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TWF - Tex Willer Forum

La famiglia Willer


ymalpas
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Le recenti storie sul passato di Tex, molto coraggiose, hanno riscosso un meritato successo, anche perché sono state pensate e scritte magnificamente. I brontoloni si troveranno sempre, ma la maggioranza dei lettori è sembrata davvero apprezzare delle storie come l'ultima "Nueces Valley", dove finalmente ci sono rivelati i volti del padre e della madre di Tex e ampio spazio è lasciato anche al fratello Sam. Personaggi che sembravano fino a pochi anni fa tabù. Una bella storia di Nizzi e Civitelli, pubblicata una quindicina di anni fa, avrebbe dovuto avere tra i suoi personaggi il nipote di Tex, figlio proprio di Sam Willer, ma sull'originale soggetto di "Ritorno a Culver City", dovuto alla mano dell'artista aretino, fu drasticamente posto il vedo dell'Editore, restio a introdurre sconvolgimenti nella famiglia dei Willer. Eppure proprio Mauro Boselli, negli anni novanta dava vita a una compagna e a una figlia per il Vecchio cammello. Le due Parker hanno avuto modo di farsi apprezzare nelle due storie in cui sono apparse e se delle lamentele ci sono state hanno tutte riguardato la loro prolungata assenza dalla serie. Il progetto di una storia che ne contemplasse il ritorno è stato recentemente smentito in maniera secca dal curatore. Mi chiedo, per venire al topic attuale, se i lettori siano aperti al lancio di un ulteriore personaggio che venga a comporre la nuova famiglia Willer. Si, in passato, si era accennato a una moglie per Kit Willer e alla presenza di un nipotino per Tex ma l'ostacolo di una serie ancorata saldamente alla seconda metà degli anni ottanta dell'ottocento rende anocra oggi quest'idea praticamente impossibile. Però niente sappiamo di fratelli e sorelle di Ken o Mae Willer, cioè di zii,cugini o di nipoti di Tex. E Tiger Jack ci è sempre stato presentato come un solitario, anche nella storia del suo passato scritta da Nizzi. Ma sarebbe illegittima l'idea di un suo fratello ? E che pensare del padre o della madre ? Niente vieta di introdurli nelle storie di Tex che leggeremo nei numeri dal settecento all'ottocento. Possono rappresentare nuova linfa per la serie o costituire l'idea di una volta per qualche cartonato ? A voi la parola, pards.

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a me non piace affatto questa smania di colmare i vuoti che ci sono sempre stati nella serie. Preferirei che fosse una cosa episodica, come ci aveva abituato GLB. Se non ho capito male ci saranno in un tempo relativamente breve ancora diversi episodi ambientati nel passato, per me sarebbe stato sufficiente il Texone. Sergio Bonelli aveva ragione a mettere il veto, e personalmente ritengo che Boselli stia errando. Ma naturalmente sono un troll, un hater e un bastiancontrario. Anche nel colortex storie eccoti Tex giovane. Ho paura che, quando vado in bagno la mattina, ci troverò Tex giovane che si fa il bagno nel nueces. E duar mendulas?

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2 ore fa, ymalpas dice:

A voi la parola, pards.

 

Non credo sia una buona idea.

Non facciamo venire strane idee a Mauro.

Non vorrei venire a scoprire che Zagor è fratello di Mae Willer e quindi zio di Tex!:blink:

Lasciamo che i pard siano quattro, come i moschettieri di Dumas e speriamo che non saltino fuori parenti scomodi.

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Immaginando tutti questi "approfondimenti", potremo finalmente scoprire se Kit ha fatto tutte le vaccinazioni previste per quegli anni (ammesso, e assolutamente non concesso, se in quegli anni si prevedevano vaccinazioni......).

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Un conto è raccontare la giovinezza di Tex ( e ben fa Boselli a continuare ) un conto è introdurre nuovi personaggi familiari o rendere Tex per quello che non è. Perché rompere il giocattolo che dura da 70 anni. Tex è quello che si legge da decenni e non va toccato. La famiglia di Tex è bella e fatta ed ora è compito del curatore approfondire e raccontarci gli anni del Tex che ci sono  stati negati. Boselli deve puntare su storie con Tex ragazzo e sul Tex Fuorilegge e creare storie originali.

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Io penso che un approfondimento riguardante il passato dei Willer sia solo positivo e benaccetto, a patto che non si stravolga il passato dell'eroe già scritto da anni.

Mi va bene raccontare buchi personali dei 3 pards (Kit Willer non lo conto perchè è palesemente legato a man doppia colla storia del padre), l'importante è che i personaggi fondamentali non mutino, rimangano. Credo che aggiungere qualche filarino dei 4 non sia poi tanto male, fa sempre parte del loro passato ma non muta alcuna vicenda.

Appurato che Donna "Carson" Parker sia la figlia del buon Kit Carson, perchè non includerla in qualche altra storia? Ho già scritto di non essere per gli stravolgimenti radicali ma, considerando che la storia è uscita da anni ed è, a mio dire, un'ottima storia, perchè non annunciare ufficialmente il fatto? Credo che il cambiamento già lo abbiamo metabolizzato senza tante paturnie, tornare indietro ed evitare la storia non si può perciò mi chiedo: "Perche non ufficializzare il fatto della figlia di Carson con una nuova e bella storia?"

Io inoltre continuo a ribadire che serve almeno una miniserie da qualche puntata sul passato di Carson o su Carson in generale, questa non guasterebbe al filone principale o alla continuity... 

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Ben vengano tutti gli approfondimenti possibili: passato, parenti ignoti, vecchi amici/nemici. Tutto bene, purchè si svolga in una cornice avventurosa e senza stravolgere il "presente" texiano. Io per primo vorrei vedere il ritorno di Lena e Donna, sia perché mi piacciono come personaggi sia perchè con la loro presenza è quasi garantito un ruolo primario a Kit Carson. Inoltre, mi piacerebbe che anche di Carson si raccontassero le vicende familiari, l'infanzia e l'iniziazione all'avventura, come in Nueces Valley.

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Se ben contestualizzati ed inseriti in storie ad hoc con ruoli funzionali non vedo perché no... Tuttavia ilrischio di "beautifulizzare" la serie sarebbe alto, quindi certe scelte andrebbero gestite con la massima attenzione...

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On ‎28‎/‎11‎/‎2017 at 19:00, JohnnyColt dice:

Io penso che un approfondimento riguardante il passato dei Willer sia solo positivo e benaccetto, a patto che non si stravolga il passato dell'eroe già scritto da anni.

Mi va bene raccontare buchi personali dei 3 pards (Kit Willer non lo conto perchè è palesemente legato a man doppia colla storia del padre), l'importante è che i personaggi fondamentali non mutino, rimangano. Credo che aggiungere qualche filarino dei 4 non sia poi tanto male, fa sempre parte del loro passato ma non muta alcuna vicenda.

Appurato che Donna "Carson" Parker sia la figlia del buon Kit Carson, perchè non includerla in qualche altra storia? Ho già scritto di non essere per gli stravolgimenti radicali ma, considerando che la storia è uscita da anni ed è, a mio dire, un'ottima storia, perchè non annunciare ufficialmente il fatto? Credo che il cambiamento già lo abbiamo metabolizzato senza tante paturnie, tornare indietro ed evitare la storia non si può perciò mi chiedo: "Perche non ufficializzare il fatto della figlia di Carson con una nuova e bella storia?"

Io inoltre continuo a ribadire che serve almeno una miniserie da qualche puntata sul passato di Carson o su Carson in generale, questa non guasterebbe al filone principale o alla continuity... 

In merito a Carson vedrei bene una sua miniserie stile Cico.  

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Satan dice:

In merito a Carson vedrei bene una sua miniserie stile Cico.  

Esattamente, è proprio li che volevo arrivare! Sono anni che dico che Carson necessita di una serie, o miniserie, tutta sua per evitare che il personaggio si cristallizzi ad una macchietta... Lo sostenevo 4 anni fa e lo sostengo con sempre più convinzone oggi!

Se ci pensate Carson paradossalmente è il pard di cui conosciamo meno...

Senza contare che uno spin off su Carson non emulerebbe la testata principale perchè  conterrebbe teoricamente maggiore ironia e "leggerezza" in questioni sentimentali. 

Se la Bonelli è riuscita a fare 137 albi su un personaggio come Legs Weaver, dovendolo rivoluzionare completamente e approfondire determinate questioni, che in Nathan Never non erano neppure fonte di interesse, non mi sembra un'operazione impossibile fare una miniserie su Kit Carson, magari pure a puntate aperiodiche.

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Io, senza mezzi termini, invece di fare uno spin-off su carson, avrei abolito tutto tranne il mensile ed il texone.

Onestamente trovo anche piacevole una storia ambientata nel passato ogni tot numeri, tipo ogni 30 o 40, ma il giovane montalbano mi urtica mentre adoro il vecchio.

Non ci resta altro che moltiplicare i punti di stravolgimento del passato e di rifacimento della mitologia dei personaggi.

Non mi piacciono i prequel, vorrei solo che la storia andasse avanti con i personaggi a cui sono affezionato. Non con nonni e trisavoli.

E nemmeno con personaggi stravolti perché un autore li vede così.

 

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Francamente non mi piace l'idea di sviscerare le gesta della famiglia Willer. Sarei felicissimo invece di uno spin-off limitato al Vecchio Cammello, magari giovane (un Maria Pilar più impegnativo, per intenderci...O). Mi accontenterei però di vederlo maggiormente protagonista sulla regolare (sempre per capirci, penso a storie in cui il nostro sia più di una spalla o di un comprimario, come l'ottima I Giustizieri di Vegas). 

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Questo topic nasce più che da un desiderio,devo ammetterlo, da una provocazione. Credo infatti di conoscere cosa ne pensi il curatore di Tex, mentre quello che mi sorprende (e, in verità, non dovrebbe farlo più di tanto) è la scarsa apertura dei lettori verso dei cambiamenti anche relativi nella serie.

 

Certo che il mestiere di autore, alla soglia dei settecento numeri pubblicati, di scrivere nuove storie (e di farlo texianamente parlando, ovviamente) non è dei più facili.

 

Ci sono filoni narrativi che vanno dal passato di Tex (qui, con i cartonati a colori, quello che bolle in pentola possiamo solo sospettarlo e solo il tempo ci dirà se si è abusato e se lo si è fatto bene), al mitico passato degli antagonisti (vedasi quello di Proteus, quello probabile della Tigre Nera, quello recentemente annunciato di Mefisto), dal filone che prevede il ritorno di comprimari del passato medio e recente (la storia ipotizzata su Manuela Montoya, quella sulla figlia di Satania, quella di Kathy Daw e quella di Barbanera), alcuni dei quali (gli ultimi due personaggi citati) faranno da sfondo al filone delle storie a tema "storico" che non sono mai mancate e continueranno a figurare sul mensile ( per esempio la terza guerra dei Seminoles, ad opera di Boselli e e Rubini, che ammetto non mi appassionano troppo), per finire con il filone magico esoterico (con lo scontro finale (?) con Mefisto).

 

Insomma, gira e rigira, rivediamo sempre gli stessi piatti, e resto sorpreso che persino l'idea di un fratello di Tiger, magari già morto, protagonista di una storia in flashback raccontata in un cartonato, possa essere vista come una trasgressione, con tutto quello che la serie ci propina da quando ha visto la luce. Del maxi "Nueces Valley", forse avete ragione voi, quello che più mi ha colpito è quel Tex tizzone d'inferno, che sa quello che vuole, che si caccia nei guai, che dà pugni a destra e a manca, che fa volare le persone dalle finestre, che maltratta le "signore", che si circonda di amici guasconi come lui, un tipaccio che è capace ogni volta che giri la pagina di combinartene una, di caricarti di adrenalina, di strapparti il gridolino intimo di piacere per le sue bravate. Si, forse, alla serie basta solo questo, senza bisogno di tuffarsi alla disperata ricerca di un'idea o di un qualcosa che ti permetta di andare in edicola (vedi l'ultima storia di Lupe).

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Io non pongo limiti alla fantasia degli autori.

I pards sono 4 e 4 restano.

Il passato mi piace se poi ha un riflesso sul presente, oppure è circoscritto in una storia breve.

I personaggi che rivedrei con piacere sono Lilyth, Freccia Rossa e Tha-hu-nah.

il fratello Sam era un tipo tranquillo per cui non vedo cosa possa fare in un' avventura.

Il tempo successivo alla morte di Lilyth e prima de "Il figlio di Tex" permette anche di rivedere Carson con baffi e pizzo neri!

Riguardo a Tiger lo vedrei "accompagnato" con la figlia di Nuvola Rossa ( quella rimasta vedova nel primo episodio di Ticci e tornata a vivere al villaggio), diciamo che a inizio o fine avventura lui è nel suo hogan e al villaggio ha una famiglia, qualche ricordo alla "Maria Pilar" per il fascinoso Kit e per il Kit giovane tante belle ragazze intorno e nessuna fissa! (come era per il padre prima del matrimonio).

 

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, francob dice:

Quante cose che non sapevamo hai da raccontarci, cara Letizia?

 

Tantissime.

E tutte chicche da non perdere.

Già raccontate.

Le trovi qua sotto.

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Io non chiudo a nulla, domando misura. Tutto questo guardarsi all'indietro è IMHO sintomatico di una difficoltà concreta a guardare davanti. Tutto questo voler dare un taglio cinematografico al fumetto, questo infilare personaggi dentro le storie come se si stesse riempiendo una salsiccia, questo cercare a tutti costi momenti storici e questo voler insegnare ai lettori qualcosa di culturale o pseudo tale, diciamo che è anche esso una serie di sintomi.

Del fatto che il curatore potrebbe scrivere anche un Tex divertente ma non lo fa molto spesso, del fatto che la serie e i personaggi non sono più gli stessi, ad esempio.

E allora viene spontanea la voglia di tornare al Tex di un tempo, che non era prigioniero del suo mito e che nessuno celebrava ogni volta che passava per strada, e per questo stesso fatto è una presenza ingombrante nelle sue stesse storie, è finalmente uno che può sorridere e comportarsi in  maniera politicamente Scorretta.

Poi, magari, viene affiancato da personaggi sfumati talmente tanto che non gli farebbe male una diagnosi di schizofrenia, vedi il bamboccio pistolero del texone, ma Boselli proprio non gliela fa ad evitare. Ognuno ha le sue fisse, che vogliamo fa?

A me irrita da morire quando si adoperano 8 pagine per celebrare il mito di Tex, in passato il discorso era "anche i sordi hanno sentito parlare di loro, ottima ragione per mandarli a guardare l'erba dalla parte delle radici". Da parte di farabutti che erano farabutti al 100%, non figli di papozzo in vacanza. E altrettanto mi piglia all'anima dovermi sorbire una lectio magistralis sulle ferrovie, vie carovaniere, valli di Adriano, trasporto di bovini e stelle del Sud.

Per me questo ritorno indietro è una indiretta ammissione che il Tex attuale è imbottigliato in un vicolo cieco.

 

 

Modificato da Wasted Years
S
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Wasted Years dice:

Per me questo ritorno indietro è una indiretta ammissione che il Tex attuale è imbottigliato in un vicolo cieco.

 

Dopo 70 anni mi sembra abbastanza normale, non ti pare?

Inoltre l'ultima avventura sceneggiata dal grande vecchio risale, se non erro, al febbraio del 1991, più di un quarto di secolo fa.

Cosa si può ancora inventare su Tex che non sia stato ancora inventato?

E senza andare fuori dal seminato di GLB.

Se continuano le avventure vecchio stile, qualcuno dirà che è sempre la solita minestra riscaldata.

Se si introducono novità, qualcuno dirà che questo non è Tex.

Difficile accontentare tutti per un tempo così lungo.

Boselli non è GLB e, se devo dire la verità (chiedo venia ancor prima di dirlo e spero di evitare la fine della pulzella d'Orleans), preferisco di gran lunga Boselli.

Se Tex è questo, non mi piace.

Tanto è vero che, nell'edizione successiva, questa striscia è ben diversa.

TexNmp.png

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No, non mi sembra normale affatto. E non vedo la ragione per cui dovrei essere d'accordo, se la devo dire tutta. Io non ho mai detto che bisognasse riscrivere all'infinito le storie del grande vecchio. È una conclusione a cui tu forzi il mio discorso. Io vorrei, come ho sempre detto, che il carattere dei pard fosse rispettato. Se Tex provocava risse, incendiava magazzini ed era un fuorilegge applicato alla legge, mi disturba vederlo nel ruolo di sbirro che va a controllare il direttore di una miniera. Se Kit Willer era uno scavezzacollo e uno che non vedeva l'ora di gettarsi nell'action, trovo discutibile trovarlo nel ruolo dell'adolescente dubbioso.

Nuove dovrebbero essere le storie, ma leggere, non pesanti come i blocchi di granito con cui si costruiscono le cattedrali. Ironiche, spiritose, divertenti. Con argomenti nuovi, nuovi paesi da visitare e nuovi personaggi da incontrare. Magari non 500 a storia che si consumano come le scintille della moletta, ma che rimangano un po' più impressi.

A me Boselli non piace più da molto tempo, e averci discusso sul forum non ha fatto altro che rafforzarmi nelle convizioni. Avevo molta fiducia in lui all'inizio e credevo avrebbe scritto un Tex molto più divertente, ma mi rendo conto a posteriori che era anche il mio rifiuto per Nizzi a farmelo vedere così per contrasto. Allcune delle cose più barbose, didascaliche, parternalistiche e indigeste che ho letto su Tex hanno la sua firma sul tamburino. Ne ha scritte anche belle, quando ha voluto, e ho un debole per Wild West Show e alcune altre disegnate a suo tempo da Letteri. Il passato di Carson e Gli invincibili sono buone storie che ancora rileggo volentieri, ma non mi sono sentito mai di urlare al capolavoro.

Trovo anche molto discutibile prendere una striscia di quel numero di Tex e usarla per caratterizzare il personaggio, senza minimamente tenere conto dell'epoca, del formato a striscia e del fatto che il personaggio ancora non avesse una vera e propria fisionomia. Tex lo ha inventato GLB  e Tex deve essere quello di GLB. Se un autore ha il suo Tex inventi la sua serie, ma non mi è mai sembrato che Dampyr abbia  avuto questo successone.

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Avesse ingerito il siero dell'immortalità e il buon G.L. Bonelli girasse ancora per i corridoi di Via

Buonarroti vestito come un sachem indiano (e negli ultimi tempi lo sembrava davvero), oggi

scriverebbe storie di Tex in maniera completamente diversa sia da Nizzi, da Boselli o da quelle che

oggi tanto rimpiangiamo, chissà se ci piacerebbero oppure no.

Gli anni cinquanta sono finiti da un pezzo e quelle storie che ci commuovono e ci ricordano

la gioventù sono semplici, orchestrate grossolanamente, e non adatte ai nostri tempi.

Nel frattempo la conoscenza della realtà storica è aumentata, tantissimi fumetti e film sul

tema hanno segnato un confine e tornare indietro non avrebbe senso.

Sono d'accordo con Wasted Years sul fatto che le vecchie storie (a noi) piacciono

di più, ma è anche vero che tra un vecchio film col Duca e un nuovo western, probabilmente

troppo cervellotico, senza un vero eroe e pieno di sesso e violenza gratuita,

 non c'è dubbio che entrambi sceglieremmo l'ennesima replica con John Wayne!

Però un fumetto che esce da 70 anni e che vuole continuare a vivere deve per forza evolversi.

E come ho già scritto non mi ricordo dove, la soluzione stà proprio nel riempire quei dieci anni

che Bonelli aveva lasciato ancora da scrivere, ma con uno stile moderno!

Modificato da Dix Leroy
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La striscia in questione è la pag. 31 dell'albo n. 19, "Venti contro uno", edizione Tex gigante n. 2, "Uno contro venti".

Tex non era più un fuorilegge, era già un ranger, aveva già incontrato Kit Carson, anche se ancora non ci aveva lavorato insieme.

Diciamo che già aveva una sua fisionomia, anche se era ancora scapolo e i Navajo non erano ancora suoi amiconi.

Non vedo neanch'io perché dovresti essere d'accordo con me, ci mancherebbe altro.

E non mi sogno neanche di forzare il tuo discorso in alcun modo, ho preso solo spunto da quello che hai detto per fare le mie considerazioni, molto personali, che spero vivamente non siano condivise da tutti, da qualcuno magari sì, ma non da tutti.

Visto che ci siamo vorrei aggiungere un'altra considerazione.

Tex nelle prime avventure aveva una ventina d'anni, ora ne ha invece quarantacinque/cinquanta.

Non credi che a vent'anni uno sia un po' scavezzacollo e possa scaraventare le ragazze dalla finestra e che invece, con la maturità, possa non dico mettere la testa a posto, ma essere un pochetto meno sconsiderato?

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Ho letto quel numero di Tex fino a consumarlo, direi. E seguito a dire che Tex diventa Tex molti numeri del gigante più avanti. E ci diventa per gradi, non di punto in bianco. Il Tex fatto a macchina dal solo Galep era un surplus, un personaggio come tanti usciti dalla penna di GLB con vita incerta e presumibilmente breve, scritti e disegnati in tempo da record e tanto per mettere una testata in più sul mercato che fioriva, i testi e i disegni diventeranno molto più curati dopo. Tex è Tex, ha sempre circa 45 anni e non invecchia mai. E me lo ricordo molto bene come un tipo molto, molto Tizzone d'Inferno.

 

Per Dirk Leroy, no, non concordo con te. Tex è un gioco di prestigio, una magia bellissima, e parte del suo fascino consiste nel non aver idea di gran parte del trucco che ci sta dietro. Svelare la magia, che poi è legittimo, nuoce gravemente al fascino. Lo so in quanto prestigiatore pentito.

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