Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Tex e il razzismo


JohnnyColt
 Share

Messaggi consigliati/raccomandati

  • Sceriffi
<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, virgin dice:

 

Avrei due osservazioni da fare: la prima è che nessuno è obbligato a essere un genetista di professione, come i Cavalli Sforza. E nemmeno credo che l'ignoranza in sé sia pericolosa: il mio vicino di casa ha la terza elementare e sa parlare con una certa proprietà solo il dialetto, eppure è una delle persone più sagge che abbia mai conosciuto.

La verità è che l'ignoranza non è pericolosa; non più di quanto lo sia la conoscenza. Il veleno che distrugge ogni cosa è la superbia.

 

Non travisare il significato delle mie parole, caro Virgin. Intendo dire che usare la parola "razza" può indurre qualcuno - soprattutto, ma non solo, chi ha meno strumenti di altri a disposizione - a credere che le razze esistano davvero all'interno della comunità umana. Qui sta il pericolo. Il compito della cultura è anche quello di evitare il pericolo; non di insuperbirsi diventando essa stessa pericolo.

  • Mi piace (+1) 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

10 minuti fa, pecos dice:

Non travisare il significato delle mie parole, caro Virgin. Intendo dire che usare la parola "razza" può indurre qualcuno - soprattutto, ma non solo, chi ha meno strumenti di altri a disposizione - a credere che le razze esistano davvero all'interno della comunità umana. Qui sta il pericolo. Il compito della cultura è anche quello di evitare il pericolo; non di insuperbirsi diventando essa stessa pericolo.

 

Onestamente non capisco il pericolo. Tanto per tornare sull'esempio del mio vicino: potrà anche credere che i negri siano una razza diversa dalla nostra o degli alieni scesi dall'astronave, ma non li odia; e ciò, non perché abbia informazioni scientificamente corrette su di loro, ma semplicemente perché non è scemo.

Francisco de Vitoria, un secolo prima dell'illuminismo, pur non avendoli mai visti teorizzò che gli indios fossero esseri umani e stabilì che in quanto tali godevano del diritto di proprietà preesistente la conquista spagnola; cosa che i signori di libertà dei secoli dei lumi, pur disponendo di informazioni scientificamente più accurate e maggiori esperienze in merito, ben raramente furono in grado di fare.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Continuo a non capire l'intestardimento nel voler considerare il termine razza solo dal punto di vista genetico. Per parlare di cani, invece che di afroamericani o di asiatici, il labrador non potrà dire al bassotto "no, tu non sei un cane", perché geneticamente il patrimonio condiviso è quello dei loppidi. Però la razza labrador esiste come esiste quella del bassotto tedesco, non si parla certo di genetica, ma di tratti caratteristici esteriori evidenti che differenziano i due cani. Per ritornare agli essere umani, la differenza tra le due ragazze sotto è ben visibile: quella che è più bella dipende dai gusti personali, a taluni piacerà la prima, a talaltri piacerà di più la seconda, alla maggioranza degli altri non dispiacerà la prima e non dispiacerà neanche la seconda. Be good and relax :lol:

 

i1160880_foto2.jpg

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Diciamo che alcuni termini "razzisti" in gergo sono usati frequentemente senza però volere mancare di rispetto. E' per esempio il caso dello spagnolo "negro", "negar" nel mio dialetto e "Schwarze" in tedesco... Si può discutere di usare altre varianti, però a me il termine "persona di colore" non piace, diversi me l'hanno già dato e spesso dicevo: che colore?

 

Se poi pensate che in tanti film americani, attori afroamericani danno del "nigga" ad altri...

A me piacciono entrambe, Ymalpas :) proprio due belle figliuole

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">13 ore fa</span>, ymalpas dice:

Continuo a non capire l'intestardimento nel voler considerare il termine razza solo dal punto di vista genetico. Per parlare di cani, invece che di afroamericani o di asiatici, il labrador non potrà dire al bassotto "no, tu non sei un cane", perché geneticamente il patrimonio condiviso è quello dei loppidi. Però la razza labrador esiste come esiste quella del bassotto tedesco, non si parla certo di genetica, ma di tratti caratteristici esteriori evidenti che differenziano i due cani. Per ritornare agli essere umani, la differenza tra le due ragazze sotto è ben visibile: quella che è più bella dipende dai gusti personali, a taluni piacerà la prima, a talaltri piacerà di più la seconda, alla maggioranza degli altri non dispiacerà la prima e non dispiacerà neanche la seconda. Be good and relax :lol:

 

i1160880_foto2.jpg

Dici che la differenza tra le due ragazze sia ben visibile. Esattamente qual è? Il l'unica differenza che vedo è il volore del costume.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Se permetti l'associazione Bassotto/Labrador a Nero/Bianco mi fa un bel po' ridere, le differenza tra una razza di cane e l'altra sono ben più che palesi (oltre al colore e alle dimensioni vi sono differenze vere e proprie di forma) mentre tra un Nero e un Bianco queste tanto dibattute differenze io proprio non le vedo. 

Tra le due ragazze qui sopra esattamente dove sta la differenza?

  • Il colore? Poca roba. Ogni persona se sta sotto al sole si abbronza tando da rendere impercettibile la differenza. 
  • La dimensione del naso e della bocca? Embé? Ho visto gente bianca con bocche e nasi ben più grossi rispetto a quelli dei neri che, al contrario, possono anche essere minuti.
  • I capelli? Credo che i capelli siano l'elemento con le maggiori differenze tra OGNI ESSERE UMANO. Trovami due persone della stessa o diversa etnia con due capigliature omologhe come forma, come morbidezza e come grandezza del capello. Non le troverai mai. 

La suddivisione in razze umane, che NULLA hanno a che vedere con quelle animali, nasce nel '600 come giustificazione dell'oppressione da parte dei colonialisti bianchi verso le cossiddette nuove colonie. La razza bianca, che rappresentava di fatto quella meno numerosa ma più potente e più istruita, decise categoricamente che doveva stare al di sopra di tutte le altre e, utilizzando in primis la religione, incominciò un'azione di divisione che prima mai era stata neppure ipotizzata.

Sotto l'aspetto sociale e geografico le razze non incidono assolutamente su nulla! Possiamo trovare differenze di popolazione anche se non confrontiamo l'Italia col Kenya. Confrontando un tedeso tipo (ammesso che possano esserci dei tipi bah) con un italiano tipo potremmo notare differenze visive, culturali e comportamentali. Esattamente come con un Kenyota, un Giapponese, uno Spagnolo, un Inglese ed un Ungherese. E ancora possiamo notare tali differenze tra cittadini dello stesso Paese: un Salernitano, un Triestino, un Sardo, un Romagnolo, un Valdostano hanno proprie differenze, spesso anche visive, eppure tutti sono cittadini italiani, tutti si riconoscono nella storia italiana e nelle relative tradizioni. 

Dal punto di vista biologico un Francese, un Italiano, un Irlandese, un Cinese, un Indiano, un Congolese, un Eritreo e un Palestinese non hanno alcuna differenza. Hanno organi omologhi in organismi perfettamente identici. 

Le cosiddette razze poi sono solo una frammentarizzazione inutile e ottusa della società: una "Razza" è in costante mutamento, mai è uguale sia dal punto di vista sociale sia dal punto di vista fisico. Esistono i mulatti. Esitono le migrazioni. Esistono italiani fuggiti in sud America dove la popolazione è prevalentemente ispanica o indios. Con questi esempi salta tutto il discorso della genetica e dell'ereditarietà: una persona nera con nonni Somali ma che è nata in italia, è cresciuta e si è istruita in italia è di fatto italiana, anche se è nera e musulamana.

Dal punto di vista giuridico le razze vengono nominate per affermare la loro inesistenza. Tale norma è inclusa nei 12 Principi Fondamentali della nostra bellissima Costituzione, 12 principi cardine su cui è basata la Repubblica Italiana. L'art.3 Cost. prosegue dicendo "E' compito della Repubblica rimuvere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'organizzazione politica, economica e sociale." La Costituzione identifica differenze puramente sociali tra individui indipendentemente dalla loro origine o dalla loro ETNIA. Etnia è il termine sociologico corretto, Etnia è un termine imparziale con nessuna storia sanguinosa nel suo passato. Etnia identifica differenze culturali palesi  tra loro su un livello paritario di uguale valore. 

LE RAZZE NON ESISTONO! SONO AGGLOMERATI SOCIALI CREATI AD HOC PER MANIFESTARE, E DI CONSEGUENZA SCUSARE, L'OPPRESSIONE BIANCA. NON VI E' DIFFERENZA BIOLOGICA, LA SOLA DIFFERENZA CHE POSSIAMO TROVARE TRA UN BIANCO E UN NERO E' LA STESSA IDENTICA DIFFERENZA TRA UN ITALIANO E UN FRANCESE. LE DIFFERENZE SONO CULTURALI E STORICHE NON VISIVE! VOLER A TUTTI COSTI TROVARE DIFFERENZE SIGNIFICA NON ACCETTARE LE DIVERSITA' ALTRUI E DI CONSEGUENZA VOLER PRIMEGGIARE SULL'ALTRO. 

Credo che bisogna stare attenti alle parole perchè non sono mai fini a se stesse. Possiamo discutere del politicamente corretto, sul termine negro ma parlare di razza è tutta un'altra storia. Parlare di razza significa parlare di genocidi, invasioni, schiavismo, libertà di pensiero e di essere ciò che si è ostacolate. Parlare di razza significa acettare passivamente il passato. Non vi accuso di razzismo. Magari usate il termine razza semplicemente perchè è sempre purtroppo stato usato dalla popolazione in modo scorretto ma purtroppo ultimamente RAZZA è diventato un termine dispregiativo verso "i diversi", è diventata una parola chiave di movimenti neofascisti in tutta Europa. C'è un ritorno al passato, alla passata violenza e alla passata intolleranza. Io a questo non ci sto perchè credo fermamente nei valori della Repubblica e rispetto chi è morto per essa.

Detto ciò con il messaggio mio dei giorni scorsi non intendevo creare un dibattito che nulla c'entra con il forum. Comunque, ho espresso la mia visione dell'argomento. State attenti ad usare parole poco adatte e sbagliate. 

 

Cita

Il compito della cultura è anche quello di evitare il pericolo; non di insuperbirsi diventando essa stessa pericolo.

 

Modificato da JohnnyColt
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori
<span style="color:red;">3 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

LE RAZZE NON ESISTONO!

 

Yawn

(a reflex act of opening one's mouth wide and inhaling deeply due to tiredness or boredom)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Secondo me l'uomo prima di vedere le somiglianze, ha sempre dato risalto alle differenze vere o presunte vere. Non trovate?

Qua nel mio paese per esempio non esiste affatto lo svizzero "doc": Le lingue son quattro, ci sono diversi dialetti, ci son protestanti e cattolici, Cantoni di città e di campagna. Nel mio paesello di origine il dialetto tedesco è piuttosto incomprensibile a un abitante di Zurigo o di Berna. Poi in alcuni paesi del Vallese è parlata una lingua diversa dal francese, ma simile al franco-provenzale.

 

In India poi le differenze sono molto accentuate, colpa anche il sistema a caste, che porta a divisioni.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 anni dopo...
1 hour ago, valerio said:

Vabbè, non potrai negare che c'è più politically correct oggi che non quando hai iniziato, Borden. C'è meno libertà. Tu ti sforzi al massimo per mantenere lo spirito texiano anche negli epiteti ma alcuni non si possono più dire, mi pare che su questo Nizzi abbia ragione.

Esempio: Tex e Carson che sparano sui lupi, facendo una strage, come accadeva con Bonelli, si può fare oggi o vi ritrovate una banda di animalisti che chiede la vostra testa? Fare pesanti battute sugli avversari di colore si può? Un pò si, ma mai come una volta. Se non ricordo male hai avuto rogne persino per una sigaretta una volta... immagino non sia così facile come ai tempi.

 

Siamo messi davvero male, se il l'apprezzamento di una storia dipende dal fatto che Tex e Carson facciano strage di lupi o dalla presenza di epiteti razzisti. Ho anche seri dubbi sul fatto che lo "spirito texiano" sia costituto da fattori del genere, che in realta' sono assolutamente marginali. 
La valutazione sulla minora liberta' nelle storie di oggi, poi, e' una scemenza colossale. Veramente credi che nel 2020 uno sceneggiatore di Tex abbia meno spazio di manovra rispetto a quello che aveva a disposizione GLB negli anni '50? 😄

 

Molto semplicemente e' cambiata la sensibilita', come e' giusto che sia. Se poi la mentalita' di una fetta di lettori e' rimasta a piu' di mezzo secolo fa e' un altro paio di maniche, che pero' non ha nulla a che vedere con il politicamente corretto che tanto si nomina a sproposito.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, MarrFarr dice:

 

Siamo messi davvero male, se il l'apprezzamento di una storia dipende dal fatto che Tex e Carson facciano strage di lupi o dalla presenza di epiteti razzisti. Ho anche seri dubbi sul fatto che lo "spirito texiano" sia costituto da fattori del genere, che in realta' sono assolutamente marginali. 
La valutazione sulla minora liberta' nelle storie di oggi, poi, e' una scemenza colossale. Veramente credi che nel 2020 uno sceneggiatore di Tex abbia meno spazio di manovra rispetto a quello che aveva a disposizione GLB negli anni '50? 😄

 

Molto semplicemente e' cambiata la sensibilita', come e' giusto che sia. Se poi la mentalita' di una fetta di lettori e' rimasta a piu' di mezzo secolo fa e' un altro paio di maniche, che pero' non ha nulla a che vedere con il politicamente corretto che tanto si nomina a sproposito.

Tex è un personaggio antico, non può esprimersi secondo le regole di oggi. Non è neanche questione di cambio di sensibilità o meno. Un cowboy di quei tempi fa certe cose, che non sono quelle della sensibilità di oggi. Tutto qua.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ma nemmeno per idea. Tex e' un personaggio antico che viene raccontato oggi secondo quella che e' la sensibilita' di oggi. Cosi' come negli anni cinquanta non veniva raccontato secondo la sensibilita' dell'Ottocento ma secondo quella dell'epoca in cui era scritto. 

E la stessa cosa vale per tutti gli altri personaggi longevi di narrativa seriale, da Superman a Dylan Dog.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Just now, valerio dice:

Tex è un personaggio antico, non può esprimersi secondo le regole di oggi. Non è neanche questione di cambio di sensibilità o meno. Un cowboy di quei tempi fa certe cose, che non sono quelle della sensibilità di oggi. Tutto qua.

Il Tex degli anni cinquanta è finto tanto quello degli anni venti del secolo successivo.

Un vero rappresentante dell'ordine nell'Arizona degli anni settanta/ottanta del diciannovesimo secolo (o un vostro antenato della stessa epoca)

aveva abitudini e modi di fare a dir poco sconvolgenti a tutti noi. Diverso anche da come apparivano gli eroi delle dime-novels dell'epoca!

Si tratta di opera di fantasia, che poggia le sue basi sulla narrativa e sul cinema di quando è stato inventato.

Tex ha vissuto ben oltre le sue aspettative e possibilità, ed è una nostra responsabilità che sia successo.

E' giusto che si adatti ai nostri tempi? Questo non lo so. Ma a me piace (o piaceva) perché attorno a me le cose cambiavano,

mentre Tex rimaneva sempre uguale.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, valerio dice:

Mah, sul politicamente corretto ha solo detto che esiste e che si devono adeguare, anche Borden si adegua, quando fa sparare ai cavalli e fa dire a Tex o a Carson "peccato però per quelle povere bestie" si attiene al politicamente corretto e non può fare altro.

 

A me infastidisce l'arrendevolezza di Nizzi. Mi aspettavo una risposta del tipo: " No, Tex rimarrà la fedele creatura di GLB!" o almeno: "Farò il possibile per non farlo soccombere sotto la  mannaia del politicamente corretto

 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, valerio dice:

. Sul menare le mani avrà cambiato idea dopo, all'inizio faceva picchiare a sangue tutti. Pensate solo a Tex il grande, dove Tex passa metà storia a prendere tutti a cazzotti.

Bellissimo Texone! Poi Nizzi è cambiato..e non in meglio..

 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, valerio dice:

 

Una volta questo non esisteva, e anche Nizzi è tutt'altro che corretto nelle prime storie, anzi fa dire a Tex epiteti che nemmeno GLB si era sognato.

Questo è impossibile, pard!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Si ma mettetevi d'accordo, chi vuole un Tex al passo coi tempi e chi lo vuole uguale a quello di GLB e immutabile. E chi la vuole cruda e chi la vuole cotta. A me piace un Tex scorretto, onestamente, e quando ho visto delle ristampe ritoccate mi sono sentito molto deluso.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

33 minuti fa, MarrFarr dice:

 

Siamo messi davvero male, se il l'apprezzamento di una storia dipende dal fatto che Tex e Carson facciano strage di lupi o dalla presenza di epiteti razzisti. Ho anche seri dubbi sul fatto che lo "spirito texiano" sia costituto da fattori del genere, che in realta' sono assolutamente marginali. 

Assolutanente marginali? Quindi se Tex dice "negro" è un epiteto razzista? Come si deve esprimere un cowboy del vecchio west?

Secondo il tuo ragionamento nel "Clan dei Cubani", una delle storie più belle di Tex, lui e suoi pards sono dei  razzisti di prima categoria..  ne dicono di tutti i colori:"Palla di nave ", "Sacchi di Carbone", "Scimmioni"

7 minuti fa, valerio dice:

Si ma mettetevi d'accordo, chi vuole un Tex al passo coi tempi e chi lo vuole uguale a quello di GLB e immutabile. E chi la vuole cruda e chi la vuole cotta. A me piace un Tex scorretto, onestamente, e quando ho visto delle ristampe ritoccate mi sono sentito molto deluso.

Siamo in due :trapper:

Modificato da laredo
  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

11 hours ago, laredo said:

Assolutanente marginali? Quindi se Tex dice "negro" è un epiteto razzista? Come si deve esprimere un cowboy del vecchio west?

Secondo il tuo ragionamento nel "Clan dei Cubani", una delle storie più belle di Tex, lui e suoi pards sono dei  razzisti di prima categoria..  ne dicono di tutti i colori:"Palla di nave ", "Sacchi di Carbone", "Scimmioni"

 

Si, epiteti come negro e palla di carbone sono razzisti. E come e' gia' stato spiegato Tex e' un personaggio del west scritto nel 2020 con la sensibilita' del 2020. GLB negli anni cinquanta lo ha creato come un personaggio degli anni cinquanta e pure in quel periodo il personaggio non rifletteva la sensibilita' del vecchio west ma quella degli anni in cui viveva lo sceeggiatore, come e' logico che sia.

Il clan dei cubani risale a quasi quarant'anni fa, epoca in cui alle questioni razziali non si guardava allo stesso modo in cui lo si fa oggi. Devo ammettere di non aver letto la storia in questione, ma non credo che si sia meritata il titolo di "una delle storie piu' belle di Tex" perche' Tex e Carson dicono negro.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

27 minutes ago, valerio said:

Negro visto come epiteto razzista è un distorcimento del niger americano.

In realtà non è una parola razzista. La trovi pure sul dizionario, penso.

 

Puoi non essere d'accordo, ma cio' non cambia il fatto che sia un termine razzista. Come l'americano nigger che infatti nessuno sano di mente si sogna di usare in pubblico. Ma in ogni caso vista la storia coloniale dell'Italia non c'era nemmeno bisogno di andare oltreoceano per fare paralleli perche' pure da queste parti non e' che mancassero le manfestazioni di razzismo nei giornali o nella narrativa d'epoca.

Il fatto che si trovi sul dizionario non vuol dire assolutamente nulla perche' la funzione del dizionario non e' quella di riportare parole dalla connotazione positiva ma di fare una panoramica delle parole in uso nella lingua. Infatti ci trovi anche volgarita' ma non per questo si possono usare liberamente.

 

Ma visto che hai nominato il dizionario ti riporto di seguito la definizione che la Treccani da' del termine:

Nell’uso attuale, negro (corrisp. all’angloamer. nigger) è avvertito o usato con valore spreg., sicché in ogni accezione riferibile alle popolazioni di colore e alle loro culture gli si preferisce (analogam. a quanto avvenuto in Paesi in cui la questione razziale era particolarmente viva) l’agg. e sost. nero (corrispondente all’ingl. black e al fr. noir)

 

...e gia' che ci siamo anche quella del Sabatini Coletti:

Che appartiene, che è caratteristico della popolazione negride o, in generale, negroide, originaria del continente africano a sud del Sahara e caratterizzata dalla pelle scura, dal naso largo, dalle labbra carnose e dai capelli folti e crespi; il termine, a cui è stata annessa in passato una connotazione razzialmente spregiativa, è oggi perlopiù sostituito da nero, considerato più neutro SIN di colorecantante n.arte, musica n.

Modificato da MarrFarr
aggiunta
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Se la Treccani e il Sabatini-Coletti dicono stronzate mica siamo costretti a seguirli (e ne dicono spesso, anche).

"Nero" ha tutt'altra accezione: al di là del fatto che indica i fasci, se lo usiamo come traduzione dell'inglese "black" non rende per nulla. Per gli statunitensi, ad esempio, spagnoli e italiani a volte sono "black" (data giusto di qualche mese fa un articolo di giornale che lamentava come a un premio fosse candidato un solo attore nero... Antonio Banderas :D ). Quindi, che facciamo? Il contadino bresciano e il manovale maghrebino sono "neri" entrambi; se poi hanno il busto bronzeo del batrace stivaluto nel tinello sono entrambi "neri" due volte.

C'era un ascaro che era allegro, era negro, ma parlava in italiano; caso davvero mirabile di una persona che era nera e negra al contempo, ma basta avere un minimo di raziocinio per non confondere le due cose.

Allora come li chiamiamo? "Africani"? Peccato che in Africa ci siano arabi, berberi e ottentotti che negri non sono affatto.

Li chiamiamo "di colore"? Bella lì! Come se i cinesi, i mediterranei e gli scandinavi non avessero un colore.

Quindi, che ne direste se li chiamassimo con un termine che designa in modo neutro e scientifico il loro fenotipo? Esatto: NEGRI.

Io lo uso tutti i giorni e non ho mai visto quasi nessuno offendersi, nemmeno i negri; e sì che, dato il mestiere che faccio, ne conosco parecchi. Gli unici che ho sentito trasalire al riguardo sono un pugno di colleghi, italianissime passerine infiammate che praticano l'antirazzismo a parole, ma si guardano bene dal sedersi vicino a un negro in metropolitana.

E poi, se qualcuno lo usa come un insulto, non insulta i negri, ma sé stesso. Ho sentito molto spesso usare la parola "bergamasco" come un insulto (molto, molto più spesso di "negro"), ma grazie a Dio nessuno si è ancora peritato di scrivere sul dizionario che "bergamasco" è un insulto e si preferisce la definizione più neutra "mangiatore di scarpinocchi".

  • Grazie (+1) 1
  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

36 minuti fa, virgin dice:

Se la Treccani e il Sabatini-Coletti dicono stronzate mica siamo costretti a seguirli (e ne dicono spesso, anche).

"Nero" ha tutt'altra accezione: al di là del fatto che indica i fasci, se lo usiamo come traduzione dell'inglese "black" non rende per nulla. Per gli statunitensi, ad esempio, spagnoli e italiani a volte sono "black" (data giusto di qualche mese fa un articolo di giornale che lamentava come a un premio fosse candidato un solo attore nero... Antonio Banderas :D ). Quindi, che facciamo? Il contadino bresciano e il manovale maghrebino sono "neri" entrambi; se poi hanno il busto bronzeo del batrace stivaluto nel tinello sono entrambi "neri" due volte.

C'era un ascaro che era allegro, era negro, ma parlava in italiano; caso davvero mirabile di una persona che era nera e negra al contempo, ma basta avere un minimo di raziocinio per non confondere le due cose.

Allora come li chiamiamo? "Africani"? Peccato che in Africa ci siano arabi, berberi e ottentotti che negri non sono affatto.

Li chiamiamo "di colore"? Bella lì! Come se i cinesi, i mediterranei e gli scandinavi non avessero un colore.

Quindi, che ne direste se li chiamassimo con un termine che designa in modo neutro e scientifico il loro fenotipo? Esatto: NEGRI.

Io lo uso tutti i giorni e non ho mai visto quasi nessuno offendersi, nemmeno i negri; e sì che, dato il mestiere che faccio, ne conosco parecchi. Gli unici che ho sentito trasalire al riguardo sono un pugno di colleghi, italianissime passerine infiammate che praticano l'antirazzismo a parole, ma si guardano bene dal sedersi vicino a un negro in metropolitana.

E poi, se qualcuno lo usa come un insulto, non insulta i negri, ma sé stesso. Ho sentito molto spesso usare la parola "bergamasco" come un insulto (molto, molto più spesso di "negro"), ma grazie a Dio nessuno si è ancora peritato di scrivere sul dizionario che "bergamasco" è un insulto e si preferisce la definizione più neutra "mangiatore di scarpinocchi".

Tex mi ha insegnato che gli uomini si distinguono tra onesti e disonesti, coraggiosi e vigliacchi, ma è innegabile

che prima di conoscere bene una persona si venga colpiti dal loro aspetto o dalla maniera in cui si mostra agli estranei.

Se in autobus l'unico posto a sedere è vicino a degli straccioni ubriachi che cercano di attaccar briga mi interessa poco

se hanno la faccia pallida o nera come il carbone: o sto alla larga o devo mettere in preventivo una probabile rissa.

Dalle mie parti chi è troppo pallido prima o poi viene apostrofato come "cadavere" e chi non lo è per niente è invece un "moro",

in ogni caso chi non si conosce resta comunque un "foresto".

Non avevo mai pensato a definire con un colore l'appartenenza politica, ma in effetti gli avversari erano i "rossi".

Modificato da Dix Leroy
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.