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[686/687] La città nascosta


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Un'antica civiltà perduta tra le sabbie del Messico!

TEX  N° : 686

Periodicità: mensile

LA CITTÀ NASCOSTA

uscita: 07/12/2017

Soggetto: Tito Faraci

Sceneggiatura: Tito Faraci

Disegni: Andrea Venturi

Copertina: Claudio Villa


Kit Willer è scomparso! Reduci da uno scontro a fuoco contro una banda di spietati rapinatori, Tex, Carson e Tiger vagano nel deserto alla sua ricerca. Ma Kit è prigioniero del misterioso popolo della città nascosta!

 

 

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Le ultime uscite di Faraci non mi hanno entusiasmato. E mi dispiace che, dopo una storia di due albi, ci sia un'altra storia di due albi. Le tavole di Venturi mi piacciono, speriamo bene.

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3 ore fa, borden dice:

Per una storia di tre albi occorrono TRE anni di lavoro , Leo. MINIMO. Non possono essere la maggioranze delle storie.

 

Eh, lo capisco... ma quando ho cominciato io a leggere Tex (il primo Nizzi, per intenderci) le storie erano molto spesso superiori ai due albi. Sarà che ci ho fatto l'abitudine all'epoca. La mia "delusione" (che è comunque una parola inappropriata, non è una delusione così grande alla fine) nasce dal pregiudizio - che ho troppo radicato in me - che le storie di due albi, per quanto valide, siano soprattutto "interlocutorie" e quasi mai raggiungano vette eccelse. Non è un caso se, nella mia lista personale dei capolavori di sempre, l'unica storia di due albi è la tua Colorado Belle (con menzione speciale anche per I Giustizieri di Vegas e Montagne Maledette, ma lì ai testi c'era un certo Borden ;) ).

Modificato da Leo
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Attento Leo che quelle che tu consideri storie in tre albi non siano in realtà storie più brevi spalmate in tre albi a causa del sistema di di cominciare o finire una storia a metà di un albo.

Io ho la sensazione che le storie di 330 o più pagine scritte da Nizzi siano relativamente poche.

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Si è vero anche questo. Però credo che in media le storie nizziane fossero più di due albi (magari di non tante pagine ma comunque superiori) 

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 Le storie in multipli arrivano a metà degli anni 90, osssia  più di venti anni fa. Ben più di metà della produzione di Nizzi è in due albi. All'epoca era difficilissimo farsi approvare storie in tre albi che non fossero di velocisti come Marcello e Letteri. Canzio e Baitelli, spaventati dal rallentamento dei disegnatori, le proibivano, timorosi  di non avere un albo pronto. Io le ho reintrodotte, ma come vedete, sono lunghe da realizzare. E non si vedono perché le stanno  ancora disegnando!!. Dov'è la storia di Bruzzo??? E Dotti? E Biglia? E Seijas? Ci vorranno ANNI per poterle leggere! 

 

 

Modificato da borden
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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, borden dice:

Per una storia di tre albi occorrono TRE anni di lavoro , Leo. MINIMO. Non possono essere la maggioranze delle storie.

 

Caspita!

Se la matematica non falla, fa in media un albo all'anno.

In un albo ci sono 110 pagine e in una pagina sei vignette (non contiamo le vignette doppie, quadruple o a tutta pagina), cioè 660 vignette per albo.

Lavorando 44 settimane in un anno (ci sono le ferie naturalmente:P), sono 660/44 = 15 vignette alla settimana, cioè 2 pagine e una striscia alla settimana!:o

Certo che sono lavoratori particolari, sono artisti, ma non è che ti serve per caso una frusta, Borden?

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

 Le storie in multipli arrivano a metà degli anni 90, osssia  più di venti anni fa. Ben più di metà della produzione di Nizzi è in due albi. All'epoca era difficilissimo farsi approvare storie in tre albi che non fossero di velocisti come Marcello e Letteri. Canzio e Baitelli, spaventati dal rallentamento dei disegnatori, le proibivano, timorosi  di non avere un albo pronto. Io le ho reintrodotte, ma come vedete, sono lunghe da realizzare. E non si vedono perché le stanno  ancora disegnando!!. Dov'è la storia di Bruzzo??? E Dotti? E Biglia? E Seijas? Ci vorranno ANNI per poterle leggere! 

 

 

 

Sono abbastanza sorpreso dall'affermazione che la metà della produzione nizziana sia composta da storie di due albi. Avevo una percezione totalmente differente, almeno del Nizzi "di qualità" (fino al numero 500). Resto sorpreso ma se lo dici tu non lo metto in dubbio. 

 

Per il resto, bene hai fatto a reintrodurre storie da tre albi, il cui respiro ritengo più consono ad ospitare storie di gran livello 

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<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Sono abbastanza sorpreso dall'affermazione che la metà della produzione nizziana sia composta da storie di due albi. Avevo una percezione totalmente differente, almeno del Nizzi "di qualità" (fino al numero 500). Resto sorpreso ma se lo dici tu non lo metto in dubbio.  

 

Basta un semplice controllo: la stragrande maggioranza delle storie di Nizzi pre n. 400 non supera 250 pagine  Da quando è stato adottato il sistema degli albi completi lo standard di Nizzi è stato di due albi. Le eccezioni ci sono ma sono poche.forse tre o quattro.

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<span style="color:red;">44 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

 Da quando è stato adottato il sistema degli albi completi lo standard di Nizzi è stato di due albi. Le eccezioni ci sono ma sono poche.forse tre o quattro.

Beh, dopo il numero 400 di storie di Nizzi di oltre le 220 pagine ce ne sono diverse, ben più di tre o quattro ;) Però è vero che l'impressione che prima le storie fossero più lunghe dipende anche dal fatto che le spesso iniziavano e terminavano a metà albo.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

 

Sono abbastanza sorpreso dall'affermazione che la metà della produzione nizziana sia composta da storie di due albi. Avevo una percezione totalmente differente, almeno del Nizzi "di qualità" (fino al numero 500). Resto sorpreso ma se lo dici tu non lo metto in dubbio. 

 

Per il resto, bene hai fatto a reintrodurre storie da tre albi, il cui respiro ritengo più consono ad ospitare storie di gran livello 

 

Ci ho fatto un po' di studi sopra e anche se è nato solo per indicare la corrispondenza tra i Tex Color di Repubblica e la serie mensile (quindi mi fermo con il Tex Color n. 256 e con il Tex Mensile n. 648), ma vi do la possibilità di visualizzare i due elenchi e di fare ricerche per autore (soggetto, sceneggiatura, tavole), per anno, per titolo (anche parziale) e statistiche.

Cos'è?

Ma il mio sito su Tex

http://texwillerfan.altervista.org/texcol.php

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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Letizia dice:

 

Caspita!

Se la matematica non falla, fa in media un albo all'anno.

In un albo ci sono 110 pagine e in una pagina sei vignette (non contiamo le vignette doppie, quadruple o a tutta pagina), cioè 660 vignette per albo.

Lavorando 44 settimane in un anno (ci sono le ferie naturalmente:P), sono 660/44 = 15 vignette alla settimana, cioè 2 pagine e una striscia alla settimana!:o

Certo che sono lavoratori particolari, sono artisti, ma non è che ti serve per caso una frusta, Borden?

Dieci pagine al mese sono ormai la media per il sessanta per cento dei disegnatori. Un dieci per cento ne fa di più. Un trenta per cento DI MENO. 

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  • 3 settimane dopo...

Mi incuriosisce questa storia. 

Mi vengono in mente le avventure più frequenti in passato in cui Tex incontrava o si scontrava con cinesi in mezzo al deserto, con popolazioni africane in Messico, con i discendenti dei Vichinghi in Canada.

So che diversi lettori non hanno amato particolarmente questi incontri "esotici".

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Letto il primo albo di questa storia, che Faraci ha saputo intrecciare con una trama robusta, senza troppi fronzoli o gli eccessi che penalizzavano i suoi precedenti lavori texiani.

Tex e i pards si troveranno ad affrontare, oltre agli abitanti della città nascosta (e i ricordi vanno alla perduta Città d'Oro del Principe Nero) anche la banda dello spietato Brad Stroke. Quest'ultimo si presenta come un antagonista assai peculiare, primo nelle fattezze fisiche che Andrea Venturi (grandissimo!) ha ricalcato su quelle di ... Tito Faraci, poi nel nome Brad (omonimo del Barron creato da Faraci) e nel cognome Stroke, come a indicarne la letalità pari a quella di un insulto ischemico cerebrale.

E l'obiettivo di Stroke/Faraci è quello di eliminare definitivamente Tex Willer e l'intero quartetto. Ora senza scomodare accostamenti Freudiani appare singolare come l'autore abbia trasmesso al personaggio sentimenti che richiamano alla mente il suo (momentaneo?) allontanamento dalla serie...

La storia si sviluppa con un crescendo narrativo che ci porta ad aspettare l'albo conclusivo per vedere come si arriverà allo scontato epilogo di una vicenda che finora Tito è riuscito a costruire con abilità.

Andrea Venturi ha realizzato delle tavole molto suggestive nel solco della tradizione ticciana, ma con il suo caratteristico tratto che permette di riconoscere il suo Tex a prima vista.

Per ora bene, attendiamo il prossimo numero!

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Ho appena cominciato a leggerlo ma... prima vignetta di pagina 8, la statua di pietra non è per caso una citazione dei terrificanti Weeping Angels di Dr Who??? :o:o

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<span style="color:red;">17 ore fa</span>, ymalpas dice:

La più interessante delle storie, finora, scritte da Faraci.

Colgo l'occasione per una domanda a chi sa... Ma Faraci scriverà ancora per Tex in futuro? 

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  • Rangers

Ti rimando alla discussione delle storie in lavorazione, al momento ci sono varie storie di Faraci (non tante) che devono uscire, ma non credo ce ne saranno di nuove in futuro.

Anche perchè ora è entrato ufficialmente nello staff di Zagor, dopo la miniserie di Cico, sta approdando sulla serie regolare.

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  • Collaboratori

Non volendo ancora dilungarmi sulla trama per evitare spoiler, voglio portare la votra attenzione sul titolo di lavorazione della storia che era "Sangue misto" e che lasciava supporre una storia indiana con qualche meticcio o una storia su Kit Willer . In realtà niente di tutto questo, Faraci escogita qualcosa di più originale (anche se non troppo su Tex) e questo tema resta tutto sommato marginale (almeno nel primo albo). E' uno dei classici titoli di lavorazione che suscitano delle attese del tutto errate nel lettore che trova però maggiore appagamento durante la lettura dovuto proprio alla sorpresa.

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Non mi piace niente. Dalla storia assurda che poteva andare bene ai tempi dei numeri 43-44 e che non mi spiega perché Stroke sia così vendicativo, alla qualità dei disegni. Faccio esempi: il Kit Willer nella prima vignetta di pagina 18 chi è, uno studente di seconda media? Il Tex in tre versioni a pagina 34 sembra James Bond interpretato da Sean Connery, George Lazenby e Roger Moore. Il significato delle pagine da 83 a 86 qualcuno me lo può spiegare?

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<span style="color:red;">21 ore fa</span>, Sam Stone dice:

Ti rimando alla discussione delle storie in lavorazione, al momento ci sono varie storie di Faraci (non tante) che devono uscire, ma non credo ce ne saranno di nuove in futuro.

Anche perchè ora è entrato ufficialmente nello staff di Zagor, dopo la miniserie di Cico, sta approdando sulla serie regolare.

Questa non è una notizia certa. A parte il color con Brad Barron, che sta scrivendo per ovvi motivi, non ci sono altre sue storie in lavorazione.

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Andrea67 dice:

Questa non è una notizia certa. A parte il color con Brad Barron, che sta scrivendo per ovvi motivi, non ci sono altre sue storie in lavorazione.

 

Per Tex ci sono in lavorazione tre storie di Faraci destinate a degli speciali, tra cui il Texone di Altuna. Sono tutte storie scritte e approvate non meno 2 anni fa, al momento sembra essere fuori dallo staff di Tex.

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