gian luigi bonelli come mai non lo abbia mai sceneggiato così quadrato come desideri tu. Purtroppo è mancato già da qualche anno.

 

Tex E' quadrato... Se non ragionasse ed agisse sempre in maniera LINEARE, i suoi metodi oltremodo efficaci ci risulterebbero indigesti. Lui NON E' Callaghan, poliziotto dai tratti ANCHE sgradevoli, lui appartiene ad una generazione di eroi classici, "senza macchia e senza paura"...

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