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TWF - Tex Willer Forum

La serie regolare è alla canna del gas?


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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, kento dice:

Ciao a tutti, non intervengo spesso sul forum ma leggo sempre con piacere tutti gli interventi e (soprattutto) le succulenti anteprime di Monni... :)

Questa volta però esco dal mio torpore perché sono rimasto un po' perplesso (eufemismo, in realtà sono basito :D) da questa discussione, che comunque è sempre stata condotta nei limiti della buona educazione...

Secondo qualcuno la serie sarebbe alla canna del gas?!?!:blink::blink: 

 

Ma come, avete dato un'occhiata alle preview...

Nei prossimi mesi/anni sulla serie mensile leggeremo i ritorni di Proteus, del Maestro, di Mefisto, di Capitan Barbanera, della Tigre Nera, del Morisco alle prese con vampiri messicani. Conosceremo la figlia di Satania, Tex tornerà nel Grande Nord, nella Florida dei Seminole e in centro America 40 anni dopo "Il solitario del west"... Direi non male, per un attempato settantenne! :lol:

 

Scorrendo la lista dei disegnatori:, attualmente fanno parte dello staff, tra gli altri: Ticci, Civitelli, Venturi, Dotti, Andreucci, Rubini, Benevento, Piccinelli, Garcia Seijas, Del Vecchio, Mastantuono, Bocci, Cestaro!

Ed ancora, in una mia personale "seconda fascia": Font, Bruzzo, Biglia, Filippucci, Ramella.

Questi solo nella regolare, senza tener conto di "guest star" come Majo, Zuccheri, Breccia, Milano....

Quale altro personaggio a fumetti nel mondo può vantare uno staff di tale levatura?? :blink:

 

Davvero bastano un paio di storie mediocri (ma oserei dire anche "normali", assolutamente inevitabili in un personaggio seriale!) a dire che la serie è alla canna del gas? :o

Che poi "La città nascosta" aveva pur sempre i bellissimi disegni di Venturi, mentre la prima parte del "Messaggero cinese" è stata a mio avviso molto divertente e con dialoghi spassosi... Insomma, a mio avviso c'è qualcosa da salvare anche nel brutto (o nel meno bello). ;)

 

Su Cossu (ma anche su Diso): statico finché si vuole, non adatto al western, troppo "linea chiara", "tirato via", ecc. Tutti commenti abbastanza condivisibili, per carità. 

Però l'argomentazione cade quando si pensa che tutti i lettori degli anni d'oro di Tex (me compreso) si siano fatti piacere le mediocri tavole del buon Muzzi che, poveraccio, in confronto agli altri cinque ha sempre fatto una ben magra figura, rimanendo, anche a distanza di decenni, l'unico disegnatore "storico" texiano a non essersi visto ristampare alcuna storia... Sarà un caso, eh?! :P

 

Anche sull'iper produzione posso essere d'accordo, peccato che (ahimè) non viviamo più nei favolosi - per Tex - anni '70, in cui bastava il mensile per far vivere serena la Casa Editrice. Con le tirature dei giorni d'oggi, presumo sia pressoché vitale mandare in edicola più inediti, è una dura realtà del mondo editoriale del giorno d'oggi. :mellow:

 

Detto questo, spero che il vulcanico Boselli rimanga ancora per un bel po' di anni al timone della serie (l'entusiasmo che traspare nei vari incontri è contagioso!), e che riesca a trovare, oltre a Ruju, un buon rimpiazzo. Personalmente avevo sperato in Burattini, che mi sembra un po' stanco dopo 30 anni passati a Darkwood, ma evidentemente o non gli interessa o non ha sviluppato soggetti "lunghi" interessanti... :(

 

Ciao! :)

Sottoscrivo anche io . :D

PAROLE SANTE ! :P

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<span style="color:red;">23 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

Muzzi a Cossu gli fa la barba in testa, sia nel Cagliari che su Tex. 

Confermo 

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, kento dice:

Ciao a tutti, non intervengo spesso sul forum ma leggo sempre con piacere tutti gli interventi e (soprattutto) le succulenti anteprime di Monni... :)

Questa volta però esco dal mio torpore perché sono rimasto un po' perplesso (eufemismo, in realtà sono basito :D) da questa discussione, che comunque è sempre stata condotta nei limiti della buona educazione...

Secondo qualcuno la serie sarebbe alla canna del gas?!?!:blink::blink: 

 

Ma come, avete dato un'occhiata alle preview...

Nei prossimi mesi/anni sulla serie mensile leggeremo i ritorni di Proteus, del Maestro, di Mefisto, di Capitan Barbanera, della Tigre Nera, del Morisco alle prese con vampiri messicani. Conosceremo la figlia di Satania, Tex tornerà nel Grande Nord, nella Florida dei Seminole e in centro America 40 anni dopo "Il solitario del west"... Direi non male, per un attempato settantenne! :lol:

 

Davvero bastano un paio di storie mediocri (ma oserei dire anche "normali", assolutamente inevitabili in un personaggio seriale!) a dire che la serie è alla canna del gas? :o

Che poi "La città nascosta" aveva pur sempre i bellissimi disegni di Venturi, mentre la prima parte del "Messaggero cinese" è stata a mio avviso molto divertente e con dialoghi spassosi... Insomma, a mio avviso c'è qualcosa da salvare anche nel brutto (o nel meno bello). ;)

 

Anche sull'iper produzione posso essere d'accordo, peccato che (ahimè) non viviamo più nei favolosi - per Tex - anni '70, in cui bastava il mensile per far vivere serena la Casa Editrice. Con le tirature dei giorni d'oggi, presumo sia pressoché vitale mandare in edicola più inediti, è una dura realtà del mondo editoriale del giorno d'oggi. :mellow:

 

 

Il titolo l'ho scelto io, avendo creato io il topic: e, se leggi bene, era in forma interrogativa.

Per il resto: di nuovo inviterei a stare nel concreto, cioè alle storie uscite finora e su cui, quindi, possiamo dare un giudizio fondato; troppo facile giudicare in base a previsioni ipotetiche di "grandi storie" che possono poi rivelarsi deludente (e cito ancora il secondo albo di Lupe). E no, per me "La città nascosta" è una bruttura inaccettabile, non certo una "storia normale" (che se il livello "normale" di Tex fosse quello, avrebbe chiuso da anni).

 

Sul solito e aziendalista discorso inerente i "bisogni" e la "vita serena" della Bonelli, ripeto che io ragiono - e sono tenuto a ragionare - da lettore: se quindi l'iper produzione va a discapito della qualità, io, semplice lettore di Tex che non lavora nella Bonelli, ho tutto il diritto - e forse anche il dovere - di lamentarmi. Se la Bonelli deve sopravvivere spremendo Tex, a me non sta bene. 

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Condivido totalmente la posizione di Paco. E, come è altamente probabile, oltre a noi due ci fosse qualcun altro che ragiona così, credo che la SBE farebbe bene ad interrogarsi....

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quoto anche le virgole di paco, ribadendo che non compravo la serie regolare da anni perché Boselli, ora non la comprerò più perché faraci e ruju, tanto per citare gaber. Due ciofeche di fila aprono il 70esimo, senza contare il mezzo flop precedente, e dobbiamo vedere il bello del brutto aspettando i ritorni puppandoci di tutto perché il mercato? Per me alla Bonelli hanno sbagliato strategia o hanno optato per spremere i lettori rimasti finché non si scocciano. E farebbero bene a rifletterci.

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Wasted Years dice:

Muzzi a Cossu gli fa la barba in testa, sia nel Cagliari che su Tex. 

Da che punto di vista?

In termini di staticità sono alla pari, ma Cossu dà molti punti a Muzzi per ciò che riguarda la tecnica e varietà nella rappresentazione dei comprimari. 

E sicuramente ha centrato molto di più la rappresentazione dei pards.

 

Muzzi era un buon illustratore, come dimostra il disegno che avete allegato. Che però è cosa ben diversa dall'essere un buon fumettista. Era tra l'altro il primo a non essere soddisfatto dei suoi lavori, come ha affermato in alcune rare interviste. E, spiace a dirlo, l'unico ad essersi allontanato, volontariamente o meno, dalla serie regolare. 

<span style="color:red;">11 ore fa</span>, paco ordonez dice:

 

Il titolo l'ho scelto io, avendo creato io il topic: e, se leggi bene, era in forma interrogativa.

Per il resto: di nuovo inviterei a stare nel concreto, cioè alle storie uscite finora e su cui, quindi, possiamo dare un giudizio fondato; troppo facile giudicare in base a previsioni ipotetiche di "grandi storie" che possono poi rivelarsi deludente (e cito ancora il secondo albo di Lupe). E no, per me "La città nascosta" è una bruttura inaccettabile, non certo una "storia normale" (che se il livello "normale" di Tex fosse quello, avrebbe chiuso da anni).

 

Sul solito e aziendalista discorso inerente i "bisogni" e la "vita serena" della Bonelli, ripeto che io ragiono - e sono tenuto a ragionare - da lettore: se quindi l'iper produzione va a discapito della qualità, io, semplice lettore di Tex che non lavora nella Bonelli, ho tutto il diritto - e forse anche il dovere - di lamentarmi. Se la Bonelli deve sopravvivere spremendo Tex, a me non sta bene. 

Benissimo, stiamo nel concreto.

 

Negli ultimi 5 anni (cinque, non cinquanta) sono stati pubblicati sulla regolare:

Il segreto del Giudice Bean

El Supremo

Luna insanguinata

Winnipeg

L'onore di un guerriero

I rangers di Lost Valley

Il segno di Yama

Jethro!

La pista dei Forrester

Wolfman

 

Tutto ciofeche inenarrabili, vero? :P

 

Da lettore, non compulsivo, NON sono obbligato a comprare tutte le uscite possibili ed immaginabili della collana.

E se ho una particolare idiosincrasia nei confronti di un particolare disegnatore, lo posso facilmente evitare non acquistando l'albo.

 

Con "l'iper produzione che va a discapito della qualità", sulle collane collaterali ci siamo letti negli ultimi due anni "Il magnifico fuorilegge", "Il vendicatore", "Giustizia a Corpus Christi" e "Nueces Valley". 

Alla faccia della scarsa qualità. -_-.

 

Per alcuni conta solo la serie mensile?

Mi sta pure bene come ragionamento, ma allora interpreterei le ultime due storie (sulla "Città nascosta" ci sono stati dei problemi di gestazione, a me pare evidente) come i fisiologici alti e bassi della collana. Che ci sono sempre stati, anche nel periodo d'oro.

O qualcuno può sostenere che "Il cacciatore di taglie" sia uguale a "Sulle piste del nord"?

E "Lo sceriffo di Durango" è bella quanto "in nome della legge"?

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<span style="color:red;">17 ore fa</span>, kento dice:

Secondo qualcuno la serie sarebbe alla canna del gas?!?!:blink::blink: 

Nei prossimi mesi/anni sulla serie mensile leggeremo i ritorni di Proteus, del Maestro, di Mefisto, di Capitan Barbanera, della Tigre Nera, del Morisco alle prese con vampiri messicani. Conosceremo la figlia di Satania, Tex tornerà nel Grande Nord, nella Florida dei Seminole e in centro America 40 anni dopo "Il solitario del west"... 

Scorrendo la lista dei disegnatori:, attualmente fanno parte dello staff, tra gli altri: Ticci, Civitelli, Venturi, Dotti, Andreucci, Rubini, Benevento, Piccinelli, Garcia Seijas, Del Vecchio, Mastantuono, Bocci, Cestaro!

Ed ancora, in una mia personale "seconda fascia": Font, Bruzzo, Biglia, Filippucci, Ramella.

Questi solo nella regolare, senza tener conto di "guest star" come Majo, Zuccheri, Breccia, Milano....

 

Però l'argomentazione cade quando si pensa che tutti i lettori degli anni d'oro di Tex (me compreso) si siano fatti piacere le mediocri tavole del buon Muzzi che, poveraccio, in confronto agli altri cinque ha sempre fatto una ben magra figura, rimanendo, anche a distanza di decenni, l'unico disegnatore "storico" texiano a non essersi visto ristampare alcuna storia... Sarà un caso, eh?! :P

Sul fatto che nel breve periodo Tex rimarrà florido sono concorde al 1000% con te caro Kento! 

A proposito de La città nascosta e Il messaggero cinese io rimango dubbioso non tanto per le storie in sè che la prima è

18 ore fa, kento dice:

Secondo qualcuno la serie sarebbe alla canna del gas?!?!:blink::blink: 

Nei prossimi mesi/anni sulla serie mensile leggeremo i ritorni di Proteus, del Maestro, di Mefisto, di Capitan Barbanera, della Tigre Nera, del Morisco alle prese con vampiri messicani. Conosceremo la figlia di Satania, Tex tornerà nel Grande Nord, nella Florida dei Seminole e in centro America 40 anni dopo "Il solitario del west"... 

Scorrendo la lista dei disegnatori:, attualmente fanno parte dello staff, tra gli altri: Ticci, Civitelli, Venturi, Dotti, Andreucci, Rubini, Benevento, Piccinelli, Garcia Seijas, Del Vecchio, Mastantuono, Bocci, Cestaro!

Ed ancora, in una mia personale "seconda fascia": Font, Bruzzo, Biglia, Filippucci, Ramella.

Questi solo nella regolare, senza tener conto di "guest star" come Majo, Zuccheri, Breccia, Milano....

 

Però l'argomentazione cade quando si pensa che tutti i lettori degli anni d'oro di Tex (me compreso) si siano fatti piacere le mediocri tavole del buon Muzzi che, poveraccio, in confronto agli altri cinque ha sempre fatto una ben magra figura, rimanendo, anche a distanza di decenni, l'unico disegnatore "storico" texiano a non essersi visto ristampare alcuna storia... Sarà un caso, eh?! :P

Sul fatto che nel breve periodo Tex rimarrà florido sono concorde al 1000% con te caro Kento! 

A proposito de La città nascostaIl messaggero cinese  io rimango dubbioso non tanto per le storie in sè quanto per ciò che c'è dietro.

Mi spiego. La prima è una storia normale, come ce ne sono tante, nulla di entusiasmante ma neppure da buttar via quindi passo alla seconda. Il messaggero cinese personalmente la ritengo la peggior storia di Ruju fino ad ora, si becca una sufficienza striminzita grazie soltanto agli ottimi disegni di Cossu. Ritengo che la Bonelli debba stare attenta a queste storie: se ne esce una ogni tanto non è quel gran dramma ma, se a lungo andare, la quantità di esse diventasse maggiore il personaggio lo vedrei male... Nel lungo periodo Tex sarebbe alla canna del gas, considerando anche il sempre minore appeal del supporto fumetto. Per me dovrebbe esserci urgentemente una sorta di barriera all'uscita in cui ogni storia deve incappare, una barriera che una volta si chiamava Bonelli Sergio.

Come detto sopra, Cossu per me ha reso sufficiente una storia del tutto insoddisfacente. Il paragone con Muzzi è venuto in mente anche a me e sono arrivato alle tue stesse conclusioni: se Muzzi è stato così importante per Tex, ben venga Cossu! Non comprendo cosa ci sia che non va nel Tex di Cossu... Boh, sarò giovane io e avrò ridotte le aspettative ma a me continua a piacere molto in ogni sua storia e da quest'ultima, ambientata a San Diego, parrebbe in un verginoso miglioramento rispetto alle sue prime tavole. 

 

 

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, kento dice:

 

Il segreto del Giudice Bean

El Supremo

Luna insanguinata

Winnipeg

L'onore di un guerriero

I rangers di Lost Valley

Il segno di Yama

Jethro!

La pista dei Forrester

Wolfman

 

Tutto ciofeche inenarrabili, vero? :P

 

Da lettore, non compulsivo, NON sono obbligato a comprare tutte le uscite possibili ed immaginabili della collana.

E se ho una particolare idiosincrasia nei confronti di un particolare disegnatore, lo posso facilmente evitare non acquistando l'albo.

 

Con "l'iper produzione che va a discapito della qualità", sulle collane collaterali ci siamo letti negli ultimi due anni "Il magnifico fuorilegge", "Il vendicatore", "Giustizia a Corpus Christi" e "Nueces Valley". 

Alla faccia della scarsa qualità. -_-.

 

Per alcuni conta solo la serie mensile?

Mi sta pure bene come ragionamento, ma allora interpreterei le ultime due storie (sulla "Città nascosta" ci sono stati dei problemi di gestazione, a me pare evidente) come i fisiologici alti e bassi della collana. Che ci sono sempre stati, anche nel periodo d'oro.

O qualcuno può sostenere che "Il cacciatore di taglie" sia uguale a "Sulle piste del nord"?

E "Lo sceriffo di Durango" è bella quanto "in nome della legge"?

"Il cacciatore di taglie" è un piccolo classico: fossero tutte come quella le storie "minori" io - e non solo io - ci metterei la firma!

Per il resto: oltre alle storie che citi tu, abbiamo anche letto cose assolutamente mediocri nei vari Almanacchi (o Tex Magazine, come vogliono ora) e nei Color, e ci siamo a più riprese beccati - e ci beccheremo ancora - disegnatori come Diso e Cossu. Troppo facile, insomma, elencare solo le storie belle - che poi, per quanto mi riguarda, "La legge dei Forrester" è una storia carina ma castrata dal limite dei due albi. Ah, per la cronaca: molte storie che tu citi io per primo le ho elogiate e le elogio (pensa che dico spesso che il Boselli sceneggiatore è nel suo miglior periodo texiano).

 

Sul discorso del "non acquistare l'albo" è un discorso che lascia un po' il tempo che trova: io leggo Tex da quando ho 7 anni, quindi, oltre a non comprare le uscite che non mi interessano - e ormai salto quasi tutte le uscite extra - credo di avere il diritto, specie se scrivo su un forum di Tex, di esprimere il mio malumore. Specie se il malumore non riguarda una singola storia, ma quello che mi appare come un andazzo generale.

E basta leggere le risposte di Boselli in questo topic per accorgersi che l'iper produzione non è un problema solo per me.

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14 ore fa, paco ordonez dice:

Sul solito e aziendalista discorso inerente i "bisogni" e la "vita serena" della Bonelli, ripeto che io ragiono - e sono tenuto a ragionare - da lettore: se quindi l'iper produzione va a discapito della qualità, io, semplice lettore di Tex che non lavora nella Bonelli, ho tutto il diritto - e forse anche il dovere - di lamentarmi. Se la Bonelli deve sopravvivere spremendo Tex, a me non sta bene. 

Non sono affatto d'accordo. Lo spandersi di testate parallele non è affatto un male a patto che siano ben gestite e caratterizzate. Il vero problema che abbiamo ad oggi sono i Maxi e gli Almanacchi: i maxi sono sempre stati nè carne nè pesce e non hanno mai voluto dire più di tanto mentre gli Almanacchi (o Magazine per chi ama il termine anglosassone) sono oramai anacronistici! Da lettore chiuderei entrambe le testate perchè oramai non hanno più nulla da dire. Le storie lunge dei maxi le preferirei sulla mensile, con l'utilizzo di più di due soli albi.

I Texoni sono i Texoni e vanno lasciati dove stanno, i Color servono per sviluppare nuove matite, i cartonati alla francese sono azzeccati in pieno e danno uno spirito che Tex non ha mai avuto ma che si merita tutto! Terrei queste tre come collane speciali, basta Maxi e Basta Magazines.

 

Per me il disegnatore che ad oggi ha meno da dire è Diso, non Cossu. Cossu ha ancora una carriera davani e il margine di miglioramento esiste sempre.

 

 

Modificato da JohnnyColt
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Just now, JohnnyColt dice:

Terrei queste tre come collane speciali, basta Maxi e Basta Magazines.

 

 

 

Pensa che quest'anno li raddoppiano, con la scusa del settantennale - che, per inciso, è partito davvero male: forse qualcuno in Bonelli spera di celebrarlo riempiendo di gadget e paccottiglia varia.

Davvero nessuno oltre a me vede un tentativo di spremere la vacca grassa? 

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8 minuti fa, paco ordonez dice:

Pensa che quest'anno li raddoppiano, con la scusa del settantennale - che, per inciso, è partito davvero male: forse qualcuno in Bonelli spera di celebrarlo riempiendo di gadget e paccottiglia varia.

Davvero nessuno oltre a me vede un tentativo di spremere la vacca grassa? 

Lo so bene e ad oggi mi spiace davvero tanto. Mi piacerebbe davvero tanto vedere 2 Maxi e 2 Almanacchi al pari di Nueces Valley e del Magazine 2018, è sbagliato sognare? Comunque credo che il tuo ragionamento sulla mucca grassa sia errato, il mercato non è più lo stesso degli anni '60, i giovani chiedono di più (non valuto se sia meglio o peggio, mi baso sul concreto). I Comics oramai vendono grazie ai film, i fumetti francesi idem, il fumetto italiano (in primis Tex, Diabolik e Dylan Dog) è l'unico che sopravvive grazie unicamente alla carta, è indubbio che non andrà avanti ancora per molto in questo modo. Guarda che fine hanno fatto le testate che tempo fa vendevano e che non si sono rinnovate (Flash Gordon), chiuse e rimaste nel mito degli ormai invecchiani ragazzini di un tempo. A me dispiacerebbe vedere Tex relegato ad un mio ito di quando avevo 20 anni!

Servono idee nuove e fresche, serve un adattamento al mercato. ATTENZIONE! Non parlo di storie ma ti tutto ciò che gli sta attorno. Gadget? Ben vengano! Variant? Ben vengano? Film? Ben vengano. Tutto ciò che può portare avanti il personaggio e farlo conoscere è positivo. Il mercato vuole questo e o si fa così o si chiude. Se tra 50 anni dovesse ancora esserci Tex, cosa che spero vivamente, non lo troveremo nelle edicole in carta quasi certamente. Sono il primo che dice "Negli anni '60 e '70 tutto era migliore, mi reputo anacronistico, ma Tex deve guardare avanti per tener testa agli altri Media!

 

P.S. Tener testa agli altri Media e alla stupidità immane delle nuove generazioni!

 

Modificato da JohnnyColt
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Muzzi è un grande illustratore, e questo giudizio analitico di staticitã e varietà è semplicemente ridicolo. Galep gli faceva i faccioni per scelta della casa editrice e lui era un perfezionista insoddisfatto, però i suoi cattivi con le camicie a scacchi sono anche nella canzone di Riondino. Solo gli idioti sono soddisfatti di quanto raggiunto, è solo i presuntuosi non accettano critiche.Inoltre Muzzi è un disegnatore del passato, sarebbe come paragonare Hendrix a Malmsteen, certo che il secondo è superiore tecnicamente, ma il rock moderno lo ha fondato il primo.Muzzi è un grande e resterā nella storia di Tex, Cossu è uno che per avventura ha disegnato Tex.

12 minuti fa, JohnnyColt dice:

Lo so bene e ad oggi mi spiace davvero tanto. Mi piecerebbe davvero tanto vedere 2 Maxi e 2 Almanacchi al pari di Nueces Valley e del Magazine 2018, è sbagliato sognare? Comunque credo che il tuo ragionamento sulla mucca grassa sia sbagliato, il mercato non è più lo stesso degli anni '60, i giovani chiedono di più (non valuto se sia meglio o peggio, mi baso sul concreto). I comics oramai vendono grazie ai film, i fumetti francesi idem, il fumetto italiano (in primis Tex, Diabolik e Dylan Dog) è l'unico che sopravvive grazie unicamente alla carta, è indubbio che non andrà avanti ancora per molto in questo modo. Servono idee nuove e fresche, serve un adattamento al mercato. ATTENZIONE! Non parlo di storie ma ti tutto ciò che gli sta attorno. Gadget? Ben vengano! Variant? Ben vengano? Film? Ben vengano. Tutto ciò che può portare avanti il personaggio e farlo conoscere è positivo. Il mercato vuole questo e o si fa così o si chiude. Se tra 50 anni dovesse ancora esserci Tex, cosa che spero vivamente, non lo troveremo nelle edicole in carta quasi certamente. Sono il primo che dice "Negli anni '60 e '70 tutto era migliore, mi reputo anacronistico, ma Tex deve guardare avanti per tener testa agli altri Media!

 

Certo, è il mercato che decide, non ci sono varie scelte possibili. Il porno tira, facciamo un film con una bella orgia ai tempi di Lilith e lo chiamiamo "l'aquila dà due botte". Diciamo che l'attuale direzione desidera marchiare con Tex tutto il marchiabile per ampliare il fatturato, come fanno i manager che incassano un premio e poi chiude l'azienda straliquidandoli. Tex è un prodotto di nicchia, non è la coca cola.

Modificato da Wasted Years
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6 minuti fa, Wasted Years dice:

Muzzi è un grande illustratore, e questo giudizio analitico di staticitã e varietà è semplicemente ridicolo. Galep gli faceva i faccioni per scelta della casa editrice e lui era un perfezionista insoddisfatto, però i suoi cattivi con le camicie a scacchi sono anche nella canzone di Riondino. Solo gli idioti sono soddisfatti di quanto raggiunto, è solo i presuntuosi non accettano critiche.Inoltre Muzzi è un disegnatore del passato, sarebbe come paragonare Hendrix a Malmsteen, certo che il secondo è superiore tecnicamente, ma il rock moderno lo ha fondato il primo.Muzzi è un grande e resterā nella storia di Tex, Cossu è uno che per avventura ha disegnato Tex.

Non intendo contraddirti, cl'è mei...

Pard, prima ci dobbiamo facciamo una birra insieme :D

No, apparte gli scherzi. Muzzi ha veramente fatto la storia di Tex. Oramai anche Villa e Civitelli (per fare due nomi a caso) hanno fatto la storia di Tex, e non hanno iniziato a disegnare certo nel '48. Perchè nel tempo non potrebbe farla anche il buon Cossu? Diamo tempo al tempo e vedrai che anche il buon Cossu ti piacerà ;)

Il paragone con Diso non regge a mio parere. Diso è un grandissimo illustratore ma con Tex non c'azzecca per nulla, a Cossu non gli si sta neppure dando il beneficio del dubbio. Se tra 10 anni Cossu dovesse disegnare come Diso sarei il primo a volerlo fuori ma ad oggi io vedo solo il suo repentino miglioramento ad ogni prova.

 

 

Modificato da JohnnyColt
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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Wasted Years dice:

Muzzi è un grande illustratore, e questo giudizio analitico di staticitã e varietà è semplicemente ridicolo. 

Hai certamente ragione, infatti sarà un caso che è l'unico del quintetto storico a non essere mai stato ristampato.

Ma è notorio che in casa editrice non ne hanno mai capito nulla di disegnatori (neppure Sergio e Canzio) e probabilmente le facce di Tex erano talmente belle che Galep gliele rifaceva per abbassarne lo strabordante livello qualitativo.

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Just now, kento dice:

Hai certamente ragione, infatti sarà un caso che è l'unico del quintetto storico a non essere .

Ma è notorio che in casa editrice non ne hanno mai capito nulla di disegnatori (neppure Sergio e Canzio) e probabilmente le facce di Tex erano talmente belle che Galep gliele rifaceva per abbassarne lo strabordante livello qualitativo.

Cosa vuol dire mai stato ristampato?

Vuoi dire che nei Tre Stelle, Tutto Tex e Nuova Ristampa hanno eliminato le sue storie? Se fosse così, valido o non valido che sia il disegnatore, sarebbe un'amenità!

Lo sarebbe con Diso, figurarsi con Muzzi!

Modificato da JohnnyColt
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Just now, kento dice:

 

Hai certamente ragione, infatti sarà un caso che è l'unico del quintetto storico a non essere mai stato ristampato.

Ma è notorio che in casa editrice non ne hanno mai capito nulla di disegnatori (neppure Sergio e Canzio) e probabilmente le facce di Tex erano talmente belle che Galep gliele rifaceva per abbassarne lo strabordante livello qualitativo.

La casa editrice, amico mio, era stressata dai volti di Tex un po'diversi dal normale, per cui anche Fusco fu ridisegnato da Monti in questo senso, quindi prima di dire inesattezze studia la storia del fumetto. Delle ristampe nulla so, e poco me ne frega, suppongo sia perché le facce di Galep sono sproporzionate e rendono i disegni sgraziati. Oppure perché non ebbela fortuna di disegnare un grande classico. Quien sabe?

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<span style="color:red;">27 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

 

Pensa che quest'anno li raddoppiano, con la scusa del settantennale - che, per inciso, è partito davvero male: forse qualcuno in Bonelli spera di celebrarlo riempiendo di gadget e paccottiglia varia.

Davvero nessuno oltre a me vede un tentativo di spremere la vacca grassa? 

Boselli non mi è parso molto contento del raddoppio, ma sta di fatto che per queste cose non decide lui...

I gadget  non mi interessano, personalmente alcuni li trovo riusciti e altri no, ma sono contento di vedere tanti  inediti di Tex in edicola e anche il nostro amato personaggio espandere i suoi ambiti.

Oggi c'è il monopoli, domani chissà, cartoni animati o romanzi. ;)

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Just now, JohnnyColt dice:

Cosa vuol dire mai stato ristampato?

Vuoi dire che nei Tre Stelle, Tutto Tex e Nuova Ristampa hanno eliminato le sue storie? Se fosse così, valido o non valido che sia il disegnatore, sarebbe un'amenità!

Lo sarebbe con Diso, figurarsi con Muzzi!

 

Intendeva nei volumi della Mondadori ed oggi SBE mi pare ovvio.

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Just now, Wasted Years dice:

La casa editrice, amico mio, era stressata dai volti di Tex un po'diversi dal normale, per cui anche Fusco fu ridisegnato da Monti in questo senso, quindi prima di dire inesattezze studia la storia del fumetto. Delle ristampe nulla so, e poco me ne frega, suppongo sia perché le facce di Galep sono sproporzionate e rendono i disegni sgraziati. Oppure perché non ebbela fortuna di disegnare un grande classico. Quien sabe?

Infatti abbondando i volti rifatti di Nicolò, Ticci e Letteri, vero?

I volti di Fusco sono stati rifatti solamente in "Il clan dei cubani" quindi, se permetti, la storia del fumetto dovresti studiarla tu.

 

"La caccia" e "Una stella per Tex" non sono grandi classici?

 

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Just now, kento dice:

Infatti abbondando i volti rifatti di Nicolò, Ticci e Letteri, vero?

I volti di Fusco sono stati rifatti solamente in "Il clan dei cubani" quindi, se permetti, la storia del fumetto dovresti studiarla tu.

 

"La caccia" e "Una stella per Tex" non sono grandi classici?

 

Delle ristampe non me ne frega nulla, ribadisco, e non so manco cosa si intenda per ristampa.

Fusco è stato ridisegnato e non solo nel Clan dei Cubani, in ogni caso questo dimostra l'interesse della casa editrice all'epoca per i volti di Tex. Paragonare Muzzi a Cossu per me è assurdo, in base a parametri poi così spicci altrettanto, e con la presente l'invito a sighirtela gasi.

Un salutone.

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24 minuti fa, Wasted Years dice:

Certo, è il mercato che decide, non ci sono varie scelte possibili. Il porno tira, facciamo un film con una bella orgia ai tempi di Lilith e lo chiamiamo "l'aquila dà due botte". Diciamo che l'attuale direzione desidera marchiare con Tex tutto il marchiabile per ampliare il fatturato, come fanno i manager che incassano un premio e poi chiude l'azienda straliquidandoli. Tex è un prodotto di nicchia, non è la coca cola.

Non sto parlando di snaturare il personaggio, parlo di non farlo chiudere... E' ben diverso! Ok, Tex è un prodotto di nicchia ma se va avanti così sarà sempre più una nicchia. Fidati WY, i miei coetanei è già tanto se hanno sentito nominare Tex e teoricamente e da loro che bisognerebbe costruire le future guide editoriali.

6 minuti fa, Carlo Monni dice:

Intendeva nei volumi della Mondadori ed oggi SBE mi pare ovvio.

Ah OK, mi ero un filino inquietato... Vabbè è un dato che lascia allora il tempo che trova, tanti bravi artisti non sono ancora stati inseriti. 

Modificato da JohnnyColt
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4 minuti fa, kento dice:

Infatti abbondando i volti rifatti di Nicolò, Ticci e Letteri, vero?

I volti di Fusco sono stati rifatti solamente in "Il clan dei cubani" quindi, se permetti, la storia del fumetto dovresti studiarla tu.

 

Esatto e secondo più di un esperto, non da Monti ma da Ticci in persona, tesi che sembrerebbe avvalorata dal fatto che Monti ha sostenuto più di una volta che il suo primo lavoro su Tex era stato realizzare un bel po' di matite per Ticci ne "Gli eroi di Devil Pass" e le chine su altre pagine su matite di Ticci.

 Dopodiché Fusco decise di "Ticcizzare" i suoi volti da solo proprio per evitare che glieli rifacessero in redazione. Come lo so? Semplice: me lo ha detto Fusco una delle poche volte che ho avuto la fortuna di incontrarlo.

 

Cita

"La caccia" e "Una stella per Tex" non sono grandi classici?

 

Lo sono eccome, specialmente la prima.

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<span style="color:red;">9 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Come lo so? Semplice: me lo ha detto Fusco una delle poche volte che ho avuto la fortuna di incontrarlo

CMonni, sei sempre l'agente segreto del Forum! GRANDE!

PICCOLISSIMO OT: C'è qualcuno della Bonelli che non hai mai incontrato?

 

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    • Da PapeSatan
      Sondaggio anonimo, focalizzato sul soggetto "Tex" ma esteso anche a valutazione globale conclusiva, per manifestare le intenzioni di acquisto degli albi contenenti le minicopertine.
      Si potrà votare fino a mezzanotte del 31.05.2023, data di conclusione della serie completa di 28 uscite.
       
    • Da PapeSatan
      Esaminata la "Seconda Serie Gigante" (cioè la serie regolare mensile), dal nr. 1 fino al nr. 737 in uscita a marzo 2022, esclusi articoli e preposizioni (semplici e articolate), per i Tex centenari è stato considerato il titolo dell'episodio e non "SuperTex", "Tex 200", "Tex 300", ecc...
       
      Ecco le parole che nei titoli di copertina ricorrono almeno 5 volte, in ordine di ricorrenza decrescente (seguirà post per le parole con ricorrenze maggiori di 1 e fino a 4):
      MORTE 17 VENDETTA 11 NOTTE 10 RITORNO 10 SANGUE 10 SENZA 10 UOMO 10 FIUME 8 GRANDE 8 CITTÀ 7 MANO 7 PISTA 7 CONTRO 6 DESERTO 6 DUE 6 FUOCO 6 ORO 6 PAURA 6 SAN 6 TEX 6 UOMINI 6 APACHE 5 ASSEDIO 5 BIANCO 5 DUELLO 5 FUGA 5 GUERRA 5 INDIANO 5 MINIERA 5 NERA 5 OMBRA 5 SEGRETO 5 SFIDA 5 SIERRA 5 TERRA 5 VALLE 5
    • Da JohnnyColt
      Noto con stupore che su questo forum non vi è un'analisi del logo di Tex, della sua evoluzione e delle sue tantissime versioni.
      L'evoluzione del logo TEX è questa sotto rappresentata e ci mostra diverse fasi iniziali e il risultato finale utilizzato inizialmente su Tex Gigante e successivamente anche sulle collane parallele: il logo definitivo, oggi, è presente, con variazioni di colore e di dimensioni, su Tex Gigante, su Tex Speciale, sul Maxi Tex, sul Color Tex, sui romanzi cartonati, sul Tex Magazine e su tutte le innumerevoli ristampe o riedizioni pubblicate dalle varie case editrici mondiali.
       

       
      I versione: utilizzata soltanto nelle prime due serie a striscia della Collana del Tex (1948-1951), presenta i tre letteroni in maiuscolo leggermente inclinati verso destra, separati tra loro, gialli con contorno nero. Debutta nel settembre del '48 con "Il totem misterioso";
      II versione: utilizzata dalla terza serie all'ottava "Azzurra" (1951-1954), troviamo le tre lettere gialle contornate di nero che ora si fondono formando un abbozzo della particolare forma arrivata fino a noi. La scritta è meno tozza rispetto alla precedente e riceve un'rotazione tale da renderla ancora più dinamica. Debutta nel maggio del '51 con "L'orma della paura";
      III versione: utilizzata dalla nona serie "Gialla" fino alla chiusura della collana, con l'ultimo numero della trentaseiesima serie "Rodeo", (1954-1967), riprende l'idea precedente e la rende maggiormente gradevole, più proporzionata e di certo più moderna. I cambiamenti radicali rispetto alla passata versione sono riscontrabili nella sbarra superiore della T, meno piatta e meno allungata, e nella E leggermente più piccola. Debutta nel gennaio del '55 con "La croce tragica";
      IIII versione: il logo che da decenni vediamo sui nostri albi è presente su entrambe le serie di Tex Gigante e nella terza serie di Raccoltine ("Serie Rossa"). Si noti che nella versione definitiva del logo la gamba destra della X ritorni dritta, esattamente come la versione utilizzata tra il '51 e il '54.
       
      Troviamo inoltre diverse altre versioni "intermedie" pubblicate sulle copertine delle Raccoltine a striscia, degli Albi d'oro e della prima serie della Collana Gigante.

      Albi d'oro (1951-1959), dalla prima alla sesta serie; 3 numeri apocrifi realizzati negli anni '70 dall'editore Piacentini insieme alla ristampa anastatica della 1/29 ( );  
      Tex Gigante (1954), prima serie - numeri 1-7, 28; Albi d'oro (1959-1960), settima e ottava serie; Tex Gigante (1958), seconda serie - numero 100                                                                                                                                                                                                                                                                      ( ).  
      I loghi presenti sui numeri 9 e 10 della prima serie de Tex Gigante (1954) e sul primo numero della terza serie delle Raccoltine a striscia (1956) mostrano chiaramente come il logo poi si modificava a seconda della mano che lo disegnava e soprattutto che non vi era ancora un logo standard da imprimere su ogni copertina:

       
      Non è raro trovare, nelle Raccoltine e nella prima serie di Tex Gigante, scritte a mano con nome e cognome del personaggio:

       
      In alcune pubblicità degli anni '70 e nel gioco in scatola realizzato da Clementoni potevamo trovare sia il nome sia il cognome scritto con lo stesso font del marchio della testata:

       
      Il logo utilizzato in occasione dell'uscita nelle sale di "Tex e il signore degli abissi", film del 1985 diretto da Duccio Tessari, rappresenta quasi una fusione tra la versione utilizzata con la terza serie a striscia e quella finale che oramai troviamo su ogni pubblicazione:

      Curioso infine il fatto che, con l'uscita della riedizione in DVD del 2006, viene ripescato anche il primissimo logo, opportunemente modernizzato e di colore rosso:

       
      Nelle poche parodie dedicate a Tex possiamo vedere delle reinterpretazioni dello stile...


      ...come possiamo trovarla anche nelle versioni straniere del Nostro.
           
    • Da natural killer
      Quest'anno anche la SBE è accreditata nella carovana del Giro
       

    • Da JohnnyColt
      E' da qualche giorno che mi chiedo se Tex possa davvero competere con i vari manga o con i vari comics che tanto ora vanno tra i giovani. Tex non è prettamente un fumetto per "vecchi" però rappresenta una nicchia di lettori, una nicchia appassionata di western e di azione un poco canzonata. Tex tra l'altro, è l'eroe tutto d'un pezzo che oggi si osteggia, si preferiscono personaggi dubbiosi e per alcuni aspetti deboli, si preferiscono personaggi più contemporanei e legati alla vita globalizzata e ipertecnologica. Se Tex negli anni '60 rappresentava un modello da seguire per migliaia di ragazzini, se Tex dava speranza in un mondo migliore a cui tutti potevano aspirare, oggi che cosa rappresenta? Che cosa può offrire Tex alle nuove generazioni ? Cosa può trasmettere ai giovani che preferiscono la frivolezza di un manga o di un comic?
      Personalmente penso che quei valori che Tex esprimeva negli anni '50/'60/'70 possano avere ancora oggi un'importanza rilevante, penso che farebbe bene far leggere Tex a più giovani affinchè possano comprendere le ragioni di libertà e giustizia che fanno agire Tex, affinchè possano comprendere che non esiste popolo superiore o popolo inferiore ma vi è una sola razza umana composta da buoni e cattivi (siano essi bianchi, rossi, neri o gialli), affinchè possano comprendere l'inutilità della guerra e degli stermini di popoli che ancora purtroppo esistono. 
      In un mondo globalizzato e ipertecnologico come quello odierno, in un mondo profondamente razzista e classista Tex può davvero rappresentare un modello da seguire per le nuove generazioni rincitrullite da slogan politici, musica opinabile e reality show. Secondo voi è possibile far avvicinare quei giovani che preferiscono i comics e i manga perchè vanno di moda o il tutto si conclude con una mera questione di gusti?
      Per me le vendite parlano chiaro, i gusti c'entrano ma fino ad un certo punto. Credo sia più consono parlare di moda.
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