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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 22] La grande corsa


natural killer
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In inglese chiamare per nome proprio equivale a dare del tu. Questo è il significato del mio intervento di  prima.

 

Tu, Sarah. Voi, miss Connors.

 

Tu, Tex. Voi, mister Willer.

 

Thou si usa ormai solo per la Bibbia.

 

 

 

 

 

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<span style="color:red;">13 ore fa</span>, borden dice:

In inglese chiamare per nome proprio equivale a dare del tu. Questo è il significato del mio intervento di  prima.

 

Tu, Sarah. Voi, miss Connors.

 

Tu, Tex. Voi, mister Willer.

 

Thou si usa ormai solo per la Bibbia.

 

 

 

 

 

Magari mi sbaglio :), però mi pare di ricordare un mucchio di personaggi che danno del voi al ranger chiamandolo semplicemente Tex... :unsure:

Forse ai tempi che furono.. :old:

 

Cambiando argomento, possiamo dare per certo che "La grande corsa" non è la storia di cui Diso parlava nel Magazine di qualche anno fa, ciò vuol dire che leggeremo prossimamente un altro suo episodio "lungo". :):trapper:

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Letto tutto d'un fiato e l'ho trovato molto buono. Assieme all'ultimo mensile stiamo riprendendo qualita' dopo un notevole appannamento. Albo ben ritmato che scorre piacevolmente, pensa che bello se fosse stato pure disegnato!:D

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On 6/4/2018 at 20:04, Anthony Steffen dice:

Meglio per le mie tasche e meglio per la mia vista.La storia puo' essere anche un capolavoro per me,ma se non e' accompagnata da disegni almeno decenti puo' rimanere felicemente sugli scaffali dell'edicola.Dal punto di vista grafico si e' toccato veramente il fondo.

quoto tutto :)

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  • Collaboratori

Un'altra bella storia scritta da Ruju. Scoppiettante la parte iniziale, con Carson che va a donnacce, piacevoli i riferimenti a Dinamite, i rimandi a Tom Rupert, Tom Devlin e Sam Brennan, meno convincente la parte finale che tiene su solo il mistero intorno alla figura dell'assassino. Non è "Nueces Valley", ma molto meglio degli altri maxi che ci sono  stati dati da leggere negli ultimi anni. Con dei disegni chissà.... ma è dura leggere la sceneggiatura senza il decisivo apporto della parte grafica.

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Buonasera mi presento, sono nuovo appena iscritto. Leggo Tex dal 1963 e seguo questo forum da qualche anno. Spero di capire presto come funziona per poter qualche volta dire la mia opinione. Ho appena finito di leggere questa storia che mi ha lasciato soddisfatto nella trama, ben costruita, un po meno nei disegni come detto da molti altri utenti. 

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Volumozzo che mi sono messo a leggere a tarda notte dopo essermi letto i due ultimi numeri del mensile. Pensavo che l'abbiocco mi avrebbe colto alle prime pagine, invece me lo sono letto tutto d'un fiato. Cosa doppiamente sorprendente se si considera che, non so per quale mia idiosincrasia, amo poco le storie western che raccontono di gare e concorsi ippici. Anche il pur bel classico "Stringi i denti e vai" non mi ha mai fatto impazzire. Ma fortunatamente Ruju ha l'intelligenza di mettere la gara in secondo piano per quasi tutta la storia e mette in rimo piano una coinvolgente trama thriller dove mescola con grande perizia le carte. Ma a sua volta l'intrigo giallo non si mangia l'avventura e ci sono anche tanta azione e moto sano divertimento. Ancora una volta ottimo Ruju.

 

Più controverso il capitolo disegni. Essendo letteralmente cresciuto con Mister No figuriamoci la venerazione che provo per il Maestro Diso, e anche di come mi facciano male le critiche ingenerose e non raramente arroganti che gli piovono addosso dagli ambienti texiani. Ma bisogna pur ammettere che il suo tratto si sposa davvero male con il western classico. Troppo dinamico, troppo spoglio, troppo grottesco. La classe del grande disegnatore si vede anche qui ancora in molte vignette, ma non si sente l'odore del West, diciamo.

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Non si può negare che Diso e l'ambientazione western vanno meno d'accordo che Diso e quella amazzonica, ma la storia mi è piaciuta molto.

Il volto di Tex mi ricorda il sempre amato Jerry Drake, mio idolo di età giovanile...

Come detto sopra, la trama richiama (vagamente) Oklaoma, il più bel Maxi Tex mai pubblicato, con l'aggiunta di una sottotrama thriller decisamente interessante . 

Voto generale 7.

 

 

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Storia gradevole e ben architettata con diversi spunti innovativi e una sana confusione su chi sia l'antagonista. Ruju si sta riprendendo sempre di più dallo scivolone de Il messaggero cinese e azzecca pure questo albo: scritto molto molto bene, con le pause giuste e soprattutto con la suspance corretta. Leggendo la trama mi aspettavo un certo tipo di adrenalina, tipica delle corse, che poi ho ritrovato appieno nella storia. La discussa scena del duello con l'indiano mi è piaciuta perchè, seppur sfruttata innumerevoli volte da ogni autore, Ruju qui la caratterizza molto bene dandole un tocco del tutto personale.  BRAVO RUJU!

La parte dolente arriva con i disegni: inadatti a Tex e totalmente altalenanti. Diso come sappiamo tutti non ha mai capito molto la fisionomia di Tex e del suo ambiente ed in questo suo lavoro, probabilemente per l'età avanzata, lo ha capito ancora meno. Il 90% delle vignette è appena abbozzata, enormi spazi bianchi e un tratto tanto incerto quanto inadatto. Il restante 10% per qualche strana e ignota ragione è composto da vignette cinematografiche, rifinite benissimo e con elementi animali che danno dinamicità al tutto, e da primi piani molto caratterizzati, rifiniti e curati. Ne sono l'esempio la 5^ vignetta di pagina 232, con forse uno dei migliori ritratti di Carson che io abbia mai visto, e la 5^ vignetta di pagina 268. Alle innumerevoli tavole mediocri, se non insufficienti, troviamo poi per esempio pagina 129, 144, 169, 189/190 e 262; tavole di altissimo pregio e spessore che un artista come Diso ha realizzato con una maestria innata.

Copertina ben realizzata ma che non trasmette per me assolutamente nulla.

Per concludere: storia molto valida con parecchi spunti innovativi e disegni per lo più di cattiva realizzazione. I segmenti realizzati con cura però hanno risollevato un poco il giudizio e il primo piano di Carson ha modificato l'opinione finale sui disegni.

VOTO STORIA: 7 1/2

VOTO DISEGNI: 6 1/2

P.S. Se i prossimi Maxi saranno come quest'anno, due numeri,e soprattutto saranno di questa caratura (Diso a parte) sarò ben contento di continuare ad acquistarli.


@Anthony Steffen, vinci il pregiudizio e goditi le varie inquadrature/primi piani... ;)

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Solleticato e convinto dall'unanimità dei commenti positivi (ed anche per non fare brutta figura con l'amico Pasquale),alla fine ho acquistato il Maxi. Per il momento ho solo sfogliato le prime pagine e,tralasciando l'orrendo Carson,l'entreneuse,i comprimari ed i paesaggi,vi chiedo : questo tizio,secondo voi,è Tex ?!?!?!?! E come si fa a giudicare da 6.5 i disegni ?! Questo post è per la Casa Editrice,non per una Persona ed un Professionista che rispetto per il lavoro svolto in passato e per l'età (coetaneo di mia Mamma).

IMG_2536.jpg

IMG_2538.jpg

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Parere personalissimo: non trovo nulla che non vada nella prima vignetta che hai postato. Non somiglia a Tex? Ma a quale Tex mi chiedo? Ai vecchi tempi Nicolò, Letteri, Ticci e Fusco facevano ciascuno dei Tex che non si assomigliavano l'un con l'altro e ci stava benissimo. La differenza di fisionomia quindi non mi disturba affatto.

La seconda vignetta è venuta malissimo  e su questa concordo in pieno.,

Peraltro, se tu pensi che la SBE licenzierà Diso qualunque cosa tu od io possiamo dire, sei un illuso, non è così che si comportano in casa editrice.

Ti consiglio di sopportare con rassegnazione sino all'inevitabile giorno in cui Diso smetterà di disegnare.

Da parte mia, io compro qualunque inedito che riguardi Tex e continuerò a farlo a prescindere da chi lo disegna. E quando una storia è bella ed avvincente come questa, io a disegni ci passo sopra.

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<span style="color:red;">28 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Parere personalissimo: non trovo nulla che non vada nella prima vignetta che hai postato. Non somiglia a Tex? Ma a quale Tex mi chiedo? Ai vecchi tempi Nicolò, Letteri, Ticci e Fusco facevano ciascuno dei Tex che non si assomigliavano l'un con l'altro e ci stava benissimo. La differenza di fisionomia quindi non mi disturba affatto.

La seconda vignetta è venuta malissimo  e su questa concordo in pieno.,

Peraltro, se tu pensi che la SBE licenzierà Diso qualunque cosa tu od io possiamo dire, sei un illuso, non è così che si comportano in casa editrice.

Ti consiglio di sopportare con rassegnazione sino all'inevitabile giorno in cui Diso smetterà di disegnare.

Da parte mia, io compro qualunque inedito che riguardi Tex e continuerò a farlo a prescindere da chi lo disegna. E quando una storia è bella ed avvincente come questa, io a disegni ci passo sopra.

 

Condivido parola per parola, in particolare in merito alla presunta non somiglianza che Havasu aveva ravvisato (il che, intendiamoci, è del tutto legittimo): pressoché ogni disegnatore che nel corso degli anni si è cimentato con Tex ci ha messo un tocco personale, una sorta di firma, che nel bene o nel male (a seconda dei punti di vista) ne differenzia il tratto rispetto a quelli dei colleghi. A seconda dei casi, possono piacere o non piacere (ed appunto a me Diso non entusiasma), ma  personalmente ritengo sia concettualmente errato parlare di irriconoscibilità.

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Concordo totalmente, e rilancio: qual era il vero Tex di Fusco? Quello mingherlino simil-Lone Wolf delle sue prime storie, o quello massiccio che propose dalla metà degli anni '80? :)

Sono, a tutti gli effetti, due "persone diverse"... :lol:

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Secondo me non si tratta di irricoscibilità.

Ogni artista vede Tex con i propri occhi e non esiste un Tex "ufficiale".

Anche il Tex del primo Galep era diverso dai successivi del maestro.

Si tratta che, sempre secondo me, il Tex della seconda vignetta postata è proprio brutto.

Senza nulla togliere a Diso, che è un bravo professionista, anche se personalmente io preferisco altri.

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IMa infatti io mi guardoo bene dal contestare chiunque dica che Diso non gli piace. Del resto io stesso lo colloco nella parte bassa della mia personale classifica di gradimento dei disegnatori di Tex. Ma quando mi si dice che non assomiglia a Tex io chiedo: a quale Tex dovrebbe assomigliare? A quello di Galep? A quello di Ticci ? A quello di Nicolò? A quello di Fusco? A quello di Villa? Che sono tutti diversi l'uno dall'altro?

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Carlo, all'elenco che hai fatto mettendoci un punto interrogativo io aggiungerei Civitelli e Letteri (ma certamente ne dimentico qualcuno....) per avere l'elenco completo dei Maestri che hanno dato il loro talento per raffigurare Tex.

E' vero, non esiste una sola immagine di Tex. Ciascuno di noi ne porta una scolpita negli occhi e nei ricordi. Piuttosto è il modo di porsi , i dialoghi, i comportamenti che devono essere analoghi nel corso del tempo.

Eppoi è vero: lo stesso Galep ha fatto evolvere l'immagine di Tex nel corso delle sue storie.

Personalmente, a me piace riferirmi alla terza di copertina della serie mensile per unificare l'immagine non solo di Tex, ma dei quattro pards e per costruire la MIA immagine ufficiale.

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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Havasu dice:

vi chiedo : questo tizio,secondo voi,è Tex ?!?!?!?! 

IMG_2536.jpg

IMG_2538.jpg

Non trovo nulla che non vada nelle vignette postate. Lo stile è quello di Diso, che piaccia o meno, questo è il suo Tex e hai preso anche due tra le vignette raffiguranti Tex più riuscite. A me non piace affatto e credo inoltre che almeno l'80% delle tavole pubblicate sembra soltanto abbozzato ma ciò non toglie la capacità di Diso nel fare ottime illustrazioni. Tu hai pubblicato due vignette tecnicamente corrette, tante altre sembrano caricature mezze finite. Lo stile è lo stile, e a me non piace, ma la tecnica è tutt'altra cosa... Ognuno ha come riferimento il Tex che ha preferito in passato: per tanti è quello di Galep, per altri quello di Civitelli, per altri ancora è quello di Ticci. E' stile, può piacere o non piacere, ad alcuni piace ad altri no... Rispondendo alla tua domanda direi che Sì, è Tex!

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Il Tex di Diso è troppo diverso dal Tex ideale che noi ci immaginiamo.

Ognuno ha il suo, ma il giudizio migliore è stato "poco adatto".

Ci sono quelli che "lo imbroccano" e quelli meno, non voglio farvi arrabbiare

ma c'è stato anche quello di Breccia, oppure quello così brutto da essere stato

rifatto da ogni vignetta di Colin Wilson.

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Cerchiamo di rimanere in tema,senza rispolverare classifiche o statistiche. Proseguendo nella lettura del Maxi,oltre ad un Tex orripilante,segnalo un progressivo scadimento del tratto di Diso,sia nei personaggi (Carson inguardabile),sia nei paesaggi. Sarà veloce,ma dà però anche la sensazione di vignette quasi incompiute o decisamente malfatte. Di certo una sceneggiatura accattivante come quella che Ruju ha confezionato per "La Grande Corsa" viene penalizzata pesantemente da un disegno mediocre. E sinceramente non comprendo chi afferma il contrario.

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Ticci (un mito.per me ai livelli di Galep)

Ortiz (uno spettacolare tratto sporco ma molto western)

Villa (anche se si è troppo rallentato)

Civitelli e Fusco sullo stesso piano

 

Scusate l o.t

 

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Voglio ricordare ai nuovi frequentatori del forum che nel 2014 è stato attuato un sondaggio sui migliori disegnatori del nostro Ranger.

Chi è interessato può visionare i risultati sull'apposita sezione "Sondaggi".

E speriamo di concludere qui l' OT!

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Bell'albo, ma il finale? 

 

S P O I L E R

 

un killer che non si accontenta di vendicare l'omicidio della moglie uccidendo il suo assassino, ma andando a cercare anche parenti e affini fino al ventesimo grado. Chi se ne frega se la storia sta in piedi oppure no, l'elemento thriller deve entrarci per forza, sennò la trama è spenta...le motivazioni del killer per tutti questi omicidi sembrano quelle dell'antagonista della storia Il ragazzo rapito, e ho detto tutto...

 

E poco importa che parenti e affini da ammazzare siano tutti concentrati tra le persone che abbiano a che fare con la corsa, dagli sgherri del boss fino al povero taverniere: sembra che tutti questi poveri animali da macello, sfortunati parenti o comunque complici tra di loro, si siano dati appuntamento tutti là, lungo la pista, per dare agio al killer di sgozzarli tutti insieme, allegramente...altra scelta a tutela della verosimiglianza, non c'è che dire.

 

Ma perdiana, confondiamo ancor di più le acque: facciamo in modo che Calvin sembri il killer: a pagina 256 gli facciamo prendere il coltello, e gli facciamo dire ad Alma che potrebbe arrivare un killer da un momento all'altro. Poi, quando tutti avranno pensato che il killer sia effettivamente lui, cambiamo le carte in tavola, diciamo che abbiamo scherzato, il povero Calvin è un agnellino innocente...e la scena di pag.256? E lui che prende il coltello, perché lo fa? Boh.

 

E questa sarebbe una buona storia? Bell'albo ho detto all'inizio, ed è vero, perché leggere Ruju è sempre un piacere. Ma la trama, signori, la trama, a me sembra che faccia acqua da tutte le parti. Mi sbaglio?

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Concordo pienamente con i dubbi di Leo riguardo alla trama.

Aggiungo, per dovere di cronaca, a pag. 109 Carson accenna a predoni Comanche, ma quando mai, visto che siamo nei dintorni di Tucson, e infatti poi la banda che assalta Tex & Co. è di Apache. Guidati da un capo dal nome assai improbabile, Tharak, di origine Hindi, questi impiastri si fanno scorgere come beccaccioni in pieno giorno non solo da Tex ma anche da altri partecipanti alla corsa. Poi di notte assaltano i bianchi stando tutti in gruppo, invece di circondarli, e una volta sorpresi, cosa che gli Apache odiano più di tutto, invece di accettare l'offerta di Tex vanno alla carica come bisonti infuriati contro dei bianchi armati di tutto punto basandosi solo sulla forza del numero? Quanto allo showdown finale, Bryant, che ha il vantaggio dell'ostaggio, lo molla per misurarsi con Tex che ha già la pistola spianata? Davvero un bell'esempio di aspirante suicida!

Per quanto riguarda la corsa vera e propria inizia a pag. 100 e, stante il fatto che c'è una trama parallela, è poco sviluppata e si risolve con una sgroppata finale. Immagino che Ruju abbia visto Hidalgo, Oceano di fuoco perché West Wind è un appaloosa (a proposito come mai Villa sulla cover l'ha fatto tinta unita?) e magari anche Stringi i denti e vai! stante la presenza di Alma, però non è che ne abbia fatto buon uso. 

Quanto ai disegni di Diso credo sia già stato detto tutto, lui e Tex sono su due pianeti diversi. Sapevo che aveva la passione per i cavalli, però vedo che anche i volatili gli piacciono, visto che li ritrae, molto bene quanto a questo, in 18 vignette, senza contare altri numerosi esempi di fauna locale. Quanto all'abbagliamento di Alma da pag. 197 mancano solo le scarpe da ginnastica e poi ci troviamo di fronte al casual di una donna moderna, non certo di un'amazzone di fine '800.

In conclusione considerate le illustrazioni e una trama risibile, per me è da dimenticare!

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Pace fatta definitivamente con Ruju.

Ed anche i Maxi riprendono la funzione originaria: non quella di storie difficilmente piazzabili sulla serie regolare, ma storie avvincenti, come si conviene ad una storia lunga che, in questa saga, come in quella di Zagor, sono sinonimo di spettacolarità.

E questa “quasi tripla” di Ruju ha molte frecce al suo arco per poter rientrare nei canoni sopra descritti. Bei personaggi, anche ben delineati, una serie di colpi di scena, e tanta azione che, come sappiamo, non guasta mai.

Certo, c’è il rammarico di non aver potuto leggere questo bel tomo con ben altri disegni che ne avrebbero amplificato la bellezza ma - lungi dalle critiche facili e gratuite e rispettando la persona - devo ammettere che me la sono goduta comunque.

Voto alla storia: 7,7

Voto ai disegni: 6

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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Andrea67 dice:

Pace fatta definitivamente con Ruju.

Ed anche i Maxi riprendono la funzione originaria: non quella di storie difficilmente piazzabili sulla serie regolare, ma storie avvincenti, come si conviene ad una storia lunga che, in questa saga, come in quella di Zagor, sono sinonimo di spettacolarità.

E questa “quasi tripla” di Ruju ha molte frecce al suo arco per poter rientrare nei canoni sopra descritti. Bei personaggi, anche ben delineati, una serie di colpi di scena, e tanta azione che, come sappiamo, non guasta mai.

Certo, c’è il rammarico di non aver potuto leggere questo bel tomo con ben altri disegni che ne avrebbero amplificato la bellezza ma - lungi dalle critiche facili e gratuite e rispettando la persona - devo ammettere che me la sono goduta comunque.

Voto alla storia: 7,7

Voto ai disegni: 6

Ma hai copiaincollato la recensione da un altro spazio online? Il font è diverso da quello solito del forum...

 

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  • pecos changed the title to [Maxi Tex N. 22] La grande corsa
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