Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?


valerio
 Share

Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red;">56 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

Leo, va bene la benevolenza verso un autore che trent'anni fa ha scritto per alcuni anni storie ottime (per poi farcele pagare con decenni di totale e assoluta mediocrità e odiosi stravolgimenti di qualunque cosa GLBonelliana rimasta su Tex), ma quanti anni di storie con Tex  che se ne frega delle vittime, si fa gabbare da tutti, dice scusa in mutande, si sbafa un intera torta di mele invece di cercare due assassini, e in generale fa sempre il contrario di quello che dovrebbe fare Tex e lo dice pure, servono per "dare un giudizio"?

 

Boh, vedo gente che stronca un eventuale disegnatore per 1 vignetta, o che sentenzia su per esempio Zerocalcare dopo aver letto sei pagine, e poi dopo aver letto MIGLIAIA di pagine ignobili (e, non scordiamocelo, offensive per il personaggio e la sua storia) di Nizzi, è ancora lì a dire "mmm..... ci devo pensare..." :azz:

 

Mi sembra come qualcuno a cui mettono davanti un piatto di merda fumante, dicendogli che è cioccolato. Lui la assaggia "mmm... a me sembra merda... mah, però mi pare impossibile... trent'anni fa quel tramezzino che mi hanno dato era buono? Boh, non so, sarà merda o no? L'odore è quello, il sapore non so perchè non l'avevo mai mangiata, ma potrebbe...  di sicuro non è cioccolato..." e mentre rimugina su questo dilemma, cucchiaiata dopo cucchiaiata ne mangia 3 piatti e ne chiede ancora per essere sicuro...  :lol:

 

P.S.: poi mi lascia perplesso in generale la massa di persone, che probabilmente ha iniziato con Nizzi e ha l'imprinting come i pulcini che escono dal guscio e scambiano un calzino per la mamma, che considera qualunque critica a Nizzi come una bestemmia per "il rispetto dovuto ad un autore"...   e poi attaccano senza farsi problemi Boselli, Font, o persino GL Bonelli...  Nizzi merita più "rispetto" del creatore del personaggio che gli ha dato fama, e che lui stesso ha più volte criticato e deriso? Non dovrebbe essere Nizzi a dimostrare più rispetto per il personaggio che gli ha dato notorietà e probabilmente tanti soldi, e al suo creatore?)

 

P.S.: leggo adesso l'ultimo post di Valerio, postato mentre scrivevo... Valerio, leggila la storia breve nell'ultimo Color. Per me è la dimostrazione che il Nizzi attuale è esattamente lo stesso Nizzi dei Fratelli Denogan o di Tumak L'inesorabile, il "riposo" non ha cambiato nulla...

 

Ma non lo faccio per benevolenza. Nonostante gli errori de La rupe del Diavolo, che tu in qualche sparuta circostanza hai rimarcato (😉), la storia non mi è dispiaciuta. La prima è stata più deludente, e quindi siamo al 50 per cento, più o meno. Il Color Tex non lo conto, perché è stato insoddisfacente con tutti gli autori che si sono cimentati, anche se ammetto che Nizzi ha "sbagliato personaggio", come nei suoi anni peggiori. 

Però io sono un inguaribile sentimentale, e prima di decretarne il bando vorrei dargli qualche altra chance, memore di quello che mi ha dato in passato. Non è merda, è solo cioccolata di bassa qualità, ma chissà che non migliori, chissà.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Leo, va bene la benevolenza verso un autore che trent'anni fa ha scritto per alcuni anni storie ottime (per poi farcele pagare con decenni di totale e assoluta mediocrità e odiosi stravolgimenti di qualunque cosa GLBonelliana rimasta su Tex), ma quanti anni di storie con Tex  che se ne frega delle vittime, si fa gabbare da tutti, dice scusa in mutande, si sbafa un intera torta di mele invece di cercare due assassini, e in generale fa sempre il contrario di quello che dovrebbe fare Tex e lo dice pure, servono per "dare un giudizio"?

 

Boh, vedo gente che stronca un eventuale disegnatore per 1 vignetta, o che sentenzia su per esempio Zerocalcare dopo aver letto sei pagine, e poi dopo aver letto MIGLIAIA di pagine ignobili (e, non scordiamocelo, offensive per il personaggio e la sua storia) di Nizzi, è ancora lì a dire "mmm..... ci devo pensare..." :azz:

 

Mi sembra come qualcuno a cui mettono davanti un piatto di merda fumante, dicendogli che è cioccolato. Lui la assaggia "mmm... a me sembra merda... mah, però mi pare impossibile... trent'anni fa quel tramezzino che mi hanno dato era buono? Boh, non so, sarà merda o no? L'odore è quello, il sapore non so perchè non l'avevo mai mangiata, ma potrebbe...  di sicuro non è cioccolato..." e mentre rimugina su questo dilemma, cucchiaiata dopo cucchiaiata ne mangia 3 piatti e ne chiede ancora per essere sicuro...  :lol:

 

P.S.: poi mi lascia perplesso in generale la massa di persone, che probabilmente ha iniziato con Nizzi e ha l'imprinting come i pulcini che escono dal guscio e scambiano un calzino per la mamma, che considera qualunque critica a Nizzi come una bestemmia per "il rispetto dovuto ad un autore"...   e poi attaccano senza farsi problemi Boselli, Font, o persino GL Bonelli...  Nizzi merita più "rispetto" del creatore del personaggio che gli ha dato fama, e che lui stesso ha più volte criticato e deriso? Non dovrebbe essere Nizzi a dimostrare più rispetto per il personaggio che gli ha dato notorietà e probabilmente tanti soldi, e al suo creatore?)

 

P.S.: leggo adesso l'ultimo post di Valerio, postato mentre scrivevo... Valerio, leggila la storia breve nell'ultimo Color. Per me è la dimostrazione che il Nizzi attuale è esattamente lo stesso Nizzi dei Fratelli Denogan o di Tumak L'inesorabile, il "riposo" non ha cambiato nulla...

Globalmente prendendo tutte le storie il bicchiere per Nizzi è  mezzo pieno. Per te?

Io, @valerio e @Leo , mi par di capire lo vediamo mezzo pieno. Questo non toglie che critichiamo se qualcosa non ci piace e senza pregiudizi.

Personalmente io sono pessimista su Nizzi, poi spero di essere smentito.

Se non fosse tornato gli avrei detto solo un grande GRAZIE per il lavoro su Tex, per le emozioni ed il divertimento al netto anche di diverse parentesi oscure.

 

 

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

2 minutes ago, Diablorojo82 said:

Globalmente prendendo tutte le storie il bicchiere per Nizzi è  mezzo pieno. Per te?

 

Per me la metafora non funziona perchè prevede solo che nel bicchiere ci metti qualcosa o non ci metti niente. Mentre Nizzi invece da decenni sul bicchiere (o sul piatto dove mangia) ci vomita o ci sputa, per non dire di peggio.

 

Lasciando da parte il bicchiere, guardando solo la quantità di storie, il bilancio è catastrofico: Nizzi all'epoca fu acclamato (anche da me) solo perchè Nolitta era molto, molto, molto peggio (su Tex, che non era nelle sue corde, poi Nolitta mi piace molto sui suoi personaggi). Ma rivisti oggi, con maggiore spirito e senso critico, a distanza di anni...  rispetto a GL Bonelli c'è un abisso.  Le storie di GL Bonelli le rileggi di cinquant'anni e sono fresche come allora, con dialoghi vivi e brillanti. Mi rileggo le storie di Nizzi e vedo solo una massa di ripetizioni degli stessi tre quattro clichè, patatine, agguato di gente che non sa sparare, sbirro ligio alla legge, patatine, sparatoria, vecchio cammello e satanasso, patatine, agguato....

 

L'alone di "novità" che avevano allora era dovuto solo al fatto che era un nuovo autore su Tex, è svanito vedendo poi la ripetitività delle storie.

 

Quello che è stato Nizzi all'epoca, per sua stessa ammissione, è: un buon ripetitore. uno che si era "studiato" alcuni tormentoni tipici (che comunque Bonelli usava con più criterio e non tanto a macchinetta) e usandoli riusciva a fare un Tex che, se ci guardavi da lontano con un po' di benevolenza e senza fare troppo caso ai cerotti, poteva sembrare Tex.

 

Questo, per sei-sette anni.

 

Passata la crisi, già per me è stato incredibile rimetterlo su Tex. Anche a livello umano, come cavolo fai a rimettere un autore sul personaggio che l'ha "rovinato", che gli ha tolto il gusto di scrivere, che ha provocato la sua frustrazione, tanto da rendergli impossibile scrivere? Mi pare come rimandare qualcuno in miniera appena uscito dall'ospedale dove lo curano per attacchi di panico in luoghi chiusi, per me Nizzi doveva semplicemente denunciarli per mobbing...

 

Soprattutto guardando come subito PRIMA della crisi, l'odio e l'astio che provava per il personaggio già traboccava, era palese, con tutte le botte in testa, le umiliazioni e le fregature che subiva, come in una comica.

 

I conti sono separati: la BONELLI doveva a Nizzi tante scuse, per averlo "rovinato" come autore, e doveva spostarlo su Nick Raider, sempre se fosse stato in grado di scrivere almeno quello.

 

I LETTORI non gli dovevano già più niente, visto che appunto già prima della crisi stava scrivendo male, e i lettori paganti già dovrebbero aspettarsi di trovarsi un fumetto scritto bene, e non mettersi a ringraziare il cielo quando questo accade come se fosse un miracolo divino.

 

La BONELLI doveva, invece, le scuse ai lettori. Per non essersi accorto di cosa stava scrivendo Nizzi prima della crisi. per aver già pubblicato storie al di sotto di ogni standard per la serie, e poi per averlo rimesso lì.

 

Il resto, gli altri VENT'ANNI? È ridicolo anche solo parlare di "bilancio". Quello che è successo in quei vent'anni è stata una follia, un insulto a GL Bonelli (e poi alla sua memoria), un insulto per chiunque abbia mai amato Tex (quello vero), una montagna di letame inqualificabile e nauseabondo buttato in faccia ai lettori che avevano sostenuto per decenni la casa editrice.

 

Vogliamo parlare di "rispetto"? Beh, la Bonelli, per il semplice e basilare rispetto che ogni editore dovrebbe avere per i suoi acquirenti, ci deve le scuse, per aver pubblicato quei 20 anni di nizzate (e non solo a chi ha comprato l'albo: l'esistenza di quelle storie con quel Tex ridicolo, incapace, stupido e arrogante è un insulto per chiunque abbia mai amato il Tex di GL Bonelli, anche per quelli che avevano già smesso schifati dal nuovo Tex cialtrone sbafatore codardo).

 

In ogni caso, anche se ci facesse finalmente quelle doverose scuse, io non la perdonerò mai. Il vero e proprio "affetto" che provavo per la Bonelli di una volta è morto, e da un bel pezzo, ucciso da quella massa di nauseabonde nizzate.

 

E nizzi, che vada in pensione una buona volta! Basta!

  • Confuso (0) 2
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Proprio dopo aver risposto a Diablorojo, mi sono riletto, per l'ennesima volta, il Texone di Magnus, stavolta nel volume di grandi dimensioni appena pubblicato. La scelta della copertina è ancora incomprensibile ma almeno l'azzurrino che hanno usato, in stampa risulta più scuro e meno pacchiano. In ogni caso, potevano farla brutta quanto volevano quella dannata copertina, un edizione simile la compravo lo stesso...  :lol:

 

La storia la so praticamente a memoria, quindi ho soprattutto "guardato le figure", per ammirare ancora quelle tavole, e mentre lo facevo mi sono annotato man mano alcune osservazioni che rientravano nel discorso iniziato qui. Perchè quello di questo Texone, per quanto pubblicato anni dopo, è ancora il Nizzi pre-crisi. E per quanto ritenga che sia una buona sceneggiatura...  presenta già abbastanza difetti da dimostrare che non sia una "grande" sceneggiatura.

 

Sgombriamo subito il campo dalla critica più frequente che sento in siti tipo Comicus o vari blog di recensori "alla moda, hip e postmoderni" secondo cui le didascalie di Nizzi in questa storia siano "vecchie" e "insopportabili". BALLE.  Pur non avendo nulla di eccezionale (non è Alan Moore, e nemmeno Frank Miller) l'uso che fa delle didascalie Nizzi qui mostra quanto possano "arricchire" un fumetto, rispetto agli stupidi e pallosi "dialoghi esplicativi" dei pallosi fumettisti modaioli e postmoderni.  Soprattutto affiancato al fatto che il linguaggio di Nizzi dell'epoca era ancora ricercato e "colto", e non piatto e sciatto come oggi.

 

Uso il numero di pagina "di fumetto", non del volume, per permettervi di seguirmi qualunque edizione abbiate (quindi, se dico pagina 1, corrisponde a pagina 5 nella nuova edizione e in quella originale). A pagina 1 la didascalia originale fa subito entrare nell'atmosfera dell'opera e nel vivo dell'azione.  Nel corso di tutta l'opera le didascalie non solo consentono di "tagliare" lungaggini e pallosi dialoghi, ma fanno da "presentazione" come a pagina 74. Questa storia, sceneggiata "alla maniera del borgataro invidioso di quelli che fanno cinema" come si usa oggi, avrebbe perso gran parte del fascino del testo: certo, i disegni di Magnus l'avrebbero elevata comunque, ma i dialoghi espositivi stanno alle didascalie scritte bene come una cucina di formica sta ad una di legno di noce...

 

Quindi no, alla faccia dei critici modaioli che non capiscono una mazza di fumetti (perchè anche loro si rodono il fegato come i loro autori preferiti per fatto che si occupano "solo" di fumetti), i problemi di questa sceneggiatura non hanno nulla a che fare con l'uso delle didascalie (tranne in un caso che vedremo poi). I problemi sono altri.

 

Se le critiche a Nizzi per le didascalie sono (in gran parte) ridicole, allo stesso modo anche gran parte dei meriti sono non meritati. Con questa edizione la Bonelli finalmente svela (senza dirlo) un segreto di Pulcinella ben noto: che il Maestro Magnus ha modificato in diversi punti la sceneggiatura originale.  Si sa che la battaglia finale, per Nizzi, sarebbe dovuta avvenire (assurdamente) di giorno, con gli assalitori che stupidamente si facevano ammazzare attaccando allo scoperto (purtroppo, nessuno dei "villain" di Nizzi ha mai brillato per astuzia, anche quelli in teoria tanto scaltri da fregare Tex, ci riescono solo perchè Tex fa errori incredibilmente stupidi), e che la notte, la tempesta e la pioggia sono tutta farina del sacco di Magnus.

 

O meglio, lo sapevo quelli che avevano comprato altre edizioni, perchè non mi pare che la Bonelli l'avesse mai ammesso...  fino a questa, dove a pagina 237, pubblicano una pagina della sceneggiatura originale di Nizzi (pagina 195) con le correzioni a penna di Magnus, dove si vede quello che è di Nizzi (ben poco) e cosa ci ha aggiunto Magnus (nella versione di Nizzi, gli avversari arrivano tutti insieme, intruppati, all'alba, e attaccano praticamente suicidandosi il castello difeso non solo da Tex ma anche dai servitori di Sutter. Magnus non solo sposta il tutto di notte e aggiunge la tempesta, ma toglie anche gli altri servitori meno uno, e invece di far arrivare gli avversari intruppati, li fa dislocare in anticipo sul campo di battaglia da May-Ling - in effetti, nelle storie di Nizzi non c'è MAI la minima tattica o strategia decente, sono tutti agguati dove la gente manca, o sparatorie molto banali)

 

Perchè analizzare una storia in cui non possiamo sapere cosa è davvero di Nizzi e cosa di Magnus? Beh, non lo possiamo MAI sapere, si sa anche di altre storie di Nizzi pesantemente modificate (tipo il finale dei Fucili di Shannon), quindi è una cosa che non posso essere sicuro di evitare, e se proprio voglio rileggermi una storia di Nizzi, almeno che sia questa! :lol:

 

Chi è il Nizzi che appare in questo storia? Il Nizzi pre-crisi: uno sceneggiatore competente, affidabile, con un linguaggio "letterario" forbito, e che invece ha grosse difficoltà ad entrare nel "linguaggio" di Tex (la frequenza con cui gli fa ripetere "satanasso" e "vecchio cammello", a pappagallo, ne è la prova: non è in grado di inventare nuove frasi per Tex come faceva GL Bonelli, ripete sempre le stesse), che troppo spesso "taglia gli angoli" cercando le soluzioni più facili e banali (anche qui, spioni e origlioni abbondano), che proprio davvero fa una fatica boia a ricordarsi che Tex dovrebbe essere competente (all'epoca almeno faceva lo sforzo), che fa trame troppo piene di coincidenze e casi fortuiti, e che insomma...   dà l'impressione di non sforzarsi davvero molto, con l'epica e la fantasia, e senza gli interventi di Magnus questa storia sarebbe stata probabilmente il solito compitino, fatto bene (ancora), ma senza passione.

 

Andando per ordine:

 

Pagina 17: il Carson di Nizzi è SEMPRE stato la spalla comica, mangiona e pigra, più Cico che Capelli d'Argento, qui la crisi non c'entra: in questa storia, com'è possibile che Carson non voglia aiutare Devlin, e anzi si meraviglia quando Tex accetta?  il Carson di GL Bonelli FINGEVA di non voler aiutare, ma era chiaro che era una battuta, e quando Tex gli offre magari di evitare una fatica per mangiare, è lui il primo a rifiutare se è in pericolo qualcuno (recentemente ho commentato proprio un caso simile qui in questo forum). Nizzi purtroppo "non ha capito la battuta" o forse si è dimenticato, e il suo Carson DAVVERO è un pigro mangione che non aiuterebbe nessuno. Anche prima della crisi.

 

Pagina 34: il dottore si mette a raccontare a Tex nei mini dettagli, per diverse pagine...  QUELLO CHE ABBIAMO GIÀ VISTO. Anche questa cosa, del Nizzi che passa pagine e pagine a riassumere cose già viste (così si fa pagare più volte per la stessa scena) NON È DOVUTA ALLA CRISI, lo faceva già prima...

 

Pagina 35-38: il dottore svela a Tex praticamente tutto, non sia mai che debba fare indagini o scoprire cose (quello che non gli svela il dottore gli verrà poi svelato da altri). Anche gli "origlioni" sono una cosa da sempre presente nelle storie di Nizzi, nella versione più generica: "qualcuno che racconta all'eroe tutto quanto, così mi sbrigo prima e faccio poca fatica a immaginarmi come lo viene a sapere". Dopo la crisi sono spesso proprio banalissimi tizi che origliano, ma anche prima, qualcuno che spiega tutto a Tex c'è sempre. (meglio per lui, quando non c'è si fa sempre gabbare come un pollo, vedi fuga da anderville o i delitti del lago ghiacciato...)

 

Pagina 47: il Tex di Nizzi è scemo. Sempre stato scemo, anche prima della crisi. il Tex abile be intelligente di GL Bonelli con lui e Nolitta è solo un lontano e sbiadito ricordo, tanto che molti che hanno conosciuto Tex con Nizzi anche oggi si meravigliano e si scandalizzano se usa l'astuzia invece della colt. In questa pagina dicono a Tex che gli assassini scappano su delle carrozze. E gli dicono che sono passate solo carrozze "di cittadini al di sopra di ogni sospetto". Il Tex di GL Bonelli avrebbe detto "datemi i nomi e vedo io se sono davvero sopra ogni sospetto" o qualcosa di simile. Quello di Nizzi dice sconsolato "È davvero un bel mistero" (il lettore sa già che una delle persone al di sopra dei sospetti è il colpevole, quindi sa che Tex qui è scemo) :angry:

 

Sempre nei dialoghi in quelle pagine: Tex parla come Nick Raider. Ho detto prima che il linguaggio di Nizzi in queste storie pre-crisi è ancora elegante (la sciatteria attuale è, questa sì, arrivata dopo la crisi), ma Tex NON DOVREBBE parlare così. Qui, per diverse pagine. Nizzi si scorda di fargli dire "satanasso", "vecchio cammello" e "peste", e si nota un sacco, che il suo Tex "non parla come Tex" (questo lo notano però solo quelli che hanno conosciuto Tex con GL Bonelli, per gli altri è il Tex di GL Bonelli che parla in modo strano)

 

Pagina 57-58: il Tex di Nizzi è sempre stato un piccione. Certo, non ancora ai livelli davvero ridicoli e da "evidente-presa-per-il-sedere" del periodo di 35 anni dal 1995 al 2020, ma sin dall'inizio, non è un ranger competente.  Non si contano le volte in cui cade in agguati palesi o si fa fregare da botte in testa telefonatissime. Qui, arriva sentendo diversi spari, arriva vicinissimo, vede un corpo cadere... E SI CHINA SUL CORPO PRIMA DI GUARDARSI ATTORNO.  uno degli aggressori gli lancia un pugnale (un azione per cui deve sporgersi, ben visibile, non è una cerbottana) ma Tex si salva non perchè lo vede (ma quando mai?), ma, come al solito per Nizzi, per "puro-buco-di-c###".  Davvero, anche prima della crisi... quante CENTINAIA di volte l'avete vista questa stessa identica scena in una storia di Nizzi? Qualcuno fa un agguato a Tex, Tex ci cade come un piccione non accorgendosi di nulla, ma l'attaccante manca, o c'è un colpo di fortuna che lo salva.

Volete un esempio comparativo? Leggetevi "il passato di Carson", l'agguato iniziale a Carson. Ecco quello è il ritratto di un ranger abile, esperto e che si salva perchè sa usare il cervello e si sa guardare attorno. Non perchè ha sempre a che fare con inetti dalla mira strabica o perchè è fortunato (tutti gli sceneggiatori di Tex ogni tanto lo fanno salvare dalla fortuna, è normale, entro certi limiti. Ma se, come GL Bonelli o Boselli, alterni la cosa con situazioni in cui mostri come Tex sia scaltro e abile e si salvi di solito da solo, allora quella fortuna appare "meritata" al lettore. Se usi SEMPRE la fortuna...  rendi l'eroe ridicolo)  :azz:

 

Parlavo prima del fatto che non si può criticare l'uso delle didascalie che fa Nizzi, solitamente buono. "solitamente". Purtroppo c'è un eccezione. Non sa quando fermarsi. Nelle scene d'azione, non dovrebbe usarle per ripetere quello che fanno in scena. Invece, a volte lo fa (vedere pagina 58) A differenza degli altri che ho evidenziato, non è un suo difetto "tipico", lo cito solo perché, avendo lodato l'uso che ne fa in generale (nel periodo pre-crisi, oggi sbaglia anche quello come tutto il resto), non vorrei far sembrare che lo loderei anche qui...  :P

 

Pagina 107: Il Tex di Nizzi è uno sbruffone bugiardo. Sa benissimo che ci sono furfanti che gli sono sfuggiti (vedi fuga da anderville). In generale, per quanto possa apparire paradossale (e lo è), il Tex "larger than life", epico, massiccio di GL Bonelli non solo non era infallibile, ma parlava spesso nelle sue storie dei suoi fallimenti. Ci sono storie che iniziano con "abbiamo perso tre mesi inutilmente dietro dei razziatori ma ci sono sfuggiti". I compratori della mandria di suo padre gli sono sfuggiti e non cerca nemmeno di riprenderli.  Il suo Tex è invincibile solo NELLE STORIE, ma per il resto GL Bonelli cerca di renderlo un persoaggio credibile, con vittorie e sconfitte.

Il Tex di Nizzi, che viene sconfitte dentro le storie pubblicate, e che viene gabbato come un incapace più e più volte, all'interno delle sue storie viene considerato (e si vanta boriosamente di esserlo) infallibile e invincibile. Altro segno che è qualcuno che si atteggia come qualcuno che non è, e non riuscirà mai ad essere.

 

Pagina 133: cadono come piccioni nel solito agguato, almeno stavolta non viene evidenziato il ruolo della fortuna...

 

Pagina 156: e ti pareva che non ci fosse qualcuno che riferiva tutto a Tex... (notare che non era necessario, Tex lo avrebbe scoperto più tardi quando origlia e risente la stessa spiegazione da Mina)

 

Pagina 161: Sutter fino a questo momento era stato descritto come scaltro e abile. Adesso è diventato tanto pollo da pensare che due ranger che indagano per una serie di omicidi abbandonino le indagini perchè Mina glielo chiede...  :rolleyes:

(le trame di Nizzi, anche prima della crisi, sono più emotive che logiche, qui la scena "fa dramma" e la mette anche se non ha alcun senso. Per lo stesso motivo poi trasformerà Sutter da abile cospiratore in un febbricitante isterico con rimorsi e sensi di colpa. Qui ancora funziona, vista l'atmosfera da tragedia shakespeariana che aleggia su tutto, ma Nizzi lo fa anche in storie in teoria "gialle"...)

 

Pagina 166: ancora origlioni...

 

Pagina 180: Come cavolo fa May-ling a fuggire di nascosto da una piccola stanza con quattro persone, senza che nessuno lo noti?

 

Pagina 220: il Tex di Nizzi è talmente tanto abituato ad avere "origlioni" che gli dicono tutto, che a volte sa tutto senza bisogno che nessuno gli dica niente: non ha mai nemmeno visto gran parte degli assassini, come fa a dire la smargiassata che dice in questa pagina?

Per essere un "giallista" Nizzi, già all'epoca, perdeva completamente il filo di quello che i suoi personaggi possono plausibilmente sapere (si vede anche nell'ultima storia breve di 32 pagine, e in tantissime altre storie: il suo Tex passa dalla totale ignoranza di quello che capita davanti al suo naso a doti di onnisapienza improbabili da una pagina all'altra senza un senso...

 

Come dicevo prima di partire con questo elenco: non l'ho scritto per "demolire" la storia. Sono tutt'ora convinto che, tutto sommato, la sceneggiatura de "la valle del terrore" sia BUONA (specie dopo i cambiamenti di Magnus per renderla meno piatta). Volevo solo far notare come molti dei difetti del Nizzi a"attuale" non sono cose arrivate post-crisi, in molti casi, Nizzi ha SEMPRE scritto così, con intrecci sciatti, indagini fatte a colpi di origlioni e onnisapienza, nemici scemi, nessuna strategia degna di questo nome, un Tex soprattutto fortunato che non ha mai bisogno di ragionare (e non lo fa mai)

 

Come si salvava? Con la semplice "prosa", quella che si vede qui in alcune didascalie, dialoghi che per quanto fossero pochissimo "texiani" erano divertenti (no, non "brillanti", quella è un'altra cosa, i dialoghi di Nizzi non sono particolarmente intelligenti, sono buffi e fanno ridere), la capacità di suscitare emozioni e atmosfere. Molto "mestiere", poco talento e pochissima passione.

 

A quelli che vogliono sempre difendere un Nizzi sempre più indifendibile e straparlano di "sguardi spassionati", vi chiedo: METTETE IN PRATICA QUELLO CHE PREDICATE. Guardate, davvero, senza "gli occhi del cuore" di quando eravate bambini, le sue sceneggiature anche pre-crisi. Valgono davvero tutte le lodi sperticate che ci rovesciate sopra? (accompagnate spesso, cosa che mi irrita alquanto, da toni insultanti verso chi ha davvero creato questi personaggi e valeva 100 Nizzi, GL Bonelli?)

 

Nizzi "salvò" Tex all'epoca perché Nolitta davvero non era in grado di scrivere un Tex minimamente accettabile, e con Nizzi semplicemente arrivò uno sceneggiatore competente in grado di scrivere Tex. Da qui a dipingerlo come chissà quale autorone dalle capacità strabilianti, ce ne corre.

 

Davvero, fate come dice il titolo di questo thread. Toglietevi "gli occhiali degli occhi del cuore" (quanti di voi hanno visto Boris?), e RIVALUTATE una buona volta quelle storie che ricordate come tanto belle...

 

 

Modificato da Diablero
  • Grazie (+1) 1
  • Confuso (0) 1
  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Proprio dopo aver risposto a Diablorojo, mi sono riletto, per l'ennesima volta, il Texone di Magnus, stavolta nel volume di grandi dimensioni appena pubblicato. La scelta della copertina è ancora incomprensibile ma almeno l'azzurrino che hanno usato, in stampa risulta più scuro e meno pacchiano. In ogni caso, potevano farla brutta quanto volevano quella dannata copertina, un edizione simile la compravo lo stesso...  :lol:

 

La storia la so praticamente a memoria, quindi ho soprattutto "guardato le figure", per ammirare ancora quelle tavole, e mentre lo facevo mi sono annotato man mano alcune osservazioni che rientravano nel discorso iniziato qui. Perchè quello di questo Texone, per quanto pubblicato anni dopo, è ancora il Nizzi pre-crisi. E per quanto ritenga che sia una buona sceneggiatura...  presenta già abbastanza difetti da dimostrare che non sia una "grande" sceneggiatura.

 

Sgombriamo subito il campo dalla critica più frequente che sento in siti tipo Comicus o vari blog di recensori "alla moda, hip e postmoderni" secondo cui le didascalie di Nizzi in questa storia siano "vecchie" e "insopportabili". BALLE.  Pur non avendo nulla di eccezionale (non è Alan Moore, e nemmeno Frank Miller) l'uso che fa delle didascalie Nizzi qui mostra quanto possano "arricchire" un fumetto, rispetto agli stupidi e pallosi "dialoghi esplicativi" dei pallosi fumettisti modaioli e postmoderni.  Soprattutto affiancato al fatto che il linguaggio di Nizzi dell'epoca era ancora ricercato e "colto", e non piatto e sciatto come oggi.

 

Uso il numero di pagina "di fumetto", non del volume, per permettervi di seguirmi qualunque edizione abbiate (quindi, se dico pagina 1, corrisponde a pagina 5 nella nuova edizione e in quella originale). A pagina 1 la didascalia originale fa subito entrare nell'atmosfera dell'opera e nel vivo dell'azione.  Nel corso di tutta l'opera le didascalie non solo consentono di "tagliare" lungaggini e pallosi dialoghi, ma fanno da "presentazione" come a pagina 74. Questa storia, sceneggiata "alla maniera del borgataro invidioso di quelli che fanno cinema" come si usa oggi, avrebbe perso gran parte del fascino del testo: certo, i disegni di Magnus l'avrebbero elevata comunque, ma i dialoghi espositivi stanno alle didascalie scritte bene come una cucina di formica sta ad una di legno di noce...

 

Quindi no, alla faccia dei critici modaioli che non capiscono una mazza di fumetti (perchè anche loro si rodono il fegato come i loro autori preferiti per fatto che si occupano "solo" di fumetti), i problemi di questa sceneggiatura non hanno nulla a che fare con l'uso delle didascalie (tranne in un caso che vedremo poi). I problemi sono altri.

 

Se le critiche a Nizzi per le didascalie sono (in gran parte) ridicole, allo stesso modo anche gran parte dei meriti sono non meritati. Con questa edizione la Bonelli finalmente svela (senza dirlo) un segreto di Pulcinella ben noto: che il Maestro Magnus ha modificato in diversi punti la sceneggiatura originale.  Si sa che la battaglia finale, per Nizzi, sarebbe dovuta avvenire (assurdamente) di giorno, con gli assalitori che stupidamente si facevano ammazzare attaccando allo scoperto (purtroppo, nessuno dei "villain" di Nizzi ha mai brillato per astuzia, anche quelli in teoria tanto scaltri da fregare Tex, ci riescono solo perchè Tex fa errori incredibilmente stupidi), e che la notte, la tempesta e la pioggia sono tutta farina del sacco di Magnus.

 

O meglio, lo sapevo quelli che avevano comprato altre edizioni, perchè non mi pare che la Bonelli l'avesse mai ammesso...  fino a questa, dove a pagina 237, pubblicano una pagina della sceneggiatura originale di Nizzi (pagina 195) con le correzioni a penna di Magnus, dove si vede quello che è di Nizzi (ben poco) e cosa ci ha aggiunto Magnus (nella versione di Nizzi, gli avversari arrivano tutti insieme, intruppati, all'alba, e attaccano praticamente suicidandosi il castello difeso non solo da Tex ma anche dai servitori di Sutter. Magnus non solo sposta il tutto di notte e aggiunge la tempesta, ma toglie anche gli altri servitori meno uno, e invece di far arrivare gli avversari intruppati, li fa dislocare in anticipo sul campo di battaglia da May-Ling - in effetti, nelle storie di Nizzi non c'è MAI la minima tattica o strategia decente, sono tutti agguati dove la gente manca, o sparatorie molto banali)

 

Perchè analizzare una storia in cui non possiamo sapere cosa è davvero di Nizzi e cosa di Magnus? Beh, non lo possiamo MAI sapere, si sa anche di altre storie di Nizzi pesantemente modificate (tipo il finale dei Fucili di Shannon), quindi è una cosa che non posso essere sicuro di evitare, e se proprio voglio rileggermi una storia di Nizzi, almeno che sia questa! :lol:

 

Chi è il Nizzi che appare in questo storia? Il Nizzi pre-crisi: uno sceneggiatore competente, affidabile, con un linguaggio "letterario" forbito, e che invece ha grosse difficoltà ad entrare nel "linguaggio" di Tex (la frequenza con cui gli fa ripetere "satanasso" e "vecchio cammello", a pappagallo, ne è la prova: non è in grado di inventare nuove frasi per Tex come faceva GL Bonelli, ripete sempre le stesse), che troppo spesso "taglia gli angoli" cercando le soluzioni più facili e banali (anche qui, spioni e origlioni abbondano), che proprio davvero fa una fatica boia a ricordarsi che Tex dovrebbe essere competente (all'epoca almeno faceva lo sforzo), che fa trame troppo piene di coincidenze e casi fortuiti, e che insomma...   dà l'impressione di non sforzarsi davvero molto, con l'epica e la fantasia, e senza gli interventi di Magnus questa storia sarebbe stata probabilmente il solito compitino, fatto bene (ancora), ma senza passione.

 

Andando per ordine:

 

Pagina 17: il Carson di Nizzi è SEMPRE stato la spalla comica, mangiona e pigra, più Cico che Capelli d'Argento, qui la crisi non c'entra: in questa storia, com'è possibile che Carson non voglia aiutare Devlin, e anzi si meraviglia quando Tex accetta?  il Carson di GL Bonelli FINGEVA di non voler aiutare, ma era chiaro che era una battuta, e quando Tex gli offre magari di evitare una fatica per mangiare, è lui il primo a rifiutare se è in pericolo qualcuno (recentemente ho commentato proprio un caso simile qui in questo forum). Nizzi purtroppo "non ha capito la battuta" o forse si è dimenticato, e il suo Carson DAVVERO è un pigro mangione che non aiuterebbe nessuno. Anche prima della crisi.

 

Pagina 34: il dottore si mette a raccontare a Tex nei mini dettagli, per diverse pagine...  QUELLO CHE ABBIAMO GIÀ VISTO. Anche questa cosa, del Nizzi che passa pagine e pagine a riassumere cose già viste (così si fa pagare più volte per la stessa scena) NON È DOVUTA ALLA CRISI, lo faceva già prima...

 

Pagina 35-38: il dottore svela a Tex praticamente tutto, non sia mai che debba fare indagini o scoprire cose (quello che non gli svela il dottore gli verrà poi svelato da altri). Anche gli "origlioni" sono una cosa da sempre presente nelle storie di Nizzi, nella versione più generica: "qualcuno che racconta all'eroe tutto quanto, così mi sbrigo prima e faccio poca fatica a immaginarmi come lo viene a sapere". Dopo la crisi sono spesso proprio banalissimi tizi che origliano, ma anche prima, qualcuno che spiega tutto a Tex c'è sempre. (meglio per lui, quando non c'è si fa sempre gabbare come un pollo, vedi fuga da anderville o i delitti del lago ghiacciato...)

 

Pagina 47: il Tex di Nizzi è scemo. Sempre stato scemo, anche prima della crisi. il Tex abile be intelligente di GL Bonelli con lui e Nolitta è solo un lontano e sbiadito ricordo, tanto che molti che hanno conosciuto Tex con Nizzi anche oggi si meravigliano e si scandalizzano se usa l'astuzia invece della colt. In questa pagina dicono a Tex che gli assassini scappano su delle carrozze. E gli dicono che sono passate solo carrozze "di cittadini al di sopra di ogni sospetto". Il Tex di GL Bonelli avrebbe detto "datemi i nomi e vedo io se sono davvero sopra ogni sospetto" o qualcosa di simile. Quello di Nizzi dice sconsolato "È davvero un bel mistero" (il lettore sa già che una delle persone al di sopra dei sospetti è il colpevole, quindi sa che Tex qui è scemo) :angry:

 

Sempre nei dialoghi in quelle pagine: Tex parla come Nick Raider. Ho detto prima che il linguaggio di Nizzi in queste storie pre-crisi è ancora elegante (la sciatteria attuale è, questa sì, arrivata dopo la crisi), ma Tex NON DOVREBBE parlare così. Qui, per diverse pagine. Nizzi si scorda di fargli dire "satanasso", "vecchio cammello" e "peste", e si nota un sacco, che il suo Tex "non parla come Tex" (questo lo notano però solo quelli che hanno conosciuto Tex con GL Bonelli, per gli altri è il Tex di GL Bonelli che parla in modo strano)

 

Pagina 57-58: il Tex di Nizzi è sempre stato un piccione. Certo, non ancora ai livelli davvero ridicoli e da "evidente-presa-per-il-sedere" del periodo di 35 anni dal 1995 al 2020, ma sin dall'inizio, non è un ranger competente.  Non si contano le volte in cui cade in agguati palesi o si fa fregare da botte in testa telefonatissime. Qui, arriva sentendo diversi spari, arriva vicinissimo, vede un corpo cadere... E SI CHINA SUL CORPO PRIMA DI GUARDARSI ATTORNO.  uno degli aggressori gli lancia un pugnale (un azione per cui deve sporgersi, ben visibile, non è una cerbottana) ma Tex si salva non perchè lo vede (ma quando mai?), ma, come al solito per Nizzi, per "puro-buco-di-c###".  Davvero, anche prima della crisi... quante CENTINAIA di volte l'avete vista questa stessa identica scena in una storia di Nizzi? Qualcuno fa un agguato a Tex, Tex ci cade come un piccione non accorgendosi di nulla, ma l'attaccante manca, o c'è un colpo di fortuna che lo salva.

Volete un esempio comparativo? Leggetevi "il passato di Carson", l'agguato iniziale a Carson. Ecco quello è il ritratto di un ranger abile, esperto e che si salva perchè sa usare il cervello e si sa guardare attorno. Non perchè ha sempre a che fare con inetti dalla mira strabica o perchè è fortunato (tutti gli sceneggiatori di Tex ogni tanto lo fanno salvare dalla fortuna, è normale, entro certi limiti. Ma se, come GL Bonelli o Boselli, alterni la cosa con situazioni in cui mostri come Tex sia scaltro e abile e si salvi di solito da solo, allora quella fortuna appare "meritata" al lettore. Se usi SEMPRE la fortuna...  rendi l'eroe ridicolo)  :azz:

 

Parlavo prima del fatto che non si può criticare l'uso delle didascalie che fa Nizzi, solitamente buono. "solitamente". Purtroppo c'è un eccezione. Non sa quando fermarsi. Nelle scene d'azione, non dovrebbe usarle per ripetere quello che fanno in scena. Invece, a volte lo fa (vedere pagina 58) A differenza degli altri che ho evidenziato, non è un suo difetto "tipico", lo cito solo perché, avendo lodato l'uso che ne fa in generale (nel periodo pre-crisi, oggi sbaglia anche quello come tutto il resto), non vorrei far sembrare che lo loderei anche qui...  :P

 

Pagina 107: Il Tex di Nizzi è uno sbruffone bugiardo. Sa benissimo che ci sono furfanti che gli sono sfuggiti (vedi fuga da anderville). In generale, per quanto possa apparire paradossale (e lo è), il Tex "larger than life", epico, massiccio di GL Bonelli non solo non era infallibile, ma parlava spesso nelle sue storie dei suoi fallimenti. Ci sono storie che iniziano con "abbiamo perso tre mesi inutilmente dietro dei razziatori ma ci sono sfuggiti". I compratori della mandria di suo padre gli sono sfuggiti e non cerca nemmeno di riprenderli.  Il suo Tex è invincibile solo NELLE STORIE, ma per il resto GL Bonelli cerca di renderlo un persoaggio credibile, con vittorie e sconfitte.

Il Tex di Nizzi, che viene sconfitte dentro le storie pubblicate, e che viene gabbato come un incapace più e più volte, all'interno delle sue storie viene considerato (e si vanta boriosamente di esserlo) infallibile e invincibile. Altro segno che è qualcuno che si atteggia come qualcuno che non è, e non riuscirà mai ad essere.

 

Pagina 133: cadono come piccioni nel solito agguato, almeno stavolta non viene evidenziato il ruolo della fortuna...

 

Pagina 156: e ti pareva che non ci fosse qualcuno che riferiva tutto a Tex... (notare che non era necessario, Tex lo avrebbe scoperto più tardi quando origlia e risente la stessa spiegazione da Mina)

 

Pagina 161: Sutter fino a questo momento era stato descritto come scaltro e abile. Adesso è diventato tanto pollo da pensare che due ranger che indagano per una serie di omicidi abbandonino le indagini perchè Mina glielo chiede...  :rolleyes:

(le trame di Nizzi, anche prima della crisi, sono più emotive che logiche, qui la scena "fa dramma" e la mette anche se non ha alcun senso. Per lo stesso motivo poi trasformerà Sutter da abile cospiratore in un febbricitante isterico con rimorsi e sensi di colpa. Qui ancora funziona, vista l'atmosfera da tragedia shakespeariana che aleggia su tutto, ma Nizzi lo fa anche in storie in teoria "gialle"...)

 

Pagina 166: ancora origlioni...

 

Pagina 180: Come cavolo fa May-ling a fuggire di nascosto da una piccola stanza con quattro persone, senza che nessuno lo noti?

 

Pagina 220: il Tex di Nizzi è talmente tanto abituato ad avere "origlioni" che gli dicono tutto, che a volte sa tutto senza bisogno che nessuno gli dica niente: non ha mai nemmeno visto gran parte degli assassini, come fa a dire la smargiassata che dice in questa pagina?

Per essere un "giallista" Nizzi, già all'epoca, perdeva completamente il filo di quello che i suoi personaggi possono plausibilmente sapere (si vede anche nell'ultima storia breve di 32 pagine, e in tantissime altre storie: il suo Tex passa dalla totale ignoranza di quello che capita davanti al suo naso a doti di onnisapienza improbabili da una pagina all'altra senza un senso...

 

Come dicevo prima di partire con questo elenco: non l'ho scritto per "demolire" la storia. Sono tutt'ora convinto che, tutto sommato, la sceneggiatura de "la valle del terrore" sia BUONA (specie dopo i cambiamenti di Magnus per renderla meno piatta). Volevo solo far notare come molti dei difetti del Nizzi a"attuale" non sono cose arrivate post-crisi, in molti casi, Nizzi ha SEMPRE scritto così, con intrecci sciatti, indagini fatte a colpi di origlioni e onnisapienza, nemici scemi, nessuna strategia degna di questo nome, un Tex soprattutto fortunato che non ha mai bisogno di ragionare (e non lo fa mai)

 

Come si salvava? Con la semplice "prosa", quella che si vede qui in alcune didascalie, dialoghi che per quanto fossero pochissimo "texiani" erano divertenti (no, non "brillanti", quella è un'altra cosa, i dialoghi di Nizzi non sono particolarmente intelligenti, sono buffi e fanno ridere), la capacità di suscitare emozioni e atmosfere. Molto "mestiere", poco talento e pochissima passione.

 

A quelli che vogliono sempre difendere un Nizzi sempre più indifendibile e straparlano di "sguardi spassionati", vi chiedo: METTETE IN PRATICA QUELLO CHE PREDICATE. Guardate, davvero, senza "gli occhi del cuore" di quando eravate bambini, le sue sceneggiature anche pre-crisi. Valgono davvero tutte le lodi sperticate che ci rovesciate sopra? (accompagnate spesso, cosa che mi irrita alquanto, da toni insultanti verso chi ha davvero creato questi personaggi e valeva 100 Nizzi, GL Bonelli?)

 

Nizzi "salvò" Tex all'epoca perché Nolitta davvero non era in grado di scrivere un Tex minimamente accettabile, e con Nizzi semplicemente arrivò uno sceneggiatore competente in grado di scrivere Tex. Da qui a dipingerlo come chissà quale autorone dalle capacità strabilianti, ce ne corre.

 

Davvero, fate come dice il titolo di questo thread. Toglietevi "gli occhiali degli occhi del cuore" (quanti di voi hanno visto Boris?), e RIVALUTATE una buona volta quelle storie che ricordate come tanto belle...

 

 

Parlando di Boris tu mi ricordi Mariano. :-)

Comunque non riesco a "scavare" ed analizzare come te. Sono un lettore "medio", sicuramente migliorato e diverso rispetto all'adolescenza, però ci può stare.

Leggo le nuove storie, rileggo le vecchie di GLB, Nizzi, Nolitta, Boselli, Ruju etc.

Cerco emozioni, divertimento, gusto.

Il forum è utile per confrontarsi e leggere altri punti di vista.

Essendo un lettore dal n.398 sono più un Boselliano/Nizziano se vogliamo parlare di sceneggiatori ed un Villa/Civitelli/Marcello come disegni.

GLB e Galep li ho ripresi in seguito.

Però è molto interessante e bello avere tanta varietà da poter leggere.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

Globalmente prendendo tutte le storie il bicchiere per Nizzi è  mezzo pieno. Per te?

Io, @valerio e @Leo , mi par di capire lo vediamo mezzo pieno. Questo non toglie che critichiamo se qualcosa non ci piace e senza pregiudizi.

Personalmente io sono pessimista su Nizzi, poi spero di essere smentito.

Se non fosse tornato gli avrei detto solo un grande GRAZIE per il lavoro su Tex, per le emozioni ed il divertimento al netto anche di diverse parentesi oscure.

 

 

 

Si, anche per me è mezzo pieno, assolutamente.

Come ho già avuto modo di dire, io non ho praticamente vissuto il periodo Nizziano, perchè ho smesso di leggere Tex nel 1991 praticamente...quindi si, ho letto le prime storie ma poi ho chiuso, per molti anni.Ho poi recuperato le sue storie e quelle di Boselli pre anni 2010, successivamente. Non ho quindi vissuto nè la gloria, nè il declino di Nizzi, con relative polemiche sui social (anche queste recuperate dopo) e mal di pancia vari. Io credo che vivere le cose in diretta da una parte avvantaggia e dall'altra toglie. Avvantaggia perchè ti becchi una fase positiva o negativa LIVE, e ne accogli la gioia o la frustrazione momento per momento, toglie perchè toglie lucidità, si rischia di farsi prendere dall'entusiasmo o dalla rabbia, cosa che leggendo dopo, in differita, non avviene.

Detto questo, le storie di Nizzi le ho quindi lette un pò sparse. Che so, un giorno Furia Rossa e il giorno dopo Tumak l'inesorabile, quindi ho mischiato l'alto e il basso senza soluzione di continuità,cosa che mi ha evitato eccessivi entusiasmi ed altrettanto repentine frustrazioni.

A conti fatti ritengo il computo positivo. Le storie belle mi sono restate molto più in mente delle brutte. In quelle storie apprezzo particolarmente i dialoghi e l'ironia dell'autore, che resta per me il più "divertente" tra quelli che hanno messo mano a Tex e di questo gli devo essere grato.

I rilievi che Diablero non manca mai di sottolineare hanno indubbiamente dei fondamenti di verità, ma non avendo io vissuto in diretta la cosa, non comprendo fino in fondo giudizi così "brutali", nè posso farlo probabilmente. E nel mio  minestrone di storie lette confusamente, il bicchiere si, resta mezzo pieno. Questo non significa ignorare le storie brutte, assolutamente.

Personalmente non lesino mai critiche a Nizzi, come non le lesino a nessuno.

Sul Nizzi attuale ho già detto. Non mi piace. Può anche darsi che il suo particolare Tex sia ormai antico e fuori tempo, avendolo letto per anni e tanti anni fa e che non ci faccia più alcun effetto, oppure può darsi che sia ormai semplicemente scritto davvero stancamente. Non lo so, ma certamente non mi colpisce, mi annoia.

Sono sempre pronto a cambiare idea, ma sta a lui farmela cambiare, per ora nulla da fare.

  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Faccio una cosa scorrettissima: se tu, @Diablero, odi la Bonelli e non la perdonerai mai per i vent'anni di nizzate, dovresti ritenere ancora più imperdonabile e odiare con maggiore furia l'attuale curatore, che ce lo sta ri-propinando nonostante tutto :D

 

ovviamente non pretendo risposta, è solo una provocazione, scorretta ma fatta con spirito scherzoso, senza intenzione di fare davvero polemica.

 

Il tuo appello di rileggere Nizzi senza gli occhiali del cuore ammetto che mi stuzzica, anche solo per il piacere di controbattere a quanto dici (se da ribattere ci sarà). Ci sono due però:

 

1) sono impegnato in altre situazioni e ora non riuscirei a farlo, ma non escludo di cimentarmi in futuro.

 

2) ho riletto diverse volte Nizzi, anche da adulto. Una rilettura abbastanza completa l'ho fatta nel 2013. Certo, all'epoca non ho pensato a "togliere gli occhiali del cuore" e ho riletto, spassionatamente, per il puro piacere di rilettura, le storie capolavoro (che io considero capolavoro) dell'autore: Fuga da Anderville, I delitti del lago ghiacciato, la leggenda della vecchia missione, l'uomo con la frusta, ecc. E non ho trovato nulla che mi dispiacesse, ho solo ritrovato il piacere di una buona lettura.

Quello che chiedi tu è invece una rilettura impegnata, dove l'impegno sta nell'annullare i residui affettivi del passato e nel rileggere in maniera asettica e tecnica (dovrei esserne capace come lo sei tu, non so se sono in grado, senza ironia) la sceneggiatura. 

 

Non so cosa ne verrebbe fuori, ma dico una cosa: non è solo questione di imprinting, non è solo affetto. In un altro topic abbiamo affrontato Fuga da Anderville: tu la ritieni sbagliatissima, texianamente parlando, perché Tex si fa gabbare; io l'ho difesa strenuamente, dicendo con forza che Tex non ha colpe, non fa la figura dello sciocco, sono solo gli eventi a decretare l'esito della storia. Un Tex sconfitto per te è eretico, ma per me una storia come Fuga da Anderville è un capolavoro anche per questa ineluttabilità. E non cessa per questo di essere texiana. Sono i miei occhiali del cuore? No, sono solo gli occhiali che ciascuno di noi, per la sua propria soggettività, per la sua personalità, per il suo trascorso e vivaddio anche per i suoi gusti, indossa sempre, in ogni momento della sua vita di lettore. E, credimi, quelli non si possono togliere ;)  

<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, valerio dice:

Si, anche per me è mezzo pieno, assolutamente.

Come ho già avuto modo di dire, io non ho praticamente vissuto il periodo Nizziano, perchè ho smesso di leggere Tex nel 1991 praticamente...quindi si, ho letto le prime storie ma poi ho chiuso, per molti anni.Ho poi recuperato le sue storie e quelle di Boselli pre anni 2010, successivamente. Non ho quindi vissuto nè la gloria, nè il declino di Nizzi, con relative polemiche sui social (anche queste recuperate dopo) e mal di pancia vari. Io credo che vivere le cose in diretta da una parte avvantaggia e dall'altra toglie. Avvantaggia perchè ti becchi una fase positiva o negativa LIVE, e ne accogli la gioia o la frustrazione momento per momento, toglie perchè toglie lucidità, si rischia di farsi prendere dall'entusiasmo o dalla rabbia, cosa che leggendo dopo, in differita, non avviene.

Detto questo, le storie di Nizzi le ho quindi lette un pò sparse. Che so, un giorno Furia Rossa e il giorno dopo Tumak l'inesorabile, quindi ho mischiato l'alto e il basso senza soluzione di continuità,cosa che mi ha evitato eccessivi entusiasmi ed altrettanto repentine frustrazioni.

A conti fatti ritengo il computo positivo. Le storie belle mi sono restate molto più in mente delle brutte. In quelle storie apprezzo particolarmente i dialoghi e l'ironia dell'autore, che resta per me il più "divertente" tra quelli che hanno messo mano a Tex e di questo gli devo essere grato.

I rilievi che Diablero non manca mai di sottolineare hanno indubbiamente dei fondamenti di verità, ma non avendo io vissuto in diretta la cosa, non comprendo fino in fondo giudizi così "brutali", nè posso farlo probabilmente. E nel mio  minestrone di storie lette confusamente, il bicchiere si, resta mezzo pieno. Questo non significa ignorare le storie brutte, assolutamente.

Personalmente non lesino mai critiche a Nizzi, come non le lesino a nessuno.

Sul Nizzi attuale ho già detto. Non mi piace. Può anche darsi che il suo particolare Tex sia ormai antico e fuori tempo, avendolo letto per anni e tanti anni fa e che non ci faccia più alcun effetto, oppure può darsi che sia ormai semplicemente scritto davvero stancamente. Non lo so, ma certamente non mi colpisce, mi annoia.

Sono sempre pronto a cambiare idea, ma sta a lui farmela cambiare, per ora nulla da fare.

 

È possibile che il non averlo vissuto in diretta possa contribuire a un giudizio più sereno. Io il Nizzi post crisi io non lo tolleravo più, pur con eccezioni che ogni tanto mi stupivano, al Nizzi pre-crisi resterò sempre legato, anche per imprinting, non posso escluderlo.

Modificato da Leo
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Io condivido del tutto i contenuti dei messaggi di @Diablero. Un po' meno i toni veementi in alcuni frangenti, che comunque apprezzo perché mi ricordano mio padre che parte con un'osservazione, arriva a una lamentela e poi passa direttamente a inveire... e io gli voglio molto bene per questo. :D

Posso comunque dire che l'immagine del piatto di merda e quella del pulcino che scambia il calzino per la mamma per me rimarranno negli annali del forum? :lol2:

  • Haha (0) 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ho Riletto decine di volte le storie del Tex nizziano (come quelle degli altri autori) tranne il ponte di Roccia e Montezuma che appena ho fra le mani,ehm,mi fanno cadere...😅😉

 

Lo sanno anche i muri, Nizzi è seriale...non aggiunge mai nulla ma resta fedele al canone classico,o meglio,quello che si è autoimposto lui essere il canone classico: Tex centralissimo (,un po' Larry Yuma a volte),Carson spalla (macchietta a volte, sempre un retaggio della spalla che compariva nelle storie di Larry),Tiger e Kit "guardiani alla riserva":non gli piace usarli,d altra parte quando li usa risentono parecchio della sua idiosincrasia.usato sicuro, cliché sempre uguali ma Tex ESCE fuori.

Attualmente le leggo con un' altra ottica rispetto a trent'anni fa, cercando più di cogliere "l arte"e il mestiere piuttosto che la snodo narrativo,che è sempre lo stesso.può piacere o meno il suo stile,ma la sceneggiatura è QUASI sempre di alto livello... ed è un autore che conosce BENISSIMO il genere western,poche balle.a differenza di un Medda che trasforma l Arizona in uno Stato del Sud nella storia Bande Rivali... dimostrando così di non conoscere la storia del West,e la storia di Tex.

5 ore fa, Diablero dice:

Come si salvava? Con la semplice "prosa", quella che si vede qui in alcune didascalie, dialoghi che per quanto fossero pochissimo "texiani" erano divertenti (no, non "brillanti", quella è un'altra cosa, i dialoghi di Nizzi non sono particolarmente intelligenti, sono buffi e fanno ridere), la capacità di suscitare emozioni e atmosfere. Molto "mestiere", poco talento e pochissima passione.

 

In realtà erano anche brillanti almeno nel terzo centinaio...

Suscitare emozioni:non ricordo altri autori che mi abbiano fatto provare un brivido gelato lungo la schiena leggendo la scena di Tex davanti al "paredon" a Chihuahua quando sfida il plotone di esecuzione e la Morte...e che rifiuta la benda nera... sicuramente Boselli è più capace di emozionare il lettore,su questo sono d accordo.

3 ore fa, valerio dice:

conti fatti ritengo il computo positivo. Le storie belle mi sono restate molto più in mente delle brutte. In quelle storie apprezzo particolarmente i dialoghi e l'ironia dell'autore, che resta per me il più "divertente" tra quelli che hanno messo mano a Tex e di questo gli devo essere grato.

"Gli autori che scrivono Tex oggi non possono prescindere dalle storie di Claudio Nizzi o dalle mie".non lo dico io ma lo ha detto Borden in una recente intervista.. Puro Vangelo.

 

Modificato da Barbanera
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Ho Riletto decine di volte le storie del Tex nizziano (come quelle degli altri autori) tranne il ponte di Roccia e Montezuma che appena ho fra le mani,ehm,mi fanno cadere...😅😉

 

Lo sanno anche i muri, Nizzi è seriale...non aggiunge mai nulla ma resta fedele al canone classico,o meglio,quello che si è autoimposto lui essere il canone classico: Tex centralissimo (,un po' Larry Yuma a volte),Carson spalla (macchietta a volte, sempre un retaggio della spalla che compariva nelle storie di Larry),Tiger e Kit "guardiani alla riserva":non gli piace usarli,d altra parte quando li usa risentono parecchio della sua idiosincrasia.usato sicuro, cliché sempre uguali ma Tex ESCE fuori.

Attualmente le leggo con un' altra ottica rispetto a trent'anni fa, cercando più di cogliere "l arte"e il mestiere piuttosto che la snodo narrativo,che è sempre lo stesso.può piacere o meno il suo stile,ma la sceneggiatura è QUASI sempre di alto livello... ed è un autore che conosce BENISSIMO il genere western,poche balle.a differenza di un Medda che trasforma l Arizona in uno Stato del Sud nella storia Bande Rivali... dimostrando così di non conoscere la storia del West,e la storia di Tex.

In realtà erano anche brillanti almeno nel terzo centinaio...

Suscitare emozioni:non ricordo altri autori che mi abbiano fatto provare un brivido gelato lungo la schiena leggendo la scena di Tex davanti al "paredon" a Chihuahua quando sfida il plotone di esecuzione e la Morte...e che rifiuta la benda nera... sicuramente Boselli è più capace di emozionare il lettore,su questo sono d accordo.

"Gli autori che scrivono Tex oggi non possono prescindere dalle storie di Claudio Nizzi o dalle mie".non lo dico io ma lo ha detto Borden in una recente intervista.. Puro Vangelo.

 

Concordo su molte cose. Non sono del tutto d'accordo sul fatto che Nizzi non inventasse niente. O meglio, è giusto per il secondo e terzo Nizzi, per il secondo direi è giusto a metà anzi..

Il primo Nizzi sapeva anche inventare. La Tigre l'ha creata lui, Galindez idem, e nella sua iniziale classicità ha anche messo del suo. La svolta un pò più thriller porta chiaramente la sua firma. Non è sempre vero che non osasse. All'inizio sapeva anche osare, ma pure dopo. Quando ha affrontato la storia di Custer ha indubbiamente osato molto, ha proposto un personaggio pesante e ha quindi osato (poi sul risultato ognuno ha la sua opinione). Anche affrontando Mefisto ha rischiato ( e pure qui, sui risultati, ognuno si faccia la sua idea) essendo un personaggio che fa tremare i polsi agli autori.

Certo, la linea prevalente era quella di riprendere storie e personaggi Bonelliani e di restare in quelle atmosfere, ma non sempre.

Oggi mi pare non voler davvero rischiare nulla, almeno finora.

Le emozioni: io mi sono spesso emozionato nelle sue storie. Tex davanti al plotone di esecuzione, i tormenti di Tiger e quel finale da lacrime di Furia Rossa, la dolcezza del padre del "ragazzo selvaggio", tutta la storia di Jesus Zane, la morte di Nuvola Bianca portato a braccia dal Generale...cose indimenticabili per quanto mi riguarda. Non era solo battute e divertimento.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

8 minuti fa, valerio dice:

Non è sempre vero che non osasse. All'inizio sapeva anche osare, ma pure dopo.

Ha osato con la Tigre Nera, inventando un personaggio maiuscola ma,a parer mio,non è riuscito a trasformarlo in un cattivo seriale...la prima storia è favolosa,la seconda sufficiente,la terza scadente..

Nizzi osa qualcosa in alcune storie,ma per convinzione e impossibilità non innova... inventare un nuovo personaggio è una cosa,innovare una serie è un altra... Nizzi non è mai stato un innovatore,e di per sé non è detto sia un male.

Ma è un autore seriale che in una serie come Tex è fondamentale...

 

 

 

Modificato da Barbanera
  • Mi piace (+1) 1
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Barbanera dice:

Ha osato con la Tigre Nera, inventando un personaggio maiuscola ma,a parer mio,non è riuscito a trasformarlo in un cattivo seriale...la prima storia è favolosa,la seconda sufficiente,la terza scadente..

Nizzi osa qualcosa in alcune storie,ma per convinzione e impossibilità non innova... inventare un nuovo personaggio è una cosa,innovare una serie è un altra... Nizzi non è mai stato un innovatore,e di per sé non è detto sia un male

 

Certo, su questo siamo d'accordo. E' un tradizionalista, l'approccio è stato quello di restare fedele al dettato, e per anni ci è riuscito. Credo sia intimamente convinto che i lettori di Tex vogliano vedere quelle atmosfere li e non altro. Innovatore è Borden, ma anche li c'è chi è contento e c'è chi critica tacciandolo di non rispettare il Verbo. Non deve essere facile scrivere Tex:D

Sulla Tigre, credo che non lo abbia trasformato in cattivo seriale per il semplice motivo che è andato in declino. La peggior qualità delle ultime due storie dipende solo da quello, tanto è vero che lo ha fatto morire perchè probabilmente non aveva più la capacità di immaginarne nuovi sviluppi per ormai oggettive difficoltà di scrittura.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">15 ore fa</span>, Leo dice:

 

La prima storia, che rimanda a Ombre Rosse, è dimenticabile, mentre La rupe del diavolo, pur con forzature non da poco, non è malvagia. Comunque è davvero troppo presto per darne un giudizio.

La rupe del diavolo  per mè è una storia piacevole,  per il suo soggetto originale, con questo battello  che affronta le rapide, e  io la ricordo proprio per quello. Che poi abbia qualche forzatura è indubbio, ma questa volta le metto in secondo piano. Per quanto riguarda Fuga da Anderville, anche per me è un capolavoro, e Tex non ne esce  secondo me sconfitto.  L'unica  cosa  che non mi è piaciuta è , nel finale, vedere Tex così isterico, cosa che secondo me non è.🙋‍♂️

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

Ha osato con la Tigre Nera, inventando un personaggio maiuscola ma,a parer mio,non è riuscito a trasformarlo in un cattivo seriale...la prima storia è favolosa,la seconda sufficiente,la terza scadente..

Nizzi osa qualcosa in alcune storie,ma per convinzione e impossibilità non innova... inventare un nuovo personaggio è una cosa,innovare una serie è un altra... Nizzi non è mai stato un innovatore,e di per sé non è detto sia un male.

Ma è un autore seriale che in una serie come Tex è fondamentale...

 

 

 

Concordo

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

Ha osato con la Tigre Nera, inventando un personaggio maiuscola ma,a parer mio,non è riuscito a trasformarlo in un cattivo seriale...la prima storia è favolosa,la seconda sufficiente,la terza scadente..

Nizzi osa qualcosa in alcune storie,ma per convinzione e impossibilità non innova... inventare un nuovo personaggio è una cosa,innovare una serie è un altra... Nizzi non è mai stato un innovatore,e di per sé non è detto sia un male.

Ma è un autore seriale che in una serie come Tex è fondamentale...

 

 

 

Concordo in pieno anch'io.

Nizzi lo vedo esattamente così.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">5 ore fa</span>, Leo dice:

Faccio una cosa scorrettissima: se tu, @Diablero, odi la Bonelli e non la perdonerai mai per i vent'anni di nizzate, dovresti ritenere ancora più imperdonabile e odiare con maggiore furia l'attuale curatore, che ce lo sta ri-propinando nonostante tutto :D

 

ovviamente non pretendo risposta, è solo una provocazione, scorretta ma fatta con spirito scherzoso, senza intenzione di fare davvero polemica.

 

Il tuo appello di rileggere Nizzi senza gli occhiali del cuore ammetto che mi stuzzica, anche solo per il piacere di controbattere a quanto dici (se da ribattere ci sarà). Ci sono due però:

 

1) sono impegnato in altre situazioni e ora non riuscirei a farlo, ma non escludo di cimentarmi in futuro.

 

2) ho riletto diverse volte Nizzi, anche da adulto. Una rilettura abbastanza completa l'ho fatta nel 2013. Certo, all'epoca non ho pensato a "togliere gli occhiali del cuore" e ho riletto, spassionatamente, per il puro piacere di rilettura, le storie capolavoro (che io considero capolavoro) dell'autore: Fuga da Anderville, I delitti del lago ghiacciato, la leggenda della vecchia missione, l'uomo con la frusta, ecc. E non ho trovato nulla che mi dispiacesse, ho solo ritrovato il piacere di una buona lettura.

Quello che chiedi tu è invece una rilettura impegnata, dove l'impegno sta nell'annullare i residui affettivi del passato e nel rileggere in maniera asettica e tecnica (dovrei esserne capace come lo sei tu, non so se sono in grado, senza ironia) la sceneggiatura. 

 

Non so cosa ne verrebbe fuori, ma dico una cosa: non è solo questione di imprinting, non è solo affetto. In un altro topic abbiamo affrontato Fuga da Anderville: tu la ritieni sbagliatissima, texianamente parlando, perché Tex si fa gabbare; io l'ho difesa strenuamente, dicendo con forza che Tex non ha colpe, non fa la figura dello sciocco, sono solo gli eventi a decretare l'esito della storia. Un Tex sconfitto per te è eretico, ma per me una storia come Fuga da Anderville è un capolavoro anche per questa ineluttabilità. E non cessa per questo di essere texiana. Sono i miei occhiali del cuore? No, sono solo gli occhiali che ciascuno di noi, per la sua propria soggettività, per la sua personalità, per il suo trascorso e vivaddio anche per i suoi gusti, indossa sempre, in ogni momento della sua vita di lettore. E, credimi, quelli non si possono togliere ;)  

 

È possibile che il non averlo vissuto in diretta possa contribuire a un giudizio più sereno. Io il Nizzi post crisi io non lo tolleravo più, pur con eccezioni che ogni tanto mi stupivano, al Nizzi pre-crisi resterò sempre legato, anche per imprinting, non posso escluderlo.

Concordo al 100%.  Poi anche io come Valerio ho letto spesso Nizzi ,parafrasando Boris, a cazzo di cane. Anzi, molte storie le ho lette grazie a questo forum. Fuga da Anderville è meravigliosa, mi ha emozionato e l'ho letta da "vecchio".

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, valerio dice:

Innovatore è Borden, ma anche li c'è chi è contento e c'è chi critica tacciandolo di non rispettare il Verbo.

Ma Borden è tradizionalmente dedito a Tex... innova molto mettendo tanti comprimari e inventando personaggi dalle sfaccettature interessanti.Borden riprende molto (non solo) il primo Tex di Glb, il magnifico giustiziere...

 

<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Fuga da Anderville è meravigliosa, mi ha emozionato e l'ho letta da "vecchio".

Un capolavoro, attento alla Storia e con sentimento incredibile..

Tex è sconfitto? NI! È vero che non è riuscito a prevedere ai tempi che Walcott vecchio fosse un delinquente,ma è lo strumento con cui si compie il fato...

Comunque,ho visto recentemente una serie americana sul campo di Ardensonville...posso dire che la realtà del campo e delle condizioni di vita degli Yankees erano ancora peggiori di quelle magistralmente descritte da Nizzi...i prigionieri morivano letteralmente di fame e di inedia,e dovevano supplicare le guardie del campo (tra l altro i carcerieri erano quasi tutti invalidi dell'esercito regolare o ragazzini di 12/14 anni o aguzzini della Home Guard confederata) di lanciargli ogni tanto dei torsi di pannocchia...

 

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

14 ore fa, Diablero dice:

distanza di anni...  rispetto a GL Bonelli c'è un abisso.  Le storie di GL Bonelli le rileggi di cinquant'anni e sono fresche come allora, con dialoghi vivi e brillanti. Mi rileggo le storie di Nizzi e vedo solo una massa di ripetizioni degli stessi tre quattro clichè, patatine, agguato di gente che non sa sparare, sbirro ligio alla legge, patatine, sparatoria, vecchio cammello e satanasso, patatine, agguato....

 

L'alone di "novità" che avevano allora era dovuto solo al fatto che era un nuovo autore su Tex, è svanito vedendo poi la ripetitività delle storie.

 

Quello che è stato Nizzi all'epoca, per sua stessa ammissione, è: un buon ripetitore. uno che si era "studiato" alcuni tormentoni tipici (che comunque Bonelli usava con più criterio e non tanto a macchinetta) e usandoli riusciva a fare un Tex che, se ci guardavi da lontano con un po' di benevolenza e senza fare troppo caso ai cerotti, poteva sembrare Tex.

 

Questo, per sei-sette anni.

 

Passata la crisi, già per me è stato incredibile rimetterlo su Tex. Anche a livello umano, come cavolo fai a rimettere un autore sul personaggio che l'ha "rovinato", che gli ha tolto il gusto di scrivere, che ha provocato la sua frustrazione, tanto da rendergli impossibile scrivere? Mi pare come rimandare qualcuno in miniera appena uscito dall'ospedale dove lo curano per attacchi di panico in luoghi chiusi, per me Nizzi doveva semplicemente denunciarli per mobbing...

 

Soprattutto guardando come subito PRIMA della crisi, l'odio e l'astio che provava per il personaggio già traboccava, era palese, con tutte le botte in testa, le umiliazioni e le fregature che subiva, come in una comica.

 

I conti sono separati: la BONELLI doveva a Nizzi tante scuse, per averlo "rovinato" come autore, e doveva spostarlo su Nick Raider, sempre se fosse stato in grado di scrivere almeno quello.

 

I LETTORI non gli dovevano già più niente, visto che appunto già prima della crisi stava scrivendo male, e i lettori paganti già dovrebbero aspettarsi di trovarsi un fumetto scritto bene, e non mettersi a ringraziare il cielo quando questo accade come se fosse un miracolo divino.

 

La BONELLI doveva, invece, le scuse ai lettori. Per non essersi accorto di cosa stava scrivendo Nizzi prima della crisi. per aver già pubblicato storie al di sotto di ogni standard per la serie, e poi per averlo rimesso lì.

 

Il resto, gli altri VENT'ANNI? È ridicolo anche solo parlare di "bilancio". Quello che è successo in quei vent'anni è stata una follia, un insulto a GL Bonelli (e poi alla sua memoria), un insulto per chiunque abbia mai amato Tex (quello vero), una montagna di letame inqualificabile e nauseabondo buttato in faccia ai lettori che avevano sostenuto per decenni la casa editrice.

Diablero sei quasi offensivo verso quelli che come me potrebbero preferire Nizzi a Glb

Non c' è niente di oggettivo nel giudicare se una storia è bella o brutta

anche per quanto ruguarda le vrutte figure di Tex... quante ce ne sono state veramente? per me una dozzina

per esempio Tumak ha un Tex ottimo

9 ore fa, Diablero dice:

purtroppo, nessuno dei "villain" di Nizzi ha mai brillato per astuzia, anche quelli in teoria tanto scaltri da fregare Tex, ci riescono solo perchè Tex fa errori incredibilmente stupidi), e che la notte,

ma fammi il piacere😅

e poi scusa, ho letto anche io l' intriduzione all' albo, e non è specificato così bene cosa volesse fare Nizzi

magari voleva fare la battaglia finale in un altro posto

il resto delle tue osservazioni è talmente da pignolo e da guardare il difetto, che non vale la pena di replicare

Per me quello è un capolavoro di sceneggiatura

9 ore fa, Diablero dice:

Pagina 17: il Carson di Nizzi è SEMPRE stato la spalla comica, mangiona e pigra, più Cico che Capelli d'Argento, qui la crisi non c'entra: in questa storia, com'è possibile che Carson non voglia aiutare Devlin, e anzi si meraviglia quando Tex accetta?  il Carson di GL Bonelli FINGEVA di non voler aiutare, ma era chiaro che era una battuta, e quando Tex gli offre magari di evitare una fatica per mangiare, è lui il primo a rifiutare se è in pericolo qualcuno (recentemente ho commentato proprio un caso simile qui in questo forum). Nizzi purtroppo "non ha capito la battuta" o forse si è dimenticato, e il suo Carson DAVVERO è un pigro mangione che non aiuterebbe nessuno. Anche

ma è ovvio che invece scherza! se io l' ho interpretata così subito, vedi allira che non è così ovvio

 

9 ore fa, Diablero dice:

Pagina 47: il Tex di Nizzi è scemo. Sempre stato scemo, anche prima della crisi. il Tex abile be intelligente di GL Bonelli con lui e Nolitta è solo un lontano e sbiadito ricordo, tanto che molti che hanno conosciuto Tex con Nizzi anche oggi si meravigliano e si scandalizzano se usa l'astuzia invece della colt. In questa pagina dicono a Tex che gli assassini scappano su delle carrozze. E gli dicono che sono passate solo carrozze "di cittadini al di sopra di ogni sospetto". Il Tex di GL Bonelli avrebbe detto "datemi i nomi e vedo io se sono davvero sopra ogni sospetto" o qualcosa di simile. Quello di Nizzi dice sconsolato "È davvero un bel mistero" (il lettore sa già che una delle persone al di sopra dei sospetti è il colpevole, quindi sa che Tex qui è scemo) :angry:

se a Tex viene detto che i cittadini sono al di sopra di ogni sospetto, non è che lo prende per buono per forza, ma comunque lo ritiene probabile. Insomma Diablero, leggi per divertirti , non per criticare. Io Tex ' l' ho letto in ordine cronologico quindi ho cominciato con Glb ma Nizzi l' ho subito preferito, quindi non c'entra l'autore con cui ho iniziato. Sinceramente questo tuo continuo spaccare il capello in 4 su Nizzi è irritante.  analizzare le storie così io non so proprio che senso abbia.

E poi mi sembra che tu abbia sempre l'atteggiamento di chi SA di aver ragione, e che ragiona oggettivamente. Ma ti sembrano oggettivi i ragionamenti che hai fatto? 

Modificato da Grande Tex
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Posso capire che Nizzi piaccia, non ho letto tutte le sue storie, ma alcune alcune di quelle che ho letto erano buone (non le ultime).

Ma sinceramente, considerarlo superiore a GLB (di cui è stato un continuatore, ma non con molti contenuti originali) mi sembra una posizione altrettanto estrema di quella di chi dice che non ha mai scritto nulla di buono.

  • Grazie (+1) 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, Jim Brandon dice:

stato un continuatore, ma non con molti contenuti originali) mi sembra una posizione altrettanto estrema di quella di chi dice che non ha mai scritto nulla di buono.

sì è ovvio che è oggettivo.

c' è chi dice che non ha scritto nulla di buono, io non gli do ragione, ma rispetto l' opinione;)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Io ho letto le storie più o meno dal numero  cento in diretta, e per me erano tutte ottime storie.  Dopo secondo me cè  stato un calo, e le storie peggiori sono state quelle di Gbl, e quelle scritte da Nizzi in incognito invece erano molto buone . Io ho letto  in diretta  Fuga da Anderville , ma poi la ho letta sicuramente altre 5 -6 volte nel tempo  trovandola sempre ottima, come moltissime altre in quel periodo e anche dopo. Dopo ci sono state  anche molte storie brutte di Nizzi , e anche rileggendole rimangono tali. Ognuno  ha la sua opinione, ma a me da veramente fastidio, la terminologia volgare e offensiva usata da Diablero  rispetto alle sue storie, e di conseguenza anche alla sua persona.🙋‍♂️

 

 

 

Ottime dal 100 al 200, intendevo  dire.🙋‍♂️

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Sceriffi
<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Grande Tex dice:

Io Tex ' l' ho letto in ordine cronologico quindi ho cominciato con Glb ma Nizzi l' ho subito preferito, quindi non c'entra l'autore con cui ho iniziato.

Concordo!

Ho iniziato, a leggere Tex, con il volume dei classici di Repubblica. La prima storia che lessi, è quindi un classico di Bonelli-Galep "La Gola della Morte". 

All'inizio non capii nulla, ora non ho il volume sottomano, però se non ricordo male, la storia inizia con una battuta di caccia, dove vengono catturati piccolo Falco e Carson. 

Io capii, così poco la storia, che mentre leggevo le prime tavole, pensai che Kit Willer fosse Tex!:)

Le storie che seguono questa sono tutte di GL.Bonelli, perchè dopo il volume di Repubblica, iniziai a comprare Tex Classic, che era una nuova collana a "quei tempi".

Poi uscì, la collana "70 anni di un mito", che acquistavo, ma non leggevo. 

Iniziai a leggere questa collana, quando la scuola si concluse, ma non iniziai dal numero 1 "Il Patto di Sangue", ma dal 21 "La Giustizia di Maddox", però non lessi la storia di Nolitta-Fusco, infatti alla fine del numero, c'era una storia, che ho riletto poco tempo fa "Rurales" di Boselli-Spada, qui trovai una storia diversa, rispetto alle precedenti.

 

Come lettore, ho iniziato con le storie del vecchio, però tra quelle che avevo letto, non ce n'era una che mi colpiva particolarmente.

Fino a "Rurales", che diventò la mia storia preferita (ora non lo è più).

Purtroppo il giudizio su Bonelli senior, non è cambiato, ci sono storie sue molto belle "Sulle piste del Nord" e "L'uomo di Flagstaff".

Se dovessi fare una classifica, metterei Boselli primo (non ho trovato, storie brutte fatte da lui. Alcune storie sono un po' sottotono, ma mai brutte.), a pari merito con il Nizzi che va da "Un Ranger del Texas" a "Furia Rossa" (tutte le storie prodotte dal 285 al 387 vanno dall'ottimo al Capolavoro). Bonelli senior, va al terzo posto mentre Nolitta quarto.

Però, per me, la miglior storia di Gl.Bonelli, non arriva ad "El Muerto", "I Ribelli del Canada" ed "Il Colonnello Watson"

Scusate L'off Topic.

 

Nizzi necessita di una rivalutazione?

La carriera di Nizzi, per me si può dividere in tre fasce che sono:

Da "Un ranger del Texas" a "Furia Rossa", ha scritto storie che vanno dall' 7 e mezzo al 10.

Dal 400 al 492 le sue storie, vanno (per me) dal 6 scarso all'8 abbondante.

Dal 500 al 598, partono dal 4 regalato ad un 7- (Athabasca Lake).

Nizzi, è un autore che nel primo periodo scrive storie, belle, fresche, con dei bellissimi dialoghi e dei bei personaggi.

Nel secondo periodo, lo paragonerei a Ruju, mai storie brutte, qualcuna sottotono, molte nella media ed un paio di storie molto belle.

Nel Terzo periodo, va in crisi. Io lo paragonerei ad un'altro autore Texiano, Tito Faraci. Infatti Tito su Tex, alterna storie di basso livello a storie nella media, senza mai eccellere (Tranne che ne "Il Ragazzo Rapito").

Per me, Nizzi non va rivalutato. Nizzi come tutti gli autori va elogiato, quando scrive storie belle, e va criticato, quando scrive storie brutte.

Se da un lato è vero, che nel sesto centinaio, ha scritto storie brutte, però va anche detto, che Nizzi anni prima ha salvato il ranger.

Poi entrano in gioco i gusti personali, che possono far prevalere, un autore rispetto ad un altro. (come nel mio caso) 

 

 

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • co fondatore
On 12/12/2020 at 21:30, MacParland dice:

Però, per me, la miglior storia di Gl.Bonelli, non arriva ad "El Muerto", "I Ribelli del Canada" ed "Il Colonnello Watson"

Scusate L'off Topic.

Sei un fanciullo, te lo si può perdonare.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Sceriffi
<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Mister P dice:

Sei un fanciullo, te lo si può perdonare.

Non so perchè, ma non c'è nessuna sua storia, che mi ha colpito veramente tanto.

Poco Tempo fa, ho letto nel "brossuratone" "Sulle Piste del Nord", ed ho anche espresso un mio parere nel topic apposito.

Finita la storia, mi sono chiesto, come fa questa ad esser considerata la migliore di Sempre?

(Poco tempo fa, c'è stato un sondaggio su Facebook, e questa storia ha vinto.)

E' una storia molto bella e godibile, le ho dato 8 a tutto, però di storie migliori ce ne sono!

La critica, che ho mosso, è che Bonnet, ed i suoi scagnozzi sono scarsi ed a tratti stupidi (Addirittura uno si tradisce da Solo), mentre bellissimi i dialoghi.

 

La mia storia preferita di Bonelli Sr, è "L'uomo di Flagstaff" Lunghissima, ma anche bellissima!

Forse prima, l'ho sparata un po' grossa, ma se "L'uomo di Flagstaff" nella mia classifica, supera Watson e Ribelli, non arriva comunque ad "El Muerto"

Chiedo scusa per l'off Topic! Aggiungo che molto probabilmente anch'io prenderò il libro su Bonelli, magari lo "Rivaluto" molto!

Lo so di essere da solo (o quasi), quindi mi arrendo, mi metto Spalle al Muro:D (Fino ad ora tra le migliori dell'ottavo centinaio)

<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Ma appena compie i 18 anni...  :mazza::censored2::P

Peccato che non ci sia l'emote alzo le mani mi arrendo

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.