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TWF - Tex Willer Forum

Tex e il razzismo


JohnnyColt
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Messaggi consigliati/raccomandati

che per Tex il termine negro avesse un valore non dispregiativo e' ovvio

ma adesso ha un valore dispregiativo quindi io mi guardo bene dall' usarlo

se amcge oggi Tex lo usa non e' certo un problema per me perche conosco il personaggio ma puo esserlo per un lettore nuovo

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Insomma, a me pare si sstia parlando di lana caprina-

Tex, da sempre, rivolge epiteti picttoreschi a tutti. E' un eroe antirazzista e su questo nessuno può aver da obiettare. Ma allo stesso tempo, da sempre, dice cose come carboncino, negretto, faccia di carbone, palla di neve, faccia di limone, limoncino, scimmione, scarto di umanoide, scimmia vestita a festa, gorilla puntando molto sulle caratteristiche fisiche del nemico.

Questo fa molto parte del fascino di Tex, esattamente come il dar contro e magari picchiare i pezzi grossi. Aaaaaah come è liberatorio. Io voglio vedere Tex picchiare a sangue i pezzi grossi cattivi. Tex senza queste caratteristiche peculiari non è più Tex.

Il nostro Boss non ha del tutto tolto queste caratteristiche. Anche in molte storie recenti appare il termine negro o alcune di questi epiteti che ho elencato, anche se in misura sempre minore.

Io credo vada fatto il possibile per mantenere queste caratteristiche, che non c'entrano nulla col razzismo. Come può essere razzista un bianco che vive con gli indiani e che ne è il sakem?

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Just now, Barbanera dice:

Dix,senza offesa alcuna ma sei un vero "Old Timer"...un vero saggio del Vecchio West...grande pard 🤠🤠

Io ti ringrazio Barbanera, nessuna offesa, ci mancherebbe.

E sappi che non è perché resto nell'anonimato che parlo così, mi sono scornato con molta gente in passato,

ma alla fine tutti hanno mostrato almeno di rispettare la mia visione, pur non condividendo.

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Scusate se mi inserisco in una discussione che, da Nizzi, è passata ad argomenti impegnativi, ma forse affrontati (a mio discutibilissimo avviso) con una contrapposizione un pizzico esagerata.

Per stemperare un poco il clima (e premesso che non sono un lettore di Zagor), mi domando però che cosa possa contenere il prossimo numero in edicola dato che esso reca l'inquietante titolo "L'ebano e l'avorio" 😂

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MarrFarr: Si, epiteti come negro e palla di carbone sono razzisti. E come e' gia' stato spiegato Tex e' un personaggio del west scritto nel 2020 con la sensibilita' del 2020. GLB negli anni cinquanta lo ha creato come un personaggio degli anni cinquanta e pure in quel periodo il personaggio non rifletteva la sensibilita' del vecchio west ma quella degli anni in cui viveva lo sceeggiatore, come e' logico che sia.

Il clan dei cubani risale a quasi quarant'anni fa, epoca in cui alle questioni razziali non si guardava allo stesso modo in cui lo si fa oggi. Devo ammettere di non aver letto la storia in questione, ma non credo che si sia meritata il titolo di "una delle storie piu' belle di Tex" perche' Tex e Carson dicono negro.

 

 

Caro MarrFarr, "lI Clan dei Cubani" è una storia strepitosa! Quattro pards affiatati che mettono a ferro e fuoco New Orleans con scazzottate e sparatorie a volontà,  dialoghi frizzanti  come solo GLB  sapeva scrivere!..non ho mai scritto che è una delle più belle della serie perchè Tex e Carson usano un linguaggio che tu definisci razzista!

 

Palla di neve, Buffone incatramato, Tortorella, Scimmione, Negro, Limoncino, Muso Rosso..sono epiteti tipici del Tex del grande GLB,  e tali devo restare anche nel 2020, nel 2030, nel 2050

 

 

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, virgin dice:

Laredo tranquillo, creo poi io la discussione. ;)

Aspettate un attimo prima di intervenire, mi raccomando.

Ok, Virgin;)

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Grazie per aver salvato questa discussione e noi dalle tremende punizioni che si stavano scatenando dai piani alti...

Io in fondo avevo anche esaurito l'argomento, ma dalla televisione è giunta una notizia che ha del tragicomico.

Due persone di nazionalità asiatica (visto che come disse uno importante non ci sono razze diverse da quella umana)

e colpiti dal famoso virus, per fortuna sono guariti ma hanno avuto come effetto collaterale, forse temporaneo o forse no,

l'essere diventati scuri di pelle. A dirla corta dei "limoncini" ora sembrano "musi di carbone".

Fa riflettere perché hai voglia di essere razzista con chi ha il colore della pelle diverso dal tuo: adesso si, ma domani?

Secondo voi potrebbe essere il risultato di una pestilenza accaduta nel passato in Africa che ha dato la tinta scura ai sopravvissuti?

Un interrogativo da proporre forse a Martin Mystére!

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, laredo dice:

palla di neve, Buffone incatramato, Tortorella, Scimmione, Negro, Limoncino, Muso Rosso..sono epiteti tipici del Tex del grande GLB,  e tali devo restare anche nel 2020, nel 2030, nel 2050

 

 

permettimi di dire che non sono d' accirdo: col tempo, alcune cose cambiano

  • +1 1
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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, dario63 dice:

Per stemperare un poco il clima (e premesso che non sono un lettore di Zagor), mi domando però che cosa possa contenere il prossimo numero in edicola dato che esso reca l'inquietante titolo "L'ebano e l'avorio" 😂

 

Nella comunità di Nova Spes persone di colore e bianchi convivono pacificamente. Qualcuno, però, vorrebbe distruggere tutto questo.

ZAGOR - N° : 658  L'EBANO E L'AVORIO


Il bieco Trevor, per conto di Virgil Boyd, ricco proprietario di un ranch, paga i pistoleros di colore della banda del fuorilegge Murray per far montare l’odio razziale contro la comunità di Nova Spes dove vivono e lavorano in pace, in una sorta di esperimento sociale voluto dal filantropo mister Waters, uomini bianchi e uomini neri.  Zagor e Cico si recano al ranch di Boyd mentre la figlia sedicenne del ranchero, Evelyn, vive però una storia d’amore clandestina con Jerome, un ragazzo di colore della Comunità. Gli uomini agli ordini di Trevor se ne accorgono e...

 

https://www.sergiobonelli.it/zagor/2020/03/30/albo/l-ebano-e-l-avorio-1008005/

 

niente negri....

però la storia d'amore tra Evelyn e Jerome non attirerà certo l'interesse dell'amico Dix ;)

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Grande Tex dice:

che per Tex il termine negro avesse un valore non dispregiativo e' ovvio

ma adesso ha un valore dispregiativo quindi io mi guardo bene dall' usarlo

se amcge oggi Tex lo usa non e' certo un problema per me perche conosco il personaggio ma puo esserlo per un lettore nuovo

No, aspetta.. quindi Tex non dovrebbe più usarlo per non allontanare i nuovi lettori che si potrebbero scandalizzare?

Grazie, ma no.. Preferisco il vecchio Tex, con i suoi vecchi e appassionati lettori che amano il nostro Tex per tutto quello che fa dal 1948 ad oggi.. i nuovi possono pure leggere qualcos'altro

Just now, Grande Tex dice:

permettimi di dire che non sono d' accirdo: col tempo, alcune cose cambiano

Tex non deve cambiare, pard.. è proprio questo il segreto del suo successo

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, natural killer dice:

 

Nella comunità di Nova Spes persone di colore e bianchi convivono pacificamente. Qualcuno, però, vorrebbe distruggere tutto questo.

ZAGOR - N° : 658  L'EBANO E L'AVORIO


Il bieco Trevor, per conto di Virgil Boyd, ricco proprietario di un ranch, paga i pistoleros di colore della banda del fuorilegge Murray per far montare l’odio razziale contro la comunità di Nova Spes dove vivono e lavorano in pace, in una sorta di esperimento sociale voluto dal filantropo mister Waters, uomini bianchi e uomini neri.  Zagor e Cico si recano al ranch di Boyd mentre la figlia sedicenne del ranchero, Evelyn, vive però una storia d’amore clandestina con Jerome, un ragazzo di colore della Comunità. Gli uomini agli ordini di Trevor se ne accorgono e...

 

https://www.sergiobonelli.it/zagor/2020/03/30/albo/l-ebano-e-l-avorio-1008005/

 

niente negri....

però la storia d'amore tra Evelyn e Jerome non attirerà certo l'interesse dell'amico Dix ;)

..sto già immaginando Zagor che dice: "Stanno arrivando i pistoleros di colore...". :lol2:

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

diciamo che dovrebbe usarli con parsimonia

se la pensassimo tutti come te, allora Tex sarebbe solo per i vecchi

Tex dovrebbe essere per tutti quelli che  lo amano  così com'è..Tex  lancia epiteti , tracanna whisky come non ci fosse un domani,  spenna gonzi giocando d'azzardo,  fuma come un turco, ammazza furfanti, e prende a sganassoni i palloni gonfiat al minimo insulto..

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Troppe cose vengono affrontate in questo topic, troppe cose molto diverse fra di loro che vengono accomunate anche in tanti discorsi che si sentono. Ma far confusione fra cose diverse porta a...fare confusione fra cose diverse

 

Prima di tutto, il mettere in uno stesso calderone OPERE DEL PASSATO e NUOVE OPERE è non solo una cosa confusionaria, ma un invereconda cazzata.

 

Tutte le opere del passato, prima o poi, se sopravvivono al tempo, arrivano in un tempo non loro, dove possono essere travisate, interpretate diversamente (pensate solo al celebre caso di Huckleberry Finn, che quando fu scritto era un opera potentemente antirazzista, al punto da essere proibita in certe zone degli USA per questo, e che oggi per il fatto che contiene la parola "n****r, viene accusata di essere razzista e ci sono le petizioni per proibirla. Segno che imbecilli e censori esistono sempre, anche se cambiano casacca politica in base a come gira il vento. Quelli che vogliono censurare le vecchie opere oggi perché non sono abbastanza politicamente corrette, sono persone che se si trovassero in una società nazista, osannerebbero chi brucia i libri degli ebrei. L'appartenenza politica e gli alti valori morali sono una scusa, una casacca che si indossa per conformismo, ma il godere di avere il potere di proibire cose agli altri invece è una caratteristica personale molto più forte, una stronzaggine e un marciume di base che indossa panni etici per convenienza)

 

Quindi, visto che ci saranno sempre persone che vorranno sbianchettare, censurare, cancellare opere di persone molto più grandi di loro, e ci saranno sempre moltissime persone che, per convenienza, per evitare grane, o per non rimetterci denaro, si piegheranno a questa prepotenza, bisogna che chi ha a cuore la storia e la cultura e non le vuole cancellate da "pensieri unici" stile 1984, difenda SEMPRE l'integrità delle opere passate, combattendo SEMPRE ogni censura di qualunque "braghettone" che nasconde i propri arrapamenti per il potere che vuole esercitare sugli altri dietro millantati alti ideali...

 

Questo significa, sì, tollerare (senza strillare o avere crisi isteriche ridicole) che esistano ancora, e vengano pubblicate opere che contengono i valori dell'epoca in cui furono scritte. Se la società europea e statunitense del 1800 era estremamente razzista e sessista, le opere prodotte, anche da parte di persone che avevano le migliori intenzioni come Mark Twain, oggi presentano aspetti che appaiono razzisti? Esticazzi, è il nostro passato, volete cancellarlo e sostituire la Storia con delle belle favolette e raccontare nelle scuole che all'epoca bianchi e neri in coro ballavano e cantavano tutto il giorno in totale fratellanza?

(a parte che trovo MOLTO più utile per combattere il razzismo leggere Huckleberry Finn in classe e poi magari discuterne, piuttosto che censurarlo fischiettando e facendo finta di niente...)

 

Questo rispetto, non va portato solo alle grandi opere. Va portato anche alla narrativa "popolare". Anzi, SOPRATTUTTO alla narrativa popolare. Perchè Shakespeare è già "protetto" dalla sua fama, gli infoiati braghettoni non osano attaccarlo, così come non attaccano Dante anche se mette gli omosessuali all'inferno.  Huckleberry Finn viene attaccato perchè il grosso pubblico lo considera un opera per ragazzi, e quindi è "meno protetta" dalle smanie delle scimmiette cancellatrici. Ma dove le scimmiette davvero si scatenano, è sulla narrativa "popolare", e sui fumetti, dove i "letterati" si voltano dall'altra parte, sdegnati, non volendosi "sporcare le mani" con quella "robaccia". Senza capire, quelle teste di legno snob e tonte, che la letteratura popolare è la vera voce dei tempi, l'anima di un popolo, e che sarebbe da salvaguardare anche più di opere che sono state celebrate e hanno vinto premi in quanto erano stati attenti a non offendere nessuno. (i promessi Sposi è scritto benissimo, ma non venitemi a dire che si studia nelle scuole solo per quello, e non per la morale cattolica di cui è impregnato...)

 

Noi texiani questo problema lo conosciamo bene. Perchè oggi se ti vuoi leggere il Tex originale scritto da G.L. Bonelli devi spendere decine di migliaia di euro per comprare albi del 1948, o l'unica ristampa che per sbaglio gli uscì non censurata all'inizio per pochi albi negli anni 50. Da allora, o per paura dei preti e dei beghini, o per sembrare più "moderni", o per strane e assurde smanie e manie di raddrizzare cose che non erano storte, il Tex originale che lo possiamo al massimo sognare (o prendere in anastatica, con gli ovvi problemi di riproduzione delle tavole), mentre ristampa dopo ristampa non leggiamo i testi scritti da G.L. Bonelli, ma quelli riscritti da qualche anonima manina nelle varie redazioni Bonelli nel corso degli anni...

 

Visto lo "storico" di una casa editrice che si è sempre costantemente calata le braghe (il duro comunicato ai tempi delle menate del Codacons su Tex che fuma mi aveva fatto per un attimo sperare che per una volta non si sarebbero inchinati, e invece...), l'avanzare del politicamente corretto mi spaventa (a mica solo per Tex...   un orda di fanatici con un idea totalitaria di cosa deve essere consentito leggere, scrivere o pensare dovrebbe spaventare tutti, e infatti anche se vengono costantemente silenziati dai media, già molti pensatori progressisti di un tempo protestano e dicono che quello non è progresso ma un ritorno al passato. Con il rischio di avere reazioni paradossali tipo vedere Camille Paglia venire accusata di "antifemminismo"...). Temo di vedere in futuro i vecchi albi di Tex sbianchettati e ridisegnati e riscritti per l'ennesima volta, con tutte le "parolacce" cambiate, per non urtare la spiccata sensibilità delle scimmie urlatrici (che fiutato il sangue, subito dopo pretenderebbero che Tex la smetta di mangiare carne e andare a cavallo...)

 

Il problema è che non si può fare un simile discorso di principio e senza sfumature per LE OPERE NUOVE CHE VENGONO REALIZZATE ADESSO.

 

Perchè? Per quello che ho scritto prima. La narrativa "popolare" è SEMPRE legata ai tempi in cui viene realizzata e al "comune sentire". Un autore famosissimo e intoccabile nella sua torre d'avorio può fare un opera "politicamente scorretta", sarebbe attaccato tutti i giorni in TV, con dibattiti quotidiani, e venderebbe un casino.

La cultura "popolare" non può permetterselo (non apertamente, almeno. Anche se poi da sempre le novità, le rivoluzioni, arrivano prima lì, dove le cose "eretiche" non vengono notate dai soloni, per arrivare solo dopo alla letteratura "alta"). Nessuno la difenderebbe in un dibattito in TV. Sarebbe attaccata da tutti, e invece per sopravvivere ha bisogno di poter arrivare a tutti, al maggior pubblico possibile, anche quello che si indigna.

 

Inoltre, noi siamo colonizzati dagli USA. Inutile negarlo, è un dato di fatto, la cultura americana sta soppiantando in Italia quella italiana (andate a vedere quanti ragazzi oggi leggono Salgari o anche autori italiani più recenti, se non obbligati a scuola. E che tipo di film vedono, o che telefilm in TV...), e internet ha velocizzato tantissimo questo processo, facendoci parlare tutti i giorni in un ambiente dove la lingua franca è l'inglese.

Lo stesso "Tex" è un frutto di questa colonizzazione: non solo è un eroe americano che agisce in america in un "genere" proveniente dagli USA, ma il suo creatore anche nel linguaggio era molto più legato agli autori americani che leggeva che non a quelli italiani..,.

 

Sì, lo sappiamo che il termine "negro" (che veniva usato anche negli USA) non è altro che il termine spagnolo per "nero",  e quindi corrisponde proprio al termine americano propagandato dal Politicamente Corretto, "black" (mentre invece "ni##er" era una parola inventata apposta per essere derisoria ed era nata come un insulto, e non ha una vera e propria traduzione italiana, in italiano si aggiungevano semplicemente aggettivi spregiativi senza creare parole nuove), ma NON HA LA MINIMA IMPORTANZA. Perchè, per quanto ci possa stare sulle scatole questo imperialismo culturale (a me sta, e parecchio), questo "fatto" interessa solo a pochi pignoli e a quelli che credono che il senso originale delle parole abbia la minima importanza. Invece purtroppo il senso delle parole cambia, con la società e le influenze,  e la dominanza della cultura americana sulla nostra è tanto forte che il significato originario di "negro" è stato semplicemente buttato via dalla finestra, considerato molto meno importante del fatto che la parola SOMIGLIAVA ad una insultante parola americana. E quindi è diventato (e non da oggi, eh, sono anni ormai che è così) insultante anch'esso. E non solo per gli antirazzisti, eh, ma pure per i razzisti (che oggi vogliono poter continuare ad usare quella parola, ma si capisce benissimo che lo fanno perchè gli sembra di usare l'epiteto americano e non la traduzione di "nero"...) (è un processo comune a molte parole in origine "neutre" associate a cose che venivano denigrate prima con termini insultanti. Invece di diminuire l'insulto verso la vittima designata, la parola precedentemente "neutra"... diventa insultante a sua volta. Vedi per esempio "portatore di handicap" o "Extracomunitario", termini "politicamente corretti" imposti per evitare di usare precedenti insulti, che sono usati oggi molto spesso come insulti...)

 

Onestamente, credo che se una parola un tempo "neutra" oggi è diventata un insulto... usarla OGGI equivale ad insultare. Ci sono ovviamente casi e casi, in una storia sul razzismo negli USA prima della guerra di secessione è strano che tutti quanti usino termini moderni e politicamente, corretti, la cosa fa ridere. Però allo stesso tempo, hai a che fare con orde di scombiccherati fanatici che girano in rete in cerca di qualcuno da linciare, perchè cercare guai?

Si vede quindi la faticaccia che ha fatto borden per la storia su Lincoln, per mantenere a Tex il suo linguaggio "colorito" e non far vedere razzisti politicamente corretti, senza allo stesso tempo offendere nessuno. C'è riuscito? Ovviamente no, era una sfida impossibile, QUALCUNO CHE SI OFFENDE C'È SEMPRE, c'è un utente di Comicus che se l'è legata al dito e da mesi interviene in praticamente ogni discussione su Tex per criticare il fatto che UNA VOLTA, in quelle duecentocinquanta pagine, a borden è scappato di far dire a Tex "negro"...

 

Però, a parte certi casi patologici... non si sono viste orde con i forconi, non c'è stata una raccolta di firme per cacciarlo da Tex, è riuscito comunque a non far arrabbiare QUASI nessuno senza per questo rendere le vicende una roba da teletubbies.

 

Tex una volta usava epiteti come "cioccolatino" o "muso giallo" nelle sue storie? Beh, oggi non li può più usare. E no, non ci metto il "purtroppo". È solo un dato di fatto, i tempi cambiano, e se puoi evitare di offendere qualcuno (oggi che la popolazione asiatica o africana in Italia è indubbiamente molto maggiore che non ai tempi di G.L. Bonelli)...  perchè volere offenderli lo stesso? Mi batterò SEMPRE perchè non li cancellino dalle vecchie storie, cancellando il passato, ma non mi pare una battaglia che valga la pena di essere combattuta riguardo alle storie nuove,  oggi, sul "diritto di insultare oggi milioni di italiani"

 

Vuol dire che Tex deve avere un linguaggio meno "colorito"? NO!!!! Tex può ancora usare milioni di epiteti, cosa gli vieta di chiamare i sicari cinesi "giuggiola" o "piccioncino"? Quanti ne usava G.L. Bonelli? Rinunciare a poche di quelle frasi non mi pare un gran sacrificio, se serve a non essere offensivi per le persone.

 

ANCORA DIVERSO è il caso, per esempio, della violenza sugli animali. Tex non può più dare la caccia alle balene? Vabbè, se serve per evitare le folle di fanatici con i forconi, è meglio che da oggi in poi lasci stare le balene, non è un gran sacrificio. Ma a differenza del caso precedente... Tex a dare la caccia alle balene non offendeva nessuno. Fa solo vedere un attività che storicamente avveniva. Non bisogna far vedere le piantagioni di cotone con gli schiavi nelle storie in Virginia prima della secessione? Questo è, di nuovo, voler cancellare la storia.

(confesso che all'epoca la caccia alla Balena presente in una storia di Nizzi mi disturbò, ma perchè non mi sembrava "da Tex". Non erano lì per cacciare Balene, e infatti se ricordo bene - non la rileggo da anni - la devono lasciare lì a metà caccia. uccidere un animale per nessun motivo, ecco, questo non era da Tex nemmeno allora...)

 

Il problema nel caso degli animali temo sia più negli autori che nei lettori. Recentemente l'uscita di diverse storie con scene francamente ridicole a questo riguardo, a distanza ravvicinata l'una con l'altra, ha evidenziato questo aspetto che non era certo centrale. Prima, in un recente Color, c'è stata la storiella di Serra con Lupo de Lupis, il Lupo tanto buonino che grato perchè Tex non gli spara, poi va a salvarlo.  il problema di questa storia non è che era animalista, è che era una storiella scema, senza un senso, e assolutamente non da Tex (troppi autori bonelliani invece di sognare di vendere un botto di copie sognano di scrivere come Berardi. Solo che non sono Berardi. Manco Berardi ormai è più quel Berardi...)

 

Ancora più recentemente, Tiger che come San Francesco ammansisce un (cane) lupo addestrato ad uccidere...  guardo la scena e mi chiedo "ma perchè?". Visto che non era essenziale mettere lì un cane, quella scena temo non fosse lì per gli animalisti fuori dalla redazione. Era per gli animalisti dentro la redazione. Che mi preoccupano un po' di più...

(ma questo sarebbe un altro aspetto ancora: che vi dicevo, sono problemi diversi, che andrebbero discussi separatamente, fare un unico minestrone non porta a niente di utile...)

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Laredo ma vuoi mettere la differenza con le cose che hai elencato e gli epiteti, diciamo cosi' , " razzisti"?  quelli non sono certo una delle caratteristiche importanti di Tex

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Diablero dice:

 

Tex una volta usava epiteti come "cioccolatino" o "muso giallo" nelle sue storie? Beh, oggi non li può più usare. E no, non ci metto il "purtroppo". È solo un dato di fatto, i tempi cambiano, e se puoi evitare di offendere qualcuno (oggi che la popolazione asiatica o africana in Italia è indubbiamente molto maggiore che non ai tempi di G.L. Bonelli)...  perchè volere offenderli lo stesso? Mi batterò SEMPRE perchè non li cancellino dalle vecchie storie, cancellando il passato, ma non mi pare una battaglia che valga la pena di essere combattuta riguardo alle storie nuove,  oggi, sul "diritto di insultare oggi milioni di italiani"

 

Vuol dire che Tex deve avere un linguaggio meno "colorito"? NO!!!! Tex può ancora usare milioni di epiteti, cosa gli vieta di chiamare i sicari cinesi "giuggiola" o "piccioncino"? Quanti ne usava G.L. Bonelli? Rinunciare a poche di quelle frasi non mi pare un gran sacrificio, se serve a non essere offensivi per le persone.

 

 

Aspetta un secondo Diablero.. Quindi cambiamo il linguaggio di  Tex a seconda delle persone che potrebbe offendere?

E se  accusano il nostro fumetto di  istigare i giovani a bere e a fumare, "offesi" dal cattivo messaggio che potrebbe dare.. Togliamo a Tex anche sigaretta e alcool?

No, un pezzo per volta , diventerebbe qualcosa di completamente diverso! Tex è mito e come tale deve rimanere intoccabile!

<span style="color:red;">58 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

Laredo ma vuoi mettere la differenza con le cose che hai elencato e gli epiteti, diciamo cosi' , " razzisti"?  quelli non sono certo una delle caratteristiche importanti di Tex

Invece sono proprio sono una delle caratteristiche più importanti! Gli epiteti  "razzisti"fanno parte del vocabolario texiano del maestro GLB.. Tex non ha mai usato mezze misure nell'insulto ai nemici bianchi, neri, rossi o gialli..

 

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Che bella discussione!

L'intervento di Diablero, in particolare, ha messo tantissima carne al fuoco; ma io vorrei limitarmi all'aspetto linguistico, prendendo spunto da quanto scritto da Virgin.

 

<span style="color:red;">9 ore fa</span>, virgin dice:

Se la Treccani e il Sabatini-Coletti dicono stronzate mica siamo costretti a seguirli (e ne dicono spesso, anche).

"Nero" ha tutt'altra accezione: al di là del fatto che indica i fasci, se lo usiamo come traduzione dell'inglese "black" non rende per nulla. Per gli statunitensi, ad esempio, spagnoli e italiani a volte sono "black" (data giusto di qualche mese fa un articolo di giornale che lamentava come a un premio fosse candidato un solo attore nero... Antonio Banderas :D ). Quindi, che facciamo? Il contadino bresciano e il manovale maghrebino sono "neri" entrambi; se poi hanno il busto bronzeo del batrace stivaluto nel tinello sono entrambi "neri" due volte.

C'era un ascaro che era allegro, era negro, ma parlava in italiano; caso davvero mirabile di una persona che era nera e negra al contempo, ma basta avere un minimo di raziocinio per non confondere le due cose.

Allora come li chiamiamo? "Africani"? Peccato che in Africa ci siano arabi, berberi e ottentotti che negri non sono affatto.

Li chiamiamo "di colore"? Bella lì! Come se i cinesi, i mediterranei e gli scandinavi non avessero un colore.

Quindi, che ne direste se li chiamassimo con un termine che designa in modo neutro e scientifico il loro fenotipo? Esatto: NEGRI.

Io lo uso tutti i giorni e non ho mai visto quasi nessuno offendersi, nemmeno i negri; e sì che, dato il mestiere che faccio, ne conosco parecchi. Gli unici che ho sentito trasalire al riguardo sono un pugno di colleghi, italianissime passerine infiammate che praticano l'antirazzismo a parole, ma si guardano bene dal sedersi vicino a un negro in metropolitana.

E poi, se qualcuno lo usa come un insulto, non insulta i negri, ma sé stesso. Ho sentito molto spesso usare la parola "bergamasco" come un insulto (molto, molto più spesso di "negro"), ma grazie a Dio nessuno si è ancora peritato di scrivere sul dizionario che "bergamasco" è un insulto e si preferisce la definizione più neutra "mangiatore di scarpinocchi".

 

Sino a qualche anno addietro sarei stato integralmente d'accordo con lui, tanto più che l'inno che nella mia città si dedica alla Madonna, sua patrona, inizia, riecheggiando il Cantico dei cantici (Ct, 1, 5: Nigra sum sed formosa), con il verso "Negra ma bella". Come può essere offensivo l'aggettivo "negro" se lo si riferisce anche alla Madonna?  

 

Poi, però, ho avuto la ventura di leggere qualche testo di grammatica e di linguistica; e il mio punto di vista è piuttosto mutato.

 

Alla radice del mutamento ci sono due domande: chi stabilisce le regole della lingua? e chi le fa rispettare?

E' evidente, infatti, che non c'è un legislatore della lingua italiana, né un Tribunale della lingua italiana.

Nonostante ciò ci sono delle regole, che vengono fatte rispettare, e non solo dai maestri e dai professori di grammatica, ché quando siamo alle poste non c'è uno di loro che ci riprenda se sbagliamo una forma verbale, eppure in linea di massimo cerchiamo di non sbagliare nelle coniugazioni.

 

Ebbene, la risposta è straordinariamente semplice. Il legislatore e il giudice della lingua coincidono: è la comunità dei parlanti che pone le regole; è la comunità dei parlanti che sanziona con lo stigma dell'ignoranza chi le viola. Provate a dire, mentre chiacchierate con uno sconosciuto, "Io ho andato alla Poste"; su di voi sentirete uno sguardo di disappunto.

 

E se la comunità dei parlanti a un certo punto decide che davanti alla Z ci vuole l'articolo "lo", non importa che Leopardi abbia scritto "il zappatore": oggi scrivere così sarebbe un errore.

 

Lo stesso è accaduto con l'aggettivo "negro". Ha da sempre avuto una connotazione neutra; ma a un certo punto la comunità dei parlanti ha iniziato, non importa ora per quale ragione, ad avvertire in questa parola una connotazione di disprezzo. E possiamo resistere quanto vogliamo, ma questa è la regola che ormai si sta consolidando nella lingua; e se non la rispettiamo veniamo sanzionati dal disappunto del nostro interlocutore.

 

Lo stesso vale per l'uso del femminile per le cariche pubbliche (Sindaca, Ministra).

Sono il primo a dire che occorre distinguere genere (delle parole) e sesso (della persona); che le cariche pubbliche sono neutre, per cui occorre utilizzare il genere maschile, che è l'erede del genere neutro latino; che possiamo avere un uomo che fa la guardigiurata, dunque possiamo anche avere una donna che fa il sindaco o il giudice.

Ma se l'uso di espressioni come "la Prefetta""la Ministra""la Giudice" prenderanno definitivamente piede, dovremo farcene una ragione.

 

Tornando al nostro Tex, la mia opinione coincide con quella di Diablero: è un sacrilegio ritoccare le vecchie storie per escludere espressioni che oggi vengono ritenute razziste; ma nello sceneggiare le nuove avventure del nostro ranger preferito, avventure destinate a un pubblico del XXI secolo, occorre tener conto della sensibilità linguistica dell'attuale comunità dei parlanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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1 minute ago, laredo said:

Aspetta un secondo Diablero.. Quindi cambiamo il linguaggio di  Tex a seconda delle persone che potrebbe offendere?

E se  accusano il nostro fumetto di  istigare i giovani a bere e a fumare, "offesi" dal cattivo messaggio che potrebbe dare.. Togliamo a Tex anche sigaretta e alcool?

No, un pezzo per volta , diventerebbe qualcosa di completamente diverso! Tex è mito e come tale deve rimanere intoccabile!

 

Stai mettendo insieme cose diverse.

 

1) Il "linguaggio colorito" di Tex. Quello va mantenuto, ma gli specifici epiteti no. Perchè ANCHE G.L.BONELLI LI CAMBIAVA. Nelle prime storie Tex diceva cose tipo "ti ammazzo come una vecchia cavalla", e a Mary Gold diceva "bella biondona" che oggi fa un po' ridere. Il non poter più usare "bella biondona" ha mai messo in crisi negli anni 70 G.L. Bonelli? Ma quando mai, di epiteti ne aveva un milione! Cosa importa non poterne più usare 2 o 3 perchè oggi offensivi? Ripeto, lo stesso GLBonelli ne ha abbandonati CENTINAIA nel corso degli anni perchè non più adatti ai tempi, insieme a cose tipo usare "giuoco" invece di "gioco".

Semmai, visto che la FORZA di quei dialoghi Bonelliani era l'inventiva e la varietà, e la fantasia inesauribile...  se vuoi omaggiarli dovresti cambiarli continuamente, invece di ripetere sempre ogni volta che incontra quelli del voodoo sempre le stesse frasi

Chi li ha davvero TRADITI, quei dialoghi, non è chi magari vorrebbe riproporli eliminando un 2% ad essere esagerati degli epiteti, ma chi invece per ANNI ha continuato far dire a Tex sempre le stesse frassi, sempre "Tizzone D'inferno", sempre "vecchio cammello", sempre a mangiare sempre le stesse bistecche, facendo scordare che con G.L. Bonelli i due si chiamavano in modo più vario e ogni tanto cambiavano menù. In quel caso non si è trattato di togliere il 2% degli epiteti, ma di toglierne il 98%, lasciando solo il 2% usando sempre quelli.

E dire che Tex di fronte ai cinesi dovrebbe dire SEMPRE, OGNI VOLTA "muso giallo" invece di "giuggiola", "pellegrino", "scarto di umanoide", "piccioncino", "beccaccino" "pezzo di imbecille", etc, mi pare segua questa strada: standardizzare i dialoghi di Tex rendendoli stantii e immutabili.

(detto questo, per me è comunque sempre una scelta degli autori: se vogliono far dire a Tex "muso giallo" non mi scandalizzerò di certo, ma non mi scandalizzerò nemmeno se non lo fanno: la caratteristica distintiva di Tex è il modo di parlare, non le specifiche parole che usa di volta in volta)

 

2) Il fumo. Tex fumava una volta la pipa, una volta sigarette, una volta un narghilè, e una volta diceva di non fumare? C'era cioè, la varietà che c''era nel suo linguaggio? No, vero? Ecco, vedi che è una cosa diversa, e non ha senso accomunarla all'uso di "muso giallo"?

Tex fuma, ha sempre fumato, e ha sempre fumato sigarette che si rollava da solo. Questo è un aspetto del personaggio che conosciamo, come il linguaggio vario e colorito che non ri riduceva a quattro frasi fisse..

Oggi c'è una fortissima pressione per far togliere i riferimenti alle sigarette nelle cose "per bambini", che come dicevo nel post precedente, purtroppo non sono considerate degne di essere difese dagli ottusi barbogi guardiani della "cultura alta". Lucky Luke si è visto cancellare le sigarette e mettere uno stelo d'erba in bocca. Specialmente negli USA, ormai l'isteria è tale da rappresentare un problema per ristampare fumetti dove i "buoni" fumano. (nota: io non fumo e mi dà fastidio chi fuma in mia presenza. Ricordo ancora i locali pieni di fumo e i vestiti come puzzavano quando tornavi a casa, un vero schifo, quindi sono sempre stato favorevole alle leggi contro il fumo REALE, quello che fa male alla salute. Ma io non ho mai tossito per una sigaretta fumata da Tex e non ho mai visto qualcuno tanto coglione da fumare perchè lo faceva Tex. Sono solo i censori quelli tanto pieni di sè e della loro boria da credere che tutti gli altri siano tanto cretini.  Prendersela contro il fumo DISEGNATO è da coglioni)

In questo clima culturale, capisco benissimo che gli autori minimizzino il fatto che Tex fuma, e non lo mettano più in copertina. Va bene, sono brutti momenti con tutti quei matti là fuori, mi basta che non mi mettano Tex che un giorno dica che non ha mai fumato e che non vadano a cancellare tutte le sigarette dalle vecchie tavole come hanno già cancellato tutti i vecchi "fumetti", poi non pretendo che si mettano a fare gli eroi contro tutti i mezzi d'informazione (?!) che si scaglierebbero contro di loro accusandoli di voler "far fumare i bambini" (quali bambini? Magari ci fossero bambini che leggono Tex...)

 

3) Tex "intoccabile"... non lo è mai stato. Non è mai esistito un "Tex ideale", fisso, immutabile, perfetto. Il Tex di G.L. Bonelli cambiava in continuazione, si evolveva con i tempi, cambiavano i modi di dire, cambiavano le avventure, cambiavano le rappresentazioni delle donne e degli indiani, etc (confronta la visione di Lylith e della sua importanza per Tex che si vede ne "il patto di Sangue" nel 1950,  e la maniera in cui viene messa da parte in 2 righe di dialogo pochi mesi dopo, con la reazione di Tex alla sua morte nel flashback scritto nel 1969. Sono passati 19 anni, sia per Bonelli che nella società italiana, e si vedono tutti...)

Tex nel 1948 è un vendicatore solitario, che fa dialoghi da maniacodepressivo sul fatto che la sua unica compagna deve essere la morte. Nel 1949 è nel servizio segreto dei rangers ma non lo deve sapere nessuno, e più tardi è un rivoluzionario messicano, nel 1950 si sposa, nel 1951 è vedovo e gira con un indiano tipo Lone Ranger, nel 1952 ha un figlio già grande e sono passati più di dieci anni, nel 1953 gli muore il suocero e diventa capo dei Navajos,  intanto le storie diventano sempre più lunghe e articolate dalle storie iniziali di 3-4 albi a striscia si arrivano all'unica avventura da 24 albi della settima serie (serie rossa). il "quartetto" dei pards si forma tardissimo, molta gente non se lo ricorda o non se ne rende conto, ma ancora per anni si vede Tex girare da solo con kit o da solo con Tiger, passano anni prima che Carson si stabilisca nella riserva e diventi un membro fisso del gruppo.

Non è che le modifiche al personaggio avvengano solo nei primi anni. Tex diventa agente indiano dei Navajos nel 1961! Viene svelato come fa ad avere tutti quei soldi (l'oro del Navajos) solo nel 1970!

Anche come tipo di storie... sarebbe stata pensabile una storia come "diablero" nel 1950? Non parliamo poi della ret-con sulla guerra di Secessione (per forttuna non c'era ancora internet... ti immagini le reazioni? O le reazioni ad una storia dove Tex viene arrestato e sta in cella più albi, o una storia dove Tex si vede solo in flashback e appare in diretta solo nelle ultimissime pagine, in un albo per il resto completamente dedicato al suo nemico? Alla storia dove si traveste da marinaio? Alla storia ambientata nelle isole del pacifico? Alla storia dove non riesce a salvare Apache Kid?

 

Quello che ha quasi FERMATO, per decenni, questa continua evoluzione...   è stato la malattia e l'abbandono della serie di G.L.Bonelli. A quel punto Sergio Bonelli e Nizzi hanno cercato di "congelare" il personaggio, riproponendolo come in un loop come era al momento del creatore della serie, ma non ci sono riusciti. Se Bonelli proprio non riusciva a scrivere un Tex riconoscibile, Nizzi ci riusciva, ma a costo di un sacco di fatica e di frustrazioni, e congelandolo in ruoli, frasi, situazioni fisse che erano un continuo ripetersi di tormentoni. E nonostante tutto Tex ha continuato a cambiare (per me, fino all'arrivo di Boselli, in peggio)

 

Che Tex si adatti ai tempi, è normale. È sempre accaduto in passato, e sempre accadrà. La domanda piuttosto è COME accadra: con un evoluzione che non snaturi il personaggio, o con stravolgimenti? Da parte di autori che vivono comunque in un mondo diverso da G.L.Bonelli, o da pressione esterne di orde di fanatici? Ecco, queste mi sembrano le questioni importanti per il futuro di Tex. Non una idealistica aderenza ad un favoleggiato "modello perfetto" che non è mai esistito...

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con il passaggio della discussione in questa sezione si è perso un mio intervento.

dal momento che qui si parla dell'opportunità o meno di lasciar dire a Tex la parola negro o di fargli ammazzare animali a destra e sinistra. non c'è NESSUNO che dica nemmeno 'ah' sulle continue stragi di Nativi americani perpetuate nel fumetto, spesso per mano dello stesso Tex che non dice più negro ma intanto stermina Yaqui e (credo sarà così nel prossimo mensile) Piedi Neri senza che nessuno dica niente.

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Sto leggendo attentato a washington e Tex, a pagina 24, ha già detto a uno di colore "palla di neve" e "zio Tom".😂.

Sarò anche un mostro, ma mi sto divertendo come un matto.

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