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TWF - Tex Willer Forum

Uno sguardo verso il futuro: la fascia 700 di Tex


ymalpas
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Ma lui è solo quello: un deus ex machina. Mi sono già espresso su questo punto. Ma che ci trovate d'interessante nel generale Davis?!

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<span style="color:red;">58 minuti fa</span>, borden dice:

Ma lui è solo quello: un deus ex machina. Mi sono già espresso su questo punto. Ma che ci trovate d'interessante nel generale Davis?!

E' come quel vecchio zio che vive lontano e non senti mai.

Ogni tanto fa piacere rivederlo e sapere che tutto sommato non se la passa male.

Sapere che c'è ancora insomma...

Oppure ricordarlo il 2 novembre...

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<span style="color:red;">41 minuti fa</span>, natural killer dice:

E' come quel vecchio zio che vive lontano e non senti mai.

Ogni tanto fa piacere rivederlo e sapere che tutto sommato non se la passa male.

Sapere che c'è ancora insomma...

Oppure ricordarlo il 2 novembre...

 

 

Oppure dimenticarlo...

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dimenticarlo... ma, sotto la scorza rude in fondo sono un sentimentale... pensa che mi son quasi commosso per l'addio di Totti :*uhm*:

 

comunque possiamo ben sopravvivere anche senza il vecchio generale, semmai in caso di nostalgia possiamo sempre andare a rileggerci una delle vecchie storie....

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Beh non è il personaggio che vorrei rivedere a ogni costo.

Però ci starebbe una storia in cui diventa un fuggitivo per essere stato incastrato in una losca trama, insomma vedere il generale in azione.

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Come figura di generale Phil Davis mi è sempre piaciuto. E' poi vero che, dato il suo grado, può essere inserito in pochi contesti. Io ce lo vedrei in una storia in cui guida di persona un falso assalto contro una ribellione guidata magari dal generale Carrozo (quello di "attaco alla diligenza", si non mi odiate :D) e chiede a Tex e Carson di fargli da infiltrati e recuperare qualcosa (o qualcuno). Magari giunti in un certo punto si incontreranno con Montales che in qualche modo li appoggerà.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

Tranquillo Carlo, te lo riporta in scena Claudio Nizzi (se non lo ha già fatto!).

 

Considerato che il motivo per cui Boselli non ama il Generale Davis è il suo ruolo di  deus ex machina, o Nizzi presenta un soggetto in cui non svolge questa funzione o il ritorno sarà sicuramente bocciato.

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Considerato che il motivo per cui Boselli non ama il Generale Davis è il suo ruolo di  deus ex machina, o Nizzi presenta un soggetto in cui non svolge questa funzione o il ritorno sarà sicuramente bocciato.

 

Ma Boselli non ti boccia un soggetto perché è presente un dato personaggio, ci mancherebbe. Nizzi, a parte l'ultima in cui Davis aveva un ruolo centrale, lo aveva sempre presentato in maniera defilata proprio da deus ex machina. Ma le storie avevano alti protagonisti! 

 

Nel 2006 o giù di lì si era vociferato di un progetto con il Davis protagonista di una storia cui era stata rapita, da indiani e intrallazzatori, nei lontani territori del nord-est, l'amata figlia, suggerito a Nizzi da una nostra comune conoscenza. La storia con Davis poi Nizzi l'ha scritta ma del tutto diversa. Per me quello spunto era interessante. Certo Nizzi non lo prese in considerazione dieci anni fa o gli fu bocciato come spesso accadeva allora ai suoi soggetti, difficile che diventi insomma realtà oggi. Però resta solo un esempio di come Davis si presti anche a storie in cui il suo ruolo non sia quello codificato dalla tradizione. Boselli fa male a sottovalutare un personaggio che in generale è abbastanza amato dai lettori, poi è naturale che c'è a chi non può piacere, però in generale è abbastanza amato.

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In effetti, il nostro Davis ha svolto quasi sempre il ruolo di deus ex machina (del resto, di dei ex machina è zeppa la storia di Tex: cosa ne sarebbe stato dei pards senza l'ausilio di qualche candelotto? :trapper:), o di semplice procacciatore di missioni. Ma c'è appunto un'eccezione: in Nuvola Bianca ne emergono sfaccettature, fino a diventare pienamente personaggio nel finale (bellissimo, seppur ripreso da Alla conquista del West). Da qui, a parer mio, ci sarebbero tutte le carte per un ulteriore sviluppo psicologico.

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  • 5 mesi dopo...
  • Collaboratori

Le storie di Tex che leggeremo nei prossimi anni  denotano una pianificazione equilibrata da parte del curatore Mauro Boselli nel fare spaziare la narrazione tra i generi più disparati. Non sempre è stato così, e ciò mostra un grande dinamismo in seno alla testata.

 

Il western, resta, com’è ovvio, quello più preponderante, con i rangers (il texone del prossimo anno “Corpo speciale” di Majo), i fuorilegge (il texone “Eagle Pass” di Villa) e gli indiani ( “Cuore apache” di Ginosatis e “Sangue misto” di Venturi ), i vecchi personaggi che qualche volta ritornano per redimersi (la seconda parte della storia “Il ragazzo rapito” di Acciarino) o più semplicemente per dare altre noie ai quattro pards ( il machiavvellico Proteus, con qualche sorpresa come nel caso della rediviva Tigre Nera, personaggi che ci parleranno del loro passato nelle avventure di Ramella e di Venturi ), personaggi ripresi addirittura da altre serie ( i bonelliani “Tre Bill” nel maxi su cui da quest’anno è al lavoro il sempre più bravo Piccinelli ). E ancora, come altri ingredienti, le sparatorie (l’avventura “Sull’orlo dell’abisso” di Rossi), le mandrie al pascolo (il cartonato di Milano), il sole che incendia la prateria ( le miniere a cielo aperto nel Mojave Desert illustrate dal campano Nespolino), per finire con la frontiera ( il maxi “Verso il confine” degli inossidabili Ticci e Nizzi, di ritorno sulle pagine di Tex).

 

Un nuovo capitolo, quello tutto dedicato a raccontare la giovinezza di Tex, che da qualche anno vede impegnato soprattutto Mauro Boselli a svelare i segreti celati nel passato dell’eroe, è al centro di circa una decina di western stories che saranno pubblicate già a partire dal prossimo anno nelle varie serie ( la resa dei conti contro lo sceriffo Mallory e il ritorno di Tesah, eletta la più bella donna mai apparsa sulla serie qualche anno fa in un sondaggio condotto su i due principali forum italiani, per i pennelli dei veterani Ticci e Civitelli, negli albi che festeggeranno prima i settant’anni della vita editoriale di Tex e quindi il traguardo dei 700 numeri pubblicati, un altro record per un personaggio che si mantiene sempreverde ). Per la gioia dei lettori ritorneranno anche altre eroine che hanno segnato la vita di Tex nei primi numeri pubblicati in Italia nei primi anni cinquanta del secolo scorso, dalla sfortunata Lilyth ( nel cartonato “Snakeman” di Breccia in cui vedremo Tex vestire di nuovo i panni scheletrici dell’uomo della morte) alla figlia di Satania ( in una storia illustrata dal quasi esordiente Benevento ). E ancora, a proposito del passato del ranger, l’ultima eredità lasciata da Sergio Bonelli nell’idea di raccontare di un giovane Tex coinvolto nella terza guerra dei seminoles, non lontano da Fort Myers in Florida, disegni del promettente, è dir poco, Rubini.

 

Non mancheranno, naturalmente, quelle storie, particolarmente amate dai lettori in cui i quattro pards si trovano costretti a sorbirsi lunghissimi viaggi lungo la rotta del Canada e del polo nord ( con Jim Brandon alla ricerca della spedizione dell’“Erebus”, in una lunga e glaciale storia disegnata da Bruzzo ) o nelle tumultuose acque del Pacifico per sventare il complotto dei russi che tentano di appropriarsi della California, potendo contare però sulle doti di un vero lupo di mare come capitan Barbanera ( in una storia su cui molto presto si metterà al lavoro il grande Andreucci ). Più nutrito il numero delle storie ambientate invece in Messico (tra le quali figurano la promettente  “L’assedio di Mezcali” di Nizzi e Filippucci e il color “Piombo e argento” di Scascitelli). All’appello sarà presente anche l’amico Montales che a Chihuahua si unirà a Tex e Carson in un’avventura che li porterà addirittura nella giungla del Guatemala.

Ritonando negli States, questa volta nelle grandi e popolose città, leggeremo storie ambientate nella calda ed esotica Louisiana ( “Sulle rive del Mississipi” di Rotundo ), nel cuore di New York, per la precisione a "Manhattan", per contrastare i piani omicidi del Maestro ( un’epopea illustrata da Dotti ), a Chicago in una breve storia per il momento ferma a causa dei malanni del disegnatore Repetto, in chissà quale città invece altre storie ( tra cui “La grande congiura” di Nizzi e Alessandrini, che ripresenterà sulla serie i diabolici intrighi dei politicanti.

 

Un'altra pagina di non minore importanza è rappresentata da quelle storie in cui la componente magico-esoterica la farà da padrone. Oltre alle due storie di Yama e Mefisto che concluderanno il ciclo recentemente inaugurato dalla storia di Civitelli, altre storie promettono spettacolo a scena aperta, in particolare il texone di Carnevale e la storia di Manfredi e Bocci con El Morisco... che si candida ad essere il capolavoro manfrediano sulla serie, almeno tanto quella di Biglia nel centro America che testerà le possibilità di Ruju.

 

Insomma, grande vitalità e non certo il raschiare il fondo della pentola come molti lettori pessimisti sembrano suggerirci. E Boselli è lontano dallo sbottonarsi con altre epiche storie che proprio in questi giorni stanno vedendo la luce.

 

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A questo punto me ne devo uscire con una richiesta assurda per i più, ma pensateci un secondo anche voi

e ditemi il vostro parere.

Mese dopo mese il limite massimo di capienza per la mia collezione di Tex si avvicina.

Penso che ogni appassionato sia arrivato a pensare "arrivato al 700 smetto" perchè

non so più dove metterli!".

Durante i tanti anni di uscita dei fumetti Bonelli è accaduto che per carenza di carta, gli

albi venissero stampati con carta più sottile e durante un viaggio ho comprato un albo

di Tex in turco stampato su una patinata leggerissima che rendeva l'albo di spessore almeno

la metà di quello a cui siamo abituati.

E poi c'è la questione della versione digitale, che ancora non si vede all'orizzonte.
Insomma, avete capito dove sto andando a parare...

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Credo che non si possa accusare Boselli di immobilismo. In giro per la rete qualcuno si lamenta per la qualità delle storie, ma personalmente non sono d'accordo. Si sta facendo di tutto per rendere la serie sempre più avvincente e di qualità. Penso che Ruju stia facendo molto bene e spero che Manfredi riesca a dare il suo giusto contributo. Sui disegnatori coinvolti penso ci sia poco da dire è molto da applaudire.

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<span style="color:red;">13 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

A questo punto me ne devo uscire con una richiesta assurda per i più, ma pensateci un secondo anche voi

e ditemi il vostro parere.

Mese dopo mese il limite massimo di capienza per la mia collezione di Tex si avvicina.

Penso che ogni appassionato sia arrivato a pensare "arrivato al 700 smetto" perchè

non so più dove metterli!".

Durante i tanti anni di uscita dei fumetti Bonelli è accaduto che per carenza di carta, gli

albi venissero stampati con carta più sottile e durante un viaggio ho comprato un albo

di Tex in turco stampato su una patinata leggerissima che rendeva l'albo di spessore almeno

la metà di quello a cui siamo abituati.

E poi c'è la questione della versione digitale, che ancora non si vede all'orizzonte.
Insomma, avete capito dove sto andando a parare...

Devo seguire al grande Borden, personalemnte non ho capito? Vorresti comperare versioni digitali degli albi di Tex che però non esistono?

<span style="color:red;">16 ore fa</span>, ymalpas dice:

Le storie di Tex che leggeremo nei prossimi anni  denotano una pianificazione equilibrata da parte del curatore Mauro Boselli nel fare spaziare la narrazione tra i generi più disparati. Non sempre è stato così, e ciò mostra un grande dinamismo in seno alla testata.

 

Il western, resta, com’è ovvio, quello più preponderante, con i rangers (il texone del prossimo anno “Corpo speciale” di Majo), i fuorilegge (il texone “Eagle Pass” di Villa) e gli indiani ( “Cuore apache” di Ginosatis e “Sangue misto” di Venturi ), i vecchi personaggi che qualche volta ritornano per redimersi (la seconda parte della storia “Il ragazzo rapito” di Acciarino) o più semplicemente per dare altre noie ai quattro pards ( il machiavvellico Proteus, con qualche sorpresa come nel caso della rediviva Tigre Nera, personaggi che ci parleranno del loro passato nelle avventure di Ramella e di Venturi ), personaggi ripresi addirittura da altre serie ( i bonelliani “Tre Bill” nel maxi su cui da quest’anno è al lavoro il sempre più bravo Piccinelli ). E ancora, come altri ingredienti, le sparatorie (l’avventura “Sull’orlo dell’abisso” di Rossi), le mandrie al pascolo (il cartonato di Milano), il sole che incendia la prateria ( le miniere a cielo aperto nel Mojave Desert illustrate dal campano Nespolino), per finire con la frontiera ( il maxi “Verso il confine” degli inossidabili Ticci e Nizzi, di ritorno sulle pagine di Tex).

 

Un nuovo capitolo, quello tutto dedicato a raccontare la giovinezza di Tex, che da qualche anno vede impegnato soprattutto Mauro Boselli a svelare i segreti celati nel passato dell’eroe, è al centro di circa una decina di western stories che saranno pubblicate già a partire dal prossimo anno nelle varie serie ( la resa dei conti contro lo sceriffo Mallory e il ritorno di Tesah, eletta la più bella donna mai apparsa sulla serie qualche anno fa in un sondaggio condotto su i due principali forum italiani, per i pennelli dei veterani Ticci e Civitelli, negli albi che festeggeranno prima i settant’anni della vita editoriale di Tex e quindi il traguardo dei 700 numeri pubblicati, un altro record per un personaggio che si mantiene sempreverde ). Per la gioia dei lettori ritorneranno anche altre eroine che hanno segnato la vita di Tex nei primi numeri pubblicati in Italia nei primi anni cinquanta del secolo scorso, dalla sfortunata Lilyth ( nel cartonato “Snakeman” di Breccia in cui vedremo Tex vestire di nuovo i panni scheletrici dell’uomo della morte) alla figlia di Satania ( in una storia illustrata dal quasi esordiente Benevento ). E ancora, a proposito del passato del ranger, l’ultima eredità lasciata da Sergio Bonelli nell’idea di raccontare di un giovane Tex coinvolto nella terza guerra dei seminoles, non lontano da Fort Myers in Florida, disegni del promettente, è dir poco, Rubini.

 

Non mancheranno, naturalmente, quelle storie, particolarmente amate dai lettori in cui i quattro pards si trovano costretti a sorbirsi lunghissimi viaggi lungo la rotta del Canada e del polo nord ( con Jim Brandon alla ricerca della spedizione dell’“Erebus”, in una lunga e glaciale storia disegnata da Bruzzo ) o nelle tumultuose acque del Pacifico per sventare il complotto dei russi che tentano di appropriarsi della California, potendo contare però sulle doti di un vero lupo di mare come capitan Barbanera ( in una storia su cui molto presto si metterà al lavoro il grande Andreucci ). Più nutrito il numero delle storie ambientate invece in Messico (tra le quali figurano la promettente  “L’assedio di Mezcali” di Nizzi e Filippucci e il color “Piombo e argento” di Scascitelli). All’appello sarà presente anche l’amico Montales che a Chihuahua si unirà a Tex e Carson in un’avventura che li porterà addirittura nella giungla del Guatemala.

Ritonando negli States, questa volta nelle grandi e popolose città, leggeremo storie ambientate nella calda ed esotica Louisiana ( “Sulle rive del Mississipi” di Rotundo ), nel cuore di New York, per la precisione a "Manhattan", per contrastare i piani omicidi del Maestro ( un’epopea illustrata da Dotti ), a Chicago in una breve storia per il momento ferma a causa dei malanni del disegnatore Repetto, in chissà quale città invece altre storie ( tra cui “La grande congiura” di Nizzi e Alessandrini, che ripresenterà sulla serie i diabolici intrighi dei politicanti.

 

Un'altra pagina di non minore importanza è rappresentata da quelle storie in cui la componente magico-esoterica la farà da padrone. Oltre alle due storie di Yama e Mefisto che concluderanno il ciclo recentemente inaugurato dalla storia di Civitelli, altre storie promettono spettacolo a scena aperta, in particolare il texone di Carnevale e la storia di Manfredi e Bocci con El Morisco... che si candida ad essere il capolavoro manfrediano sulla serie, almeno tanto quella di Biglia nel centro America che testerà le possibilità di Ruju.

 

Insomma, grande vitalità e non certo il raschiare il fondo della pentola come molti lettori pessimisti sembrano suggerirci. E Boselli è lontano dallo sbottonarsi con altre epiche storie che proprio in questi giorni stanno vedendo la luce.

 

Beh che dire... Di storie avvincenti in cantiere che promettono di fare fuochi e fiamme ve ne sono anche in abbondanza, cavoli. E' diverso tempo che sento la gente dire che Tex sta ammuffendo, sta dormendo sugli allori e non produce più albi al livello di quelli anni '60. Non so, sarà perchè io gli anni '60 e '70 purtroppo non li ho vissuti ma non mi pare proprio che la SBE stia gestendo male il personaggio. Queste critiche mi sembrano decisamente campate in aria da qualche nostalgico che è fermo a "Nel west dicevano così".                            Personalemente io sono totalmente soddisfatto, per esempio, da questo anno che è quasi finito perchè ho letto, devo dirlo, capolavori come il Texone e varie storie ottime, se non eccellenti, sparse qua e là. Il livello dell'attuale Tex è alto, e si sta alzando sempre di più vedo. Non ho assolutamente nulla da recriminare alla gestione Boselli che per ora se ne è uscito con idee molto valide e particolari per avvicinare nuovi lettori, e quindi clienti. Aspetiamo il prossimo anno e vediamo cosa ha in serbo per noi il buon Borden...

 

Speriamo ci sia qualcosa anche in croato :D

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Ottime novità! Una richiesta che faccio a Boselli è di inserire più storie Horror, magia e paranormale come avvenuto in qualche storia breve. Se poi si fanno storie anche di tema Giallo "Poliziesco" sarebbe pure meglio. Viva Tex.

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Tutte le storie si prospettano come molto interessanti, e se di Boselli e Ruju ho la massima fiducia, per quanto riguarda Nizzi e Manfredi attendo le singole letture: il primo è da un po' di anni lontano dalla serie, e le sue ultime storie non furono certo memorabili; il secondo, invece, dopo un grande inizio, ha realizzato con le sue due ultime storie sulla regolare due delle cose più brutte apparse sulla serie negli ultimi anni. Quindi un minimo (anzi, più di un minimo) di perplessità non posso non averla.

Staremo a vedere, insomma. 

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E allora mi spiego meglio:

a quando una versione (anche) digitale del Tex Mensile?

Se non c'è la volontà di stampare i fumetti su carta più sottile (e io ho visto che è possibile)

dovrò buttare quelli vecchi per far posto alle nuove uscite.

Capite anche voi che per un vecchio nostalgico è molto difficile separarsi da albi gialli, logori, letti e riletti.

Ummh… forse dal 401 in poi non è che li ho riletti così tante volte...

 

p.s.

Appena controllato, se volete fatelo anche voi: prendete le prime 114 pagine di un qualsiasi

Tex Collezione storica a colori di Repubblica e confrontatelo con lo spessore di Tex 685

quello in bianco e nero è spesso il doppio (decimo di millimetro più, decimo in meno).

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

E allora mi spiego meglio:

a quando una versione (anche) digitale del Tex Mensile?

Se non c'è la volontà di stampare i fumetti su carta più sottile (e io ho visto che è possibile)

dovrò buttare quelli vecchi per far posto alle nuove uscite.

Capite anche voi che per un vecchio nostalgico è molto difficile separarsi da albi gialli, logori, letti e riletti.

Ummh… forse dal 401 in poi non è che li ho riletti così tante volte...

 

p.s.

Appena controllato, se volete fatelo anche voi: prendete le prime 114 pagine di un qualsiasi

Tex Collezione storica a colori di Repubblica e confrontatelo con lo spessore di Tex 685

quello in bianco e nero è spesso il doppio (decimo di millimetro più, decimo in meno).

Non mi è molto chiaro neanche adesso. Vuoi che smettiamo  di stampare su carta perché tu non hai più spazio? :rolleyes: Non sarà il caso di pensare anche agli altri? 

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Ho riletto il mio post e (io) non ho trovato nulla di poco chiaro, quindi dovrò ripetermi!

 

IO ho poco posto in casa e IO ho dovuto rinunciare ad altri fumetti per Tex. Fra non molto IO dovrò rinunciare ai nuovi

Tex per non buttare quelli vecchi. E' un MIO problema! Magari non sono il solo però...

 

Allora mi domandavo se, dopo secoli che la Bonelli (in genere, ma ci sono state eccezioni) stampa su carta molto spessa,

non fosse arrivato il momento di cambiare supporto (cartaceo) in modo da mantenere intatto il numero

delle pagine. Sergio non lo voleva perché c'era una tradizione da mantenere: lo aveva scritto

quando, con il cambio di tipografia, si scusò se per un albo o due il Tex sembrava stretto e "diverso".

Meno spazio occupa un albo, più ce ne stanno negli scaffali.

 

La versione (anche) digitale: non significa eliminare le tradizionali copie cartacee, ma sarebbe un nuovo servizio

che altri periodici, quotidiani e libri forniscono già da qualche mese, fuori dal vecchio West...

Modificato da Dix Leroy
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