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TWF - Tex Willer Forum

Le copertine di Galep e Villa: due mostri sacri, due stili differenti


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Ultimamente mi sono chiesto come fosse stato passare da un mese per l'altro da Galep a Villa? Come avete vissuto l'intera annata 1994? Come è stato vissuto questo radicale cambio di copertinista? Che cosa vi è piaciuto? Che cosa avete subito rimpianto?

Io sono nato che già Villa era in edicola, sono cresciuto con Villa ma ho imparato nel tempo ad apprezzare la semplicità mista all'espressività delle copertine di Galep. 

Oggi credo che ognuno di noi apprezzi il lavoro di CVilla ma, nel 1994, il suo stile puntiglioso che nulla c'entrava con Galep vi ha intimorito o affascinato? 

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Ho raggiunto una età in cui non mi ricordo neanche cos'ho mangiato ieri,

ma mi ricordo benissimo quando compravo il Tex in quel periodo di transizione.

Era un supplizio ogni mese farsi piacere le ultime illustrazioni di Galep

soprattutto quella del 398 (Topeka!).Per quanto affezionato fossi al

creatore grafico, non ero consapevole che era al capolinea e mi domandavo

quali nuovi lettori potessero conoscere e apprezzare Tex raffigurato così.

Il Tex di Villa quindi era il benvenuto, ma anche lì non sapevo che questo

incarico ci avrebbe praticamente privato delle sue storie.

Sono sempre convinto che a Tex non serve un "copertinista fisso", ma

ogni disegnatore potrebbe accompagnare la sua storia alla propria copertina.

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Io mi ricordo perfettamente quel 1994.

Conoscevo gia' benissimo Villa perche' aveva gia' disegnato ben 4 storie su Tex ed ero letteralmente "innamorato" di quei disegni cosi' realistici e perfetti.

Quando vidi la sua prima copertina nell'anteprima del 400 ero contentissimo.Cerchiamo di essere realistici.Era gia' da un quattro/cinque anni che le copertine di Galep lasciavano a desiderare.Il suo tratto non era piu' come quello dei tempi d'oro e le sue ultime copertine erano piene di imperfezioni e proporzioni sbagliate.Mi ricordo la cover del 367 "Agguato nella miniera" dove c'era un Tex davvero improponibile.Il cambio di consegne andava fatto ben prima del 1994 ma evidentemente Sergio Bonelli non se la sentiva di mettere da parte colui che aveva dato il volto al personaggio e disegnato tutte le copertina dal 1948.Ma fu' uno sbaglio a mio parere tirare fino al 1994.

  • +1 1
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18 ore fa, Dix Leroy dice:

Era un supplizio ogni mese farsi piacere le ultime illustrazioni di Galep

soprattutto quella del 398 (Topeka!).

17 ore fa, Anthony Steffen dice:

Era gia' da un quattro/cinque anni che le copertine di Galep lasciavano a desiderare.Il suo tratto non era piu' come quello dei tempi d'oro e le sue ultime copertine erano piene di imperfezioni e proporzioni sbagliate.Mi ricordo la cover del 367 "Agguato nella miniera" dove c'era un Tex davvero improponibile.

Lo capisco benissimo perchè quel supplizio che avete vissuto "in diretta", vedere uno dei propri disegnatori preferiti ridotto a realizzare veri orrori sproporzionati e visivamente brutti, l'ho vissuto anche io quando ho raggiunto una conoscenza tale per avvicinarmi a quelle copertine. Topeka non era poi così tanto brutta a vedersi anche se gli errori erano evidenti, Agguato nella miniera era invece sbagliata in toto. Tante sono le cover sbagliate da Galep tra gli anni '80 e il '94! La copertina del Tex 400 è oggettivamente brutta, forse non tanto come alcuni numeri precedenti ma anch'essa è tutto fuorchè armoniosa, Galep è morto per/con quella copertina perciò gli errori spariscono all'occhio.

Noto quindi che è stata una liberazione vedere il realismo di Villa da un giorno all'altro, realismo che per me Galep non aveva all'epoca d'oro nè tantomeno a inizio anni '90...

Ci avete messo tanto ad abituarvi al tratto pulito e finalmente proporzionato del nostro Villa? 

Modificato da JohnnyColt
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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, JohnnyColt dice:

 

Ci avete messo tanto ad abituarvi al tratto pulito e finalmente proporzionato del nostro Villa? 

Tre secondi e mezzo.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Tre secondi e mezzo.

Pensavo peggio... 

Credo che non mi sarebbe dispiaciuto crescere con Galep, devo ammetterlo!

 

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Sono un tradizionalista progressista, forse il cambio non è stato indolore per tutti.

Anche le nuove copertine di Zagor mi piacciono, anche se è indubbio che Ferri era un'altra cosa.

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Galep non si poteva guardare da tempo, e io, pur apprezzando Villa, avrei scelto Monti o Letteri come copertinisti, perché il tratto iperrealistico di Villa fu un cambio troppo drastico, non era nel solco della tradizione.

Ma, ovviamente, fu scelto un disegnatore giovane e moderno che potesse durare negli anni. E fu una scelta azzeccata, peccato che poi arrivò a non disegnare più Tex.

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<span style="color:red;">46 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

Galep non si poteva guardare da tempo, e io, pur apprezzando Villa, avrei scelto Monti o Letteri come copertinisti, perché il tratto iperrealistico di Villa fu un cambio troppo drastico, non era nel solco della tradizione.

Ma, ovviamente, fu scelto un disegnatore giovane e moderno che potesse durare negli anni. E fu una scelta azzeccata, peccato che poi arrivò a non disegnare più Tex.

Forse scegliere artisti come Monti e Letteri nel 1994 avrebbe rappresentato la via più classica, se così si può dire. Tale decisione sarebbe stata la via più legata alla tradizione, al disegno vecchia maniera e irrimediabilmente alle copertine di Galep. Villa era tra i "giovani", con alle spalle ottime storie e uno stile molto gradevole e particolare. Questa seconda ipotesi prevedeva parecchio azzardo ma fu scelta corretta.

 

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Just now, JohnnyColt dice:

Forse scegliere artisti come Monti e Letteri nel 1994 avrebbe rappresentato la via più classica, se così si può dire. Tale decisione sarebbe stata la via più legata alla tradizione, al disegno vecchia maniera e irrimediabilmente alle copertine di Galep. Villa era tra i "giovani", con alle spalle ottime storie e uno stile molto gradevole e particolare. Questa seconda ipotesi prevedeva parecchio azzardo ma fu scelta corretta.

 

Siamo d'accordo, anzi, credo che anche Galep stesso fosse d'accordo sulla scelta effettuata. Qualcuno ha notizie di questo fatto oppure è una leggenda?

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<span style="color:red;">55 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Sono un tradizionalista progressista, forse il cambio non è stato indolore per tutti.

Anche le nuove copertine di Zagor mi piacciono, anche se è indubbio che Ferri era un'altra cosa.

Non mai seguito più di tanto Zagor ma le copertine di Ferri erano poesia. Quelle nuove mi piacciono ma continuo a preferire quelle passate.

 

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La posizione ufficiale è nelle ultime pagine del n. 400.

Nella copertina del "Giornale di Sergio Bonelli Editore"

in una illustrazione di Villa, Claudio e Aurelio si danno

sorridenti la mano come in un passaggio di consegne.

Sergio scriveva con umorismo che erano come due

sportivi, anche se entrambi non erano molto aitanti.

La verità la sapranno solo in redazione.

Io credo che Ticci sarebbe stata una scelta migliore,

ma almeno gli hanno dato la possibilità di fare il 500

e il 600, come "compensazione".

Modificato da Dix Leroy
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Vedere le copertine di Tex 400 e La Valle Del Terrore mi lasciano sempre l'amaro in bocca: gli albi in questione rappresentato il canto del cigno di due tra i più grandi artisti italiani. 

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Ma Galep aveva iniziato una storia che poi realizzò un altro della scuderia. Mi sono sempre chiesto perché non siano mai state pubblicate, comprerei l'albo che le contiene anche se fossero disegnate come l'omino bufo. Trovo ingiusto non vedere quello che stava realizzando Galep, pure se non vedeva quasi più, e che sarebbe uscito dietro una copertina di Villa.

  • +1 1
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Ci sono in giro due sole tavole, ma nel cassetto di Sergio ce ne dovrebbero essere ancora.

Non erano neanche tanto orrende, comunque non peggio di quelle della storia con Pat.

Ma la storia è stata rifatta da zero, non ricordo da chi (dov'è Monni?).

Galep aveva un grosso problema alla mano, oltre che per l'artrite, postumo di una operazione

non riuscita perfettamente. Se al chirurgo avesse detto che lui per lavoro disegnava,

forse le cose sarebbero andate diversamente e Aurelio avrebbe potuto continuare

a tener ottima la qualità del suo lavoro fino alla fine.

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hai la possibilità di postare queste due tavole che si conoscono? Ricordo una discussione su questo stesso forum anni fa, era GOLDEN PASS e fu disegnata poi da Ticci. Sandro postò una o due tavole che ora non ci sono più. Sono andato a ricontrollare.

Modificato da Wasted Years
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<span style="color:red;">10 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

Ma Galep aveva iniziato una storia che poi realizzò un altro della scuderia. Mi sono sempre chiesto perché non siano mai state pubblicate, comprerei l'albo che le contiene anche se fossero disegnate come l'omino bufo. Trovo ingiusto non vedere quello che stava realizzando Galep, pure se non vedeva quasi più, e che sarebbe uscito dietro una copertina di Villa.

Concordo con te, non sarebbe male vedere quelle tavole pubblicate per i 70 anni di Tex...

<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Wasted Years dice:

hai la possibilità di postare queste due tavole che si conoscono?

Anche a me non dispiacerebbe vederle, mi mancano completamente!

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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

le sto cercando, ma poi dovreste insegnarmi a postarle.

Non preoccuparti, ci vuole davvero pochissimo;)

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      Si potrà votare fino a mezzanotte del 31.05.2023, data di conclusione della serie completa di 28 uscite.
       
    • Da PapeSatan
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      Troviamo inoltre diverse altre versioni "intermedie" pubblicate sulle copertine delle Raccoltine a striscia, degli Albi d'oro e della prima serie della Collana Gigante.

      Albi d'oro (1951-1959), dalla prima alla sesta serie; 3 numeri apocrifi realizzati negli anni '70 dall'editore Piacentini insieme alla ristampa anastatica della 1/29 ( );  
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      I loghi presenti sui numeri 9 e 10 della prima serie de Tex Gigante (1954) e sul primo numero della terza serie delle Raccoltine a striscia (1956) mostrano chiaramente come il logo poi si modificava a seconda della mano che lo disegnava e soprattutto che non vi era ancora un logo standard da imprimere su ogni copertina:

       
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      In alcune pubblicità degli anni '70 e nel gioco in scatola realizzato da Clementoni potevamo trovare sia il nome sia il cognome scritto con lo stesso font del marchio della testata:

       
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      E' da qualche giorno che mi chiedo se Tex possa davvero competere con i vari manga o con i vari comics che tanto ora vanno tra i giovani. Tex non è prettamente un fumetto per "vecchi" però rappresenta una nicchia di lettori, una nicchia appassionata di western e di azione un poco canzonata. Tex tra l'altro, è l'eroe tutto d'un pezzo che oggi si osteggia, si preferiscono personaggi dubbiosi e per alcuni aspetti deboli, si preferiscono personaggi più contemporanei e legati alla vita globalizzata e ipertecnologica. Se Tex negli anni '60 rappresentava un modello da seguire per migliaia di ragazzini, se Tex dava speranza in un mondo migliore a cui tutti potevano aspirare, oggi che cosa rappresenta? Che cosa può offrire Tex alle nuove generazioni ? Cosa può trasmettere ai giovani che preferiscono la frivolezza di un manga o di un comic?
      Personalmente penso che quei valori che Tex esprimeva negli anni '50/'60/'70 possano avere ancora oggi un'importanza rilevante, penso che farebbe bene far leggere Tex a più giovani affinchè possano comprendere le ragioni di libertà e giustizia che fanno agire Tex, affinchè possano comprendere che non esiste popolo superiore o popolo inferiore ma vi è una sola razza umana composta da buoni e cattivi (siano essi bianchi, rossi, neri o gialli), affinchè possano comprendere l'inutilità della guerra e degli stermini di popoli che ancora purtroppo esistono. 
      In un mondo globalizzato e ipertecnologico come quello odierno, in un mondo profondamente razzista e classista Tex può davvero rappresentare un modello da seguire per le nuove generazioni rincitrullite da slogan politici, musica opinabile e reality show. Secondo voi è possibile far avvicinare quei giovani che preferiscono i comics e i manga perchè vanno di moda o il tutto si conclude con una mera questione di gusti?
      Per me le vendite parlano chiaro, i gusti c'entrano ma fino ad un certo punto. Credo sia più consono parlare di moda.
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