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[Maxi Tex N. 22] La grande corsa


natural killer
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La storia è ottima. Il racconto è rimasto interessante dall'inizio alla fine con le sottotrame che ben si fondono nel finale.

Per quanto riguarda i disegni, di Diso apprezzo la regia delle vignette, meno il tratto un po' discontinuo. A mio parere alterna vignette davvero ben disegnate ad alcune che sembrano dei bozzetti.

Nel complesso un maxi decisamente riuscito.

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, TexNordEst dice:

La storia è ottima. Il racconto è rimasto interessante dall'inizio alla fine con le sottotrame che ben si fondono nel finale.

Per quanto riguarda i disegni, di Diso apprezzo la regia delle vignette, meno il tratto un po' discontinuo. A mio parere alterna vignette davvero ben disegnate ad alcune che sembrano dei bozzetti.

Nel complesso un maxi decisamente riuscito.

Non ho ancora aquistato questo Maxi ma lo farò senz'altro a breve. Volevo chiederti: le tavole pubblicate in anteprima dalla Bonelli per te dove si collocano? Tra le tavole migliori, meggiori o medie?

Viste così sono scarne scarne e a me non fanno impazzire quasi per nulla. Le raggrupperei a pelle tra le peggiori però se la Bonelli ha deciso di metterle in anteprima vuol dire che ci sono tavole realizzate ancora peggio...

Sono alquanto dubbioso sui disegni, non si vede né? :D:lol:

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Ho terminato la lettura proprio adesso, e personalmente devo dire di poterne dare un giudizio tutto sommato positivo. La sceneggiatura non presenta grosse sbavature, anzi trovo che Ruju si sia barcamenato più che dignitosamente tra la trama principale, ossia la gara tra Tucson e Frisco, e la "sottotrama", vale a dire la catena di omicidi che avviene al contempo. A mio avviso non era affatto scontato riuscire a far sì che l'una e l'altra potessero coesistere ed accompagnarsi in armonia tra loro, senza che una delle due prevaricasse, per cui va indubbiamente dato atto a Ruju di aver fatto la sua parte più che bene.

 

Capitolo disegni: premettendo ancora una volta che il tratto di Diso non mi pare adattissimo a Tex, condivido per sommi capi l'opinione di TexNordEst, poiché anche a me è sembrata esserci troppa discontinuità nei disegni (a volte ben definiti, altre volte dalle sembianze un po' troppo caricaturali) tra una pagina e l'altra. 

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Terminato il Maxi. Devo dire che Ruju è ritornato l'eccellente sceneggiatore che tutti conoscono dopo il mezzo passo falso del "Messaggero cinese". Non avevo alcun dubbio al riguardo.

Per quanto riguarda Diso, tanto di cappello all'ottimo professionista, su Tex rimangono alcuni dubbi soprattutto legati alla fisionomia del nostro ranger che cambia vignetta dopo vignetta........

In ogni caso un albo che ben rappresenta il settantennale!

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

Non ho ancora aquistato questo Maxi ma lo farò senz'altro a breve. Volevo chiederti: le tavole pubblicate in anteprima dalla Bonelli per te dove si collocano? Tra le tavole migliori, meggiori o medie?

Viste così sono scarne scarne e a me non fanno impazzire quasi per nulla. Le raggrupperei a pelle tra le peggiori però se la Bonelli ha deciso di metterle in anteprima vuol dire che ci sono tavole realizzate ancora peggio...

Sono alquanto dubbioso sui disegni, non si vede né? :D:lol:

Risposta sintetica: nella media (a parte la vignetta con le anatre che è tra le migliori).

 

Tuttavia, aggiungerei una precisazione. Secondo me, sono tra le peggiori se guardiamo solo i pards che, nel complesso, tendono migliorare nel corso dell'albo. In particolare, Carson è il personaggio meglio definito e disegnato, direi. Tex, invece, soffre di più con un volto abbastanza variabile e con espressioni non sempre azzeccate. Mi pare, però, che se Diso dovesse disegnare un poster di Tex e Kit e basta, lo saprebbe fare bene, visto che l'impressione che ho è che molto dipenda dal tempo dedicato alla specifica vignetta.

 

Il giudizio "medio" sta nel fatto che per i personaggi secondari, invece, quello è lo standard.

 

Questo per quanto riguarda il tratto, ma direi "medie" anche gli altri aspetti.

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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, TexNordEst dice:

Risposta sintetica: nella media (a parte la vignetta con le anatre che è tra le migliori).

 

Tuttavia, aggiungerei una precisazione. Secondo me, sono tra le peggiori se guardiamo solo i pards che, nel complesso, tendono migliorare nel corso dell'albo. In particolare, Carson è il personaggio meglio definito e disegnato, direi. Tex, invece, soffre di più con un volto abbastanza variabile e con espressioni non sempre azzeccate. Mi pare, però, che se Diso dovesse disegnare un poster di Tex e Kit e basta, lo saprebbe fare bene, visto che l'impressione che ho è che molto dipenda dal tempo dedicato alla specifica vignetta.

 

Il giudizio "medio" sta nel fatto che per i personaggi secondari, invece, quello è lo standard.

 

Questo per quanto riguarda il tratto, ma direi "medie" anche gli altri aspetti.

Grazie mille TNE, sei stato esaustivo e chiaro. 

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Sfogliato in edicola e lasciato li'.Disegni improponibili per i miei gusti.Sentivo dire da qualche parte la volonta' della redazione di rilanciare questa collana.Con un Diso del genere a me sembra proprio il contrario.Indignato!!!!!!

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Ottimo soggetto, ben sceneggiato da Ruju. :D

Ho molto apprezzato la corretta utilizzazione di comprimari storici: Brennan e Devlin a Frisco, Tom Rupert a Tucson!

La storia ti coinvolge  nella ricerca dell'assassino e si lascia leggere con scioltezza.

Ho trovato un po' pesante solo la solita lotta tra Tex e l'avversario di turno( in questo caso l'indiano apache) in duello corpo a corpo risolto con la solita lezioncina e successiva uccisione su reazione, Clichè trito e ritrito, dopo 70 anni andrebbero studiate varianti nuove!

Per il resto sono pienamente soddisfatto.

Gradevole l'inserimento della donna ben caratterizzata , si potrebbe dargli qualche altra chance con Tex:)

Dolenti note!:wub: Pur apprezzando Diso per la sua "carriera" e per quanto ha dato al fumetto italiano, (Misterno, in primis). Notevole la sua capacità di inquadrare le vignette e rendere al meglio la sceneggiatura , ma Mi sembra che abbia quasi 86 primavere, e  nel tratto si ritrovano tutti:  primi piani , a volte, solo abbozzati e indefiniti, approssimazione negli sfondi che  non rendono al meglio ed impoveriscono la sceneggiatura.

Mi dispiace ma stiamo superando l'ultimo GALEP.

 

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<span style="color:red;">55 minuti fa</span>, Anthony Steffen dice:

Sfogliato in edicola e lasciato li'.Disegni improponibili per i miei gusti.Sentivo dire da qualche parte la volonta' della redazione di rilanciare questa collana.Con un Diso del genere a me sembra proprio il contrario.Indignato!!!!!!

 

Peggio per te, ti sei perso una gran bella storia.

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La storia è bella. Ricorda, in qualche modo, Oklahoma.

Decisamente un grossissimo passo avanti rispetto alla brutta storia sui cinesi della regolare.

Tuttavia non è un capolavoro, come nessuna storia di Ruju finora. Si legge molto bene ma manca quel quid (nei dialoghi, nell'epica o in qualcos'altro di indefinibile) che possa trasformare una bella storia in una storia epocale.

In ogni caso è da comprare e da gustare.

 

I disegni, beh....bella la "regia" di molte tavole ma il disegno, ahimè, è al di là dell'accettabile su Tex. Spero davvero che in futuro si dia spazio a disegnatori più giovani e più texiani. Tex e Carson davvero non si riconoscono, e in queste condizioni si fatica persino a gustare la storia.

 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Peggio per te, ti sei perso una gran bella storia.

Meglio per le mie tasche e meglio per la mia vista.La storia puo' essere anche un capolavoro per me,ma se non e' accompagnata da disegni almeno decenti puo' rimanere felicemente sugli scaffali dell'edicola.Dal punto di vista grafico si e' toccato veramente il fondo.

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Purtroppo mi accodo a quanto scrive Anthony Steffen.

Un fumetto non è solo fatto dai testi, e io personalmente - forse per via di quello di cui mi occupo nella vita - ai disegni tengo moltissimo. E Diso è impubblicabile, almeno su Tex.

Ci farò il pensiero se mi capiterà di trovare l'albo a metà prezzo su qualche bancarella, o scansionato su Internet.

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Finito di leggere questa notte.

la storia mi pare abbastanza gradevole e nel complesso penso che sì meriti un bel 6,5.

I disegni sono invece discutibili; capisco che Diso debba lavorare, ma alcune vignette sono veramente brutte. Proporrei nel futuro di fargli realizzare solo le matite oppure solo le chine in modo tale da permettere una maggiore qualità. Voto 5 se non altro perché compromette il risultato finale di una storia discreta.

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L'ho preso per 'dovere di collezione' come sempre...

 

nota per la bonelli: la vogliamo finire di cambiare i dorsi degli albi in continuazione (soprattutto dei vari maxi), che mi scompaginano tutta l'estetica della libreria? :indiano::D

 

La trama imbastita da Ruju è stata notevole. Vi sono echi e riferimenti ad altri topos texiani, soprattutto lo stallone da corsa (non solo il doverosamente citato Dinamite ma anche White Star (se non ricordo male il nome), Figlio del Vento, il texone di qualche anno fa), e fila via che è un piacere. Forse l'intrecciarsi con la sottotrama 'gialla' del serial killer ed i capovolgimenti di fronte finali sull'identità del medesimo appesantiscono la trama un po', ma va bene così.

 

Dolenti note, i disegni di Diso, dove soprattutto i volti sono quasi sempre molto approssimativi e 'storti', con menti alla totò come se piovessero. Capisco l'opportunità di avere un disegnatore che consegni in tempi brevi, capisco che sia anche già stato pagato per il lavoro fatto, ma spero vivamente che dopo il prossimo maxi assegnatogli non ce ne saranno più di suoi in programma, perchè con qualsiasi altro disegnatore avremmo potuto avere uno dei migliori maxi della serie.

 

Trama: 7,5

Disegni: 4

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Davvero buona la storia pubblicata nel maxi. :) Ruju (com’è riportato anche nell’introduzione) si dimostra ancora una volta un solido autore texiano, ed è assai abile a mischiare le carte della trama gialla, tant’è che nel corso della vicenda tutti i possibili comprimari sono ad un certo punto sospettabili...

La trama è intrigante e rocambolesca, i dialoghi briosi, e piacevoli i riferimenti a Dinamite. L’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso, ma è una bazzecola, è la ragazza che passa quasi subito al “tu “ con Tex..

 

Capitolo disegni. Ammetto di non essere obiettivo, perché Diso fa parte della ristretta cerchia (assieme a Ferri, Donatelli, Bignotti, Galep, Letteri, Ticci ) dei disegnatori di Bonelli con i quali sono cresciuto :wub:, quindi non ce la faccio proprio a dirne male. Il suo tratto è più incerto, in alcuni momenti “tirato via”, è vero, ma il disegno rimane vigoroso, la fisionomia di Carson e dei comprimari azzeccata, i paesaggi e gli animali notevoli e ben rappresentati.

 

Per quanto mi riguarda, quindi, "La grande corsa" è un maxi molto bello. Avanti così. :trapper:

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Il tu l'ho messo io. Sentire per duecento pagine Tex che dava del voi e e della signorina alla ragazza mi sembrava francamente insopportabile. Siamo nel nel West, perbacco! 

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<span style="color:red;">23 minuti fa</span>, borden dice:

Il tu l'ho messo io. Sentire per duecento pagine Tex che dava del voi e e della signorina alla ragazza mi sembrava francamente insopportabile. Siamo nel nel West, perbacco! 

Sul "signorina" ha ragione :lol: , ma al voi sono completamente assuefatto. :)

 

 

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  • Collaboratori
<span style="color:red;">2 ore fa</span>, kento dice:

Sul "signorina" ha ragione :lol: , ma al voi sono completamente assuefatto. :)

 

Sottoscrivo al 100%. Devo ancora leggere il malloppone di Diso, magari domani dico se Borden ha esagerato .

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Io non appartengo a quella generazione che usava il "Voi" (lo si dava anche ai genitori),

ma se in un fumetto western leggo personaggi che si danno del "Lei" mi si accappona la pelle.

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  • Sceriffi

Ho sempre pensato che l'utilizzo del "voi" piuttosto che del "lei" nei fumetti sia legato all'evitare possibili ambiguità e confusione con la terza persona singolare.

Oppure si continua a usarlo soltanto per tradizione.

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Io non ho nemmeno mai escluso che potesse dipendere dal fatto che nei paesi di lingua inglese il "lei" non esiste. Certo, fondamentalmente in inglese non esiste nemmeno il "voi", per cui ho pensato che si tratti più che altro di una convenzione adoperata per conferire in determinati contesti un minimo di formalità e distacco tra e/o nei riguardi di alcuni personaggi.

 

Dal mio punto di vista, essendo Tex ambientato nel tardo '800, il "voi" è decisamente più adatto del "lei" in certe circostanze. Di contro, in altri fumetti SBE di ambientazione più o meno contemporanea (tipo Demian e Cassidy, oltre che più di recente il nuovo corso di Dylan Dog) gli autori hanno adoperato il "lei", a mio personale avviso indubbiamente più "attuale". Al tempo stesso, sono del parere che anche una serie come Dampyr, dove è ancora in uso il "voi", qualora passasse al "lei" nei dialoghi ne guadagnerebbe in brio ;).

 

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Io credo che tutto nasca dal fatto che i primi western vennero doppiati in italiano

durante il "ventennio". Qui si usava così, quindi anche nei film non ci si poteva esimere.

Poi la cosa è restata quando le storie erano ambientate nel passato.

In inglese la cosa è più subdola: You è riferito alla terza persona singolare e plurale,

quindi occorre capirlo nel resto del discorso se c'è distacco o confidenza.

Poi c'è il "Thou", ma è riferito a ben altre personalità piuttosto che tra mandriani, sceriffi e cowboy!

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  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 22] La grande corsa
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