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TWF - Tex Willer Forum

La serie regolare è alla canna del gas?


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Grazie signor Monni della doverosa precisazione. Da come è stato scritto nella storia: Generale Tippecanoe senza Old e senza virgolette non si capiva bene il riferimento. Per quanto riguarda la faccenda del saputello so che lei è uno che ricorda tutto di Tex, anche quando in una vecchia avventura c'erano di mezzo i quaccheri piuttosto che altra confessione religiosa. Vuol dire che casomai fossi in difficoltà con le citazioni farò riferimento alla sua cultura enciclopedica.

A questo proposito mi chiedo se si sia accorto di un errore dovuto forse a GLB o al letterista nell'avventura con la Wild Bunch, che non è mai stato emendato nelle successive ristampe.

 

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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, Kershaw dice:

Dovrebbe dirmelo lei se ha trovato un errore nella storia!

 

Non faccio giochetti. Tu pensi che ce ne sia uno ì, quindi dimmelo e ti dirò cosa ne penso.

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Quindi non se ne è accorto, ma non è importante ai fini di questo topic. Invece ci terrei a sentire la sua opinione in merito alla situazione sceneggiatori, oggetto di discussione proposto da Paco Ordonez.. Stante le sue entrature nella casa editrice magari se ne è fatto un'idea più precisa.

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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, Kershaw dice:

Quindi non se ne è accorto, ma non è importante ai fini di questo topic. Invece ci terrei a sentire la sua opinione in merito alla situazione sceneggiatori, oggetto di discussione proposto da Paco Ordonez.. Stante le sue entrature nella casa editrice magari se ne è fatto un'idea più precisa.

A che gioco giochiamo? Se citi un dettaglio ne fai partecipi tutti, altrimenti che entri a fare in un forum? O abbiamo trovato il fenomeno?

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21 minuti fa, Kershaw dice:

Quindi non se ne è accorto, ma non è importante ai fini di questo topic. Invece ci terrei a sentire la sua opinione in merito alla situazione sceneggiatori, oggetto di discussione proposto da Paco Ordonez.. Stante le sue entrature nella casa editrice magari se ne è fatto un'idea più precisa.

 

Non ho tutte le entrature che credi.. Quanto alla mia opinione ... questa discussione è assurda. L'intera serie di Tex sta vivendo un periodo di vitalità notevole, la qualità generale delle storie è a livelli elevati come non accadeva da quasi trent'anni. Ci sono storie meno buone e questo è inevitabile ma ribadisco che il livello è alto.

Ovviamente il giudizio è sempre soggettivo ed influenzato dai propri gusti etc. Uno come Wasted Years, che non apprezza lo stile di Boselli, la vedrà all'opposto del ì al quesito del titolo del topic.sottoscritto e magari sarà pronto a rispondere sì.

Chiarisco che a me quello che scrive Boselli piace quasi sempre. In  quasi 24 anni che è su Tex  credo di non aver trovato mai una storia sua che fosse brutta. Qualcuna più deludente di altre magari ma brutta no.. Dopo una falsa partenza su due Almanacchi Ruju ha realizzato storie sempre di buon livello, trovo che Manfredi sia bravissimo e mi sono piaciute anche le ultime che non hanno fatto storcere il naso a qualcuno.

Dei nuovi sceneggiatori o aspiranti tali riparleremo domani... anzi tra qualche ora ...  con calma.

 

3 minuti fa, Wasted Years dice:

A che gioco giochiamo? Se citi un dettaglio ne fai partecipi tutti, altrimenti che entri a fare in un forum? O abbiamo trovato il fenomeno?

 

Oddio, prepariamoci all'Apicalisse: sono d'accordo con te.:lol::P

Modificato da Carlo Monni
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  • Sceriffi

Ma qui uno arrivato fresco fresco sul forum come prima cosa si mette a far le pulci a presunti errori di Boselli (avendo letto a fondo la "Storia del West", sia chiaro), e sbagliando pure la correzione!, in un topic che non c'entra un fico secco e in cui si parla di tutt'altro?

 

Cerchiamo di non dar seguito a questi interventi puramente provocatori, dai. Ho detto prima che facciamo chiacchiere da bar, ma non siamo mica allo stadio.

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<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, pecos dice:

Ma qui uno arrivato fresco fresco sul forum come prima cosa si mette a far le pulci a presunti errori di Boselli (avendo letto a fondo la "Storia del West", sia chiaro), e sbagliando pure la correzione!, in un topic che non c'entra un fico secco e in cui si parla di tutt'altro?

 

Cerchiamo di non dar seguito a questi interventi puramente provocatori, dai. Ho detto prima che facciamo chiacchiere da bar, ma non siamo mica allo stadio.

 

Forza Juve!!!

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11 ore fa, Carlo Monni dice:

Per la cronaca, William Henry Harrison, il vincitore della battaglia di Tippecanoe e Presidente degli Stati Uniti per circa un mese era soprannominato Old Tippecanoe e questo soprannome era usato anche durante la sua campagna elettorale del 1840, quindi non  c'è nessun errore di Boselli.

Grazie, Carlo.Ovviamente Kershaw ignora molte cose ed è un saputello, oltre a essere un malignetto che fa discutibili e penose illazioni.Ruju sarebbe un mediocre e uno yes man? E Nizzi? Andiamo! E ho citato tra quelli che si cimentano i nomi di Mignacco e di Rauch. Se pensi che siano dei mediocri, vaglielo a dire in faccia...  B)

 

Certo se, putacaso, in via del tutto ipotetica, noi della Casa editrice si fosse chiesto a qualcuno di scrivere Tex, e questo, qualcuno avesse risposto: lo  faccio sì, ma a modo mio, voglio assoluta carta bianca e senza sottostare ad alcun curatore, che cosa, sempre del tutto in via ipotetica, avrebbe risposto, non il curatore, ma la Casa editrice nelle persone dei suoi tre Direttori? Un caso Serpieri c'è già stato e resta un unicum. Se si ripete, io mi dimetto e i piedi li scaldo in montagna tra una sciata e l'altra!:lol:

 

 

11 ore fa, Dix Leroy dice:

 

Io ho espresso una opinione e lui la sua.

Mi ha spiegato meglio cosa è Tex per lui e quindi so meglio cosa aspettarmi.

D'altra parte Nizzi non amava il "filone magico" e ha cresciuto una generazione

che è dello stesso parere. Per me Tex dovrebbe essere di più, ma vedo che è

radicata l'idea che il fantastico è per Zagor, il sovrannaturale è Dampyr,

la cultura indiana è Magico Vento, l'orrore è Dylan Dog, il giallo è Julia.

Tex dovrebbe essere tutto invece è solo il west.

Ma io l'ho visto sparare ai dinosauri, alle mummie e alle anaconde giganti

e conoscere usi e costumi e tradizioni di tutte le tribù indiane.

Mi spiego meglio.Io  ADORO la cultura indiana, quella vera, che comprende anche  Dog Soldiers, le armi, le costruzioni., gli Anasazi, la magia,. la caccia, la mitologia, i diversi abbigliamenti, le storie, le favole e i discorsi,. ecc...

Detesto la cultura indiana cosiddetta quando è rivista alla luce delle credenze new age tipo il cerchio magico, i quattro punti dell'universo, il panteismo, il peyote ecc.., che mettono d'accordo  gli opposti estremismi, e che a me, sinceramente, fanno... Mi fermo qui. 

 

 

Modificato da borden
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Probabilmente non ho capito bene le regole d'ingaggio del forum. Dalle parole di Pecos mi pare chiaro che vige l'Ipse Dixit, quindi guai a criticare l'operato del Boselli nazionale.

Non mi pare di avere usato epiteti nei confronti dei partecipanti o di essere stato maleducato, in compenso mi sono visto dare del saputello, fenomeno, malignetto che fa discutibili e penose illazioni.

A Borden rispondo così: "Quando parlano di te non devi capire chi sei tu, ma chi sono gli altri". Sei un esperto in filosofia, quindi sai chi è l'autore. Un consiglio spassionato: riposa, perché hai l'aria stanca (nell'incontro hai fatto la battuta su una tua prossima pensione, no?) e ti vedo sull'orlo di una crisi di nervi.

Quanto a Pecos: se la citazione fosse stata corretta non l'avrei di certo segnalata. In compenso mi è parso di capire che a te nonché ad Andrea67 "La Storia del West", una delle migliori serie che la Bonelli abbia mai editato con uno sceneggiatore da urlo, D'Antonio, non sia piaciuta. Peccato!

Per WY: non ho dato seguito alla faccenda dell'errore in "Morte nella neve" perchè non vorrei che dopo avermi dato del fenomeno anche tu mi tacciassi di essere un saputello, senza peraltro sapere chi ci sta da questa parte. Comunque non ho alcun problema a segnalartelo: a pag. 146 dell'edizione di Repubblica in due vignette si parla di "Deal Charley" personaggio realmente affiliato alla Wild Bunch. Trattasi di O.C. Hanks (Orlando Camilla Hanks aka Charley Jones) il cui nickname era "Deaf Charley" visto che era sordo da un'orecchia. 

Svista di GLB, refuso del letterista? Quien sabe!

 

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A me sembra che il nuovo utente sia un pochino provocatorio. 

 

Anche a me la discussione mi sembra che sia un po' pessimista, come già scritto in precedenza. In ogni caso a dicembre 2018 potremmo fare un bilancio di questo settantesimo e secondo me sarà un'annata positiva, al più cominciata in sordina.

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<span style="color:red;">48 minuti fa</span>, Kershaw dice:

Per WY: non ho dato seguito alla faccenda dell'errore in "Morte nella neve" perchè non vorrei che dopo avermi dato del fenomeno anche tu mi tacciassi di essere un saputello, senza peraltro sapere chi ci sta da questa parte. Comunque non ho alcun problema a segnalartelo: a pag. 146 dell'edizione di Repubblica in due vignette si parla di "Deal Charley" personaggio realmente affiliato alla Wild Bunch. Trattasi di O.C. Hanks (Orlando Camilla Hanks aka Charley Jones) il cui nickname era "Deaf Charley" visto che era sordo da un'orecchia. 

Svista di GLB, refuso del letterista? Quien sabe!

 

Io non ti ho dato del fenomeno, ho solo detto che questo modo di interagire in un forum non è corretto e mi domandavo se avessi deciso di discutere con noi o se avessi deciso di fare il fenomeno. Ti ringrazio della precisazione, e se vuoi aggiungere un epiteto alla lista, dopo aver giustamente levato fenomeno, ti inviterei a non fare la vittima. Comunque qualcuno che riesce a mettere tanto d'accordo me e Monni certamente è un utente fuori dall'ordinario. Vedremo come si rivelerà.

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Purtroppo rimane assolutamente difficile creare nuove storie e anche avvincenti dopo tutti questi anni dove si è scritto di tutto....ma comunque a mio parere le ultime storie di Tex risultano molto scarne di contenuti....ma come dice Birra non siamo professionisti delle sceneggiature e quindi rimane solo un parere da "lettore" !!!

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Just now, James Kirk dice:

Purtroppo rimane assolutamente difficile creare nuove storie e anche avvincenti dopo tutti questi anni dove si è scritto di tutto....ma comunque a mio parere le ultime storie di Tex risultano molto scarne di contenuti....ma come dice Birra non siamo professionisti delle sceneggiature e quindi rimane solo un parere da "lettore" !!!

Se il giudizio determinante fosse quello degli addetti ai lavori il jazz e la musica impegnata la farebbero da padrone. Invece chi va ai concerti e compra le canzoni sono gli stolti e incolti ascoltatori che costringono a vendere le chitarre ai musicisti fusion e vanno appresso ai musicisti pop.

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<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

Se il giudizio determinante fosse quello degli addetti ai lavori il jazz e la musica impegnata la farebbero da padrone. Invece chi va ai concerti e compra le canzoni sono gli stolti e incolti ascoltatori che costringono a vendere le chitarre ai musicisti fusion e vanno appresso ai musicisti pop.

certo è basilare alla fine il giudizio del compratore finale dato che è quello che alla fine caccia i soldi :)

Infatti devo riconoscere che compro saltuariamente il tex mensile proprio perchè le storie non mi convincono e soprattutto non sono a colori (oramai sono diventato colore dipendente) !!!

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Kershaw dice:

Probabilmente non ho capito bene le regole d'ingaggio del forum. Dalle parole di Pecos mi pare chiaro che vige l'Ipse Dixit, quindi guai a criticare l'operato del Boselli nazionale.

 

Ulteriore intervento puramente provocatorio, per cui mi pare evidente che siamo di fronte ad un troll. O, se sei in buona fede, dovresti capire da solo che entrare in un forum e prendere una discussione qualsiasi per lanciare frecciatine ad un autore, con argomenti che non hanno NULLA a che fare con la discussione in oggetto, è un approccio non particolarmente corretto né in accordo con le regole del forum.

 

E, soprattutto, non permetterti da ultimo arrivato di criticare con parole velenose l'operato del forum.

 

ps: per me la "Storia del West" è un capolavoro, ma non lo prendo di certo come testo di riferimento da un punto di vista storico.

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L'idea mi è venuta ormai tanti anni fa.

Secondo voi è una cosa idiota proporre di far disegnare ad un altro disegnatore una storia nota, con stili, inquadrature, disegni differenti dall'originale?

Insultatemi pure se ho detto una grossa cavolata.

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Kershaw dice:

Per WY: non ho dato seguito alla faccenda dell'errore in "Morte nella neve" perchè non vorrei che dopo avermi dato del fenomeno anche tu mi tacciassi di essere un saputello, senza peraltro sapere chi ci sta da questa parte. Comunque non ho alcun problema a segnalartelo: a pag. 146 dell'edizione di Repubblica in due vignette si parla di "Deal Charley" personaggio realmente affiliato alla Wild Bunch. Trattasi di O.C. Hanks (Orlando Camilla Hanks aka Charley Jones) il cui nickname era "Deaf Charley" visto che era sordo da un'orecchia. 

 

Dopotutto, ma chissenefrega?! La mia idea è che questa attenzione maniacale ai dettagli storici da parte dei lettori sia una iattura del Tex contemporaneo. Dovendo far quadrare le storie di Tex con la STORIA gli autori sono incredibilmente limitati nella loro ispirazione. Fosse per me tornerei volentieri ai tempi del "Rainbown Canyon" e del "confine tra Arizona e Texas" ma con la fantasia a briglia sciolta. 

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L’8 marzo, nel corso del suo incontro con il pubblico, Boselli ha ricordato l’articolo «Il Bonelli», di Ferruccio Alessandri (in «Linus West», Supplemento al n. 56 di «Linus», Milano, Milano Libri Edizioni, Novembre 1969, pp. 90-91), in cui si può leggere, a p. 90, un passo che spiega perfettamente l’importanza e la funzione dei dettagli nelle narrazioni a fumetti.
A proposito delle sceneggiature di Gianluigi Bonelli, scrsse Alessandri:
« […] E i testi sono un capolavoro di chiarezza, dove nulla è gratuito, tutto è spiegato, ogni cosa ha una concatenazione logica con le altre. I ragazzi a queste cose ci badano.
«I professionisti si notano da certi particolari non necessari, da certi puntigli sul loro lavoro, come quell’attore che aveva dichiarato soddisfatto di aver finalmente trovato l’intonazione soddisfacente per una battuta in una commedia in cui recitava da un anno e che, a chi gli faceva notare che era ormai l’ultimo giorno di repliche, rispondeva orgoglioso: “Ma c’è ancora questa sera!”. Be’, una volta ho trovato il Bonelli appiccicato a una grande carta degli Stati Uniti, a far calcolo delle distanze e a rilevare la geografia tra due punti, tanti chilometri, tanti fiumi, un altopiano, qui si possono fermare per la notte, il tutto per determinare se Tex e Kit Carson ci mettevano tre o quattro giorni per andare da lì a lì a cavallo, e finalmente tornare trionfante alla scrivania a scrivere: “Tre giorni dopo giungono…”. Pignoleria? No, professionismo in questo paese di dottori e dilettanti, regno del pressapoco.
«Il professionismo ha fatto diventare il Bonelli un esperto del West. […]»
Seguono due esempi dell’interesse che Gianluigi Bonelli aveva per la storia del West e degli Indiani, e della conoscenza che ne aveva.

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      Per me le vendite parlano chiaro, i gusti c'entrano ma fino ad un certo punto. Credo sia più consono parlare di moda.
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