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TWF - Tex Willer Forum

La serie regolare è alla canna del gas?


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<span style="color:red;">24 minuti fa</span>, pecos dice:

 

Eh, ma portare qualche esempio di ottime storie comparse sulle uscite speciali è un po' "disonesto". Contemporaneamente a queste abbiamo avuto Color Tex lunghi e brevi, Magazine... in cui la qualità delle storie non era certo eccelsa. E per una Nueces Vally che finisce sul Maxi, c'è un Cossu che finisce sulla regolare (se non sbaglio la sua storia era inizialmente prevista sul maxi).

Insomma, mi sembra evidente che se le forze in campo rimangono sempre le stesse (anzi, con il contributo di Faraci che viene a mancare), e il numero di storie aumenta esponenzialmente, la qualità media non può che abbassarsi. Avremo sempre ottime storie (speriamo!), ma in media ci sarà necessariamente un calo.

"Disonesto"? :blink:

Proprio no, guarda. :)

 

Albi cartonati: L' eroe e la leggenda,  Frontera, Painted Desert, Sfida nel Montana.

Dove sarebbero le schifezze?

 

Color lunghi: E venne il giorno, I banditi delle nebbie, Lo sciamano bianco, Delta Queen, La strada per Serenity, La pista dei Sioux, Cowboys.

A parte l'anticristo Cossu, Cowboys è sicuramente una storia deboluccia, anche graficamente, ma gli altri mi sembrano tutte da sufficienti in su.... Basta per dire che la collana è inutile e/o dannosa?

 

Color brevi: a me le storie sono sembrate tutte quantomeno dignitose, sarò di bocca buona io...

 

Rimane il maxi, ma torniamo al punto di partenza: bastano Cossu e Diso per dire (o quanto meno porre come quesito) che siamo alla frutta?

 

Dimenticavo i magazine: al momento mi sembra la collana più debole in assoluto, almeno per ciò che riguarda le storie "lunghe", ma le brevi dedicate ai pards mi sono piaciute tutte e tre.

Artigli e soprattutto gli episodi di W.Venturi e Vannini non sono granchè, concordo...

Ma non stavamo parlando della canna del gas della serie mensile? :lol:

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  • Sceriffi
Just now, kento dice:

"Disonesto"? :blink:

Proprio no, guarda. :)

 

Albi cartonati: L' eroe e la leggenda,  Frontera, Painted Desert, Sfida nel Montana.

Dove sarebbero le schifezze?

 

Color lunghi: E venne il giorno, I banditi delle nebbie, Lo sciamano bianco, Delta Queen, La strada per Serenity, La pista dei Sioux, Cowboys.

A parte l'anticristo Cossu, Cowboys è sicuramente una storia deboluccia, anche graficamente, ma gli altri mi sembrano tutte da sufficienti in su.... Basta per dire che la collana è inutile e/o dannosa?

 

Color brevi: a me le storie sono sembrate tutte quantomeno dignitose, sarò di bocca buona io...

 

Rimane il maxi, ma torniamo al punto di partenza: bastano Cossu e Diso per dire (o quanto meno porre come quesito) che siamo alla frutta?

 

 

"Disonesto" in senso buono, sia chiaro - il tuo argomento menzionava solo le storie ottime, a fronte di molte altre di livello inferiore...

"Sufficienti" e "dignitose", appunto: quante di queste hanno lasciato il segno? Quante di queste si fanno ricordare? Io personalmente ho solo vaghe memorie, e dire che sono un lettore che approfondisce la lettura e commenta sempre le storie sul forum.

I cartonati sono l'unica collana che ha mantenuto un livello decisamente alto. Ma al tuo elenco mancano poi le storie dei Magazine, queste davvero impalpabili. Davvero inflazionare il mercato con storie di questo livello - dignitoso, ma nulla più - è la scelta migliore? Davvero preferiamo l'abbondanza smisurata, al prezzo di affossare l'inventiva dei pochi autori che devono suddividere e annacquare le loro buone idee in decine di storielle insipide?

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Premesso che nulla di ciò che è pubblicato è impubblicabile, come sta a dimostrare l'evidenza della avvenuta pubblicazione, qua si parla della qualità delle storie ultimamente uscite in edicola, dal momento che quelle che dovranno ancora uscire non possiamo giudicarle.

E al di là della provocazione che si vuole cogliere nel titolo del topic o nella posizione di paco, è evidente che le storie uscite sulla serie regolare (focus del topic) non sono per vari motivi all'altezza dello standard (elevato) al quale ci eravamo abituati. E se ciò avviene nell'anno del settantennale, nel quale era lecito aspettarsi grandi cose, la delusione è maggiore.

E' vero che di se e di ma è lastricato l'inferno...ma se Bruzzo avesse terminato nei tempi previsti e l'anno fosse cominciato con Erebus ora, forse, non staremmo qui a ragionare su quello che, purtroppo, è davanti agli occhi di tutti. Le circostanze hanno condotto a pubblicare, in questo inizio di settantennale, l'ultima storia di Faraci, che ha sprecato l'occasione di un soggetto intrigante e dei disegni di Andrea Venturi, immediatamente seguita da quella meno riuscita di Ruju, non certo risollevata dalla prova grafica di Cossu.

Da qui a dire che siamo alla canna del gas ce ne passa, però il calo qualitativo della regolare nelle ultime uscite è purtroppo evidente.

Ora la storia autoconclusiva in 110 tavole di Ruju e Prisco(:!::!::!:) che qualcuno ha già letto grazie alla variant uscita in anticipo (:flower:) sarà in grado di invertire il trend?

Quello che esce nelle varie collane collaterali, a mio avviso, esula dall'argomento di questa discussione.

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<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, pecos dice:

 

Lo sapevo :lol:

Però concedimi che non era prevista per la regolare! Forse per il magazine? O mi sono rimbambito del tutto?

 

L'ultima che hai detto.:P

Scherzi a parte, all'epoca dell'uscita di "Battle bridge" chiesi a Boselli a cosa stesse lavorando Cossu e lui rispose: "Ad una storia in due albi per la serie regolare scritta da Ruju".

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Nah, che dici Marco? La regolare ha già avuto scarsoni del calibro di Virgilio Muzzi, che manco lo hanno ristampato, quindi se lo disegna il mio gatto va bene. E poi tra mesi vedremo dei capolavori annunciati, perché lamentarsi se stanotte dormiamo all'adiaccio quando ci hanno promesso un letto di piume?

Premettendo ironicamente ciò, la regolare non sarà alla canna del gas però questo thread è un ennesimo capitolo del dilemma "ma moltiplicare i Tex è una mossa saggia e scevra da effetti negativi per lo zoccolo duro dei texofili?" e per questo passaggio qualche perplessità è normale che sorga.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, natural killer dice:

Quello che esce nelle varie collane collaterali, a mio avviso, esula dall'argomento di questa discussione.

 

Fino a un certo punto: il mio argomento è che l'aumento delle uscite collaterali e la contemporanea riduzione del numero di sceneggiatori (un Faraci in meno, a fronte di un paio di "nuove leve" in prova) causa una riduzione della qualità media delle storie, che quindi finisce per toccare anche la serie regolare. Questo è quello che mi sembra naturale; ma magari sarò smentito dagli eventi (e ne sarò felice).

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Siamo riusciti a dire la stessa cosa con tutte le parole diverse.

Just now, pecos dice:

 

Fino a un certo punto: il mio argomento è che l'aumento delle uscite collaterali e la contemporanea riduzione del numero di sceneggiatori (un Faraci in meno, a fronte di un paio di "nuove leve" in prova) causa una riduzione della qualità media delle storie, che quindi finisce per toccare anche la serie regolare. Questo è quello che mi sembra naturale; ma magari sarò smentito dagli eventi (e ne sarò felice).

 

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<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

Nah, che dici Marco? La regolare ha già avuto scarsoni del calibro di Virgilio Muzzi, che manco lo hanno ristampato, quindi se lo disegna il mio gatto va bene. E poi tra mesi vedremo dei capolavori annunciati, perché lamentarsi se stanotte dormiamo all'adiaccio quando ci hanno promesso un letto di piume?

Visto che fai della (facile) ironia :), mi sai dire in quali altri episodi oltre a "Il clan dei cubani" i volti di Fusco sono stati rifatti, come hai affermato qualche pagina fa?

Il problema non è che non lo hanno mai ristampato, bensì che non lo hanno mai celebrato, come è avvenuto con Galep, Letteri, Ticci, Villa, Civitelli, Fusco.  Cioè tutti i disegnatori storici di Tex, al di fuori di Nicolò.

Strano che nessun fan, all'interno o all'esterno della casa editrice, si sia accorto dell'enorme peso che ha avuto su Tex e sul fumetto italiano... :lol:

 

(Voglio in ogni caso chiarire che non ce l'ho con Muzzi, un onesto artigiano che su Tex ha fatto quel che ha potuto, lavorando in condizioni non facili e con tutte le problematiche dei cosiddetti tempi eroici)...

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Una sana restaurazione sarebbe impossibile da realizzare.

Il texone nacque per ospitare disegnatori extra ritenuti allora non adatti alla serie regolare, ma ben presto per la difficoltà di reperire disegnatori in grado di portare a termine un lavoro così impegnativo ha dirottato sulla collana disegnatori storici, mentre molte delle guest star hanno finito per essere arruolate nello staff.

Il Maxi nasceva con presupposti opposti per invitare sceneggiatori esterni a cimentarsi col ranger, ma dopo Berardi e l'eccezione Segura, anche questa collana ha finito per ricadere nelle mani degli autori ufficiali.

In entrambi i casi il risultato è stato quello di uniformare le diverse pubblicazioni, perdendo le connotazioni originali se non quelle relative al formato, al punto che le distinzioni tra serie regolare e speciali si è persa e tutti gli autori coinvolti fanno parte dello staff, per cui un disegnatore arruolato torna buono per qualunque collana.

Il color si differenzia soltanto per la presenza del colore, mentre le storie brevi svolgono anche il compito di talent scouting.

L' Almanacco proponeva 110 tavole di Tex riciclabili sulla serie regolare con la trasformazione a Magazine, formato che non consente più di ospitare storie lunghe (?)

I cartonati dovrebbero garantire una differenza per il diverso metro richiesto nella realizzazione delle storie. Si è partiti con l'assai poco ortodosso Serpieri (personalmente continuo ad avere molta difficoltà a riconoscere Tex in quella storia) e prontamente si è aggiustato il tiro affidando i testi ad autori canonici che si sono avvalsi dell'opera grafica di pregevoli disegnatori esterni, ma anche di colonne della serie come Andreucci e Mastantuono, distraendoli dalla serie principale.

Allora quello che dite voi emerge chiaramente, con gli stessi autori impegnati a garantire la produzione nel rispetto delle rispettive scadenze che - speriamo solo per il settantennale - si sono pure moltiplicate, col rischio, non poi così imprevedibile, di privilegiare la quantità a discapito della qualità, soprattutto a carico di quella che comunque garantisce la maggiore vendita, la serie regolare.

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

Canta kento, ma canta da solo. Non mi prendo nervatura per te. I veri fan sanno chi è Muzzi e chi è Cossu e sanno distinguere, per ora stiamo celebrando il floppone attualmente in edicola.

Ah ok... E' una questione di piccoli fan. :)

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<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, natural killer dice:

 

Allora quello che dite voi emerge chiaramente, con gli stessi autori impegnati a garantire la produzione nel rispetto delle rispettive scadenze che - speriamo solo per il settantennale - si sono pure moltiplicate, col rischio, non poi così imprevedibile, di privilegiare la quantità a discapito della qualità, soprattutto a carico di quella che comunque garantisce la maggiore vendita, la serie regolare.

 

Questo mi sembra uno dei punti nevralgici della questione.

Aggiungo un altro appunto: ricordo bene le varie rubriche in cui, ormai un'epoca fa, Sergio Bonelli scriveva ai lettori che volevano due Texoni all'anno che era impossibile averli per via dei tempi di lavorazione. Stiamo parlando di tempi in cui Letteri e Marcello producevano per dieci! E' saggio che una tale moltiplicazione di uscite extra avvenga oggi, in un momento in cui i disegnatori sono certo più numerosi ma anche decisamente molto meno prolifici? 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, valerio dice:

Ma Faraci non ha mai scritto mica solo Furia rossa, ma anche la congiura, i cospiratori, la tigre nera, l'uomo senza passato, sioux, le colline del vento, il presagio, la leggenda della vecchia missione, l'uomo con la frusta, fuga da anderville, la valle del terrore, la grande rapina, fiamme sull'arizona, l'ultima frontiera, il ragazzo selvaggio, la ballata di Zoeke Colter eccetera eccetera eccetera.

Ma nemmeno le ha mai immaginate nel migliore dei suoi sogni, guarda.

NIZZI

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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, paco ordonez dice:

 

Questo mi sembra uno dei punti nevralgici della questione.

Aggiungo un altro appunto: ricordo bene le varie rubriche in cui, ormai un'epoca fa, Sergio Bonelli scriveva ai lettori che volevano due Texoni all'anno che era impossibile averli per via dei tempi di lavorazione. Stiamo parlando di tempi in cui Letteri e Marcello producevano per dieci! E' saggio che una tale moltiplicazione di uscite extra avvenga oggi, in un momento in cui i disegnatori sono certo più numerosi ma anche decisamente molto meno prolifici? 

Discorso sensato, però i Cossu e i Diso hanno dalla loro (almeno) la velocità, senza dei quali sarebbe difficile pubblicare nei maxi non due, ma anche una storia all'anno di quasi 300 tavole...

Comunque i magazine saranno due solo quest'anno, mentre se non ricordo male Boselli nelle ultime conferenze ha detto che i maxi saranno due "per un po' di tempo".

Del resto, in passato quando c'erano delle scorte non sono state pubblicati due texoni al posto di uno? :)

 

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, kento dice:

 

Comunque i magazine saranno due solo quest'anno, mentre se non ricordo male Boselli nelle ultime conferenze ha detto che i maxi saranno due "per un po' di tempo".

Del resto, in passato quando c'erano delle scorte non sono state pubblicati due texoni al posto di uno? :)

 

 

A memoria mia è accaduto solo nel 2011 con Le iene di Lamont di Garcia Seijas.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, valerio dice:

Bravo, tutto maiuscolo. Un grande, unico.

Hai scritto Faraci. Ma sono storie di Nizzi.

 

 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, natural killer dice:

Una sana restaurazione sarebbe impossibile da realizzare.

Il texone nacque per ospitare disegnatori extra ritenuti allora non adatti alla serie regolare, ma ben presto per la difficoltà di reperire disegnatori in grado di portare a termine un lavoro così impegnativo ha dirottato sulla collana disegnatori storici, mentre molte delle guest star hanno finito per essere arruolate nello staff.

Il Maxi nasceva con presupposti opposti per invitare sceneggiatori esterni a cimentarsi col ranger, ma dopo Berardi e l'eccezione Segura, anche questa collana ha finito per ricadere nelle mani degli autori ufficiali.

In entrambi i casi il risultato è stato quello di uniformare le diverse pubblicazioni, perdendo le connotazioni originali se non quelle relative al formato, al punto che le distinzioni tra serie regolare e speciali si è persa e tutti gli autori coinvolti fanno parte dello staff, per cui un disegnatore arruolato torna buono per qualunque collana.

Il color si differenzia soltanto per la presenza del colore, mentre le storie brevi svolgono anche il compito di talent scouting.

L' Almanacco proponeva 110 tavole di Tex riciclabili sulla serie regolare con la trasformazione a Magazine, formato che non consente più di ospitare storie lunghe (?)

I cartonati dovrebbero garantire una differenza per il diverso metro richiesto nella realizzazione delle storie. Si è partiti con l'assai poco ortodosso Serpieri (personalmente continuo ad avere molta difficoltà a riconoscere Tex in quella storia) e prontamente si è aggiustato il tiro affidando i testi ad autori canonici che si sono avvalsi dell'opera grafica di pregevoli disegnatori esterni, ma anche di colonne della serie come Andreucci e Mastantuono, distraendoli dalla serie principale.

Allora quello che dite voi emerge chiaramente, con gli stessi autori impegnati a garantire la produzione nel rispetto delle rispettive scadenze che - speriamo solo per il settantennale - si sono pure moltiplicate, col rischio, non poi così imprevedibile, di privilegiare la quantità a discapito della qualità, soprattutto a carico di quella che comunque garantisce la maggiore vendita, la serie regolare.

 

Sottoscrivo parola per parola quanto ha affermato Natural Killer. E' chiaramente inevitabile che, se gli albi fuori serie vengono per un motivo o per un altro affidati sempre più spesso agli autori ufficiali, non solo la serie regolare, ma l'intero insieme delle pubblicazioni texiane rischia alla lunga di perdere punti a livello di qualità generale: in primis potremmo correre il rischio di dover leggere sempre più spesso storie non completamente disastrose ma che rasenterebbero appena la sufficienza come le ultime due, in secundis la differenza tra serie regolare ed "Albi Speciali" andrebbe sempre più scemando, senza più una netta liena di demarcazione e distinzione tra le due tipologie di albi.

 

Per evitare ciò, io sono del parere (e trono a ripetermi) che l'editore dovrebbe considerare di ripensare con attenzione alla politica degli "Albi Speciali": se non vengono affidati a guest stars, hanno davvero motivo di poter essere definiti tali? O magari converrebbe chiamarli più prosaicamente "Albi fuori serie"?

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Il problema è la serialità.

Il mensile deve uscire tutti i mesi

Lo speciale se esce una volta all'anno (o adesso due)

in realtà non è più uno speciale, è solo una collana regolare

non mensile.

E quando ci si prende un impegno lo si deve rispettare,

anche se la storia non è venuta come si voleva.

Un albo fuori serie viene fatto se ci si riesce, per una

occasione speciale e quando è pronto ad uscire,

ma se i lettori non se lo aspettano è facile che

nemmeno si accorgano che è uscito...

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Come ho già detto in altre occasioni non mi permetto di dare giudizi su professionisti affermati, posso solo dire se i disegni e le storie mi piacciono o no.

Leggo però con dispiacere che alcuni avanzano delle critiche a Muzzi, alcune delle storie disegnate da lui sono tra le mie preferite (una stella per Tex, Ultimo poker e altre).

Secondo me le prime storie disegnate da Fusco avevano lasciato qualche perplessità. In particolare Caccia all'uomo. Ai tempi ero un ragazzo e non riuscivo a spiegarlo bene ma quello era un Tex molto diverso, sia nei disegni che nel comportamento. Solo molto dopo ho capito che la storia era scritta da Guido Nolitta.

Fra i meno giovani qualcuno ricorda certamente che verso la fine degli anni 70 (vado a memoria , non ricordo bene l'anno) la casa editrice aveva chesto ai lettori dei giudizi sui fumetti di Tex e Zagor,. In regalo per chi partecipava c'erano dei portachiave o ciondoli che conservo ancora.

Vi confesso con una certa vergogna che fra le cose negative io avevo evidenziato i disegni di Fusco, così diversi dala tradizione.

Tutto questo per dire che anche in passato c'erano delle perplessità quando un nuovo disegnatore esordiva su Tex.

Un saluto a tutti i pards

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Per me paragonare Muzzi a Cossu è come paragonare Ricardo o Malthus a Marshall o Keynes. Grazie mille che dopo la crisi del '29 si sono capite tante cose sulla macroeconomia, quindi Marx o Smith da un certo punto di vista fanno sorridere, anche alla luce del pensiero marginalista. Però fare paragoni tra grandi di periodi diversi non ha senso, uno che gioca come Riva oggi farebbe la lega PRO.

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  • Collaboratori

Da qui al 2021, gli autori principali (Boselli, Ruju e Nizzi) sugli speciali:

 

TEXONE: (5 texoni di cui 4 di Boselli, 0 di Ruju, 0 di Nizzi )

 

MAXI TEX: (6 Maxi Tex: di cui 1 di Boselli, 3 di Ruju, 1 di Nizzi )

 

CARTONATI: (5 Cartonati: di cui 2 di Boselli, 2 di Ruju, 0 di Nizzi )

 

MAGAZINES: (6 STORIE: di cui 4 di Boselli, 1 di Ruju, 1 di Nizzi )

 

COLOR TEX ESTIVI: (3 Color Tex: di cui 0 di Boselli, 1 di Ruju, 0 di Nizzi )

 

COLOR TEX BREVI: (17 STORIE: di cui 1 di Boselli, 3 di Ruju, 3 di Nizzi )

 

Quindi:

 

BOSELLI: 4 texoni + 1 maxi + 2 cartonati + 4 storie brevi per magazine + 1 storia breve per color 

 

RUJU: 3 maxi tex + 2 cartonati + 1 storia per magazine + 1 color lungo + 3 brevi per color

 

NIZZI: 1 maxi tex + 1 storia per magazine + 3 brevi per color

 

In particolare emerge il dato che le storie più importanti, texone, maxi e cartonati, sono ancora affidate agli sceneggiatori ufficiali, mentre la miriade di storie che finiranno sui color saranno quasi  appannaggio delle guest stars.

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    • Da PapeSatan
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      I versione: utilizzata soltanto nelle prime due serie a striscia della Collana del Tex (1948-1951), presenta i tre letteroni in maiuscolo leggermente inclinati verso destra, separati tra loro, gialli con contorno nero. Debutta nel settembre del '48 con "Il totem misterioso";
      II versione: utilizzata dalla terza serie all'ottava "Azzurra" (1951-1954), troviamo le tre lettere gialle contornate di nero che ora si fondono formando un abbozzo della particolare forma arrivata fino a noi. La scritta è meno tozza rispetto alla precedente e riceve un'rotazione tale da renderla ancora più dinamica. Debutta nel maggio del '51 con "L'orma della paura";
      III versione: utilizzata dalla nona serie "Gialla" fino alla chiusura della collana, con l'ultimo numero della trentaseiesima serie "Rodeo", (1954-1967), riprende l'idea precedente e la rende maggiormente gradevole, più proporzionata e di certo più moderna. I cambiamenti radicali rispetto alla passata versione sono riscontrabili nella sbarra superiore della T, meno piatta e meno allungata, e nella E leggermente più piccola. Debutta nel gennaio del '55 con "La croce tragica";
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      Troviamo inoltre diverse altre versioni "intermedie" pubblicate sulle copertine delle Raccoltine a striscia, degli Albi d'oro e della prima serie della Collana Gigante.

      Albi d'oro (1951-1959), dalla prima alla sesta serie; 3 numeri apocrifi realizzati negli anni '70 dall'editore Piacentini insieme alla ristampa anastatica della 1/29 ( );  
      Tex Gigante (1954), prima serie - numeri 1-7, 28; Albi d'oro (1959-1960), settima e ottava serie; Tex Gigante (1958), seconda serie - numero 100                                                                                                                                                                                                                                                                      ( ).  
      I loghi presenti sui numeri 9 e 10 della prima serie de Tex Gigante (1954) e sul primo numero della terza serie delle Raccoltine a striscia (1956) mostrano chiaramente come il logo poi si modificava a seconda della mano che lo disegnava e soprattutto che non vi era ancora un logo standard da imprimere su ogni copertina:

       
      Non è raro trovare, nelle Raccoltine e nella prima serie di Tex Gigante, scritte a mano con nome e cognome del personaggio:

       
      In alcune pubblicità degli anni '70 e nel gioco in scatola realizzato da Clementoni potevamo trovare sia il nome sia il cognome scritto con lo stesso font del marchio della testata:

       
      Il logo utilizzato in occasione dell'uscita nelle sale di "Tex e il signore degli abissi", film del 1985 diretto da Duccio Tessari, rappresenta quasi una fusione tra la versione utilizzata con la terza serie a striscia e quella finale che oramai troviamo su ogni pubblicazione:

      Curioso infine il fatto che, con l'uscita della riedizione in DVD del 2006, viene ripescato anche il primissimo logo, opportunemente modernizzato e di colore rosso:

       
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      Personalmente penso che quei valori che Tex esprimeva negli anni '50/'60/'70 possano avere ancora oggi un'importanza rilevante, penso che farebbe bene far leggere Tex a più giovani affinchè possano comprendere le ragioni di libertà e giustizia che fanno agire Tex, affinchè possano comprendere che non esiste popolo superiore o popolo inferiore ma vi è una sola razza umana composta da buoni e cattivi (siano essi bianchi, rossi, neri o gialli), affinchè possano comprendere l'inutilità della guerra e degli stermini di popoli che ancora purtroppo esistono. 
      In un mondo globalizzato e ipertecnologico come quello odierno, in un mondo profondamente razzista e classista Tex può davvero rappresentare un modello da seguire per le nuove generazioni rincitrullite da slogan politici, musica opinabile e reality show. Secondo voi è possibile far avvicinare quei giovani che preferiscono i comics e i manga perchè vanno di moda o il tutto si conclude con una mera questione di gusti?
      Per me le vendite parlano chiaro, i gusti c'entrano ma fino ad un certo punto. Credo sia più consono parlare di moda.
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